Risposte al Forum Create

Stai vedendo 20 articoli - dal 1 a 20 (di 632 totali)
  • Autore
    Articoli
  • #7342
     Meeme 
    Partecipante

    “EPILOGO”
    L’attesa fu snervante e quando il Concilio rientrò nella sala a tutti mancò un respiro. Fu il Primo Padrone a parlare ammutolendo i mormori dei presenti.
    “Abbiamo analizzato le parole dei presenti, incrociato le testimonianze dei testimoni e siamo giunti ad una risoluzione.” L’anziano elfo osservò il gruppo prima di continuare. “Le parole di dama Roseline sono state molto forti e molto sentite…” L’elfa sorrise, un sorriso di vittoria smorzato subito dal resto del discorso. “Nessuno di noi vuole diventare come lei…” Il Primo Padrone lanciò all’elfa uno sguardo carico di disprezzo. “Vogliamo la pace, non la guerra… sono state commesse atrocità da ambo le parti, dobbiamo migliorare affinché non ne accadano altre.” Continuò elencando una serie di proposte approvate dai Padroni per liberare un passo alla volta i non-elfi dalla schiavitù. “Il mezzo demone Muad’dib resterà incarcerato come ostaggio finché non decideremo di liberarlo. Ascolteremo le sue proposte, ma il suo ruolo è troppo importante per un rilascio.” E su questo sembrarono inflessibili…

    Furono settimane di fermento per tutti. Rosaline venne incriminata come mandate delle atrocità commesse nella prigione e Tinuviel ottenne una vittoria quando persino sua madre si schierò al suo fianco contro la dama corrotta. A Nirai venne concesso di far visita al prigioniero una volta a settimana ed il mezzo demone continuava a guidare la sua gente tramite la felinide. Gant ottenne una traccia di suo fratello, ma si prodigò di trovare e far arrestare la maga folle Josie prima di partire nuovamente per la sua ricerca.

    Juliette ottenne il posto di Padrona, la sua voce ed il suo dolore aiutarono molti elfi e non-elfi a fidarsi reciprocamente durante la transizione. La Ghiacciaia venne distrutta per sempre e con l’aiuto della magia di tutti, il Concilio trovò un altro modo per alimentare la bellezza di Torvael. Ottenne di potersi prendere cura di Montague ed anche i Gemelli suoi figli preferirono vivere con lei. Lord Sirion seppur con dolore accettò tutto con stoicismo ed altruismo, sapeva che i gemelli sarebbero stati più felici accanto al loro sangue piuttosto che con lui.
    Ospitò i bambini non elfi salvati da Marethari nella sua dimora e trasformò quella grande e vuota casa in un orfanotrofio gestito dalla druida elfa.

    I primi mesi furono terribili per tutti, molti ancora avevano paura dei non-elfi e ci furono delle sommosse, lentamente però la situazione migliorò grazie a tutti coloro che erano stati salvati durante quel periodo terribile. La fiducia prese il posto della paura e dopo un anno di tribolazione finalmente i non-elfi ottennero la libertà. Molti continuarono a lavorare per i loro padroni, ma con uno spirito diverso che giovò al commercio. Torvael si aprì all’esterno e lo scambio di beni e prodotti migliorò la situazione di molti.

    Gant si occupò dei nani di Torvael aiutandoli ad accettare quella libertà che li spaventava tanto, poi quando la situazione si calmò, partì alla ricerca di suo fratello con una speranza in più. Ciò che Marethari aveva rivelato al nano era stato molto utile e per la prima volta dopo tanto tempo avvertì una sensazione di fiducia. Avrebbe ritrovato suo fratello a qualsiasi costo…
    Partì dopo aver regalato una dose importante di birra di sua creazione a lord Sirion che accettò di distribuire a tutti durante i festeggiamenti per la pace ritrovata. Il nano sapeva che le sue avventure non sarebbero finite e questo pensiero lo rendeva coraggioso e felice.

    Come aveva avvertito Muad’dib, Riel passò i primi tempi in uno stato di rabbia terribile, odiò prima se stessa, poi Tinuviel, poi di nuovo se stessa… Ma non era sola, Tinuviel era sempre accanto a lei ed anche Lee, era con loro, il Celestiale dalle ali strappate si era affezionato molto alle due elfe e si prese cura di entrambe quando il dolore era troppo forte anche solo per uscire di casa. Un anno dopo Riel aveva superato il dramma ed era così bella il giorno del suo matrimonio con Tinuviel, bella e sorridente come la prima volta che l’aveva vista. La madre della barda si arrese a tutto questo, lasciò il marito contrario a quelle nozze e partì all’avventura in compagnia di Lee incaricato di proteggerla da Tinuviel. Tornò dopo molti anni sempre in compagnia del celestiale che orami era diventato il suo secondo marito anche se lei non ne parlava mai con la figlia per non vederla sghignazzare divertita.
    Riel e Tinuviel si occuparono di aiutare tutti in città e la barda divenne un punto di riferimento per Torvael con la sua vitalità, la sua musica e le sue battute sagaci.

