Mutant Chronicles – Il Mare della Tranquillità

Questo argomento contiene 142 risposte, ha 4 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 4 anni, 11 mesi fa.

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  • #6869
     Meeme 
    Partecipante

    “La guerra non è mai finita per loro…” commentò l’ex tenente dei black berets osservando i corpi dei veterano morti in quello scontro. Si sarebbe occupata di far riavere i corpi alle famiglie o comunque di dargli sepoltura militare in caso fossero soli. Nessuno veniva lasciato indietro.
    Diede una carezza al volto di Stan e si occupò di chi poteva ancora farcela in attesa dei soccorsi.

    “La situazione è stabile, i Mishima si sono ritirati. Raggiungici pure dando un’occhiata al perimetro mentre recuperi il drone abbattuto. Non abbassiamo troppo la guardia, non si sa mai.” specificò per sicurezza.

    Osservò Alice e fece spallucce. “No, il cecchino era una precauzione in caso di problemi e come abbiamo potuto costatare ce ne sono stati di problemi.” disse tranquilla. “Mi interessavano informazioni su Leumann, non ho mentito sulle mie intenzioni, ma una buona squadra di supporto è indicata quando si entra in territorio pericoloso.” Spiegò cercando anche di sdrammatizzare. “Credo che per la vostra incolumità sarebbe preferibile seguirci, almeno finché non scopriremo chi voleva ammazzarvi e perché.” suggerì infine.

    #6894
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Abel rimase un po’sorpreso quando entrò nello studio di Giraud e non tanto per la raffinatezza della stanza con la sua scrivania in legno e oro o per la medaglia militare lì vicino ma per quello che il Direttore stava facendo…per un attimo provò a immaginare Rotherberg fare una cosa del genere ma non ci riuscì: perchè perdere del tempo a fare una banale riparazione personalmente quando lo si può tranquillamente ordinare pure all’ultimo dei sottoposti?. Giraud sembrava un tipo pratico e questo ad Abel piaceva.

    “Non siamo qui su richiesta della Direttrice, Monsieur Giraud, ma per ordine di Theodore Saglielli…”
    Abel fece una piccola pausa; il direttore sembrava un tipo molto agile e sicuramente coi nervi d’acciaio, ma sentire una frase del genere poteva far vacillare tutti ed essere sopra una scala non era di sicuro il posto migliore per riceverla.

    “Probabilmente sarà già venuto a conoscenza delle ultime defezioni o cadute in disgrazia di una parte del personale fidato della Direttrice Hindenlang; a noi è stato dato l’incarico di indagare sul perchè sia stato preso di mira principalmente il suo staff e dobbiamo sospettare di tutti quelli che potrebbero avere un interesse anche minimo al suo declino…”

    Abbel non proseguì con le domande; già con quelle parole Giraud avrebbe potuto dare la sua opinione e per il momento non era il caso di forzare troppo, ma si premurò di attivare Telepatia come aveva sempre fatto per ogni “interrogatorio”.

    #6901
     Elan 
    Partecipante

    Megan era pronta a qualsiasi reazione da parte di quel tipo. Cioè, non precisamente prontissima ma in un modo o nell’altro avrebbe reagito.
    In ogni caso, la faccenda sembrò andare molto meglio di quanto non avesse sperato. Perché sapeva benissimo, davvero fin troppo bene, di essere stata molto poco credibile.
    Sbuffò alla sua osservazione.
    “Certo, se mi fossi portata via due spicci forse avrei potuto. E no, prima che tu me lo proponga, non ho intenzione di vendere i miei vestiti per starmene in un posto tranquillo la notte! Domani… deciderò cosa fare.”

    Sperava che la faccenda potesse dirsi accantonata, e per sottolineare il suo essere indifesa e priva di cattive intenzioni, si sedette per terra stringendosi le gambe con le braccia.
    Peggio di così tanto non poteva andare.
    Lo osservò attentamente, studiandolo per capire bene che tipo di persona fosse. Magari poteva avere delle informazioni utili, ma prima doveva capire davvero bene come trattarlo.
    Fu allora che notò la mano con solo le due dita.
    “Che hai fatto alla mano?” domandò, facendo un cenno del capo come a indicarla.

    “Tu conosci bene questo posto? Insomma, si può stare tranquilli, per un po’?”
    La parte della tipa in fuga poteva reggere per un pochino, se era fortunata.
    “Io comunque mi chiamo Anyta, piacere.” si presentò quindi con disinvoltura, dando un nome a caso come quando non voleva farsi scoprire durante una qualche intervista.

    #6905
     Ilmarien 
    Partecipante

    Megan Reed
    “Vendere i vestiti?” chiese stupito “i rifugi ospitano i corporativi gratuitamente, basta una tessera… se poi prometti una donazione futura ti spalancano le porte…” disse come se fosse una cosa assolutamente ovvia. Alle parole dell’accattone, Megan si ricordò che una volta aveva sentito qualcosa del genere, e in effetti era logico, dato che buona parte di questi rifugi, perlomeno su Luna City, erano finanziati indirettamente attraverso il Cartello. Tuttavia, non essendosi mai trovata in una situazione del genere, non si era mai posta il problema: “Mi chiamo D.” disse l’accattone, aggiungendo subito dopo “David. Se vuoi… ti accompagno al rifugio…” suggerì mettendo via la pistola “forse se ci vedono insieme magari danno un alloggio anche a me” aggiunse con un vago accento di speranza.

    “Un Esaltato di Algeroth” rispose semplicemente quando lei gli chiese della mano “stavamo combattendo su Marte quando un getto di acido ci ha colpiti. Io sono stato il più fortunato e ho perso solo alcune dita della mano” mentre parlava Megan notò che aveva una brutta cicatrice in faccia, mezza sepolta sotto la sporcizia, anch’essa sembrava una bruciatura da acido. “Comunque non raccomando questo posto per stare tranquilli” disse infine “a parte i problemi con il frastuono della Luna Motorway qui sopra, che in genere è molto peggio di così” disse alludendo al fatto che buona parte del traffico era rimasto bloccato a causa della neve “io sto qui per via dell’azienda qua vicino, la Mayfield&Associates, nel loro cassonetto ho trovato ogni genere di cibo, e spesso ancora interamente commestibile” concluse.

