Storia di altri Romei e di altre Giuliette…

Questo argomento contiene 450 risposte, ha 5 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 3 anni, 11 mesi fa.

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  • #6564
     Elan 
    Partecipante

    Nirai non era mai stata una sadica. Non le piaceva uccidere per un motivo, non sopportava uccidere inutilmente, tantomeno provocare dolore inutilmente. E, a dirla tutta, i cadaveri le facevano anche un po’ schifo.
    Ma, in quell’occasione, non distolse lo sguardo.

    Muad’dib sembrava un demone vendicatore, un dispensatore di giustizia, e la Felinide quasi non sbatté le palpebre mentre faceva sperimentare al Capitano delle guardie tutto il dolore che lei aveva inflitto ai non elfi di quella città.
    Era giusta quella fine, era giusta quella punizione e quelle urla erano un balsamo per tutti coloro che avevano subito ingiustizie fino a quel momento.
    Certo, niente avrebbe potuto far dimenticare il dolore, risanare le ferite, resuscitare i morti, ma la giustizia era sicuramente preferibile al nulla.

    Non attese nemmeno un istante, quando il cadavere dell’Elfa toccò terra fu subito accanto a Muad’dib. Aveva perso troppo sangue, poteva svenire da un momento all’altro, e lei non lo avrebbe abbandonato lì per nessun motivo.
    Non avrebbe nemmeno permesso a Tinuviel di attaccarlo, se lei si fosse dimostrata ostile.
    Non lo credeva possibile, ma c’era sempre la possibilità che volesse vendicare il Capitano.
    “Hai un modo indubbiamente… unico di fare attenzione, durante uno scontro.” disse a Muad’dib. Forse dopo quello che aveva visto avrebbe dovuto avere ancora più paura di lui, ma per qualche ragione si sentiva stranamente tranquilla, come la quiete dopo la tempesta.
    Guardò per un attimo il mezzo demone, quindi spostò di nuovo l’attenzione sulla barda.

    Una parte di lei avrebbe voluto rimproverarlo e dirgli su di tutto perché aveva combattuto come uno sconsiderato e un folle, un’altra avrebbe voluto ringraziarlo per ogni cosa
    Ma quello non era il momento adatto per nessuna delle due cose.

    #6565
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Quando il mostro iniziò a bruciare Altarael e lei ad urlare anche Tinuviel urlò “FERMATI! Non così! non ucciderla così” ti tappò gli orecchi ed abbassò la testa, ormai era tardi per fermarlo “fermati, fermati, fermati non voleva che l’ultimo ricordo del suo Capitano fossero quelle urla, era così che intendeva uccidere tutti gli elfi? *che razza di mostro é?*.

    Nononono come poteva ucciderla in quel modo? Era troppo, nonostante tutto il suo capitano non meritava quello, e di certo lei non meritava di vederlo, di sentire quelle urla e quella puzza.

    Rimase in quella posizione a lungo, fino a quando non fu sicura che fosse finita, ma non voleva guardare, come avrebbe sopportato quella vista era così bella ed ora solo un teschio *bastardo! Bastardo!.

    Alle parole di Muad’dib scoppiò a ridere, una risata folle ed amara ed incredula che le sconquassava il corpo, si stringeva la pancia continuando a piangere.

    Non è inevitabile almeno due padroni vogliono migliorare le cose , se attaccate non conteranno le tue intenzioni, sarà come ieri” riprese fiato ma potè solo ricominciare a ridere infilando nel mezzo sprazzi di parole “ed io AHAHAH dovrei crederci? le tue AAHAH prime parole
    AHAHAH sono praticamente AHAH state una minaccia AHAHAHAHAH verso la mia famiglia. Finiranno tutti come Altarael
    “.

    Tinuviel era partita, sull’orlo di una crisi isterica o di panico od entrambe, cancella questo aveva già fatto un carpiato rovesciato nell’abisso.
    Ne aveva vissute molte, ma quello era stato troppo, ed avrebbe potuto impedirlo.

    Si richiuse di nuovo mormorando “addio mio capitano, perdonami, ti amo“.

    #6566
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI e TINUVIEL
    Muad’Dib si appoggiò a Nirai cercando di non gravarle troppo con il proprio peso. “Ti sto sporcando di sangue… ” sussurrò soltanto con voce stanca e gli occhi leggermente vitrei.
    Guardò poi Tinuviel e scosse il viso.
    “Stavate cercando i due ragazzi e dovevo portarli via da voi ad ogni costo. Avrei dovuto mostrare debolezza in modo che poi ci avreste spazzato via? No, barda… Sono le minacce che ci rendono più forti, dovevamo farvi capire che eravamo pronti ad uccidere ogni elfo di questa città.” Ammise con una risata amara.

    “Siamo mal equipaggiati, abbiamo pochi veri guerrieri. Quante possibilità abbiamo di sopravvivere se attaccassimo noi per primi? Minacciarvi è l’unico modo per farvi paura, darvi l’impressione che possiamo sterminarvi.” Sembrava sincero. Non guardò nemmeno il corpo del Capitano delle Guardie, per lui quella donna non era nulla. “Meritava quella morte. Arrestava giovani ragazze tra la nostra gente, le faceva violentare dalle sue guardie e poi le dava in dono ai nobili della città come schiave sessuali. È questo che vuoi sentire? Perché quella era la sua vera natura e non chiederò perdono per averla eliminata.” Digrignò i denti. “Puoi non credermi, hai la tua occasione… Non sono in grado di difendermi, la tua amante mi ha trapassato un polmone, morirò dissanguato se non andrò da un guaritore.” Nirai sapeva che Muad’Dib aveva un passato da medico, doveva conoscere bene le sue condizioni anche se il Capitano aveva mirato al cuore ed era quello a dover essere stato colpito, almeno così aveva pensato Altarael…

    #6569
     Elan 
    Partecipante

    Nirai cercò di sostenere al meglio Muad’dib, sorreggendolo per evitare che si affaticasse ancora di più. Non era di certo leggero, ma lei avrebbe fatto il possibile.
    “Sopporterò un po’ di sangue.” rispose solo, decisa.
    Non gli piacevano le sue condizioni, gli occhi del mezzo demone erano vitrei e spenti e stava davvero perdendo troppo sangue.

