La Piaga

Questo argomento contiene 71 risposte, ha 5 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 8 anni fa.

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  • #2026
     snow 
    Partecipante

    Se mai c’era stata anche solo una piccola speranza, ora era svanita nel nulla…
    Gli abitanti di Ultimo rifugio erano sembrati un minimo rincuorati quando ebbero finito di ultimare le difese, ma come si poteva rimanere impassibili di fronte all’esercito di Elrundel?
    Eccola lì, davanti a loro si stagliava l’orda dei druidi accompagnati da trent e diverse creature della foresta.
    A capo dello schieramento c’erano Elrundel seguito dalla maga dai capelli rossi e il nano suo fratello.
    Ulfric ascoltó con attenzione le parole di Chezar. Oltre a cercare di non morire avrebbero dovuto anche vegliare sulla persona che da lì a poco avrebbe fatto tabula rasa di quel villaggio che ancora per poco si chiamava Ultimo Rifugio.
    Il gigante decise di tenere gli occhi aperti. L’untore sarebbe potuto essere proprio qualcuno molto vicino ad Elrundel. Il suo obiettivo era proprio a stretto contatto con il Grande Druido.

    #2028
     Andrew_The_Wolf 
    Partecipante

    Cominciò a prepararsi non appena ebbe finito le trappole e cappi. Decise di farsi un bagno. Doveva avere la mente sgombra. Sgombra da tutto ciò che poteva essere d’intralcio, quali sentimenti ed emozioni. Rianalizzò tutto ciò che era successo, dal primo all’ultimo giorno.

    Poi, solo come lui riusciva a fare, una sua prassi giornaliera, controllò tutto il suo equipaggiamento, senza tralasciare nemmeno le corde e il cuoio che gli tenevano la blusa chiusa sul petto. Poi prese dal tavolo le sue lame, le controllò meticolosamente per notare ogni piccola parte della loro superficie. Prese dallo zaino i suoi copri avambracci, che con una parola magica potevano diventare un arco e una faretra piena di frecce. Controllò pure il suo golem dandogli una pacca, come la si dà ad un vecchio amico.
    Prese tutte le pergamene curative, quelle d’attacco e tutte le bacchette che aveva. Le mise in maniera da averle sempre disponibili.

    Si mise una nuova maschera sul volto, una maschera completamente bianca con solo una linea nera all’altezza degli occhi che sembrava un abisso senza fondo da quanto nera fosse. Poi si diresse alle mura.
    L’elfo era combattuto. Lì si rischiava la vita: aveva visto benissimo cosa sarebbe successo se per pura sfortuna il suo corpo fosse entrato in contatto con uno degli incantesimi dei druidi, o ancora peggio, se fosse entrato in collisione con quegli animali mostruosi. Era sicuro di ciò che stava facendo?

    Per un elfo, era strano scontrarsi con la Natura… e lì davanti aveva ciò che si può definire la personificazione della Natura stessa, arrabbiata e distruttiva.
    Che situazione di m……
    Diede ordine al golem di proteggerlo da eventuali attacchi.

    Tutti erano pronti a fare la loro parte… ma anche i druidi erano lì. E un brivido freddo gli percorse tutta la schiena. Invidiava la freddezza che vedeva in certi occhi da ambo le parti. Deglutì ed attese…

    #2035
     Meeme 
    Partecipante

    GUNDIGO’OT, NIMUE, ULFRIC e ZALTAR
    Eliza volse lo sguardo verso Nimue e sorrise. *Le parole sono sempre state inutili e preferisco combattere accanto a chi mi fa sentire una di loro.* rispose senza mostrare nessun tentennamento.

    Nimue, Ulfric e Gundy individuarono Elrundel e per non perderlo di vista lo gnomo si alzò in volo. Il Grande Druido sembrava intenzionato a restare distante dalla battaglia, ma avrebbe optato per una posizione elevata a sua volta per incitare i suoi combattenti. Non ci furono scambi di parole tra i contendenti ed Elrundel e quando i druidi caricarono la battaglia ebbe inizio.

    Gli abitanti di Ultimo Rifugio, nonostante le illusioni e le trappole, si trovarono ben presto in difficoltà. I druidi erano abituati alla battaglia e si muovevano a loro agio tra assi spezzate e grida disperate. La maga tatuata sembrava più inferocita del solito ed evocava tornado in grado di spazzare via abitanti e difese. “Tu dovresti combattere al nostro fianco!” ringhiò ad Ulfric. “Sei uno di noi ed il tuo sangue caldo è un marchio difficile da nascondere. Non avverti il richiamo della Bestia Selvaggia? Questi sono i tuoi fratelli!” La maga dai capelli rossi sembrava sicura di sé mentre diceva quelle cose.

