N7 Terra

Questo argomento contiene 444 risposte, ha 7 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 5 anni, 9 mesi fa.

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  • #4959
     Elan 
    Partecipante

    Coralie ascoltò attentamente le parole di Slayer, ed alla fine il volto le si illuminò di un sorriso grato e sincero.
    “A nessuno dovrebbero essere mai cancellati i ricordi…” disse con un sospiro. Le sembrava una pratica talmente barbara che le pareva quasi impossibile venisse attuata davvero, in un futuro che aveva sempre immaginato sarebbe stato più bello, più giusto, più corretto del triste presente in cui viveva.
    “Capisco che abbiate paura dei Cloni, capisco che nel vostro passato abbiano fatto cose terribili. Ma anche loro si meritano i loro ricordi…”
    Sorrise di nuovo, guardandolo.
    “Vi ringrazio, davvero.”
    Erano discorso un poco strani, che già una volta l’avevano portata sull’orlo della lite, con Slayer. Ma, alla fine, lui sembrava veramente un uomo buono e capace di comprendere certe situazioni forse più che i suoi compagni.

    Ma quando seppe della bomba a Notre Dame il sorriso sparì immediatamente dal suo viso.
    “Pensate che possa farla esplodere… a distanza?” non aveva idea di come funzionassero quelle bombe, ma non era certa che il fatto che lui non si trovasse lì fosse un bene.
    “E’ terribile… la Cattedrale sarà piena di gente terrorizzata per tutto quello che sta succedendo…” scosse la testa. Se fosse esplosa in quel momento i danni sarebbero stati devastanti…
    “Ed Everton… dove può essere, ora?”
    Era terribilmente nervosa, e tutta quella situazione le piaceva sempre meno man mano che il tempo passava.

    #4978
     snow 
    Partecipante

    Peter e gli altri erano indaffarati nel cercare di bloccare la massa di reietti come potevano, quando finalmente Demolisher riuscì a scansionare la struttura e finalmente la trovò.
    “Se qui si trova la bomba, Everton dovrà per forza di cose essere da un’altra parte! C’è un modo per avvisare gli altri di questo?”

    Senza aspettare che qualcuno rispondesse proseguì

    “Ok, una cosa alla volta. William! Aiutami, dobbiamo cercare di bloccare il passaggio dal quale siamo venuti. mobili, panche, va bene di tutto. Rimangono comunque dei disperati ridotti alla fame, non avranno certo la forza per smuovere i detriti… E comunque non vedo molto altro che potremmo fare per rallentarli. A meno che a voi non viene in mente un’altra idea. In fretta però, non credo che avremo molto tempo…”

    #4981
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    William, quando Valentina annunciò di aver trovato la bomba, da un lato fu sollevato, e dall’altro terrorizzato dalla cosa: finora si erano sempre raccontati che tutto era nelle loro mani, ed era relativamente facile crederlo mentre si trattava di ascoltare i racconti di quello che sarebbe successo in un futuro chissà quanto lontano, ma ora erano arrivati alla prova dei fatti.

    Ora toccava veramente a loro agire per evitare che tutto quello che aveva sentito diventasse realtà. E per di più, Valentina avrebbe dovuto occuparsi da sola della bomba – sperando ne fosse in grado, come poteva saperlo lui? – senza che né William né Peter potessero aiutarla. L’unica cosa che potevano fare era darle tempo, sperando ce ne fosse abbastanza prima della detonazione, e tenere a distanza il più possibile quella massa di disperati. E la sua coscienza gli diceva che avrebbe dovuto fare tutto il possibile per evitare di sparare, a meno che non fosse diventato assolutamente indispensabile.

    Il che poneva la fatidica domanda: come? Peter come al solito era uno che agiva rapidamente, e aveva già iniziato ad ammassare quanto trovava per cercare di erigere una barricata “Buona idea, fratello!” disse “Ma non riusciremo a bloccare in tempo tutte le vie… forse dovremo far crollare le scale: in quel modo saremo sicuri che non possano raggiungerci! Valentina, non hai qualche granata che potremo utilizzare per far crollare quei tratti di scalinata?”

    Mentre lo diceva, si rese conto che se la sua idea avesse funzionato avrebbero sì impedito agli altri di salire, ma anche a loro di scendere… ma avrebbero affrontato un problema per volta, come al solito. Ora l’imperativo era riuscire ad evitare che la folla salisse al loro piano senza massacrarli tutti…

    #4985
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    “Oh bene” disse a Paladin “almeno l’abbiamo trovata in tempo, ora sarebbe utile capire dove si trova Everton e disintegrarlo una volta per tutte”

    Appena la porta della stanza venne aperta a Colin venne d’impulso fare una smorfia di disgusto: non era certo colpa loro se qualcuno li aveva rinchiusi lì dentro per più di qualche giorno e avevano quindi dovuto arrangiarsi per quel che potevano ma l’odore non era piacevole e non si aspettava di sentirlo.