    D’altro canto, Tinuviel sembrava stesse letteralmente impazzendo. Nirai non era così crudele da non provare pena per lei, conosceva il dolore che stava provando, un dolore talmente grande da portare sull’orlo della follia.
    Ma le cose non sarebbero potute andare diversamente, e quando Muad’dib raccontò i peccati del Capitano delle Guardie, strinse i denti con rabbia, sapendo fin troppo bene che stava dicendo la verità.
    “Tinuviel, Muad’dib non sta mentendo. Accettarlo fa male, ma negarlo non cambierà la realtà.”
    Sospirò, agidando la coda: lei non era brava a consolare le persone, anzi. Non era mai stata brava a parlare, ed non aveva per niente tatto. Ogni cosa che avesse detto, probabilmente, avrebbe fatto solo peggio.

    “Una cosa però può cambiare le altre. Se Muad’dib dovesse morire, i non elfi non avrebbero più una guida. E sarebbe una strage, in un modo o nell’altro.”
    La sua voce era decisa: i non elfi avrebbero attaccato senza controllo, oppure si sarebbero fatti massacrare… in ogni caso, non sarebbe finita per niente bene.
    Si sarebbe aperta la strada con la forza, se fosse stato necessario, ma sperava di non doverlo fare… avrebbero perso altro tempo, che nelle condizioni del mezzo demone era a dir poco vitale.

    #6571
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Non riusciva davvero a capire se Muad’dib fosse furbo, scemo o pazzo.

    Non ti voglio uccidere, lei poteva anche meritare di morire ma l’amo, le emozioni non puoi spegnere schioccando le dita e dicendo avada kedavra

    Tinuviel era devastata con momenti di calma in cui riusciva a parlare ed altri in cui poteva solo ridere o singhiozzare.

    “Lo so il mio Capitano non è mai esistito anche se mi ha sedotta e scopata in una serra.” praticamente non le importava più di cosa Nirai avrebbe pensato tanto dopo Altarael non c’era possibilità di qualcosa.

    Si rialzò sbuffando e slacciando la cintura per farla cadere a terra insieme alla spada, poi inizio un canto sommesso, un inno di guarigione, avanzando lentamente verso Muad’dib, aveva già detto di essere pazza?
    Si avvicinò fino a sfiorarlo per guarirne le ferite “hanno comunque bisogno di te, guidali bene. Ma non toccare i miei fratelli o mia madre“.

    Sperava davvero che oltre a mezzo demone non fosse anche un diversamente vivo.

    {Tinuviel usa cura ferite critiche}

    #6598
     Mordoth 
    Partecipante

    “Di mente debole… lo credono tutti o lo credi tu?” Osò insinuare il nano tra sè e sè, ma non così da non essere udito dalla nobile elfa.
    A lui sembrava tanto una scusa per non prendersi delle responsabilità, usare la malattia come scudo per non prendere posizione. Eppure avrebbe potuto fare del bene in quell’occasione, al contrario di sua cugina. E di certo il nano non condivideva l’idea che Rosaline avrebbe potuto contrattare con Muad’Dib.
    Gant rimase un po’ sorpreso alla richiesta di Juliet. Prese le missive e le tenne in mano guardandole non sapendo bene che fare.
    “Credete davvero che mi ascolteranno? Un non elfo che è fuggito dalla dimora del Quinto Padrone sotto attacco. Sarebbe senza dubbio più credibile uno dei vostri servitori.” Ribattè il nano.
    “O ancora più credibili le parole di una loro pari.” Disse poi con decisione, fissando negli occhi Juliet. L’alchimista pensava fosse giunto il momento di smettere di fingere.
    “Ad ogni modo preferirei rimanere qui al vostro fianco, se posso scegliere.” Non sapeva bene perchè ma sentiva di potersi fidare di quell’elfa, proprio come con Lord Sirion.

    #6602
     Meeme 
    Partecipante

    GANT
    Juliet Wisewill sospirò annuendo. “Come preferite, ma non sono sicura che i nobili di questa città ascolteranno le mie parole. Ho mantenuto il silenzio per diciassette anni… tutti mi credono impazzita di dolore.” Invece non lo era, Gant iniziava a prestare attenzione anche ai gesti di lei e si rese conto che aveva mentito ed ingannato per tutti quegli anni.

    Una delle guardie appostata alla finestra tornò indietro a riferire ai due dell’esito dello scontro ormai concluso. I rumori iniziali e le urla erano, infatti, cessate.
    “Mia signora, il Capitano delle Guardie Altarael è…” La guardia aveva il groppo in gola. “Morta?” concluse Juliet ed il soldato si stupì sentendola parlare senza vaneggiare. “Mi chiedo se non se lo meritasse per tutto il dolore causato dalle sue azioni sconsiderate e perverse.” Sospirò e fece cenno alla guardia di ritirarsi insieme agli altri, quella obbedì ancora sconvolta dal cambio di carattere dell’elfa.

    Juliet uscì fuori dalla dimora seguita da Gant, il corpo dell’umano era stato tirato giù ed ora giaceva ai piedi di Muad’Dib e di Nirai. Gant si stupì di vedere la ranger felinide in compagnia del capo dei ribelli, addirittura lo sorreggeva aiutandolo a sostenersi. Tinuviel la barda era distrutta, sembrava spezzata come se tutti i suoi sogni si fossero infranti per sempre ed in terra il nano notò il corpo con il volto carbonizzato del capitano delle guardie. Il Mezzo demone attivò una pergamena e sia lui, sia Nirai ed il corpo dell’umano sparirono in un attimo. Juliet sospirò e si rivolse a Tinuviel cercando di utilizzare un tono di voce dolce perché distrutta. “Rosaline Wisewill è fuggita… Temo voglia spingere gli altri Padroni ad una rappresaglia. Mi recherò nella Sala del Consiglio tentando di mediare per una soluzione più ragionevole. Sono stata in silenzio per diciassette anni è giunto il tempo di far sentire nuovamente la mia voce.”

