N7 Terra

Questo argomento contiene 444 risposte, ha 7 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 5 anni, 9 mesi fa.

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  • #5584
     Rilwen 
    Partecipante

    Obbediva, come forse non aveva mai obbedito in vita sua, alle parole di Demolisher e di Paladin. Faceva quello che doveva fare, colpiva i droidi che bisognava colpire, e ignorava soprattutto il dolore alla schiena causato dalle granate. Tutte quelle esplosioni non le facevano bene, si cominciava a sentire fluttuare, era stanca, ferita e senza più molte forze, ma doveva continuare a sparare e sparare e sparare. Non sapeva cosa fossero i droidi riparatori, ma dal nome probabilmente erano qualcosa che curava quelle macchine, e, sì, era abbastanza sensato che si dovessero colpire prima loro che qualunque altro… essere.
    E poi ci fu un’esplosione.
    Un’esplosione che coinvolgeva Everton, apparentemente, e che le fece battere forte il cuore.
    Perché non penso, e corse verso Marcos, per assicurarsi che stesse bene, che non avesse ferite gravi.
    “… è finita?”, gli sussurrò, ignorando che anche Coralie stava facendo la stessa domanda a Fury.
    “Siete stati così eroici…”
    Gli sorrise, e gli baciò lievemente le labbra.

    #5612
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Considerato che la prima volta che aveva visto quella bara Colin era abbastanza incredulo sul fatto che potesse essere l’Arca, ora che ne vedeva l’interno cominciava a ricredersi e la sua testa poteva ricominciare a volare con la fantasia.
    Ma non era ancora il tempo per farlo: Shadow sembrava sulla via della guarigione e Colin semplicemente continuò a sparare e a lanciare tutto quello che aveva in possesso stando vicino a Fury e alla sua bolla biotica.
    Sparava, sparava e sparava senza badare a quello che succedeva fuori dalla sua linea di tiro finchè non sentì un’esplosione talmente forte a cui non si poteva non dare attenzione; in quel momento si fermò e vide che ciò che rimaneva di Everton era solo un ammasso di carne e sangue.

    In quel momento non disse nulla perchè già una volta il terrorista si era fatto esplodere ma era stato solo un trucco…si limitò a guardare Fury con una sguardo tra lo speranzoso e il sollevato aspettando che rispondesse alla domanda che Coralie le aveva fatto, forse finalmente il peggio era veramente passato.

    #5623
     snow 
    Partecipante

    Era… era finita?
    L’esplosione fu devastante e se non fosse stato per la bolla di luce azzurra sprigionata dal corpo di Marcus Peter e William molto probabilmente non sarebbero scampati anche questa volta alla morte.
    Peter era incredulo della morte di Everton. Prima di qualsiasi altra cosa cercò intorno al punto dell’esplosione qualsiasi segno di vita che potesse far presagire che quell’essere immondo fosse ancora vivo.
    Questa volta però sembrava davvero finita…

    Il giovane americano si voltò un po’ in tutte le direzioni alla ricerca dei suoi compagni.
    Il dolore al torace era molto forte e quasi gli impediva di reggersi in piedi.
    Arrancando cercò di avvicinarsi al fratello e a Marcus.

    “Will! Will! Sei tutto intero?”
    Molto probabilmente stava urlando perché il frastuono dell’esplosione lo aveva lasciato un po’ intontito.
    Si avvicinò a Marcus…
    “Grazie amico, se non fosse stato per te ora saremmo cibo per vermi”
    “Dove sono gli altri? Riuscite a vederli?”

    Il suo pensiero era volato immediatamente a Valentina. L’aveva persa di vista durante lo scontro ed era preoccupato per lei.

