Storia di altri Romei e di altre Giuliette…

Questo argomento contiene 450 risposte, ha 5 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 3 anni, 10 mesi fa.

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  • #7032
     Elan 
    Partecipante

    Nirai alzò le spalle.
    “Non sono brava con queste cose. A me piace essere diretta e dire la verità. Girarci attorno non porta a niente di utile e, di solito, viene sempre comunque fuori nei modi peggiori.”
    Certo, il suo essere diretta non sempre le aveva portato qualcosa di buono anzi. Ma quello era un misero dettaglio.
    “Fargli incontrare la donna che amava sarebbe sicuramente più utile, però per quanto ne so potrebbe succedere qualsiasi cosa. Senza contare che quei due idioti sono due teste calde peggio di me, e non mi stupirei se stessero architettando qualche guaio da combinare proprio in questo momento!”
    Drizzò le orecchie, come se avesse potuto percepire i guai in quello stesso istante.

    Alla fine, però, scosse la testa.
    “Ormai è successo, immagino di non poterci fare tanto.” storse le labbra in un mezzo sorriso triste, perché tanto sapeva perfettamente che indietro non sarebbe mai potuta tornare.
    “Marethari è il segno che le cose stanno cambiando, in questa città. Mi auguro che sempre di più seguano il suo esempio.”
    Sorrise, e socchiuse gli occhi alla sua carezza.

    “Manca ancora tempo prima di domani..” disse sorridendo. Certo, tempo che non sarebbe mai stato abbastanza, per nessuno di loro, ma pur sempre tempo.
    Uscì quindi per un attimo dalla tenda, per mandare un messaggio a lord Sirion. Un qualsiasi uccellino sarebbe stato perfetto come messaggero, e il messaggio stesso doveva essere altrettanto immediato.
    *Ho organizzato un incontro che potrebbe essere utile per domani. Raggiungimi appena puoi. – Nirai*
    Scrisse anche una breve indicazione sul luogo, per poi affidare il testo al suo piccolo messaggero. Sperava che Lord Sirion arrivasse nel più breve tempo possibile.

    #7047
     Meeme 
    Partecipante

    GANT
    Gli Anziani sospirarono in modo mesto prima di prendere una decisione. “Gli Elfi di questa città hanno convinto tutti che solo loro sono in grado di utilizzare la Magia. I Non Elfi a Torvael non nascono incantatori e non riescono ad imparare la magia.” dissero con un nodo in gola. “Diamo questo fatto come certo, ma è capitato di incontrare incantatori nati a Torvael, si nascondono, nascondono la loro Magia perché altrimenti verrebbero deportati alla Ghiacciaia. Lì gli viene strappata la Magia con la forza, ma nel farlo perdono anche la loro mente.” Gant ricordava Montague, il sopravvissuto alla prigionia con la mente spezzata.
    “Si dice che Muad’Dib sia un incantatore, ma nessuno è mai riuscito a catturarlo per deportarlo alla Ghiacciaia. C’è un altro mago qui a Torvael che potrebbe aiutarti come testimone di questo orrore. Si chiama Josie ed è stata accusata di aver colpito uno dei Padroni, si nasconde, ma è nostra amica e potrebbe parlare con te se noi saremo al tuo fianco.”
    Con il consenso di Gant gli anziani lo scortarono in una piccola casa dalle pareti coperte di muffa, il ghetto dei nani era una piccola parte del Distretto e gli edifici si somigliavano tutti.
    I nani bussarono e con circospezione entrarono sentendo che la porta era aperta. Josie era una ragazza graziosa, vestiva di verde ed aveva i capelli castani intrecciati. Aveva uno sguardo dolce, ma il volto sembrava provato dalla sofferenza.
    I nani presentarono Gant in attesa che l’alchimista ponesse le sue domande alla ragazza.

    NIRAI
    Muad’Dib sorrise. “Nessuno è più testa calda di te, Nirai… nemmeno i due gemelli per quanto mi abbiano fatto dannare.” ammise sincero. “Si sarebbero fatti ammazzare pur di trovare informazioni sui loro genitori, ma li ho convinti che rischiare la vita non sarebbe stato affatto utile. Serve pazienza per certe ricerche…” continuò anche se la felinide ebbe l’impressione che doveva averli terrorizzati a sufficienza per non fargli rischiare la vita inutilmente.
    “Quando lascerai Torvael spero tu riesca a trovare un po’ di serenità dal tuo passato. Quello che ti è accaduto ti fa ancora soffrire, lo vedo dal linguaggio del tuo corpo.” disse osservandola con dolcezza.
    Aspettarono una mezz’ora prima di ricevere un segnale dall’esterno. Lord Sirion entrò con circospezione ed anche con sospetto. Muad’Dib non aveva la sua fiducia ed il nobile elfo non era sicuro di potersi fidare di lui. “Spero che ne valga la pena, Nirai… Ora spiegami il motivo per cui dovrei parlare con questo assassino…”

    TINUVIEL
    “Sarà come a teatro! Tu sei un’attrice migliore di me e speriamo che questi schiavisti non ci facciano saltare i nervi!” Eidan e lord Sirion sospirarono, ma avevano la massima fiducia nelle due elfe.
    Le guardie le scortarono dentro con circospezione. Riel prese la barda per mano come per farsi coraggio in quella situazione sgradevole. Lei non era una abituata a stare sotto i riflettori e sperava di dover parlare il meno possibile con quella gente.
    Le guardie confabularono con degli ufficiali spiegando che le due elfe erano interessate a vedere la mercanzia, pagarono una quota solo per entrare ed una volta superato l’ingresso furono sole perché vennero accompagnate da due elfi che dovevano aver ottenuto l’incarico da poco.
    “Questi non sembrano affatto appartenenti alla guardia cittadina…” Sussurrò Riel a disagio.
    Quando entrarono al mercato la situazione non fu delle migliori: c’erano giovani ragazze nude in bella mostra ed anche giovani esotici dalla discendenza più strana.
    “E se volessero metterci alla prova? Tin… non so se riuscirò a tenere il gioco…” mormorò la guaritrice nervosa mentre un ufficiali si avvicinava a loro.
    “Qui la merce è costosa, ma possiamo rimediarvene anche di più economica, dipende da cosa volete fare…” chiese l’elfo con i gradi ed un sorrisetto interessato.

    #7048
     Elan 
    Partecipante

    Nirai fece un sorriso orgoglioso, alzando il naso come se Muad’dib le avesse fatto il più grande complimento del mondo.
    “Vado molto fiera della mia testa calda! Mi ha causato un po’ di problemi in effetti, ma probabilmente ne ha causati molto di più a chi mi circonda!” ridacchiò, come se avesse detto una battuta.
    Doveva pensare positivo, era l’unico modo per uscire da quella situazione ed evitare di continuare a deprimersi.
    Scrollò le spalle.
    “Non ti farò cambiare idea su quei due, lo so. Ma continuerò a credere che tu debba dir loro la verità. Potrai anche averli spaventati a morte…” gli lanciò un’occhiata, come a far capire che conosceva fin troppo bene i suoi metodi persuasivi. “Ma una testa calda resta tale fino alla morte!”

    Scosse la testa alla sua ultima affermazione, rispondendo solo con un laconico “Prima o poi, forse…”
    Ma non era un discorso che rivangava volentieri. Parlarne non avrebbe fatto rispuntare i suoi artigli per magia, e a lei sarebbero mancati per sempre.

