Storia di altri Romei e di altre Giuliette…

Questo argomento contiene 450 risposte, ha 5 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 3 anni, 11 mesi fa.

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  • #7162
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    Nirai prese tra le mani il volto del suo amante, Muad’Dib aveva sempre quello sguardo calmo, anche se i suoi occhi erano leggermente vacui a causa della passione. “Nirai…” mormorò ancora il suo nome, sussurrandolo dolcemente tra un sospiro ed un gemito roco.
    Accettò quel bacio come fosse acqua fresca, erano accaldati, i muscoli del mezzodemone erano tesi mentre la sa pelle sudata.

    La fece appoggiare al suo corpo massiccio, i movimenti iniziarono ad essere più rapidi e decisi e lei avvertì tutta se stessa fremere per il piacere. La teneva salda dando spinte sempre più forti ed il contatto dei loro corpi era totale. Una spinta più forte la fece fremere di nuovo, poi un’altra ed un’altra fino a farle perdere ogni ragione costringendola a cedere all’eccitazione più profonda avvolta in un calore incandescente. Lui continuò a muoversi per prolungare quel momento e poi sconfitto si abbandonò in lei con un sospiro roco.
    I respiri erano accelerati così come i battiti dei lori cuori, lui la guardava ed aveva ancora quegli occhi vacui ed estatici. Le accarezzò la schiena percorrendola con dolcezza e poi sorrise, un sorriso complice e felice.
    “Sono un oratore ed un leader… ma con te… adesso… non so cosa dire…” Confessò accarezzandole una guancia. Restò unito a lei per godere ancora un po’ della piacevole sensazione dei loro corpi congiunti e regolarizzò il respiro reso arrochito dall’amplesso appena consumato.

    TINUVIEL
    Era la furia a guidare i colpi di Tinuviel, trucidava quei bastardi senza alcuna compassione, loro non avevano mostrato pietà nel fare del male a Riel ed agli schiavi di quel posto ed ora lei li ripagava con la stessa moneta. Il sangue macchiava il suo corpo, sangue non suo e quegli elfi in armatura non erano in grado di fermarla. Era posseduta da una rabbia primordiale e terribile, aveva rischiato di perdere tutto lì dentro, non la sua vita, ma quella di Riel il suo amore…

    Il celestiale aveva tagliato arti fino a raggiungere le prigioni dove tenevano gli schiavi, era certo che la barda sarebbe stata in grado di occuparsi dell’ufficiale senza ucciderlo, mentre lui avrebbe dato la libertà ed armato quella gente in modo da permettere loro di scappare via e nascondersi.
    Si occupava degli elfi che proteggevano le celle, mentre Tinuviel si avvicinava pericolosamente al bastardo che aveva fatto del male a Riel. Lui continuava a tenere stretta quella povera creatura pronto a sgozzarla al passo falso della barda, ma iniziava a temere quello che era successo ed aveva paura…

    #7163
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Immersa nel fuoco della bataglia, bagnata dal sangue dei suoi nemici, Tinuviel si sentiva libera dalle catene della sua famiglia, libera dalla debolezza in cui era caduta da quando era tornata a Torvael, libera dalle restrizioni che si era imposta o forse la furia l’aveva resa cieca ad esse.

    In quei momenti Tinuviel non era più un usignolo od un canarino ma un drago, e come un drago ruggì quando vidde che era rimasto solo il bastardo con la sua prigioniera, la mente si schiarì un poco, non voleva ferirla anche se non si fidava di lei, si era fidata di Altarael, si era fidata di Ivette ed entrambe l’avevano usata e tradita.

    lasciala andare. Continuare a stringerla non ti aiuterà, ucciderla non ti aiuterà” iniziò a girare attorno al graduato senza avvicinarsi ma fissandolo negli oggi, la rabbia rendeva davvero difficile trattenersi, ma doveva farlo vittima e carnefice dovevano sopravvivere a quello stallo. Lei per essere libera, anche se Tinuvie era davvero dubbiosa, appena scottata da una prigioniera come lei, e l’altro per parlare e pagare.

    se la lasci sarò pietosa ed eviterò di farti ingoiare il tuo pene, di strapparti il cuore per piantartelo su per il culo e di impiccarti con le tue budella. Devi solo denunciare chi dava ordini ad Altarael.

    #7164
     Elan 
    Partecipante

    Nirai sorrise vedendo lo sguardo di Muad’Dib, un sorriso sincero ed estasiato, perché era felice e non credeva che sarebbe davvero potuto succedere di nuovo.
    La forza con cui la stava amando era travolgente, il suo respiro caldo sulla pelle le faceva letteralmente perdere la testa e ormai era talmente tanto annebbiata dal piacere da non essere più in grado di ragionare lucidamente.
    Quando le sue spinte iniziarono a diventare più forti, si strinse maggiormente a lui come se fosse stato un’ancora di salvezza, incapace anche solo di parlare.
    Ma, in fondo, non ce n’era più bisogno.
    Non c’era niente che potessero dire che non avessero già detto, o che i loro sguardi non potessero dire per loro.
    Poi il piacere divenne semplicemente troppo grande per poter essere ignorato e la felinide di abbandonò tra le braccia del mezzodemone, esausta ma felice.

    Teneva gli occhi socchiusi, il respiro e i battiti del cuore talmente accelerati da sembrarle quasi impossibile.
    Rabbrividì appena alla carezza di lui sulla schiena, ma a quel gesto riaprì gli occhi, guardandolo con un’adorazione che non avrebbe mai creduto possibile.
    Strofinò il volto su quello di lui in una carezza dolce e affettuosa, godendosi ancora il contatto tra i loro corpi uniti.

