Mutant Chronicles – Il Mare della Tranquillità

Questo argomento contiene 142 risposte, ha 4 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 4 anni, 11 mesi fa.

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  • #6628
     Elan 
    Partecipante

    Megan guardò con attenzione lo scambio di occhiate tra i due, e con altrettanta attenzione ascoltò la spiegazione di come funzionava quella azienda.
    Era interessante, senza ombra di dubbio, ma niente di particolarmente insolito. Di certo, se Mayfield non fosse sparito, non sarebbe stato nulla su cui ficcare il naso più del necessario.

    In ogni caso, la giornalista fece un sorriso rassicurante. Poteva sfruttare quella situazione a suo favore, ma doveva sembrare il più accomodante possibile.
    “La ringrazio per le sue informazioni, e non tradirò la vostra fiducia. Vi prometto che manterrò tutta la discrezione necessaria e non farò trapelare nulla sulla delicata situazione della vostra azienda.” disse, con voce molto accondiscendente e tranquilla.
    “Ma le sarei davvero grata se volesse concedermi… una piccola esclusiva?” la sua ultima frase fu a metà tra una richiesta e un’affermazione.
    “Se sapeste anche il più piccolo dettaglio sulla scomparsa di Mayfield… non avete nemmeno un sospetto su cosa può essere successo?”

    Fece un sorriso rassicurante.
    “Ovviamente, mi impegno a non divulgare nulla di ciò che mi direte prima del necessario. Ma, sapete come funziona… i lettori impazziscono per queste notizie, se arrivano in anteprima poi non ne parliamo!”
    Finse una faccia esasperata come se non ne potesse più di quegli stessi lettori.
    In realtà, di scrivere un articolo in quel momento non poteva davvero importarle di meno. Ma se avesse avuto informazioni su Mayfield, almeno sarebbe stato un punto di partenza non indifferente.

    #6634
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Il primo tentativo di Abel era andato a vuoto…sperava di fare innervosire Rotherberg e non c’era ancora riuscito ma anzi gli aveva dato l’opportunità di dare sinceramente il suo sostegno alla Hindenlang e in questo era sembrato molto convincente tranne che per certi piccoli particolari.

    “è importante che ci sia tutta questa collaborazione da parte vostra Herr Rotherberg: si sa che non tutti sarebbero disposti a farlo…d’altronde, detto tra noi, queste sono le migliori occasioni per puntare in alto non crede?”
    La domanda era una chiara provocazione trasformata in una semplice battuta e il nobile sembrava troppo scaltro per poterci cadere con entrambi i piedi, ma Abel ne avrebbe approfittato per sondare leggermente nella sua testa sempre se glielo avesse permesso (Telepatia)

    “Ovviamente, Herr Rotherberg, lei non è l’unico a cui vorremmo porre delle domande considerata la delicatezza della questione…sa benissimo che anche Nikolaji Giraud e la loro casata potrebbero essere in qualche modo coinvolti: che rapporto ha con loro?”
    Con la Telepatia sempre attiva Abel tentò la carta delle confidenze; non era sicuro di poterci riuscire ma Rotheberg aveva una chiara occasione per sviare l’attenzione verso qualcun altro…

    #6635
     Meeme 
    Partecipante

    “Ricevuto, Stan… Direi che possiamo ritenerla autentica.”
    Ascoltò i racconti degli altri veterani mostrando la dovuta attenzione e si rilassò durante la pausa di dieci minuti indetta dalla donna.

    Si ripromise di fare una donazione, quelli erano stati dei soldati proprio come lei e se questi incontri sarebbero serviti a superare, anche in minima parte, i traumi di guerra, un piccolo gesto sarebbe stato doveroso.
    Sorrise alla donna mostrandosi abbastanza rilassata. “Aiutano queste persone a stare un po’ meglio, direi che sono utili, per quanto poco si riesca a fare.” rispose con onestà.
    “Non so se le hanno spiegato il motivo per cui sono venuta a questo incontro…” aggiunse sincera prima di proseguire. “Ma se fosse possibile vorrei poterle fare qualche domanda riguardo Marcus Leumann, vorrei poterlo aiutare ad uscire fuori dai guai.” concluse.

    #6642
     Ilmarien 
    Partecipante

    Megan Reed
    “Purtroppo non abbiamo informazioni al momento, non sappiamo nulla di ciò che gli è capitato” disse in tono deciso. Megan lo stava osservando attentamente e notò che mentre pronunciava l’ultima frase aveva brevemente abbassato gli occhi. “Comunque capisco la sua necessità di saperne di più, se vuole può rivolgersi alla polizia…” lasciò la frase in sospeso perché si era accorto che non era un’affermazione particolarmente felice. Megan sapeva benissimo che la polizia non avrebbe saputo nulla, Forrester lo aveva detto perché una giornalista meno esperta probabilmente ci sarebbe cascata. “In ogni caso in segno di collaborazione posso farle fare un giro dello stabilimento, se desidera, così si fa un’idea della nostra azienda” si affrettò a dire con un sorriso.