    Vedendoli comprensibilmente spaventati, fece qualche passo all’interno della stanza: “Non temete, siamo qui per aiutarvi…mi chiamo Colin e loro sono Saoirse e John, possiamo curarvi se ne avete bisogno” dopo una breve pausa per comprendere la loro reazione a quelle parole continuò:“Cosa è capitato qui? Da quanto siete rinchiusi?”

    #4987
     Rilwen 
    Partecipante

    Oh, ma quei discorsi li conosceva benissimo. Era una cortigiana, sì, ma era stata una puttana, una di quelle che parlavano esattamente in quel modo, con esattamente quelle espressioni, e che dicevano esattamente le stesse cose. Beh, tranne il prete salvatore del mondo. Anche se di preti ne aveva avuti parecchi tra le cosce, e, sì, fottev*no veramente divinamente, sia lode ai voti di castità.
    In ogni caso sobbalzò quando sentì quello strano formicolio, temendo che ci fosse qualcosa di sbagliato, qualcosa che *ancora* non andava, ma apparentemente era solo la sensazione che dava avere quel… qualunque cosa fosse… nell’orecchio.
    “L’hai visto? E com’è? Raccontami tutto di lui!”, esclamò verso Nina, che sembrava completamente persa nel suo mondo.
    E forse un motivo c’era, visto che Everton era un pazzo psicolabile che faceva il linguaggio del cervello alle sue vittime, raccattandole dalle strade in cui si trovavano.
    “Monna Lisa? Davvero ci sarà una redenzione per noi? Davvero saremo sollevate, e tutto questo sarà finito? La paura, il terrore, la malattia? Sarà tutto finito?”
    Parlava per esperienza diretta: anche lei aveva avuto tanta paura. E ora aveva paura della malattia, anche se non l’avrebbe mai ammesso.
    “E quando verrà?”
    Una volta che avesse avuto la risposta, l’avrebbe immediatamente comunicato a Slayer.

    #5009
     Meeme 
    Partecipante

    COLIN DIXON
    I poveretti si riparavano occhi ed orecchie come se fossero stati torturati a lungo prima di arrendersi.
    “Lui ha portato una cosa… Ha detto che è una bara, ma fa rumori strani e crea mostri con la carne dei suoi prigionieri.” Mugugnò uno degli uomini dondolandosi come in trance.

    Saorsie si mise una mano sulle labbra per l’orrore mentre Paladin cercò di mantenere il sangue freddo. “Potrebbe essere l’Arca… l’astronave di Everton… Dobbiamo trovarla e disattivarla.” suggerì e fece cenno a Colin di continuare a far parlare quelle persone. Il Louvre era immento e trovare l’Arca senza indicazioni sarebbe stato troppo complesso.

    CORALIE e PENTESILEA
    Slayer stava per aggiungere altro, ma restò in silenzio e fece cenno a Coralie di nascondersi. Era sceso uno strano silenzio a Montmartre, un silenzio che non prometteva nulla di buono…

    Nina sorrise ed aprì le braccia come un angelo pronto a spiccare il volo.
    “Bambina mia… lui è già qui…” il sorriso della donna era sfigurato orrendamente mentre il corpo collassava aprendosi come un fiore di sangue, muscoli ed organi.
    Le altre donne non emisero un grido alla vista di quella abominazione, erano felici, felici perché avevano visto Nina volare ed Everton si era nutrito di lei sostituendo la sua carne ferita con quella della prostituta.

    Gabriel Everton era tornato nel suo corpo originario, alto, maestoso e terribile. Sporco di sangue e nudo era stato in grado di rigenerare gli arti martoriati e le ferite causate da Destroyer. Era di nuovo forte come un parassito che si era nutrito della carne dell’ospite prima di maturare. “Siete un frutto che mi piacerebbe assaggiare.” Parlava con voce dolce, ma c’era qualcosa di folle nei suoi occhi, qualcosa che tradiva i suoi veri obiettivi. “Ti consegni a me di tua spontanea volontà ed io accetto questo dono con amore.” Non poteva avere Shadow, ma con il giusto mix genetico poteva trasformare Pentesilea nella donna che voleva…

    PETER e WILLIAM HUDSON
    Valentina piazzò uno dei suoi piloni energetici vicino alla sua postazione. “Non mi sono rimaste molte granate, ma usate quelle che restano!” esclamò convinta lasciando ai due americani il compito di far crollare le scale.
    “Shadow, vieni ad aiutarmi, Paladin non arriverà mai in tempo e devo fermare questa cosa prima che sia tardi!”
    Liu sbraitò perché era una combattente, non un ingegnere, ma obbedì all’ordine occupandosi anche di proteggere Valentina in caso il piano dei due fratelli non fosse andato a buon fine.