    “Non devi dire nulla…” sussurrò fil di voce, il respiro ancora spezzato dalla passione.
    Chiuse di nuovo gli occhi, appoggiando la testa sul suo petto e ascoltando i battiti del cuore di lui che lentamente tornavano a regolarizzarsi di nuovo.
    “Sto bene tra le tue braccia…” aggiunse dopo poco. “Mi sento al sicuro come non mi ero mai sentita.”

    #7166
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    Il mezzodemone si sdraiò di schiena con lei sopra e si godette quelle effusioni a cui non era abituato. “Sei una strana creatura, Nirai… credevo di farti troppa paura, invece ti sei avvicinata a me lo stesso.” E lui non capiva se era pura follia quella delle Felinide, oppure sprezzo per il pericolo.
    Il cuore spostato di Muad’Dib batteva a ritmo regolare, la ferita che avrebbe dovuto ucciderlo una semplice cicatrice. “Non ero mai stato intimo con una donna…” Nirai lo sapeva già, ma lui lo disse lo stesso forse per giustificare la sua inadeguatezza come amante.

    La strinse in un goffo abbraccio scaldandola con il proprio corpo, era rilassato con lei e continuava ad accarezzarla dolcemente. “Mi dispiace per come ti ho trattata. Non sapevo se fidarmi di te. Eri una straniera e i Padroni potevano averti convinta ad infiltrarti tra di noi per distruggerci.” Confidò chiudendo gli occhi. “Ho imparato che esercitare la paura nei nemici era più utile della diplomazia. Il ghetto dei Non-Elfi è formato da pochi soldati male equipaggiati. Dovevo difendere la mia gente dai Padroni.” Voleva giustificare il suo comportamento aggressivo con lei e con i suoi compagni di viaggio.

    TINUVIEL
    L’ufficiale si guardava intorno, i suoi uomini erano morti o orribilmente menomati, nessuno lo avrebbe difeso dalla furia della barda. Sudava freddo ed il suo sguardo saettava in cerca di una via di fuga, via di fuga che non era possibile guadagnare senza combattere.
    “E dovrei fidarmi della tua parola, traditrice bastarda? Hai dimenticato l’orgoglio del tuo popolo alleandoti con questi mostri sangue sporco!” le sputò addosso tutta la sua rabbia.

    “Vuoi che mi fidi di te? Vuoi che tradisca il mio Capitano? Lo farò ad una sola condizione!” Strinse più forte il pugnale avvicinandolo pericolosamente al collo della schiava. “Uccidi Muad’Dib per noi… portaci la testa di quel mostro ed allora racconterò tutte le nefandezze del Capitano Anori!” La barda non era certa di potersi fidare di quel ufficiale, ma poteva essere una possibilità da non sottovalutare.

    #7167
     Elan 
    Partecipante

    Nirai si appoggiò al mezzodemone, stendendosi su di lui come se fosse la cosa più naturale del mondo, tenendogli una mano all’altezza del cuore come se volesse sentire il suo battito. Le faceva ancora strano sentirlo nel posto sbagliato, ma era piacevole, e ci stava facendo l’abitudine.
    Alle sue parole però alzò lo sguardo su di lui, restando in silenzio per qualche secondo.
    “La prima volta che ti ho visto mi hai fatto paura.” confessò tranquillamente. Come al solito, non si faceva problemi a dire le cose come stavano.
    “E anche la seconda, in effetti… Quando siamo rimasti da soli dopo avermi fatto parlare coi gemelli credevo che mi avresti mangiata viva!” ridacchiò, perché un poco lo stava prendendo in giro.

    Iniziò a fare le fusa mentre lui la accarezzava, e nascose la testa nell’incavo del suo collo per accoccolarsi maggiormente su di lui.
    “Non hai niente di cui dispiacerti, però. Hai fatto solo ciò che era giusto, non mi conoscevi, avevi tutto il diritto di non fidarti di me.” scosse un poco la testa. “Poi, credo di essere l’ultima persona capace di parlare di fiducia. E’… difficile… fidarsi di nuovo, quando si viene traditi da qualcuno di cui ci si fida ciecamente.”
    Sospirò, ma si scosse subito perché non voleva ripensare al passato, specie in quel momento.

    Quindi gli appoggiò un dito sulle labbra.
    “Non ti devi giustificare con me. Non ne hai motivo, Muad…” gli accarezzò una guancia, continuando a fare le fusa.
    “Vivere in questo luogo non deve essere facile. Proteggere la tua gente deve esserlo ancora meno. Ma, se lo vorrai, ti aiuterò a portare questo peso.”
    Sorrise, storcendo un poco il naso rendendosi conto che forse era troppo esagerata e troppo dolce.
    “Hai visto, comunque? Alla fine non mi hai nemmeno dato fuoco!” aggiunse quindi, per alleggerire un po’ quella dolcezza.

    #7168
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Tinuviel ringhiò di nuovo alle parole di quel bastardo “siete voi che avete dimenticato l’orgoglio di esserer elfi e l’avete trasformato in follia ed orrore, siete voi i mostri, come lo era Ivette” era stanca di lui e delle sue parole marce.

    era anche il mio capitano, e mi ha tradita ed usata. E non farò niente per te. Hai appena stuprato la mia fidanzata” poi si rivolse alla sua prigioniera “mi dispiace, non sono sicura di poterti salvare, cerca di liberarti“.