    Pareva aver preso la decisione di fidarsi di lei, e anche i suoi movimenti apparivano più rilassati: ora che aveva parlato a lungo, Megan notò che i suoi denti erano molto scuri, forse un qualche tipo di malattia. La giornalista rifletté anche che le sue parole erano sensate: un’azienda di prodotti surgelati e generalmente di buona qualità doveva avere un cassonetto particolarmente ricco, e spiegava anche come questo David, per quanto sporco, non fosse eccessivamente magro.

    Kasey Bates
    *Ricevuto* replicò Fraser *Sto arrivando*. Quando lei gli fece quella carezza, il volto di Stan si illuminò di contentezza, sorrise e immediatamente si contorse in una smorfia di dolore, dato che aveva tentato di muoversi. Si mise tranquillo guardandola come a dire: “Ho capito, ho capito, sto fermo!”. Alle parole di Kasey la donna annuì: “Meno male che avete preso le precauzioni, se l’intera squadra fosse entrata di sorpresa non so cosa sarebbe successo… Comunque non ho idea del perché i Mishima abbiano cercato di uccidermi, forse erano mercenari?” tacque mentre entrambe sentirono un rumore. Il rumore aumentò di intensità e Stan e le due donne si rilassarono riconoscendo il rumore di un elicottero militare, erano finalmente arrivati i soccorsi.

    Mark non aveva lesinato i mezzi, c’era un’intera squadra operativa di rincalzo e due medici corporativi. Immediatamente si occuparono di Stan: alcuni si avvicinarono a Alice, ma lei fece segno di non averne bisogno. Ora che i soccorsi erano giunti, Alice valutò la proposta di Kasey: sembrava incerta, meditabonda. Kasey rifletté che la propaganda della Fratellanza non metteva la Cybertronic in ottima luce, forse anche quella era una delle ragioni della sua esitazione. A un certo punto Alice prese Kasey da parte e disse: “Lei come si chiama? Mi sembra che sia al comando di tutto questo, quindi sarò franca. Il mio nome è Astrid Macmahon, Alice Milligan è un alias che mi ha dato Leumann, serviva a nascondermi dopo che avevano tentato di uccidermi alcuni mesi fa. Questa” e indicò la fasciatura sul volto “serve a evitare che qualcuno mi riconosca, Leumann ha organizzato lui l’intervento di chirurgia plastica” spiegò in tono frustrato, dato che tutte quelle precauzioni si erano rivelate inutili.

    Ora, quasi nessuno all’interno della Fratellanza è a conoscenza di tutto questo, se vengo con voi… Insomma, credo che sappiamo entrambe come funzionano le Corporazioni, cosa mi garantisce che non mi farete semplicemente sparire?” chiese con onesta schiettezza. In quel momento Kasey vide comparire Fraser con in mano i resti di entrambi i droni: il cecchino le fece rapidamente un gesto con la mano, segnalandole che aveva sorvegliato il perimetro e tutto sembrava tranquillo. Dall’altra parte, Stan sembrava ancora dolorante ma si era appena rimesso in piedi.

    Abel Brandt
    Quando Abel nominò il Duca, Giraud si congelò sul posto, restando immobile dalla sorpresa per qualche secondo. Poi si riscosse, incastrò la tavola del soffitto in modo che stesse ferma, scese dalla scala e si mise a sedere e guardò la riparazione incompiuta con l’aria di chi dice: “Può anche aspettare”. Poi dedicò ai due la sua completa attenzione, mentre faceva segno loro di sedersi: al termine del discorso di Abel, tacque in silenzio mentre meditava una risposta. Infine estrasse da un cassetto della scrivania uno di quegli apparecchi che disturbavano le registrazioni, evidentemente non voleva rischiare di essere ascoltato: “Io non ho niente a che fare con questa storia. Ho pensato che fosse stato Rotherberg, e che volesse azzoppare l’Ufficio degli Standard per sostituire… la Direttrice… ma ho scoperto recentemente che sta avendo anche lui problemi simili… e voi non lo avete saputo da me” precisò con uno sguardo di intesa.

    “E in tutta onestà” aggiunse dopo una pausa “l’incarico di Direttore è qualcosa che non ho mai voluto personalmente. Ho cercato di ottenerlo per fermare Rotherberg, e perché Sua Eccellenza Costantin Romanov mi vedrebbe volentieri assumere l’incarico, ma non sono precisamente infelice nella mia posizione attuale” disse. Abel stava monitorando i pensieri di Nicolaj Giraud, e per quanto poté constatare stava dicendo la verità. Sembrava determinato ad aiutarli più per la sua fedeltà alla Ruota Dentata che per proprio tornaconto personale. Aveva nominato il Primo Duca Elettore probabilmente per mostrare che non era spaventato dalle accuse, ma sembrava più una dichiarazione pro-forma che altro.

    #6921
     Meeme 
    Partecipante

    Kasey rise all’espressione di Stan e poi lo lasciò riposare concentrandosi su Alice. “Sono una militare, mi aspetto sempre il peggio dalle missioni e cerco di minimizzare i danni collaterali, purtroppo non è sempre possibile farlo al meglio.” Si aspettavano una trappola, ma non era bastato ad evitare dei morti.

    Quindi Alice non era che un falso profilo, Leumann doveva aver pensato a tutto. “Kasey Bates è il mio vero nome. E non sono qui per ammazzare, ma sto cercando di risolvere un omicidio. Le mie intenzioni erano sincere, non mi piacciono i sotterfugi.” rispose tranquilla.
    “Leumann ha qualche nemico o avversario che beneficerebbe di una sua condanna per omicidio?” le chiese schietta e poi fece un cenno a Fraser.

    “Proviamo a scaricare i file dei droni, magari riusciamo a trovare qualche informazione sul gruppo che voleva morta la nostra Alice.” suggerì via comlink alla squadra. Sorrise notando Stan di nuovo in piedi, ma doveva restare a riposo in modo da riprendersi al meglio.

    #6926
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    “Allora pare che ci sia qualcuno, esterno a voi tre, che sta cercando di peggiorare il rapporto fra le vostre casate stando alle vostre parole e alle nostre indagini…vi è stato mai riferito di qualche atteggiamento strano da parte di qualche dipendente se non qualche avvenimento insolito? Ogni particolare ci è utile per venire a capo di questa situazione”

    Giraud sembrava estremamente sincero e ben disposto a collaborare, forse molto più di Rotherberg: Abel sperava che potesse dare loro indizi molto più utili di quelli che avevano già scoperto e che magari potessero coincidere con la figura di Mihal che ancora non aveva volutamente rivelato.

    “Che cosa sa in merito ai problemi avuti da Rotherberg? Anche lui ha subito delle perdite come la Direttrice?