    William e Peter barricarono le scale, ma effettivamente stavano solo ritardando l’inevitabile perché quelle persone disperate erano soggette ad un controllo mentale che non avevano mai visto prima. Era come se Everton riuscisse a divorare la mente della gente sostituendola con la sua. Agivano per lui e sarebbero morti per lui.
    C’erano anche dei ragazzini in mezzo ai disperati, bambini abbandonati che vivevano della carità e che ora erano schiavi di quel mostro.
    “Devo portare via la bomba!” gridò ad un tratto Demolisher. “Non posso disinnescarla, Everton ha usato il suo patrimonio genetico per renderla operativa. Significa che mi serve il cadavere di quel figlio di puttan* per bloccarla e renderla innocua.” Dovevano solo trovare una via di uscita evitando di massacrare quella gente che stava cercando di raggiungerli facendo a pezzi la barricata. “Io l’avevo detto che andava ammazzato a prescindere! Se portiamo con noi la bomba diventeremo dei maledetti bersagli viventi!” concluse Shadow preoccupata…

    #5028
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Colin si disgustò a quelle parole ma evitò di darlo a vedere a quei prigioneri, anche se lo trattenne a stento.

    “Sì, lui è crudele…abbiamo già assistito a una scena del genere e sappiamo quello che è capace di fare, però siamo in grado di fermarlo e possiamo anche disattivare questo strano oggetto che ha portato ma dobbiamo sapere dove lo ha portato, siete in grado di portarci fino a lì o almeno a indicarcelo?” chiese con delicatezza

    Sarebbe stata una gran fortuna trovare l’astronave di Everton, certo non sarebbe stato facile eliminare le possibili difese per disattivarla ma procedendo per gradi sarebbero riusciti nell’intento.

    #5030
     Rilwen 
    Partecipante

    Il cuore cominciò a battere lievemente più forte. Stava succedendo tutto ben più velocemente del previsto, Everton stava arrivando. Everton stava…
    Sgranò gli occhi, non aspettandosi minimamente nulla del genere, e, anche se non avrebbe voluto, le uscì un piccolo urlo dalle labbra. Che cos’era quella cosa? Perché era lì?

    E soprattutto, non avrebbe potuto starsene in silenzio, nel suo bordello, a fare gli affari propri?
    Che diavolo le era saltato in testa? Stava così bene, in quell’ignoranza tranquilla, in quel silenzio, in quel suo bisogno di stare a metà tra due mondi, nel passato e nel presente… e invece no. Invece si era catapultata, e in modo completamente assurdo, in quell’avventura che non la riguardava.

    Che follia.

    Prese un bel respiro, mentre Everton si mostrava, e si scostò i capelli dall’orecchio, così attivando una ricetrasmittente e far sì che Slayer sentisse tutto.
    “Sei qui.”, disse al pazzo furioso. “Sei qui e mi vuoi? Proprio me, anche se sono deturpata?”
    Aveva ancora la maschera, la finzione poteva andare avanti.
    “Davvero mi porterai lontano? Davvero mi darai la luce, mi liberarsi da me stessa? Cosa vuoi da me in cambio?”
    Cercava di intrattenerlo, in qualche modo, così da far passare del tempo e dare a Slayer il modo per agire.

    #5032
     Elan 
    Partecipante

    Coralie non aveva mai visto nulla del genere, nulla di così disgustoso e orribile, non in tutta la sua vita.
    Quella ragazza…
    Era stata usata come involucro da Everton, non voleva nemmeno sapere in quale orrido modo, con quali orride procedure, e ora… ora…
    Il suo corpo venne scosso da un conato di vomito, quasi provvidenziale visto che le impedì di urlare per l’orrore di quanto aveva appena visto.