    Abel Brandt
    “Herr Brandt, il mio lavoro è unicamente per la Gloria della Ruota Dentata, le ambizioni personali e familiari sono del tutto secondarie” replicò Rotherberg in tono deciso. Quando Abel attivò i suoi poteri sviluppati da poco ebbe l’impressione di osservare un muro di roccia. Individui come Rotherberg, abituati a nascondere le proprie emozioni al mondo circostante, erano naturalmente resistenti a questo tipo di intrusione. Se non altro Abel non correva rischi di venire scoperto, il potere non era per niente intrusivo. Notò però un lievissimo mutamento nella parete di roccia, come se un piccolo sasso si fosse sgretolato nel momento in cui Rotherberg aveva detto la parola ‘ambizioni’.

    Quando Abel gli parlò di Giraud, Rotherberg rimase in silenzio, ponderando attentamente la propria risposta: Abel analizzò la sua espressione, la sua gestualità, e quel pochissimo che riusciva a percepire dai suoi pensieri. Era chiaro che non aveva simpatia per Giraud, Abel percepì che tra i due, o per lo meno da parte dei Rotherberg, doveva esserci un qualche tipo di rivalità di lungo periodo, e forse era qualcosa di cui la Hindenlang si era approfittata per prendere il controllo dell’Ufficio degli Standard. Dopo alcuni secondi disse: “Cittadini, non posso parlare per Giraud, ma per quanto lo detesti, non mi sembra la persona che possa fare azioni simili, dopotutto è un ex-militare, con… uno spiccato senso dell’onore” aggiunse scegliendo attentamente le proprie parole. Esitò un istante prima di proseguire: “Se volete informazioni più precise su Giraud potete rivolgervi a Franz Adenauer, direttore operativo e membro del consiglio di amministrazione della Giraud Luftfahrt” esitò nuovamente, poi proseguì “ditegli che vi mando io e che si metta a vostra disposizione”. Stavolta Abel percepì qualcosa di più preciso: una volontà di collaborare, e i pensieri sembravano corrispondere alla gestualità che osservava nel grosso Bauhauser. Dalle sue parole, sembrava che Rotherberg avesse una spia, o comunque un informatore molto vicino a Nicolaj Giraud, e avesse appena rivelato la sua esistenza.

    Kasey Bates

    Quando Kasey nominò Leumann Alice si irrigidì: “Ah, e io che pensavo che foste qui per terapia” disse in tono vagamente acido mentre la prendeva da parte “C’è qualche problema? In che senso ha bisogno di aiuto?” chiese preoccupata. Kasey la stava osservando e misurò attentamente le sue reazioni. Notò che sembrava sincera, le sue reazioni sembravano tutte genuine. Le dava l’impressione di una persona sicura di sé ma non particolarmente brava a nascondere le proprie emozioni.

    #6644
     Meeme 
    Partecipante

    Kasey fece spallucce. “Io non ho bisogno della terapia, sono dura come l’acciaio e la mia Corporazione si occupa di abbassare i miei livelli di stress con vacanze investigative.” rispose sincera con un sorrisetto. “Queste persone però hanno bisogno di voi e direi che state facendo bene il vostro lavoro. Ho anche intenzione di fare una donazione in modo che possiate continuare ad aiutare.” Continuò sincera notando come la donna si fosse inacidita davanti alla verità.

    “Parlatemi di lui, che tipo di persona vi è sembrata durante i vostri incontri? Voglio che rispondiate prima di sapere il motivo per cui ha bisogno di aiuto. Questo renderà la vostra risposta più genuina.” spiegò.
    “Io sono dalla sua parte, per quanto possa valere.” specificò per tranquillizzare la donna.

    #6645
     Elan 
    Partecipante

    Megan per poco non scoppiò a ridere in faccia a Forrester alla sua uscita sulla polizia, e dovette fare veramente uno sforzo di volontà gigantesco per mantenere il controllo.
    Immaginava, sul serio, quante e quali informazioni avrebbero potuto darle. Probabilmente avrebbe potuto scrivere un trattato sull’inefficienza e la poca collaboratività della polizia in quei casi.
    Ma non era quello il momento di perdersi in tante storie.
    Fece un sorriso poco convinto (uno di quei sorrisi che faceva palesemente capire che il suo interlocutore aveva detto una cavolata), e lo ringraziò con un cenno del capo.

    Non stava cavando un ragno dal buco, e stava iniziando anche a perdere la pazienza…

    “Mi farebbe estremamente piacere fare un giro dello stabilimento, certo!” esclamò, felice di cambiare argomento.
    Inoltre, quella proposta le dava l’opportunità di mettere in pratica il suo piano di riserva.
    Si affiancò a Forrester.
    “Un articolo sull’efficienza della vostra struttura sicuramente vi porterebbe dei notevoli vantaggi, e vederla coi miei occhi sicuramente renderebbe il tutto più veritiero!”

    Sorrise di nuovo ma, nel mentre, indirizzò alla sua mente una singola, silenziosa domanda. “Cosa sai di più preciso della scomparsa di Mayfield?”
    Non le piaceva usare l’arte in quei casi, ma a mali estremi estremi rimedi.

    #6651
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Come previsto Rotherberg non era caduto nella provocazione e la Telepatia non aveva fatto effetto: certo la sua mente aveva vacillato sull’ambizione ma era quasi scontato che potesse accadere…d’altronde nessuno poteva far carriera senza di essa.
    La tattica di farlo cedere con la provocazione non aveva portato a nessun risultato ma il nome di Giraud aveva un po’scosso il nobile…già supponeva che ci fosse rivalità tra di loro ma la gestualità di Rotherberg nel parlare di lui ne dava conferma: avrebbe voluto dire molto di più, ne era certo, ma aveva mantenuto la sua compostezza dando però loro un nome importante per proseguire l’indagine.