    Abel non poté fare a meno di chiederlo: Rotherberg non gliene aveva parlato, forse per orgoglio personale, ma ora c’era l’occasione per saperlo…inoltre questo confermava che anche Giraud aveva delle spie all’opera, ma questa non era una novità.

    #6935
     Elan 
    Partecipante

    Megan sbatté più volte le palpebre letteralmente basita. Era vero, ricordava di aver sentito una cosa del genere, ma non ci aveva assolutamente pensato.
    Beh, meglio così…
    La figura della figlia di papà che non si era mai trovata in situazioni simili poteva reggere alla stragrande.
    “Davvero?” domandò alla fine. Lo stupore nella sua voce era sincero, in fondo. “Sarebbe davvero carino da parte tua accompagnarmi!! Spero solo che non mi veda nessuno che conosce sia me che il mio…” fece una pausa teatrale e alla fine scosse la testa. “Beh, spero che non mi veda nessuno che mi conosce, ecco.”
    Forzò un sorriso, come se si stesse impegnando per dimenticare qualcosa di brutto. In realtà, sperava davvero di non trovare qualcuno che la conoscesse, non voleva davvero che la sua copertura momentanea saltasse in quel modo.

    “Ma ci sono mai stati casini qui?” domandò, per cercare di tastare il terreno. “Voglio dire, prima, quando sei entrato, mi sei sembrato piuttosto… agitato…”
    Fece una smorfia e mise le mani dietro la schiena come se si sentisse in colpa.
    “Mi dispiace, non avrei voluto sentire quello che dicevi… mi sono spaventata quando ti ho sentito entrare…”
    Abbassò lo sguardo. Era veramente brava quando ci si metteva… anche se, ad essere sincera, un po’ di spavento lo aveva avuto davvero.

    #6942
     Ilmarien 
    Partecipante

    Abel Brandt
    Giraud ascoltò con attenzione le parole di Abel, poi replicò: “Personalmente…” si fermò un attimo a pensare dato che Abel aveva suggerito un problema comune “No, non mi pare di avere avuto problemi simili, almeno… non al suo livello… Non so se centri qualcosa, ma io ho avuto problemi con alcuni fornitori extra-corporativi” prese un raccoglitore e cercò alcuni documenti “Il gruppo industriale Giraud compra alcune materie prime, in particolare titanio e acciaio, dalla Capitol, e compra materiale tecnologico da imprese collegate alla Cybertronic Inc. e al gruppo Mishima legato a Lady Mariko, la Signora di Marte” disse passando ai due alcuni documenti. Abel e Lada li esaminarono brevemente e videro che erano tutti compilati con estrema cura, la BCA e le altre compagnie del gruppo Giraud compravano materie prime e suppellettili vendendo in cambio prodotti finiti come motori a reazione e altre componenti meccaniche complesse.

    Per quanto non avesse avuto un grande impatto sulle vendite, notarono un netto calo in tutti gli acquisti dalle altre Corporazioni negli ultimi tre mesi “Francamente non l’ho considerato un problema grave, ho compensato usando il mercato nero di Luna City e di Heimburg e ho incolpato la crisi economica per le varie difficoltà che i miei fornitori avevano, però mi hanno detto che alcuni sono stati uccisi” concluse spiegando le sue ragioni. Abel rifletté che, per quanto Giraud non fosse stato interamente trasparente nei confronti dell’Ufficio degli Standard, aveva a tutti gli effetti, per quanto temporaneamente, risolto il problema da solo ed evitato una figuraccia al suo casato. “Riguardo a Rotherberg, so che diversi dei suoi informatori, ovvero spie che la sua famiglia ha nelle altre corporazioni, hanno cominciato a sparire. Si tratta di un problema che, tecnicamente, lui non ha nessun bisogno di riferire all’Ufficio degli Standard, visto che, sempre tecnicamente, le persone scomparse non sono impiegati Bauhaus ma lavorano presso altre Corporazioni. Detto questo, so che per lui è un problema, perché sono quegli informatori che permettono al suo gruppo finanziario di competere efficacemente in borsa con le altre Corporazioni. Non so cosa vi abbia detto, ma non penso che lui sospetti di me, anche perché non avrei i mezzi per rintracciare questi informatori segreti, non ho una rete di spie paragonabile alla sua…” concluse incerto.

    Kasey Bates
    “Ha fatto del suo meglio, alcuni sono ancora vivi” disse Astrid guardandosi intorno. Alle parole di Kasey parve dubbiosa: “Ehm… no, non direi. L’ucciso è un Cybertronic? Nel qual caso la sua reputazione nella Fratellanza non verrebbe minimamente danneggiata, anzi diventerebbe l’idolo di certe fazioni radicali, per esempio so che il Cardinale Dominic [OOG: il Cardinale di Luna, in teoria il più influente nella Fratellanza dopo il Cardinale Supremo Alexander] apprezzerebbe un atto del genere, a patto che non ci siano prove concrete. Detto questo, di nemici Marcus ne ha parecchi: dalla sollevazione dei Guardiani delle Libere Nazioni, è diventato parte della fazione moderata all’interno… beh, del Primo Direttorato, ovvero dei Mistici. I moderati lo vedono come una spia o un debole, mentre i radicali lo vedono come un traditore. Ha rischiato diverse volte di cadere in disgrazia, francamente non so come sia riuscito a mantenere il proprio incarico” concluse Astrid.

    Mentre parlava si era fatta sempre più decisa a collaborare, tanto che dopo una breve pausa disse: “D’accordo, verrò con voi e vi aiuterò a scoprire la verità. Due condizioni: primo, vorrei tenere le mie armi e la mia roba; secondo, non vorrei essere portata vicino alla sede Cybertronic, per noi della Fratellanza entrare in quell’edificio è uno stigma, e vorrei, in un futuro, poter continuare a seguire la Luce del Cardinale” concluse in tono deciso. Kasey rifletté che aveva ragione sullo stigma: sin dalla sua nascita, la Cybertronic era stata considerata dalla Fratellanza come un aspetto dell’Oscura Simmetria, solo apparentemente benigno, e simili pregiudizi erano fortemente radicati all’interno della Fratellanza, e anche le recenti parole di lode del Cardinale Supremo non bastavano a cancellare anni di diffidenza. Kasey notò anche che Astrid non sembrava conoscere a fondo la situazione politica all’interno della gerarchia della Fratellanza, però sembrava al tempo stesso del tutto convinta dell’innocenza di Leumann. Mark si fece sentire nel link neurale: *Ricevuto, ho bisogno di mettere le mani sul drone, così non rischiamo che si perdano dei dati. Ci incontriamo all’HQ [OOG: la sede della Cybertronic] o da qualche altra parte?* chiese.

