Justice League è il quinto film dell’Universo Cinematografico DC, chiamato anche DCEU (DC Extended Universe) e mostra un gruppo di supereroi che si uniscono per affrontare una minaccia che vuole distruggere l’intera razza umana, giusto perché i primi tre film non ne avevano fatte vedere abbastanza. Il DCEU si è contraddistinto per volere imitare il suo diretto concorrente Marvel e nello specifico per volerlo imitare male, dato che, con l’eccezione di Wonder Woman (il quarto film), la qualità complessiva è piuttosto scadente, dominata da scelte discutibili di sceneggiatura e dalla monumentale incompetenza registica di Zack Snyder.

Premetto che tutte le mie critiche sono dirette al regista Zack Snyder, non a lui come essere umano, francamente quando l’ho sentito parlare mi è sempre sembrato una brava persona e ha appena vissuto un’esperienza molto tragica, per cui va soprattutto rispettato. Detto questo, forse dovrebbe smettere di fare il regista e limitarsi a dirigere la fotografia e/o le scene d’azione, dato che è molto più bravo a costruire una scena d’azione che a montare una narrazione coerente. E il travagliato percorso di questo film sembra dimostrare queste parole: inizialmente diretto e prodotto da Zack Snyder, in fase di post-produzione lo studio (Warner Brothers) è intervenuto imponendo di rigirare alcune scene, allo scopo, sembra, di ridurre la durata del film sotto le due ore. Nel mentre la figlia di Snyder è morta (suicida a quanto pare) e il regista ha deciso, correttamente e come era suo diritto, di abbandonare il progetto e prendersi alcuni mesi per affrontare il lutto. A questo punto, Warner Bros ha affidato a Joss Whedon, regista dei due film degli Avengers nonché come dicono gli Honest Trailers Dio dei Nerd 😀 , il compito di concludere il lavoro. E Joss Whedon ha licenziato il direttore della fotografia (Fabian Wagner) e ha ordinato due ulteriori settimane di riprese, praticamente riscrivendo il film, ed è la sua versione rimaneggiata che sta uscendo in questi giorni nelle sale.

Non avevo aspettative quando sono andato a vedere questo film, mi aspettavo bene o male la solita delusione. E ne sono rimasto piacevolmente sorpreso: no, non siamo ai livelli di Wonder Woman o degli Avengers, ma siamo comunque anni luce dagli altri film del DCEU, ed è, tutto sommato, un filmetto abbastanza divertente e scorrevole. Facendo un confronto diretto con gli Avengers, il primo difetto che salta agli occhi è che non c’è Loki: eh si, decisamente non c’è Loki 😀 L’antagonista è… hmm… fatemi pensare… beh, si chiama Steppenwolf… ha le corna… e usa un’ascia… e questo e tutto quello che mi ricordo di lui 😀 Seriamente, ha la presenza in scena di un muro bianco appena verniciato ed è minaccioso all’incirca quanto una zanzara. Quello che fa funzionare il film sono le dinamiche all’interno del gruppo, che invece funzionano piuttosto bene e riescono nello scopo di interessare lo spettatore: in altre parole, alla fine del film voglio vedere ancora questi personaggi. In particolare il film riesce a introdurre bene sia Flash (Ezra Miller) che Cyborg (Ray Fisher), in modo rapido ed efficace, senza perdersi in troppi dettagli ma dando comunque un’idea abbastanza precisa allo spettatore. Il resto del cast (al di fuori del già menzionato antagonista) funziona piuttosto bene: Ben Affleck è bravo a fare Batman/Bruce Wayne, Gal Gadot sfavilla come Wonder Woman e Jason Momoa è una gradita sorpresa come un rozzo ma simpatico Aquaman. E per la prima volta, dopo due film di storia d’amore completamente insignificante, c’è anche una scena carina tra Superman (Henry Cavill) e Lois Lane (Amy Adams). E si, in teoria sarebbe uno spoiler, ma c’è anche Superman nel film (nel caso non si capisse dai poster, dai trailer e dall’intera campagna marketing, nonché dalle notizie che sono girate online prima del film stesso) e per quanto resti sempre Mr. Boring, almeno stavolta il suo personaggio ha un senso.

I difetti principali del film sono nell’esposizione frettolosa e in alcune scelte infelici: per esempio, gli oggetti che il cattivo deve radunare sono tre scatole cubiche un pochino più grandi del Tesseract che una volta unite formano una scatola più grande che è una sorgente di potere infinita. Ah, e sono in grado di aprire portali, nel caso i paralleli con il primo Avengers non siano già abbastanza evidenti. Ma fare queste scatole rotonde, o dodecagonali, o qualsiasi altra forma? Inoltre, tutta l’ultima parte è in questo posto isolato dove vivono alcune famiglie ed è solo una scusa per un’infinità di computer grafica, che risulta così finta da spezzare l’immersione. Se non altro la pellicola non è desaturata (evidentemente Joss Whedon ha rimpiazzato il direttore della fotografia con qualcuno che ha scoperto l’ultimo ritrovato della tecnologia cinematografica odierna, ovvero il colore) e per quanto finti, gli effetti speciali sono almeno gradevoli alla vista. Infine, l’intero film è montato in fretta, probabilmente per ragioni di tempo, e i tagli risultano spesso bruschi: non siamo ai livelli di Rogue One, ma comunque si nota.

In conclusione, il film vuole essere una netta correzione di rotta, che introduce colore, coerenza, e numerosi elementi comici (così ci sono tre “c” 😀 ) in un DCEU che ne aveva un disperato bisogno. Non è un successo eclatante, ma è comunque un netto miglioramento (42% su Rotten Tomatoes, il sito di critica dove Batman vs Superman aveva preso 27%) e speriamo che un giorno porterà a un film che si possa definire bello. Lo raccomando comunque come un discreto prodotto di intrattenimento, è un film che si lascia guardare senza eccessive pretese.

Voto: 6,5

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