    Si rintanò in un angolo, incapace anche soltanto di muoversi, e non poté fare a meno di domandarsi di come riuscisse Pentesilea a mantenere la calma, il sangue freddo, la lucidità…
    Quello a cui avevano appena assistito era all’infuori di qualsiasi cosa giusta…

    “Dobbiamo…” sussurrò con un filo di voce. Si rese conto che le tremavano le gambe, e si domandò con una certa ironia cosa volesse fare, lei.
    “Avvisare gli altri… fare qualcosa…” scosse la testa. Non aveva mai provato tanto orrore in vita sua.
    “Everton è davvero un mostro…”

    #5035
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    William cercò di fare quanto poteva per erigere la barricata, usando tutto quello che trovava intorno a lui. Per fortuna però Valentina aveva delle granate, con cui sarebbero riusciti a far saltare le scale e a guadagnare un po’ di tempo che avrebbero potuto utilizzare per pensare a come agire.

    Una volta che furono, almeno temporaneamente, isolati, si guardò intorno per studiare la situazione “Beh, direi che l’idea di uscire da dove siamo entrati è da scartare a prescindere… dovremo crearci un’altra via di uscita… potremmo salire, e vedere se c’è qualche apertura per il tetto, oppure sfondare una delle vetrate e uscire di là… Certo, poi ci sarà il problema di calarsi giù, ma magari nel frattempo riusciranno ad arrivare gli altri e potremo sfruttare il loro aiuto per scendere in qualche modo…”

    Poi guardò la bomba “Se effettivamente c’è bisogno del cadavere di Everton per fermarla, per certi versi potrebbe non essere un male, avere il bersaglio addosso: è pericoloso, ma potremmo sfruttare la cosa per stanarlo…

    Si fermò per un istante, folgorato da un’idea “Magari sto dicendo una fesseria… però quello che si è fatto esplodere nelle fogne, avete detto che era una sua copia… secondo voi, dato che noi ci siamo cascati, la bomba sarebbe in grado di accorgersi se utilizzassimo una copia invece dell’originale?”

    In tutto quella situazione ai limiti dell’assurdo, una soluzione assurda forse era la cosa più normale a cui puntare…

    #5041
     snow 
    Partecipante

    Dopo aver accatastato sulle scale quanta più mobilia e attrezzature era riuscito a trovare, Peter trovò un istante per riportare agli altri quelle che erano le sue preoccupazioni.

    “Aspettate, aspettate! Scusate, io sono un imbecille e non so niente, però ditemi che non c’è alcun tipo di collegamento tra quello che vedono la massa di disperati ed Everton, altrimenti potremmo essere in un bel casino…
    La bomba ha un timer? Quanto ci resta? E soprattutto, la cosa più importante, ditemi che Everton non può anticipare a suo piacimento l’esplosione…

    Se portarcela dietro potrà essere un modo per tenerla al sicuro ok, altrimenti sarà solo controproducente”.

    Peter guardava gli altri con aria preoccupata. Potevano essere loro la causa della tragedia se qualcosa andava storto e oltre a loro ci avrebbe rimesso tutta quella massa di persone disgraziate, che con quella faccenda non c’entravano proprio niente.

    “Io suggerirei di provare ad andare nell’ala opposta e scendere ai piani inferiori. magari recuperare qualche tendaggio o corda per calare giù la bomba e poi noi di conseguenza.
    Direi che due di noi potrebbero occuparsi di questo compito mentre gli altri due cercheranno in tutti i modi di complicare la vita alla massa di disperati. Voi cosa ne dite?”

    “In fretta però! Non c’è più tempo!”

    #5046
     Meeme 
    Partecipante

    COLIN DIXON
    “Monna Lisa… Gli piaceva il suo sorriso..” mormorò uno degli uomini rannicchiandosi per la paura.
    “Monna Lisa? Cosa vuol dire?” domandò Paladin perché per loro non avevano senso quelle parole.

    “Valentina sta portando la bomba al sicuro, Destroyer si occuperà del recupero. Hanno bisogno di materiale biologico di Everton per disattivarla. Troviamo l’Arca e recuperiamo quello che serve. La tecnologia dei Cloni rubata ci sarà d’aiuto!” Finalmente avevano un piano o qualcosa di simile.
    “Dobbiamo solo capire cosa sia questa Monna Lisa. È un posto particolare che si trova a Parigi?” chiese Fury guardando Colin speranzosa.

