Le Terre del Fuoco

Questo argomento contiene 185 risposte, ha 5 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Ilmarien 4 anni, 9 mesi fa.

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  • #6491
     Mordoth 
    Partecipante

    Ecco! Lo sapeva che lo aveva percepito poco prima! Si annusò un’ascella distrattamente… no, non poteva averlo fiutato per l’odore. Doveva averlo capito da qualcos’altro. Ma da cosa? Ah! Si battè la testa per scacciare quelle domande in quel momento poco adatto. Si stava mostrando sconveniente.
    Al sentire che avrebbero dovuto spostarsi dalle Isole strabuzzò gli occhi. Con tutta la fatica che faceva per convincere qualche sciocco troll a non arruolarsi non poteva di certo farlo lui stesso!
    Ma la sua espressione si fece subito furbesca, come avesse appena scoperto l’acqua calda senza sapere che qualcun’altro l’aveva già fatto.
    “Jok’Nay, niente mastro.” Si presentò, per cominciare.
    “Non era mia intenzione…” ma si fermò vedendo l’espressione della maga, “ok ok, non è mia abitudine origliare gratis affari che non sono miei, ma il mio compare mi ha messo la pulce al naso e ho voluto controllare.” Chiarì, sperando fosse sufficiente.
    “E sia chiara un’altra cosa: sono una lama libera.” Bravo, mettere in chiaro le cose per non fare la figura del fesso con i citrulli a cui diceva di non imbarcarsi in certe cose. O avrebbe avuto l’effetto contrario? Bah!
    “In quanto alla tariffa… dipende tutto da cosa mi viene chiesto di fare. Difficile a dirsi adesso, durante il viaggio potrebbe essermi chiesto qualcosa di non pattuito ora. Ad ogni modo, giusto per darti un’idea…” e porse alla troll un rotolo di pergamena, un breve tariffario con qualche servizio standard e ben poco illegale. Alcune cose era bene non lasciarle scritte da nessuna parte in caso di perquisizione…

    #6492
     Elan 
    Partecipante

    – LA CACCIATRICE –
    Il grosso Tauren scosse la testa. Sembrava essersi scurito in volto, come se parlare di quelle cose gli facesse male personalmente.
    “Non è stato possibile raccogliere campioni dai druidi impazziti. Finché sono vivi è impossibile avvicinarli per eseguire un prelievo, e da morti si consumano diventando cenere. Dovremo catturarne uno vivo, forse così potremo scoprire qualcosa di più.”
    Non sembrava particolarmente convinto, come se si trattasse di qualcosa di veramente complicato, ma sapeva che avrebbero dovuto adottare qualsiasi soluzione possibile.

    “Non sembra la rabbia degli Orchi.” aggiunse dopo un po’. I Tauren la conoscevano, avevano viaggiato insieme a Thrall e Grom, molto tempo prima, e sapevano di cosa potevano essere capaci.
    “Non c’è alcun tipo di controllo. Feriscono chiunque, anche loro stessi. Se dietro a tutto questo c’è qualcuno, ha trovato un ottimo modo per eliminare i druidi.” fece una smorfia: era evidente che non era la prima volta che formula a quell’ipotesi, ma non era mai stato ascoltato.

    – GAHAIN –
    Sumyno sembrava sempre più perplessa, e scosse la testa quando Gahain accennò alle provviste di cibo.
    “Portare tante cose ci rallenterà soltanto! Se non siete in grado di cacciare, posso procurare io il cibo per tutti quanti.”
    Il suo tono non era stato sarcastico, né cattivo: era evidente che per lei fosse semplicemente il modo più pratico di viaggiare. Il Draenei aveva notato subito quella punta selvaggia nel suo sguardo: stare all’aria aperta e viaggiare in maniera spartana doveva essere naturale per lei.

    “Abbiamo una barca qui vicino, con quella possiamo raggiungere Darkshore. Se volete possiamo aspettarvi nella foresta fuori dal villaggio di Auberdine.” aggiunse quindi Urok.
    Anche Darkshore era stata massacrata dal cataclisma: Auberdine era un bel villaggio, una volta, la base degli spostamenti verso Exodar e Teldrassil. Ma adesso il piccolo porto era stato quasi interamente devastato, solo un molo aveva resistito, e le barche potevano attraccarvi una alla volta. Ovviamente, lui e Nathaniel avrebbero potuto prendere la nave che faceva quel tragitto una volta al giorno. Ci avrebbero impiegato sicuramente più tempo, ma nessuno avrebbe fatto domande. La loro scomparsa improvvisa sarebbe stata più sospetta.
    “Una volta arrivati a Darkshore, il viaggio dovrebbe essere abbastanza semplice. Sarebbe meglio evitare la maggior parte dei villaggi, ma dovremo riuscire a raggiungere Moonglade in quattro, al massimo cinque giorni. A quel punto dovrete proseguire da soli.”

    Sumyno aveva storto di nuovo il naso, la prospettiva di viaggiare senza suo zio non sembrava davvero andarle a genio.
    “Sarà un viaggio interessante. Sono pochi i Draenei che hanno visto da vicino l’albero del Mondo. Ci rendete davvero un grande onore, chiedendoci il nostro aiuto.” disse Nathaniel. Il paladino era sempre pacato e gentile, e il suo sorriso sembrò tranquillizzare almeno in parte l’orchessa, che borbottò qualcosa nella sua lingua, ma annuì apparentemente più tranquilla.

    – JARED –
    L’Elfa della Notte colse lo sguardo di Jared, e sorrise radiosa, come se il suo intervento le avesse appena salvato la vita.
    Fece un passo verso di lui e gli posò una mano su un braccio: il suo tocco era lieve, fresco e delicato come la brezza notturna.
    “Quel mostro è impazzito, lo avete visto anche voi. Il fuoco vive nelle sue vene, è una minaccia per tutti noi! Lui, e tutti i suoi simili.”
    Guardò di nuovo la Draenei, ed il suo sguardo era supplice.
    “Marelli, è stato uno sbaglio portarlo qui! Anche questo soldato ha visto la furia di quella belva. Sono incontrollabili, potrebbero fare del male a Re Varian.”

