Le Terre del Fuoco

Questo argomento contiene 185 risposte, ha 5 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Ilmarien 4 anni, 8 mesi fa.

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  • #7248
     Mordoth 
    Partecipante

    Jok’Nay fece spallucce alla domanda della maga, cosa diavolo poteva saperne di chi manovrava quell’affare? Se Fandral faceva il lumacone con tutte le femmine che incrociava la lista di chi gli voleva male era molto lunga.
    Le cose cominciavano a movimentarsi sul campo di battaglia, si poteva sentirlo chiaramente anche a quella distanza. Di sicuro il troll non avrebbe voluto trovarsi laggiù… badabum!
    In un attimo però ebbe la sensazione di ricevere uno dei ceffoni che sua madre gli dava da bambino quando faceva i capricci per non voler fare qualcosa. Barcollò, ma la mano di sua madre gli afferrò il braccio per non farlo cadere…
    Ma era tutta una fantasia. Non era sua madre ad avergli dato il ceffone, ma Zatanja con la notizia di voler fermare quel coso. Ed era sempre lei ad averlo sorretto. Una stretta allo stomaco gli fece venire un rigurgito, un misto di malinconia e paura per quello che da lì a poco avrebbe dovuto affrontare… di nuovo il teletrasporto! Forse vomitare prima avrebbe aiutato…
    “Se dobbiamo proprio farlo, facciamolo per bene.” Disse deciso per cercare di farsi forza, ma forse avrebbe funzionato anche per Zatanja. Estrasse due delle sue lame e le fece roteare con le dita pronto ad usarle.

    #7254
     Elan 
    Partecipante

    – GAHAIN E LA CACCIATRICE –
    Sumyno strabuzzò letteralmente gli occhi e per un attimo sembrò essersi quasi strozzata col suo stesso respiro. Le ci volle qualche secondo per riprendersi e alla fine si batté una mano sulla fronte.
    “Ma sono discorsi tra donne cavolo! E poi vuoi mettere il fascino della scoperta? Che gusto c’è se vai a chiedere direttamente tutto a loro?!”
    Non sembrava averla presa poi così tanto male, o per lo meno la sua reazione buffa mascherava piuttosto bene il suo disagio, tanto che anche Nathaniel ridacchiò.
    La tensione si era decisamente allentata, e andarono a dormire tutti abbastanza sereni, anche se non meno preoccupati per ciò che era successo – e forse per ciò che sarebbe ancora dovuto succedere.

    Si rimisero in viaggio di buon’ora: non dovevano fare tanta strada per raggiungere il villaggio, ma la Cacciatrice aveva insistito per sfruttare ogni secondo di luce possibile.
    L’aria a Hyjal era molto più piacevole rispetto a quell’arsura che pareva pervadere il resto di Azeroth, ma Gahain non poteva fare a meno di percepire qualcosa di strano, come se ci fosse una scintilla che gli pizzicava perennemente la nuca. Poteva essere la magia che permeava quel luogo, non ne era certo. L’unica cosa abbastanza sicura era che gli sembrava di aver ripreso una certa sicurezza con gli elementi. Ma non poteva essere sicuro che sarebbe durato in eterno.

    Quando arrivarono, vennero accolti da dei Tauren dal volto gentile e pacato. Nessuno si stupì o si turbò nel vedere i due Draenei, ma ci furono alcuni guardi sorpresi rivolti a Sumyno che, da parte sua, cercava di farsi il più piccola possibile. Vennero comunque accolti con affetto, e quando Mononoke mostrò l’artiglio datole da Hamuul, andarono a chiamare la responsabile del luogo.
    “Mi conoscono.” sussurrò l’orchessa all’orecchio di Gahain. “E conoscono ancora meglio mio zio…”
    Stava per aggiungere altro, quando una Tauren dal pelo castano e il volto dolce li raggiunse.
    “Certo che vi conosciamo. E non so quante volte ti ho presa per le orecchie perché combinavi qualche pasticcio.” disse con voce gentile.
    Sumyno arrossì, e si fece ancora più piccola, ma la Tauren non ci fece caso.
    Ishnealo porah viaggiatori. Il mio nome è Choluna, Druida dell’Artiglio. Mi hanno detto che portate lo stemma di Hamuul.” il suo sguardo si intristì, non vedendo l’altro Tauren. “Ditemi, gli è successo qualcosa?”