    CORALIE e PENTESILEA
    Everton sorrise, un sorriso da mandare i brividi. “Cosa voglio in cambio?” ripeté a sua volta avvicinandosi con le braccia aperte quasi volesse abbracciarla. “Voglio i tuoi geni…” Disse calmo e con un movimento fulmineo le conficcò un ago alla base del collo per estrarre qualcosa dal midollo osseo. Pentesilea avvertì un dolore intenso, ma durò un attimo perché il Terrorista venne sbalzato all’indietro da un campo di forza.
    Slayer non poteva più restare a guardare…

    “Mi aspettavo una trappola, ma non pensavo che sarebbe stato così divertente. Hai dimenticato la tua proverbiale calma, principe?” Everton si divertiva a giocare con loro, era un predatore seriale, una creatura da libro dell’orrore e del macabro. “Volete solo tenermi impegnato, conosco la procedura, conosco ogni vostra procedura! Hai detto alla graziosa infermiera cosa vuole davvero fare Demolisher con la bomba?” Il terrorista rise, ripose con cura il materiale biologico recuperato e si portò al riparo ordinando alle sue nuove schiave di proteggerlo. Slayer cercava di non colpire le donne, ma quelle sembravano impazzite, pronta a morire per Everton e si lanciavano contro di lui armate di coltellacci.

    PETER e WILLIAM HUDSON
    “Usare un suo Clone potrebbe essere la soluzione! Se trovassimo l’Arca sarebbe possibile, all’interno deve aver conservato del materiale biologico utile a sbloccare la bomba!” disse Valentina appoggiando l’idea di William. “Qualsiasi cosa vogliamo fare per scappare dobbiamo farla adesso!” urlò Shadow indicando la gente che si stava avvicinando pericolosamente. “Facciamo come dice Peter, raggiungiamo l’ala opposta e caliamoci giù! Avvertirò Destroyer, verrà ad aiutarci trasportando la bomba!” ordinò Valentina seguendo Peter verso l’altra ala della Cattedrale.

    “Shadow, William, cercate di rallentare quei civili mentre noi trasportiamo questa maledetta bomba!” concluse Demolisher e cercò l’aiuto di Peter per portarla. Era pesante e sembrava vibrare, un brutto segno da come si presentava.
    Raggiunsero l’ala opposta e lì la situazione sembrava quasi tranquilla. “Ok, Destroyer sarà da noi il prima possibile, quando arriverà dovremo solo saltare!” Valentina si riposò un attimo e controllò lo stato della bomba, ma dovevano comunque continuare a barricare le entrare altrimenti se speravano di sopravvivere. “Ho finito le granate, dovremo arrangiarci con quello che troviamo qui intorno. Panche, armadi, qualsiasi cosa possa fermarli andrà bene. Sterminatrice di civili mi manca da inserire nel curriculum!” esclamò Valentina per sdrammatizzare.

    #5050
     Elan 
    Partecipante

    Coralie serrò i denti e quasi si conficcò le unghie nella carne per sforzarsi di mantenere la calma e non uscire allo scoperto.
    Lo sapeva, dannazione a lui. Sapeva perfettamente cosa voleva fare davvero Demolisher.
    Aveva cercato di non pensarci per tutto il tempo, ma inevitabilmente la sua testa tornava sempre lì, cercando soluzioni su come si potesse evitare l’inevitabile.
    Soluzioni che, puntualmente, non riusciva a trovare…

    Gli occhi le si riempirono di lacrime al pensiero, ma scosse energicamente la testa per scacciare il pensiero ancora una volta.
    “Pentesilea, venite indietro…” disse alla ragazza, attraverso il comunicatore, cercando di allontanare ogni altro pensiero e focalizzandosi sul presente.

    Aveva visto che Everton farle… qualcosa ma non era sicura di che cosa. E in quel momento nessuna di loro due poteva veramente fare qualcosa contro Everton.
    “Quelle donne sono… perse… è inutile cercare di ragionare con loro.” lo vedeva dai loro occhi, sarebbero morte per lui, probabilmente.

    #5062
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Colin ebbe un piccolo sussulto quando gli ex-prigionieri rivelarono il possibile nascondiglio usato da Everton: lui non era un esperto d’arte ma quel quadro era troppo famoso per non essere conosciuto da uno come lui…quanti misteri circondavano quell’opera e quale curiosità faceva nascere nelle persone che guardavano il suo sorriso.