    Zaltar intravide un gruppo di cittadini intrappolati tra un muro di fuoco ed alcuni orsi inferociti, mentre Nimue aveva lo sguardo fisso sul Grande Druido, l’elfo si limitava ad osservare con sguardo gelido distante da quella battaglia ed immobile. Il clan degli orsi, disorientati dalle illusioni dello gnomo, avevano recuperato una buona visione della città e sembravano pronti a lanciarsi contro alcuni coloni in fuga.

    #2043
     Elan 
    Partecipante

    Eliza dunque aveva fatto la sua scelta.
    Nimue non poteva darle del tutto torto. D’altronde, a Ultimo Rifugio era stata trattata peggio di una prigioniera. La vendetta era il minimo che avrebbe potuto desiderare.
    Con un sospiro interruppe la comunicazione mentale e si concentrò sulla battaglia: i druidi avevano attaccato, non c’era più tempo per pensare. Dovevano resistere, nemmeno lei sapeva fino a quanto… e, per quanto la riguardava, doveva assicurarsi che il Grande Druido non causasse troppi danni, e al tempo stesso restasse vivo. Avevano bisogno di lui per contrastare quella malattia…
    *Qualcosa di più semplice la prossima volta no, vero? Chessò, uccidere un drago o qualcosa di simile.* pensò con un sorriso rassegnato.

    L’unica vera fortuna era che Elrundel sembrava volersi tenere lontano dal combattimento. Questo era un bene, perché avrebbe avuto modo di tenerlo più facilmente sotto controllo.
    Guardò Ragnar con un sorriso.
    “Stai attento mentre sono via… io cerco di tenere vivo il nostro nemico numero uno!” esclamò. Sembrava una follia persino a lei mentre lo diceva, ma non vedeva molte alternative.

    Richiamò a sé la magia e, gettandosi in un’ombra, saltò da una zona all’altra fino a raggiungere il Grande Druido. [Passo d’Ombra]
    Si fermò poco distante da lui, guardandolo seriamente.
    “Grande Druido! chiamò, per attirare la sua attenzione. “Questa battaglia è una follia, dovete capirlo! Abbiamo bisogno l’uno dell’aiuto dell’altro per far fronte a questa epidemia!”
    La sua idea era di guadagnare tempo, mentre approfittava della vicinanza per non perderlo di vista. Avrebbe visto all’istante chiunque avesse cercato di ucciderlo, fermandolo prima che potesse arrecare altri danni.

    #2050
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    Gundigo’ot osservava le fasi iniziali della battaglia dall’alto, e poteva vedere come tutte le difese preparate nelle ore precedenti fossero state quasi interamente superate: non che si aspettasse chissà cosa dalle illusioni e dalle trappole, visto l’avversario che avevano di fronte, ma in ogni caso si accorse che uno dei fianchi dello schieramento di Ultimo Rifugio, dove non c’era nessuno dei combattenti più validi, stava subendo un attacco imponente da parte di varie bestie dell’esercito dei druidi. I contadini potevano poco o nulla contro quell’assalto, quindi il mago intervenne a supporto degli abitanti, prima evocando un muro di fronte ai difensori [Muro di pietra] per dar loro il tempo di ricompattarsi e prepararsi a resistere all’assalto. Sapeva che quel muro sarebbe durato molto poco, ma utilizzò quei pochi secondi nei quali gli assalitori tentavano di scavalcarlo o di abbatterlo per attaccarli con un attacco elettrico che dopo aver colpito il primo avversario quasi sulla cima del muro rimbalzò verso tutte le altre creature in procinto di abbattere quella difesa temporanea [Catena di Fulmini].

    Quel lato dello schieramento, ora, avrebbe dovuto essere in grado di reggere l’attacco, quindi tornò a concentrarsi su Elrundel, cercando di prepararsi a neutralizzare eventuali incantesimi che il Grande Druido avesse deciso di lanciare sulla città, fossero questi degli attacchi verso i difensori o dei potenziamenti per gli attaccanti…

    #2051
     snow 
    Partecipante

    La battaglia iniziò e lo scontro volse immediatamente al peggio.
    I druidi si riversarono sulle flebili difese di Ultimo Rifugio come un fiume in piena. I contadini potevano poco contro la furia della foresta.
    Ulfric perse di vista il nano con la barba nera, ma ebbe pochissimo tempo per rendersene conto, perché la maga tatuata lo impegnò immediatamente scagliandogli contro dei tornado che spazzavano via qualunque cosa incontrassero sul loro cammino.