    La Draenei chiamata Marelli alzò una mano, un gesto perentorio e secco, e l’Elfa della Notte tacque immediatamente.
    “Quell’esemplare è stato portato qui per essere studiato, non per essere deriso in pubblica piazza.” la sua voce era dura, come una frustata. “Sei stata tu a mettere in pericolo il nostro Re, Alliria. Hai reso furioso quel druido con le tue parole. È evidente che non hai ancora imparato.”
    Alliria gemette come se fosse stata colpita. Sembrava molto poco divina in quel momento, una creatura di vetro pronta a rompersi in un istante.
    “Verrai con me a Monte Hyjal. Partiremo domani, e mi aiuterai a trovare una cura per questi druidi folli. Questa sarà la tua punizione.”
    Alliria annaspò, come se le fosse mancata l’aria, e strinse forte il braccio di Jared come se fosse la sua ancora di salvezza.

    Ma Marelli aveva smesso di prestarle attenzione.
    Il suo sguardo si era posato su Jared. Erano occhi bianchi, gelidi come l’inverno e sembravano scavare nelle profondità del suo animo. Il guerriero si sentì messo a nudo di fronte a quello sguardo, impotente, e capì il terrore che l’Elfa doveva aver provato.
    “Avete assistito ad una scena incresciosa, soldato. Jared, dico bene?”
    Sembrava anche lei un soldato, ora che la guardava bene, anche se le sue vesti erano di stoffa e non indossava alcuna armatura.
    “Non dovete nulla a quest’Elfa. Ma se lo desiderate, potete accompagnarci nel viaggio. Una spada in più ci farà comodo, specie se in mano a qualcuno in grado di usarla.”

    – JOK’NAY –
    Zatanja fece una smorfia un poco perplessa ai gesti del Troll. Ma alla fine si limitò a scuotere la testa, prendere il suo tariffario, leggerlo e infine sospirare.
    Riavvolse la pergamena e la riconsegnò al proprietario.

    “Non credo che quello di cui ho bisogno rientri nel vostro tariffario, Mas… Jok’Nay.” rispose un poco rassegnata. “Ma se accetterete di aiutarmi, sarete ampiamente ricomoensat, molto più di quanto non prevedano le vostre tariffe.”
    Si guardò attorno, come se fosse incerta se continuare o meno. Sembrava spaventata, come se il mondo stesso in qualche modo la terrorizzasse.
    “Non so quanto abbiate sentito dal mio… Discorso, con Vol’Jin. In ogni caso, qualcosa sta succedendo a Monte Hyjal. Sembra che i druidi stiano impazzendo per qualche strano motivo, ma tutti sembrano molto più interessati a combattere questa stupida guerra tra Orda e Alleanza, piuttosto che pensare ai problemi reali!”
    Strinse le mani attorno al bastone nodoso, con talmente tanta forza che sembrava avrebbe potuto spaccarlo da un momento all’altro.
    “Io mi chiamo Zatanja. Sono una maga del Kirin’Tor, ma nemmeno loro sembrano rendersi conto della minaccia.”

    Da come parlava, sembrava qualcosa che avesse ripetuto tantissime volte, senza venire ascoltata.
    “Non so se ci sarà bisogno di uccidere qualcuno… Ma prima di tutto voglio scoprire se c’è qualcuno dietro a quello che sta succedendo.”
    Guardò il troll, e i suoi occhi erano un misto di tristezza e determinazione.
    “Non starò ferma mentre qualche pazzo distrugge il nostro pianeta. E ho bisogno di aiuto per scoprire di chi si tratta e fermarlo.”

    #6502
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    L’Elfa della Notte aveva davvero un bellissimo sorriso, non che la cosa lo stupisse almeno non poù di quanto lo stupisse la presenza di una creatura divina in mezzo a loro mortali, ed il suo tocco lieve li mando un brivido ed come una scossa lungo il braccio, era davvero strano che fosse uno dei poteri degli elfi?

    La situazione sembrava davvero complessa senza conoscere tutti i fatti ed i dati *sono un ingengnere non un veggente!* cosa poteva dire, tutto ciò andava ben oltre il suo campo di conoscenze.

    Ma quando Alliria strinse il braccio non pote fare a meno di posare una mano sulla sua massaggiandola con le dita tracciando spirali, di solito aiutava a calmare Jehenna e di certo non poteva passare una mano fra i capelli dell’elfa per acconciarli come aveva fatto tante volte alla sorellina.

    *oh titani* penso quasi impetrito da quello sguardo scrutatore e lontano *ho percepito meno pericolo sotto lo sguardo di orchi giganteschi* “sìsisgnora” rispose tornando per un attimo ad usare il tono da militare, quello sguardo gli aveva fatto venire la pelle doca anche agli occhi e ai denti, e si non doveva nulla a quell’elfa della notte, ma nel suo animo sapeva che si sarebbe pentito a restare fuori da quel viaggio, che la sua spada ed il suo ingegno sarebbero stati necessari, od almeno utili.

    E comunque con la mano di Alliria ancora stretta al breccia non si sentiva davvero in grado di rifiutare e sarebbe stato pazzo a farlo, o forse sarebbe fazzo accettare ma propendeva di più verso la prima ipotesi. Continuava a non avere tutti i dati necessari e restava difficile efettuare una scelta logica.. i druidi erano impaziti o forse erano infetti da qualcosa e la risposta era all’Albero del Mondo, tutto qui non sapeva cosa avrebbe afrontato.

    *Inizio a fare cose stupide come quel vecchio pazzo, ma non ho davvero motivo di rifiutare* non con un angelo che lo guardava come se fosse il suo personale salvatore, e occhi che fecero passare l’inquietudine creata da Marelli “Verrò” rispose senza esitazione “avete la mia spada, e la mia mente” Jared non era un soldato d’assalto solo muscoli e addestramento alla mischia.