    “La Monna Lisa è un quadro! è il ritratto di una donna di cui non si conosce l’identità e che ha un’espressione che riesce ad incantare chiunque si metta ad osservarla, ci sono tante teorie su di lei e anche molte storie interessanti sull’artista italiano che l’ha ritratta…” poi si bloccò, per quanto Fury potesse essere interessata alla cosa, Paladin aveva ben altro a cui pensare ed era certamente più urgente “scusate, stavo divagando…non ho idea dell’ esatta posizione del quadro ma se arriviamo nell’ala che si occupa dell’arte rinascimentale non ho difficoltà a farvela trovare, dobbiamo solo evitare di perderci nell’enormità del museo”

    Prima diede però un’ultima occhiata a quegli uomini spaventati: “Di loro che facciamo? Non credo siano nelle condizioni per uscire a cercare aiuto e di certo non possiamo portarceli dietro…avete un modo per addormentarli o almeno tenerli qui tranquilli fino all’apertura del museo?”

    #5063
     snow 
    Partecipante

    Ok, quindi il piano era semplicemente temporeggiare fino all’arrivo di Destroyer.
    Prima di allontanarsi Peter si rivolse agli altri…

    “William, Liu… fate attenzione. Ci vediamo più tardi…”

    Così insieme a Valentina si diresse nell’ala opposta portando con loro anche l’ordigno.
    Durante il tragitto Peter avvertiva la vibrazione che proveniva dalla bomba e nonostante non fosse un esperto quel rumore proprio non gli piaceva, anzi gli metteva addosso ancora più agitazione. Come se quella che provava non bastasse.

    “Spera tu non debba inserire nel curriculum anche la voce concime per la terra…”

    “Dobbiamo cercare tutto il possibile per tentare di rallentarli. Impiegheranno poco a capire che siamo passati da quest’altra parte”.

    Peter iniziò ad esplorare tutte le stanze in cerca di qualunque cosa fosse utile allo scopo.
    Iniziò ad ammassare tutto il possibile in prossimità degli accessi.

    #5067
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    William seguì con lo sguardo suo fratello e Valentina che iniziavano a portare fuori la bomba. Dovevano sperare che Destroyer e gli altri fossero veloci a raggiungerli per potersene andare da lì.

    I civili si stavano avvicinando: non erano veloci, ma inesorabili… continuavano ad avanzare nonostante tutto, come se fossero delle marionette nelle mani di Everton, assolutamente incuranti del loro destino.

    Avevano terminato gli esplosivi, quindi non avrebbero potuto far saltare le scale anche da questa parte. E non potevano di certo mettersi a svuotare caricatori su quella folla: non era inerme, questo era certo, ma erano pur sempre vittime involontarie di quella situazione…

    William stava guardando la scala, cercando un modo per renderla inutilizzabile, ma non vedeva nulla che potesse essere utilizzato allo scopo… buttare quello che c’era intorno a loro non sarebbe servito a nulla, le scale erano troppo ampie per riuscire a bloccarle velocemente. Sarebbero serviti dei macigni da far rotolare giù per bloccarle…

    Ad un certo punto, quasi senza rendersene conto, William alzò lo sguardo al soffitto, e abbozzò un sorriso… “Ecco come bloccheremo la scala… useremo la chiesa per farlo!”

    Impugnò il Typhoon, lo appoggiò ad una balaustra per aiutarsi a gestire il rinculo dell’arma e per poter essere più preciso nel fuoco, e puntò al soffitto… Dato quello che aveva visto mentre si allenava sulla potenza di quell’arma, molto probabilmente sarebbe riuscito a causare danni ingenti alle volte, e a far crollare abbastanza calcinacci da bloccare la via… C’era solo da sperare che i danni gli facessero crollare l’intera cattedrale sulla testa!

    Calcolò dove avrebbe dovuto colpire per tentare di bloccare la scala, fece un profondo respiro e aprì il fuoco…

    #5076
     Rilwen 
    Partecipante

    Il dolore che provò fu immediato e violento, tanto che non riuscì a frenare un gemito, mentre sentiva l’ago penetrarle nel collo. Non pensò a nulla. Non riusciva. Era dunque così? Era così che si moriva? Per un sogno che forse non era nemmeno il suo, per un ideale che non la rappresentava forse? Eppure, nonostante il dolore improvviso che provò, non era una cosa veramente dolorosa. La morte, forse, non era così dolorosa.

    tutto quello che successe dopo quasi non lo notò, non immediatamente. Respirò quasi per riprendere fiato, portandosi la mano al collo. Slayer era arrivato, ma era forse inutile? Forse Everton aveva già previsto tutto, forse era stato tutto per nulla.

    Si spostò velocemente dietro Coralie, mentre osservava quelle donne, completamente succubi, fare scudo ad Everton. E non era giusto. Non era giusto per loro.
    Guardò Coralie e scosse la testa. E prese qualunque arma avesse alla mano, che fosse una spada o un sasso, per andare contro le prostitute. Per liberare loro da quella cosa, piuttosto che per attaccare everton.