    Poi tinuviel urlò di nuovo, un urlò terribile e furioso che però la schiava non potè sentire, vedendo solo l’elfa urlare in silenzio, ma il bastardo lo sentì oh se lo sentì, avrebbe causato un intenso dolore facendolo barcollare.

    [Tinuviel usa l’incantesimo di livello 2 Grido Penetrante]

    #7176
     Mordoth 
    Partecipante

    Il nano si trasformò in un ratto dal pelo scuro e seguì la maga in quella città sotto la città.
    Chi avrebbe badato ad un grosso roditore che gironzolava lì sotto? Gli elfi no di certo… e in quanto ai prigionieri, beh erravano come senz’anima, vuoti. Una fine orribile il cui solo pensiero faceva rizzare il pelo di Gant sulla schiena.
    Tutto quello era una terribile follia. L’alchimista non conosceva quel tipo di tecnologia, ma cercò ugualmente di intuire come funzionava, presagendo le intenzioni di Josie.
    Magia e tecnologia si intersevano in qualche modo, ma era abbastanza sicuro che senza l’una l’altra non bastava a far funzionare quell’orrore.
    “Sono d’accordo…” sussurrò di rimando il nano, “immagino che ci sia un’unica fonte di energia per tutte quelle capsule. Troviamola e diamo una soffiata alle candeline di questa gigantesca torta elfica, facciamogli noi la festa!” Gli affilati incisivi del roditore batterono pronti a rosicchiare e tranciare i cavi di quell’ignobile creazione.

    #7177
     Meeme 
    Partecipante

    GANT
    La maga sorrise, un sorriso folle. Era felice di aver trovato qualcuno che condivideva la sua idea di distruzione. “Muad’Dib mi aveva vietato di tentare di farlo, sosteneva che non fosse utile alla nostra causa! Servono due incantatori per distruggere questo posto, in due punti separati sovraccaricare la fonte di energia che alimenta questo posto!” Josie aveva già un piano, doveva aver studiato a lungo quel posto per trovare una soluzione.

    “Dobbiamo seguire i due incroci di cavi, blu e rossi, gialli e verdi…Sono collegati a due catalizzatori, fonti pure di magia che possiamo sovraccaricare con i nostri incantesimi. Dobbiamo farlo nello stesso momento, altrimenti il sistema si spegnerà senza nessun danno e potranno riavviarlo.”
    Legò sulla zampa del ratto un piccolo nastro che sarebbe servito per comunicare ed uno di colore argentato come via di fuga. “Il primo nastro ci terrà in contatto, il secondo è un sistema di teletrasporto immediato. Ci porterà via da qui prima che esploda tutto!”

    NIRAI
    “La paura è il solo modo che avevo per proteggere la mia gente. Il mio aspetto mi aiutava in questo, ma resto un medico ed uno stregone. Montague mi ha insegnato bene.” Disse godendosi quelle fusa.

    “Muad?” Inarcò un sopracciglio divertito da quel vezzeggiativo. “Fa strano sentirsi chiamare in questo modo. Ma tu sei strana, quindi credo sia normale.” provò a cercare una spiegazione logica. “Adesso riposiamo… Niry? Marethari potrebbe ucciderci entrambi se non riposiamo.” Concluse con una risata. “Sono lieto di non averti dato fuoco… Sarebbe stato un peccato…” Mormorò addormentandosi.

    Vennero svegliati da uno degli animali messaggeri della Guardiana ed una volta rivestiti si presentarono dall’elfa, Lord Sirion aveva uno sguardo cupo che non prometteva niente di buono.
    “Temo che dovremo velocizzare l’incontro coi Padroni. Eitan, il druido che era con me e con Tinuviel e la sua… ehm… ex fidanzata…” Esordì il mago elfo un po’ a disagio. “Mi ha appena riferito che ci sono dei guai alla prigione.” Guardò Nirai e sospirò mettendosi una mano sulla fronte. “Ti devo delle scuse, Nirai… a quanto pare non sei l’unica a fare danni. Tinuviel ha attaccato le prigioni. Possiamo dire addio a qualsiasi informazione utile se massacra tutti gli alleati del Capitano Anori.”

    TINUVIEL
    L’ufficiale sputò in terra seccato dal rifiuto della barda, ma protetto dal suo ostaggio. La giovane di sangue misto annuì alle parole di Tinuviel e sorrise, un sorrise triste e coraggioso.
    “Fate in modo che paghino per i loro crimini. Fate in modo che questo orrore non si ripeta. Questa è la mia speranza… Addio…” mormorò con le lacrime agli occhi.

    La barda la vide stringere il polso dell’ufficiale e con la lama della spada si tagliò la gola da sola per eliminare l’unico motivo che fermava Tinuviel dall’attaccare l’ufficiale…
    Il grido della barda provocò un dolore profondo nell’elfo che barcollò cercando di allontanarsi dalla fonte di quel dolore.

    #7180
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    non serve che…” rimase malissimo al sacrificio della donna, che la fece araabbiare ancora di più, ancora una volta aveva fallito! Le sue parole erano per spingerla a combattere non ad uccidersi.
    Il suo urlo divenne un “NO!“, ma forse aveva ancora tempo per guarirla, quella ferita avrebbe provocato una forte e rapida emorraggia.

    Corse in avanti mentre il bastardo barcollava, cambiando la presa sulla spada, ed iniziò a colpire il graduato sia con il pomo dell’arma che con pugni e calci, giusto il necessario per stordirlo rapidamente.

    Una volta svenuto corse dalla prigioniera con un inno di guarigione sulle labbra *forse sono ancora in tempo. Ti prego, ti prego, ti prego.* solo dopo avrebbe cercato qualcosa con cui legare lo schifoso, forse proprio le catene che aveva usato su di lei, riparandole con la magia.