    Le parole della maga lasciarono il gigante impietrito, così fu facile per uno dei tornado colpirlo e sbatterlo al terreno a diversi metri di distanza.
    Ulfric si rialzò scuotendo il capo.

    “Io non combatto al fianco di nessuno! Lo capisci che non dovresti rivolgere la tua potenza contro gli abitanti di Ultimo Rifugio? Anche voi sapete che non potrebbero mai, delle semplici genti, scatenare il morbo che sta devastando il vostro popolo. I miei compagni hanno trovato un modo per rallentarlo, ma solo Elrundel può trovare una cura a questa piaga. Lo capisci che c’è una terza figura dietro tutto questo?…
    …e solo una persona che sappia maneggiare bene le arti magiche sarebbe in grado di scatenare l’epidemia che ha colto tutte le creature della foresta. Quindi potrebbe perfino essere proprio uno di voi!”.
    In questo momento potrebbe tranquillamente attentare alla vita del Grande Druido, mentre i suoi più fidati guerrieri sono impegnati a spazzare via delle persone innocenti!”

    Ulfric non sapeva se le parole che gli uscivano dalla bocca avrebbero sortito qualche effetto sulla maga. Sapeva bene però che non avrebbe mai potuto sopravvivere a quello scontro combattendo dalla distanza. Doveva assolutamente ridurre lo spazio tra lui e il suo avversario.
    Anche se dopo le parole della maga non sapeva più se considerare la persona che aveva di fronte come un suo nemico. Cosa sapeva di lui? Cosa sapeva della bestia che aveva dentro? E cos’era la bestia che portava dentro?
    Erano tutti quesiti che attendevano una risposta da troppo tempo.
    Ulfric restò in attesa di scoprire se le parole che aveva pronunciato in qualche modo avevano sortito qualche effetto sulla maga.
    Se questo non sarebbe accaduto decise che avrebbe tentato di immobilizzare la maga per cercare di renderla inoffensiva.
    Avrebbe iniziato a correre verso di lei cercando di schivare i tornado e coprendosi dietro ripari fortuiti che il caos della battaglia avevano creato sul terreno.

    #2056
     Andrew_The_Wolf 
    Partecipante

    Appena la battaglia iniziò vide realmente cosa fosse la potenza dei Druidi e della natura al loro comando. Ne fu estasiato. Vide partire tutti per i rispettivi ruoli, chi volava, chi veniva scaraventato via, chi in lotta con una belva. E poi toccò a lui.
    Con un sospiro si guardò intorno e vide la scena di pericolo.

    Aveva in mente un piano. Si guardò intorno e usò la sua maschera magica per vedere dove poteva portare le belve … magari in una trappola nascosta dalle illusioni dello gnomo!. Una volta trovata, ordinò al Golem di aiutare ed eventualmente prendere gli abitanti e portarli aldilà del muro di fiamme, al sicuro, mentre lui usava il bracciale-arco per attirare le belve verso di lui.

    Scoccò frecce verso di loro, quante più ne poteva, verso le loro zampe e il loro muso, ma in modo da non ferirli veramente.
    Appena visto che il suo sotterfugio avesse attirato l’attenzione avrebbe attivato un’altra magia per aumentare la sua velocità e portarli dove lui voleva. Lì avrebbe usato un incantesimo per bloccare i loro movimenti, o almeno rallentarli. In più aveva il mantello per nascondersi in qualsiasi ombra ci fosse per la strada in caso di pericolo.

    #2062
     Meeme 
    Partecipante

    GUNDIGO’OT e ZALTAR
    Lo gnomo sapeva che doveva prendere tempo, si occupò di proteggere gli abitanti convogliando i nemici in modo da far scattare alcune delle trappole preparate in precedenza. I coloni non erano guerrieri, si battevano come potevano, ma artigli e fauci li terrorizzavano e cercavano di arretrare il più possibile. Lady Icemirror stava convogliando la magia per innalzare il terreno in modo da respingere ondate di nemici prima che si avventassero sui cittadini e Kam il fabbro era accanto a lei impegnato a proteggerla da eventuali attacchi.
    I fulmini dello gnomo stordirono gli avversari dandogli il tempo per respirare ed osservare la battaglia dall’alto. Elrundel era al sicuro e Nimue stava tentando di farlo ragionare; c’era del movimento in quella zona, lo gnomo avvertì il familiare crepitare della magia anche se intorno al Grande Druido non sembrava esserci nessun pericolo.