    Nirai si prese cura di Ciad e dei non-elfi finché la situazione non migliorò e lei si sentì libera di lasciare la città, cosa che però non fece mai. Ogni settimana andava in prigione da Muad’dib con la speranza che lo liberassero ed ogni settimana tornava più arrabbiata di prima o più triste o più felice. Sopportare il mezzo demone a volte era impossibile e lei gli urlava contro nonostante lui restasse sempre calmo.
    Passarono dieci anni prima che il mezzo demone venne liberato, ormai la situazione era stabile ed i Padroni acconsentirono alla sua scarcerazione dopo che Nirai aveva passato anni a convincerli che anche Muad’dib meritava la libertà. Nirai rimase sempre al suo fianco, litigando ed amandosi follemente per poi litigare di nuovo e di nuovo abbracciandosi stretti. Si occuparono insieme dei non-elfi diventando i loro rappresentati nel Concilio ed aiutando la città a superare ogni pregiudizio.

    Lord Sirion regalò definitivamente la sua dimora a Marethari e sembrava pronto a partire di nuovo in solitudine, ma la druida rifiutò il regalo e gli propose piuttosto di sposarsi per gestire insieme l’orfanotrofio. Il mago elfo storse il naso a quella proposta, arrossi ed acconsentì immaginando già le prese in giro di Nirai e Tinuviel. L’orfanotrofio divenne anche una piccola scuola di magia, Sirion insegnava ai bambini di Torvael, elfi e non-elfi a controllare i loro poteri, la compagnia di Marethari ed l’insegnamento lo aiutò a superare la solitudine. I due non sembravano marito e moglie, ma Nirai e Tinuviel che avevano la vista lunga e le orecchie fine, notarono che tra i due c’era una complicità unica che indicava vero amore…

    Juliette Wisewill passò i suoi anni da Padrona ad occuparsi dei più deboli, Montague viveva con lei anche se non si ricordava nulla. I gemelli aiutavano la madre ritrovata nelle sue opere caritatevoli e passarono anni a fare del bene a Torvael e dintorni.
    Montague osservava quella strana elfa con i suoi occhi da folle, lei a volte lo abbracciava piangendo e lui non capiva il perché. Continuava a mormorare di bellissime farfalle senza afferrarne mai il significato e Juliette gli prendeva il volto tra le mani, cercando in quello sguardo tracce del suo amante perduto e ritrovato. L’umano un giorno si avvicinò a lei osservando il tatuaggio che aveva sul volto. “Farfalla…” mormorò e Juliette pianse chiudendo gli occhi. Montague le baciò entrambe le guance rigate dalle lacrime e lei aprì gli occhi osservandolo con attenzione. “Tu sei la mia farfalla…” sussurrò Montague e Juliette semplicemente annuì.

    Storia di altri Romei e di altre Giuliette…
    FINE

    #7340
     Meeme 
    Partecipante

    GANT, NIRAI e TINUVIEL
    Tutti vennero allontanati dalla sala, Rosaline aveva un’aria stizzita ed era uscita velocemente. Non era più così certa di vincere.
    Juliette aveva abbracciato Montague, ma lui non aveva dato alcun segno di averla riconosciuta.
    Lord Sirion aveva fatto un lungo sospiro e con la solita aria greve si era limitato a scuotere il volto abbattuto.
    “Speriamo che le nostre testimonianze servano ad evitare una guerra, non ho speranze sul dare migliori condizioni di vita ai non soci, ma voglio credere in una pace anche se sarà illusoria…”

    Muad’dib venne portato via in catene, conosceva i rischi e sapeva che non sarebbe stato rilasciato una volta svelata l’illusione.
    Guardò Nirai prima di venire allontanato, i suoi occhi erano sereni, ma forse le stava chiedendo scusa perché non poteva prometterle di restare in vita…

    L’attesa era terribile, ma dava tempo a tutti di pensare a quello che era accaduto durante la loro permanenza a Torvael, il gioiello elfico… Ma il gioiello aveva mostrato le sue sfaccettature e la luce non era poi così pura…