    Si stava piuttosto spazientendo, invece, nell’attesa di Lord Sirion e quando arrivò lo accolse a braccia conserte e un cipiglio molto poco allegro sul viso.
    “Dovresti fidarti perché io mi fido.” disse senza mezzi termini e senza esitazione. “E perché Muad’dib non è un assassino.”
    Fece un sospiro, rilassando le braccia.
    “Hai detto di voler aiutare i non elfi di questa città. Nessuno più di lui sa quali sono le loro condizioni, le loro sofferenze… Dovreste collaborare, non odiarvi a vicenda, visto che lottate per una stessa causa.”

    #7049
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Non sarà facile ma non so come fare altrimenti, ed anche se ora ne comprerò una spero che dopo potremo liberare tutte.” ogni parola ed ogni respiro diventava più faticoso in quell’inferno ma servivano prove per fermare chi dava ordini ad Altarael Anori.

    Strinse la mano di Naltariel e la attirò a se, non le piaceva metterla in situazioni simili ma era necessario sperava solo che avrebbe potuto farsi perdonare come faceva quando stavano insieme.
    Poesie, gioielli creati personalmente, no per niente i Diamanti sono i migliori amici delle elfe e per le occasioni speciali Tinuviel preferiva usare i diamanti verdi e quelli sì che erano rari anche per chi ha ottimi rapporti con i nani, e tanti orgasmi.
    Oh.. le mancavano così tanto gli orgasmi di Naltariel ed il modo incui la facevano urlare, poveri Elemmire ed Isilmer che più volte erano finiti per sentire le loro avventure fra le lenzuola, anche se poi non perdevano occasione di usarle per stuzzicarla e provocarla da bravi fratelli minori.

    Devono essere nuovi. Lascia fare a me, non intervenire se non te la senti e non credi sia necessario” rispose calando la maschera ed usando tutti i trucchi del mestiere per mantenere la calma davanti a quello scempio, avrebbero raccolto prove, informazioni e un testimone diretto della depravazioni di quei demoni con volto d’elfo.
    Anche se ne avesse comprata una ne sarebbero rimaste molte altre nelle mani di quei mostri, come avrebbe potuto scegliere? Aveva letteralmente fra le mani la vita di queste vittime ed era lì a fare la dea che decide chi vive, chi muore e chi finisce peggio.

    Da cosa vogliamo fare? Vogliamo cavalcare una ragazza che poi possa scaldarci le lenzuola” disse al graduato riuscendo ad usare il tono giusto e l’espressione giusta *oh dee, spero davvero non ci sia nessuno che conosco* mentre guardava attentamente tutte le vittime in cerca di un volto familiare che sperava ardentemente di non trovare, poteva succedere anche se era piuttosto chiara con le sue conquiste dei motivi per qui stare ampiamente alla larga da quella fottuta città.

    Dee, Tinuviel non sapeva proprio come avrebbe reagito vedendo una delle sue scopate in quel luogo, o peggio, una delle sue poche amicizie, quella manciata di persone che si erano ritagliate un posto importante nel cuore spezzato di Emlin… Persone che avevano aiutato il suo cuore a guarire un poco alla volta anche se la barda non ne se era innamorata.
    Era grazie a loro che poteva stare al fianco di Naltariel senza sollevarla di peso, portarla in un luogo tranquillo ed implorare come aveva fatto quei giorni prima di arrendersi all’idea di aver perso l’unica persona che la faceva sentire libera e completa. Anche se forse aveva comunque implorato mentre si recavano in quel luogo, aveva pianto e chiesto perdono per aver ceduto al suo Capitano.

    *Più economica? E perchè? Sono più brutti? Troppo ribelli? Od i vostri trattamenti da macellai le hanno mutilate?* non voleva pensarci, pensarci le avrebbe probabilmente fatto perdere il controllo e scatenare gli elementi “più economica per quale motivo? E ne avete ora?“.

    Cosa penserebbe Nirai se si fosse presenta con una felinide acquistata come schiava sessuale? Probabilmente le staccherebbe la gola a morsi. *zitta mente! non è il momento di pensare ad un orgia con Naltariel, Nirai ed un altra gattina. Oh, dee se sarebbe eccitante! e potrei persino tirarne fuori una di quelle liriche amorose sconce che gli umani cantano nelle alcove… oh sì, Mansöngr*.

    Tinuviel arrosì leggermente e si morse il labbro inferiore, ma probabilmente solo Riel se ne sarebbe accorta e ne avrebbe anche capito il motivo! la conosceva così bene.

    #7050
     Mordoth 
    Partecipante

    Le sorsate di Gant scesero come massi nella sua gola mentre ascoltava le parole dell’anziano. Era evidente che gli elfi temevano la magia nei loro schiavi e che facevano di tutto perchè rimanesse evento sporadico.
    Pensava a questo e a Montague mentre seguiva la comitiva attraverso il ghetto. Non osava immaginare quali barbarie venivano perpetrate nella Ghiacciaia per strappare la Magia. Non aveva mai neanche sentito che una cosa del genere potesse essere possibile…
    Un brivido gli corse su per la schiana, Ghiacciaia era proprio un nome azzeccato.
    A destinazione, Gant attese che i suoi fratelli lo presentarono. Prese posto tra loro e osservò per qualche attimo Josie, a metà tra l’affascinato e l’imbarazzato.
    “Il mio nome è Gant e sono qui in cerca di aiuto. Io e i miei compagni abbiamo bisogno di dimostrare le atrocità del Quinto Padrone di fronte agli altri Padroni. Puoi aiutarmi in qualche modo?”
    Il nano optò per un approccio semplice e diretto e attese la reazione della ragazza.

    #7051
     Meeme 
    Partecipante

    GANT
    Josie sorrise a Gant, aveva un sorriso dolce ed anche un po’ spaesato. “Il Quinto Padrone, il Quinto Padrone… ah, sì! L’elfa che sembra una rosa…” Rise, una risata cristallina e gentile. “Non fatevi ingannare dal loro aspetto delicato, ci sono mostri divoratori dietro a quegli sguardi dolci.” Lo fece accomodare mentre gli Anziani uscirono per lasciarli parlare da soli.

    “La mia Padrona era tanto buona con me, mi aveva insegnato un mestiere, ero brava come commerciante e la famiglia che mi aveva comprata si era dimostrata sempre gentile con me.” Raccontò con una certa malinconia. “Poi il figlio della Padrona decise che doveva avermi con la forza. Mi prese, mi fece del male ed io gli piantai uno spillone nella gola.” Sembrava distante mentre raccontava, come se quelle cose fossero echi di una vita passata. “Speravo di averlo ucciso, invece è sopravvissuto e mi ha denunciata. Ora vivo nascosta, Muad’dib mi ha salvata da una prigionia atroce.” Sembrava riconoscente.

    “Non fidarti dei Padroni, nemmeno di quelli che sembrano tuoi amici. Ti faranno del male, è nella loro natura…” Voleva metterlo in guardia. “Sono sempre stata attenta, nessuno dei Padroni sapeva che avevo la Magia. Ti aiuterò a denunciare gli orrori dei Padroni, ti mostrerò quello che succede alla Ghiacciaia… Posso portarti lì con me, nascosti dalla Magia vedrai quello che succede e potrai riferirlo a chi di dovere.”