    Zaltar riuscì a far scattare la trappola imprigionando i druidi e salvando così gli abitanti terrorizzati, sapeva che non sarebbe durato molto quello scontro, non in quelle condizioni. Il Golem lo proteggeva evitandogli gli attacchi mentre lui scagliava dardi per menomare le bestie più pericolose. Rallentava l’avanzata dando la possibilità ai cittadini di riorganizzarsi.

    NIMUE
    Ragnar sorrise a Nimue. “Resta viva anche tu… devo ancora rapirti non dimenticarlo…” mormorò prima di lanciarsi in forma d’orso verso un gruppo di druidi per sparpagliarli ed evitare altri incantesimi contro i cittadini. Si scontrò poi con il figlioccio dell’elfo, il nano dalla barba scura che trasformato anche lui in belva sembrava un avversario pericoloso.

    La figura di Elrundel era facile da individuare per la barda, l’elfo sembrava stupito che i suoi nemici combattessero senza uccidere, persino il Governatore evitava colpi mortali ai danni dei suoi figli. “Parli di un grande pericolo ed io lo vedo… Questo posto che ho permesso di edificare è portatore di morte per tutti noi. Epureremo la città e dopo ci occuperemo di scoprire la natura della malattia.” Il Grande Druido sembrava sereno ed Eliza aveva lo stesso sguardo limpido e puro. “Non dimenticherò mai l’aiuto che mi hai dato, Nimue… ma ho trovato il mio posto nel mondo.” Il Governatore notò la ragazza e con un grido si lanciò verso di lei buttando in terra eventuali avversari sul suo cammino.

    ULFRIC
    La maga dai capelli rossi evocò il vento contro di lui per impedirgli di raggiungerla in corpo a corpo, la furia della natura era nulla paragonata a quella della donna. “Ci accusi di essere noi stessi gli assassini della nostra gente!? Cosa hanno fatto gli abitanti di Ultimo Rifugio alla mia amata sorella, la Signora degli Alberi? Non l’hanno forse bruciata viva? Dovrei mostrare pietà per chi ha assassinato la più innocente di noi!?” La maga era arrabbiata e gli occhi luminosi umidi di lacrime per una sorella che doveva aver amato molto. “Lei voleva aiutare e l’hanno torturata ed uccisa! Io non sono gentile come Idash, io voglio sterminarli tutti!” Era emotiva come fuoco vivo ed altrettanto furiosa. Evocò due elementali d’aria che tenessero impegnato Ulfric mentre lei tentava di sottrarsi alla lotta per gettarsi sugli abitanti. “Io voglio vendetta per mia sorella, tu non sei mio nemico, fatti da parte ed i druidi non ti faranno alcun male!”

    #2069
     Elan 
    Partecipante

    Nimue scosse la testa.
    Elrundel sembrava un caso disperato, e se avesse continuato in questo modo avrebbe rischiato di farsi ammazzare prima che lei riuscisse a convincerlo a collaborare con loro.
    “Portatori di morte? Davvero?” fece un gesto vago con le mani. “Guardati intorno! Sono solo i tuoi fratelli ad uccidere gli abitanti di Ultimo Rifugio!”
    Quello poteva essere un buon punto a loro favore. O, per lo meno, la sua migliore tesi difensiva.
    “La Piaga non viene dal villaggio, ma da qualcuno di esterno!”
    Certo, farlo parlare poteva distrarlo dall’attaccare personalmente, ma non avrebbe impedito a qualcuno di attaccare lui… a meno che lui non fosse apparso in un punto diverso da quello in cui si trovava realmente!.
    Mentre parlava, quindi, mosse abilmente le mani come in un’esibizione di danza, per creare un’illusione attorno al Grande Druido, in modo che la luce attorno a lui divenisse distorta e variasse sensibilmente la percezione della sua posizione [Distorsione].

    Guardando Eliza, tuttavia, il suo sorriso non poteva fare a meno di addolcirsi.
    “Non era giusto ciò che ti veniva fatto, Eliza, e sono contenta che ora tu ti senta a casa. Ma se non collaboriamo, se non fermiamo questa pestilenza tutti insieme, tutto sarà stato inutile!”
    E poi il Governatore fece per gettarsi contro di lei…
    *Ma possibile che la gente debba sempre trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato?! E’ una congiura!*
    Non ebbe tempo per riflettere o altro.
    Urlò un’avvertimento alla ragazza cigno, e quell’avvertimento si tramutò in una barriera sonora, che avrebbe respinto la carica del Governatore, tenendolo distante sia da Eliza che da Elrundel [Muro di suono].