    #6503
     Ilmarien 
    Partecipante

    “E mangiare solo e soltanto carne alla brace per un’intera settimana?” guardò Nathaniel sconsolato “so che ci rendete un grande onore facendoci visitare Monte Hyjal, ma voi orchi non avete il concetto di dieta bilanciata?” chiese nuovamente ai due, ma si immaginava già la risposta, dopotutto nelle fiabe Draenei gli orchi tenevano questa salutare dieta di carne cruda strappata a brani e/o bambini Draenei. “Beh, come si suol dire, a Exodar fate come i Draenei, quindi crepes di Rylak per tutti, ne prendo in abbondanza così ci dureranno alcuni giorni e potremo mangiarle INSIEME alla carne alla brace” disse guardando Sumyno con bonaria disapprovazione. Una volta stabilita la modalità di viaggio, guardò tutti con un gran sorriso e disse: “Molto bene, Dioniss aca, ovvero come si suol dire buon viaggio e ci rivedremo tutti sulle spiagge di Darkshore!” disse traducendo per coloro che non sapevano il Draenei. Quindi uscì e andò a comprare provviste insieme a Nathaniel: si rifornirono di crepes, di biscotti di cioccolato, alcune verdure fresche e pane di nan, in modo da avere un companatico da accompagnare alla grande quantità di carne che avrebbero probabilmente mangiato.

    #6506
     Meeme 
    Partecipante

    La Cacciatrice sorrise, un sorriso inquietante da bestia assetata di sangue perché catturarne uno sarebbe stato il suo lavoro in quella missione. Era brava ad inseguire la preda, farla stancare e poi catturarla quando era più debole ed indifesa.
    “Se avremo occasione ne catturerò uno vivo in modo da poterlo studiare.” Disse con voce piatta.
    “O vivisezionare a vivo, nel caso più disperato…” pensò tenendo per sé quel pensiero, non voleva che il giovane pensasse che fosse una sadica perché non lo era, ma un servitore della Natura poteva reagire in modo esagerato riguardo certi argomenti delicati.

    “Troveremo una soluzione, deve esserci un motivo di questa follia e basterà trovarlo.” concluse seria perché non esistevano strade senza uscita, non per lei, c’era sempre una soluzione, un sentiero da percorrere ben nascosto. Quella follia non poteva provenire dal nulla e doveva solo trovare la radice del problema. Sarebbe stata una missione più tranquilla, rispetto alla precedente e non le dispiaceva come cosa; era stanca, il suo fisico era stato messo a dura prova durante i combattimenti contro il folle e sua sorella e nonostante i due mesi di riposo si sentiva più fragile del solito.

    “Ora basta chiacchiere e mettiti a dormire, non mi sarai d’aiuto come guida se non sarai ben riposato.” Specificò velenosa come al solito.

    #6551
     Mordoth 
    Partecipante

    Sarete ampiamente ricompensato… queste parole si incisero nella mente del ladro come fossero incise sulla pietra. Lo sguardo divenne poco a poco vacuo e un sorrisetto ebete comparve sul suo volto mentre tante lame nuove ed esotiche cominciarono ad impegnare la sua fantasia.
    Poi però qualcosa andò storto e la fantasia si ruppe.
    L’espressione di Jok’Nay cambiò di colpo divenendo sorpresa prima e interrogativa poi con un sopracciglio alzato: ma i druidi non erano già pazzi di loro? Bah, se lo pagava bene quella maghetta poteva avere tutte le convinzioni che voleva.
    “Mmh sì… sembra un problema molto reale…” rispose in modo vago e accondiscendente.
    “Maaa…” sorrise gentilmente e alzò un dito per chiedere un piccolo chiarimento, “se i tuoi grandi capi e il nostro grande capo” alludendo ai maghi del Kirin’Tor e a Vol’Jin, “non danno importanza a questo problema reale, come mai fai la bastian contraria?”
    Tirò fuori un coltellino da lancio sovrappensiero, un gesto automatico di quando pensava tra sè e sè, e iniziò a rigirarselo tra le dita. “Accetto l’incarico, stai tranquilla. Voglio solo capire come mai fai di testa tua. Sai com’è oltre me non sono molti i troll che lo fanno. Ahi!”
    A quel punto emise un gridolino molto poco virile e saltò di lato quando il coltellino da lancio si conficcò pericolosamente a terra a pochi centimetri dal suo piede.
    “Tanqilla, utto otto contollo. Succhede sempe. E’ nommale.” Con il dito sanguinante in bocca cercò di tranquillizzare la maga sul piccolo incidente. Ormai era una prassi anche quella, quando era sovrappensiero.

    #6557
     Elan 
    Partecipante

    – LA CACCIATRICE –
    Il grosso Tauren annuì, gli piaceva quel modo di pensare positivo, ed era esattamente ciò che cercava. C’era bisogno di gente disposta a trovare una soluzione, non pronta ad arrendersi al primo problema.

    La stanchezza lo assalì poco dopo, e la Cacciatrice proseguì il viaggio in silenzio e tranquillità. Conosceva le Barrens come casa sua, forse anche meglio, ed evitò tutti i potenziali pericoli senza difficoltà. Di tanto in tanto Humar si allontanava, cacciando qualche preda o eliminando nemici che si erano avvicinati troppo, e nessuno osò avvicinarsi più del necessario.
    Arrivarono ad Ashenvale che era già sera e fecero una piccola pausa per mangiare e far riposare i Kodo.
    Hamuul stava meglio, aveva portato delle provviste e si offrì di condividerle con la Cacciatrice se avesse voluto. Quindi, dopo un brevissimo riposo, si rimisero in marcia.

    Ashenvale aveva risentito molto del Cataclisma, intere zone di foresta erano state abbattute, come se sassi di fuoco fossero caduti sugli alberi, e gli orchi e gli elfi della notte di quella zona avevano approfittato di quegli eventi per accusarsi a vicenda, riaccendendo le antiche asperità.
    La Cacciatrice evitò accuratamente tutti gli accampamenti, e dopo un’altra mezza giornata furono sulle pendici di Felwood. Fu la parte del viaggio più lunga: lì i demoni ancora scorrazzavano liberi, e in più occasioni dovettero fermarsi a combattere per liberarsi la strada. Il druido risvegliava la natura per combattere al proprio fianco, sembrava non essere stato colpito da quella follia, perché teneva a bada i propri poteri senza problemi.

    Impiegarono un altro giorno per raggiungere Moonglade. Si fermavano sempre lo stretto indispensabile, ma la strada era era tortuosa e i pericoli non mancavano. Quando raggiunsero il rifugio dei druidi, molti guardarono con sospetto l’Elfa del Sangue, ma la lasciarono in pace visto che viaggiava insieme ad uno di loro.
    “Benvenuta a casa.” disse Hamuul con un sorriso. “Ci fermeremo qui per oggi, domani proseguiremo per Hyjal. Devo parlare con alcune persone prima di spostarci.” spiegò brevemente. “Sei libera di esplorare la regione, se lo desideri, nessun druido ti farà del male. Ma non ti avvicinare ai Pozzi Lunari, verrebbe considerato un insulto alle nostre tradizioni.”