    NIRAI
    Il Mezzo demone non si aspettava di essere curato dalla barda, la guardò con un sorriso grato, lieto che avesse deciso di non combattere né lui, né Nirai…
    “Convinci la tua famiglia a non combattere, cercherò di mantenere la pace più a lungo possibile tra la mia gente nonostante la morte del mio amico li abbia gettati nella disperazione e nella rabbia.” Lui sembrava calmo in quel momento. Gestiva il sangue demoniaco che gli scorreva nelle vene meglio di tanti altri.

    Recuperarono il corpo di Wallach e Muad’Dib fece comparire tra le mani una pergamena portale. “Ci porterà al sicuro…” mormorò lui concentrandosi per attivarla quando dalla dimora comparve Gant in compagnia di un’elfa dai capelli neri, gli occhi scuri ed un tatuaggio sulla fronte che sembrava un albero o una farfalla. Muad’Dib attivò il teletrasporto e sia lui, sia Nirai ed il corpo dell’umano sparirono in un attimo.

    Si ritrovarono in una radura, Muad’Dib si accasciò ancora debole nonostante le cure, doveva aver dato fondo a tutte le sue energie durante quel combattimento, non era immortale ed aveva rischiato di morire in quello scontro. “Montague ti ha addestrato per essere un medico, non un guerriero… Potresti almeno tentare di rispettare le sue ultime volontà?” Nirai riconobbe la voce, era di Marethari, l’elfa druida che li aveva accolti nel suo Bosco sacro. L’Elfa comparve accompagnata da due giovani elfi; sorrise con tristezza alla felinide ed ordinò ai suoi novizi di occuparsi del corpo di Wallach in modo da poterlo seppellire.

    Una volta spariti i novizi si chinò per controllare le condizioni del Mezzo demone facendolo stendere su un tappeto di erba fresca. “Doveva essere fatto, Marethari…” Sussurrò lui mentre lei puliva il corpo dalla tintura, la cenere ed il sangue.

    NIRAI e TINUVIEL
    Il Mezzo demone non si aspettava di essere curato dalla barda, la guardò con un sorriso grato, lieto che avesse deciso di non combattere né lui, né Nirai…
    “Convinci la tua famiglia a non combattere, cercherò di mantenere la pace più a lungo possibile tra la mia gente nonostante la morte del mio amico li abbia gettati nella disperazione e nella rabbia.” Lui sembrava calmo in quel momento. Gestiva il sangue demoniaco che gli scorreva nelle vene meglio di tanti altri.

    Recuperarono il corpo di Wallach e Muad’Dib fece comparire tra le mani una pergamena portale. “Ci porterà al sicuro…” mormorò lui concentrandosi per attivarla quando dalla dimora comparve Gant in compagnia di un’elfa dai capelli neri, gli occhi scuri ed un tatuaggio sulla fronte che sembrava un albero o una farfalla. Muad’Dib attivò il teletrasporto e sia lui, sia Nirai ed il corpo dell’umano sparirono in un attimo. Juliet sospirò e si rivolse a Tinuviel cercando di utilizzare un tono di voce dolce perché distrutta. “Rosaline Wisewill è fuggita… Temo voglia spingere gli altri Padroni ad una rappresaglia. Mi recherò nella Sala del Consiglio tentando di mediare per una soluzione più ragionevole. Sono stata in silenzio per diciassette anni è giunto il tempo di far sentire nuovamente la mia voce.”

    #6603
     Elan 
    Partecipante

    Nirai osservò incuriosita l’Elfa che uscì dalla casa del Quinto Padrone, prima che venissero avvolti dalla magia della pergamena di Muad’dib. Non sapeva se fosse una nuova nemica, un’altro di quegli elfi che odiavano i non elfi, oppure qualcuno di neutrale. Aveva un tatuaggio curioso, ma quello non era il momento di fermarsi a chiacchierare ancora.
    Lanciò una sola occhiata a Gant e Tinuviel, quindi chiuse gli occhi quando il teletrasporto entrò in funzione.

    Non era abituata a quegli incantesimi, e si sentì lo stomaco attorcigliato e i brividi lungo la schiena, una sensazione orribile a dirla tutta. Non sapeva nemmeno lei come aveva fatto a mantenere la calma, ma ringraziò il cielo che Marethari fosse già sul posto per occuparsi di Muad’dib: non era sicura che sarebbe riuscita a sorreggerlo ancora tanto a lungo.
    Guardò con una certa tristezza e con un sospiro i due elfi portare via il corpo di Wallach, ricambiò stancamente il sorriso della druida e si accasciò per terra.

    Avrebbe voluto cercare di stare calma, ma quando sentì Muad’dib rispondere che andava fatto non ci vide più, e prima di poter anche solo fermarsi un attimo a ragionare, gli tirò uno schiaffo.
    Non era sicura nemmeno lei da dove le fosse venuto il coraggio di fare una cosa del genere, ma ormai la frittata era fatta, e con la tensione che si stava sciogliendo le cose non andavano tanto meglio.
    “Poteva essere fatto senza rischiare di farti ammazzare, grosso bestione cocciuto che non sei altro! Pensi che quello che ho detto a Tinuviel non fosse vero? Se tu fossi morto per i non elfi che guidi sarebbe stata una strage!”
    Sentiva la rabbia montarle dentro, al mezzo demone quasi non sembrava importare.
    “Quella depravata doveva pagare, ma almeno potevi evitare di farti infilzare al cuore come uno spiedino!”
    Non le importava nemmeno che ci fosse Marethari, forse entrambi l’avrebbero presa per pazza – non escludeva la possibilità che lo stesse diventando davvero, in quella dannata città – ma semplicemente non poteva e non era in grado di starsene zitta.