    #5626
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    Tutto si era svolto troppo velocemente per poter capire cosa stesse succedendo veramente: un attimo prima si stava lanciando addosso ad Everton, senza sapere bene che cosa fare, affiancato da Peter e da Marcos, poi si ritrovò scaraventato via, con Marcos che tagliava un braccio ad Everton e poi l’esplosione…

    Wiliam, dopo qualche istante di durata indefinita, riuscì a mettere a fuoco la situazione. La prima cosa che percepì chiaramente fu il dolore. Il corpo dell’americano era un ricettacolo di ferite, abrasioni, bruciature e contusioni. E non c’era cellula del suo corpo che non glielo stesse facendo notare. C’era anche Peter al suo fianco, che non sembrava in una situazione molto migliore. E davanti a loro, oltre Marcos che si teneva una mano su una ferita che sanguinava copiosamente, una poltiglia fumante e annerita, residuo di quel che una volta era Everton “Speriamo che questa volta fosse davvero lui… non credo riuscirei a rifare tutto questo giochetto di nuovo…” disse senza rivolgersi a nessuno in particolare.

    Si avvicinò al fratello, e si aiutarono a reggersi in piedi l’un l’altro. Ora era il momento di controllare le condizioni dei feriti.

    #5643
     Meeme 
    Partecipante

    COLIN, CORALIE, PENTESILEA, PETER e WILLIAM
    “Sì, è finita…” mormorò Marcos tenendosi una mano sulla ferita sanguinante. Non era grave, ma le sue condizioni non erano le migliori visto che non era del tutto guarito dalle precedenti ferite. Sorrise a Pentesilea e ricambiò il suo bacio con trasporto temendo non fosse del tutto reale nemmeno lui.

    Rimasero a fissare la poltiglia che era Everton increduli e sollevati al tempo stesso, Valentina sporca di sangue e polvere confermò che era morto davvero e che i droidi avevano smesso di funzionare. Erano collegati al DNA del terrorista ed ora si erano spenti con la sua dipartita.
    L’Arca vibrò un attimo e Shadow riemerse con un lungo sospiro terrorizzato come se avesse visto la morte e fosse tornata indietro. Si teneva sull’addome dove era comparsa una brutta cicatrice ed osservava il vuoto con i suoi occhi neri. “Finalmente è morto…” sussurrò e gli occhi le divennero lucidi come se si fosse tolta un peso dal cuore.

    Fury e Paladin festeggiarono saltando per la stanza come due adolescenti impazziti, Colin si ritrovò la ragazza al collo che lo abbracciava felice. Valentina sospirò e diede una sonora pacca sulla spalla a Peter. “Ottimo lavoro e sei ancora vivo, doppiamente ottimo.” Sorrise ed ordinò di caricare l’Arca per portarla all’Event Horizon per smontarla e recuperare la tecnologia. Destroyer era l’unico che non festeggiava e non rideva. “Demolisher, ho bisogno del reset della memoria, sono difettoso ed abbiamo ancora un ultimo compito da portare a termine…” specificò serio come sempre.

    #5654
     Elan 
    Partecipante

    A Coralie non pareva vero.
    Ce l’avevano fatta allora!! Sembrava la cosa più impossibile del mondo, ma vedere l’entusiasmo di Fury e Paladin la fece ridere, come se potesse rendere tutto più bello e reale.
    Parigi era salva, forse tutto il mondo era salvo, e loro stavano tutti bene!

    Nonostante tutta la distruzione che Everton aveva lasciato sulla loro strada, in quel momento lei riusciva a sentirsi stranamente felice, e guardò Destroyer sorridente… Fino a che non incrociò il suo sguardo serio e sentì le sue parole.

    Si avvicinò, l’entusiasmo sparito dal suo viso, e lo guardò preoccupata.
    “Smettila… Non sei difettoso, non è vero…” cercò di ritrovare il buonumore e gli regalò un sorriso.
    “Everton è morto, non dovete più preoccuparvi, avete salvato il vostro mondo, il nostro… Tutto quanto!”
    Fece passare lo sguardo da lui a Demolisher, in un misto tra la speranza e la paura.
    “Vero…?”

    #5660
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Ce l’avevano fatta alla fine! A Colin sembrava così irreale che Everton e i droidi fossero stati sconfitti che non riusciva ad esprimere la sua felicità…era soddisfatto ma forse troppo stanco per reagire in modo scatenato.
    Vedere Fury che saltava come una pazza dappertutto però lo metteva di buonumore e fu quasi colto alla sprovvista quando se la ritrovò all’improvviso fra le braccia.