    Nel mentre, non smetteva di guardarsi attorno, acuendo il più possibile i suoi sensi per individuare un eventuale aggressore. Se fosse riuscita a fermarlo e scoprire la sua identità, forse molte vite si sarebbero potute risparmiare.

    #2073
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    Il muro e il fulmine lanciato avevano creato l’effetto sperato: ora gli attaccanti erano costretti ad imbottigliarsi per raggiungere i paesani, che quindi dovevano affrontare i nemici solo su un fronte, senza rischiare, per il momento, di essere accerchiati.

    Osservando l’altro capo del campo di battaglia, vide Nimue che tentava di parlamentare con il Grande Druido. Non poteva sentire quello che si dicevano, non da quella distanza e non con il rumore della battaglia sotto di lui, ma era in grado di interpretare le espressioni facciali… e quella di Elrundel non prometteva nulla di buono. Poi avvertì qualcosa di indefinito, sentì l’inequivocabile crepitio della magia, ma non vide nulla. Cercò di aguzzare la vista, ponendo attenzione ai dettagli, ma senza scoprire nulla. Questo lo preoccupò più che non essere riuscito a vedere qualcosa di spaventoso… Iniziò ad avvicinarsi cautamente, sempre rimanendo in volo e sperando che con tutto il caos sottostante la sua piccola figura passasse quasi inosservata, e nel farlo si concentrò per lanciare un incantesimo che lo avrebbe aiutato, in teoria, a scoprire la fonte di quel crepitio [Visione del Vero]… sentiva che proveniva dai dintorni del Grande Druido, ma non era generato dagli incantatori che lo circondavano: probabilmente era il loro vero bersaglio, che stava per fare la sua mossa.

    Lo gnomo sperava di riuscire ad accorgersi in tempo di qualsiasi cosa stesse per succedere, e di avere il tempo di reagire prima che fosse troppo tardi…

    #2074
     snow 
    Partecipante

    Ulfric capì che sarebbe stato difficile se non impossibile ragionare con la maga. Ma quantomeno doveva tentare di guadagnare tempo.
    Un forte vento spingeva il gigante indietro rallentandolo sensibilmente.
    La maga aveva dei poteri che andavano ben oltre le capacità di Ulfric. Cosa poteva lui contro la magia?
    Il suo avversario evocò due elementali dell’aria per cercare di tenere occupato Ulfric mentre lei si allontanava dallo scontro indisturbata.

    “Stai commettendo il loro stesso errore! Anche loro avevano perso molto negli scontri passati! Mogli, figli, fratelli e sorelle… e hanno reagito proprio come stai reagendo tu ora! Ma non li vedi? Sono impauriti. E’ la paura che li ha fatti agire in quel modo. Dove credi che porterà tutto il vostro rancore, gli uni verso gli altri?”

    In quei momenti Ulfric avrebbe voluto avere la metà della conoscenza della magia che aveva il suo compagno Gundigo’ot.
    Non sarebbe mai riuscito ad evitare lo scontro con i due elementali i quali gli avrebbero fatto perdere il contatto con il suo obiettivo primario…
    Decise che se fosse stato necessario si sarebbe scagliato sul primo elementale con tutte le sue forze nella speranza di riuscire a portare a termine lo scontro nel più breve tempo possibile.

    #2076
     Andrew_The_Wolf 
    Partecipante

    Visto che tutto sommato, i cittadini se la stavano cavando, lasciò il golem a difesa delle loro fila, mentre vide lo gnomo in volo allontanarsi. Sperava che gli incantesimi dello gnomo e degli altri incantatori facessero in maniera da distogliere l’attenzione da lui.

    Voleva cercare di inquadrare i druidi più fastidiosi e cercare di tramortirli o farli svenire, in modo da non ucciderli. Voleva evitare di aumentare i suoi nemici personali: chissà che cosa erano in grado di fare quei maghi con la loro comunione con la natura!
    Quindi decise di usare un incantesimo di invisibilità, uno per utilizzare le ombre come fossero delle entrate e delle uscite di un tunnel e se fosse stato costretto alla difesa un incantesimo per sparire e riapparire per colpire alla nuca gli avversari.

    #2077
     Meeme 
    Partecipante

    GUNDIGO’OT e ZALTAR
    Lo gnomo avvertì il grido del Governatore e poi un tipo di magia bestiale e selvaggia che tesseva la sua trama oscura. La vista del mago riuscì a definire una figura tra le tenebre, un elfo dagli occhi spiritati e la corporatura scattante che aveva assassinato la Ragazza Cigno preparando poi l’attacco contro Elrundel.