    NIRAI
    Sirion scosse il viso non del tutto convinto. “Vi aiuterò, ma voglio qualcosa in cambio… I due ragazzi mezzelfi. Devono venire con me, forse sono i figli del mio defunto fratello, vorrei poterli adottare e portare via da questa città maledetta.” Lord Sirion era uno strano elfo, diverso dai Padroni e sicuramente molto più solo.
    Muad’Dib incrociò le braccia muscolose al petto. “Loro non sono negoziabili e non sono figli del defunto Quinti Padrone. La sua amante umana è morta alla Ghiacciaia e con lei la vita che portava in grembo.” Il mezzodemone era stato diretto con lui, forse perché sapeva che sarebbe stato inutile raccontare una bugia al mago elfo.

    Nirai ebbe l’impressione che gli occhi di lord Sirion si velassero come da lacrime, ma fu solo un’impressione perché il mago elfo recuperò il sangue freddo limitandosi a sospirare mestamente.
    “Avrei davvero voluto che fossero i miei nipoti… La parte razionale di me sapeva che non era così, ma avevo una piccola speranza, una piccola illusione…” La felinide vide per la prima volta lord Sirion spezzato e triste. Aveva sempre mantenuto una condotta impeccabile, ma ora quella maschera si era dissolta.
    “Mi dispiace per la tua perdita. La Ghiacciaia è un luogo terribile e l’amante del defunto Quinto Padrone non è riuscita a sopravvivere… Montague, il mio mentore, era con lei… era un medico e voleva salvarla. Non è riuscito ad aiutarla ed è impazzito a sua volta in quel luogo maledetto.” raccontò il mezzodemone con amarezza.

    Lord Sirion strinse i denti. “Non mi importa se non sono davvero i miei nipoti, lasciali a me, darò loro una casa e gli insegnerò la magia. Fai questo per me ed io ti aiuterò nel tuo piano folle di parlare con i Padroni.” Nirai aveva messo al corrente il mago elfo sulla situazione sperando che conoscesse un modo per aggirare il problema.

    TINUVIEL
    Riel strinse più forte la mano della barda durante la conversazione con il graduato. “Un regalo per la vostra timida amichetta, immagino! Deve essere per forza una donna?” domandò con scherno l’elfo osservando la guaritrice a disagio. “Merce economica perché pericolosa… Abbiamo catturato uno dei seguaci del mezzodemone, speravamo di farne un bello schiavetto da vendere a buon prezzo, ma lui ha ammazzato a mani nude due di noi, tanto che siamo stati costretti ad incatenarlo con la magia.” Sembrava seccato ed anche arrabbiato per come erano andate le cose.

    “Abbiamo molte Matrone desiderose di assaggiare un frutto così proibito come quello là, solo che essendo pericoloso non possiamo fidarci a consegnarlo nelle mani di qualche nobile elfa poco incline a sapersi difendere…” Sospirò facendo spallucce.
    “Voi mi sembrate una guerriera valente, non posso dire lo stesso della vostra amica, ma se volete merce meno pericolosa posso indirizzarvi su ragazze o ragazzi meno esotici di quello là.” Le fece incamminare lungo un corridoio che odorava di sudore e sangue per poi accompagnarle in uno stanzone molto più pulito con cuscini di seta e mobili ricercati. La stanza dove i Padroni sceglievano i loro schiavi.
    “E pensare che avevo sentito dire che i discendenti degli angeli fossero creature delicate e gentili. Quello là doveva essere avariato anche per gli standard angelici considerando la sete di sangue, oppure è stato troppo tempo accanto al mezzodemone ed è diventato un mostro come lui.”

    #7059
     Elan 
    Partecipante

    Nirai roteò gli occhi esasperata. Doveva esserci l’inghippo no? Sempre qualcosa in cambio, se no non c’era gusto!
    Ascoltò lo scambio tra i due con malcelata impazienza e per poco non le venne voglia, per l’ennesima volta, di prendere tutti a ceffoni.
    Cielo, quella situazione le stava veramente facendo più male che bene, sempre di più ogni secondo che passava…

    Prese comunque un lunghissimo respiro per cercare di calmarsi. Lord Sirion di sicuro non stava passando dei bei momenti, ma quello non lo giustificava in ogni caso.
    “Nessuno di voi due grossi zucconi ha pensato di chiedere ai gemelli cosa diamine ne pensano?” disse all’improvviso.
    Aveva un’espressione piuttosto imbronciata e per nulla felice.
    “Seriamente! Vi rendete conto che li state usando come merce di scambio? Mi sembra di sentire gli altri elfi, quelli stronzi, che contrattano sul prezzo da pagare per uno schiavetto!”
    Storse le labbra.
    Si era lasciata trasportare come al solito e si era infervorata, alzando la voce. Però era la verità: stavano decidendo del futuro di quei due come se fosse la cosa più normale del mondo…

    Si voltò verso Lord Sirion, incrociando le braccia.
    “Il padre di quei due è qui, tra i non elfi, ed è giusto che loro rimangano tra la loro gente! Impegnati perché possano vivere bene anche restando qui, non cercare di strapparli a quella che potrebbe essere la loro famiglia. Hanno tutti il diritto di vivere bene, non solo loro due.”
    Agitò la coda con nervosismo, perché non le piaceva parlare così tanto, ma se non fosse intervenuta le cose non sarebbero cambiate.
    “E’ da quando sono arrivata qui che non sento altro. Farò questo, ma voglio qualcosa in cambio. Farò quell’altro, ma voglio qualcosa in cambio.” scosse la testa. “Se vogliamo portare un cambiamento, dobbiamo essere i primi a cambiare! E un ottimo modo per cambiare sarebbe proprio questo… fare un favore, senza voler niente in cambio…”

    #7065
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Dovette davero sforzarsi per tenere il gioco e non reagire alla provocazione del bastardo, come osava schernire Naltariel in quel modo, e già aveva voglia di ucciderli tutti per quello che stava vedendo, i bastardi non dovevano davvero dare ad Emlin altri motivi per distruggerli non sapevano davvero con chi avevano a che fare… draco dormiens nunquam titillandus *come dice quel pazzo di Grond, non rompere i coglioni ad un drago che dorme ma neanche ad uno sveglio.*

    sì le preferiamo, e non voglio il minimo rischio di ritrovarmi con un mezzosangue” Tinuviel avrebbe accettato di avere prole solo con qualcuno che amava completamente, come Naltariel ma quello era impossibile e non credeva esistessero incantesimi che avrebbero permesso alla sua Riel di metterla incinta.

    *hanno catturato quel mezzoangelo, se non sbaglio era tipo la guardia del copo di Muad’Dib…. poveraccio ci credo sia partito di capoccia a cover star dietro a quel pazzo suicida* e lo volevano vendere come schiavo guardò Naltariel cercando id capire cosa ne pensava, comprare l’uomo avrebbe migliorato i loro rapporti con Muad’Dib ma sarebbe stato molto pericoloso, non solo il mezzo angelo avrebbe probabilmente cercato di ucciderle solo perché elfe, non era certa di riuscire a convincerlo del motivo per cui l’avevano fatto ed anche se sarebbe andato bene probabilmente liberare lui sarebbe stato inutile ai loro scopi e non intendeva davvero rischiare.

    Raggiunserò la stanza elegante, tratenne appena un brivido “gli angelici possono essere ben più volenti di quanto molti credono e ne conoscevo uno che amava dar fuoco ai criminali, ma forse perché è un warlock non ne sono sicura. Forse uno come lui è troppo pericoloso e non sarebbe divertente“.

    Provava sollievo a non aver riconosciuto nessuno e sperava di trovare qualcuna interessante da liberare, forse ci sarebbe scappato qualcosa a tre anche se Emlin, ne Naltariel, avrebbero approffittato di qualcuno in una situazione simile.

