I Guardiani delle Libere Nazioni

Questo argomento contiene 290 risposte, ha 6 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Ilmarien 6 anni, 6 mesi fa.

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  • #3328
     Ilmarien 
    Partecipante

    Seishin
    “Fred?” chiese Saori incuriosita. Riguardo ai Nacionales rispose: “Certamente, dobbiamo stare attenti che non sia una trappola, ma non credo siano in grado di… bloccare i tuoi movimenti, da quanto ho avuto modo di vedere, e anch’io ho qualche asso nella manica. Comunque mio padre aveva trattato in passato con i Nacionales e non sembravano ideologicamente motivati, non più perlomeno, gli accordi erano che loro non ci avrebbero disturbato e noi avremmo fatto altrettanto, ma questo era quando il distretto era pacifico. Se il loro interesse è il profitto dubito che gli piaccia questo stato di cose, e potrebbero accettare di proteggere la nostra fabbrica se li paghiamo abbastanza”.

    Si rimise l’elmo e disse: “Andiamo ora? Dubito che rischieranno un altro attacco prima di domani…”. Seishin fece mentalmente il punto di quanto aveva visto. Potevano uscire e investigare subito come voleva lei, oppure aspettare, passare il resto della giornata a rafforzare il perimetro della fabbrica, curare i feriti e consolidare le difese in modo da essere pronti per attacchi in futuro, e forse avrebbero potuto anche chiedere dei rinforzi.

    Megan Reed
    Quando lei si scusò Selim non disse nulla, si limitò a un cenno del capo e a un lieve sorriso, era chiaro che capiva benissimo la sua difficoltà. Quando lei gli raccontò dei suoi genitori si rabbuiò: “Quindi sei entrata nella Fratellanza dopo un breve periodo nelle Freedom Brigates” disse collegando le parole di lei alla conversazione che avevano avuto pochi mesi prima a casa di Megan. Quando la giornalista assentì allo scambio di informazioni fu visibilmente sollevato: “Bene, c’è una linea criptata se vuoi chiamare senza dover uscire dall’edificio” propose.

    E si bloccò quasi subito alle parole di lei: “Ah” disse onestamente sorpreso “non pensavo fosse così personale. Dunque, i Guardiani erano un gruppo politico anti-corporativo fondato da Jonathan Pryce circa cinque anni fa. Io all’epoca ero su Marte quindi non ti so dire di preciso che cosa è successo, fatto sta che Pryce venne arrestato con l’accusa di eresia e l’organizzazione venne… beh, diciamo che venne dichiarata dissolta” concluse esitante prima di aggiungere un frettoloso “e se i tuoi superiori decidessero di collaborare, ti potrei dire quello che c’è nel rapporto del Cartello, che racconta una storia un po’ diversa”.

    #3329
     Elan 
    Partecipante

    Megan si era un poco rabbuiata dopo quella conversazione. Parlare di quel periodo della sua vita non le piaceva granché, e si limitò ad annuire alla domanda sulle Freedom Brigates.
    Fu difficile cercare di ritrovare il buonumore, ma con uno sforzo riprese il suo solito sorriso e fece una smorfia.
    “Visto? Non sono una giornalista chiacchierona, sono una persona bella e tenebrosa con un passato cupo e triste alle spalle!!” esclamò, palesemente ironica, facendo una piccola risata.

    L’idea della linea criptata non era male, almeno avrebbe potuto sbrigarsela in fretta, e annuì, per quanto l’idea di quella telefonata la mettesse terribilmente a disagio.
    Poteva già immaginarsi come sarebbe andata a finire.
    *Richard, sì, ciao, come stai, tutto bene? Certo, come al solito una pista che porta al nulla qui! Senti, giusto per rimanere in tema, sai quel tipo tanto carino del Cartello? Sì, esatto, proprio quello con cui sono andata quasi a farmi ammazzare l’ultima volta! Ecco, sì, mi ha detto che potrebbe darmi qualche informazione in più, ma solo se la Fratellanza fosse disposta ad uno scambio reciproco di informazioni. Sì, esatto, non ti sembra un’idea fantastica?!*
    La conversazione nella sua testa suonava talmente male che, per un attimo, non poté trattenere una smorfia. Se si impegnava poteva sentire persino la voce di Richard che la insultava pesantemente.

    Comunque regalò un sorriso alla risposta di Selim sui Guardiani, non era molto, ma immaginava sarebbe stato difficile ottenere qualcosa di più. Scosse però la testa alle sue ultime parole,.
    “Vuoi veramente motivarmi al massimo per ottenere questa collaborazione eh?” domandò scherzosamente. “Non ti preoccupare, questa giornalista chiacchierona farà il possibile per ottenere qualcosa. Sai che non so resistere quando mi chiedi le cose gentilmente!” rise facendogli l’occhiolino prima di chiamare Richard attraverso la linea criptata.

    Sarebbero stati probabilmente i dieci minuti più brutti della sua vita.

    #3367
     Evanderiel Til Xalieran 
    Partecipante

    “Fred era il capo dell’organizzazione di cui facevo parte nel precedente distretto… dire che fosse una banda è riduttivo visto che nonostante il suo potere si fondasse su casinò e altri tipi di divertimento normalmente illegali era l’unico che aveva pensato di istituire una polizia non ufficiale per proteggere la gente in un distretto abbandonato a sé stesso…”
    Guardò di nuovo l’ufficio della fabbrica e poi la donna. “Va bene. Se pensi che non ci sia bisogno di rafforzare ulteriormente la difesa dell’edificio andiamo subito. Sei tu la residente del distretto, io non ho abbastanza informazioni per pensare a strategie difensive. Ma nel frattempo potresti aggiornarmi… perdonami se sono inopportuno, ma prima che cadessi in disgrazia per un errore tattico di mio padre egli mi aveva istruito come stratega militare e se non sono nel vivo dell’azione preferisco pianificare ogni cosa con cura…”

    #3374
     Meeme 
    Partecipante

    “Voglio provare a tirargli fuori qualcosa di più su questo missionario caduto in disgrazia, se riusciamo a scovare uno dei suoi nascondigli ed appenderlo al muro sarà un mondo migliore per noi…” rispose lei con un sorrisetto.