    – GAHAIN –
    Sumyno alzò gli occhi al cielo all’insistenza di Gahain e borbottò qualcosa in orchesco che il Draenei non riuscì bene a comprendere.
    Caedfaen batté le mani come se fosse contento.
    “Fantastico! È tutto deciso quindi! E il povero vecchietto resta a fare il facchino per gli altri!!”
    Ridacchiò, anche Sumyno ormai aveva capito che stava scherzando, e persino lei sembrò sciogliersi col vecchietto, regalandogli un sorriso e ringraziandolo per il suo aiuto.

    Si misero quindi in viaggio.
    La Brezza di Argus era una nave di fattura Kaldorei, gli Elfi della Notte l’avevano donata ai Draenei quando erano arrivati su Azeroth, non troppo grande ma adatta a trasportare un buon numero di persone.
    Permise loro di raggiungere Auberdine in appena quattro ore: il viaggio fu tranquillo, ma c’era troppa gente per mettersi a parlare di ciò che dovevano fare. Avrebbero rischiato di scatenare il panico altrimenti.

    Auberdine era ancora piena di gente che aveva perso la casa, in molti avevano trovato rifugio presso la locanda cittadina, che per l’occasione aveva messo a disposizione gratuitamente i propri letti. Tutti cercavano di aiutarsi a vicenda, per quanto potevano, ma non sembrava mai essere abbastanza
    Nessuno fece caso ai due Draenei, che uscirono tranquillamente. Non erano diversi da tanti altri viaggiatori.

    Sumyno e Urok li aspettavano poco fuori, nascosti dagli alberi per non farsi vedere.
    Fu l’orchessa ad andare loro incontro per prima.
    “Certo ce ne avete messo di tempo!” esclamò a mo’ di saluto. “Se avessi saputo che le navi dell’Alleanza sono così lente, avrei dato una botta in testa ad entrambi e vi avrei caricato con noi!!”
    Il suo tono non era minaccioso, li stava prendendo in giro ed era pure un poco divertita.

    – JARED –
    Marelli lo fissò duramente, il suo sguardo era acciaio e ghiaccio, duro come niente che Jared avesse mai visto. Sembrava non essere minimamente commossa dalla paura di Alliria, ma quando il guerriero acconsentì a partire con loro, annuì soddisfatta.
    “Preparatevi. Partiremo domattina, e non apprezzo i ritardi.”
    Senza aspettare una risposta, si girò allontanandosi a lunghi passi. La sua figura era slanciata ed elegante, sarebbe stata persino bella, ma quello sguardo di ghiaccio la rendeva talmente inquietante da mettere i brividi.

    Solo quando fu ben lontana Alliria tirò un sospiro di sollievo.
    “Quando la odio!!” esclamò esasperata. La voce ancora le tremava, e non aveva lasciato il braccio di Jared.
    Anzi, alzò lo sguardo su di lui, e incrociò i suoi occhi. Quelli di lei erano due laghi splendenti, come eternamente bagnati dalla luce della luna.
    “Grazie per quello che avete fatto per me. Non avrei sopportato di affrontare questo viaggio da sola.”

    Lo guardò a lungo, poi gli diede un bacio su una guancia.
    “Il vostro nome è Jared, ho capito bene?” la sua voce era delicata come il tocco sul suo braccio. “Dovete stare attento a Marelli. È troppo tollerante con i mostri dell’Orda. Lo avete visto quell’abominio di prima… Secondo lei andrebbe studiato e aiutato, ma è solo un pericolo per tutti noi!” sospirò riassegnata come se non potesse accettare una simile eventualità.

    – JOK’NAY –
    Zatanja alzò un sopracciglio quando il troll si tagliò il dito. Sembrava perplessa, come se quella dimostrazione l’avesse fatta notevolmente dubitare delle sue capacità.
    “Siete… Sicuro di sapere quello che fate?” domandò, a metà tra il perplesso e il preoccupato. “Andremo in un posto pericoloso, non potrò difendervi sempre, se non siete in grado di badare a voi stesso…”

    Sospirò come se fosse rassegnata, una rassegnazione che trapelava anche dai suoi occhi. Jok’Nay si rese conto che sapeva di non avere alternative.

    “A volte bisogna imparare a prendere decisioni con la propria testa.” spiegò quindi, in risposta alla sua domanda. “Vol’Jin pensa che il nuovo conflitto tra Orda e Alleanza sia più importante, anche il Kirin Tor pensa lo stesso. Loro non si schiereranno mai, ma tengono controllato tutto quello che succede. Immagino che… Vogliano prevenire un’altro disastro come quello del Re dei Lich, ma sono talmente ossessionati dalla loro magia che non si accorgerebbero di lui nemmeno se gli spuntasse sotto il naso!”
    Fece una smorfia. Nonostante fosse una maga, sembrava non provare molto rispetto per quella gente che voleva controllare il mondo dalla loro perfetta Cittadella Violacea.

    “Qualsiasi cosa stia succedendo, non è qualcosa che interessi nessuno di loro. Ma le minacce più semplici a volte sono quelle più pericolose.”

    #6558
     Meeme 
    Partecipante

    Considerando quello che Hamuul aveva raccontato sui druidi, sarebbe stato un rischio viaggiare al suo fianco, ma alla Cacciatrice non importava del pericolo. Attraversarono prima Ashenvale, dove riuscirono a mangiare e riposare, e poi proseguirono verso Felwood dove i demoni ancora dilaniavano la terra con la loro corruzione.
    Si aspettava problemi seguendo quella strada, ma era l’unica via praticabile ed insieme ad Humar ed Hamuul riuscirono a superare gli scontri e proseguire. Erano stanchi e provati quando giunsero finalmente a Moonglade. Era un luogo bellissimo, tranquillo e magico, era per panorami come quello che amava viaggiare e visitare posti sempre nuovi.