    Abel per un attimo si domandò se anche dalla Hindenlang potesse esserci una spia mandata da Giraud o dallo stesso Rotherberg ma cercò di non darlo a vedere…sicuramente non l’avrebbero scoperto così facilmente.
    “Grazie Herr Rotherberg per il suo tempo…dove potremmo trovare Adenauer ora?”

    Dopo aver ricevuto le informazioni necessarie Abel si sarebbe congedato da lui…ora aveva qualcuno su cui puntare per conoscere meglio Giraud e se non fosse stato realmente d’aiuto poteva pur sempre tornare da Rotherberg e agire in maniera più violenta.

    #6657
     Ilmarien 
    Partecipante

    Kasey Bates
    Alice ascoltò le parole di Kasey e si rilassò visibilmente quando lei propose di fare una donazione: “Grazie, la donazione è benvenuta, facciamo del nostro meglio ma tra lo scarso stipendio della Fratellanza e i volontari che vengono a mancare siamo sempre a corto di risorse” disse con gratitudine. Alla domanda su Leumann, Alice disse: “Mah, ci conosciamo solo da qualche mese, da quando…” tacque un istante, per assicurarsi che nessuno li stesse ascoltando “ha presente i Guardiani delle Libere Nazioni? Io ero in quel distretto nella notte della sommossa. Dopo quella notte, io e lui abbiamo passato alcuni giorni… con l’Inquisizione e da allora ci teniamo in contatto. È stato lui a procurarmi questo posto e i fondi iniziali per mettere in piedi questo rifugio: lo vedo di tanto in tanto perché…” nuovamente esitò e si guardò in giro “diciamo che questi veterani non sono i soli a soffrire di stress post-traumatico” aggiunse invitandola alla discrezione con uno sguardo di intesa. “Comunque sempre per quanto riguarda Marcus, non ho notato un cambiamento di recente, da quello che mi hanno detto alcuni dei suoi colleghi, è cambiato molto da quella stessa notte, io però ho… conosciuto solo la versione… nuova” disse con un sorriso non sapendo bene come esprimersi. Gli altri nel frattempo si stavano rimettendo a sedere, quindi Alice affidò a uno dei suoi aiutanti il compito di mandare avanti l’incontro mentre finiva di parlare con Kasey. Il capitano notò che gli altri sembravano essere abituati alla cosa, evidentemente non era strano che Alice prendesse qualcuno da parte.

    Abel Brandt

    “Credo sia andato alla Giraud Forschung a ritirare alcuni progetti, potete trovarlo là” rispose Rotherberg prima di congedarsi e tornare ai suoi compiti. Abel si ricordò subito della Giraud Forschung, dato che era dove era stato mandato ad indagare alcuni mesi fa e dove aveva incontrato il fratello di Lada per la prima volta. Il maggiore che li aveva accompagnati nell’ufficio si avvicinò nuovamente: “Cittadini, se volete seguirmi” e li invitò a seguirlo mentre li scortava fuori. Una volta al riparo da orecchi indiscreti, Lada disse: “Piuttosto freddo il nostro Rotherberg. Tu gli credi? Avrebbe sicuramente i mezzi e il carattere per organizzare qualcosa come una serie di omicidi per eliminare o azzoppare un rivale… Almeno ci ha dato un nominativo su Giraud. Tu sai dove sia questo posto? Mi suona vagamente familiare come nome…” disse infine.

    Megan Reed
    Quando provò a usare l’Arte, Megan all’inizio non riuscì a penetrare la mente di Forrester, che sembrava estremamente chiusa in se stessa. Attese che fosse distratto mentre la portava a fare il giro dello stabilimento, ripeté il procedimento e stavolta ebbe maggior successo, visualizzando una singola immagine di una macchia rosso sangue, illuminata dalla luce di una torcia. Come tutte le immagini estratte da un ricordo, i margini erano sfocati, ma Megan riuscì a distinguere la grata metallica di fianco alla macchia che sembrava essere un tombino. La pavimentazione sembrava essere tipica del primo livello sotterraneo della città, Megan l’aveva notata diverse volte vicino alle stazioni della Metro. Nel frattempo Forrester la guidò per il magazzino, mostrandole i diversi reparti, i vari articoli, e la modalità di conservazione nelle varie celle frigorifere. L’impressione generale di Megan fu piuttosto buona, l’azienda sembrava solida, il personale abbastanza soddisfatto e avevano un discreto sistema di controllo della qualità e freschezza dei prodotti. A livello della rampa di accesso, dove i camion venivano caricati, Megan notò qualcosa di strano: c’era un forte odore di ammoniaca, molto più forte del normale. Sembrava quasi che qualcuno avesse versato alcuni contenitori di detersivo sulla rampa stessa: vero, l’intero stabilimento era tenuto piuttosto bene ed era molto pulito, però l’odore sembrava concentrato in quel singolo punto.