    Le informazione che avevano trovato erano state utile, avevano un paio di nomi su cui indagare, ma tutto quel interesse della Fratellanza fanatica sugli affari della Corporazione non le piaceva affatto. “Qui gatta ci cova, hai detto bene… ed oltre a covare tra poco sfornerà pulcini meticci con zanne e famelici!” aggiunse cercando di far rilassare il suo compagno di cyberspazio.

    “Prova a dirgli che questo Gallagher ha perso il diritto di predicare, ma che continua a farlo con arroganza alle decisioni prese dai suoi capi e che fidarsi potrebbe essere molto pericoloso. I documenti vorranno essere visti da Gallagher di persona, digli che sarebbe saggio un incontro in uno dei rifugi del missionario caduto in disgrazia in modo da poter sorvegliare la zona con i fratelli fedeli ed assicurarsi che non sia un tradimento.” suggerì lei a Stanford che se la stava cavando bene come fanatico amici di fanatici. “Qualcosa del genere, insomma!” Ammiccò divertita pronta ad ascoltare la risposta del loro prigioniero a comunicazioni ristabilite.

    #3384
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    “Mi sembra una buona idea” disse guardando il soppressore magnetico “Che ne dici di venire con me a sentire quello che ci dirà? Cerchiamo di dargli tutta la fiducia possibile”

    Abel ritornò nella stanza dell’interrogatorio attivando il soppressore “Signor Pryce, lei è Lada Ponomariov che si sta occupando del suo caso con me e che molto probabilmente ci aiuterà per tutta la vicenda: ora abbiamo bisogno di sentire da lei una storia più dettagliata riguardante la fondazione di questa setta e cosa ha trovato di marcio nella corporazione per spingerlo su questa strada…lo so che non è mai bello rievocare il passato ma sicuramente sentire la storia detta da lei è molto più pratico e veritiero che spulciare una montagna di scartoffie. Quello che dirà rimarrà solo tra noi tre ovviamente, e poi ci potremo dedicare allo smantellamento di questi nuovi Guardiani delle Libere Nazioni”

    #3386
     Ilmarien 
    Partecipante

    Megan Reed
    Selim sorrise alla battuta di lei e la lasciò sola nella stanza dopo aver impostato la chiamata su un vecchio telefono fisso. Megan decise per sicurezza di chiamare il centralino della Fratellanza e da lì farsi passare Richard, magari potevano tracciarlo se lo chiamava direttamente. Dopo essersi identificata, attese un momento in linea e poi sentì la voce bassa e profonda di Richard: “Megan? Perché mi stai chiamando con un numero riservato del Cartello?” chiese con un tono leggermente allarmato.

    Seishin
    “Uno scopo nobile…” commentò Saori alla descrizione di Fred “spero che riusciremo a fare altrettanto qui con i nostri dipendenti, gli ultimi giorni sono stati piuttosto duri”. Alla sua richiesta successiva rispose “Bene, in tal caso facciamo un giro rapido delle difese della fabbrica e poi andiamo”. Fecero un’ispezione generale delle difese dell’edificio: la struttura era ancora in buono stato, erano muri molto spessi in cemento armato, probabilmente costruiti per sostenere un bombardamento da parte di un’altra corporazione, come buona parte degli stabilimenti di industria pesante.

    C’erano diversi ingressi secondari erano chiusi e sarebbero a breve stati barricati da un nutrito gruppo di civili volenterosi che si stavano adoperando per medicare i feriti e distribuire il cibo. Molti degli impiegati della fabbrica, la maggioranza di etnia indiana o orientale, si erano rifugiati nell’edificio quando erano cominciati i disordini, e vivevano qui da qualche giorno con le loro famiglie accampati in mezzo ai macchinari. Seishin rifletté che l’intera situazione era un po’ anomala. Normalmente la compagnia avrebbe evacuato il personale essenziale e abbandonato il resto al proprio destino. La sede antica e prestigiosa, unita alla fedeltà degli impiegati aveva portato Lord Hanshu, il padre di Saori, a una decisione insolita ma perfettamente comprensibile. Visitando il magazzino Seishin vide che c’erano viveri per alcuni giorni ma non di più: fortunatamente c’era un pozzo che prelevava acqua da una falda sotterranea, e c’erano bagni abbastanza larghi per tutti. “L’hovercraft farà alcuni viaggi portando altro cibo, e se la situazione si farà critica possiamo mandare fuori dei piccoli gruppi per raccogliere altro cibo” spiegò Saori mentre si avviavano verso la loro destinazione.

    Kasey Bates
    Stanford si lasciò sfuggire un sorriso, fece un bel respiro, e poi fece segno di proseguire. “Pronto? Ah, finalmente riesco a sentirti” disse per ristabilire la comunicazione “senti, so che tu vuoi rivolgerti a Gallagher ma quel degenerato non ha il diritto di predicare e fidarsi di lui può essere molto pericoloso. E se fosse in combutta con i cibernetici? Non possiamo rischiare” aggiunse. Kemper esitò un istante disse: “Ma quindi cosa dovremmo fare? Qui abbiamo delle vere prove!”. Stanford stava per parlare ma il tecnico si intromise dicendo: “Aspetta!”. Kasey stava per dirgli di non interferire quando si accorse che forse Kemper stesso stava per avere un’idea per conto suo. Dopo una pausa, Kemper continuò e disse: “E… se… lo incontrassimo? La sua postazione nella dodicesima strada, non credo si rifiuterebbe…” “Ha!” si lasciò sfuggire Stanford interrompendolo “Come?” chiese Kemper “Ehm, niente niente, continua pure” disse Stanford recuperando il contegno del finto Leumann “Tu lo incontreresti? Se riusciamo a verificare le sue informazioni possiamo denunciarli pubblicamente, arrestare gli amministratori e distruggere il cancro della Cybertronic! Sarò là tra un’ora, a tra poco!” e chiuse la comunicazione. Il finto Stanford si girò verso Kasey e la guardò come a dire: “Ci accontentiamo?”