    Il sangue della giovane era il tramite attraverso cui la magia oscura stava operando, il sacrificio di qualcuno con gli stessi poteri di Elrundel, ma privo dei poteri del Grande Druido e per questo un ottimo focus arcano. Aveva pochi secondi prima che l’assassino colpisse il suo vero bersaglio e non era certo di aver identificato l’incantesimo in azione…

    Zaltar lasciò il suo Golem a protezione degli abitanti, i druidi storditi non avrebbero aiutato i loro compagni in battaglia, ma muoversi nel campo di battaglia risultava difficile anche con l’occultamento attivo a causa degli incantesimi in esecuzione. Le ombre utilizzate come vie di fuga o di entrata gli permettevano di evitare di essere bersagliato da qualche incantesimo offensivo anche se più si avvicinava al cuore della battaglia più le cose si complicavano. I Druidi trasformati in bestie avevano rinunciato ad usare gli occhi o l’udito per individuarlo e si affidavano all’olfatto tanto che evitò l’artigliata di una pantera per un soffio. L’elfo era impegnato in quella pericolosa danza quando avvertì il grido del Governatore… Doveva essere accaduto qualcosa di spiacevole, ma il caos della battaglia era troppo per capire cosa.

    NIMUE
    “Siamo stati ospitali e la nostra gentilezza è stata ripagata con l’abbattimento di alberi centenari! Avevamo donato loro la terra, ma non bastava ai coloni… desideravano di più, sempre di più… ora torneranno alla cenere… e la Natura compirà il suo corso.” Elrundel era una figura che metteva paura e Nimue avvertì come bastasse la sua presenza a terrorizzare gli abitanti impedendo loro di avvicinarsi a lui. Chezar aveva ragione: solo un druido avrebbe tentato di colpire il vecchio elfo.

    La carica del Governatore la spiazzò, ma riuscì a fermarlo prima che si lanciasse in una folle corsa contro Eliza. La ragazza cigno indietreggiò di un passo aspettandosi un attacco da parte di Logan, ma l’uomo non si era lanciato contro la ragazza… Aveva tentato di raggiungere un’ombra che aveva visto dietro di lei, un’ombra che le conficcò una lama nella schiena prima di buttarla per terra priva di energia. Nimue era così concentrata su Elrundel da non aver percepito il pericolo, nemmeno Chezar poteva aspettarsi una simile attacco, anche lui impegnato a proteggere il Grande Druido.

    L’urlo del Governatore squarciò il cielo, il pugnale insanguinato caricò di magia oscura sembrava pronto a scagliarsi contro Elrundel…

    ULFRIC
    “E dove sono ora gli assassini? Giocano alla guerra pisciandosi addosso per la paura! Erano così forti in gruppo, perché non sono loro a fermarmi! Perché sei tu a combattere al loro posto?” La donna non voleva davvero ucciderlo, altrimenti avrebbe ordinato al vento di trascinarlo in cielo e poi lasciarlo sfracellare al suolo. Gli elementali erano difficili da colpire con la sua ascia, riuscivano a scomporre il loro corpo in modo che il fendente li attraversasse senza danni, ma non era stato ordinato loro di attaccare per uccidere.

    La maga cercava gli assassini, sperava di trovarli nella mischia quando erano ancora rinchiusi nella prigione della città. Ulfric spazzò via una delle creature e si preparò a colpire l’altra quando udì l’urlo del Governatore, la battaglia era troppo caotica per capire cosa era successo e la polvere alzata dagli animali evocati dai druidi infastidivano la vista. Anche la maga dai capelli rossi fu distratta da quei rumori tanto che per qualche secondo smise di lanciare incantesimi tentando di capire la situazione…

    #2078
     Elan 
    Partecipante

    “E a cosa servirà tutto questo? Uccidere i coloni vi ridarà forse i vostri alberi?”
    Parlare col Grande Druido era inutile, Nimue lo capiva, ma solo standogli vicino avrebbe potuto individuare un suo eventuale aggressore, non c’era altro modo.

    Ma tutto si sarebbe aspettata, tutto, fuorché un’aggressione contro Eliza!
    Inizialmente rimase shockata, senza riuscire a parlare. Logan non voleva aggredirla! Voleva difenderla!!
    E lei…
    La rivelazione di ciò che era successo le cadde addosso come una doccia fredda: era stata sciocca e cieca forse tanto quanto lo erano stati i druidi, ed era stata Eliza a pagarne le conseguenze…

    Così, smise di pensare. La barriera che fermava il Governatore venne dissolta, e lei si frappose tra l’ombra ed il Grande Druido, dando vita ad una danza di acciaio e magia che avrebbe fermato gli incantesimi avversari: qualsiasi azione il loro nemico avrebbe fatto, lei si sarebbe interposta tra i suoi movimenti, fermandolo a qualunque costo [Spezzaincantesimi].