    Annuì alle parole del druido. “Sarò rispettosa…” rispose secca e si allontanò dal tauren lasciandolo ai suoi affari senza fare domande. Esplorò la regione insieme ad Humar, si godette la vista, la calma ed i colori di quel luogo, altri ricordi da portare con sé prima della fine.
    Quando fu il momento di tornare indietro si diresse verso il lago sedendosi sulla sua riva e contemplando l’orizzonte. Si portò le ginocchia al mento, Humar era la sua sola compagnia, anche lui era un po’ stanco e si acciambellò accanto alla sua compagna di caccia.

    Lei rimase immobile ad osservare la zona riempiendosi gli occhi del paesaggio e l’anima di quella tranquillità prima di accoccolarsi addosso al grande leone nero concedendosi un po’ di riposo, ma restando vigile ad eventuali rumori o odori sospetti. “La guerra divorerà anche questo posto?” si chiese triste socchiudendo gli occhi cullata dal suono e dai profumi del lago e della vegetazione che circondava quel luogo.

    #6559
     Ilmarien 
    Partecipante

    Quando fu il momento di salutarsi, Gahain abbracciò il suo maestro, dopotutto voleva bene a quel vecchiaccio, e gli fece un simile augurio. Il viaggio andò tranquillamente, e Gahain ne approfittò per far conversazione con Nathaniel e chiedergli come stava andando con quei due bambini, e discusse con lui delle ultime notizie sulla costruzione di Exodar. Girarono per Auberdine, e Gahain commentò che tutti quei rifugiati erano scene fin troppo familiari, un costante ricordo che il tempo dei Draenei su Azeroth poteva essere limitato. Incontrarono Sumyno e Urok fuori dal villaggio, al riparo da occhi indiscreti: “Certo, abbiamo rallentato la nave perché volevamo darvi il tempo di cacciare e procurarvi il cibo, così siamo arrivati giusti e non abbiamo perso tempo aspettandovi, visto che noi il cibo lo abbiamo comprato prima di partire replicò schietto Gahain restituendole la battuta e calcando molto le sue ultime parole in tono autoironico.

    #6561
     Elan 
    Partecipante

    – LA CACCIATRICE –
    Moonglade era un posto da favola, un vero paradiso in cui i druidi, elfi della notte, tauren, troll o worgen che fossero, convivevano pacificamente.
    Nessuno la disturbava nel suo vagabondare, non veniva controllata e finché non si fosse avvicinata ai Pozzi Sacri era libera di fare quello che voleva. Visitò il rifugio di Cenarius, l’essere semi divino non si trovava lì in quel momento, ma c’era un’aura di pace che circondava il suo covo, come se una parte del suo spirito fosse rimasta a proteggerlo.

    Era il tramonto quando si sedette in riva al lago. La luce del sole morente dava all’acqua un’aspetto ancora più incantato, strappandole riflessi rosati talmente delicati da togliere il fiato. L’Elfa del Sangue aveva sentito delle storie sulle creature che abitavano quel lago: alcune parlavano di serpenti assassini, altre di mostri marini in grado di inghiottire una persona in un sol boccone.
    Non credeva che fossero vere, ma alcune bolle d’aria ogni tanto salivano verso la superficie del lago, ad indicare che qualcosa viveva realmente in quelle profondità.
    Rimase lì in silenzio per alcune ore, non aveva fretta di andarsene e la calma era troppo invitante per abbandonarla troppo presto. Anche Humar sembrava godersi quella pace, socchiudendo i grandi occhi. Solo di tanto in tanto agitava le orecchie, come se stesse seguendo qualche rumore particolare.

    La luna stava sorgendo quando il leone nero si alzò di scatto. Il paesaggio era ancora più bello, illuminato da quella luce argentata, e in lontananza la Cacciatrice notò alcuni fasci di luce alzarsi verso il cielo. Ma non era quello ad aver attirato la loro attenzione.
    Anche lei lo aveva sentito, era un rumore ovattato di passi. L’avevano allarmata, e guardandosi attorno si accorse di una grossa pantera nera che si era avvicinata loro, e li stava guardando attentamente.
    Aveva qualcosa di familiare in quegli occhi gialli, e quando si accucciò a terra dimostrò di non avere intenzioni aggressive.
    “E’ passato tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo visti, Cacciatrice. Cosa ti porta in questa terra di pace?”
    Non era raro sentire animali parlanti nel regno dei Druidi, ma lei conosceva quella voce, ed anche Humar riconobbe l’odore dell’altro, avvicinandosi alla pantera e dandogli una testata amichevole. Era Thaidan, ancora trasformato in forma animale, ma sembrava molto più tranquillo dell’ultima volta che si erano visti.

    – GAHAIN –
    Il viaggio in nave fu tranquillo, i due Draenei si godevano la brezza del vento sul ponte, chiacchierando del più e del meno.
    Nathaniel era soddisfatto di come stavano crescendo i due piccoli che aveva adottato, erano intelligenti e avevano moltissimo potenziale.
    “Non possiamo trovarli e salvarli tutti, ma gli orfanotrofi di Azeroth sono fin troppo pieni. E il futuro della nostra specie dipende anche da queste piccole anime.”
    Anche Draenor era stata piena di orfanotrofi, Gahain la ricordava bene. I sacerdoti si occupavano dei piccoli con cura, e in più di un’occasione – dopo la recente invasione – lo shamano aveva visto piccoli Draenei ed Elfi del Sangue giocare insieme, incuranti delle divergenze delle rispettive razze.
    Ma c’era sempre tristezza, nella consapevolezza che non avrebbero mai avuto una figura di riferimento su cui contare. A quei due bambini era andata decisamente meglio.

    Il paladino era anche notevolmente soddisfatto sulla ricostruzione di Exodar. L’isola di Azuremist si stava sviluppando in maniera incredibilmente florida… non sarebbe sicuramente mai stata paragonabile ad Argus o Draenor, ma era pur sempre l’ultima casa che gli era rimasta.

    Quando raggiunsero Sumyno e Urok, l’orchessa scoppiò a ridere alla battuta di Gahain.
    “Ma allora voi Draenei siete divertenti, quando volete! E io che pensavo che foste solo dei brutti musoni dalla pelle blu!!”
    Nathaniel ed Urok risero a loro volta, il clima era talmente sereno che sembrava impossibile appartenessero a due fazioni tanto diverse e che tanto si odiavano.
    “Non ci serviva così tanto tempo, comunque! Se i vostri cacciatori sono così lenti, capisco perché dobbiate comprare il cibo ogni volta!” rise, non c’era traccia di cattiveria nella sua voce, era solo incredibilmente divertita.