    #5091
     Meeme 
    Partecipante

    COLIN DIXON
    Fury sembrava davvero interessata a quello che Colin stava raccontando e si addolorò molto per l’interruzione, ma il giornalista aveva ragione: stava divagando e dovevano trovare l’Arca.
    “Darò loro dei tranquillanti ed anche del cibo in modo che riescano a sopravvivere fino alla fine di questo orrore. Hanno sofferto abbastanza…” disse Paladin riguardo a quei poveretti in stato di shock.

    “Portaci in queste sale, dovrei riuscire a rintracciare l’astronave di Everton con la strumentazione. Emette una serie di segnali che possiamo tracciare, ma solo se ci avviciniamo.” tirò un sospiro di sollievo alla notizia che l’Arca si trovava davvero lì e si prepararono ad attraversare il Louvre fino alla sale con la Monna Lisa.
    Colin li guidò al meglio delle sue conoscenze, la sua curiosità ed il suo amore per la cultura gli furono d’aiuto perché si destreggiò tra quella vastità più di quanto immaginasse possibile. Paladin gli fece cenno che si stavano avvicinando all’obiettivo, ma non erano soli. Colin riconobbe i droidi meccanici che aveva incontrato all’inizio della sua avventura con quella gente venuta dal futuro. Proteggevano l’Arca in attesa di Everton ed erano ostili. “Sono più del previsto, avverto gli altri… Avremo bisogno di aiuto e dobbiamo evitare di danneggiare l’astronave. Potrebbe essere il nostro unico modo per tornare a casa.” Indicò quella che pareva una bara di metallo di grandezza contenuta rispetto all’Event Horizon, eppure Colin ebbe l’impressione che quello non fosse il suo aspetto definitivo, ma solo una misura di sicurezza per poter essere trasportata con facilità. Il metallo sembrava sconosciuto al giornalista e chissà quali proprietà possedeva…

    CORALIE e PENTESILEA
    Pentesilea ignorò l’invito di mettersi al sicuro di Coralie e recuperò la spada che Slayer le aveva dato, le donne che proteggevano Everton erano pericolose perché non avevano nulla da perdere e si avventarono su Marcos per impedirgli di raggiungere il terrorista. Il Principe utilizzò lo scatto per tramortirne alcune senza ucciderle ed arrivare fino ad Everton, ma il vigliacco sembrava voler a tutti i costi evitare lo scontro.

    Alcune donne si lanciarono verso Pentesilea e Coralie, la donna mascherata parò con facilià e colpì a sua volta con il piatto della lama per non ammazzare quelle poverette. Pentesilea si rese conto che erano serviti gli allenamenti fatti con Slayer, il suo corpo reagiva in modo diverso, si muoveva in modo diverso e combatteva seguendo i suoi desideri proprio come la vera Pentesilea. Non aveva l’esperienza, ma bilanciava con l’istinto e la sua difesa sembrava solida.
    Le cose peggiorarono quando una delle donne si lanciò verso di loro come una indemoniata, Slayer aveva quasi raggiunto Everton, ma si bloccò scomparendo e ricomparendo verso di loro un attimo prima che la donna indemoniata esplose come una bomba vivente uccidendo anche le altro donne. Il Principe evocò una bolla biotica proteggendo Coralie e Pentesilea, ma lo sforzo aveva riaperto la ferita ed Everton sembrava scomparso di nuovo. “È diretto al Louvre, nella sala di Monna Lisa…” mormorò Slayer sofferente tenendosi il petto da cui si formava una pozza di sangue bluastro. “L’Arca è lì e la bomba al sicuro. Dobbiamo raggiungere Paladin, Fury e Colin… hanno bisogno di aiuto ed Everton non deve partire. Non possiamo fermarci ora…” sussurrò chiedendo a Coralie di ricucirgli la ferita in modo che potesse combattere ancora una volta arrivati al Louvre.

