“Allora l’Eterno disse a Caino: «Dov’è tuo fratello Abele?».
Egli rispose: «Non lo so; sono io forse il custode di mio fratello?».”
–Genesi 1,4-16–

“Caino, il Primo Uccisore, colui che per una sua forma di perverso amore, sacrificò il suo adoratissimo fratello Abele, e che per primo osò mentire al Signore.
Caino, è il nome con cui siamo soliti chiamare il nostro Comune Padre, colui a cui siamo legati dal sottile filo della Dannazione, colui che venne maledetto per l’assassinio di suo fratello, maledetto a vagare solo per un deserto di tenebre, costretto a nutrirsi di cenere e sangue, senza possibilità di una Redenzione, perché Egli era così orgoglioso da rifiutare il Perdono offerto dall’Eterno.
Il suo Vero Nome è segreto, ed il solo parlarne porta alla Pazzia, e se io ho il coraggio di narrarvi su di lui e su di noi è semplicemente perché ormai convivo con la mia Follia da secoli ed ho imparato a non temerla più…”
–Ixtab la Signora della Fune–

“Vuoi sapere di Caino?
Vuoi sapere della Maledizione che tutti noi condividiamo?
Bah!
Me ne sbatto di Caino e di chi per lui! Dimenticati tutte le stronz*te che hai letto e che hai visto sulla poeticità e melanconia della nostra condizione…
Noi siamo Bestie assetate di sangue… TU sei semplicemente nutrimento…
Ed ora inizia a scappare, altrimenti IO non mi diverto…”
–Carnifex il Cacciatore–

Vampire the Masquerade è un Gdr di “Intimo Orrore” come gli autori stessi lo definiscono, un gioco dove non esiste il bene od il male come entità divisibili e facilmente riconoscibili, ma dove tutto potrebbe essere lecito se rappresenta un modo per difendere le proprie idee o preservare la propria Non-vita.
Non-vita perché i protagonisti di questo gioco di ruolo non sono eroi, non sono coraggiosi giovani in cerca di avventure, ma Vampiri, creature leggendarie che non hanno più nulla da spartire con i Mortali e con il Cerchio della Vita da cui sono usciti, ma che per un loro desiderio di illogica illusione, si sentono ancora legati al mondo dei viventi.

La storia dei Vampiri come dannati fa coincidere l’inizio di tutto con un passo biblico assai conosciuto e di cui tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta nella nostra vita.
L’uccisione di Abele da parte di Caino, che venne scacciato dall’Eterno e che fu costretto ad incamminarsi nelle terre di Nod dove avrebbe fondato Enoch la Prima Città e dato il via alla sua stirpe.
Il Primo Uccisore viene dunque fatto coincidere con il Primo Vampiro della storia, rifiutando il perdono che gli Angeli inviati dall’Eterno gli donavano, egli divenne a tutti gli effetti il primo dei Dannati.
Fu la sua profonda solitudine a creare altri dannati come lui, ed ognuno dei Figli aveva il seme della violenza del Padre, ogni nuovo Vampiro era un potenziale assassino, perché la sua unica gioia era il sangue, e per ottenerlo prima o poi avrebbe ucciso…

Essere un Vampiro non è meraviglioso come potrebbe sembrare agli occhi di un mortale ingenuo che non sa nulla del dolore e del vuoto che essi provano, l’Immortalità che tutti si affannano a cercare, è solo una terribile maledizione che corrode ciò che rimane della loro “umanità” e che prima o poi verrà spazzata via per soddisfare l’istinto.
La luce del sole è una minaccia sempre presente, essa è mortalmente letale, eppure alcuni la cercano proprio sapendo questo, fiduciosi nella Morte Ultima come speranza per una liberazione dalle catene della dannazione.

“La morte non è il peggio: ci sono cose molto più orribili della morte. Riesce a immaginarlo? Durare attraverso i secoli, sperimentando ogni giorno le stesse futili cose…”
–Klaus Kinski, Nosferatu il principe della notte–

Con i secoli che passano, infatti, ogni Vampiro diventa sempre meno umano, i ricordi di ciò che era stato da mortale, svaniscono o si fanno sfocati, si preoccupa meno di porre attenzione quando si nutre, ed inizia a sviluppare tutta una serie di fobie che lo rendono un pericoloso predatore bestiale.
La Bestia è ciò che terrorizza persino gli stessi Vampiri, poiché essa si cela nel loro animo ed è furiosa ed incontrollabile, calpesta ogni sentimento, sfogando frustrazioni e dolore in un attimo, la Bestia è il ricordo di ciò che Caino in preda alla mortificazione fece ad Abele.