    #6604
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Una volta curato Muad’dib si voltò di scatto verso il corpo del capitano ma alontanò subito lo sguardo “sta ancora urlando” il suò respiro era rapido ed irregolare, tutti gli esercizi di respirazione che conosceva non avevano nessun effetto, non nello stato in cui era al momento, ancora in lacrime non tentò di coprirsi gli orecchi, sapeva che non sarebbe servito, ma non riusci a fermare le mani portandole alle guance umide “smettila! smetti di urlare Altarael, sei morta, perdonami, smettila“.

    *basta! non è reale, non è reale!* socchiuse gli occhi cercando di calmarsi ma la colpa era troppo forte, anche con i peccati che avevano attribuito ad Altarael lei aveva bisogno di ricordare il suo capitano come era in quella serra, nuda su di lei, in lei, Tinuviel aveva diritto almeno a questo.

    basta! contegno Tinuviel, sei un elfa, una cacciatrice, sei Emlin” mormorò ma le urla non si fermavano e neanche la puzza di carne e capelli bruciati “i suoi occhi” *oh i suoi occhi di smeraldo così perfetti, come ha potuto distruggere i suoi occhi* Tinuviel avrebbe potuto impedirlo, avrebbe potuto provarci ed una freccia nella schiena era molto meglio di quel dolore “smetti di urlare!” implorò.

    Alle parole di Muad’dib cercò un pò di lucidità, od almeno del metodo in quella follia “sì, riucirò a tenerli buoni e convincerli a non fare idiozie, o costringerli. Sono scappata per quindici anni da questa città marcia e dai miei doveri di primogenita, ma è il momento di prendere il controllo degli Ionnathithil“.

    Avrebbe perdonato Nirai se fosse successo e l’avrebbe anche ringraziata per averle evitato di sentirsi così in colpa, così sconvolta, se qualcuno le avesse fisicamente impedito di intervenire il suo capitano non sarebbe morta in quel modo mentre lei non faceva niente *come hai potuto lasciarti convincere a non fare niente! è colpa tua sei come tutti gli altri*.

    sono diventata come loro” *pensa ai suoi occhi, pensa alla sua lingua non a quello. meriti di ricordare il capitano che ti amava. il capitano con gli occhi di Naltariel. Lei non è morta qui, è morta ieri combattendo quei pazzi, quella distesa qui non è il mio Capitano!* “Non è lei, non è lei” ma niente fermava le urla.

    Riuscì a stento a far dei respiri lenti e profondi, doveva calmarsi o sarebbe davvero impazzita come Juliet, anche se lei probabilmente fingeva solamente mentre Tinuviel sentiva davvero la propria mente vacillare *calmati! ohh lei non lo meritava io non lo meritavo. Naltariel sono stata debole, quindici anni senza di te ed alla prima che fa miao nella mia direzione con una maschera invitante finisco così. Patetica.*
    Chiuse gli occhi ed espirò di nuovo.

    * Lei non merita questo tuo dolore.

    Ma il mio Capitano sì.

    IDIOTA! il tuo Capitano esiste solo nel tuo cuore.

    Lo so! ma permettimi di averla almeno lì.

    Non così.

    Ti prego lascia che almeno il suo ricordo mi ami, lasciami qualcosa di lei.

    Non ti basta Naltariel? lei è reale.

    Ma NON mi vuole!

    Questo non ti ha mai impedito di sognarla,
    neanche questa notte.

    Le stavo dicendo addio, avevo Altarael.

    Tornerà da te.

    AHAHAHAHA quel genere di desideri non si avvera, non importa quanto a lungo o fermamente ci credi!*

    Rise ancora, e va bene forse era già matta, questa non era certo la prima volta che parlava con se stessa in quel modo, e con due voci diverse! La sua mente poteva essere davvero strana, ma la sua vita era così da una parta la skald cacciatrice e dall’altra la nobile viziata. Anche se questo prima era più un gioco, molto di quello che faceva era un gioco, un avventura, strati su strati di significati e segreti.

    Vidde la pergamena *portale* “Sì andate prima che arrivino altre guardie” mormorò a sua volta *oh dei! stava giocando con lei! Muad’dib si è fatto ferire in quel modo per deriderla, per umiliarla! ohhh il mio Cap-
    Se finisci quella frase ti picchio forte forte forte.
    Non puoi picchiare la tua mente, sciocchina.
    Troverò un fottuto modo per farlo, credici!
    *

    Si voltò verso Juliet, si lei non era davvero pazza che situazione ironica *la pazza è sana e la sana sta impazzendo, la mia vita è una tragedia ironica* la sua presenza ed il tono della sua voce però aiutarono a calmarla un poco, non poteva lasciarsi andare il quel modo, aveva ancorà il suo orgoglio non permetterà alla morte del capitano, del suo capitano, di distruggerla *forse è successo perché ho capito cosa stavo cercando in tutte quelle donne con gli occhi verdi ed i capelli rossi. Ho visto gli occhi di Altarael, saentito le sue parole ed ho sperato, e nella speranza mi sono lasciata ingannare, ma nonostante tutto la amo davvero, la amo e la odio. Perché proprio tu brutta stronza, ridammi il mio Capitano!*

    spero riusciate, il Quarto sembrava ragionevole per quel poco tempo che abbiamo passato insieme ieri” guardò di nuovo il corpo di Altarael, ora era davvero più calma ma una parte di lei riconosceva in quella calma lo stato mentale che aveva prima di una caccia impegnativa, prima di una battaglia, prima di uccidere ed era spaventata perché non sapeva chi avrebbe dovuto combattere.. non elfi? elfi? sperava davvero non altri elfi, non sopportava di farlo, faceva sempre di tutto per evitare quel genere di scontri. Anche Naltariel non sopportava gli scontri fra elfi, non sopportava gli scontri in generale, era molto pacifica il suo primo amore forse perché spesso finiva per curare gli scemi.