    Abel Brandt
    Quando Abel presentò Lada, Pryce fece un cenno di rispetto con la testa, e altrettanto fece lei. Abel notò anche un leggero rossore sulle sue guance, enfatizzato dalla carnagione chiara. Pryce ascoltò attentamente le parole di Abel, poi disse: “Beh, non dovrei dirlo ma ormai non ha più molta importanza, nessuno mi ascolterebbe, e come avete detto voi fermare questi nuovi Guardiani è più importante”.

    Fece un ampio respiro, poi proseguì “Le corporazioni hanno distrutto la Terra: l’inverno nucleare? Colpa loro, e non si sono nemmeno fermate lì” fece una pausa per enfatizzare il punto. “Le Nazioni della Terra avevano avamposti in tutto il Sistema Solare, e questi avamposti sono stati distrutti, i coloni ridotti in schiavitù o usati come cavie in laboratori. Questo è stato quello che ho scoperto, e preciso che non ho prove, e che siete liberi di non credermi, ma così è stato”. C’era un velo di rassegnazione dietro ogni sua parola, ma Abel notò anche un certo sollievo, come se finalmente potesse raccontare un segreto tenuto a lungo nascosto.

    #3396
     Elan 
    Partecipante

    Megan fece un profondo respiro. Poi un secondo. A metà del terzo le rispose Richard, e per poco non si soffocò nel suo stesso tentativo di mantenere la calma.
    Tossì brevemente, cercando di riguadagnare una certa compostessa.
    “Richard, ciao, niente di allarmante, una semplice comodità per chiamarti più rapidamente.” spiegò, cercando di tenere un tono il più tranquillo possibile.

    “Senti…” esordì quindi.
    Tutti i discorsi che si era preparata le sembrarono all’improvviso incredibilmente stupidi, e scosse la testa. Dovette sforzarsi per trattenere l’irrefrenabile voglia di attaccare il telefono e andarsi a sotterrare da qualche parte. Alla fine fece un grosso respiro.
    “Ti ricordi il servizio che mi avevi detto di accettare, perché potrebbe esserci qualcosa sotto?” domandò, prendendosi tutta la calma del mondo per arrivare al punto.
    “Beh, è un binario morto ancora prima di nascere. Informazioni riservate, solite storie insomma.”

    Tacque per qualche istante, lasciando il tempo al superiore di digerire quello che gli aveva detto.
    “Tuttavia…” esitò di nuovo, poi proseguì. “Ricordi il Doomtrooper che mi ha accompagnata nell’ultima missione? Ecco, diciamo che ha… intuito… i miei legami con la Fratellanza, e ha proposto una sorta di accordo. E’ disposto a fornirmi informazioni altrimenti riservate su quanto sta succedendo, a patto che anche la Fratellanza sia disposta a collaborare con uno scambio di informazioni.”
    Aveva detto le ultime parole tutte d’un fiato, perché se si fosse fermata sapeva che non sarebbe più riuscita a continuare.

    #3398
     Evanderiel Til Xalieran 
    Partecipante

    “La vostra famiglia è diversa dalle altre, compresa la mia… – disse Seishin con una certa ammirazione – quando mio padre era ancora vivo le sue industrie sarebbero state sacrificate per una ritirata tattica… e probabilmente anche io lo avrei fatto se il destino o i Saggi, o forse il Ki, non avesse deciso di mostrarmi le cose in un’altra prospettiva.”
    Tacque un attimo riflettendo. “Certo, sarebbe presto ritornato in forze per riconquistarla con il pieno supporto di Lady Kohima probabilmente spellando vivi coloro che non fossero morti nell’attacco, ma non avremmo pensato alla difesa ad oltranza della fabbrica e dei suoi dipendenti… in realtà probabilmente nemmeno avrebbe fatto evacuare i dipendenti…”

    Una volta che ebbero lasciato la fabbrica si rivolse nuovamente alla sua ospite. “Dunque in che luogo ci stiamo recando? Hai qualche informazione tattica o meno?”

    #3415
     Meeme 
    Partecipante

    Kasey fece l’occhiolino al suo compagno e sorrise. “Direi di sì! Abbiamo ottenuto informazioni molto succulente.” Si stiracchiò pronta a rientrare con la mente nella vita reale e festeggiare con birra, una buona cena ed un bel sigaro.

    “Ammetto di essermi divertita con questo interrogatorio. Prenderlo a pugni per fargli sputare tutti i denti sarebbe stato altresì spassoso, ma anche questo non è stato male!” rivelò a Stanford una volta concluso il loro viaggio virtuale.
    “Hai gestito bene la situazione e lo stress. Passato da militare, vero?” azzardò a chiedere, ma con voce pacata e semplice curiosità.

    “Prepariamo una squadra per stanare quello scarafaggio? Io mi prenoto per la disinfestazione!” ammise con una bella risata. “E cosa ancora più importante: dove andiamo a cena?”

    #3419
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Più l’interrogazione con Pryce proseguiva e più Abel rimaneva colpito da quelle affermazioni, cercava ovviamente di non far trasparire emozioni e mantenere i suoi modi formali ma stava diventando sempre più difficile e cominciò a pensare che era stato un bene portare Lada con lui dentro la stanza…non ne poteva avere la certezza ma forse anche le sue certezze stavano un po’vacillando.

    “Ma se non ha prove per quello che ci ha appena detto, come fa a esserne così sicuro? Come ha fatto a saperlo?”