    #7068
     Mordoth 
    Partecipante

    Gant sghignazzò alle parole della maga, in quella città molti elfi erano tanto belli fuori quanto schifosi dentro. E poi, belli un corno! A parer suo le migliori rimanevano le nane… certe ruttavano meglio di un orco…
    Basta divagare, quella Josie raccontava una storia interessante… ingenuità, violenza, omicidio… ah no quello no, allora l’inizio di infiniti guai e di una vita clandestina grazie all’aiuto del bel tenebroso.
    Solita minestra insomma… più viaggiava e più si rendeva conto che l’unico popolo civile era il suo: una sbornia, una scazzottata e poi amici come prima! Se non fosse per gli altri popoli, i nani non avrebbero neanche imparato a forgiare le loro insuperabili armi.
    “Ehi ehi, fammi capire un attimo.” Gli stava però sfuggendo qualcosa. “Non tutti i Padroni sanno della Ghiacciaia?!? O forse tutti pensavo che sia una prigione per i criminali ma non sanno cosa succede realmente? I miei cugini mi dicevano che lì viene strappata la Magia ai non elfi…”

    #7070
     Meeme 
    Partecipante

    GANT
    La maga sorrise, un sorriso dolce, ma anche molto inquietante.
    “Non tutti gli elfi sanno della Ghiacciaia, ma questo non li giustifica dall’essere colpevoli. Non si sono mai chiesti che cosa succede ai prigionieri una volta internati?” Sembrava un atto di accusa.
    “I Padroni sanno della Ghiacciaia e sanno anche che cosa succede ai possessori della Magia… Ma pagheranno per tutto questo e tu mi aiuterai a fargliela pagare, non è questo il motivo per cui sei qui?” Sembrava molto speranzosa.

    “Aiutami a distruggerli. Non c’è nessuna speranza di poterli battere a parole, l’unica cosa che possiamo davvero fare è distruggere i Padroni. Vieni con me alla Ghiacciaia, liberiamo i prigionieri e mostriamo a tutti gli orrori di quel posto.”

    NIRAI
    Lord Sirion, sempre pacato, sempre gentile si inalberò alle parole di Nirai.
    “Fammi il piacere di stare zitta! Hai già causato abbastanza guai e sei l’ultima persona che può dire quello che pensa su questa situazione. Sono qui per contrattare e contratterò. Queste sono le clausole, la diplomazia funziona in questo modo e non pretendo che una come te, in grado di parlare solo per offendere gli altri, la capisca.” Sembrava pronto a dare fuoco alla Felinide ed andarsene.

    Muad’Dib si avvicinò a lui ed annuì. “Capisco il tuo dolore e capisco anche il tuo desiderio di crescere quei ragazzi. Parlerò con loro e gli dirò che vuoi adottargli formalmente in questo modo diventerebbero la tua famiglia e sarebbero protetti.” Il mezzodemone sorrise e l’elfo sospirò rilassato.
    “Ti ringrazio e spero che tu mantenga la parola per il bene di questa flebile alleanza.” Non era ancora convinto, ma voleva credere nella speranza.
    “Adesso, parliamo di come fare per farti entrare nella Sala del Consiglio senza che separino la tua testa dal corpo…”

    TINUVIEL
    La sala elegante odorava di profumi, incensi ed umori sensuali, Riel si avvicinò di più alla barda spiazzata da tutto quello che stavano guardando. C’erano elfi che si divertivano con delle mezzosangue, elfi che si facevano calvare, elfe che si lasciavano leccare da umani ed altre che si accoppiavano senza pudore di essere viste.
    Le guardie sembravano immuni a quello spettacolo come se fosse assuefatti alla vista di quello che succedeva.

    Riel mormorò nelle orecchie di Tinuviel approfittando di un momento in cui non le stavano osservando. “Aiutare l’amico di Muad’Dib potrebbe essere una buona idea.” Arrossì un attimo prima di continuare. “Tin, ti ricordi la mia fantasia su Muad’Dib? Ne sto avendo una adesso con te ed il mezzocelestiale come protagonisti. Sono sporca, Tin? Malata a provare questi brividi mentre sono qui con te?” Si vergognava perché la voleva e sognava cose molto audaci.
    La guaritrice aveva le ginocchia molli, Tin si accorse che la guardava con uno sguardo di desiderio e che quello spettacolo, quegli odori e quei profumi, la stavano eccitando.
    Le guardie le accompagnarono in una stanza solitaria, la stanza per le matrone più ricche che potevano permettere la privacy.
    “Mentre decidete gradite prendete un po’ di frutta secca. Il campanello è collegato all’esterno, serve per chiamare uno di noi in modo che possa portarvi ciò per cui volete pagare.” La guardia fece un inchino e le lasciò finalmente sole.
    “Tin… cosa facciamo?” la guaritrice aveva la voce roca e si avvicinò di più a lei sfiorandole una coscia con la mano per sentire il contatto tra i loro corpi.

    #7075
     Elan 
    Partecipante

    Nirai tirò indietro le orecchie all’esplosione di Sirion, il pelo sulla testa ritto e all’erta.
    “Giusto! Facciamo stare zitti tutti quelli che dicono cose che non ci vanno a genio, queste sì che sono ottime basi!”
    Incrociò le braccia scuotendo la testa, e sospirò cercando di calmare il tono.
    “Ti ho chiamato perché mi fido di te, e perché so quanto vuoi cambiare la situazione in questa città. Sei una persona buona e di sicuro migliore di tre quarti della gente che vive in questo posto. Ma non si possono cambiare le cose continuando a prendere decisioni per gli altri. Chiedere ai due gemelli cosa ne pensano non mi pare che sia una cosa così offensiva.”

    Scosse di nuovo la testa.
    L’intervento di Muad’dib probabilmente aveva evitato che arrivassero alle mani, e quantomeno loro sembravano essere arrivati ad un intesa…
    Un risultato era pur sempre meglio di niente.

    “L’unico modo sarebbe che Muad’dib… beh, non sembrasse più Muad’dib…” disse sconsolata.
    Si era seduta un po’ in disparte, e sperava davvero che quell’incontro servisse a qualcosa.

    #7082
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Oh quella scena da bordello schiavista rendeva davvero difficile tenere la maschera a posto.

    *oh dee, sono stata davvero stupida a suggerire una cosa simile! come ho potuto farmi questo, fare questo a Naltariel!

    stupida! stupida! stupida! conosci benissimo il tuo carattere e sai come reagisci di solito a cose simili.

    Lo so, volevo scoprire qualcosa ma non sono più sicura che ne valga il rischio. dovevo aspettarmi questo! ma è troppo tardi per tornare indietro*

    Cinse la vita di Naltarie per sostenerla, e per avere un supporto anche lei perché le parole sussurrate le feccero passare per la mente i ricordi di quando facevano l’amore ovunque potessero e quel luogo la stava eccitando proprio come faceva con Naltariel *oh dee, voglio sentire il suo sapore, lo ricordo ancora, un vago sentore sulla mia lingua e nella mente*.

    Ma anche di Sigurd, che nonostante la comune natura celestiale l’elfa non credeva che avessero molto in comune anche se… In un certo senso erano entrambi schiavi e vittime, il prigioniero qui era schiavi di non-elfi nostruosi mentre il suo Sigurd era schiavo del suo corpo che ancora portava i segni della corruzione di un antenato umano demonologo.

    vi ringrazio” sispose alla guardia “per ora va bene così“.