    Megan Reed

    “In teoria nessuno dovrebbe riconoscerti, sei famosa?” chiese David in modo un po’ ingenuo invitandola ad uscire “Ah, e non è una buona idea essere disarmati, magari chiedi che ti mettano a disposizione una pistola”. Quando lei commentò sul fatto che era agitato, disse: “Beh, ecco… Ieri c’era qualcuno qui, con stivali pesanti, di tipo militare e con un’aria da… diciamo veterano, mi ricordava i Dorado Rangers come atteggiamento. Mi sono lentamente allontanato… Oggi infatti volevo tornare a vedere se era ancora qui, ho pensato che fosse meglio farmi coraggio piuttosto che rischiare che qualcuno come me mi freghi il posto…” disse alludendo alla sua esitazione iniziale. Megan sapeva che i Dorado Rangers erano una compagnia Capitol di tiratori scelti, durante la sua infanzia su Marte li aveva spesso sentiti nominare. Se David aveva combattuto come fanteria Capitol sul pianeta rosso, era facile che avesse incontrato o conosciuto qualcuno dei Rangers, anche lei li aveva incontrati spesso, anche se da lontano, quando aveva prestato servizio nelle Freedom Brigates.

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 5 mesi fa da  Ilmarien.
    #6951
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    “Avremmo bisogno allora di qualche dato in più in merito a questi fornitori extra-corporativi…c’è qualcuno dei vostri dipendenti che si occupava delle forniture e delle persone che le procuravano? Avere qualche nome sarebbe indispensabile per continuare le nostre indagini”

    Giraud era più sveglio di quello che si era immaginato…non dava quell’impressione a prima vista, almeno al confronto con Rotherberg e la stessa Hindenlang, ma questa discussione lo raffigurava come una persona molta lucido nel trovare sempre una soluzione ad ogni problema anche utilizzando strade poco ortodosse.

    “Allora questo spiega perchè Rotherberg non abbia fatto nessun accenno alla sparizione di determinate persone con me…di certo non si sarebbe messo in buona luce”

    Abel non aveva nessuna intenzione di nominare Adenauer; ne era un po’ tentato ma quella spia ora poteva essere una pedina importante anche per lui e non poteva perderla…almeno fino alla conclusione delle indagini.

    #6953
     Elan 
    Partecipante

    Megan sbatté le palpebre perplessa. Quel tipo era di un’ingenuità disarmante, talmente grande da metterla a disagio come se dovesse scoprire qualche segreto da un momento all’altro.
    “Beh… no!” scosse la testa, facendo una risatina. “Però insomma, magari qualcuno che conosce il mio… il mio fidanzato, potrebbe averci visto insieme e riconoscermi, ecco!”
    Aveva parlato un po’ troppo velocemente, ma sperava che il nervosismo potesse essere attribuito al fatto di potersi far scoprire dal suo ipotetico ragazzo.

    *Se Selim mi vedesse in queste condizioni probabilmente mi prenderebbe in giro a vita, altroché!* il pensiero le venne spontaneo, e sperò con tutto il cuore che lui non dovesse mai venire a sapere di quella faccenda. Probabilmente non l’avrebbe davvero più lasciata in pace.

    Tuttavia, la sua attenzione si focalizzò sul racconto di David. Stivali pesanti, militare, Dorado Rangers… poteva essere il cecchino di cui aveva trovato il proiettile?
    Era una pista come un’altra, e una pista non da poco in effetti.
    “E… com’era? L’hai visto in faccia per caso?” domandò con una certa curiosità. “Ha detto qualcosa, ha fatto qualcosa di strano?”
    Stava facendo domande a raffica, ma era tutto calcolato. Infatti abbassò lo sguardo come se fosse in imbarazzo.
    “Ecco… scusami, torno sempre lì… il mio ragazzo aveva degli amici Dorado Rangers… non mi piacerebbe davvero trovarmeli davanti, ora come ora!”

    #6956
     Ilmarien 
    Partecipante

    Megan Reed
    David condusse Megan in una serie di strade secondarie piuttosto strette che formavano una sorta di baraccopoli. Megan fece del suo meglio per non farsi notare, e gli abiti invernali pesanti sicuramente la aiutavano a mimetizzarsi. Tuttavia era inevitabile che prima o poi qualcuno l’avrebbe riconosciuta come Corporativo e le sarebbe toccato difendersi. “Se il tuo fidanzato è importante come te non credo che abbia dei contatti in questo posto, qui non sono molti i Capitol” disse alludendo al fatto che il distretto in cui si trovavano era in buona parte Indipendente, probabilmente era stato giudicato troppo povero per una delle grandi Corporazioni. Alla sua domanda, David si concentrò: “No, non l’ho visto in faccia, aveva un cappuccio che teneva quasi sempre e una sciarpa che gli copriva la bocca, però era piuttosto alto, spalle larghe, e…” tacque un istante, sembrava assorto in un ragionamento “secondo me non ha nulla a che fare con i Dorado Rangers, in ogni caso, giurerei che il braccio sinistro fosse una protesi, era completamente coperto ma lo muoveva in modo molto meccanico… Boh…” scrollò le spalle come se non desse alla cosa molta importanza “In ogni caso stava osservando la ditta lì di fianco, la Mayfield Qualcosa…” concluse in tono distratto. Giunsero al rifugio, era una Missione della Fratellanza come ce n’erano tante in città, davano un rifugio e del cibo a chi professava la fede nel Cardinale. A prima vista non sembravano esserci Missionari della Fratellanza, probabilmente era gestita da laici: un vecchio quasi completamente sdentato si avvicinò, e David gli disse alcune parole sottovoce: il vecchio alzò un sopracciglio, poi immediatamente si presentò a Megan: “Signorina, benvenuta alla Missione di Patrick, se mi vuole dare una tessera corporativa provvederemo a dare un letto a lei e al suo compagno. La Missione lavora gratuitamente, ma si intende che qualsiasi donazione è benvenuta. Preferite una stanza separata o la camera comune?” chiese infine. Il tono era gentile, forse leggermente speranzoso.