    [se è in tempo usa cura ferite moderate sulla prigoniera]

    #7182
     Elan 
    Partecipante

    “Se si desse meno importanza all’aspetto esterno non ci sarebbe nemmeno più bisogno della paura…” mormorò Nirai scuotendo un poco la testa. Lei era stata la prima ad avere paura, ed era stata la prima a vivere nella paura per tanto tempo. Ma ora era riuscita a vincere quella paura, e non sarebbe potuta essere più felice.

    Sorrise colpevole quando lui si stupì del nomignolo con cui l’aveva chiamato. Era incredibile, nessuno avrebbe mai potuto dire una cosa del genere, eppure sembrava quasi… buffo, in quel momento. In senso positivo: la faceva sorridere, le metteva il buon umore e, in qualche modo, le faceva sperare che tutto sarebbe potuto andare bene.
    Ma il suo sorriso si trasformò in una smorfia quando sentì il suo nomignolo.
    “Ti prego!!” rise, una risata dolce nonostante tutto. “Giuro che non ti chiamerò più Muad se non ti piace!! Ma Niry è veramente terribile!!” rise ancora. Lui in fondo era stato davvero carino, ma il suo nome non si prestava affatto a quelle cose.
    “Piuttosto piccola palla di pelo! Accetto persino dispensatore di fusa! Ma non Niry!!” lo stava prendendo in giro adesso, ma non lo faceva con cattiveria.
    Lui la faceva stare bene, ancora non capiva come potesse essere possibile, ma non sarebbe scappata da quella verità.
    Si accoccolò maggiormente su di lui, lasciando che il battito del suo cuore la cullasse mentre anche lei si lasciava trasportare dal sonno, sempre col sorriso sulle labbra.

    Ma, ovviamente, al risveglio qualcosa doveva pur succedere. Ascoltò il resoconto di Sirion e le sue scuse, quindi alzò una mano per fermarlo.
    “Punto primo: accetto le tue scuse.” stava sorridendo ancora, anche se era un sorriso un poco più rassegnato. “Punto secondo: ad essere sincera, se avessi avuto l’occasione buona probabilmente avrei fatto lo stesso!”
    Non stava scherzando, o almeno non del tutto. Probabilmente non avrebbe mai dimenticato quello che aveva visto in quelle prigioni, e il solo ricordo le strappò un brivido.
    “Immagino quindi che la priorità sia andarla a fermare prima che sia troppo tardi?”
    Storse le labbra: tornare in quel posto era davvero l’ultima delle cose che voleva fare. Non poteva negare che avrebbe lasciato volentieri che Tinuviel si occupasse degli alleati del capitano, ma quello non era il momento per pensare alla sua vendetta personale, purtroppo.
    Sospirò.
    “Comunque questa cosa non va bene. Di solito io faccio i guai e gli altri li sistemano. Il contrario non mi piace proprio per niente!” cercò di metterla sul ridere, almeno finché riusciva a mantenere il buonumore.

    #7196
     Mordoth 
    Partecipante

    La spiegazione della maga era stata chiara, aveva pensato a tutto e da molto tempo. Anche se forse qualcosa gli era sfuggito… e lui non sapeva come non spegnere del tutto il suo entusiasmo.
    “Pensato tutto nei minimi dettagli eh?” Le fece. “Solo che io non sono un incantatore…” sperò che non lo fulminasse sul posto, l’odore di ratto fritto non era molto invitante, ne sapeva qualcosa.
    “Ma non preoccuparti, troverò un modo per sovraccaricare questo abominio.” Gia, ma come? Nella sua testa stava passando in rassegna le sue scorte alchemiche e le sue bombe per cercare il modo migliore di farlo… sperando di trovare la risposta il prima possibile.
    “Io seguo i cavi gialli e verdi, se per te fa lo stesso.” E iniziò a trottare velocemente seguendo i cavi scelti. *Ho bisogno di un goccetto! Ho bisogno di un goccetto! Ho bisogno di un goccetto!* Continuava a ripetersi, la sobrietà non favoriva il pensiero.

    #7198
     Meeme 
    Partecipante

    GANT
    “Ho avuto anni per pensare a come distruggere questo posto, mi serviva solo un alleato accondiscendenze e che non si facesse problemi ad uccidere…” Il sorriso della maga sembrava sempre più folle. “Muad’Dib non voleva che morissero tutte queste persone, lui pensa ci sia un modo per restituirgli la magia e scuoterli dallo stato di larva in cui vivono.” Il Capo della Ribellione aveva vietato alla maga di distruggere la Ghiacciaia.
    “Io non credo ci sia una speranza, meglio la morte che una vita senza magia…” Si afferrò nervosa la treccia castana tirandola leggermente.

    “Cavi gialli e verdi, mi sta bene… L’esplosione distruggerà anche un intero quartiere di elfi in superficie, ma li considero danno collaterali. Devono morire tutti gli elfi e non mi fermerò per qualche casata nobile che verrà bruciata viva dall’esplosione!” Rideva felice e si inalberò solo quando il nano ammise di non essere un vero mago.
    “Credevo fossi in grado di padroneggiare la Magia Primeva! Questo va a modificare il nostro piano. Devi costringere uno dei maghi elfi che conduce questo posto e fargli usare la magia per sovraccaricare gli impianti! Torturalo a morte pur di riuscirci a me non importa dei metodi, purché raggiungiamo il nostro obiettivo!”