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 7 mesi fa da  Ilmarien.
    #6662
     Elan 
    Partecipante

    Quell’immagine era esattamente quello che Megan stava cercando. Una pista, per quanto vaga, era un punto di partenza da cui iniziare. E, lo sapeva bene, un punto di partenza aveva il potere di portare a risvolti sempre molto interessanti.
    Tenne a mente quell’immagine, quella grata di un tombino. Fissò la pavimentazione, fissò ogni minimo dettaglio in modo da poterlo identificare in futuro. Non era molto, ma sarebbe potuta andare peggio.

    Nel mentre, fece il giro seguendo la spiegazione di Forrester quasi distrattamente.
    Un’azienda era un’azienda, e lei si era sempre annoiata terribilmente quando era ora di fare qualche tipo di ispezione, come in quel caso. Certo, sembrava di sicuro un bel posto dove lavorare, la gente era soddisfatta e il lavoro veniva svolto bene – cosa non proprio scontata, a dirla tutta.
    Ma non pensava che sarebbe valsa veramente la pena di scriverci un’articolo: probabilmente sarebbe venuto fuori un papiro noioso e pesante, che nessuno avrebbe mai letto. Non aveva davvero voglia di stroncare la sua carriera in quel modo.

    Quando però vennero investiti da quell’odore di ammoniaca, la reazione della giornalista fu quantomai spontanea. Si portò una mano al naso, con un’esclamazione di sorpresa e un poco di fastidio, troppo genuino per nasconderlo.
    “Cos’è quest’odore così forte?!” domandò, sinceramente stupita. Nonostante la pulizia generale, quella concentrazione così forte era davvero esagerata.

    #6674
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    “E’ stato sicuramente un colloquio più duro del previsto…si vede che ha una certa esperienza nel gestire le situazioni delicate e le provocazioni. Non sono ancora totalmente sicuro delle sue reali intenzioni ma almeno sappiamo che tiene d’occhio Giraud e ora potremo usufruire anche noi dei servizi della sua spia; chiaro che se troveremo qualcosa di scottante su Giraud, Rotherberg non esiterà a piazzare il colpo finale per prendersi del potere in più…stiamo giocando anche per lui a questo punto”

    La sede della Giraud Forschung…sembrava passata un’eternità da quando ci aveva messo piede per la prima volta, scoprendo poi cose non molto positive, e ora ci sarebbe tornato in una veste leggermente diversa.
    “Nella sede della Giraud ho incontrato tuo fratello per la prima volta, era lì per un’ispezione e insieme abbiamo scoperto che c’erano delle cose che non funzionavano molto bene lì dentro…non abbiamo colpito molto duro ma ci siamo fatti sentire per bene. A questo punto credo ci convenga andare direttamente a parlare con Adenauer… quando siamo usciti dai nostri uffici abbiamo solo visionato le carte riguardanti Rotherberg e non ha molto senso tornare indietro a cercare dati sugli affari dei Giraud, tu che ne pensi?.”

    #6675
     Meeme 
    Partecipante

    Leumann soffriva di stress post-traumatico dopo le sommosse avventure durante i giorni dei Guardiani delle Libere Nazioni, questa era un’informazione molto interessante.
    “E potete parlarmi in confidenza di questa sua nuova versione? Purtroppo è accusato di un omicidio, ma potrebbe essere stato incastrato, sono qui per cercare di trovare la soluzione.” continuò a parlare con tranquillità.

    “L’ultima volta che lo avete visto quando è stata? E vi è sembrato diverso dal solito? Anche una piccola differenza nella sua solita routine potrebbe essere importante.” spiegò perché sperava che la donna potesse trovare un senso alle azioni di Leumann.

    #6682
     Ilmarien 
    Partecipante

    Megan Reed
    “Oh, hanno versato del detersivo ieri mentre pulivano i camion, abbiamo fatto una consegna di salmone filettato all’aneto ed era necessario disinfettare il camion per evitare che tutte le future consegne sapessero di pesce” spiegò Forrester. La spiegazione era interamente razionale, eppure qualcosa non convinceva la giornalista: i suoi pensieri superficiali erano molto chiusi, sembrava proprio che Forrester avesse qualcosa da nascondere. Improvvisamente sentì come una leggera interferenza nei suoi poteri: non sembrava provenire da Forrester, anzi sparì nel momento in cui si allontanarono dalla rampa di accesso. Megan si prese un momento in disparte per concentrarsi su quella interferenza e determinarne l’origine. Era un leggero disturbo, concentrato proprio su quella zona della rampa di accesso: Megan non era esperta in questo tipo di rilevamenti ma sapeva che questi disturbi derivavano da zone del Sistema Solare in cui la magia dell’Arte non fluiva o comunque era molto debole. Il problema è che simili zone su Luna City erano completamente assenti: l’intera città, sempre stando alla sua esperienza personale, era costantemente irradiata del potere della Luce proveniente dalla Grande Cattedrale e dalle decine di Cappelle sparse per la città. Con queste premesse, un disturbo simile poteva indicare la presenza, o per lo meno un residuo, di Oscura Simmetria. “Dunque, è soddisfatta?” chiese infine Forrester al termine del giro.