    #6562
     Meeme 
    Partecipante

    Come avevo promesso ad Hamuul si tenne distante dai pozzi sacri per non offendere i Druidi e si limitò a vagare nelle zone comuni in modo da non costituire un pericolo. Lei era minacciosa, ma in quel momento non doveva mostrare i denti e le zanne a nessuno. Era libera e quella libertà le piaceva e piaceva anche ad Humar.

    Era tranquilla ed in pace, nessuno era suo nemico, nessuno suo alleato e si stava godendo la quiete sonnecchiando appena. I suoi sensi e quelli di Humar scattarono appena percepirono un movimento diretto verso la loro posizione, lei recuperò il pugnale da caccia stringendolo forte tra le dita e pronta a scattare in caso di aggressione; si bloccò riconoscendo la bestia che si stava avvicinando ed anche Humar la riconobbe andandogli incontro e salutandolo festoso.

    “Thaidan?” mormorò con la voce roca riponendo il pugnale al suo posto e riconoscendo il druido in forma animale. Era ancora in quelle condizioni, la trasformazione no era stata ancora annullata, ma i suoi occhi erano sani, non rossi come i druidi pazzi descritti da Hamuul…

    “Due mesi…” specificò lei e si fece sospettosa quando lui le chiese il motivo della sua presenza a Moonglade. “Non deve interessarti il motivo, sono qui con un druido, ho il permesso per essere qui…” aggiunse perché era un’Elfa del Sangue e nessuno vedeva di buon grado quelli come lei…
    “Così come non credo dovrebbe interessarmi il motivo per cui tu sei qui.” disse secca alzandosi in piedi ed osservandolo con attenzione da sotto la maschera di lupo.
    “Tua sorella è con te? Oppure l’hai scaricata in qualche villaggio a cantare di gioia davanti a disperati e derelitti?” Era velenosa e sarcastica, ma voleva trovarsi il più distante possibile da un eventuale incontro con Alliria.

    #6567
     Elan 
    Partecipante

    – LA CACCIATRICE –
    Il druido si stiracchiò pigramente, per nulla intenzionato ad attaccare l’Elfa del Sangue.
    “Solo due mesi? Mi è sembrata un’eternità!” sembrava tranquillo, il suo tono era sereno e sembrava persino più rilassato di quando avevano fatto quel viaggio insieme.
    “Ho passato tutto questo tempo qui, a Moonglade… dopo la prima settimana, ho letteralmente perso il conto dei giorni.”

    Doveva essere stato quasi impossibile restare senza far nulla, per uno spirito focoso come il suo, ma quella quiete doveva avergli fatto bene.
    “Non sto dicendo che tu non abbia il permesso di essere qui. Ero solo… curioso.”
    Sembrava non parlasse con qualcuno che veniva da fuori Moonglade da tanto tempo, o forse che non parlasse in generale da tanto tempo.

    Però quando gli chiese di Alliria, scoppiò letteralmente a ridere. Era una risata forte, quasi un ruggito, ma indubbiamente divertita.
    “Non la puoi proprio vedere!” esclamò. “Alliria non è qui, puoi stare tranquilla. Le Sacerdotesse hanno deciso di punirla per il suo comportamento durante la nostra missione”
    E dal tono di voce, lui sembrava favorevole a quella decisione.

    #6568
     Meeme 
    Partecipante

    L’Elfa del Sangue fece un sorriso amaro, doveva essere bello non dover contare i giorni come faceva lei, essere liberi di poter perdere il conto del tempo che passava, ma lei non poteva permetterselo ed era questo il motivo per cui contava ogni singolo giorno…

    “Non credo di poterti rivelare nulla del motivo per cui sono qui, ma non ho cattive intenzioni e questo deve bastarti.” Non era saggio rivelare quello che sapeva ad un druido costretto in forma animale, sembrava sano, ma la pazzia poteva colpirlo a tradimento. Gli altri druidi forse stavano cercando una cura per la sua condizione, poteva essere utile quella ricerca anche a loro e la prudenza non era mai troppa. “Ti trovo bene, nonostante la forma animale… Hanno trovato un modo per guarirti dal veleno che ti ha colpito?” Forse nel suo sangue c’era ancora un campione del veleno e lei poteva recuperarne una goccia da far analizzare ad Hamuul.

    Sbuffò sentendo il commento su Alliria. “Preferisco tenermi distante da quelle come lei…” “Le pazze isteriche…” Pensò, ma riuscì a mordersi la lingua e non dirlo. “Se sei qui da due mesi avrai perso i contatti con i tuoi compagni… Io non ho notizie di Zatanja, Urok e gli altri dell’Orda. Tendo a non avere rapporti con le persone.” aggiunse sovrappensiero. Chissà come stava Nathaniel, se continuava la sua battaglia per le cause perse… Avrebbe voluto sapere di lui, ma la cosa la metteva in imbarazzo e non voleva mostrare quella debolezza al druido.

    #6570
     Elan 
    Partecipante

    – LA CACCIATRICE –
    Thaidan annuì, il druido non era mai stato un impiccione, e non avrebbe insistito.
    “A quanto pare, i non morti hanno creato una tossina davvero resistente. Gli altri druidi hanno provato in ogni modo, purificando il mio sangue, dandomi estratti di erbe puzzolenti e disgustosi… non è servito a molto.”
    Sferzò l’aria con la coda, ma non sembrava che la cosa gli interessasse davvero.
    “Dopo la quarta volta che mi hanno rifilato un intruglio talmente orribile da farmi attorcigliare per una notte intera, ho deciso che alla fin fine essere una pantera non è poi così tanto male!”

    Si stava abituando alla sua forma, l’Elfa del Sangue aveva sentito che in passato era capitato anche ad altri druidi, persi nel Sogno di Smeraldo, che avevano abbracciato talmente tanto la loro forma animale da non volerla più abbandonare.