    * Ti ho già detto che tornerà.

    Non lo farà, sono quindici anni che aspetto!

    Non smettere di sperare, Emlin.

    La speranza mi ha fatto cadere per Altarael.

    Non smettere comunque.

    No, non smetterò, volevo solo che mi amasse. Avevo bisogno che mi amasse.*

    Però stava ancora piangendo silensiozamente “Farò lo stesso con la mia famiglia, entrambe dobbiamo smettere di guardare dall’altra parte e prendere il nostro posto

    #6621
     Mordoth 
    Partecipante

    Forse era proprio perchè era stata in silenzio tanto a lungo che la avrebbero ascoltata. Uscire dall’ombra in un momento come quello avrebbe potuto essere un segnale tanto forte da scuotere gli altri Padroni. Ma quello era il pensiero di un piccolo nano ubriacone, non di un politico.
    Appresa la notizia dell’esito dello scontro, Gant seguì Juliet di fuori, provando un poco di piacere dalla dipartita del Capitano delle Guardie. Sentiva che un ostacolo verso la pace era stato abbattuto.
    La situazione fuori lasciò per un attimo a bocca aperta Gant… e non per ruttare!
    Sapeva che Tinuviel era uscita per intervenire nello scontro, ma vederla sul corpo del Capitano lo sorprese non poco. Evidentemente c’era stato qualcosa tra loro… rabbrividì dal disgusto, sentiva il bisogno di bere.
    La presenza di Nirai era però la vera sorpresa, che ci faceva lì a sorreggere il mezzo demone? Un altro motivo per bere, non avrebbe avuto risposta alla sua domanda. Poi puff! E ti pareva…
    Tinuviel sembrava davvero distrutta e Gant per un attimo rimase indeciso sul da farsi, ma solo per un attimo. “Io andrò con Madama Juliet, se me lo concede.” Disse semplicemente. Lì non poteva fare molto e pensava che Tinuviel avesse bisogno di stare per conto suo.

    #6623
     Meeme 
    Partecipante

    GANT e TINUVIEL
    Juliet Wisewill ordinò ad una delle guardie di coprire il corpo del Capitano, sembrava davvero dispiaciuta per Tinuviel e non voleva lasciare il cadavere ai corvi.
    “Non so cosa vi legava a quella donna, ma lasciate che se ne occupino i miei servitori. Riceverà un funerale onorevole…” L’elfa sapeva che non meritava affatto gli onori, ma Juliet era compassionevole.

    “Avete bisogno di un guaritore, ve ne manderò uno alla vostra dimora a meno che non decidiate di venire insieme a me.” Juliet Wisewill sembrava così calma, la follia solo una maschera per nascondere altro.
    Fece un cenno di assenso alla richiesta del nano. “Lord Sirion si fida di voi, la vostra compagnia sarà utile alla causa. Spero solo di riuscire a far ragionare i più guerrafondai. Il Primo ed il Secondo Padrone non sono famosi per la diplomazia con i non elfi.” Ammise sincera. “Pensiamo a proteggere chi è ancora in vita. Avremo modo di piangere i nostri morti quando questa guerra sarà solo un brutto ricordo.” concluse la nobile elfa con voce gentile e pacata.

    NIRAI
    Marethari sgranò gli occhi alla reazione esagerata della felinide e si trattenne dal scoppiare a ridere, mentre Muad’Dib si massaggiò sorpreso una guancia non aspettandosi lo schiaffo. “Forse me lo meritavo…” sospirò chiudendo un attimo gli occhi e poi guardando la druida per avere conferma. “Era un buon piano, Nirai… Ho assecondato la superbia del Capitano, le ho mostrato di poter essere ferito e poi ho lasciato che colpisse un punto non mortale. Avrei rischiato solo un polmone, un danno accettabile…” Nirai avrebbe potuto ribattere che era stato colpito al cuore, altro che polmone, ma il mezzo demone scosse il viso stanco.
    “Non poteva colpirmi al cuore, Nirai…” scambiò uno strano sguardo con Marethari e quest’ultima guardò Nirai cercando di capire le intenzioni della felinide.

    “Spero sia fidata, Muad’Dib…” mormorò lanciando un’occhiata dubbiosa sulla ranger, ma il mezzo demone annuì. “I miei organi sono spostati rispetto a quelli di una persona normale… Un difetto genetico, ma in combattimento può rivelarsi utile se nessuno sospetta la verità.” Sorrise, un sorriso triste, freddo e stanco. “Era un buon piano…” ripeté a se stesso e Marethari alzò le spalle in segno di resa.

    “Lascialo riposare qualche minute prima di tornare ad aggredirlo.” Disse la druida elfa con un sorriso più amichevole e la prese a braccetto per farsi aiutare con qualche erba medica mentre Muad’Dib si addormentava. “Prenderlo a schiaffi? Davvero?” Rise divertita dalla situazione una volta sole. “Cerca solo di non spezzargli il cuore anche tu come Ann…”

    #6625
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Coprirono il corpo del suo Capitano, la calma pre-battaglia aiutava a tenere la mente sotto controllo *quella stronza non mi farà impazzire di dolore e rimorso. Non vincerà contro Emlin, ricorderò il mio Capitano, continuerò ad amare il mio Capitano ed a sognarla mentre mi penetra dolcemente.*.

    Non so più cosa ci legava o cosa ero per lei. La amo, amo la donna che mi ha fatto credere di essere. Il mio Capitano.

    Oh se era compassionevole Juliet Wisewill, avrebbe dovuto essere lei il Quinto, chissà cosa le era accaduto veramente *non credo che quell’umano abbia davvero abusato di lei, era una menzogna* e scherzavo su come l’avrei sedotta.

    “un guaritore?” Tinuviel non aveva ferite fisiche, erano mente e cuore a sanguinare “se pensate che possa aiutarvi, vi seguirò. C’è molto da fare.”