    Abel Brandt
    Mah, la Hindenlang non pensa che sia stato uno di loro, però può essere stato qualcuno che si è avvantaggiato della loro rivalità. Comunque sul Casato Giraud so qualcosa: sono una famiglia che lavora sia nell’aeronautica militare, dove costruiscono aerei e mezzi volanti, sia come ditta di trasporti, sono per esempio azionisti di maggioranza e amministratori della BCA” replicò Lada. Quasi tutti i corporativi Bauhaus di un certo rango conoscevano perlomeno di nome la BCA, o Bauhaus Consolidated Airlines, una delle principali compagnie di trasporto planetario per uomini d’affari sulla tratta Luna-San Dorado [OOG: Marte], Luna-Heimburg [Venere] e Luna-Fukido [Mercurio]. “Qui su Luna mi sono imbattuta qualche volta nelle loro attività collaterali, hanno alcuni laboratori di ricerca sperimentale, sempre nel campo dell’aeronautica civile e militare, tra cui la Giraud Forschung” concluse mentre stavano arrivando a destinazione. Si erano mossi in metropolitana data l’abbondante nevicata che aveva bloccato tutte le strade. Percorsero alcune strade nel primo livello sotterraneo ed entrarono da uno degli ingressi secondari prima di raggiungere la lobby della Giraud Forschung.

    L’impiegato li annunciò e dopo neanche mezzo minuto videro arrivare una donna di mezz’età: Abel riconobbe immediatamente Helen Ressman, l’ex-segretaria che lui e il fratello di Lada avevano promosso alla direzione dell’azienda. “Cittadino Brandt, è un piacere rivederla” disse con un saluto militare lanciando un’occhiata all’uniforme di Abel, che era diversa rispetto all’ultima volta in cui si erano incontrati e Abel lavorava ancora per l’Ufficio della Paura “Quando mi hanno detto che c’era lei ho pensato che foste dell’Ufficio degli Standard, siete qui per un’ispezione?”

    Kasey Bates
    Quando Kasey menzionò un possibile omicidio, Alice fece una smorfia di sorpresa: “Un omicidio? Mi sembra… improbabile. Diciamo che dal mio punto di vista non posso che dirne bene, aveva bisogno di parlare con qualcuno e… beh, diciamo che anch’io avevo bisogno di protezione e lui ha fatto il possibile per tenermi al sicuro, trovandomi questo posto e… questo aspetto” disse alludendo con la mano alle bende che le coprivano il volto. In quel momento il link neurale di Kasey segnalò una leggera interferenza e poi si spense bruscamente. Kasey immediatamente attivò un diagnostico ma prima che potesse attivare la procedura una scarica elettromagnetica sovraccaricò e spense buona parte dei suoi impianti, per cui finì in ginocchio, dolorante e con gli arti temporaneamente inabilitati. Kasey riconobbe l’effetto perché le era successo diverse volte in battaglia: era stata colpita da un impulso elettromagnetico localizzato, probabilmente amplificato dall’ambiente chiuso della sala. Alice si inginocchiò vicino a lei e chiese in tono di genuina preoccupazione: “Che succede? Non si sente bene?”. Kasey era al momento cieca ma riusciva a sentirci abbastanza bene, se non fosse il fastidioso fischio del feedback elettromagnetico che al momento non riusciva ad eliminare. Si concentrò nel riacquistare immediatamente il controllo dei muscoli facciali: sapeva che era la cosa più facile da fare e nel contempo le dava una possibilità di regolare il proprio respiro e avvertire Alice.

    #6694
     Elan 
    Partecipante

    Sì, e io ho scritto ‘credulona’ in fronte.
    Pensò tra sé e sé Megan. L’occhiata che riservò alla spiegazione di Forrester dovette essere tutto fuorché convinta, ma si limitò a commentare con un “Capisco.” molto poco soddisfatto. “Certo dovete avere una gran sopportazione agli odori, vivendoci in mezzo in questo modo!”

    Non stava realmente prestando attenzione alla spiegazione, più concentrata a guardarsi attorno che altro, ma quando avvertì quella specie di disturbo tutti i suoi sensi scattarono allarmati.
    Una zona che non veniva raggiunta dai poteri dell’Arte, per lo più così localizzata… a dirla tutta, era una sensazione che la spaventava non poco. Quello era decisamente un dettaglio da appuntare e riferire a chi di dovere.
    Lei non ci si sarebbe invischiata nemmeno per tutto l’oro del mondo.
    Era talmente assorta che quando Forrester le parlò di nuovo quasi fece un salto per lo spavento.
    “Ehm, sì, la ringrazio davvereo!” si limitò a dire. Cielo, si sentiva quasi un’apprendista alla sua prima indagine! Se bastava così poco per farla saltare, forse iniziava ad essere un po’ troppo stressata.
    Si schiarì la voce per ritrovare un minimo di contegno.
    “E’ stato un giro veramente esaustivo e interessante. Sono certa che Luna City è una città prospera anche grazie ad aziende come la vostra!”
    Sperava di essere ancora abbastanza brava da fingere soddisfazione per quel noiosissimo tour.

    A dire la verità, in quel momento voleva andarsene di lì alla svelta. Nella sua mente aveva due priorità ben definite:
    Uno, indagare su quella visione che aveva avuto dalla mente di Forrester.
    Due, riferire di quell’interferenza.
    Le cose iniziavano già a puzzare fin troppo, e non era solo per colpa dell’ammoniaca.