    Colin la strinse forte: “Ora potremo girare l’Europa con un po’di tranquillità in più…finalmente potremo muoverci godendoci le giornate al meglio, lo desideri ancora non è vero?” le disse con un sorriso.

    #5667
     Rilwen 
    Partecipante

    Era vero, Marcos non era messo benissimo, ma era vivo. Era vivo, e Pentesilea si sentiva il cuore libero e felice e rilassato come raramente nella sua vita.

    Forse non era vero.

    Vi immaginate? Magari era tutto un sogno. Magari era tutto un grande spettacolo creato dalla sua mente per sfuggire dalla realtà.
    E dire che non l’aveva mai disprezzata, quella realtà, anzi, l’aveva abbracciata.
    Ma ora le cose erano diverse.
    Ora era tutto diverso.

    Forse.

    Lo vedeva, vedeva un mondo che lei ancora non conosceva, che forse non avrebbe dovuto e potuto conoscere, e si mise un po’ da parte: una cortigiana sa bene come farlo. Sa bene *quando* farlo. Una cortigiana sa esattamente dove essere e quando, non c’è errore.

    E forse quello non era il mondo in cui aveva il diritto di essere.

    Perciò sorrise e basta, e si mise, appunto, da parte, osservando tutto con sguardo un po’ assente.

    Forse non aveva diritto a nulla di quello.

    #5680
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    Mentre si dirigeva verso l’Arca, William fece un cenno con il capo a Valentina, che ricambiò con un sorriso prima di rivolgersi al fratello. L’americano non poté non sorridere guardando Peter e la ragazza.

    Poi si avvicinò a Liu, e la aiutò ad alzarsi e ad uscire da quella cosa che l’aveva guarita. Non si soffermò sul cercare di capire cosa o come, non era importante. Guardò Shadow negli occhi, e la abbracciò “Ce l’abbiamo fatta, Liu, missione compiuta…” le guardò l’addome, e la ferita sembrava scomparsa, l’unica traccia rimasta era la tuta lacerata “Come ti senti?” le disse aiutandola a reggersi: anche se sembrava guarita, era visibilmente debole e provata da tutto quello che avevano passato.

    E non era la sola…

    #5681
     snow 
    Partecipante

    Finalmente Peter riuscì a vedere Valentina che con il suo solito tono da militare si complimentò con il ragazzo.
    La pacca sulla spalla che ne seguì non era certo quello che in quel momento gli serviva, anzì fu del tutto inaspettata e contribuì semplicemente ad aumentare il dolore al torace.
    Cercò di nascondere il dolore prodigandosi in un sorriso, ma la smorfia che ne venne fuori lo rese sicuramante più ridicolo di quanto non volesse apparire in quel momento.

    “Hei capo, non sarebbe ora di scioglierti un momento… Si alla fine me la sono cavata. Forse sarai costretta a concedermi quella vacanza. Sono felice che anche tu stia bene e che te la sia cavata”

    Ma niente era instancabile. Demolisher ordinò immediatamente di dirigersi all’Event Horizon.

    Certo Peter non era in condizione di fare grandi sforzi se non di trascinarsi in qualche modo sulla nave o sdraiarsi a terra e sperare che qualcuno lo andasse a raccogliere.

    #5683
     Meeme 
    Partecipante

    COLIN, CORALIE, PENTESILEA, PETER e WILLIAM
    “Direi che possiamo rimandare ogni discussione a dopo… Siamo distrutti ed ordino a tutti di riposare senza eccezioni.” comandò Demolisher seria mentre si dirigevano alla base. 1812 li accolsi con fischi giocosi e musica, il piccolo droide simile ad uno scarafaggio era così felice di vederli che prese a girare intorno ad ognuno di loro ronzando rumorosamente. Aveva riparato l’Event Horizon, almeno le parti che non abbisognavano di ricambi e quando gli misero accanto l’Arca fischiò felice ed iniziò l’opera di smontaggio ed assemblaggio.

    Era l’unico modo per ripartire. Stanchi, sporchi e feriti, ognuno di loro si diede una sistemata con la poca acqua a disposizione nelle scorte e la fortuna di trovare un rigagnolo dove attingere. Le tende erano confortevoli e tutti loro avevano bisogno di dormire e riposare.
    Paladin crollò sfinito accanto a 1812 che ronzava dicendo loro di svegliarlo tra un giorno o due, gli altri si sistemarono nelle varie tende per riposare qualche ora.