    PETER e WILLIAM HUDSON
    “Will, stare troppo a contatto con Destroyer ti ha reso una brutta persona…” commentò con un sorrisetto divertito Shadow mentre l’americano sparava con il typhoon. Mura e calcinacci vennero giù come fossero fatti di carta occludendo il passaggio e dando il tempo a suo fratello ed a Valentina di portare la bomba sotto una delle grandi vetrate.
    Rimasero in attesa di comunicazioni, il grosso Clone doveva arrivare in fretta altrimenti quegli esaltati avrebbero trovato un modo per arrivare comunque a loro…

    Passarono i minuti e la situazione sembrava in stallo finché Demolisher non tirò un sospiro di sollievo e gridò che Destroyer era in posizione.
    “Spero che le vibrazioni non facciano detonare la bomba.” mormorò Valentina assicurandola come poteva con un gancio metallico e con l’aiuto di Peter la calò giù al sicuro con il Clone. “Adesso dobbiamo metterci noi al sicuro.” commentò e si agganciò a sua volta per calarsi giù abbracciando Peter. “Ti piace volare?” gli domandò ed a tradimento si buttò di sotto con lui. Il gancio resse il colpo e Destroyer li recuperò illesi.

    “Merd*, Valentina! Io odio volare!” esclamò Shadow agganciandosi a sua volta e recuperando William. “Odio volare, odio volare, odio volareeeeee!!” Chiuse gli occhi, si strinse all’americano e si buttò di sotto con un altro: “Odio volare!!!!” gridato fortissimo. “Odi volare, ho capito.” commentò Destroyer seccato. “Mi occupo della bomba. Paladin ha bisogno di rinforzi con l’Arca, ci solo droidi a difesa ed anche Everton si sta dirigendo al Louvre.” Il Clone era sempre impassibile come se non provasse nulla, lanciò uno sguardo a Demolisher e lei annuì. “Siamo pronti ad ammazzare quel bastardo una volta per tutte.” commentò Valentina risoluta guardando i due fratelli e Shadow. Everton doveva morire e questa volta sul serio, era l’unico modo per fermare quel orrore e tutto si sarebbe risolto arrivati al Louvre. Quello era l’ultima occasione che avevano Peter e William di mettersi al sicuro…

    #5101
     Elan 
    Partecipante

    Coralie si sentiva a dir poco inutile, se non addirittura dannosa, in quella situazione. Non sapeva cosa fare, non sapeva come poter fermare Everton e non sapeva come far rinsavire quelle pover ragazze così completamente assoggettate a lui.
    Si guardava attorno, spaesata, e quando ci fu l’esplosione si riparò la testa con le mani come a volersi escludere da tutto.
    Non poteva credere a tutto quello che stava succedendo, a tutto quell’orrore… per quanto ormai Everton avesse fatto di tutto, ogni volta sembrava poter essere sempre peggio…

    E quando si riprese e la polvere dell’esplosione si fu depositata, aveva nuovamente le lacrime agli occhi.
    “Dobbiamo andare al Louvre allora…” disse, cercando di darsi un poco di contegno.
    La ferita di Slayer si era riaperta, e mentre lo ricuciva e medicava scosse la testa.
    “Dovresti riposare e lasciare che la ferita guarisca… se continui a perdere tutto questo sangue sarai troppo debole…”
    Sospirò, sapeva che era inutile, ma per lei era spontaneo dirlo. “Le vasche… tipo quella che ha usato Destroyer… non si possono più utilizzare?” sarebbe stata l’ideale per guarire al meglio quella ferita, ma non sapeva se con la distruzione dell’Event Horizon fossero ancora recuperabili.

    #5115
     Rilwen 
    Partecipante

    Lei era un’Amazzone. Le Amazzoni combattono, sempre e comunque. Per questo aveva impegnato la spada e la faceva vorticare come se non ci fosse un domani, contro quelle invasate. Le dispiaceva, in fondo, farlo, ma doveva. Perché Slayer doveva vincere, perché Everton doveva essere sconfitto, perché tutto doveva tornare alla normalità.

    Era anche abbastanza facile, finché le cose non peggiorarono. Finché lei non fu in grado di fare il suo dovere, finché… finché Slayer dovette arrivare a salvarle.
    “No…”, sussurrò a fil di voce, quasi arrabbiata con se stessa per aver ceduto, e così male, per non essere stata abbastanza forte.

    Chiuse gli occhi quando sentì la bomba, non aspettandosela minimamente, e tutte quelle esplosioni non le facevano bene. Eppure Slayer era ferito, e guardò Coralie come a chiederle quanto grave fosse tutto quello, come a chiederle se poteva fare qualcosa, qualunque…
    “Riuscite a mettervi in contatto con gli altri? Non siete in grado di viaggiare veloce…”, sussurrò, e il cuore le batteva forte.
    “Forse le vie fognarie sono le più veloci, ma non so se arriveremo in tempo…”

    Lo guardò. Lo guardò fisso, e poi improvvisamente gli lasciò un bacio sulle labbra, castissimo, un nulla quasi.
    “Non morite per far l’eroe. Non voi.

    Merda…

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