    Cercava di incalzarlo finchè poteva ora che sembrava disposto a parlarne per liberarsi di questo peso che aveva sulla coscienza, d’altronde non avrebbero più avuto un occasione del genere.

    #3426
     Ilmarien 
    Partecipante

    Abel Brandt
    Ho trovato i verbali di una seduta del Cartello, datati 411 dell’Era Corporativa, equivalenti a 634 anni prima dell’ascesa di Nathaniel Durand [OOG: il primo Cardinale della Fratellanza, la sua nomina a Cardinale è considerata l’anno zero] quando l’organizzazione era ancora agli albori, e precisamente, quando iniziò l’inverno nucleare sulla Terra. Erano stati nascosti e probabilmente preservati dalla purga da qualcuno che voleva preservare il passato. Purtroppo non ho più quei documenti, tutte le copie sono state distrutte cinque anni fa con il mio arresto” concluse Pryce. Abel notò che Lada sembrava particolarmente colpita dalla sincerità di quelle parole. “Come le ho detto, Mr. Brandt, è inutile rivangare il passato” aggiunse Pryce dopo un momento di silenzio.

    Kasey Bates
    All’affermazione di Kasey, Kemper si girò e la guardò con sguardo stralunato che diventò lentamente costernato e poi rabbioso in un’espressione grottesca mentre il mondo virtuale lentamente svaniva di fronte ai loro occhi. “Vero” le rispose Stanford mentre si sgranchivano le braccia nel mondo reale “e la sua espressione è stata impagabile” e rise di gusto ripensandoci. “Si, sono stato alcuni anni nell’esercito, senza però andare molto sul fronte, ero addetto alle comunicazioni, poi sono stato trasferito su Luna e da allora ho servito qui” replicò all’osservazione di lei “non ho certo la sua esperienza sul campo” aggiunse con deferenza.

    Il tecnico grassoccio si intromise nuovamente: “ho comunicato con Big C [OGG: il termine colloquiale per indicare il Cybertronic HQ, grattacielo a forma di C e sede della megacorporazione a Luna City] e hanno detto che potete procedere a una ricognizione ed eventualmente completare l’operazione voi due. Terranno pronta una squadra se ci sono problemi ma preferiscono tenere un basso profilo. Si occuperanno loro di restituire il nostro… fanatico da passeggio” commentò alludendo a Kemper ancora privo di sensi “alla Fratellanza, così da evitare incidenti diplomatici” concluse con la sua vocetta. “Ottimo, grazie Davis” disse Stanford mentre si rimetteva il cinturone, poi continuò rivolto a Kasey “Beh, sono le cinque e abbiamo un’oretta prima che faccia buio, possiamo mangiare qualcosa prima che faccia buio e poi fare la nostra ricognizione con l’aiuto delle tenebre”.

    Megan Reed
    Ci furono alcuni secondi di silenzio al termine del discorso di Megan, tanto che lei pensò che la linea fosse caduta. Poi Richard disse: “Ah” seguito nuovamente da alcuni secondi di silenzio “beh, prima o poi doveva capitare, e meglio un Doomtrooper di un eretico” commentò in tono vagamente acido. “Direi che non ci sono problemi a condividere informazioni… in questo caso… per questa volta…” ragionò ad alta voce. “Vediamo… posso inviare il fascicolo dell’Inquisizione sui Guardiani delle Libere Nazioni al Cartello” fece una pausa, poi proseguì “tu intanto vedi cosa riesci a scoprire” fece una nuova pausa, poi riprese in tono esitante “senti… questa faccenda è più complicata del previsto, l’Ordine della Fiamma Purificatrice ha una forte presenza nel distretto e hanno bloccato qualsiasi interferenza dell’Inquisizione. Diciamo che possiamo passare informazioni al Cartello se ci tengono informati su quello che sta succedendo… e direi da come stanno le cose che puoi dire la verità a… Selim, giusto? È difficile che otterremo qualcosa se non diciamo la verità e saranno maggiormente disposti a condividere informazioni… Ti manderò sul telefono cellulare un riassunto del fascicolo dell’Inquisizione appena posso… C’è altro?” chiese infine.

    Megan si ricordò della Fiamma Purificatrice, erano un Ordine fanatico all’interno della Fratellanza che aveva come scopo smascherare la Cybertronic come strumento dell’Oscura Simmetria. Da quanto Alexander VII era diventato Cardinale Supremo avevano perso parecchio prestigio ma stando a Richard erano ancora piuttosto potenti, specialmente a Luna City, dove la Fratellanza e la Cybertronic vivevano a stretto contatto.

    Seishin
    “Sono le tattiche solite Mishima in zone di frontiera o di guerra” commentò Saori “ma qui su Luna è diverso, non ci sono eserciti di invasione e per questo le vite dei nostri operai sono più preziose” spiegò come se stesse ripetendo una lezione, probabilmente impartitale dal padre “senza contare che ricostruire una fabbrica è più costoso, dato il costo medio della vita” aggiunse. “Stiamo andando al loro quartier generale, un locale chiamato Terra Reàl, in mezzo alle Fogne, ovvero il primo livello sotterraneo, un quartiere residenziale, se così si può chiamare. Il posto non è particolarmente fortificato, ma è in un luogo particolarmente ben difeso in fondo a una galleria con un’unica via di accesso, e un’invidiabile postazione da cecchino, quindi cerchiamo di non far arrabbiare i locali. Gabriella Jackson è l’attuale comandante dei Nacionales, e dovrebbe riceverci pacificamente, o almeno spero” concluse con una punta di ironia.

    Seishin rifletté tra sé che se le cose volgevano al peggio poteva eventualmente teletrasportare entrambi fuori dai guai in superficie. Si sarebbe stancato molto, ma era fattibile, le sue capacità erano leggermente migliorate da quando aveva smesso di lavorare per Fred ed era tornato a servire la corporazione. Percorsero il quartiere residenziale di buon passo, vedendo decisamente poca gente in giro, per quanto fosse tardo pomeriggio. Avvicinandosi al quartier generale, Seishin vide che c’era del movimento, anche se per il momento non si sentivano spari.