    Shadow era ancora un po’ dolorante. “Mi sento come se mi avessero malmenata tutto il giorno. Mi dispiace di essere stata dura durante l’allenamento, adesso so cosa si prova ad essere te.” disse a William prendendolo in giro. Era felice di essere viva e felice per la dipartita di Everton. “Il mio Maestro di Spada diceva sempre che ero una calamita per gli uomini sbagliati. È stupido fidarsi di qualcuno dopo aver avuto come esempio Everton? Perché voglio fidarmi di te, tu non sembri il tipo sbagliato di uomo.” mormorò un po’ in imbarazzo.

    Demolisher si scusò con Peter per la pacca sulla spalla, e si offrì volontaria per dargli una sistemata spalmandogli addosso una crema contro le contusioni. “Ha un odore orrendo, ma dovrebbe rimetterti in sesto. Abbiamo preso abbastanza botte per oggi. Ce lo meritiamo il riposo!” commentò allegra e lasciandosi un po’ andare all’ottimismo. La crema sapeva di aglio, ma il tocco di Valentina era gentile e compensava il pessimo odore. “Dove vogliamo andare in vacanza?” Non voleva parlare di lavoro e nemmeno del reset di Destroyer, non ora almeno.

    Fury era così eccitata che difficilmente sarebbe riuscita a dormire, sembrava una molla pronta a scattare, correre e danzare. “Se l’Event Horizon riuscisse a ripartire voglio portarti sul mio pianeta e farti conoscere le Madri ed i miei fratelli e le mie sorelle! Non sono sicura che potresti sopravvivere, ma ti farò indossare una tuta speciale così la gravità non ti accartoccerà gli organi interni!” Sorrise e si rese conto che quel discorso poteva risultare orribile. “Oh… volevo dire che mi piacerebbe andare ovunque con te come guida!” concluse con un grande sorriso allegro.

    Slayer lasciò Pentesilea tranquilla, dandole tutto il tempo di sistemarsi, e metabolizzare quello che era successo. Lui utilizzò l’Arca prima che 1812 la smantellasse per rimarginare almeno le ferite più gravi e quando andò da lei sembrava stare molto meglio. “Sei ancora convinta di non avere coraggio, mia bellissima guerriera?” le domandò con un sorriso gentile. Stava usando un tono più informale con lei e per questo più intimo. “Ti insegnerò a combattere come una di noi, la tua forza è il non esserti mai arresa nonostante tu abbia visto cose che avrebbero fatto impazzire la maggior parte della gente comune.” La stava lodando perché provava rispetto per lei e l’amava. La fissò con quei alieni occhi brillanti e la prese per mano avvicinandola a lui. “E tu mi insegnerai a ballare come un uomo del tuo tempo, Pentesilea?” le chiese divertito.

    Destroyer era l’unico che sembrava non avere voglia di riposare, non era stanco, ma guardava il vuoto pensieroso e rigirava tra le dita il dispositivo di sblocco della testata nella sua tuta. Era cupo e non aveva voglia di festeggiare la fine di Everton. “Abbiamo fatto a pezzi la tua città, Coralie.” sussurrò ad un tratto osservando in lontananza Parigi e le sue devastazioni. “Era necessario, ma non basterà a proteggere il Continuum. Abbiamo bisogno di far detonare la testata, solo allora la nostra missione sarà conclusa.” Sospirò rimettendo a posto il dispositivo e prendendosi il volto tra le mani. “Non riesco a pensare ad altro che al reset, perché non sono in grado di comportarmi come tutti gli altri? Paladin sta dormendo beato, vorrei poter fare lo stesso, ma non ci riesco!” Era tormentato perché il pensiero della cancellazione della memoria lo rendeva inquieto.