    NIRAI
    “Perdonami, ma non riuscirei a chiamarti Palla di Pelo!” Ammise lui un po’ sconvolto. “Nirai, ti chiamerò Nirai… mi piace il suono del tuo nome.” concluse sincero prima di tornare dagli altri.

    Lord Sirion scosse il viso. “Aiutarla, più che fermarla. Credo che per fermarla sia tardi e l’unica è limitare i danni.” Sbuffò seccato da come stavano andando le cose. “Allora non c’è tempo da perdere. Dobbiamo velocizzare il nostro progetto.” Disse Muad’Dib e Sirion lo fermò. “Tu ed il tuo mentore non andrete da nessuna parte senza il mio incantesimo di illusione! Vorrei evitare di venire arrestato perché mi trovo in compagnia del capo della Ribellione.” Si massaggiò le tempie nervoso.

    “Prima di iniziare ho portato un amico che voleva salutarvi.” Lo interruppe Marethari ed invitò dentro Chad che andò subito ad abbracciare Muad’Dib e poi Nirai. Il viso era asciutto dalle lacrime e sembrava cresciuto in un solo giorno. “Ho giustiziato il carnefice e mii assicurerò che paghi anche il Quinto Padrone.” sussurrò il mezzodemone ed il bambino annuì fiero. “Tornate da me, tutti e due…” Guardò Nirai e la strinse forte prima di raggiungere gli altri bambini in attesa di fuggire. “Porterò tutti i figli dei Non-Elfi lontani dalla città, al sicuro nel fitto della foresta.” Specificò Marethari ed il mezzodemone annuì pronto ad andare.

    Lord Sirion invocò il potere arcano e la magia avvolse il mezzodemone ed anche Montague la cui presenza era quasi invisibile considerando le sue condizioni. L’incantesimo cambiò il loro aspetto per renderli uguali a due elfi.
    “Ecco fatto! E speriamo che a nessuno salti in mente di infrangere la mia illusione!” Esclamò il mago elfo brontolando per quel piano improvvisato.
    Marethari rise divertita. “Avete l’aspetto di un Elfo, ma siete burbero come il più burbero dei nani, lord Sirion Firebrother!” L’elfo arrossì a quel commento e scosse il viso. “Questa è una vera sciocchezza, ma non posso aspettarmi niente di meglio da un’adoratrice di piante strane!” La Guardiana alzò le spalle continuando a ridere divertita e si allontanò portando al sicuro i piccoli.
    “Bah… burbero io!” Lanciò uno sguardo a Nirai e fece una smorfia seccata. “Conosci la strada verso la prigione, Nirai…” concluse.

    La prigione era come la Felinide ricordava, solo che ora sembrava sotto assedio, il druido che li aveva contattati si stava riparando dall’attacco di una decina di guardie arrabbiate. C’erano schiavi in fuga terrorizzati e feriti ed un puzzo di sangue e fuoco che proveniva dalle stanze interne usate dal Capitano delle Guardie come mercato del piacere. Eitan stava coprendo la fuga degli schiavi e si trovava in difficoltà essendo da solo.

    TINUVIEL
    La Barda colpì ripetutamente il bastardo fino a fargli perdere conoscenza e lasciarlo stordito sul pavimento. Si lanciò verso la ragazza e rapida invocò un incantesimo di cura per fermare l’emorragia e richiudere il taglio alla gola.
    Tinuviel era arrivata appena in tempo, la ferita smise di sanguinare e si richiuse cicatrizzata dalla sua magia guaritrice. La giovane era svenuta, ma respirava ed era in salvo. Due schiavi ringraziarono la barda e presero la ragazza per portarla al sicuro.

    “Se vogliamo uscire da qui dovremo combattere fino alla morte.” Lee era al suo fianco con Riel tra le braccia. L’elfa era priva di conoscenza ed aveva gli occhi aperti come in un terribile dormiveglia. Il Gladiatore l’aveva avvolta in un mantello e l’aveva portata vicino a Tinuviel.

    #7199
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    bastardo catturato e schiava salvata all’ultimo istante, abbe comunque il tempo di stringerla a se per un attimo e lasciarle un bacio leggero sulla fronte “mi dispiace di aver dubitato di te, nella furia ho pensato fossi come lei. andate dai druidi se potete” aggiunse poi ai due che la portavano via.

    Poi torno il gladiatore “sì, prendo le nostre cose e possiamo andare, dobbiamo portarla da Eitan o Marethari.“.

    Incatenò il graduato dopo averlo spoglio dell’armatura perché non voleva un prigioniero ben equipaggiato, non che fosse servito molto a quel codardo, e cercò di recuperare il loro equipaggiamento e vestiti, magari qualcosa per Lee, apprezzava il suo corpo nudo e prendere in bocca certe parti sarebbe stato piacevole prima, ma ora apparteneva a Riel e comunque dove pensare in modo pratico.
    Non aveva nessuna intenzione di lasciare Vritylgar e Thelindu a quei mostri, chi sapeva per cosa le avrebbero usate! E controllò che Naltariel avesse l’anello al dito, non poteva sparire ora che era arrivato al dito al quale apparteneva da sempre.

    ti dispiace se la porto io?” accarezzò il volto del suo angelo e la strinse a se “oh amore mio che razza di droga di hanno dato“.

    Tiro un sospiro per calmarsi mentre stringeva Riel al petto ma niente era ancora furiosa come non era mai stata, “andiamocene da questa bolgia, abbiamo altri mostri da uccidere mentre usciamo” ed era così che li vedeva ora, ai suoi occhi avevano definitivamente perso lo status di elfi ed erano diventati prede, era comunque una cacciatrice di mostri proprio come la madre prima che si trasformasse in una damina impettita.