    #6699
     Meeme 
    Partecipante

    L’impulso EMP non se lo aspettava, tra l’altro dovevano averlo settato esattamente sulle sua frequenza, solo in questo modo sarebbe stato possibile superare i protocolli di sicurezza dei suoi impianti e fermarla.
    Kasey pensò subito ad un tentativo di attacco da parte di esterni, Alice sembrava seriamente preoccupata e questo poteva quasi escluderla dall’attacco… Quasi…

    Riattivò i suoi impianti neurali del suo cervello positronico, era prioritario avvertire la squadra per permettere loro di prendere provvedimenti o comunque di entrare in stato di allerta.
    “Qui, Kasey… mi hanno scaricato addosso un impulso Emp in grado di bloccare i miei impianti. State in allerta… potrebbero esserci problemi a breve…”
    Si informò anche sulla situazione all’esterno e poi decise di occuparsi di Alice.
    “Voi non ne sapete nulla di questa situazione, vero?”
    Le chiese per cercare di metterla a disagio e controllare le sue reazioni.

    #6701
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    “Insomma anche loro hanno una certa rilevanza su Luna City e potenzialmente potrebbero avere qualche interesse a far cadere in disgrazia una diretta rivale…”
    Rispose a Lada mentre raggiungevano la sede della Giraud e contemporaneamente faceva mente locale su quello che era successo durante l’ispezione con Ponomariov.

    Si ricordò subito di Helen Ressman appena la vide; d’altronde erano stati lui e Sergej a promuoverla direttrice dopo quello che avevano scoperto…questo di sicuro li avrebbe aiutati ad ottenere quello che volevano senza che lei potesse porre loro troppe domande.

    “No, Frau Ressman, questa volta non siamo qui per un’ispezione…sono abbastanza certo che le cose qui alla Giraud stiano funzionando meglio rispetto all’ultima volta” rispose con un mezzo sorriso <“siamo qui per parlare con Franz Adenauer per una questione abbastanza urgente…ci è stato detto che avremmo potuto trovarlo qui”
    Abel non si perse molto nei dettagli stavolta ed evitò di accennare per chi stavano direttamente lavorando…ovvio che l’avrebbe fatto se fosse servito, ma questa volta contava sulla fiducia reciproca.

    #6706
     Ilmarien 
    Partecipante

    Abel Brandt
    “La ringrazio della fiducia, Cittadino Brandt” replicò Frau Ressman con una certa soddisfazione “Adenauer dovrebbe essere nella sala 2, stavamo finendo i controlli di sicurezza prima di passargli i progetti che era venuto a ritirare, se volete seguirmi” e li diresse in un corridoio e in una saletta laterale, dove un uomo sui quarantacinque era seduto in attesa. Si alzò di colpo quando vide entrare il gruppo, la Ressman si congedò con un cenno e un breve saluto militare prima di lasciarli soli e tornare alle proprie occupazioni.

    “Ah, l’Ufficio degli Standard” disse con una breve occhiata alle loro uniformi, fece un saluto militare “sono il cittadino Adenauer. Sono in attesa che verifichino le mie credenziali prima di ritirare una serie di progetti riservati per la Giraud Manufacturing. Come posso esservi utile?” aveva parlato con un tono di voce leggermente affrettato. Abel analizzò il suo interlocutore: sembrava il tipico Bauhauser di livello intermedio, chiuso a fare il proprio lavoro e pronto ad obbedire alla prima autorità superiore che gli si parava davanti. Aveva tuttavia riconosciuto a colpo d’occhio un’uniforme dell’Ufficio degli Standard, non erano così note come per esempio, quelle dell’Ufficio della Paura dove Abel aveva lavorato. Abel notò anche che non aveva rivelato nulla sui progetti, quindi sapeva che un normale ufficiale dell’Ufficio degli Standard non aveva le credenziali per esaminare in dettaglio dei progetti di competenza di una delle ditte che lavoravano direttamente per l’esercito come, per esempio, la Giraud Manufacturing. Insomma, aveva l’apparenza del tipico Bauhauser ma era piuttosto ben informato, segno che probabilmente non era uno stupido.

    Kasey Bates

    Il cervello positronico fece fatica a riattivarsi, l’impulso lo aveva sovraccaricato ben bene. Kasey si concentrò sulle funzioni di base, in modo da poter usare il link neurale e comunicare alla squadra. “M*rda, ecco cos’era quell’interferenza!” le rispose Mark “ho… perso il drone” disse Mark con il tono di chi ha perso un amico caro. Kasey rifletté che l’impulso doveva aver disattivato anche il drone, che era probabilmente precipitato e si era schiantato contro l’edificio. Alle sue parole, Alice la guardò e disse: “No” in tono asciutto e deciso mentre sentì un impianto elettronico attivarsi su di lei, e vide una breve scarica di energia correre sulla sua armatura. Kasey riconobbe l’effetto, sapeva che alcuni soldati della Fratellanza usavano la vecchia tecnologia dell’Età dell’Oro, che utilizzava armature potenziate, a volte anche con scudi di energia portatili. Cosa sta succedendo?” chiese Alice a Kasey facendo contemporaneamente un cenno al gruppo che immediatamente si zittì, mentre i veterani si piegarono sulle sedie, pronti a metter mano alle proprie armi.