    Aspettò di essere sola nella stanza privata per rispondere alla guaritrice “ci avevo pensato ma temevo fosse imprudente, ma hai ragione.. come sempre” oh sì la sua Riel sapeva sempre quale era la cosa migliore da fare anche quando il sarcasmo o l’ira le annebbiavano il giudizio.

    Non sei sporca Riel! siamo state lontane così tanto che è normale che i nostri corpi e menti reagiscano così, non sai cosa ho fatto in questi anni. Quando ho detto di conoscere un angelico warlorck intendo che l’ho conosciuto intimamente e siamo ancora amici, anche con i contatti davvero limitati che possiamo avere.” fece una pausa per prendere fiato e pensare, quel momento era decisivo era certa che le avrebbe permesso di tornare dove apparteneva, o di perderlo per sempre e non sapeva se sarebbe sopravvissuta a quello, questa volta nessun numero di amici con benefici sessuali avrebbe rimesso insieme i pezzi *oh dee forse diventerei peggio di mio padre, questo è un pensiero terrificante*.

    Ho pensato qualcosa di simile prima ma non con Muad’Dib, mi dispiace non posso pensare a lui in quel modo non dopo che l’ho visto trafitto al cuore ma ancora capace di bruciare viva il mio…” sbuffò irritata con se stessa non era il momento per quelle patole “…quella stronza. Ma con una tiefling che conosco che sa fare cose con la coda. Ed ho pensato anche a fare l’amore con te mentre Nirai è al nostro fianco, od in mezzo. Non diciamolielo che probabilmente mi strapperebbe la gola a morsi” le scappò una risatina timida come non le succedeva da anni, ed era liberatorio essere di nuovo così insicura.

    Tocco la mano di Naltariel “stiamo ricordando” ma poi le cinse di nuovo la vita attirandola a se per baciarla sulle labbra, un bacio molto diverso da quelli con Altarael il giorno prima, poche ore prima, qui mise tutto.. TUTTO… l’amore, il dolore, i giorni vuoti passati da sola in compagnia sono delle proprie dita e la speranza e la gioia di rivederla e la paura di perderla di nuovo ed il desiderio di spogliarla e farla urlare e fanculo le guardie nelle stanze accanto!

    E dannazione questa volta non verranno fermate da niente e nessuno non importa chi dovrà uccidere lo giurò al suo Capitano “non ho mai smesso di amarti, non ho mai smesso di essere tua” la strinse e nascose il volto nel collo di Altarael inspirando il suo profumo, baciandone la pelle liscia e perfetta. Guidò la mano di Naltariel per darle una presa più salda sulla prorpia coscia e poi le sfiorò il seno *quante volte ho immaginato di assaggiare il suo latte?* e non potè fermarsi dal sfiorare Naltariel in tutti i punti che la facevano gemere di piacere. Zone che conosceva benissimo, meglio di quanto conoscesse il proprio corpo.

    Sarebbe bastata quella confessione per convincerla a tornare? era stata lei a rompere la loro relazione, era stata Naltariel ad abbandonarla, a gettarla via ed una parte di Tinuviel provava ancora del risentimento per la guaritrice, ha sofferto così tanto a causa sua.

    Ma stava perdendo tempo erano lì con uno scopo *e quello scopo non è fare sesso riparatorio e tornare insieme per il resto della fottuta eternità! fanculo troverò un modo per farlo, un modo per unire le nostre anime e non dimenticare mai chi siamo ora in questa vita, non importa quante morti e rinascite attraverseremo. Se rinasceremo elfe, umane, dragonesse o crisantemi!*

    Ma prima o poi, pochi minuti o molti minuti dovette riportare la mente alla missione, anche se era assurdamente eccitata e stava pensando ad una serie di cose a tre da fare con Naltariel, ma soprattutto cose a due che Tin aveva davvero bisogno solo di Riel, Ora e per sempre “riguardo a questa prigione invece.. vuoi che diciamo alle guardie che la mia amichetta birichina vuole farsi il mezozangelo bello e tenebroso? dovrei avere con me abbastanza denaro e gemme per lui ed un altra vittima“.

    Sì era sicura di averne abbastanza, ed anche con una spesa simile le sue finanze personali non ne avrebbero risentito, od al massimo per qualche giorno, era stata molto accorta ed aveva investito con cautela non solo a torvael ma anche, soprattutto, fuori da essa con Nani ed umani e mezzuomini.
    E comunque le sue opere erano molto ricercate e le permettevano di guadagnare molto bene. Soprattutto le spade preferite dai cavalieri, che da simbolo di ricchezza e posizione sociale non erano certo economiche da acquistare.

    #7084
     Meeme 
    Partecipante

    TINUVIEL 
    Anche la Guaritrice rise, una risata cristallina e divertita setendo le parole di Tinuviel sulla mezzademone e su Nirai. “Pensavo di essere malata, mi consola sapere che non sono la sola a fantasticare un poco!” Rise di nuovo e poi non riuscì più a dire nulla a causa del bacio passionale che la barda le stava dando. 
    Si strinse a lei con ardore, desiderosa di protezione e di calore. Rispose a quel bacio con disperazione come se le fosse mancato più dell’aria e strinse con più coraggio la coscia della sua ex amante come se non volesse allontanarla da sé. 
    Gemette al tocco di Tinuviel, gemette con gli occhi rovesciati all’indietro e si ricompose solo quando entrambe pensarono alla missione in corso. 
     
    “Scusami per averti abbandonata… Io… non ero pronta ai sentimenti che provavo, credevo di dover esplorare altro prima di legarmi davvero a qualcuno, ma mi vergogno per essere stata così vigliacca con te e vorrei avere il tempo per rimediare…” le confidò abbassando il volto. “Spero di poter avere l’occasione quando tutto sarà finito… Anche se smettere di desiderarti adesso è davvero difficile!” Rise, perché la desiderava ed anche lei aveva in mente cose a tre e cose a due da fare con lei. 
    “Mi piace fare la birichina e non ho mai visto un mezzocelestiale nudo. Ti invidio un poco per averne assaggiato uno senza di me!” La prese in giro, era un gioco che la divertiva, non per malizia o chissà per cosa, ma per divertimento e piacere. 
    “Mi dispiace per quello che ti è accaduto con Muad’Dib… so che deve essere stato un traua per te ed io mi sento in colpa a trovarlo incredibilmente sexy!” La prese in giro per farla sorridere perché non voleva più che pensasse a cose tristi e dolorose. 

    #7085
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Tinuviel amava provocare quelle reazioni in Naltariel e il suo cuore si riempì di gioia nel farlo di nuovo.
    Poi alle scuse di lei sorrise come non faceva da anni e rise, l’aveva lasciata perché non si sentiva pronta, aveva paura del loro amore così profondo e potente da superare e sopravvivere a qualunque ostacolo, e non era stata sua madre a minacciarla e scacciarla perché disgustata dal sentimento che la unisce alla figlia.