    – JARED –
    I Cavalieri riuscirono ben presto a recuperare il controllo delle loro cavalcature e l’ordine fu ripristinato permettendo agli ordini di Jaredi di venire eseguiti alla lettera. Erano uomini abituati alla battaglia, forse gli unici presenti ad Hyjal, addestrati per rispondere agli ordini e alle situazioni di pericolo con un’immediatezza invidiabile. Pochi umani avrebbero mantenuto lo stesso sangue freddo in quelle condizioni.

    I Grifoni si sparpagliarono in un turbine d’ali, prendendo rotte sempre differenti per disorientare il bestione. La tattica parve funzionare: Garr si guardava attorno spaesato, non sapendo più che bersaglio attaccare. Lanciò un altro masso, ma questo andò a vuoto – non senza conseguenze.
    Colpì con violenza una parte del villaggio alle pendici dell’Albero. Jared da lì non poteva vedere le conseguenze, ma era certo che ci fossero state.

    I Cavalieri iniziarono allora a sganciare nuovamente le bombe: molte più di prima caddero a vuoto, ma diverse riuscirono a colpire le braccia della bestia. Prima una, poi un’altra, poi un’altra ancora…
    E il guerriero vide uno spiraglio: una crepa giallastra nella pietra, da cui aveva iniziato a fuoriuscire fuoco liquido rosso come sangue.
    Era la sua occasione, e non poteva sprecarla.

    – JOK’NAY –
    Zatanja annuì e si concentrò di nuovo, avvolgendo entrambi con la magia. Il troll avvertì di nuovo quella sensazione di risucchio, come se qualcuno lo stesse prendendo per lo stomaco e trascinando lontano, ancora più lontano, storcendolo e stritolandolo per farlo diventare piccolo come un moscerino.
    Fu una sensazione istantanea eppure terribilmente lunga, e quando si riprese il mondo gli girava fastidiosamente attorno agli occhi.

    Non ebbe però tanto tempo per riprendersi, perché si accorse con un certo spavento che la maga li aveva portati letteralmente davanti ai piedi del bestione.
    In cielo, dei Grifoni si stavano sparpagliando in un turbine d’ali, prendendo rotte sempre differenti come per disorientarlo. La tattica pareva funzionare, perché il piertone si guardava attorno spaesato, non sapendo più che bersaglio attaccare. Lanciò un altro masso, ma questo andò a vuoto – non senza conseguenze.
    Colpì con violenza una parte del villaggio alle pendici dell’Albero. Jok’Nay da lì non poteva vedere le conseguenze, ma era certo che ci fossero state.

    Poi iniziarono ad esserci delle esplosioni: prima una, poi un’altra, poi un’altra ancora… Zatanja aveva creato una barriera di energia arcana per proteggerli dai detriti, ma la situazione era tutto fuorché tranquilla.
    Ma, improvvisamente, l’assassino vide uno spiraglio: una crepa giallognola nella corazza di pietra di Garr, da cui aveva iniziato a fuoriuscire fuoco liquido rosso come sangue.
    “Dobbiamo fermarlo prima che distrugga del tutto il villaggio!” esclamò Zatanja per sovrastare il rumore delle esplosioni.

    #7256
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    La tattica aveva funzionato ed il gigante non era riuscito a colpire altri cavalieri, ma il villaggio non aveva avuto la stessa fortuna *quanti saranno morti?* ma non poteva pensarci ora, era il moment idi restare concentrati.