    Abel Brandt
    “Sono alcuni. Il Clan Fieldhausen della Corporazione Imperiale, la NewTech LTD della Cybertronic e la CUSC, ovvero la Capitol United Steel Corporation. C’è qualche fornitore indipendente qui su Luna ma loro non hanno avuto problemi…” concluse Giraud andando dritto al punto. Per quanto riguarda i nomi, dovete parlare con…” tacque mentre scorreva un foglio con tutto il personale “Derek Azunis e Mihal Darnov, li trovate al piano di sotto, scendendo le scale a destra” disse una volta trovati i nomi. Tacque un istante, poi riprese: “Herr Brandt, c’è qualcosa sotto? Lo chiedo perché… ho una certa padronanza nell’Arte, ho prestato servizio nei Templari per alcuni anni e… beh, la uso spesso perché aumenta le mie facoltà mentali, e da alcuni giorni ho notato che faccio più fatica a usarla quando sono qui. Se questa fosse un’indagine della Hindenlang non farei questa domanda, ma visto che siete agli ordini del Quarto Duca ho ritenuto opportuno chiedere” concluse mentre si alzava in piedi.

    #6961
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Abel annotò i nomi delle ditte fornitrici e quelli dei dipendenti di Giraud sul suo taccuino, era sicuro che Lada avesse già provveduto con molta più velocità di lui ma la lista degli “indagati” stava diventando talmente ampia che ritenne opportuno farlo per sicurezza.

    Quando Giraud gli fece quella domanda Abel si bloccò per un attimo sia per la sorpresa sia per meditare sulla risposta giusta da dargli: il fatto che l’uso dell’Arte fosse più difficile da padroneggiare all’interno della BCA non era affatto un buon segno ma non poteva ancora sbilanciarsi troppo.

    “Stiamo tenendo in considerazione tutte le opzioni possibili Monsieur Giraud….quello che ci ha appena detto è sicuramente molto interessante ma non possiamo creare allarmismi finchè non avremo le idee totalmente chiare. Le chiedo solo di comportarsi come se fosse stato un semplice dialogo e di usare cautela per il momento.”
    Si alzò dalla sedia cercando uno sguardo d’intesa convinto che avesse colto il messaggio, per quanto potesse essere sibillino, e poi aggiunse:
    “ora andremo a scambiare due parole con i signori Azunis e Darnov e poi toglieremo il disturbo…grazie Monsieur Giraud per la disponibilità”

    #6962
     Elan 
    Partecipante

    Megan non poteva fare a meno di guardarsi attorno con non poca circospezione. Si era cacciata veramente in una situazione tragicomica, e uscirne rischiava di essere più complicato del previsto.
    “Non si sa mai…” disse distrattamente, mentre continuava a guardarsi attorno.

    Cielo, se si fosse fatta beccare quella sì che sarebbe stata una situazione comica! Non voleva nemmeno pensarci!!

    “Un braccio meccanico, hai detto?”
    Si bloccò per un istante sentendo quella cosa. Era un segno distintivo non indifferente, ma avrebbe potuto dire tutto come niente. Anche Selim aveva una protesi, in fondo…
    Scosse la testa come per scacciare quel pensiero. Ci mancava solo che lui avesse qualcosa a che fare in tutta quella storia. Avrebbe potuto prenderlo veramente a ceffoni in quel caso, finché non fosse stata stanca.

    Si riscosse solo quando arrivarono dal vecchietto sdentato. Certo, ovviamente doveva essere identificata, era logico.
    Fece un profondissimo sospiro, quindi fece per un attimo un cenno a David di aspettarla, e si allontanò di qualche passo con colui che sembrava apparentemente gestire la Missione.
    “Senta… posso chiederle, gentilmente, estrema discrezione? Ma davvero molta, molta, moltissima discrezione?” gli domandò, a voce bassa, mostrandogli la sua tessera identificativa.
    “Le posso promettere che la sua gentilezza non sarà dimenticata.”
    Fece un sorriso rassicurante, presentandosi come Anyta, e sperando con tutto il cuore che capisse l’antifona.

    “Comunque camere separate andranno benissimo, direi.” aggiunse a voce più alta. Poteva essere la sua occasione per andarsene senza troppi problemi da quel pasticcio.

    #6963
     Meeme 
    Partecipante

    “Se hai fatto del tuo meglio e sono comunque morte delle persone, significa che devi ancora migliorare.” Rispose puntualizzando sulla situazione. Non le piaceva perdere uomini durante le missioni.
    “Qualche idea di dover poter iniziare ad indagare per tirare fuori dai guai Leumann? O almeno per controllare se ha un alibi e se lo hanno effettivamente incastrato come pensiamo.” Quella storia iniziava a puzzare e non era un bene quando le cose iniziavano a puzzare.

    Annuì alla donna e rispose via link neurale a Mark in attesa.
    “La signora preferisce non andare alla nostra sede, credo pensi che potremo trasformarla in una di noi per simpatia. Cerchiamo una zona tranquilla dove poterci riorganizzare. Abbiamo tutti bisogno di un po’ di riposo.”

    #6965
     Ilmarien 
    Partecipante

    Megan Reed
    David non commentò la paranoia della giornalista, sembrava più che altro concentrato sulla possibilità di dormire in un letto caldo per quella notte. Quando lei nominò il braccio meccanico, replicò: “Si, ma io non ho visto la protesi, quindi non saprei se fosse un Muso Giallo o un Tinman [OOG: rispettivamente Mishima e Cybertronic nel gergo di Luna City]. Ho visto che lo muoveva in modo meccanico, a scatti come, quindi ho pensato che fosse una protesi” disse imitando il movimento con il proprio braccio. Il vecchio ascoltò le parole di Megan, poi le fece un mezzo sorriso, rivelando che aveva perso due incisivi “Naturalmente, può contare sulla mia discrezione. Le darò la stanza di mio figlio al secondo piano, in disparte dalle altre così nessun altro dei clienti abituali saprà che è qui” la rassicurò con tono sincero.