    #2079
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    Gundigo’ot aveva percepito correttamente che qualcosa stava per accadere, ma non era stato in grado di capire cosa… la sua attenzione era troppo focalizzata sul Grande Druido per potersi concentrare anche su eventuali altri bersagli, e così la ragazza era caduta vittima del loro reale bersaglio.

    Lo gnomo spalancò gli occhi incredulo, mentre l’urlo del Governatore gli faceva capire quello che stava accadendo. Purtroppo il mago non potè fare altro che vedere il corpo della ragazza afflosciarsi a terra senza vita.

    La cosa peggiore, però, era che quella morte non era fine a se stessa, ma faceva parte di un qualche rituale necessario all’assalitore per poter sfruttare il suo potere contro Elrundel. Gundigo’ot non era sicuro di poter interrompere qualsiasi cosa stesse per accadere, perché da quella distanza gli era impossibile leggere il labiale dell’elfo, sentire le formule che pronunciava, o seguire correttamente le componenti somatiche di qualsiasi incantesimo stesse lanciando. Sempre ammesso che lo gnomo fosse in grado di riconoscere l’incantesimo anche vedendolo in azione…

    Nel frattempo Nimue si parò davanti cercando di creare una barriera in grado, potenzialmente, di fermare l’attacco. Non c’era però tempo per riflettere, né per valutare le conseguenze a lungo termine di quel che si accingeva a fare. Doveva riuscire a fermare l’assassino, a qualsiasi costo. Quindi sfruttò i minuti precedenti, trascorsi a concentrarsi sul lancio di incantesimi difensivi, per tentare un attacco che avrebbe potuto neutralizzare qualsiasi cosa stesse per succedere.

    Dalle mani dello gnomo partì un raggio che raggiunse la zona dell’elfo, creando un’esplosione che negò la magia in quella zona per qualche istante, che avrebbe potuto essere prezioso [Disgiunzione Arcana].

    Ora l’unica cosa che poteva fare era sperare che quanto fatto avesse l’effetto sperato, e che i guerrieri lì vicino fossero in grado di fermare l’elfo prima che tentasse qualcos’altro non appena l’effetto del suo incantesimo fosse terminato.

    #2101
     snow 
    Partecipante

    “Te lo dicevo che la diatriba con Ultimo Rifugio era solo un pretesto per portare Elrundel allo scoperto! Ora corri!!! Andiamo a vedere cosa Diavolo sta succedendo!”

    Ulfric voltò le spalle alla maga e all’elementale rimasto in vita e iniziò a correre verso il punto in cui aveva sentito le urla.

    Purtroppo il caos della battaglia gli impediva di scorgere cosa stesse accadendo.

    Si voltò di nuovo indietro…

    “Maga, non potresti lanciarmi in quella direzione insieme ad uno dei tuoi vortici elementali?”

    Il gigante non era sicuro che la maga dai capelli rossi accettasse di aiutarlo in quel frangente, d’altronde cosa poteva interessare a Lei se Ulfric fosse arrivato all’altura dalla quale Elrundel osservava la battaglia prima che tutto fosse già finito?

    #2102
     Andrew_The_Wolf 
    Partecipante

    Era difficile. Ma non impossibile. Quindi cercò di trovare i “compagni” più avanti. Vide lo gnomo lì in alto, in volo, sparare qualcosa contro qualcuno e quindi cercò di arrivare vicino al luogo dello scontro.
    Aumentando ancora la velocità, cercò di disarmare più gente possibile nel suo cammino, colpendo con il pomo dei manici delle spade la base posteriore del collo in maniera di far cadere svenuta quanta più gente possibile.

    Il suo obbiettivo era la collina del comando avversario e vide la mezzelfa che stava di fronte al druido. Quindi per arrivare lì più velocemente, prese un razzo di segnalazione e lo lanciò verso il druido in modo da creare luce e creare nuove ombre per usarle come ponte e portarsi dietro la mezzelfa in modo da coprirle le spalle.