    Tinuviel si leccò le labbra e sorrise, ma più che un sorriso era un ghigno feroce, frigalth ne sarebbe stata fiera, ed un drago d’oro potente quanto lei avrebbe davvero aiutato in quella situazione.

    Per un attimo sperò che le guardie non direttamente coinvolte in quell’orrore si fossero allontanate, comunque non l’avrebbero fermata.

    #7202
     Elan 
    Partecipante

    Nirai fece passare lo sguardo tra Muad’Dib e Lord Sirion: non capiva bene chi fosse più nervoso tra i due, anche se in quella situazione era abbastanza comprensibile. Ci mancava solo Tinuviel che dava di matto e spaccava tutto per rendere le cose ancora più piacevoli.
    Scosse la testa. E poi era lei quella che faceva danni…
    “Credo, in ogni caso, che ci convenga cercare di mantenere la calma. Tinuviel non è così stupida da uccidere tutti i testimoni di quel… beh, di quel postaccio. O almeno lo spero…”
    Si fermò un attimo. Aveva veramente detto di mantenere la calma? Proprio lei?
    Il mondo si era messo a girare al contrario, probabilmente, era l’unica spiegazione logica.

    Quando Marethari fece entrare Chad, gli sorrise con una certa tristezza, e lo abbracciò forte.
    “Vedrai che te lo riporterò a casa tutto intero, te lo prometto!” gli disse, facendogli l’occhiolino come se fosse un segreto tra loro due.
    Quel bambino aveva perso tutto, come chissà quanti altri tra i non elfi di quella città, eppure riusciva a mantenere la calma e sembrava molto più adulto di tante altre persone.
    Doveva essere un infanzia orribile quella a cui erano costretti in quella città…
    Sospirò, e lo abbracciò di nuovo prima che corresse via. Almeno Marethari si sarebbe presa cura di loro.

    Però storse il naso alla trasformazione in elfi di Muad’Dib e Montague. “Ti preferivo prima! L’aspetto elfico non ti dona nemmeno un po’!” commentò con una risatina divertita. Sperava almeno che non succedesse nulla, in quel modo. Non sapeva se ci fossero protezioni magiche di qualche tipo, ma si augurava che Lord Sirion ne fosse a conoscenza.
    Di certo, era nervoso. E quello non aiutava per nulla.
    Stava per dire qualcosa, ma lo scambio tra la druida e l’elfo la bloccò per un attimo, bloccandosi a guardarli.
    “Qualcuno ha fatto colpo, qui…” disse poi con un sorrisino, quando Marethari se ne fu andata. Forse non ci sarebbero state altre occasioni di ridere da quel momento in poi… dovevano approfittarne finché potevano.

    Sapere la strada verso la prigione non era una cosa che la entusiasmasse, ma era utile, e si mosse rapidamente per non perdere altro tempo.
    Qualsiasi cosa avesse combinato Tinuviel, aveva scatenato un pandemonio lì sotto: gente che scappava, puzza, fuoco. Che diamine, non potevano lasciarla da sola cinque minuti!
    Lanciò un’occhiataccia a Sirion, come per dirgli “guai a te se dici ancora che io faccio danni”, quindi procedendo con attenzione si avvicino a Eitan per aiutarlo a coprire la fuga degli schiavi.
    “E’ arrivata la cavalleria!” esclamò. Sperava davvero che bastasse il loro intervento per migliorare le cose.

    #7206
     Mordoth 
    Partecipante

    Gant trasalì alle parole della maga, ma per fortuna nella forma in cui era non poteva essere notata la sua reazione. In tutti quegli anni aveva trasformato il dolore di quella condizione in qualcosa di morboso e folle ed ora finalmente aveva trovato lui, un tontolone che era caduto nella sua follia come in una stupida trappola per topi.
    Si era cacciato proprio in una brutta situazione… non succedevano mai cose del genere quando si era ubriachi!
    Anche se forse c’era speranza.. sì, sì! Aveva percepito il nervosismo della donna, forse non era veramente convinta della soluzione che aveva pianificato per anni. O forse… oh no, la paura di Muad’Dib! No, no, cavoli questo non andava!
    Era andato lì per diminuire al minimo le vittime e aveva trovato una miccia pronta a far esplodere mezza città.
    “Oook! Ora però è meglio che andiamo, non credi?” E fece per andare. Lei sicuramente non avrebbe avuto pietà di nessuno per portare a termine il suo piano.
    Ma lui non poteva. C’era sicuramente un altro modo per fermare quella macchina, doveva trovarlo e in fretta… altrimenti il piano della maga sarebbe stato davvero l’unico efficace.

    #7219
     Meeme 
    Partecipante

    GANT
    La maga lo lasciò andare, ma Gant ebbe la brutta sensazione che non si sarebbe fermata facilmente e che avrebbe ammazzato qualsiasi elfo le si fosse parato davanti.
    Un’eventuale esplosione avrebbe ucciso tante persone, non solo gli Elfi in superficie, un intero quartiere, ma anche i prigionieri lì rinchiusi…

    Gant sgattaiolò in forma di ratto seguendo i cavi gialli e verdi, incontrò poche guardie, ma nessuno fece caso a lui. Raggiunse una stanza caldaia e lì trovò uno degli incantatori di cui parlava Josie.
    Era un elfo dai capelli neri e gli occhi scuri dalle vesti ricamate, si stava occupando di analizzare alcuni prigionieri svenuti per iniziare il processo di conversione della Magia in Energia Primaria.
    Josie non aveva ancora raggiunto l’altro dispositivo e questo dava al nano qualche minuti per pensare alla sua prossima mossa…