    Improvvisamente Kasey vide un’ombra materializzarsi di fianco alla porta prima di sparire nuovamente. Gli occhi di tutti si volsero verso la porta quando l’esplosione accecante di una granata stordente rimbombò nella stanza. La granata era esplosa vicino al gruppo, disabilitandoli tutti in un colpo solo. Per fortuna Kasey e Alice erano più lontane, e gli impianti oculari di Kasey riuscirono ad assorbire abbastanza bene il colpo: Alice era chiaramente abbagliata, ma sembrava in grado di reagire. Infatti si mise immediatamente in ginocchio coprendosi il volto e facendo scudo anche a Kasey mentre allungava una mano in direzione dell’armadio. Dalla cima Kasey vide un bastone volare nelle mani di Alice, probabilmente un’arma per le situazioni di emergenza. Improvvisamente la voce di Fraser risuonò nel link neurale mentre Mark era riuscito a ristabilire la comunicazione. “Qui Fraser, Capitano, la vedo, ho visto l’esplosione e ho il mirino sul bersaglio. Cosa sta succedendo? Ordini?”

    Megan Reed
    “Grazie dei complimenti, sono felice che abbia trovato il nostro stabilimento di sua soddisfazione” replicò Forrester, prima di congedarsi con una stretta di mano. Una volta fuori, Megan si diresse verso la più vicina stazione della Metro, in cerca di quella grata. La trovò facilmente seguendo i tombini delle fogne, ce n’era uno che terminava in un vicolo isolato pressoché invisibile dalla strada principale o anche dalle abitazioni, visto che era vicino a una vecchia rovina. La macchia di sangue era stata parzialmente lavata via dalla neve che era filtrata da sopra, ma era ancora in gran parte visibile sul cemento. Megan non aveva approfondite conoscenze mediche, ma era impossibile che qualcuno avesse perso così tanto sangue e fosse sopravvissuto: inoltre, ispezionando la zona, vide uno strano riflesso su una delle pareti, che si rivelò essere un proiettile conficcato nel cemento, probabilmente un colpo andato a vuoto. Estraendolo, sembrava un proiettile di un fucile di precisione, il proiettile in sé era Capitol ma questo non significava molto, tutte le Corporazioni utilizzavano munizioni intercambiabili, e il fiorente mercato nero di Luna certamente non aiutava la situazione.

    #6708
     Meeme 
    Partecipante

    “Qualcuno non vuole che indaghiamo su Leumann, a quanto pare!” Rispose Kasey ad Alice. La donna era estranea all’attacco, ormai ne era sicura, si era messa sulla difensiva ed aveva attivato il suo arcaico sistema di protezione.

    Riattivò gli arti per il movimento in modo da potersi spostare e rendersi un bersaglio più difficile. Il misterioso aggressore poteva essere un pazzo con qualche disturbo dissociativo, oppure no, ma era meglio restare in stato di allerta.

    “Se hai nel mirino l’assalitore, friggilo, Fraser!” Era meglio eliminare l’ombra prima di rischiare vittime tra i veterani.

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 7 mesi fa da  Meeme.
    #6725
     Elan 
    Partecipante

    Megan fu incredibilmente contenta di andarsene da quella che si stava dimostrando una delle più grandi perdite di tempo della sua vita. Se non fosse stata per quella fugace visione probabilmente avrebbe pensato di sbattere la testa contro un muro per la frustrazione.
    Sperava solamente che la fugace visione di più sopra non fosse un buco nell’acqua gigantesco…

    Almeno, il tombino esisteva realmente, ed esisteva pure il sangue.
    Era un buon punto di partenza, nonostante tutto.
    Ci sarebbero mancati solo degli occhialini da sole e una buona musica di sottofondo per rendere la scena degna di un poliziesco!
    Fu lo scintillio di un proiettile ad attirare la sua attenzione: poteva essere stato Forrester a sparare al suo superiore? Per questo la visione le aveva mostrato il luogo del delitto?
    Erano un’ipotesi da tenere in considerazione, ma se non avesse trovato il corpo avrebbe di certo combinato molto poco.
    “Meno ciance e più fatti Megan, coraggio!” si riproverò da sola, in realtà più che altro per sentire il suono della propria voce.
    Trovarsi in un vicolo in cui era stato ammazzato un uomo non era di certo la sua massima aspirazione.

    Iniziò quindi a frugare nei paraggi: immondizia, scatoloni… Tutti i posti in cui sarebbe stato possibile nascondere un corpo. Non era di certo il massimo, ma se avesse trovato qualcosa ne sarebbe valsa la pena.

    #6730
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Adenauer sembrava meno borioso di Rotherberg ma non meno intelligente, anche in questo caso girare attorno alla faccenda sarebbe stata solo una perdita di tempo

    “Cittadino Adenauer, come ha intuito siamo gli agenti Brandt e Ponomariov dell’Ufficio Standard ma non siamo qui per un’ispezione…siamo qui per ordine di Sua Altezza Theodore Saglielli.”
    Poi fece una breve pausa per sondare la sua prima reazione e attivando Telepatia.