    “Prima di arrivare qui, ho viaggiato fino a Darnassus con gli altri. Gahain e Nathaniel si sono fermati a Exodar, ovviamente. So che quel pazzo di un paladino parlava di adottare quei due bambini draenei che avevamo trovato al villaggio.” si scrollò, come se la cosa non gli importasse davvero. “Non ho idea se alla fine lo abbia fatto o meno. Da quando ci siamo separati non ho più visto nessuno dei due. Virion invece è venuto con me. Sarà qui da qualche parte a parlare coi druidi, probabilmente. Ha preso questa storia della mia mutazione come la sua battaglia personale, e non vuole andarsene finché non l’avrà vinta.”

    #6572
     Meeme 
    Partecipante

    Le dispiaceva per Thaidan, sembrava sinceramente sereno per la situazione attuale, ma la trasformazione poteva essere il preludio di qualcosa di molto più grave.
    “Potresti provare a parlare con il druido che sto accompagnando, è un Tauren e si chiama Hamuul Runetotem, lasciagli un campione del tuo sangue, forse può aiutarti in qualche modo, o almeno dare un suo punto di vista su questa anomalia venefica.”
    Non voleva dargli false speranze, tentare però sarebbe stato comunque utile ad entrambi.
    Humar preferiva la forma animale del druido, ma Thaidan non poteva restare confinato nella sua trasformazione per sempre, la mente poteva risentirne e renderlo schizofrenico.

    Ascoltò le notizie sugli altri e socchiuse le labbra dalla sorpresa quando nominò il Paladino ed i due cuccioli. Sorrise, un sorriso più dolce mentre avvertiva il cuore batterle più forte in petto. “Un pazzo… hai proprio ragione…” Scrollò le spalle ed accarezzò Humar che sonnecchiava tranquillo. Quella notizia, fosse anche solo un’idea mai attuata, la rendeva felice e si sentì una stupida rendendosene conto. Il Paladino era un uomo buono, stupirsi per quello che voleva fare era da sciocca, ma mai quanto pensare a lui. Stava bene e si trovava al sicuro insieme a Gahain, il suo amico; quelle erano notizie rassicuranti e lei sperò con tutto il cuore che Nathaniel trovasse la serenità ad Exodar, meritava di trovarla.

    “Virion a quante pare è un vero testardo, ma almeno sei in compagnia, cerca solo di non sbranarlo quando ti farà saltare troppo i nervi.” rispose sarcastica cambiando argomento in modo da pensare ad altro e non al paladino.
    “Io non sono una persona che si fa amici, invece, per questo non ho idea di dove siano gli altri.” Scosse il viso, le dispiaceva non potergli dare nessuna notizia, ma lei era una solitaria e preferiva non legare con la gente. Aveva Humar al suo fianco, gli animali di Azeroth come compagnia e questo le era sempre bastato…
    “Ed il tempo che ho su questo mondo… è limitato…” pensò mesta. Era stata riservata anche quando aveva avuto ancora un volto ed un nome, uno dei motivi per cui Erenion le diceva sempre che era troppo seria, ma la malattia aveva accentuato quel suo desiderio di quiete e solitudine e lei lo sapeva.

    #6573
     Ilmarien 
    Partecipante

    “Si, noi Draenei siamo dei comici nati, dei buffoni di prima categoria, se poteste girare a Exodar potreste vedere lo spettacolo: ‘Una Blu naturale’ di Khottarge, una dei nostri comici più famosi. Altrimenti so che ‘I Mille Draenei Blu, che volano’ erano in tour quest’anno, anche se credo solo nelle città dell’Alleanza, purtroppo” disse di rimando Gahain. “No, in genere i nostri cacciatori sono più rapidi, ma hanno i loro metodi speciali, in genere quello di usare il nostro talento comico e far morire da ridere le loro prede, così la carne è più tenera… Visto che gli orchi chiaramente non usano questo metodo, ho pensato che vi ci sarebbe voluto più tempo, errore mio…” continuò con le sue stupidaggini, mentre dallo zaino prendeva una delle crepes di Rylak, la divise in quattro e la diede da mangiare a tutti “coraggio, assaggiate e non ve ne pentirete!” concluse mentre il gruppo si metteva in viaggio.

    #6574
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Osservo la draenei come probabilmente un cervo osserva un carro goblin in avvicinamento, “sisignora, sarò puntuale” fu l’unica risposta che riuscì a dare a causa dell’inquietudine che provava sotto il suo sguardo. Ma una volta allontanata non riuscì ad evitare di mormorare “anche se è in pó vago“.

    è parecchio inquietante” non so perché la odia ma come prima impressione non è molto positiva “è stato un piacere, non pote o di certo astenerm…” il bacio sulla guancia lo fermò lasciandolo con un sorriso enorme.

    “esatti, Jared Clark al vostro servizio”.

    Rimugginò qualche attimo sulle ultime parole di Allira, deve avere un qualche rancore verso di loro come molti dopo le guerre “anche potendo curarli sembrano troppo pericolosi, ho visto cosa può fare l’Orda.

    #6575
     Elan 
    Partecipante

    – LA CACCIATRICE –
    Thaidan roteò gli occhi.
    “Ancora esperimenti? Non si sta poi così male in forma animale, alla fin fine penso di potermici abituare… non credo che un druido in più o un druido in meno potrebbe fare la differenza.”
    Dovevano avergliene fatti veramente tanti per renderlo così esasperato all’idea di subirne ancora. Alla Cacciatrice non era sfuggita però una scintilla di speranza, sentendo che accennava ad un nuovo druido.
    Una parte di lui non si era ancora arresa, era solo stanco di vedere fallimenti su fallimenti.

    Però rise di nuovo alle sue parole, quella risata che sembrava un ruggito.
    “Per metà del tempo Virion è circondato dai druidi, per l’altra metà mi fa bere le sue pozioni disgustose! Se non sta attento prima o poi un braccio glielo potrei staccare davvero!” rise ancora, facendo capire che scherzava, e si alzò stiracchiandosi di nuovo. Humar alzò la testa per tenerlo controllato, seguendolo con lo sguardo mentre il druido andava a bere al lago, vicino all’Elfa del Sangue.
    “Non eravamo amici, in fondo.” cambiò tono di voce all’improvviso, diventando serio. “Avevamo una missione da compiere e siamo riusciti a portarla a termine. E’ normale che tu abbia perso i contatti con loro, molto più normale del fatto che ci siamo ritrovati qui. Visti i tempi, è più facile incontrare vecchie conoscenze sul campo di battaglia, che in situazioni pacifiche.”
    Dal suo tono era chiaro che non approvasse quella guerra: forse era anche per questo che non smaniava di essere guarito. Più tempo passava in forma animale, più possibilità aveva di restare estraneo a quei conflitti.