    #3429
     Elan 
    Partecipante

    A quel silenzio prolungato, Megan trattenne il fiato come se tutto dipendesse dalla risposta di Richard, e solo quando lui parlò di nuovo si permise di tornare a respirare.
    Certo, quel tono acido non era stata la cosa più piacevole del mondo, ma almeno aveva ottenuto la sua approvazione, e si trattava di un grandissimo passo avanti.
    “Ti ringrazio. Sicuramente in questo modo riuscirò ad ottenere qualcosa di più interessante! E’ tutta la mattina che stavo incontrando un muro ferreo, ancora un pochino e li avrei presi tutti a schiaffi!” esclamò, cercando di tenere un tono rilassato. Ma la sua voce suonava un pochino troppo acuta per i suoi gusti.

    Rimase però piuttosto perplessa sentendo che l’Ordine della Fiamma Purificatrice si stava intromettendo in questo modo. Era una notizia che riaccendeva enormemente la sua curiosità, ma non era sicura che fare altre domande a Richard si sarebbe rivelata una buona idea.
    “Ehm, sì, esatto, Selim.”</storng> rispose, con una certa esitazione. “E sono certa che potrebbe essere una collaborazione vantaggiosa. Potremo sicuramente scoprire molto di più così che in altri modi!”
    Cercava di essere il più ottimista possibile, ma per qualche strano motivo tutta quella telefonata le aveva creato una nausea abnorme.

    “No, non c’è altro Richard, ti ringrazio ancora e aspetto i file. Ti terrò aggiornato su tutto quello che riuscirò a scoprire!” concluse.
    Non che avesse nulla contro Richard, in realtà, ma sentiva l’estrema urgenza di chiudere la telefonata, tornare da Selim e… beh, sì, forse un drink sarebbe stato l’ideale per farsi passare quella brutta nausea.
    La giornata sicuramente era iniziata nel peggiore dei modi, e temeva che andando avanti sarebbe solo peggiorata.

    #3431
     Meeme 
    Partecipante

    “Addetto alle comunicazioni? Quindi potevi dire in radio: Supercalifragilisticexpialidocious e passare musica strappa timpani?” scherzò allegra. “So cos’è un addetto alle comunicazioni, ma se avessi io una radio non farei altro che cantare canzoni idiote e costringere i miei commilitoni a fare karaoke! Sarebbe stata una cosa leggendaria!” rise ancora e recuperò i suoi occhiali da sole inforcandoli sul naso.

    “Avete fatto tutti un ottimo lavoro, rispediamo nelle fogne il fanatico da passeggio e passate la serata con una bella birr fresca tra le mani!” esclamò al resto della squadra. A lei e Stanford sarebbe toccata la missione di recarsi al luogo della ricognizione.
    “Adoro le ricognizioni, sono come ricevere un bel regalo per il compleanno!” Lei era stata scelta per risolvere quel problema e lo avrebbe risolto.

    “Ottimo programma! Scegli pure tu il posto, devo offrirti quella birra, ricordi? Io sono una mangiatrice da competizione quindi non farti problemi a trovare una bettola con portate enormi.” Aveva intenzione di passare una bella serata bere una birra, non di più per non precludere i riflessi, e poi effettuare quella ricognizione.

    #3817
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    “Bene Herr Pryce, con questo abbiamo finito…la faremo uscire di qui per permetterla di aiutarci a smantellare questi Guardiani, avremo modo di approfondire questa storia durante le nostre ricerche ne sono certo”

    Abel prese dunque il soppressore magnetico, mantenendolo ancora acceso, e si congedò assieme a Lada da Benjamin Pryce per ritornare nell’altra stanza: “Ho notato che ti sei quasi convinta della sincerità delle sue parole e penso che tu abbia ragione a farlo, sono sicuro che non sta mentendo e ho una certa esperienza in queste cose quindi è più che idoneo ad aiutarci. A questo punto però mi limiterei a dare il nostro giudizio favorevole alla missione e non far parola a nessuno dei nostri superiori riguardo a quello che abbiamo sentito…non vorrei rischiare di trovarmi pedinato o peggio perchè so cose che non dovrei sapere” e Abel già sapeva qualcosa legato alla Terra di molto interessante e che potenzialmente poteva metterlo in pericolo.

    “Riguardo ai fascicoli che sono stati distrutti di cui ci parlava poco prima Pryce… è possibile che non si possa più recuperarli?

    #3886
     Ilmarien 
    Partecipante

    Kasey Bates
    “Eh, magari avessi fatto un lavoro così divertente, passavo la maggior parte del tempo a spostare macchinari da un posto all’altro e aiutando gli ingegneri a montare le varie apparecchiature” commentò Stanford sorridendo. Decisero di andare a mangiare in una delle aree più tranquille, una piccola enclave Imperiale ai margini del distretto, situata vicino all’ultima rampa ancora operativa dell’Empire Boulevard. Era uno di quei posti Imperiali tradizionali che facevano concorrenza alla Capitol prevalentemente con la cucina “Kefsi”, ovvero pezzi di pollo, fritti e piccanti, in molteplici variazioni. Stanford prese un’abbondante porzione di alette e si sedettero a mangiare, innaffiando il tutto con una buona stout Imperiale. “Il file che ho ricevuto diceva che…” si interruppe per mandare giù un gigantesco boccone “lei è stata appena trasferita. Dove ha servito?” chiese Stanford durante la cena.

    Abel Brandt
    Lada ascoltò le parole di Abel con aria meditabonda, poi lanciò un’occhiata al prigioniero attraverso lo specchio e rispose: “Si, sono d’accordo, e gli credo. Io sono cresciuta qui su Luna ascoltando i suoi sermoni e non potevo credere all’accusa di eresia. Francamente sono contenta di vedere che l’Inquisizione aveva altre ragioni per accusarlo e che sembra innocente”. Aveva parlato in tono franco e abbandonando ogni forma di protocollo corporativo, era chiaro che quanto avevano sentito poteva essere comunicato solo in via personale.

