Galen Doombearer nacque come terzogenito della famiglia, portando sua madre nella tomba. I suoi fratelli gli erano molto affezionati, soprattutto il secondogenito, Dairon, che lo coccolava tutto il giorno. La morte del padre li segnò tutti, soprattutto Dairon: in realtà non era suo figlio, ma cercava sempre di farsi accettare da colui che lo disprezzava. Galen era piccolo, ma il ricordo di Dairon che si disperava davanti alla tomba del re rimase per sempre nella sua mente. Decise di dedicarsi a Kelemvor, il dio della morte, per onorare i genitori, e divenne un paladino. Nonostante la sua missione, non smise di coltivare la musica, suonava il clavicembalo, come suo fratello Dairon amava cantare.
Heian, il fratello maggiore, morì in battaglia quando Galen aveva dodici anni, e subito Dairon dovette prendere le redini del governo, spinto anche dal dolore del fratello minore che più di ogni altra cosa odiava comandare, e mai avrebbe voluto avere una città sotto il suo comando.
Un giorno, nel suo peregrinare per i campi di battaglia, quando già aveva diciott’anni, Galen incontrò una paladina come lui, che venerava lo stesso dio: era una discendente angelica, una mezzo-celestiale di nome Tyrian. E mentre il loro affetto cresceva di giorno in giorno, sfociando in un amore puro e splendido, Dairon si innamorava di Nimiel, una guerriera, e con lei instaurava quel rapporto di amore che sarebbe durato per sempre.
I giorni passavano tranquilli, è vero, la guerra era sempre presente, ma le due coppie erano forti e passionali, e raramente le forze nemiche riuscivano ad oltrepassare i confini di Luilin.
Ma un giorno Tyrian partì: Galen non sapeva che era incinta, e lei non glielo disse, ma se ne andò per raggiungere i suoi padri. Non ne seppe più nulla.
Quello stesso anno Nimiel dette alla luce un bambino, Meriador, che divenne la ragione di vita per Dairon e il figlio che non aveva per Galen. Non passava un’ora senza di lui, lo adorava come se fosse suo.
Ma quando aveva tre anni Meriador venne preso in ostaggio dai nemici di Dairon: le truppe di Luilin, comandate da Dairon, Nimiel e Galen stesso stavano assediando una città, e stavano per soccombere. Dairon si allontanò e tornò con il viso distrutto, disse di aver ricevuto dell’olio bollente addosso. Ma quando i nemici mostrarono il cadavere di Meriador sulle mura tutte le loro certezze vacillarono: Dairon rase al suolo la città, e cominciò a sprofondare nella follia. Amava la bellezza e la perfezione più di ogni cosa, costruì un nuovo palazzo e una nuova città completamente bianchi, basati sul numero tre, il simbolo della perfezione. Galen non poteva che guardare e tacere, amava troppo suo fratello per fermarlo.
Dairon a volte delirava, in preda ad una strana febbre, parlava di Meriador e di demoni, ma per Galen erano solo visioni dovute alla febbre che lo devastava. Non lo perdeva mai d’occhio, come una madre farebbe come una figlia, e continua a non lasciarlo mai un secondo.
Improvvisamente però fu un’altra notizia a sconvolgerlo: Tyrian era viva, sì, ma un mago le aveva strappato un’ala e lei per il dolore aveva dato alla luce un figlio morto. Nonostante questo, Galen continua a farsi forza con coraggio e determinazione, mostrando a tutti il suo sorriso splendente.

Galen è una persona molto buona, semplice nonostante le nobili origini, devoto al suo dio in modo assoluto. Riesce sempre a sorridere, nonostante tutte le avversità, ed è con quel sorriso che tiene a sé Dairon. E’ un guerriero forte, è capace di ridurre un nemico in fin di vita senza problemi, eppure tende sempre a trovare una via di compromesso, una via diplomatica per sistemare tutte le cose. Ama suonare il clavicembalo in ricordo dei tempi in cui accompagnava il fratello. Raramente si separa da Dairon, e solo per questioni prettamente militari.

Descrizione fisica
Galen è alto 1.90 e pesa 85 kg. Ha lunghi capelli biondi e occhi grigi, più scuri di quello del fratello. Ha un fisico molto muscoloso, in contrasto con il suo viso molto femminile, e da tutta la sua persona emana dolcezza e bontà: se non è nato per fare il re come suo fratello è nato per essere di conforto alla gente. Tutti in città lo adorano, i vecchi lo considerano quasi un loro figlio, i giovani un loro fratello. Si veste soprattutto di bianco, la sua armatura è lucente e reca il simbolo di Kelemvor, una mano scheletrica che regge una bilancia.

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