    Prese Naltariel e la sollevo piroettando e facendola letteralmente volare, Tinuviel era abbastanza forte per farlo senza problemi, più forte di quanto sembrasse grazie ai suoi anni all’incudine o in caccia e per le varie posizioni sessuali che aveva provato sia con Naltariel che con le varie conquiste.
    Tinuviel aveva piroettato in quel modo davvero con poche persone, oltre alla sua amata, ed erano quei quattro nomi: Nolemoth, Urodien, Dyre ed Anya.
    Nessun altra, ed in quelle occasioni era un gesto che la rendeva felice anche se ogni volta sentiva un vuoto, ed anche le sue compagne avevano gradito. Specialmente Anya, che non è più bassa di Tinuviel, trovava affascinante aver incontrato qualcuno in grado di sollevarla e stringerla con quella cura ed affetto.

    ti perdono mio sole, mio cuore, mio angelo. Quando avremo evitato questa follia avremo quell’occasione. Mi manca così tanto svegliarmi fra le tua braccia. E forgiare gioielli per te. ohhh dovrò vedere se a casa ho ancora dei diamanti verdi!” e continuando a tenerla “mi dispiace che non fossi lì con noi, Sigurd ha un buon sapore” e rise di nuovo “e Muad’Dib è affascinante, ma se è proporzionato deve avere un enorme Schwanzstück!” sì se è proporzionato Tinuviel pensava che un rapposto fisico con quel coso sarebbe stato come un parto, ed era un idea per niente piacevole.

    quindi diremo alle guardie che scegliamo l’angelo bello ed infuriato. E se possibile una scelta più tenera da affiancare hai preferenze? tiefling? mezza-ninfa? non ho mai provato una felinide, pensi che la loro lingua si ruvida come quella dei gatti? in quel caso il sesso orale dev’essere un esperienza interessante ma breve” Tinuviel si era fatta prendere dal gioco ed comunque la novità era proprio quello che l’aveva attirata in Nirai. Dai tempi con Nolemoth sapeva che dopo un poco la ruvidezza della lingua di un felino iritasse la pelle, anche quella resistenza di un fabbro, spadaccina o barda dato anche con i guanti usare molto la spada, ma anche uno strumento a corde, porta ad avere calli.

    #7088
     Mordoth 
    Partecipante

    Un brivido freddo percorse la schiena di Gant e un campanellino di allarme si fece sentire nella sua testa. Cos’aveva mai passato Josie? Non riusciva a figurarselo.
    Qualcosa di terribile, era evidente. Le sue ferite dovevano essere veramente grandi e quello che diceva rivelava una sete di rabbia che poteva essere molto instabile.
    L’alchimista si trovava in una posizione difficile e doveva muoversi con cautela, vedere esplodere una miscela instabile non era mai piacevole… lui ne sapeva qualcosa.
    Deglutì sotto la folta barba cercando le parole giuste.
    “Non ho perso la speranza di una soluzione pacifica, ma non sono così sprovveduto da bermi tutto quello che dicono gli elfi.” Si sarebbe battuto se fosse stato necessario, ma non per causare una guerra.
    “Verrò alla Ghiacciaia con te. I Padroni vanno deposti, agli elfi vanno aperti gli occhi e chi dovrà pagare lo farà.”

    #7089
     Meeme 
    Partecipante

    GANT 
    Josie sorrise ed annuì. 
    “La pace è difficile ed i Padroni non ci daranno mai la libertà. Ci inganneranno e poi ci colpiranno quando la nostra guardia sarà abbassata. È questo quello che fanno…” La sua Padrona doveva essersi schierata dalla parte del figlio pur sapendo quello che aveva fatto alla ragazza umana, il nano era certo di questo, difendevano gli indifendibili e chi ci rimetteva era sempre la vittima. 
    “Se la diplomazia dovesse fallire… io farò in modo che ogni cosa vada al posto giusto… I Padroni si pentiranno di quello che hanno fatto a questa città… Sarà tutto… meraviglioso…” Josie aveva un qualche piano, una via d’uscita in caso le cose fossero andate male. 
     
    Si alzò e si fece seguire da Gant fino a raggingere un luogo appartato e sicuro, aveva fatto allontanare gli altri nani perché non poteva trasportare tutte quelle persone con la magia. Gant si rese conto del teletrasporto quando ormai era tardi per tornare indietro. Josie li aveva portati in un luogo gelido, nel sottosuolo della città, dove nessuno aveva mai pensato di controllare. 
    Le grotte sotto Torvael erano illuminate in modo innaturale, quelle luci, gli spiegò Josie, erano alimentate dalla magia strappata ai non-elfi. “Anche lo splendore della città è alimentato dalla magia dei non-elfi. Risucchiano tutto il loro potere e lo convergono in energia… Per questo non rinunceranno mai alla nostra schiavitù.” Gli fece un cenno e gli chiese se era in grado di rendersi invisibile perché quella era solo l’inizio e la Ghiacciaia era pericolosa da attraversare senza protezioni. 
     
    NIRAI 
    “Tu sei una pessima diplomatica e parlando non fai altro che procurare disastri. Abbi la decenza di stare zitta prima di causare una guerra con la tua immaturità!” Lord Sirion sbuffò seccato e alzò una mano in segno di resa. Non ne poteva più di quella situazione e nemmeno della Felinide. 
     
    “Possiamo alterare la sua immagine per renderlo un elfo, in questo modo nessuno si renderebbe conto della cosa finché sarò in grado di mantenere l’illusione.” Suggerì il mago pensando a come fare. Muad’Dib annuì. 
    “Un’idea migliore rispetto a quella di presentarmi in catene…” Accennò un sorriso guardando Nirai. “Sarò pronto, ma servirà un’illusione per due persone. Montague, il mio mentore… Voglio che tutti vedano quello che succede nella Ghiacciaia. So che sarà triste per lui, ma sperava nella libertà per la nostra gente e so che avrebbe voluto rendersi utile in qualche modo.” Anche se ormai l’uomo non era che un frammento di quello di un tempo, la sua testimonianza poteva aiutarli. 
    “Perfetto… Dammi la possibilità di parlare con i ragazzi e farò questo per te e la tua gente. Non voglio la guerra, nemmeno mio fratello avrebbe voluto tutto questo sangue.” Sospirò ed in quel momento tornò Marethari con delle erbe medicinali ed ua bevanda dal profumo dolce. “Vedo che siamo riusciti a raggiungere un accordo.” Disse sorridente mentre riponeva le cose che aveva preso. “Adesso che abbiamo un patto direi di riposare una paio di ore. Abbiamo tutti bisogno di un po’ di tranquillità.” Sorrise in modo dolce e mostrò a lord Sirion una piccola capanna dove poteva riposare senza essere disturbato, fece lo stesso con Nirai ed il bosco sembrava davvero tranquillo ed ignaro di quello che sarebbe accaduto il giorno dopo. 
     
    TINUVIEL 
    Naltariel sorrise, quel sorriso spensierato da ragazzina che aveva fatto innamorare la barda e chiuse gli occhi durante la piroetta. “Questo è un colpo basso! Addirittura la piroetta?” La prese in giro aggrappandosi a lei per non cadere durante quel buffo volteggio. 
    “Mettimi giù, pazza scatenata!” E rise ancora di più. 
    “Sai che per farmi girare la testa per te non serve rotearmi come una trottola, vero?” Le diede una piccola spintarella sulle spalle e quel sorriso era davvero sincero. 
     
    “Ohhhh!! Non avevo pensato al suo immenso Schwanzstück!” Si mise un dito in bocca come una ragazza cattiva. “Accidenti… ora ho un altro motivo per trovare una scusa per vederlo nudo!” si sventolò come fosse accaldata e sorrise ancora. “La tua guaritrice birichina pensa che sarebbe interessante una genasi di qualche tipo, aria, acqua? Per raffreddare i bollenti spiriti del nostro angelo sexy ed anche quello della mia bella barda sexy e bellissima… Non vedo l’ora di vederti forgiare per me… nuda e scandalosamente bellissima…” Rise ancora e chiamò le guardie per riferire i loro desideri. L’ufficiale disse che c’era una genasi dell’aria, molto bella ed anche tranquilla e che avrebbe mandato tutto nella loro camera privata così che potessero assaggiare la merce in tranquillità. 
    La genasi era deliziosa, Tinuviel aveva visto poche ragazze così graziose, delicata con quella pelle celeste ed i capelli blu, aveva un’aurea fresca ed anche se sottomessa non sembrava infelice. 
    Il secondo di Muad’Dib era tutta un’altra storia… Il mezzo angelo aveva lo sguardo di ghiaccio, fiero come quello di un guerriero mai piegato, era stato incatenato, ma diedero le chiavi alle due elfe suggerendo loro di tenerlo legato per evitare di venire attaccate. 
     