    Fece una pausa, poi riprese: “Sono accuse molto serie, e se le corporazioni si sono date da fare per far sparire quei fascicoli, è probabile che siano, in effetti, spariti… l’unico posto dove qualcosa del genere potrebbe essere conservato è l’Archivio della Camera Dorata [OOG: la Camera Dorata è la stanza nella Torre Est dove i Duchi Elettori della Bauhaus si riuniscono] o, se vuoi credere alle cospirazioni, l’Archivio Segreto dei Cardinali sotto la Grande Cattedrale” concluse alludendo con un sorriso alla teoria popolare secondo cui il Cardinale Supremo controllava le corporazioni perché aveva un cosiddetto archivio segreto con tutti i più pericolosi segreti corporativi.

    “In ogni caso possiamo anche portarcelo dietro nell’indagine”
    proseguì lei tirando fuori un collare da un cassetto “questo gingillo, tra l’altro dell’Ufficio della Paura” aggiunse con un riferimento al recente passato di Abel “gli farà esplodere la testa, se tenta qualcosa, e in caso possiamo anche farlo noi manualmente” disse dandogli un piccolo telecomando. Abel sapeva di quei collari, in genere usati per monitorare criminali in riabilitazione o assicurare la lealtà di eventuali collaboratori civili, ma gli era raramente capitato di usarli. “Comunque siamo d’accordo” ribadì Lada “non ne parliamo con nessuno finché non ne sappiamo di più” e spense il soppressore magnetico. “Vado a informare la Direttrice Hindenlang, intanto puoi mettergli il collare e vedere se ha qualche possibile pista di indagine che possiamo seguire” disse facendo per uscire.

    Megan Reed

    Alle parole di Megan Richard sospirò e poi disse: “Va bene, preciso che tutta questa faccenda non mi piace, ma meglio collaborare con il Cartello che con qualcun altro, a presto e tienimi informato mi raccomando, se vengo a sapere che tu e quel Doomtrooper avete distrutto un’altra cellula dell’Oscura Simmetria senza dirmi niente ti farò pulire tutti i Confessionali [OOG: le stanze di tortura dell’Inquisizione] di Luna. Due volte” aggiunse in un tono scherzoso ma non troppo. Una volta chiusa la telefonata Megan tornò da Selim, che le chiese: “Dunque, ha accettato?”. Megan fece per controllare se le era arrivato qualcosa sul telefono e si ricordò che era rimasto nell’armadietto all’ingresso, insieme agli altri oggetti metallici.

    #3908
     Elan 
    Partecipante

    Megan era talmente tesa che alla battuta di Richard le sfuggì una risatina acuta che esternava tutto il suo disagio. Sperava solo che lui la interpretasse come semplice divertimento, o stress per la giornata assurda…
    “Prometto di tenerti informato su qualsiasi cellula dell’Oscura Simmetria verrà a suicidarsi addosso a noi!!” replicò cercando di scherzare a sua volta, anche se il suo tono non era per niente convinto.
    “Grazie ancora!” ringraziando di aver chiuso quella telefonata così in fretta.

    Quando tornò da Selim, il suo colorito verdastro stava pian pianino tornando normale.
    Un po’ meno la sua espressione, che doveva assomigliare a quella di una che aveva appena ricevuto un orribile calcio nello stomaco.
    Tuttavia, gli sorrise, facendo un gesto di vittoria con le dita.
    “Ha accettato!” esclamò, cercando istintivamente il cellulare prima di ricordarsi di averlo lasciato fuori.

    “Ha detto che mi invierà un file sui Guardiani delle Libere Nazioni sul cellulare, appena lo recupero te lo inoltro immediatamente!” fece un bel sorriso, mentre recuperava lentamente la sua solita tranquillità.
    “Visto che brava che sono stata? Alla faccia della giornalista chiacchierona!” esclamò ridendo.

    #3914
     Meeme 
    Partecipante

    “Ehi! Spostare macchinari potrebbe diventare un nuovo sport! Vinceresti moltissime medaglie grazie alla tua esperienza!” A Kasey stava simpatico Stanford, sembrava un tipo tranquillo ed un buon compagno di bevute.

    Il posto dove l’aveva portata le piaceva, era caratteristico ed alla ex-tenente piacevano locali simili soprattutto perché si mangiava tanto. Lei prese un assaggio di praticamente tutto, indecisa se erano meglio le alette piccanti fritte, oppure i pezzi di pollo fritti classici. Aveva detto che era una mangiatrice da competizione e mantenne quella promessa spazzolando di gusto le sue porzioni, ma offrendo assaggi al suo compagno di pasto. “Una volta ho partecipato a tre cenoni in un solo giorno, ero stata invitata dalle famiglie dei miei uomini e non volevo dire di no ad uno di loro. Lasciare il cibo sul piatto è un peccato ed ho divorato tutte le portate chiedendo anche il bis. Ho un metabolismo da record e riesco a smaltire tutto con un po’ di sport!” raccontò per giustificare quel suo appetito da mostro.

    “Puoi darmi del tu, non sono una vecchia signora!” Esordì allegra. “Ho servito un po’ ovunque, ma su Venere principalmente. Dove ci sono casini da risolvere arriva Hound Bates! Sono come Babbo Natale, solo armata fino ai denti!” Rise. “E tu dove hai servito?” domandò a sua volta per fare conversazione. “Hai una famiglia che ti aspetta a casa?”

    #3938
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    “Bene, ci vediamo dopo allora…” disse a Lada mentre si congedava: era molto positivo il fatto che entrambi avessero le stesse opinioni riguardo a quella situazione e sarebbe stato molto utile per tutto il resto della missione, ” avessi qualche contatto buono che cercasse per me qualche traccia cartacea di ciò che ci ha appena detto Pryce…” pensò… ma sarebbe stato rischioso se qualcuno veniva a sapere queste sue azioni in segreto e anche la sua particolare condizione familiare non l’avrebbe certo aiutato.