    *aspetta! ha detto un guaritore?* Tinuviel ritornò a concentrarsi sulle ultime parole di Dama Juliet *sì l’ha detto. Oh dee forse sarà Naltariel* socchiuse gli occhi e la calma che aveva riuscito a raggiungere scomparve in un attimo *lei può salvarmi! Lei può, il mio angelo. Rivedere i suoi occhi e tornare fra le sue braccia, sarei di nuovo completa sarei a casa. portò una mamo al cuore “Forse questo squarcio che ho nel petto guarirà finalmente, se potrà perdonarmi di averla tradita con Altarael, perdonarmi di avere un posto nel cuore riservato solo al mio Capitano.*

    “sì, prima i vivi”

    #6626
     Elan 
    Partecipante

    “Certo che te lo meritavi!!!” esclamò Nirai, completamente priva di qualsivoglia briciolo di cautela. Non sembrava nemmeno che stesse parlando con lo stesso mezzo demone che la sera prima l’aveva terrorizzata a morte.
    “Un buon piano non prevede di farsi infilzare a morte al cuore!!”
    Forse in un altro momento avrebbe persino pianto. La tensione le si stava letteralmente sciogliendo addosso, tutto il dolore, tutta la paura, era come se si stesse tutto lentamente sciogliendo.

    Tanto che ci mise qualche secondo a realizzare cosa le stava spiegando Muad’dib. Una malformazione genetica, il cuore spostato…
    La Felinide lo guardò, bloccata, sbattendo gli occhi una, due volte, come per assicurarsi di non essere completamente rincitrullita. Ok, forse poteva essere un buon piano, ma avvisare sarebbe stata comunque una cosa carina.
    “Te lo sei meritato comunque!! Poteva succedere qualsiasi cosa, poteva colpirti in maniera più grave del previsto!”
    Non avrebbe mai ammesso che effettivamente poteva essere un piano per lo meno intelligente.
    “Sei fortunato a stare male, se no ti avrei preso direttamente a pugni, e ti saresti meritato anche quelli!!”
    Certo, quello di Muad’dib era un vantaggio non indifferente, ma in quel momento lei era troppo stordita per darci veramente peso. Probabilmente avrebbero potuto dirle che il sole sorgeva a nord e ci avrebbe creduto senza troppi problemi.

    Talmente stordita, che quando Marethari la prese a braccetto, la seguì senza nemmeno porsi problemi. Le sembrava di essere in un limbo, come se tutto quello che stava succedendo non fosse reale.
    “Si meritava di essere aggredito molto peggio, stupido testone che non è altro.” commentò un poco intontita, aiutando la druida. Ma poi si bloccò, sentendola ridere.
    “Forse… ho esagerato, vero?” sorrise anche lei, quell’elfa le era piaciuta fin dalla prima volta, era gentile e aveva un che di dolce.
    Ma alle sue ultime parole la guardò, tanto stupita quando lo era stata quando Muad’dib le aveva detto di avere gli organi spostati.
    “Spezzargli…? Ann…?” non stava davvero capendo più niente. “Credo di essermi persa qualche pezzo per strada… Ann non era la moglie di Wallach? Cosa c’entra con me?”
    Aveva l’espressione di chi era letteralmente caduto dalle nuvole.

    #6640
     Mordoth 
    Partecipante

    L’alchimista si rattristò nel vedere come soffriva Tinuviel, gli dispiaceva. Almeno sapeva che non poteva riavere indietro chi aveva perso… una magra consolazione certo, ma pur sempre una certezza. Il dubbio rodeva più a lungo e più a fondo di un dolore vero.
    Stappò la fiaschetta della sua riserva e salutò il caduto in battaglia con un gesto, prima di berne un sorso. Il liquore scese nella gola del nano infiammandola.
    Tirò fuori il petto orgoglioso delle parole che Juliet aveva detto, avere la fiducia di un elfo non era certo poca cosa in quella città. “Sarà meglio affrettarci, Madama Rosaline potrebbe averci preceduto…” suggerì Gant.

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 8 mesi fa da  Mordoth.
    #6643
     Meeme 
    Partecipante

    GANT e TINUVIEL
    Juliet Wisewill annuì e scortata dalla barda e dal nano si diresse verso il Palazzo del Consiglio dove si sarebbero riuniti i Padroni in caso di problemi.
    Lord Sirion era lì ad aspettarli e gli andò incontro visibilmente preoccupato per loro. “State bene! Rosaline Wisewill sta raccontando agli altri della vostra morte eroica!” Sembrava sorpreso di vederli vivi. “Dobbiamo parlare ai Padroni, devono vedere coi loro occhi che Rosaline si è sbagliata! Ma cosa è successo?”

    Domandò e poi si soffermò su Tinuviel notando lo sguardo disperato della barda. “Siete sicura di stare bene, dama Tinuviel? Posso accompagnarvi dai guaritori? I druidi ci stanno aiutando con i feriti della sera scorsa, ma anche voi avete bisogno del loro aiuto, forse…” aggiunse non volendo farle delle domande.

    Juliet sospirò e raddrizzò le spalle. “Occupatevi pure di dama Tinuviel, io e Mastro Gant ci occuperemo degli altri Padroni.” Aveva parlato con voce ferma e lord Sirion sembrava piuttosto sorpreso dalla cosa. “ Posso sapere cosa è successo?” chiese di nuovo un po’ spaesato dalle novità.

    NIRAI
    La druida Elfa sembrò sorpresa dalla reazione di Nirai. “Oh…” commentò rendendosi conto che forse si era sbagliata. “Scusami, credevo che fossi innamorata di lui. Da come lo hai sgridato pensavo avessi una storia con il nostro Muad’Dib.” Alzò le spalle un po’ sconsolata. “Ti chiedo ancora perdono, mi sono sbagliata.” Sorrise con dolcezza ed iniziò a preparare qualche intruglio da mettere sulle ferite del mezzo demone ormai addormentato.