    Anche se l’avversario si era rivelato più resistente del previsto finalmente le ripetute esplosioni avevano aperto una crepa. Forse quei punti privati della corrazza di pietra ora sarebbero stati vulneravile alla magia? ma non poteva accertarsene.

    continuate a distrarlo!” gridò ai cavalieri serviva un tiro preciso ora, e non poteva saltare addosso al colosso o sarebbe rimasto bruciato da lfuoco liquido doveva lanciare “avviciniamoci da dietro, il prossimo tiro dovra essere molto, molto preciso. Ma se si accorge di noi rinunciamo e riproveremo in un altro modo“.

    Quello sembrava l’unica cosa da fare, non pensava che delle semplici armi da tiro avrebbero danneggiato neanche quel punto indebolito.

    Si preparò a lanciare una volta a tiro.

    #7257
     Mordoth 
    Partecipante

    Trattenne un conato a forza non appena arrivò sul campo di battaglia, maledetto teletrasporto!
    Erano ai piedi di quel coso come delle formichine… avrebbe potuto calpestarli senza accorgersene, beh almeno non puzzavano.
    Il troll ammirò per un attimo la maestosità di quel colosso. Era come un bimbone con tante mosche che gli valavano attorno che non sapeva quale cercare di scacciare per prima. Il masso che scagliò non produsse effetto sulle mosche, ma sul formicaio in lontanza invece fece un centro perfetto e poteva ben immaginare con quali conseguenza.
    Jok’Nay annuì risoluto a Zatanja e sparì alla sua vista. Nascosto tra le ombre si mosse veloce per cercare il punto più adatto per colpire Garr, ma una rapida occhiata lo fece tornare sullo spiraglio colante che aveva adocchiato inizialmente.
    Con un movimento naturale quanto quello di scostarsi una ciocca di capelli cambiò una delle sue lame con una dalla lama spessa e tozza, azzurra e luccicante. Sfrigolava mentre veniva brandita in quell’aria riscaldata dal colosso di pietra e fuoco, come un pezzo di ghiaccio all’inferno.
    Presa la mira, Jok’Nay scagliò il pugnale dritto nella fessura colante, sicuro che la lama ghiacciata avrebbe prodotto un qualche risultato.

    #7261
     Meeme 
    Partecipante

    Essere troppo diretta poteva mettere gli altri in imbarazzo ed avrebbe dovuto lavorare un po’ su questo anche se ormai il danno era fatto ripensando al discorso di Sumyno.
    Il riposo aiutò a rendere l’atmosfera migliore e rese più piacevole anche il viaggio verso la loro destinazione.

    Il villaggio era tranquillo e vennero accolti da una tauren gentile e visibilmente preoccupata per Hamuul. La Cacciatrice si fece avanti, era l’unica che aveva viaggiato con il tauren e quindi si sentì in dovere di rispondere. “Hamuul sta bene, è rimasto a Moonglade per aiutare gli altri druidi. Sembrava la scelta migliore per lui.” Non spiegò i dettagli, quelli non erano importanti del resto. Lei aveva preferito che il giovane tauren si occupasse di trovare un antidoto piuttosto che fargli continuare un viaggio pericoloso. “Io sono la Cacciatrice, inviata qui da Cairne Bloodhoof per aiutarvi.” Utilizzò il suo soprannome perché era così che tutti la conoscevano. “Parlateci di questa pazzia che sta colpendo i druidi e di cosa possiamo fare per aiutare…” Concluse sperando di ottenere qualche informazione in più.

    #7274
     Ilmarien 
    Partecipante

    Gahain si rimise in viaggio senza problemi dopo una notte piena di sorprese e di risate, con lo spirito decisamente sollevato dopo quello stupido elementale della terra. Seguì in silenzio la scenetta, rivolgendo all’imbarazzata Sumyno uno sguardo di divertita curiosità riguardo la tirata di orecchi e lasciò che Mononoke facesse le presentazioni. “Gahain Firebrand e Nathaniel di Exodar, ci ha mandato qui Urok” disse semplicemente agganciandosi al discorso.

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