    Esaminò brevemente la tessera corporativa, poi sussultò e la osservò più attentamente, evidentemente l’aveva riconosciuta come Megan Reed la giornalista, poiché fece tanto d’occhi. Tuttavia recuperò piuttosto in fretta il controllo, tanto che David non si accorse minimamente della scena. “David, tu sai la strada, accompagno la signorina… Anyta… alla sua stanza, prego, mi segua, io mi chiamo Patrick, sono il gestore di questa piccola Missione…” disse invitandola a seguirlo, mentre David le fece un breve cenno di saluto, come di buon augurio. Megan salì due piani di scale, fino ad arrivare a quello che probabilmente era l’appartamento privato di Patrick. Il vecchio aprì la porta, poi prese alcune chiavi da un cassetto e la invitò ad entrare. “Prego, quella è la stanza” disse indicando una stanzetta a lato. Era piccola e piuttosto spartana, ma poteva soddisfare la necessità di un letto caldo. Megan notò subito che era tanto tempo che, nonostante la stanzetta fosse arredata, nessuno sembrava viverci. Patrick si fermò in mezzo alla stanza, poi disse: “Signorina Reed, è un onore ospitarla qui, sta svolgendo un altro servizio sui poveri di Luna? Ho…” si interruppe cercando le parole giuste “ho letto tutti i suoi articoli sui Guardiani delle Libere Nazioni…” aggiunse vagamente a disagio “Se posso fare qualcosa per lei sono a sua completa disposizione, qui intanto c’è una copia delle chiavi” concluse dandole le chiavi che aveva preso poco prima.

    Abel Brandt
    Giraud ascoltò le parole di Abel con attenzione, poi disse: “Molto bene, continuerò a svolgere i miei affari come al solito, avete un vostro contatto diretto, così che possa informarvi direttamente se trovo qualcosa?” “Certamente” rispose Lada dandogli un biglietto da visita. “Ottimo, qui c’è il numero del mio ufficio, se non sono qui la chiamata verrà ridiretta, quindi potete contattarmi a qualunque ora” spiegò dando a sua volta un biglietto da visita a Lada. “Arrivederci e… che la Luce del Cardinale guidi la vostra ricerca!” concluse Giraud accompagnandoli alla porta. Una volta fuori si diressero verso le scale seguendo le indicazioni fornite, e Lada disse: “Beh, poteva andare peggio, se non altro questo Giraud sembra disponibile… Che ne pensi di quello che ha detto sull’Arte?”. Trovarono facilmente gli uffici di Azunis e Darnov, era un ufficio doppio nella zona che Giraud aveva indicato. La porta era aperta, e uno dei due fece cenno ad Abel che potevano entrare.

    Kasey Bates
    *Ricevuto, provvedo subito* replicò Mark mettendosi all’opera. Astrid si mise a pensare, poi disse: “No… Così su due piedi non mi viene in mente nulla. Però parliamo spesso e so più o meno cosa ha fatto negli ultimi giorni. Se mi fate avere quello che sapete sul caso, magari possiamo riuscire a trovare un… cioè, a capire se ha un alibi” si corresse. In quel momento Mark, che evidentemente ci teneva a far bella figura, comunicò: *Allora, ho trovato un posto nel distretto 30, non lontanissimo da dove vi trovate, è una vecchia safehouse della Cybersecurity, abbandonata perché pericolante ma non compromessa. Ho riattivato le telecamere e il posto è sicuro… e anche abbastanza confortevole, basta non andarci con un Corazziere e non ci saranno problemi di stabilità. Io vado là subito ad accendere il riscaldamento, voi raggiungetemi quando siete pronti con il drone, che provo a metterci le mani* *Ottimo Mark, Capitano, tra quello che ha fatto la Valchiria e il… lavoro dei nostri medici… sono in grado di muovermi, anche se forse non di fare acrobazie* intervenne Stan usando il comunicatore come era da protocollo e facendole un cenno affermativo con la testa. Dandogli un’occhiata, dai suoi movimenti era ancora un po’ indebolito ma i medici erano passati ad altro, segno che ormai era stabilizzato e in via di guarigione. Per quanto Kasey poté valutare a un’occhiata superficiale, sembrava in condizione di muoversi senza rischi.

    #6977
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    “Hai ragione, mi aspettavo molta più resistenza da parte sua da come me lo avevano descritto e invece ci ha dato molte più informazioni di quello che mi aspettavo…di sicuro è un’uomo molto diretto e non portato ai sotterfugi come Rotherberg.” disse con un mezzo sorriso per poi continuare ” riguardo ai suoi problemi con l’Arte penso che li dobbiamo tenere in considerazione…se uno con la sua esperienza ha delle difficoltà ad utilizzarla nella sua sede vuol dire che qui dentro c’è qualcosa o qualcuno di seriamente anomalo” disse con una punta di preoccupazione “ma dobbiamo esserne totalmente certi”

    Prima di entrare nell’ufficio Abel si rivolse nuovamente a Lada prima di procedere verso la stanza:
    “è la prima volta che ci fanno entrare in un ufficio senza un comitato d’accoglienza all’ingresso, strano no?” disse con un leggero sorriso

    Una volta entrato nell’ufficio non esito a presentarsi dopo un rapido saluto: ” Siamo gli Agenti Brandt e Ponomariov dell’Ufficio Standard, dovremmo parlare coi Signori Azunis e Darnov…Monsieur Giraud ci ha riferito che avete avuto qualche imprevisto con vostri rifornitori abituali e di chiedere direttamente qui per avere ulteriori dettagli”

    Abel valutò non necessario nominare Saglielli con loro… un ordine diretto del loro superiore bastava e avanzava.

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 4 mesi fa da  Sir Gruumsh.
    #6978
     Elan 
    Partecipante

    Megan rimase per un poco persa nei propri pensieri. David le aveva fornito qualche indizio, poca roba, ma era pur sempre un punto di partenza. Ora doveva solo sbrogliarsi da quel brutto guaio in cui era finita, tornare a casa e cercare di raccogliere le idee…
    Tutte cose che nella tua testa sembravano estremamente semplici, ma che al lato pratico le sembravano peggio che scalare un grattacielo a mani nude. Bendata. E con le mani legate.

    Per fortuna, Patrick parve essere una sorta di angelo custode per lei, e quando David la salutò non poté che tirare un enorme sospiro di sollievo.
    “Non immagina quanto le sia grata Patrick, sul serio!” lo seguì, e quando furono nella stanza fece un sorriso, scuotendo la testa.

    “Diciamo… una cosa del genere.” prese un lungo respiro. “Mi sto occupando di un servizio sulla Mayfield&Associates, stavo dando un’occhiata da quelle parti quando mi è capitato di incontrare David.”
    Sorrise di nuovo, come se si stesse scusando per qualcosa.
    “Quel tipo potrebbe aver visto cose interessanti, ma non tutti sono disposti a parlare coi giornalisti. Per questo avevo bisogno di mantenere una certa discrezione.”
    Lo guardò per un po’.
    “Voi lo conoscete da tanto? Potrebbe essere un testimone affidabile?” per quello che ne sapeva lei poteva essere anche un ubriacone che si era inventato tutto.