    L’uomo sembrava sorpreso di rivedere Tinuviel, non sembrava così aggressivo nonostante lo sguardo da assassino e le cicatrici sul corpo muscoloso. Era un uomo bellissimo, sulla schiena aveva due cicatrici dei moncherini delle ali, gli erano state tagliate chissà da quanti anni ormai, ma manteneva una fierezza che pochi uomini potevano ostentare in quella situazione. Riel strabuzzò gli occhi un paio di volte e rimase imbambolata con la bocca aperta mentre faceva scorrere gli occhi sul corpo del mezzo angelo e sulla genasi. Non aveva mai visto qualcosa di così esotico e chissà cosa stava pensando la sua testolina buffa. 

    #7091
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Mise giù Naltariel ma continuo ad abbracciarla, non era pronta a lasciarla andare non di nuovo e non lo sdarà mai “lo so, macushla” nei suoi viaggi Tinuviel aveva imparato tre lingue e parole o frasi in varie altre, vabbé principalmente due tipi diametralmente opposti… offese e termini affettuosi “ma ci piace ed è divertente“.

    oh sì pensare subito allo Schwanzstück è a causa delle canzoni sconce che a volte mi chiede il pubblico” no per niente, pensare a quello era frutto di un paio di esperienze con gente fin troppo dotate che l’avevano lasciata praticamente incapace di camminare dritto per qualche giorno “o forse sono diventata ninfomane“.

    Si morse un labbro ed attese che la sua amata riferisse alle guardie dei loro desideri di acquisto *ho davvero pensato qualcosa del genere! oh mamma ci sto prendendo troppo gusto.* “ottima scelta! anche le genasi dell’aria sono un esperienza nuova. Ma una volta sono stata con una genasi del fuoco, aveva un caratteraccio e mi sono quasi ustionata la lingua” le disse ridendo, ed era tornata a sputare fatti a caso, *oh dee, la sto forse spaventanto? la sto alontanando parlando di tutte le persone che mi sono fatta? oh nononono dannazione al mio sarcasmo ed alla mancanza di filtri*.

    La baciò di nuovo “scusa, Riel. Tu sei l’unica che amo“.

    E poi le guardie bastarde portarono una genasi, era così carina e dolce, ma stranamente non sembrava infelice, probabilmente era una maschera e Tinuviel era esperta di maschere anche se nno abbastanza da scoprire quella di Altarael. Alla barda venne voglia di abbracciare quell’angelo, proteggerla ed amarla insieme a Naltariel.

    Così lo fece, La osservò qualche istanto sperando che non l’avessero mutilata, le ccarezzo una guancia e poi la abbracciò, purtroppo quella situazione non permetteva all’usignolo di usare le sue solite tattiche, era ipocrita tentare di sedurre qualcuno che stai per comprare come un pezzo di carne? Iniziò a parlare con tono basso e dolce.

    non temere, anche se sto per comprarti da questi mostri farò in modo che tu sia protetta, soddisfatta e felice e se… vorrai andartene ti porterò personalmente lontano da Torvael, ovunque vorrai. Ma per adesso puoi dirmi il tuo nome? Il mio è Tinuviel” le indicò Naltariel “E lei è Naltariel, una guaritrice e l’amore della mia vita.” Attese la sua risposta poi passò all’angelico.

    L’aveva visto all’incontro dai druidi, ed ora che era nudo poteva vedere le cicatrici e questo era come un pugno stretto attorno al cuore o cosa penserebbe di lei Sigurd, cosa penserebbe della sua Tinuviel che compra un aasimar, anche se lo fa per liberarlo.

    Sigurd non aveva le ali, non le ha mai avuto e la sua schiena era priva di cicatrici, di cicatrici causate dall’amputazione delle ali almeno. Li sfiorò un baccio ed ebbe un brivido, era così forte e vedeva che effetto faceva a Naltariel, Tinuviel era sicura che avendo un olfatto migliore avrebbe potuto sentire l’eccitazione della sua amata che si bagnava, la stessa Tinuviel si stava bagnando. Dannazione come potevano non bagnarsi davanti a quelle due opere d’arte.

    Anche se l’eccitazione della barda Emlin era disturbata dalla rabbia che cresceva vedendo quello sfregio, ed era certa che l’angelo potesse vederlo nei suoi occhi “avevi le ali, che razza di creature immonde sono diventati gli elfi in queste mura di pietra e sangue” disse senza poter davvero nascondere il cordoglio e la rabbia che provava, anche se ci provò, o se ci provo.
    Chissà se prima di quell’orrore avrebbero potuto fare sesso fra le nuvole, se avrebbe potuto sbattersi l’usignolo mentre si libravano nell’aria.
    Ma non aveva senso avere fantasie del genere.

    Tocco nuovamente le sue braccia forte, anche se Tinuviel preferiva le donne le piacevano gli uomini con baccia forti in grado di sollevarla e prenderla contro un muro od un albero, immersi nella natura, anche se una volta era finita con la cacata di un passero sulla testa, un pessimo modo per interrompere una scopata magnifica. Il bastardo ovviamente venne tramutato in uno spuntino post-coito.

    Tinuviel non lo sopportava, avrebbe voluto poter vendicare il dolore provato da queste due creature magnifiche, e da tutte le altre vittime, quanta voglia aveva di uccidere i responsabili che probabilmente non si meritavano una morte rapida ma Emlin non si sarebbe abbassata alla tortura, non l’avrebbero resa come loro.

    Respirò profondamente per calmarsi, la rabbia non aiuta “Forse le guardie ti hanno detto tutto o forse no.
    Ma questa mattina, per vendicare Wallack, Muad’Dib ha sfidato ed ucciso Altarael Anori, quel pazzo l’ha affrontata nudo e senza armi, si è lasciato trapassare il petto per bruciarle il volto. Lui sta bene ora.
    Non sapevo che il mio Capitano fosse tanto depravata. Avrei potuto fare qualcosa ma ero disgustata dalla mia famiglia e per quindici anni sono scappata dal mio dovere. So di non meritare il tuo perdono, ma forse un giorno potrò fare qualcosa per ottenerlo.
    ” la voce quasi atona mentre riferiva dell’accaduto, provava ancora dolcezza a nominare il suo Capitano.
    Nella sua mente e nel suo cuore lei esisteva ancora, il nobile spadaccino caduto affrontando una folla di pazzi per preteggere l’usignolo, non la lurida depravata stupratrice uccisa in modo orribile e crudele davanti agli occhi di una sciocca.

    Sospirò, cos’altro poteva dire “vale lo stesso che ho detto a lei, non la parte sul lasciare la città non l’accetteresti” guardo Naltariel e e ridacchio “e dannazione fra voi due qui davanti e Naltariel al mio fianco ora sono tutta bagnata!” e non stava scherzando per niente, presto avrebbe dovuto cambiare mutandine e pantaloni.