    “Stiamo cercando il motivo per cui molte persone legate alla Hindenlang stiano cadendo in disgrazia e le ricerche che abbiamo fatto finora ci hanno portato da lei…più precisamente è stato Friedrich Rotherberg a mandarci qui dicendoci che sarebbe stato a nostra disposizione. Abbiamo una serie di nodi da sciogliere riguardo a Nikolaji Giraud e al suo staff e il suo aiuto potrebbe rivelarsi prezioso”

    #6734
     Ilmarien 
    Partecipante

    Megan Reed
    La giornalista esaminò attentamente l’intera zona. C’erano rifiuti di ogni genere, residui organici umani e animali. Sembrava che il posto fosse stato utilizzato anche come discarica di emergenza, cosa che non aiutava. Trovò però alcune tracce interessanti: c’erano impronte umane piuttosto profonde, probabilmente qualcuno che era entrato di corsa nel vicolo. C’era anche un altro set di impronte meno marcato, a giudicare dalla polvere sembrava contemporaneo alle altre impronte. Erano tuttavia stivali, probabilmente militari, Megan riuscì a trovare un’impronta abbastanza nitida da poterla fotografare: non riconobbe il modello, sicuramente non era Capitol perché avevano i marchi della ditta sulla suola; qualcuno della squadra di Richard, o forse anche Selim avrebbero potuto risalire al modello preciso o perlomeno alla Corporazione di appartenenza. Seguendo le impronte degli stivali, Megan capì che qualcuno era entrato nel vicolo, si era fermato all’altezza del sangue e poi era venuto via: le impronte che si allontanavano dalla scena erano più profonde, più calcate, anche se non parevano frettolose. Le seguì fino alla strada, dove scomparvero improvvisamente, forse era salito in macchina. Le altre impronte, quelle di corsa, la riportarono dritta all’esterno della rampa di accesso della Mayfield&Associates, in particolare in quel punto in cui aveva sentito una debolezza dei poteri dell’Arte.

    Kasey Bates
    *Ricevuto!* replicò Fraser. Kasey si rialzò in piedi quando vide un movimento alle proprie spalle. Si buttò a terra e mentre si rialzava vide quell’ombra calare una spada di chiara fattura Mishima verso Alice. I contorni dell’assalitore erano ancora confusi, forse indossava una di quelle tute mimetiche prodotto dalla Capitol o dalla Mishima stessa. Alice reagì rapidamente intercettando la spada a mezz’aria con la sua arma. Da una delle estremità del bastone uscì una lama dai bordi incandescenti: Kasey riconobbe l’arma distintiva delle Valchirie, uno dei corpi d’élite della Fratellanza. Alice girò rapidamente l’arma ma l’assalitore scomparve nuovamente.

    In quel momento la porta d’ingresso venne scagliata in mezzo alla stanza da un’esplosione, probabilmente una demolizione di precisione, e tre individui vestiti in modo simile entrarono nella stanza ad armi spianate, due di loro scatenando un inferno con i loro fucili automatici, il terzo con un grosso fucile a pompa con cui sparò immediatamente ad Alice. Il colpo la sbilanciò ma venne completamente assorbito dallo scudo ad energia: immediatamente dopo Kasey vide un foro comparire in mezzo al casco di quello con il fucile a pompa, che si accasciò a terra senza emettere un singolo rumore. Gli altri reagirono rapidamente spargendosi per la stanza in cerca di copertura, facendo guadagnare preziosi secondi alle due donne. Alice approfittò della pausa e estrasse una grossa pistola da una fondina che portava sotto la tunica e la lanciò ai piedi di Kasey. Lei dal canto suo riconobbe immediatamente il modello, era una pistola pesante Punisher, una delle armi di ordinanza della Fratellanza. *Capitano, riesco a coprirla contro questi qui* disse Fraser sparando un secondo colpo che mancò di poco uno dei due con il fucile d’assalto *l’altro è troppo veloce, direi che sta usando un qualche tipo di potere per teletrasportarsi. Il suo bersaglio sembra essere la Milligan* aggiunse mentre Kasey sentì vicino al suo orecchio il tipico rumore del bossolo mentre ricaricava il fucile pronto a sparare nuovamente. In quel momento il link si attivò di nuovo: *Qui Stanford, ne sto tenendo impegnati quattro nel corridoio, ma sono bene armati e mi hanno ferito. C’è qualcuno in ascolto?*.

    Abel Brandt
    Al sentir nominare il Duca Elettore, Adenauer spalancò gli occhi dalla sorpresa e si fece attentissimo. Al termine del discorso di Abel, replicò: “Naturalmente, sono a vostra disposizione. Sua Eccellenza il Duca pensa quindi che sia stato Giraud a colpire la Hindenlang? Personalmente…” e qui esitò un istante “non credo che sia stato lui, Nicolaj Giraud deve la propria fortuna alla sua integrità morale, che gli ha procurato dei contratti piuttosto lucrativi con l’esercito e, al di fuori della Ruota Dentata, con Luna PD” tacque un istante, poi riprese “Non credo che metterebbe la sua reputazione a repentaglio, neanche per diventare Direttore dell’Ufficio degli Standard, se quello che ho saputo dei loro conti è corretto, rischierebbe di rovinare la propria famiglia. Insomma, sarebbe un grosso azzardo, e non mi sembra il tipo di persona che potrebbe rischiare così tanto” concluse dando chiaramente un suo giudizio personale. Abel non ebbe troppe difficoltà ad attivare la Telepatia: Adenauer era estremamente concentrato sull’argomento, sembrava risoluto a collaborare pienamente con Abel e Lada, probabilmente fare il nome del Duca Elettore era bastato a sciogliergli la lingua. “C’è altro che volete sapere su Giraud?” chiese infine.

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