Memento mori

Questo argomento contiene 22 risposte, ha 5 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Rhodry 7 anni, 9 mesi fa.

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  • #3004
     Abigale 
    Partecipante

    “Ella?” come nome le andava bene come un altro in quel momento, mentre correva verso le rovine con la spada stretta in mano.
    Quel che si stava avvicinando era quanto aveva temuto fin dal principio vedendo la grande spianata aperta che qualcuno li potesse vedere e approfittare di loro, che erano un gruppo ben improbabile e confuso.
    Il terreno era sabbioso e rendeva più difficile la corsa ma non c’era comunque tempo per indugiare a lamentarsi.
    Con un braccio raccolse le gonne ingombranti per muoversi più agilmente “perchè diavolo sono vestita così?” disse ad alta voce chiedendolo più a se stessa che agli altri.
    Sotto notò di avere antiquati pantaloni bordati di pizzo macilento che pendevano tristemente dalle sue membra emaciate. Si ripromise alla prima occasione di liberarsi della gonna e di continuare così.
    Le rovine ormai erano vicine, sperava in un posto dove riparare, se non si erano accorti di loro, forse c’era ancora speranza: le urla dietro di loro non erano proprio promettenti…

    #3012
     Draimas 
    Partecipante

    Le urla si fecero più vicine così come le figure che ora erano visibili. Una pareva essere stata masticata e sputata, i suoi vestiti sembravano bandiere e lasciavano alla vista ossa e carne putrefatta, l’altro per quanto avesse un aspetto umano li osservava con occhi luminosi di un verde intenso con l’intensità di quelli di un cacciatore.

    Volteggiarono veloci di fronte alle rovine e si misero sulla loro strada “Guarda guarda mungle mungle, sembrano croccanti “ disse mostrando i denti marci ” ne potremmo prendere un pezzetto o perchè no tutti interi” “mungle mungle” propose l’altro mentre si mossero contro di loro

    #3020
     Rhodry 
    Partecipante

    Velvet durante la corsa guardò con preoccupazione le due figure che con uno scatto sovrannaturale li superavano per mettersi tra loro e le rovine. Forse quelle strutture non sarebbero state la salvezza, ma era la cosa che più si avvicinava ad un rifugio in quel momento.
    Quando vide quelle creature pensò di non aver mai provato tanto terrore in vita sua. Non erano solo cadaversi marcescenti ma parlavano di mangiarli, e non ebbe il minimo dubbio che l’avrebbero fatto.
    Si portò davanti a PiZeta in maniera protettiva ” Il pungnale Ella!” urlò. ” E’ l’unica arma che abbiamo!” nel frattempo cercava con lo sguardo qualcosa, qualunque cosa potesse usare contro di loro.

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