    #5694
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    William sorrise a Shadow “Beh, a dire il vero sei stata malmenata per tutto il giorno… siamo pari ora: la cosa importante è che nonostante tutto quello che ci è piovuto addosso, siamo ancora qui a parlarne! E poi forse è proprio per tutti i calci che mi hai dato, che alla fine ce l’ho fatta anch’io! Non so se due mesi fa sarei stato in grado di affrontare tutto questo, per cui grazie”

    Si distesero nella tenda, e la abbracciò “Non posso rispondere io a questa domanda… se ti dicessi ‘Si, fidati di me!’ sarei di sicuro quel tipo da cui è meglio stare alla larga… Io non posso prometterti che ogni giorno sarò il principe azzurro, ma mi hai conosciuto: quello che hai visto è quello che sono, e ammettiamo che mi hai visto in un periodo decisamente stressante… di più non ti posso offrire, e se lo facessi mentirei…”

    Non era convinto di aver fatto un discorso molto sensato, e soprattutto non si era fatto una gran pubblicità… ma ormai, come diceva quell’antico generale di cui aveva letto in giro da qualche parte Alea iacta est

    #5695
     Elan 
    Partecipante

    Tutto quell’entusiasmo e tutta quell’allegria erano talmente contagiosi che Coralie avrebbe solamente voluto ridere, liberandosi di tutta la tensione, di tutta la paura.
    Da quanto tempo era precipitata in quel folle turbine di eventi? Non ne era sicura…
    Ma, di certo, sapeva che la sua vita non sarebbe più potuta essere la stessa.

    L’unica nota stonata in tutta quell’allegria era Destroyer.
    Il Clone era cupo in volto, grigio e serio, e Coralie lo raggiunse sedendosi accanto a lui e appogiandogli una mano sulle sue, per farlo smettere di guardare quel dispositivo di cui poteva solo intuire con un brivido il funzionamento.
    “È stato Everton a distruggere Parigi, non voi… Voi avete fatto il possibile per salvarci tutti…” rispose, scuotendo la testa alle sue parole che suonavano tanto tristi.
    Ma, a quanto pareva, il peggio non era ancora arrivato…

    “Perché…?” domandò, sforzandosi di trattenere le lacrime, perché sapeva cosa comportava il “far detonare la bomba”. “Voglio dire… Ho capito che dovete salvare il continuum, che altrimenti il vostro mondo non potrà mai esistere… Ma non basta ciò che ha fatto Everton? Non basta averlo fermato?”
    Le conseguenze a quel punto sarebbero state terribili, e non solo perché avrebbero distrutto la città…

    Fu solo alle sue ultime parole che gli prese la volto tra le mani.
    “Non ci riesci perché sei speciale.” gli disse con un sorriso dolce. “E anche se forse c’è che mi prenderà per pazza, è proprio questo che mi piace di te.”

    #5698
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Colin rimase sorpreso dalle parole di Fury, ma non in maniera negativa, nell’ultimo periodo ci aveva riflettuto a lungo e nonostante avesse un enorme desiderio di vedere altri mondi non aveva mai avuto il coraggio di chiederglielo.

    “Era da tempo che desideravo chiedertelo ma non c’è mai stato il momento adatto per farlo e un po’temevo che fossi restia a portarmi via con te ma ora che me l’hai chiesto…sì voglio vedere dove vivi e magari vedere altri mondi in tua compagnia, sarà un’esperienza bellissima per entrambi” le disse sorridendo.

    Colin ormai non poteva più rimanere sulla Terra, come avrebbe potuto farlo dopo tutto quello che era successo?

    #5700
     snow 
    Partecipante

    “Non preoccuparti per la spalla, guarirà in fretta…”

    Peter si grattò la testa sorridendo per cercare di nascondere il dolore e rassicurare Valentina sul suo stato di salute.

    “…Eh si, oggi mi hanno sbattuto come un tappeto. A dire il vero sono un po’ di giorni che le prendo di santa ragione. Spero non diventi un’abitudine. Per fortuna indossavo questa tuta speciale, altrimenti chissà come sarebbe andata a finire”

    Valentina tirò fuori un unguento miracoloso offrendosi di spalmarglielo sulla parte dolorante. Lo avvisò fin da subito che l’odore sarebbe stato nauseabondo.
    Tirò via la parte superiore della tuta lasciando scoperto il torace.
    Valentina iniziò ad applicare la crema con cura e delicatezza. L’odore era veramente orribile, ma quel momento d’intimità era quello che occorreva ai due per riprendersi dai giorni trascorsi.
    Non c’era più Everton o la fine del pianeta nelle loro teste. C’erano solo loro due e la volontà di passare un po’ di tempo insieme.