    – GAHAIN –
    Sumyno lo guardò a dir poco senza parole, non riuscendo a credere a quegli strani nomi buffi per gli spettacoli teatrali.
    “Ma cos…?” era basita, ma un’occhiata a Nathaniel, che stava ridendo quasi tanto da avere le lacrime agli occhi, le fece capire che la stava prendendo in giro.
    Il volto dell’orchessa divenne rosso pomodoro.
    “Giochi sporco!! Io non conosco le cose strane che girano per le vostre città tutte rosa!” esclamò risentita.
    Ma anche lei stava ridacchiando, e assaggiò incuriosita una di quelle crepes, sgranocchiandola distrattamente mentre si rimettevano in viaggio.

    Non sarebbero andati tanto lontani per quel giorno, ma era meglio portarsi il più lontani possibile da Auberdine, vista la presenza dei due orchi.

    “Non ti facevo così divertente, amico mio.” Nathaniel ancora sorrideva al ricordo dell’espressione sconcertata di Sumyno poco prima. “Dovresti pensare veramente a mettere in scena quegli spettacoli, sarebbero un vero successo!”
    Evitò di dire che, probabilmente, tutti a Exodar avevano bisogno di distrarsi un po’. Non c’era bisogno di specificarlo.
    Aspettò che i due orchi si fossero un poco distanziati, rallentando anche il passo per essere un poco più riservato, quindi abbassò il tono di voce.
    “Pensi che sia una minaccia reale? Tutto quello di cui hanno parlato sembra davvero… assurdo.” lui non poteva percepire il contatto con gli elementi, era la Luce che alimentava i suoi poteri e il contatto con i Naaru che li avevano salvati nel corso delle loro fughe senza fine.

    – JARED –
    Alliria lo prese sottobraccio, iniziando a camminare con lui per Stormwind. Il quartiere della Cattedrale sembrava essere tornato alla calma quotidiana ed anche i due Reali avevano abbandonato la finestra da cui avevano scrutato la folla.
    I lavori per la ricostruzione della città procedevano bene, ma c’era ancora una certa inquietudine tra la gente, come se sapessero che niente sarebbe più potuto tornare come prima.

    “Avete combattuto tanto contro l’Orda?” domandò dopo poco l’Elfa della Notte, incuriosita. “Dovete conoscere bene le loro debolezze, i loro difetti.”
    Non aspettò una sua risposta, e gli sorrise con quel sorriso etereo, continuando a camminare.
    “Sono conoscenze davvero preziose. Quando il nostro buon Re ha accettato di firmare la pace, sapevo che le cose non sarebbero potute durare. Non si può ragionare con delle creature così mostruose e senza pietà. Le loro vene sono pervase dal fuoco… avete visto gli occhi di quel troll? Rossi, sembrava stessero bruciando! E quando mi ha buttata a terra…”
    Jared la sentì rabbrividire.
    “Era come se ci fosse veramente del fuoco sul suo corpo. Dovremo sterminare quei mostri prima che sia troppo tardi.”

    C’era stata una nota di disprezzo nella sua voce che un poco stonava col suo aspetto delicato, ma subito la nascose con un sospiro.
    Lasciò il braccio di lui, allontandosi un poco.
    “Perdonatemi, sarete stanco di sentire sempre le stesse cose.

    #6576
     Ilmarien 
    Partecipante

    “Ehi, sei tu che hai detto che i Draenei sono dei mattacchioni, non dovresti stupirti!” concluse Gahain ridendo di gusto, dato che fino a quel momento aveva cercato di mantenere un’espressione seria. Al commento di Nathaniel scoppiò a ridere e rispose: “Ci credi che era esattamente quello che mi diceva Caedfaen, solo che lui mi rimproverava perché gli dicevo dietro… prima di raddoppiarmi gli esercizi giornalieri” aggiunse con una smorfia ricordando il costo, spesso troppo alto, della sua lingua lunga.

    Quando lui si fece serio mantenne un’espressione sorridente per non insospettire i due orchi nel caso avessero lanciato un’occhiata indietro, poi disse: “Guarda, la storia degli elementi che funzionano male è vera, per me come per Caedfaen. Considerando quello che abbiamo passato con Urok sono disposto a credergli abbastanza da verificare quello che lui sta dicendo. E parliamoci chiaro: la domanda ‘è una trappola’ è legittima, ma non vedo un possibile movente e la spiegazione ha senso. Onestamente, mi sembra un piano molto convoluto per metterci in trappola. Tu cosa ne pensi?” chiese alla fine.

    #6577
     Meeme 
    Partecipante

    “Sai che apprezzo più gli animali delle persone, Thaidan, ma questo veleno che ti costringe a mantenere la forma bestiale non è una cosa positiva. Lo hanno creato per un motivo e credo che sarebbe il caso di scoprire il perché…” rispose seria. Sospirò perché l’elfo della notte voleva mascherare il suo disagio, ma lei riconosceva i segni, soprattutto adesso che era costretto in quella forma a lei familiare.
    “Si può sempre fare la differenza. Non devi arrenderti, non è finita finché hai ancora vita e mente lucida per combattere.” Lei era una sopravvissuta e non voleva che il druido pensasse di non avere più speranza.
    “Virion vuole solo aiutarti, cerca di staccargli un dito o due, o comunque non il braccio che utilizza per mescere pozioni…” Aggiunse velenosa con la voce roca.

    “No, non eravamo amici…” ripeté annuendo perché era vero. Lei non aveva amici, non voleva legami, sarebbe stato inutile cercarli…
    “Io non combatterò in questa guerra… Nessuno potrà ordinarmi di scendere in battaglia. Nessuno è mio nemico e nessuno mio alleato. Non appartengo più ad alcun popolo e farò quello che la mia coscienza mi dirà di fare. Se attaccata mi difenderò, ma non cerco il conflitto.” No, voleva essere lasciata in pace, aiutare chi si era presa cura di lei quando aveva l’anima annientata e lasciare questo mondo sapendo di aver combattuto fino al suo ultimo respiro.

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