    “In ogni caso, non mi serve realmente una stanza. Anzi, in realtà avrei davvero bisogno di tornare a casa, al più presto. Ma vi sono veramente riconoscente per tutto, e non mi dimenticherò della vostra missione, potete starne certo.”

    #6987
     Meeme 
    Partecipante

    “Perfetto, Mark! Recuperiamo il tuo drone e ci dirigiamo alle coordinate! Ottimo lavoro!” Rispose Kasey. “Abbiamo un posto sicuro e neutrale dove riposare e riorganizzarci. Ti farò il materiale per iniziare un controllo incrociato. E se può farti sentire meglio, credo che il nostro uomo sia innocente, o almeno lo spero.” Disse alla Valchiria con sincerità.

    La voce di Stan le sollevò il morale. “Per le acrobazie aspetterò che tu ti sia completamente rimesso, Stan!” Rispose allegra. Si preparò a recuperare il povero drone di Mark e contattò anche i capi per concordare quali informazioni poter dare alla Valchiria riguardo il mistico accusato di omicidio. Era meglio non fidarsi troppo o comunque mantenere un minimo di prudenza.

    #6990
     Ilmarien 
    Partecipante

    Kasey Bates
    Dopo qualche minuto di attesa, la contattò Raven: *Salve Kasey, mi dispiace che abbiate avuto problemi. Per quanto riguarda la Valchiria, ho trovato il suo dossier originale. Come vedrai non è nessuno all’interno della Fratellanza, quindi possiamo anche condividere alcune informazioni senza correre rischi. Tralascia l’identità del morto, puoi dire che si trattava di qualcuno di importante per noi, ma niente di più. Per il resto usa la tua discrezione, se pensi che sia utile a guadagnare la sua fiducia, preferisco un’alleanza sincera rispetto a una collaborazione sospettosa, specialmente considerando il suo passato e la sua abilità marziale. Buon proseguimento dell’indagine* e chiuse la comunicazione. Dopo una mezz’oretta, il gruppo di pronto intervento se ne andò così com’era venuto, mentre il gruppo di Kasey, in compagnia di Astrid, si cambiarono per non dare nell’occhio e si avviarono a piedi, uscendo da una porta secondaria, verso la safehouse della Cybertronic. Astrid diede la lancia, ora più simile a un bastone dato che la punta era ritratta, a Stan in modo che potesse appoggiarsi, mentre Kasey e Fraser si guardavano costantemente in giro dividendosi il campo visivo come da protocollo.

    Nei quindici-venti minuti che ci misero non notarono nulla di particolare. Il quartiere era povero, e data l’assenza di telecamere era quasi impossibile tracciarli elettronicamente a distanza, specialmente perché erano al coperto e droni in giro non ne vedevano. A circa metà del tragitto, Kasey ricevette da Raven il dossier di Astrid MacMahon: prevedibilmente, aveva servito nell’esercito della Fratellanza come Valchiria, era stata promossa a luogotenente e aveva ricevuto una medaglia al valore e una Croce Cardinalizia per il ruolo che aveva svolto durante la conquista di Phobos [OOG: satellite di Marte strappato all’Oscura Simmetria cinque anni fa]. Un anno dopo era stata promossa a capitano e pochi mesi più tardi era stata fatta prigioniera dall’Oscura Legione, per essere poi liberata dalla sua stessa squadra una settimana dopo. Dopo questo episodio, era stata costretta a dare le dimissioni causa stress post-traumatico, e l’avevano congedata con onore. L’ultima notizia è che aveva accettato un incarico come semplice Missionaria su Luna City nel distretto 43, quello dei Guardiani delle Libere Nazioni.

    Giunsero a un vecchio edificio in fondo a un vicoletto: il luogo era mezzo crollato e non sembrava agibile, ma Kasey notò un ingresso nel seminterrato incastrato in fondo al vicolo in una posizione decisamente poco visibile. Inserì il codice che Mark le aveva dato e aprì la massiccia porta rinforzata, abbastanza grande anche per un Corazziere. Il posto era vuoto ma l’attrezzatura, come aveva detto Mark, faceva pensare a una vecchia postazione segreta Cybertronic in disuso: il grande seminterrato era vuoto ma le scale portavano a un appartamento che non era visibile dalla strada, che da base operativa era stato riadattato ad abitazione, spartana ma abbastanza confortevole. L’edificio non era dei più solidi ma non sembrava pericolante, e il riscaldamento sembrava funzionare, c’era ancora freddo ma la stanza si stava scaldando pian piano.

    “Hm, è questo il posto?” chiese Astrid “Esatto!” disse Mark alzandosi dalla console “Mi chiamo Mark, piacere!” disse tendendo la mano “Astrid, molto lieta” rispose lei stringendola, anche se con una punta di diffidenza nella voce. La Valchiria fece una rapida ispezione: “Muri spessi, finestre protette, telecamere ovunque, ingresso blindato, e tre vie di fuga se le cose si mettono male…” disse in tono militaresco facendo un rapido riepilogo, poi si girò verso Kasey “Non male, questo posto andrà benissimo. Ora, come posso aiutare?” chiese al gruppo. “Beeeeehh…” disse Mark “se… potesse dirmi gli spostamenti di Leumann, forse possiamo vedere se ha un alibi…” “D’accordo, farò quello che posso… nel frattempo, volete contattarlo e parlare direttamente con lui? Posso parlargli su una linea sicura…” chiese rivolgendosi a Kasey e agli altri. Stan nel frattempo restituì la lancia ad Astrid e si sedette nella poltrona con un’espressione particolarmente affaticata. Aveva camminato normalmente durante il tragitto, probabilmente era solo un po’ stanco: “Secondo me non è una cattiva idea, visto che non sembra essere stato lui, e visto che lo conosciamo personalmente” disse rivolto a Kasey “almeno sentiamo cos’ha da dire…”.

    Megan Reed
    Patrick la ascoltò attentamente, poi assentì: “Non c’è problema, il Cardinale illumina la strada e guida la mano degli uomini giusti” replicò con un mezzo sorriso. A quella frase Megan drizzò le orecchie: era una citazione sbagliata del Secondo Libro delle Cronache Mutanti, 24, 7 “[Poiché] il Cardinale illumina il sentiero e guida la mano degli uomini giusti”; e, oltre ad essere una semplice frase di augurio, con quell’errore era anche una frase di riconoscimento dei Revisori della Fratellanza. Megan cercò di frugare nella propria memoria per ricordarsi la risposta giusta, ma siccome un incontro del genere non le era mai capitato non riuscì a ricordarsi: aveva qualcosa a che fare con la grazia? O con la punizione? Niente, non le veniva in mente.