    “Ann era la moglie di Wallach, sì… ma prima di lui era stata la donna di Muad’Dib. Era una giovane talentuosa ed allegra, ma aveva dei progetti e non poteva inseguirli con il mezzo demone. Wallach era già innamorato di lei e MuadìDib decise che fosse più saggio lasciare Ann in favore del suo amico.” raccontò con una punta di tristezza nella voce. “Le persone fanno cose stupide quando innamorate. Tu però non dirgli che ti ho parlato di Ann. ” le chiese con quel sorriso gentile. “Piuttosto, sono riuscita a trovare una traccia per il tuo compagno di viaggio, Gant. Quando questa storia si sarà calmata gli indicherò la via da seguire.”

    #6647
     Elan 
    Partecipante

    Nirai spalancò gli occhi, diventando rossa fin sulla punta del naso.
    “Chi… cos… no!”
    Forse non era precisamente il modo più delicato di reagire, ma Marethari l’aveva colta talmente tanto alla sprovvista che non era riuscita a fare altro che blaterare cose sconnesse.
    “Voglio dire, no!” continuò, cercando di ritrovare un minimo di autocontrollo.
    “Insomma, Muad’dib è di sicuro una bella vista, non c’è che dire, ma l’unica volta che abbiamo parlato ancora un po’ e mi squartava viva!”
    Forse non stava migliorando la sua situazione, questo era poco ma sicuro.

    Fece un bel respiro, cercando di ritrovare la calma. Possibile che si fosse cacciata in quel pasticcio solo per un ceffone?!

    Ascoltò comunque la storia di Ann, Wallach e Muad’dib con attenzione e un poca di tristezza.
    “Ha fatto qualcosa che non molti avrebbero fatto al posto suo.” disse sopra pensiero. Ecco perché aveva parlato di lei in quel modo così dolce, poco prima…
    “Sembra tanto burbero, ma non è cattivo alla fin fine.”

    Scosse la testa. Non pensava davvero che sarebbe mai finita in tutta quella situazione strana.
    Alle ultime parole della druida però restò un attimo perplessa.
    “Perdonami, credo di non capire. Ti confesso che non ho parlato molto, con Gant…” in effetti, non gli aveva parlato quasi per nulla. Lui e il suo maledetto tentacolo continuavano a farle venire i brividi ogni volta che ci pensava.

    #6648
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    finalmente erano di nuovo con Sirion, lui e Dama Juliet avrebbero saputo cosa fare per evitare una guerra stupida, come lo sono quasi tutte le guerre, alcuni direbbero che tutte le guerre sono stupide ed inutili ma non Tinuviel, gli skald praticamente vivevano per narrare gesta eroiche e battaglie preferibilmente dopo aver partecipato.

    No, non sto bene Lord Sirion” gli rispose con la voce ancora rotta anche se stava leggermente migliorando, pensare a Naltariel aveva aiutato qualcosa, ma peggiorato altro “si dei guaritori forse aiuterebbero“.

    *No, non lo farebbero, solo Naltariel solo Naltariel.
    Tornerà.
    Sì, lo so, grazie… Sarò di nuovo sua, non ho mai smesso, sarà di nuovo mia
    *

    Abbassò la voce per farsi sentire solo loro tre “Altarael Anori ha ucciso un umano ed appeso il suo corpo davanti alla dimora della Quinta, era un mago amico di Muad’dib e lui è arrivato praticamente nudo ed ha ucciso il capitano, arsa viva a mani nude dopo eser stato trafitto al cuore” non riusciva a togliersi dalla mente quelle urla “ed anche se mi dicono che lo meritasse, che era una degenerata, un mostro, una maschera bellissima” fece una pausa non poteva ricominciare a farneticare il quel modo quindi non completò la frase anche se probabilmente Sirion avrebbe capito ugualmente, ma che capisca non importava davvero più.

    *cosa penserebbero Elemmire e Isilmer vedendomi così, o Naltariel od il mio Capitano. Oh vvero, lei non pensa perché non esiste.* “Nirai era con lui” prese un respiro profondo per calmarsi di nuovo almeno un poco.

    Muad’dib mi ha detto di convincere la mia famiglia a non combattere, poi se ne sono andati con una pergamena portale.” *mentre io impazzivo* “e come potete vedere non ho preso tanto bene il modo in cui l’ha uccisa“.

    *tutto quel dolore, è colpa mia* “ma dobbiamo evitare altri scontri” si stringeva le mani e poi apriva e chiudeva i pugni, Tinuviel non sapeva come riprendersi senza avere fra le mani qualcuno da uccidere e poi un altro, ed un altro ancora, ed ancora ed ancora ed ancora.

    Chinò la testa ma dopo un ghigno le sfugì una risatina dal suono crudele *controllati dannazione*. Voleva tanto poter avere qualcuno da odiare per quello oltre a se stessa ed Altarael, non poteva ucciderla di nuovo ed anche se avesse potutto probabilmente sarebbe riuscita soltanto ad implorarla e baciarla sperando che potesse diventare il capitano che aveva sognato.

    E non poteva odiare Muad’Dib nonostante quello che l’aveva costretta a vedere.