    Alcuni di loro avrebbero ripreso il loro viaggio dopo questa storia, altri sarebbero rimasti in città per combattere una guerra o promuovere la pace. L’unica cosa certa era che tutto era cambiato sia per loro sia per la città, ma la portata di questi cambiamenti si sarebbe propagata negli anni futuri e loro lo sapevano bene…

    #7327
     Meeme 
    Partecipante

    GANT, NIRAI e TINUVIEL
    Il mago elfo che aveva aiutato Gant prese coraggio. “La procedura è inumana, dolorosa… Togliere la magia vuol dire stappare una parte della loro anima. Chi non muore durante la procedura diventa un vegetale…” Rosaline sembrò contrariata da quelle affermazioni. “Sono stati i nostri Antenati ad ottimizzare la procedura, i Sacri Antenati di questo Concilio! Vogliamo dunque dubitare della saggezza passata?” Doveva volgere quella situazione a suo vantaggio. “Se daremo ai non elfi troppo spazio perderemo le nostre Tradizioni, la nostra cultura!”

    Lord Sirion bisbigliò a Tinuviel che era giunto il momento di far parlare il soldato catturato, lui era scettico a riguardo, il graduato poteva benissimo perorare la causa di Rosaline con delle menzogne, doveva scegliere la barda se farlo parlare, oppure no…

    Nirai lanciò un macigno nella sala indicando l’elfo con il nome di Montague, quando l’illusione scomparve, l’uomo privo di ricordi si sentì circondato ed iniziò a delirare mormorando una sola parola “farfalle…” Fu Juliet a sconvolgere il Consiglio, l’elfa corse verso l’umano urlando disperata, gli prese il volto tra le mani cercando qualcosa in lui, ma Montague si rannicchiò dietro Muad’Dib spaventato ed inerte. L’elfa scoppiò in lacrime e cadde in ginocchio, Nirai aveva scoperto chi era la madre dei due gemelli…

    “Arrestate il Mezzodemone… Egli è un pericolo per noi tutti.” Dichiarò il Consiglio, ma non pronunciò nessuna condanna a morte, non al momento almeno. Muad’Dib non fece resistenza quando lo misero in catene, lanciò uno sguardo a Nirai, uno sguardo che le chiedeva di prendersi cura di Montague. Venne portato via, poi il Consiglio parlò ancora. “Abbiamo molto di cui discutere… Se non avete altro da aggiungere uscite da questa sala, noi prenderemo una decisione e poi verrete richiamati.”

    #7311
     Meeme 
    Partecipante

    GANT, NIRAI e TINUVIEL
    Rosaline arricciò il naso in modo sdegnoso, considerava la loro opinione nulla ed anche la loro nobiltà non aveva valore per lei.
    “E noi vogliamo davvero ascoltare un’elfa che non ha rispetto per le nostre tradizioni, ma anzi si accoppia indistintamente con qualsiasi cosa? Oppure lord Sirion… fratello di un traditore che aveva sposato in segreto un’umana generando un orrore ibrido? Come possiamo mantenere pura la nostra razza se permettiamo loro di averla vinta. Torvael è un gioiello, ha resistito alle influenze esterne, non c’è guerra, la nostra vita è splendente. Possiamo davvero rovinare le nostre esistenze permettendo ad esseri inferiori e violenti di ottenere più diritti?” Rosaline guardò prima Tinuviel e poi lord Sirion con disprezzo.

    Il mago elfo raccontò quello che era successo, ma fu onesto e disse anche che un non-elfo lo aveva aiutato, impedendo la tragedia. Rosaline lo zittì ritenendo l’ultima parte frutto dello stress e distorcendo le parole a suo favore. Juliet sospirò e decise di intervenire a sua volta.
    “So che molti di voi credevano fossi malata di mente, ma la mia condizione era una maschera per evitare le responsabilità del mio rango. Ora ne pago le conseguenze dovendo ascoltare le parole scellerate di mia cugina. Tutti conoscono la mia storia, tutti sanno che ho amato un umano e l’ho perduto, ma oggi non parlo da donna distrutta dal dolore, ma da vostra pari.” Prese un respiro, guardò Gant e raccontò che era stato lui ad aiutare il mago nella Ghiacciaia. “Vero, una non-elfa voleva far saltare in aria un intero quartiere, ma è anche vero che un nano l’ha fermata salvando innumerevoli vite. La verità è che siamo dei ladri di magia, risucchiamo il potere arcano dai non elfi ed alimentiamo la nostra illusione di superiorità.”