Essere un Vampiro significa essere un Mostro…
Eppure nulla è più affascinante di un mostro che lotta per mantenersi umano, di un mostro che si aggrappa ad ogni insulso ricordo, ad ogni barlume di passato sentimento per non cedere alla corruzione che sente pulsare nelle vene del suo corpo morto.
Per questo Vampire è un gioco di ruolo incredibilmente affascinante e coinvolgente, che narra del cammino verso un qualcosa di indefinito che potrebbe condurre ad una morte ultima, merito soprattutto della grande adattabilità dell’ambientazione e dei temi trattati; nulla è stato scritto che non possa essere cambiato se il Narratore (colui che conduce il gioco) decide una cosa invece di un’altra.

Forze soprannaturali si contendono una terra che sta marcendo, in un’ambientazione moderna, ma che rispecchia uno stile assolutamente gotico, con grandi metropoli tecnologiche che hanno sostituito le fortezze medievali, la corruzione che dilaga tra le strade spente e sporche, Vampiri contro Vampiri in un’eterna guerra per il dominio di territori dove poter cacciare indisturbati, atmosfera sfocata, resa angosciante e spietata dalla legge del più forte e del più adattabile; non ci sono certezze sul domani, ed ogni notte ognuno potrebbe trovare la risposta alla sua personale cerca, oppure vagare per secoli finché non si redimerà per i peccati commessi o che crede di aver commesso.
Mentre i Mortali o Vacche, come i Cainiti si rivolgono parlando di loro, vivono le loro vite nell’ignoranza, poiché esiste un patto tra un gruppo di creature della notte, un patto chiamato Masquerade, che proibisce ai Vampiri di mostrarsi per ciò che sono realmente, rendendo tutto il gioco, furtivo, pericoloso, attento…
Gli sbagli si pagano e lo sanno i Vampiri che sono sopravvissuti al Medioevo, dove la Masquerade non esisteva, e le creature della notte credevano di poter schiacciare i mortali con i loro poteri soprannaturali, ma l’Inquisizione mostrò loro che si stavano sbagliando…
Ma naturalmente ci sono Cainiti che ignorano la Masquerade e danno sfogo con tanto di testimoni, alla loro forza bestiale, rendendo il Velo che protegge l’esistenza vampirica davvero sottile…

“La Masquerade è necessaria, amico mio, ho visto Fratelli venire impalati, marchiati con il fuoco della purificazione, creduti impossessati e sottoposti ad ogni tipo di tortura, condotti a forza sotto il sole venendo brutalmente distrutti dalla Santa Inquisizione…
Non siamo immortali, amico mio, crediamo di esserlo, ma non lo siamo…
Per questo i Mortali non devono sapere di noi, della nostra corruzione, del Male che coviamo nell’anima, la Masquerade protegge noi da loro, e protegge loro da noi…
Non mi stancherò mai di ripeterlo…”
–Flamen l’Errante–

“AH! Masquerade?
Vuoi dire quel branco di perdenti che giocano a fare gli umani vero?
Sono un Vampiro, non una stupida e debole Vacca! Sono abbastanza forte ed inca**ato da strapparti la spina dorsale ed usarla come frusta…
Quindi per favore non usare mai più la parola “masquerade” in mia presenza…”
–Zorion Lluis, il Capobanda–

Grande differenziazione anche nei vari Vampiri che si possono interpretare dunque, non ci sono classi o razze in Vampire the Masquerade, esistono solo i Clan e le Linee di Sangue che si diversificano tra loro per una diversa debolezza soprannaturale come ad esempio l’incapacità di riflettere la propria immagine su specchi e rullini fotografici, e delle peculiarità innate chiamata Discipline, tipo saper controllare le menti degli animali; anche se persino queste peculiarità volendo possono essere personalizzate a piacimento del giocatore.
Un Vampiro potrebbe essere chiunque, dal ragazzino che pulisce le biciclette degli amici ossessionato dal loro luccichio, alla cantante lirica che decide di strapparsi gli occhi in preda alla follia convinta che possa seguire la musica senza bisogno della vista, al fanatico religioso che inizia ad avere dubbi su ciò che vede o sente, e persino alla dannata che si rimette al Giudizio divino per essere purificata dal peccato.

“Il mio Signore non mi ha abbandonata e non mi odia, Egli mi osserva e mi giudica per ciò che sono, una Dannata, ed una Peccatrice che ha visto l’Abisso con questi occhi ed ora non teme più la Luce… Rendimi forte, mio Signore, rendimi capace di sopportare ogni ingiuria… Io sono e sarò sempre la tua umile servitrice…”
-Arlaune, il Fiore sui Patiboli-

Non esistono insomma limiti alla creazione di un Vampiro, o di una precisa linea di narrazione, il semplice manuale base è sufficiente per creare un’infinità di avventure diverse, che possono coinvolgere qualsiasi città esistente od inventata.
Nessun limite se non quelli imposti della nostra fantasia, ed è proprio questa personalizzazione la chiave del successo che questo tipo di Gdr ha avuto e che continuerà ad avere.

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