    Ritornò quindi nella stanza dell’interrogatorio e mise il collare a Pryce “Non mi sembra tipo da fare mosse azzardate dopo quello che mi ha detto ma non posso permettermi di rischiare dato che abbiamo deciso che verrà con noi alla ricerca di questa setta…una mossa sbagliata e la sua possibilità di collaborare svanirà in un attimo” Abel in quel momento ritornò il freddo agente dell’ Ufficio della Paura, ma era più un diversivo che altro e anche Benjamin Pryce doveva averlo capito…il soppressore non era più nella stanza ed era certo che il video sarebbe stato visionato da qualcuno.
    “Avete qualche idea su dove si possano nascondere Signor Pryce? Qualsiasi indizio, anche il più insignificante, ci potrebbe tornare utile” gli chiese mentre procedeva alla sua liberazione.

    #3968
     Evanderiel Til Xalieran 
    Partecipante

    “Un quartiere residenziale chiamato le Fogne?” chiese Seishin “Deve essere un gran posto dove vivere…”

    Quando arrivarono e vide da lontano il quartier generale non poté fare altro che pensare subito allo scenario peggiore… beh, forse non proprio il peggiore che li vedeva entrambi presi tra due fronti totalmente ostili, ma comunque se quello che vedeva era un combattimento significava che in ogni caso sarebbero stati coinvolti in un combattimento a prescindere dalle loro intenzioni…

    “Lady Saori, è una situazione normale o dobbiamo prepararci a combattere?” disse il mishima portando la mano alla katana.

    #3998
     Ilmarien 
    Partecipante

    Abel Brandt
    Lada si congedò con un accenno di saluto militare e un leggero sorriso mentre si avviava su per le scale. Pryce lanciò ad Abel un’occhiata di assenso e replicò: “Molto bene Mr Brandt. Sono passati anni, e tra la mia memoria e quello che potrebbe essere cambiato può essere che non troviamo più nulla” precisò mettendo le mani avanti mentre Abel gli metteva il collare. “Detto questo” proseguì “posso suggerire due posti: la prima sala riunioni, dove si riunì il gruppo la prima volta, e la casa di Nicholas Thornby. Nella vecchia sala probabilmente non ci saranno prove incriminanti, ma dovrebbe esserci una copia del vecchio registro che avevamo usato, un elenco di nomi e indirizzi, che potremmo confrontare con i rapporti più recenti. Da Nicky” si interruppe un istante, come se il nome gli avesse risvegliato dei vecchi ricordi “potremo parlare con lui. Non penso sia diventato un eretico ma è sempre stato…come dire… compagnone, ed è probabile che sia rimasto in contatto con Billy… Hayward o Derek… Salinger, due dei principali organizzatori del movimento che so per certo non vennero arrestati all’epoca” concluse concentrandosi per ricordarsi i cognomi, era chiaro che conosceva bene tutte queste persone. Mentre uscivano dalla cella, videro Lada in cima alla scala: “Quindi? Dove andiamo?” chiese, con la stessa aria vagamente divertita.

    Maximilian Richthausen
    Max si avvicinò alla porta che gli era stata indicata e suonò il campanello. Per quanto fosse in licenza, non si poteva ignorare una chiamata da un Mistico, in particolare una delle personalità più in vista di Luna City. Mentre prendeva l’ascensore per arrivare al dodicesimo piano ricapitolò mentalmente quello che sapeva: Archibald Wellesley era un Mistico di Luna, molto attivo nei circoli altolocati Capitol in quanto fratello minore di uno dei delegati più importanti del CDA Capitol e generalmente rispettato come Veggente, ovvero quelli che prevedevano il futuro. Aveva una casa nel centro città a poche centinaia di metri dal Pinnacolo [OOG: la sede della Capitol su Luna] e, a stare alla stampa Capitol, era affetto da nanismo, anche se sulla rete non c’erano foto a dimostrarlo. Tutto nella sua carriera sembrava indicarlo come persona rispettabile e pacifica, poco avvezza alla retorica militare o anche all’eccessivo fanatismo delle frange militari della Fratellanza.

    E pur tuttavia, lo aveva contattato con questo indirizzo e un appuntamento richiedendo “i vostri servigi in nome del Cardinale”, formula che generalmente stava a indicare che aveva bisogno di un Mortificator. L’ascensore si aprì in un corridoio, e lo sguardo del soldato cadde su un gigantesco cartellone dall’altra parte della strada, una pubblicità dell’ultimo film Capitol, “I pirati degli asteroidi – La Maledizione della Dodicesima Luna”, l’ennesima pellicola di propaganda anti-Imperiale. La porta in fondo la corridoio si aprì per rivelare un maggiordomo, che lo guardò con aria interrogativa. Maximilian non poté fare a meno di notare che aveva un corpetto antiproiettili e, a giudicare dal rigonfiamento sotto l’ascella, era anche armato.

    Kasey Bates
    Il cibo e i racconti buffi di Kasey sciolsero la lingua a Stanford, che raccontò a sua volta diverse situazioni assurde o buffe a cui aveva assistito durante la sua breve carriera militare su Marte e la sua più lunga carriera a Luna City, passando piacevolmente la cena. “No, non ho famiglia, mai avuto il tempo” disse rispondendo alla domanda di Kasey “e lavorando sempre in così grande segretezza si finisce per non sentirne il bisogno, alla fine quello che facciamo per la corporazione è più importante” aggiunse risoluto ma senza nascondere una punta di tristezza. “Ah, è ora di avviarsi” disse rompendo il momento di breve silenzio che si era creato.