    #6652
     Mordoth 
    Partecipante

    “Sbagliata?!? Togliti le fette di prosciutto di troll dagli occhi!” Sbottò il nano evidentemente irritato. Bofonchiò per un minuto buono imprecazioni in nanico molto colorite prima di recuperare un po’ il controllo. Rosaline non si era sbagliata, voleva quella guerra e stava cercando di convincere gli altri Padroni ad appoggiarla. La storia della loro eroica morte era solo legna buttata nel fuoco per alimentarlo.
    Non conosceva ancora i dettagli dello scontro e rimase colpito dal racconto di Tinuviel e da quello che evidentemente non diceva. Nonostante le colpe del Capitano e le motivazioni di Muad’Dib, quanto era successo era tremendo a sentirsi.
    Il turbamento di Tinuviel era palpabile e probabilmente allontanarsi da quella situazione era la cosa migliore per l’elfa.
    “Mentre Tinuviel era uscita con il Capitano, io sono rimasto a fianco di Madama Juliet.” Il nano continuò il racconto per Lord Sirion. “Rosaline se l’è svignata lasciandoci lì e Madama Juliet ha ritrovato il senno. A fine battaglia siamo usciti vedendo i vinti a terra e i vincitori sparire nel nulla, Nirai era con il mezzo demone.” Non voleva essere un’accusa contro la compagna felina, solo l’esposizione di un fatto.
    Gant non aveva dubbi che Nirai avesse avuto i suoi motivi per aiutare Muad’Dib e per scongiurare la morte di molte più vittime.
    “Ma adesso sarà bene che entriamo a zittire quella serpe.” Disse al gruppo, stringeva i pugni da far sbiancare le nocche tanto era infuriato, anche in una zuffa tra ubriachi c’era più onore che in Rosaline Wisewill.

    #6654
     Meeme 
    Partecipante

    GANT e TINUVIEL
    Lord Sirion sospirò visivamente intristito per il racconto della barda.
    “Mi dispiace per quello che vi è accaduto, dama Tinuviel…” le rispose con gentilezza. “Spero che I guaritori possano aiutarvi a superare questo dolore, almeno quello fisico.” Per quello mentale sarebbe servito il tempo.
    “Nirai se la caverà, non possiamo preoccuparci anche per lei, se ha scelto di restare con il mezzo demone vuol dire che si fida di lui e noi dobbiamo fidarci di lei.” concluse con un sorriso.

    Si alterò solo per le parole di Gant. “Datevi una calmata, maestro Gant, non sono io il vostro nemico. Se siete arrabbiato per altri motivi, teneteveli per voi.” Fece un cenno al gruppo per farsi seguire dentro la sala del consiglio. C’erano molte persone, i nobili più importanti della città, tra cui la famiglia della barda, ed anche molti cerusici che stavano guarendo i feriti meno gravi ancora in attesa di cure. L’attacco era passato, ma non tutti erano riusciti a farsi medicare.

    I Padroni stavano ascoltando Rosaline con attenzione, il Terzo ed il Quarto Padrone parevano sorpresi ed anche un po’ scettici, mentre il Primo ed il Secondo molto più propensi a fidarsi delle parole della dama. “Quindi state dicendo che saremo sotto attacco entro sera?” domandò il Terzo Padrone con voce seccata. “Sto dicendo, lord Moonligth, che I Non Elfi hanno un leader forte pronto a guidare il suo esercito personale contro di noi.” Rispose Rosaline con apprensione. Era una brava attrice, come sula cugina Juliet del resto, e stava cercando di convincere i Padroni a far intervenire l’esercito per spazzare via il distretto dei Non elfi.

    NIRAI
    Marethari sghignazzò sentendo il commento di Nirai sul fascino di Muad’Dib e poi sorrise, un sorriso dolce e paziente. “Non devi giustificarti, sono io che ho sbagliato.” ammise. “Dimentica le mie parole, però hai ragione… è burbero, ma ha una grande forza ed un grande cuore. Ha sulle sue spalle il destino di troppe persone e gestisce tutta questa pressione da solo. Quelli come lui sono destinati a grande cose, Nirai… ed anche ad una morte gloriosa.” Sospirò scuotendo il viso e preferendo cambiare argomento.

    “Oh… Nulla, riguarda la scomparsa di suo fratello, ho trovato una traccia che potrà usare come base per ritrovarlo. Quando rivedrò mastro Gant gli dirò di persona la mia scoperta.” La druida era sempre calma, sempre pacata come se ogni preoccupazione potesse risolversi in qualche modo.

    Tornò dal ferito perché si stava risvegliando. Muad’Dib aveva ancora l’aria ferita, ma si rialzò comunque pronto a tornare dalla sua gente. “Indossa questo, almeno non attirerai troppo le guardie su di te.” Disse Marethari passandogli un lungo mantello con cappuccio. Il mezzo demone annuì. “Vado a seppellire il mio amico, qui nessuno disturberà il suo corpo, il Bosco è sacro anche per i nobili elfi.” affermò Muad’Dib e la druida annuì lasciandolo andare.

    #6660
     Elan 
    Partecipante

    Nirai era davvero a dir poco a disagio dopo quella spiacevolissima gaffé, ma scosse la testa e borbottò qualcosa come “Comunque il ceffone se lo meritava…”
    Lo disse comunque a bassa voce, e agitò le orecchie, contenta che Marethari avesse cambiato discorso.
    C’erano dei momenti in cui continuava a domandarsi come si fosse cacciata in quel gran pasticcio, senza mai riuscire a darsi una risposta.
    Le cose le erano semplicemente sfuggite di mano, un po’ troppo a dire il vero.
    “Avrebbe bisogno di mettere un po’ più sale in zucca, altro che morte gloriosa… da morto non sarebbe d’aiuto a nessuno.” commentò soltanto, prima di accantonare del tutto l’argomento Muad’dib.

    Continuava a non capire di preciso la storia di Gant, il nano doveva avere qualche segreto di cui aveva parlato con la druida, ma la cosa non la incuriosiva particolarmente.
    “Spero solo che non finisca per cacciare tutti quanti in altri pasticci.” si limitò a commentare.
    In effetti, ne aveva già avuti a sufficienza da quando era arrivata, ci mancava solo Gant e la sua famiglia a creare altri problemi.

    Seguì Marethari di nuovo dal mezzodemone, stupita di trovarlo già sveglio nonostante le ferite, e fece una smorfia alle sue parole.
    Quella giornata era ben lontana dall’essere finita, probabilmente.
    “Mi dispiace…” disse a bassa voce, distogliendo lo sguardo da lui. E valeva un po’ per tutto.
    Per Wallach, per lo schiaffo che gli aveva dato… perché, in fondo, le cose sarebbero in qualche modo potute andare diversamente.

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