    “Il pianeta è ricco di meraviglie, spiagge assolate o freddi ghiacciai. Notti stellate o aurore boreali. C’è solo l’imbarazzo della scelta”.

    Si voltò adagio e prese la mano di Valentina. Era calda per lo sfregare sulla sua spalla.

    “Potremmo riposarci un po’ e poi decidere con calma. Tu cosa ne pensi?”

    #5704
     Rilwen 
    Partecipante

    Era difficile, ancora, credere a tutto quanto. Osservava impietrita e un po’ distante tutto quanto, anche una volta che Marcos entrò nell’Arca per curarsi, perché parte di lei non ci credeva.
    Non credeva che proprio a lei, la Cortigiana Mascherata, fosse concesso tutto quello.
    Non credeva di aver potuto vedere il mondo sotto un’altra faccia.
    Non credeva di aver toccato con mano qualcosa che nemmeno nei suoi più lontani sogni aveva una qualche possibilità di esistere.

    Doveva metabolizzare, e non era proprio evidente.

    Si cambiò, si sistemò, e fu mentre si guardava ad uno specchio, la maschera di nuovo sul viso, che Marcos le parlò.
    Si alzò, lo guardò negli occhi.
    “Ho un solo coraggio, Achille. Toglimi l’elmo e portami nella tua terra.”
    Non aveva nulla per cui lottare lì, in quel momento, in quel tempo, in quel luogo.
    “Sarò la tua regina delle Amazzoni. E tu sarai il mio Principe. Amore e guerra… forse l’umanità si può davvero riassumere in queste due parole.”
    E gli baciò le labbra con candore.
    Perché per lui poteva essere la Sposa Vergine.

    #5777
     Meeme 
    Partecipante

    COLIN DIXON
    Fury sembrava entusiasta all’idea di questi viaggi.
    “Spero di riuscire a farti sopravvivere durante il viaggio! Magari iniettandoti un po’ di sangue di Destroyer potresti farcela!” Era una proposta un po’ disgustosa, ma lei non sembrava farci molto caso.

    “Cosa dovremo fare con questa città, secondo te? Domani sarà il momento di decidere il destino di Parigi e di Destroyer. I Sapienti hanno calcolato che la distruzione di questa città dovrebbe dare la giusta spinta all’umanità in modo da indirizzarla verso il futuro come lo conosciamo. E se non sbagliassero? E se sbagliassero e non servisse uccidere così tante persone?” si accoccolò su Colin dubbiosa e spaventata.
    “Non possiamo salvare tutti, vero? Ma io non riesco a prendere una decisione così netta.”

    CORALIE BLANCHARD
    Destroyer sospirò massaggiandosi la nuca. “Potrebbe bastare, oppure no. Io non sono in condizioni di poter scegliere. Deve essere Demolisher a farlo ed io rispetterò il suo volere, ma solo se il mio cervello verrà resettato altrimenti ci sarai tu a bloccarmi.” Lo disse con tranquillità e senza nessun tipo di emozione negativa. Era tutto così semplice per lui, quasi schematico.
    “Mi è piaciuto il tempo insieme a te, forse una parte di me riuscirà a ricordare questi istanti prima di morire, non so come funzioni il cervello, non me ne sono mai interessato.” Erano altre le cose che conosceva. “Promettimi che starai bene, che proverai a vivere bene e mi basterà.” Non sembrava molto convinto, ma voleva crederlo.

    Sorrise quando la sentì dire che lui le piaceva. “Buffo che tu dica queste cose. Io ho sempre pensato di trovarti insopportabile, ma forse volevo solo tenerti distante perché sconvolgevi il mio mondo ristretto. Mi piaci anche tu, Coralie e mi piacerai sempre.” Ammise in imbarazzo.