    “Dicevo” proseguì Patrick “ha trovato qualcosa di strano da Mayfield? Da quanto ne so il proprietario sembra un tipo a posto, ha anche donato diverse volte da mangiare al rifugio, specialmente durante le festività…” disse a titolo informativo. Riguardo a David disse: “Hmmm… no, direi che se ha visto qualcosa non se lo è inventato, non è uno che beve, perlomeno non l’ho mai sentito puzzare di alcol. So che ogni tanto mi chiede dell’erba, ma è un consumo estremamente saltuario, una/due volte al mese tanto per intenderci, ed è qualche giorno che non me la chiede… a meno che non avesse una ragione specifica per mentire, non credo si sia inventato nulla…” concluse. Infine disse: “D’accordo, se non vuole essere vista la faccio uscire dalla porta sul retro, continui lungo la strada sempre dritto, giri a destra in fondo e dopo una ventina di minuti dovrebbe raggiungere la Metro”.

    Abel Brandt
    “Già” commentò Lada all’osservazione di Abel “probabilmente è un ufficio secondario di un piano già riservato al personale Bauhaus autorizzato, per cui non ritengono di sorvegliare ogni singolo ufficio… un po’ come da noi, dove hanno guardie all’ingresso ma si può girare liberamente all’interno” replicò. Nel momento in cui entrarono, quello che gli aveva fatto cenno si sorprese nel vedere le loro uniformi e schioccò la lingua per allertare il suo collega, che alzò gli occhi mentre Abel si presentava. Nel momento in cui nominò l’Ufficio degli Standard, i due scattarono di sorpresa, visibilmente nervosi. “Ehm, io sono Mihal Darnov” disse il primo dei due facendo un saluto militare “D-derek Azunis” disse l’altro facendo un breve inchino con la testa.

    Seguì un momento di silenzio in cui i due si guardarono, sembravano evidentemente terrorizzati: “Signori, stiamo indagando sui fornitori, non su di voi, dateci le informazioni e vi lasciamo lavorare” disse Lada in tono accomodante. “Eeeeh, agli ordini… Agenti!” replicò Mihal alzandosi goffamente e andando velocemente verso un mobile a cassettoni. Aprì uno dei cassetti, frugò brevemente, ed estrasse tre grosse cartelle che mise sulla scrivania. “D-dunque, q-questi sono i f-fornitori con cui abbiamo avuto p-problemi” fece un lungo respiro per controllarsi, poi riprese “abbiamo una dozzina di altri fornitori, sono compagnie Indipendenti qui su Luna, ma loro non ci hanno dato problemi” continuò con un tono sempre spaventato ma più controllato “i problemi ci sono stati con i fornitori di altre Corporazioni” disse mostrando ai due le tre cartelle, rispettivamente intitolate Fieldhausen [Imperiale], Newtech [Cybertronic], e CUSC [Capitol].

    A questo punto l’altro, che era rimasto seduto come se fosse pietrificato, si alzò e disse a sua volta: “I problemi sono cominciati alla CUSC circa otto mesi fa: da allora ci sono state periodiche interruzioni nell’invio del materiale” “Esatto” intervenì Mihal aprendo le cartelle e consegnando ai due la documentazione da esaminare “io sono andato tutte le volte a parlare con loro mentre Derek andava al mercato nero a procurarsi ciò che serviva e…” fece una breve pausa “a negoziare con successo un prezzo che non danneggiasse la compagnia” e a queste parole notò che Derek gli lanciò un’occhiata di gratitudine. “Quando parlavo con loro” riprese Mihal “oltre alla solita sfilza di frasi di propaganda corporativa mi hanno spesso detto che era venuto a mancare del personale, cosa che ho potuto anche constatare io, dato che parlavo sempre con persone diverse da quelle con cui comunicavo di solito” concluse.

    Abel esaminò la burocrazia, e non notò particolari discrepanze, sembravano aver compilato tutto in modo abbastanza accurato, e ciò che dicevano sembrava corrispondere a ciò che era scritto. Notò anche il modulo per acquistare componenti al mercato nero e la firma di Giraud che autorizzava la richiesta. Improvvisamente Abel alzò la testa e notò un movimento di luce fuori dalla finestra, come se uno strano riflesso anomalo gli fosse finito negli occhi.

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 3 mesi fa da  Ilmarien.
    #6998
     Elan 
    Partecipante

    Megan per poco non fece un salto sul posto. Era tesa, troppo tesa. Avrebbe potuto scoppiare come un pallone per quanto era tesa.
    E, ovviamente, quello non aiutava né la sua concentrazione né tantomeno la sua memoria. C’era un qualche modo particolare per rispondere a quella frase. Ne era abbastanza sicura, ma quale fosse era tutto un altro paio di maniche.
    Decise di optare per un sorriso pacato e un cenno del capo rispettoso… risposta standard e universalmente riconosciuta come “non ho la più pallida idea di cosa dire quindi mi limito ad un più che estremamente decoroso silenzio”.

    Alle sue domande sulla Mayfield però scosse le spalle rassegnata.
    “I dipendenti di quel posto probabilmente si taglierebbero la gola da soli prima di dire qualcosa di utile.” giudicò un po’ seccata.
    Quanto si poteva sbilanciare? In fondo, se si trattava di un Revisore poteva stare tranquilla, ma in fondo l’indagine che stava facendo era pur sempre… particolare.
    “Una cosa è certa: un posto che puzza di ammoniaca come quello credo di non averlo mai sentito. E c’era qualcosa di… strano… attorno a uno dei loro container, in effetti un container che puzzava ancora più del resto, ma non te lo saprei spiegare meglio…”
    In effetti, non se lo sapeva ancora spiegare nemmeno lei stessa completamente, e avrebbe dovuto rifletterci a mente fredda, magari parlandone con qualcuno che avrebbe potuto avere qualche notizia in più.

    “Ti ringrazio per il tuo aiuto comunque, davvero.” fece un sorriso terribilmente autoironico. “Nonostante faccia questo lavoro da anni, finisco sempre per cacciarmi nelle situazioni più assurde dell’universo. Sembra quasi che me le cerchi col lanternino!”

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