Terzo libro della trilogia de I Libri dell’Inizio.

La Resa dei Conti è arrivata.
L’Atlante di Tenebra, l’ultimo ed il più potente tra i Libri dell’Inizio, il cui potere tocca il proibito regno dei morti, sta per essere ritrovato.
Le forse in gioco, le sottotrame, i pericoli, questa volta sono innumerevoli.
Emma, catturata e tenuta prigioniera dal loro terribile nemico, il Ferale Magnus, visiterà suo malgrado il cuore stesso della fortezza del nemico, finché l’anima non le sarà letteralmente strappata dal corpo e lanciata a compiere un lunghissimo viaggio per trovare il Tomo che le appartiene. Per liberarla, l’intero esercito del regno magico si riunirà per dare battaglia, ma sarà solo il provvidenziale intervento di Kate che riuscirà a portare lei, Michael ed Emma finalmente distanti ed al sicuro.
Di nuovo insieme, i tre bambini si ritroveranno nel regno dei Giganti un luogo all’apparenza grezzo e primitivo, ma nei cui recessi della storia si celano verità molto più profonde di quanto si potrebbe immaginare.
Ma è la battaglia finale il vero fulcro della storia.
Finalmente riuniti i tre Libri, Kate, Michael ed Emma potranno infine compiere il loro destino e sconfiggere una volta per tutte il Ferale Magnus. Ma il potere più grande non giunge mai senza un prezzo altrettanto grande. Saranno disposti i tre bambini a pagarlo per rendere per sempre il mondo un posto migliore?

Il terzo ed ultimo capitolo della Trilogia dei Libri dell’Inizio riprende esattamente dove il suo predecessore si era interrotto, portando il lettore fin dalle prime pagine al centro esatto del turbine degli eventi. Le sottotrame, questa volta, sono innumerevoli e vedono protagonisti a rotazione prima uno poi l’altro dei tre bambini, senza però mai perdere l’attenzione sul fulcro centrale della storia.
Come ormai sembra una tradizione per i suoi predecessori, i primi capitoli scorrono piuttosto lenti. Anche se ci troviamo subito ad assistere alle vicende principali, la narrazione manca di entusiasmo e coinvolgimento.
Tuttavia, superato il primo terzo del libro – più o meno in concomitanza della riunione dei tre bambini – le vicende iniziano ad essere realmente coinvolgenti, la curiosità eccessiva, e il resto della storia si legge tutta d’un fiato, per scoprire finalmente come andrà a finire.

I personaggi sono per lo più gli stessi dei libri precedenti.
Reincontriamo vecchi amici, ma anche vecchi nemici, come la terribile Contessa che si pensava abbandonata nelle pagine del primo libro. Ma vengono introdotti anche alcuni nuovi personaggi, come il gigante Willy, che tuttavia è più una macchietta che altro.
Kate, Michael ed Emma completano finalmente la loro caratterizzazione, che li vede molto più maturi rispetto a quando avevamo letto di loro la prima volta. Tutte le loro personali sottotrame vengono sviluppate ed orchestrate con maestria ma, com’era già successo per i libri precedenti, ho continuato a ritenere che quella di Kate fosse la più interessante e coinvolgente.

Essendo il libro conclusivo della trilogia, in ogni caso, ovviamente il centro di tutto sta nel finale. Sia nei pregi che, sfortunatamente, nei difetti.
Il finale, non posso negarlo, è bello. Mi ha strappato più di qualche lacrima, perché è una bellezza triste: non cade nel solito lieto fine a tutti i costi, è una vittoria che ha dei prezzi e sono dei prezzi terribilmente amari da pagare.
E, tuttavia, il finale è meno bello di quello che sarebbe potuto essere.
Se è vero che ci sono dei punti narrati ad arte e capace di spezzarti il cuore, è altresi vero che alcuni altri punti sembrano un po’ raffazzonati, sbrigativi, come se non venissero in mente idee migliori e ci fosse la fretta di concludere il tutto velocemente. E’ questa sensazione di sbrigatività che secondo me rovina un po’ il clima generale. Fortunatamente, non preclude la bellezza dell’intero libro, ma sicuramente la rovina non di poco.

Infine, vorrei trarre qualche conclusione generale su tutta la trilogia. Potrebbe contenere dettagli rilevanti della trama principale, quindi consiglio a chiunque di continuare a leggere solo se avete già letto i libri oppure a vostro rischio e pericolo!


 

Secondo me, è una storia che vale decisamente la pena di essere letta. I libri sono scritti tutti e tre in maniera scorrevole e piacevole. I personaggi sono un po’ stereotipati, forse, ma non così tanto da risultare eccessivi o insopportabili. Le trame sono interessanti e scorrevoli e la storia generale si fa sempre più avvincente ogni capitolo che passa.

Tuttavia, il problema più grande era purtroppo quello che temevo fin dall’inizio.
I tre protagonisti controllano delle forze straordinarie: il Tempo, la Vita e la Morte. Avendo il potere su degli elementi così grandi, potrebbero fare cose oltre l’immaginazione. Il controllo del Tempo, in particolare, è quello che da maggior possibilità di azione.
Una delle prime domande che mi sono fatta quando ho finito di leggere i tre libri è stata “ma perché Kate non è tornata all’inizio di tutto, impedendo ai libri stessi di venire scritti?”
Un’azione molto semplice, ma che avrebbe risolto tutti i problemi e sarebbe stato assolutamente in linea col personaggio: preoccupata solo di difendere i suoi due fratelli, anche a costo della sua vita, perché non compiere un gesto estremo modificando radicalmente lo svolgersi del tempo?
Mi sono risposta che magari un cambiamento di questo tipo avrebbe potuto destabilizzare troppo la struttura stessa dell’universo.
Ma allora è arrivata un’altra domanda: “perché, vedendo che determinate azioni portavano a conseguenze spiacevoli, non usare i poteri dell’Atlante per tornare indietro anche solo di pochi minuti, impedendo che quelle azioni si compissero?”
Purtroppo questi problemi capitano spesso quando si pasticcia col tempo, ma in questo caso ho trovato un po’ povera la giustificazione che prova ad usare l’autore.

Nonostante questi problemi, in ogni caso, mi sento comunque di consigliare la lettura di tutta la trilogia.
Si tratta di una storia dai toni epici, ma priva delle pretese a volte pesanti dei grandi capolavori. Un bel fantasy d’avventura, come era davvero molto tempo che non riuscivo a trovare!

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