    PENTESILEA MAREGA
    Marcos le sorrise e con delicatezza le tolse la maschera osservandola con quei suoi occhi luminosi ed alieni. “Senza memoria di morte,
    nella carne congiunti,
    il rombo d’ultimo giorno
    ci desta adolescenti.
    Fatta ramo
    fiorisce sul tuo fianco
    la mia mano…”

    Mormorò sfiorandole la guancia con le labbra. Gli piaceva la poesia della terra, anche se lei non riconosceva l’autore, forse perché futuro rispetto al suo tempo. “Amore e guerra… Rappresentiamo entrambi con fierezza e senza paura.”

    Rispose al bacio di lei e la strinse a sé. La pelle di Slayer era elettrica e calda, fatta di una materia a lei totalmente aliena ed affascinante. Le parole smisero di avere un senso ed il tempo sembrò fermarsi in quel preciso momento, un momento di eternità e dolcezza.

    PETER HUDSON
    Valentina sembrava un po’ distante, preoccupata per il domani.
    “Se il futuro fosse in pericolo ed usare un’arma in grado di sterminare un’intera nazione lo preservasse con una percentuale altissima… sganceresti la bomba? Perché esiste una probabilità che questo non serva. Il Futuro si preserverà lo stesso anche senza uccidere tutta quella gente. La scelta sarebbe solo tra qualcosa di certo e qualcosa di meno certo…” Sembrava preoccupata da quella scelta perché sarebbe toccato a lei farla e questo la dilaniava.

    Sospirò e strinse la mano di Peter portandosela sulla guancia. “Spero di fare la scelta giusta e di non pentirmene, ma hai ragione… Pensiamo a riposare e sognare posti bellissimi da visitare insieme.” sorrise e si avvicinò a lui appoggiando il viso sulla sua spalla. “Mi piace questa sensazione di tranquillità che provo accanto a te. Mi fai stare bene e spero che il sentimento sia reciproco perché ho intenzione di vedere molti paesaggi in tua compagnia.”

    WILLIAM HUDSON
    “Quello che ho visto di te mi piace.” ammise Liu con un sorriso. “Sei solo un po’ strambo e probabilmente ti verrà un blocco cardiaco alla vista del mio mondo natale, ma credo tu possa riuscire ad adattarti. Sei bravo a sopravvivere.” Si rese conto che quelle parole non sembravano molto incoraggianti, ma lei era fatta così.
    Rimase in silenzio qualche minuto come se cercasse di darsi una risposta ad una domanda che le ronzava in testa. Alla fine sbuffò e si arrese chiedendo con un candore quasi bambinesco direttamente a lui.
    “E cosa sarebbe il Principe Azzurro? Una specie di blasonato con la pelle blu?”

    Gli diede un buffetto affettuoso sul naso invitandolo a restare nella tenda con lei. “Io credo che con tutte le botte che abbiamo preso in questi giorni ce lo meritiamo un po’ di riposo, non credi?” Sussurrò accoccolandosi su di lui. “Se il futuro fosse in pericolo ed usare un’arma in grado di sterminare un’intera nazione lo preservasse con una percentuale altissima… sganceresti la bomba? Perché esiste una probabilità che questo non serva. Il Futuro si preserverà lo stesso anche senza uccidere tutta quella gente. La scelta sarebbe solo tra qualcosa di certo e qualcosa di meno certo…” Sembrava preoccupata da quella scelta anche se non doveva essere lei a farla direttamente.

    #5805
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Colin sorrise a Fury:“Non ti preoccupare, pur di poter viaggiare con te son disposto a far qualsiasi cosa…anche ad iniettarmi sangue diverso dal mio”

    Poi si fece un po’più serio quando venne il momento di parlare delle sorti della città e strinse un po’più forte Fury verso di se:
    “Distruggere un’intera città per salvare il continuum non può essere l’unica soluzione, l’uomo ha bisogno di essere spronato per progredire ma non deve per forza assistere ad una tragedia. Basterebbe una dimostrazione molto convincente per portarli a costruire il futuro che li attende…io nel mio piccolo ho sempre provato a far loro credere che ci fosse qualcosa di diverso rispetto a ciò che è stato loro insegnato ma la mia enorme fantasia unita a qualche piccola prova tangibile non ha mai scatenato qualche scintilla, ora però sarebbe diverso: voi siete una risorsa e mostrandovi alla città potreste creare lo stesso effetto della bomba ma senza mietere vittime…nei futuri libri di storia potrebbe non esserci il racconto di una tragedia ma di una importante rivelazione e questo cambierebbe il destino della Terra”