    #7092
     Elan 
    Partecipante

    “Non sono una persona diplomatica, non sono proprio una diplomatica! Non è cosa che faccia per me, preferisco essere onesta.” rispose Nirai senza scomporsi minimamente.
    Non l’aveva detto con tono sprezzante o con cattiveria, era solo la semplice verità.

    Rimase ad ascoltare la soluzione proposta. Poteva essere una buona idea, un’ottima idea anzi.
    Ricambiò il sorriso di Muad’dib, con una smorfia che lasciava intendere un palese “te l’avevo detto io che presentarsi in catene era una pessima idea”.
    Alla fine sospirò, alzandosi.
    “Grazie per il tuo aiuto e per esserti fidato, Sirion.” disse sincera. Sperava davvero che quel patto potesse portare qualcosa di buono… Se le cose fossero andate storte, non aveva davvero altre idee.
    “E scusami per i miei eccessi di sincerità inappropriati.” concluse ridendo, cercando di fare una battuta.
    Si era calmata notevolmente: in fondo, le bastava che ai gemelli venissero dette le cose come stavano. Erano due moccioso idioti, ma anche loro avevano diritto di dire la loro in quella faccenda.

    Seguì quindi Muad’dib. La foresta sembrava talmente tranquilla da sembrare quasi impossibile. Era una calma che cozzava troppo con tutto quello che stava succedendo, e che sarebbe successo il giorno dopo.
    “Penso che alla fine di questa faccenda Sirion mi ammazzerà.” disse ridendo, cercando di non pensare alle peggiori possibilità. “Prima mi sono fatta incarcerare, poi ne ho dette di tutti i colori alle vostre altezze altezze altezzose, adesso l’ho persino preso a parolacce… In effetti ne avrebbe tutte le ragioni!”
    Rise di nuovo, quindi sorrise più dolcemente, guardando Muad’dib.
    “Sono contenta che siamo riusciti a trovare una soluzione. Non volevo davvero vederti in catene.”

    #7093
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI 
    Lord Sirion annuì alle parole di Nirai. “Non importa, siamo tutti nervosi, stanchi e disperati per questa situazione. Ed anche se nessuno di noi ha colpa, cerchiamo di farci del male, e di trovare un capro espiatorio per i nostri errori passati.” 
    Il mago elfo aveva uno sguardo velato come se stesse pensando ad altro. Accettò di riposare dicendo che Tinuviel ed una sua amica elfa avrebbero provato a far ragionare gli ufficiali complici del Capitano delle guardie in modo da portare anche la loro testimonianza. 
    “Spero che questo basti a fermare la guerra, ma sono pessimista di natura e mi aspetto il peggio.” Sospirò e poi seguì Marethari verso la sua tenda. 
     
    Muad’Dib anche non sorrideva, si era limitato a stringere la mano dell’elfo e poi si era ritirato a sua volta verso una tenda. Nirai lo trovò inginocchiato con le braccia lungo i fianchi in una posizione stoica di meditazione. Si stupì della presenza delle felinide, credeva che andasse a riposare a sua volta. 
    “Lord Sirion è una brava persona, lo era anche suo fratello e mi dispiace per la sua perdita. Non ti ucciderà, cerca di difendersi dal suo passato e tu lo hai solo innervosito.” Rispose con la sua voce fredda e decisa. 
    “Spero sia utile alla causa questo inganno. Almeno mi permetterà di parlare ai Cinque Padroni prima di venire imprigionato ed eliminato. Se le mie parole dovessero restare inascoltate scoppierà la guerra.” E lui era preparato a quella possibilità, era un combattente, un guerriero stoico e calcolatore. “Non dovresti riposare, Nirai? Io non sono molto di compagnia.” Ammise sincero mantenendo la concentrazione e la postura. 
     
    TINUVIEL 
    La Genasi fece un piccolo inchino e sorrise. “Il mio nome è Ivette, Padrone…” disse con la sua voce delicata. “Mi prenderò cura di tutti voi…” Sorrise e scambiò uno sguardo con l’aasimar che sembrava impassibile davanti alla bellezza della giovane. 
     
    Quando Tinuviel si rivolse a lui e le mise una mano sul braccio, il mezzo-angelo si portò un dito sulle labbra e le fece segno di rimanere in silenzio. Le fece dei gesti, nonostante le catene, Tinuviel lo vide spostare lo sguardo verso la tenda facendole capire che gli ufficiali stavano ascoltando. 
     
    Parlò nella lingua angelica, intuì che la barda poteva conoscerla, mentre era sicuro che gli elfi non sapessero parlarla vista la sua rarità. Aveva la voce dura e bassa, Riel che non capiva le parole sembrava affascinata da quella lingua sconosciuta. 
    “Non sono qui come prigioniero. Sono qui per ammazzarli tutti e fermare questo mercato della carne.” Sorrise, un sorriso da assassino in caccia. 
     
    “Sono Lee, un gladiatore, il mio Padrone si era stancato dell’Arena e siamo tornati a Torvael, non sono riuscito a recuperare armi, ma posso creare delle lame con i miei poteri angelici.” Sembrava fidarsi di lei perché la barda era stata sincera a raccontare quelle cose su Muad’Dib, Wallach e il capitano delle guardie. “Gli ufficiali non ci lasceranno tranquilli finché non inizieremo con il nostro spettacolo di carne e gemiti. Quando saranno sicuri andranno a divertirsi con altri schiavi e noi saremo liberi di agire.” Guardò la genasi che sorrideva ignara ed anche Riel che aveva quello sguardo imbambolato assolutamente buffo. “Meglio lasciarle all’oscuro, sarà più veritiero quello che faremo.” Suggerì il gladiatore con quello sguardo determinato e fiero. “E tu per quale motivo sei qui?” Le domandò perché non era certo che lo scopo della barda fosse uccidere tutti gli schiavisti. 
     
    La genasi che non capiva accese delle candele il cui profumo dolciastro serviva a rilassare i sensi ed eccitare i clienti a lasciarsi andare, prese per mano Riel, si mise tra l’angelo e Tinuviel ed iniziò a slacciarsi il vestito scoprendo un seno piccolo e sodo. Sorrideva mentre si passava la lingua sulle labbra e si strusciò su tutti loro con sensualità e grazia. 

    #7094
     Elan 
    Partecipante

    “Un po’ di ottimismo ogni tanto non vi ucciderà, lo sapete vero?” commentò Nirai scuotendo la testa.
    Certo, poteva immaginare che fosse difficile essere ottimisti nelle condizioni in cui vivevano. Ma dovevano credere che ce l’avrebbero fatta, altrimenti avrebbero perso in partenza.

    Non si aspettava che Muad’dib si fosse ritirato in meditazione, e arrossì, dispiaciuta di averlo disturbato.
    “Non volevo interromperti, mi dispiace…” disse, abbassando per un attimo la testa. Però alle sue parole gli si avvicinò e gli colpì la spalla. Fu un gesto affettuoso in realtà, e privo di forza o cattiveria, ma le venne spontaneo.
    “Devi smetterla con questa storia. Te l’ho già detto, non lascerò che ti imprigionino, fosse l’ultima cosa che faccio.”
    Era come sempre cocciuta e fin troppo testarda, ma non aveva intenzione di cedere il passo su quell’argomento.

    Quindi si sedette vicino a lui.
    “Non sono brava a riposare in queste situazioni. E preferisco la tua compagnia alla solitudine.” sorrise, per poi arrossire un poco dopo aver realizzato cosa aveva detto.
    “Però non voglio disturbarti… Ti lascio in pace, se preferisci.” si affrettò ad aggiungere, rendendosi conto di essere stata forse un po’ troppo invadente.

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