    Il Consiglio sbiancò a quella dichiarazione, e molti elfi presenti rimasero sconvolti, solo pochi nobili ristretti ed il Consiglio stesso conosceva il segreto della Ghiacciaia, rivelarlo davanti a tutti causò sorpresa ed anche orrore. “Queste sono le menzogne di una matta. Dove sono le prove che dimostrano che succhiamo la magia alle persone?” Rosaline era sbiancata a sua volta, ma cercava di mantenere il controllo certa che non fosse dimostrabile quello che raccontavano. Fu a quel punto che Muad’Dib si fece avanti con Montague, entrambi sotto l’illusione che li rendeva degli elfi, ma quando il mezzo demone annullò la sua di illusione tutti rimasero troppo sconvolti anche solo per reagire.

    Il mezzo demone fece un passo in avanti per farsi riconoscere dal Consiglio e poi parlò. “Viviamo al vostro fianco, lavoriamo per voi, siamo disposti a morire per voi. La nostra colpa è quella di non essere elfi. Se avessi parlato con le spoglie di un elfo, mi avreste ritenuto degno, ma io sono Muad’Dib e parlerò con la mia pelle. Morirò qui, ma ascolterete la mia voce, perché è quella di tutti noi.” Le guardie non aspettavano altro che un cenno del Consiglio, pronte ad uccidere il capo della ribellione, ordine che però non arrivò.
    “Siamo pronti a versare il vostro sangue, siamo pronti ad uccidere i Padroni e morire fallendo. Perché sì, siamo pronti a morire ed alla disfatta. Non abbiamo possibilità di vincere una guerra. Siamo pochi e male equipaggiati, vinceremo qualche battaglia, ma alla fine ristabilirete l’ordine.” Era sincero ed il Consiglio sembrò colpito da queste parole. “Ma verrà versato sangue, nostro e vostro… Le strade si riempiranno di cadaveri, nostri e vostri… Pensate alle conseguenze delle vostre scelte di oggi. Siete disposti a sacrificare il vostro popolo per sterminarci? Noi siamo pronti a morire, non abbiamo nulla da perdere se non una vita che non è vita. La libertà che cerchiamo sarà nella morte… Ma voi… voi avete tutto da perdere…”

    Il Consiglio rimase in silenzio, persine Rosaline non riuscì a ribattere rapida come avrebbe fatto solitamente, era la loro occasione per prendersi un vantaggio nei confronti della loro rivale.

    #7310
     Meeme 
    Partecipante

    Ringraziò Brian per le informazioni, terribili informazioni, ma sempre utili ed ascoltò l’ultima parte della conversazione riguardante l’attacco di quel folle squilibrato.
    “Aspetta… ma è il bar dove siamo stati prima?” Esclamò preoccupato per la barista e la ragazza strana che aveva provato a rimorchiare senza successo.
    “Non ho salvato quel ragazzino demente solo per fargli morire la madre! Al Taximobile!” urlò solenne mentre prenotava la sua corsa.

    “Porco genetista in calore, questa è un’emergenza! Non mi frega se lo devi cacar* il taxi, lo voglio subito!” Amava i taxi, ma quando aveva fretta non era molto indicati.
    “Ed ancora non ho ritrovato le mie armi! Ho fatto la denuncia agli oggetti smarriti, certo! Sono in qualche taxi, no, non sono esplosivi, solo fucili d’assalto, pistole e coltelli da combattimenti. Ah, qualche granata fumogena. No, non conta come esplosivi, non esplode e fa saltare in mille pezzi la gente!” Parlava a velocità ultra cercando di ragionare con il call center.

    “Qualcuno ha una macchina? La mia patente mi permette di guidare i carrarmati, ma è rimasto tra le cose smarrite!”
    E poi di nuovo al call center. “No, non ho lasciato un carrarmato in taxi! Ma come ca**o fa a starci, andiamo!!”.

    #7295
     Meeme 
    Partecipante

    James avrebbe tanto voluto prendere a testate il muro.
    “Ma come ci si può fidare di Cadmus!” Esclamò seguendo l’interrogatorio con interesse. Era chiaro che il medico avesse tutto sotto controllo e la sua presenza non sarebbe stata utile.
    Fece un cenno ad Alex di non chiamare l’FBI, avrebbe provveduto lui, i suoi contatti avrebbero protetto meglio dei Federali quella gente.