    Era un’idea un po’azzardata e sicuramente fantasiosa ma con Fury si sentiva libero di parlare apertamente senza sentirsi totalmente folle.
    “Almeno bisognerebbe fare un tentativo e se l’umanità dovesse ancora essere troppo ottusa per capirvi allora si dovrà seguire la strada indicata dai Sapienti”

    #5806
     Elan 
    Partecipante

    Coralie scosse la testa, ormai stava piagendo senza più riuscire a trattenersi. Se dipendeva tutto da Demolisher, temeva che il pragmatismo della donna avrebbe portato all’unica soluzione che non sarebbe mai riuscita a sopportare.
    “Se mi chiedessi di raggiungere la luna e tornare indietro, probabilmente sarebbe più facile…” disse, e quasi le sfuggì una risata in mezzo alle lacrime.
    “In effetti, con tutto quello che ho visto in questi giorni, non credo sarebbe poi così complicato alla fin fine…”

    Ma non riusciva a scherzare, non riusciva a ridere e non riusciva ad essere felice.
    “In questi pochi giorni ho scoperto che i viaggi nel tempo esistono… ho conosciuto persone che vengono dal futuro… ho conosciuto te… e adesso la cosa più importante sta per venirmi tolta…”
    Sospirò, guardandolo.
    “Preferirei mille volte rinunciare al sapere che esistono i viaggi nel tempo, piuttosto che a te…” confessò.

    E solo alla fine, alle sue ultime parole, riuscì a ridere. Una risata triste, in mezzo alle lacrime.
    “Ma io sono insopportabile. Parlo sempre troppo in fondo, no?”
    Sorrise. Ma era un sorriso che non le scaldava gli occhi. Solo un sorriso di triste rassegnazione.

    #5809
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    “Beh, sono abbastanza abituato ad andare in giro per posti strani” le disse quando lei gli descrisse il suo pianeta “Penso che in qualche modo riuscirò a sopravvivere, dai… al massimo, ci possiamo portare dietro quell’affare in cui ti sei infilata tu, giusto per andare sul sicuro…”

    Poi rimase di sasso quando lei gli chiese cosa fosse il principe azzurro… E come diavolo avrebbe dovuto spiegarglielo? “Vuoi dirmi che nel mondo in cui sei cresciuta, ai bambini non raccontate le favole, e non c’è il principe che salva la principessa in pericolo, per sposarla e vivere per sempre felici e contenti? Dobbiamo assolutamente rimediare a questa lacuna! Come può esistere un bambino senza favole?” Il suo tono era a metà tra il serio e lo scherzoso, ma non sembrava che Liu fosse poi troppo convinta dalle sue argomentazioni… evidentemente non era un problema di nome, era proprio il tipo di figura che mancava nella loro cultura…

    E poi quella domanda… LA domanda “Non so cosa risponderti… più che altro perché mi rendo conto di non capire le implicazioni della cosa, al di là di quelle pratiche… mi chiedi se sarei disposto a devastare una nazione intera per salvare con quasi assoluta certezza un futuro che per me non esiste… dal mio punto di vista cosa potrebbe cambiare se questa bomba non esplodesse? Mi ritroverei a dover affrontare l’ignoto, esattamente come se la bomba esplodesse… Non ho elementi per mettere sulla bilancia la vita di tutte le persone che morirebbero per la bomba e di quelle che invece non vivrebbero se questa non fosse fatta esplodere… L’unica cosa che so è che c’è un’unica certezza: se quella bomba esplode, i morti del presente saranno reali, e tutto il resto potrebbe realizzarsi o meno… Quindi stiamo parlando di uccidere chissà quanta gente per avere una possibilità… mentre se la bomba non esplode, tutto quello che avremo sarà una possibilità… maggiore o minore non importa, nessuno ha le chiavi del tempo, e l’universo non risponde ai nostri capricci…”

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