    NIRAI
    “ Dama Tinuviel è fin troppo passionale e temo questo sia un problema quando si tratta di dover mantenere la calma.” Lord Sirion si sentiva accerchiato da persone che non erano in grado di mantenere la calma.
    Sbuffò arrossendo alle parole della Felinide. “Oh, ma certo! Il mio ideale di donna! Una selvatica che bacia gli alberi! Sul serio, come ho fatto a non pensarci prima! Questo migliorerebbe certamente la situazione della mia Casata, fare colpo su un’eretica che per passatempo aiuta i Non-Elfi! Senza rancore, ovviamente…” commentò scuotendo il viso ed osservando la figura elfica di Muad’Dib che comunque non aveva perso la sua stazza robusta.

    La situazione alla prigione riuscì a far dimenticare al mago elfo le battutine di Nirai, scaraventò sfere di fuoco per creare una barricata e proteggere Eitan, il giovane guaritore elfo riuscì a sgattaiolare verso un riparo scortando alcuni schiavi impauriti. “ Non uccidiamo le guardie, le loro testimonianze di saranno d’aiuto durante l’incontro con i Padroni.” Suggerì Muad’Dib rimanendo a protezione di Montague che guardava quelle scene spaesato ed anche distante…

    Nirai si accorse della figura di Tinuviel, vestita frettolosamente e con in braccio un’altra elfa, ed anche della guardia del corpo di Muad’Dib, l’umano dallo sguardo assassino. Erano mezzi nudi, feriti e sembravano provati; l’uomo trascinava un elfo stordito che sembrava un graduato di una certa importanza.

    TINUVIEL
    Lee sorrise e le consegnò Riel senza indugio. “Pagheranno per quello che le hanno fatto. Ti prometto che quel ufficiale bastardo soffrirà fino alla fine dei suoi giorni, ma prima lo costringeremo a tradire il suo amato Capitano Anori rivelando le sue nefandezze.” Il Gladiatore era spietato, ma le sue parole erano anche giuste e la barda lo sapeva. Lee afferrò per una gamba l’ufficiale trascinandolo durante il tragitto.

    Ci fecero strada verso l’uscita continuando a combattere finché una volta fuori non videro Eitan che scortava alcuni schiavi al riparo coperto da una scia di fuoco. Lord Sirion era accompagnato da Nirai e da due elfi che Tinuviel non conosceva, ma il gruppetto stava aiutando a respingere le guardie, senza ucciderle, e liberare i prigionieri.

    #7221
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    sì parlerà e pagherà” continuarono a combattere e la rabbia continuava a bollire ma avvicinandosi all’uscitala senti placarsi lievemente si incolpava di quello che era successo doveva aspettarselo frigalth aveva visto giusto quando aveva divinato per lei dopo il loro ultimo rapporto intimo, anche se non hanno mai avuto una vera relazione sentimentale.

    Non sono contraria a questo schifo qui perché hanno stuprato Naltariel, sono stata cieca e stupida pensavo -è sbagliato come li trattano- cercavo di aiutare i servi della mia famiglia ma non serviva a molto, poi lei mi ha lasciata e mi sono nascosta, sono scappata ed ho iniziato a forgiare, cacciare, cantare e sedurre come gioco ed avventura… per guarire dentro.

    E nella rabbia verso se stessa parlava nella lingua degli angeli “ma non capisco come possano trarre piacere da uno stupro, non voglio capirlo, dov’è l’orgoglio di sapere che lei ti ha scelto che ti ha detto -sì ti voglio- od anche solo -zitta e baciami-” *o zitta e leccami, e mi è successo anche quello* probabilmente era qualcosa molto strano di cui discutere mentre uccidi elfi in una prigione orribile ma il pensiero di quella ragazzina che le ordinava di farle sesso orale, ed aveva un ottimo sapore, la fece tremare di piacere.

    Infine arrivarono all’esterno la rabbia verso gli altri era un po placata ed ormai quasi completamente diventata rabbia verso di se. Continuando a parlare in comune quasi urlando “stavo per sposare una dragonessa! non che l’amassi, ero solo stanca di essere sola e pensai ‘fanculo l’amore. Ma poi lei fa una divinazione e mi dice – blah blah blabla vai la blah blah parla con i due gemelli blah blah blah soffrirai ma troverai ciò di cui hai davvero bisogno e non sono io, ciao e grazie degli orgasmi” probabilmente Nirai la senti ed anche gli elfi con lei ma non le importava davvero “a quanto aveva interpretato nel modo giusto quello che ha visto“.

    Poi ringhiò di nuovo, un ringhio forte e profondo, e continuò ad avanzare fra le ultime guardie e combatté per stordirle, probabilmente queste non facevano parte della cerchia interna ma avrebbero potuto parlare proprio come il graduato trascinato da Lee.

    Una volta finite le guardie si avvicinò a Sirion “ho trovato un amico ma la nostra idea è fallita, sapevano che ero con Altarael quando Muad’Dib l’ha uccisa” fece una breve pausa “ah, comunque sì la troia meritava di essere uccisa in quel modo” ed ammetterlo non le fece sentire niente e sapeva che il suo Capitano avrebbe approvato il sentimento.