    Pagarono e uscirono dal locale che ormai era buio, ritornando nel Distretto e cercando l’indirizzo che erano riusciti a strappare a Kemper. Non fu difficile trovare la dodicesima strada, ma quando si avvicinarono Stanford storse il naso. Era un lungo vicoletto cieco, chiuso tra un robusto capannone Bauhaus abbandonato e un vecchio viadotto mezzo crollato, e per il momento non percorribile. Kasey fece una rapida valutazione del posto. L’unica porta che pareva in grado di aprirsi era un centinaio di metri nel vicolo. Stanford aveva ragione a storcere il naso: tra il muro alto del capannone e le macerie il posto era un paradiso per cecchini.

    Seishin
    “Si, non è un gran posto” commentò Saori con un sorriso “in realtà credo che il nome sia semplicemente dovuto al fatto che hanno costruito direttamente nel vecchio impianto fognario, che con il progressivo svuotarsi dei capannoni in superficie non era più necessario” spiegò cercando di ricordarsi quel poco di storia del Distretto di cui era a conoscenza. “Hmm… no, tutto questo movimento non è normale, ma con quello che sta succedendo nell’intero distretto non mi stupisco più di tanto” commentò con una punta di seccato sarcasmo. “Non mi piace, preferirei non avvicinarmi alla cieca. Vieni, vediamo se riusciamo a trovare un buon posto di osservazione” e si diresse ai lati della strada, arrampicandosi agilmente su una casa un po’ più alta, in modo da vedere cosa stava succedendo più avanti.

    Megan Reed
    “Sarà meglio…” furono le ultime parole di Richard prima di riagganciare. Selim fu visibilmente sollevato alla notizia e la riaccompagnò fuori. Si sistemarono in una saletta di fianco alla reception dell’albergo, dopo che Selim ebbe scambiato un’occhiata d’intesa con l’impiegato dietro il bancone. Richard le aveva inviato una collezione completa del materiale dell’Inquisizione, probabilmente la sua sindrome ossessiva-compulsiva per l’ordine lo aveva spinto a convertire preventivamente tutto quanto in formato elettronico. Megan passò i dati a Selim e passarono un paio d’ore a esaminarli sui computer locali, cercando di mettere insieme un quadro complessivo, con Selim che studiava avidamente il resoconto dell’Inquisizione mentre Megan analizzava il rapporto del Cartello. Era strano lavorare allo scoperto ma d’altra parte era anche piacevole non doversi continuamente nascondere.

    Quando ormai si stava facendo buio Megan fece mentalmente il punto di quello che aveva scoperto: I Guardiani di cinque anni fa erano organizzati come un movimento politico, a stare al rapporto del Cartello avevano quasi una persona per ogni strada. Il ramo militante del movimento, quello che manifestava intorno a Pryce e lo seguiva in giro per Luna era più ridotto ma contava comunque qualche decina di migliaia di persone, come dicevano sia il rapporto del Cartello che il resoconto degli interrogatori dell’Inquisizione. La cosa interessante è che dopo l’arresto di Pryce il movimento politico era andato avanti da solo, continuando a far circolare un bollettino settimanale per i tre anni successivi, e la tiratura del bollettino era calata ma non più di tanto, distribuivano comunque almeno quindicimila copie. Un memorandum di circa due anni fa segnalava alcuni mutamenti dell’organizzazione, non solo la cessazione del bollettino ma una maggiore segretezza dei loro membri, che ora si affidavano quasi esclusivamente al passa-parola per passare informazioni alla base. Questa riorganizzazione sembrava essere iniziata in una riunione avvenuta in un vecchio stabilimento in fondo al Viale della Terra, uno dei punti più alti del Distretto a stare alla mappa allegata. Alcuni documenti sembravano indicare che la cosa fosse stata segnalata sia all’Inquisizione che al Consiglio di Sicurezza del Cartello, ovvero alle corporazioni, però non era stata intrapresa alcuna azione, e il fatto che i Guardiani sembrassero in pieno declino era stato visto come un segno incoraggiante.

    In quel momento Selim parlò: “Allora, da quello che ho capito degli interrogatori dell’Inquisizione, hanno arrestato Pryce e una parte dei suoi collaboratori più stretti, ma diversi sono fuggiti nascondendosi nel distretto. Sembra che l’Inquisizione non volesse fin dall’inizio occuparsi della cosa e che fossero intervenuti sotto pressione delle corporazioni, in particolare la Capitol e la Bauhaus. Viene nominato più volte un certo M. Carter, che se non vado errato dovrebbe essere Matthew Carter, il candidato delegato di Luna che è stato sconfitto nelle ultime elezioni” disse come per chiedere conferma. Megan aveva più volte scritto su Carter, uno degli uomini Capitol più potenti di Luna, secondo forse solo al suo rivale Arthur Wellesley, attualmente eletto nel Consiglio di Amministrazione e uno dei capi del partito democratico Capitol. “Comunque, le note degli Inquisitori durante gli interrogatori mostrano intanto che cinque anni fa il movimento era pulito, per lo meno loro non hanno trovato tracce di Oscura Simmetria” fece una pausa per sottolineare il punto “e poi che hanno una passione sfegatata per i nomi propri che non vogliono dire un ca**o!” aggiunse spazientito “Ti giuro, ce ne saranno duecento, e sono tutti uguali, ho trovato 1056 Billy, e direi che almeno venti di loro sono persone diverse” aggiunse con un sorriso nato dalla frustrazione. “Comunque, i tuoi colleghi sono stati coscienziosi nel raccogliere un elenco dei vari luoghi in cui si svolgevano sia i comizi che le riunioni. Io non ne conosco a parte quelli più ovvi come Piazza delle Nazioni o l’Empire Boulevard. Però vengono nominati spesso uno stabilimento in Viale della Terra, e un palazzo nella 51° strada come luoghi di ritrovo” tacque e alzò lo sguardo dal monitor. “Dimmi che tu hai avuto più fortuna..” le disse in tono rassegnato.

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