    Una volta arrivato, nascosto nell’ombra, sussurrò alla mezzelfa
    Non si preoccupi, mia signora, le copro le spalle…

    #2105
     Meeme 
    Partecipante

    GUNDIGO’OT, NIMUE, ULFRIC e ZALTAR
    Tutto accadde in pochi secondi, troppo pochi per riuscire ad agire con una comune strategia, e la situazione sembrava surreale.
    Nimue aveva individuato la fonte di magia, era impegnata a scomporla lentamente distruggendola e riducendola a pura energia latente quando intervennero gli altri.

    L’incantesimo dello gnomo esplose repentino e coinvolse tutti loro, Grande Druido compreso ed attonito per la catena di eventi che si stava svolgendo sotto i suoi occhi.
    “Kirab… figlio mio…” furono le uniche parole che riuscì a pronunciare prima che la Disgiunzione travolse tutti. La magia venne annullata causando un vuoto riempito solo dai rumori della battaglia.

    “Posso fare di meglio!” aveva detto la maga dai capelli rossi ad Ulfric. Era decisa a fidarsi di lui perché aveva percepito qualcosa di malevolo. Aveva evocato il vento intorno al grosso barbaro e creato ali incorporee con cui lui riuscì a volare ad una velocità incredibile. Magia che venne distrutta da Gundy appena Ulfric fu vicino ad Elrundel. Il nemico era un elfo dai capelli corti e gli occhi spiritati, la lama sguainata priva di incantamento era calata sul Grande Druido ferendolo al torace. Il giovane elfo sembrava drogato e si guardava intorno ringhiando.

    L’avevano circondato, ma non sembrava volersi fermare scagliandosi ancora sul padre adottivo. Nimue riconobbe dei simboli sulla lama del giovane elfo, appartenevano a Ghlaunder, una divinità amante dei parassiti a cui non aveva pensato in precedenza…
    “Non vi permetterò di trovare una cura! Lui morirà ed io lo seguirò!” Colpì il Grande Druido con una nuova pugnalata ed un’altra ancora. Privato della magia Elrundel non era che un vecchio preda di un giovane assassino…

    #2116
     Elan 
    Partecipante

    Il loro nemico, dunque, si era mostrato.
    Era un elfo, un figlio di Elrundel!
    Nimue stentava quasi a crederlo, ma tutto era successo talmente velocemente che non c’era spazio per tante domande.

    C’era stata una magia oscura attorno a loro, e poi improvvisamente il nulla, ed il Grande Druido era stato ferito da quello stesso elfo che sembrava suo figlio. Una ferita che poteva rivelarsi mortale, e che avrebbe potuto vanificare tutti i loro sforzi!

    “Tu sei completamente pazzo!”
    Esclamò, totalmente sconvolta da tutto ciò che stava accadendo.
    Ormai non era più possibile utilizzare la magia così, abbandonata ogni prudenza, la barda si gettò contro l’elfo per separarlo da Elrundel, buttandolo a terra in modo che non potesse continuare a colpire il Grande Druido.
    “Portate Elrundel lontano da qui e curatelo!” urlò agli altri, sperando di riuscire a tenere impegnato il più possibile quell’elfo psicopatico.

    #2120
     snow 
    Partecipante

    La magia della donna dai capelli rossi catapultò Ulfric verso il Grande Druido in un attimo, però proprio mentre stava per giungere sull’obiettivo l’incantesimo svanì improvvisamente e il guerriero precipitò a gran velocità sul terreno.
    Durante la caduta Ulfric cercò di ripararsi come meglio poté per attutire l’impatto a terra. Ci vollero pochi secondi per recuperare dalla tremenda botta, era pur sempre un mezzo gigante.
    Quei secondi forse erano stati fatali per Elrundel. Una figura era riversa sul suo corpo e infieriva su di lui pugnalandolo a ripetizione.
    Il gigante vide Nimue scagliarsi sull’elfo allontanandolo dal corpo dell’impotente Druido.

    Ulfric rimase sorpreso dal fatto che non vide nessuna palla di fuoco o altro tipo di incantesimo colpire l’elfo assassino in quel frangente, perché Gundy non interveniva, perché Nimue non faceva uno dei suoi incantesimi per cercare di disarmarlo…

    Seguendo l’imperativo di Nimue alcuni elfi si avvicinarono ad Elrundel, lo sollevarono cautamente e iniziarono ad allontanarlo dal luogo dello scontro.

    Perché non intervenivano subito con gli incantesimi curativi, Ulfric lo aveva visto fare mille volte…

    Pensando che gli elfi si sarebbero occupati del Grande Druido Ulfric decise di dare man forte a Nimue nello scontro
    “Ma che diavolo sta succedendo qui!!!”

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