    *Tinuviel sei pazza
    sì grazie, lo so
    *

    la prigioniera che hanno mandato era una spia, ci siamo svegliati incatenati… hanno voluto che vedessi mentre drogavano e stupravano Naltariel. Allora li abbiamo uccisi tutti tranne il graduato trascinato da Lee e questi poveri stronzi qua fuori

    #7224
     Elan 
    Partecipante

    Nirai fece un sorrisino alla riottosità di Lord Sirion: era abbastanza convinta che anche da parte dell’elfo ci fosse un qualche interesse, ma probabilmente era davvero troppo burbero per ammetterlo. Non che volesse insistere o risultare pesante, in realtà.
    Quindi alzò le spalle e le scrollò come se niente fosse.
    “Come dici tu!” disse senza dare troppo peso a quella risposta. “Però ha ragione a dire che sei burbero!”
    Se la situazione fosse stata un po’ diversa, probabilmente gli avrebbe fatto persino una linguaccia. Ma persino lei era in grado di capire che non era il momento più adatto.

    Una cosa comunque era certa: Sirion sapeva il fatto suo quando c’era da sparare palle di fuoco.
    Eitan era al sicuro, e per ora lo erano anche loro, ma quella situazione rischiava di non durare in eterno se non avessero fatto qualcosa.
    Quando vide Tinuviel in lontananza scoccò qualche freccia soporifera per mettere fuori gioco alcune delle guardie, ed anche alcune stordenti per far guadagnare tempo all’Elfa. Non avrebbe ucciso nessuno di loro, ma li avrebbe rallentati il tempo sufficiente a dar modo a tutti loro di mettersi al sicuro.

    Certo, l’arrivo di Tinuviel fu paragonabile ad un uragano. Quella tipa era incontrollabile, vagamente isterica ed anche un pochino volgare.
    Per un lunghissimo istante, la Felinide fu tentatissima di stampare una freccia soporifera anche in testa a lei: magari l’avrebbe aiutata a calmarsi un pochino.
    Ma riuscì a resistere alla tentazione, e strinse le labbra sentendo cosa era succeso.
    “Mi dispiace per quello che è successo. Ma non è davvero il momento per parlarne. Portala al sicuro e cerchiamo di allontanarci da questo schifo prima che sia troppo tardi!”
    Forse, a ben pensarci, era già troppo tardi, ma preferiva non pensarci. Lanciò uno sguardo a Muad’Dib, sperando che non reagisse alle parole di Tinuviel: dovevano mantenere la copertura il più a lungo possibile, ed era meglio che nemmeno lei sapesse la verità.

    #7225
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Guardò Nirai ed i suoi occhi *che begli occhi, meglio che mi calmi prima che mi pianti una freccia nelle tette* riprese fiato cercando con tutte le forze di usare quei fottuti esercizi calmanti di respirazione che di solito funzionavano tanto bene ma in quel momento aveva ancora voglia di uccidere e squartare qualche soldato e poi stringere Naltariel fra le braccie e mandare il resto a fare un tuffo carpiato dentro ad un vulcano attivo.

    *calmati Tinuviel per l’amor delle dee, pensa a qualcosa di più piacevole tipo a dei gattini
    o gattine
    forgiare con Ellemire ed Isilmer
    serenate a Naltariel
    pomiciate
    *

    Chiuse gli occhi la luce del sole aiutava, fece tre rapidi respiri e riapri gli occhi *che begli occhi* pensò di nuovo “qualunque cosa stai pensando su di me probabilmente è vera. Abbiamo qualcuno che può parlare, non che quello lì sia molto disposto a farlo. Hai ragione, la porterò da Marethari, lei saprà come aiutarla

    #7226
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI e TINUVIEL
    Lord Sirion alzò gli occhi al cielo in segno di disperazione e commentò con un secco “Io non sono burbero!” davanti all’insistenza di Nirai. Quello scambio di battute riuscì a far sorridere persino Muad’Dib.

    Sorriso che si spense alla vista degli schiavi in fuga e spaventati. Nirai era riuscita a rendere inermi le ultime guardie, ma regnava il caos e dovevano allontanarsi in fretta da quel posto prima che arrivassero altri soldati per controllare la situazione.

    Lee lanciò uno sguardo divertito verso Tinuviel. “Sei una strana elfa, ma mi piace il tuo modo sboccato di parlare. Credevo che le Padrone fossero tutte signorine a modo, ma tu sei divertente e spero che la tua amica si riprenda in fretta dimenticando l’accaduto.” Il Celestiale era sincero e la barda comprese che si era fatta un nuovo, strano amico per la gioia di sua madre…

    Lord Sirion si avvicinò alla barda e sospirà. “Mi dispiace per quello che è accaduto, ma dobbiamo allontanarci da qui alla svelta. Porteremo con noi questi prigionieri e li terremo inermi finché non sarà ora di farli parlare.” Il mago si guardò intorno e poi chiese ad Eitan di raggiungere la guardiana Marethari ed avvertirla dell’accaduto. “Vi porterò nella mia dimora, saremo al sicuro lì, c’è abbastanza posto per dei prigionieri e nessun elfo verrà a bussare pericolosamente alla nostra porta.” Estrasse una piccola pietra portale e l’attivò con parole arcane permettendo al variegato gruppo di attraversarlo verso una zona sicura.

    La dimora di lord Sirion era buia e fredda, nessun servitore ad accoglierli e ragnatele con odore di chiuso. L’elfo non doveva abitarci da molti anni e le stanze erano polverose. Il mago elfo attivò degli incantesimi per fare luce ed invitò tutti nel salone centrale. Lì c’erano delle poltrone ed un divano su cui Tinuviel poté adagiare Riel ancora svenuta. “Mentre aspettiamo Marethari posso occuparmi io di lei, sono un medico.” disse alla barda lo strano elfo sconosciuto e robusto.

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