    Compose il numero del povero Brain e lo passò ad Alex per prendere disposizioni. La CIA si sarebbe occupata di quel poveraccio e della sua famiglia. Intanto aveva un nome “Abel Cuvier”, un nome per la sua lista di cattivi da prendere a calci.
    Mentre aspettava provò a chiedere informazioni a Brian su questo fantomatico genetista folle.

    #7294
     Meeme 
    Partecipante

    GANT, NIRAI e TINUVIEL
    Lord Sirion trattenne a stento un moto di rabbia sentendo nominare la Ghiacciaia, mentre gli occhi del travestimento elfico di Muad’dib vennero attraversati dalla tristezza. “Josie non si arrenderà facilmente. Facciamo molta attenzione a rumori o incantesimi sospetti.” Suggerì prima di restare in silenzio.

    Rosaline era pronta a parlare. La nobile elfa lanciò uno sguardo di sfida notando Tinuviel. “Miei cari amici… Noi tutti corriamo un rischio gravissimo trovandoci oggi, mentre parliamo i non-elfi si preparano a complottare contro di noi. Coglieranno questa debolezza per cercare di distruggerci come hanno sempre desiderato. Conoscete forse un non-elfo nativo di questa città che non fosse infelice della sua privilegiata condizione?” Sorrise, aveva tutta l’attenzione del Consiglio. “Vi diranno che non è vero, che cercano solo un modo per ottenere una vita migliore, ma mentre parliamo, mentre ci illudono con la diplomazia, stanno tramando per distruggerci, annientarci e massacrarci nei nostri letti.” Fece una pausa d’effetto, si aspettava che i difensori dei non-elfi mirassero a far provare compassione per la condizione del Distretto e voleva smontare la questione per ottenere un vantaggio.

    “Loro odiano la loro condizione, e tutto questo odio li trasforma in mostri assetati di sangue! Non è possibile parlare con loro, mandano intermediari perché sanno di non avere i mezzi per parlamentare ad armi pari con noi!” La sua interpretazione drammatica era degna di un’attrice.
    Lord Sirion fece un passo avanti. “Per tutti gli Dei Elfici, dobbiamo davvero continuare ad ascoltare questa manipolatrice? Adesso vi dirà che i non-elfi mangiano i bambini elfici! Se non ha prove, vere prove da mostrare a questo Consiglio, lasciateci intervenire subito!” Rosaline fulminò il mago elfo prima di continuare. “Ho prove, miei nobili amici! La Ghiacciaia è stata attaccata, molti dei nostri soldati uccisi! Non oso pensare ai prigionieri evasi a causa di questa azione dei poveri, indifesi non-elfi!” Sibilò mettendo fine al suo essere prolissa. Chiamò in causa un testimone, l’elfo che aveva spento il macchinario come riconobbe Gant, e lui raccontò quello che era successo. “Mentre noi parliamo I non-elfi cercano un modo per distruggere la città!” concluse Rosaline ed aspettando la risposta di Tinuviel.

    #7272
     Meeme 
    Partecipante

    GANT
    L’elfo si morse un labbro a sangue mentre pensava, quella decisione doveva costargli molti dubbi, Gant trattenne il respiro per poi tornare a respirare quando il mago spense la macchina rendendo vano il piano di Josie.
    Il nano stava correndo un rischio a tradire la maga umana, ma sentiva di aver fatto la cosa giusta…
    Mentre usciva da quel orrore per tornare in superficie gli arrivo un messaggio da parte della maga umana e non era affatto un messaggio gentile.
    “Pagherai per questo tradimento… tu e tutti gli elfi di questa città…”

    Gant guadagnò la superficie, riuscì anche a riposare un poco prima di recarsi alla Sala del Consiglio dove lo aspettavano Juliette, Nirai e Tinuviel in compagnia di lord Sirion.
    C’erano anche Marethari ed un paio di elfi sconosciuti pronti ad aiutare durante la seduta. Rosaline non sembrava affatto intimorita, guardava il gruppo con quello sguardo bellissimo e spietato come se osservasse della polvere fastidiosa e facilmente rimuovibile.

    I Padroni elencarono nuovamente le varie proposte, tra cui quella di muovere guerra ai Non-Elfi per spazzare via la resistenza prima che questa li attaccasse. Concluso l’ordine del giorno, Rosaline sarebbe stata la prossima a prendere parola e poi sarebbe toccato a loro, era l’ultima occasione per scambiarsi informazioni prima che Rosaline Wisewill iniziasse la sua arringa contro le loro motivazioni…

    NIRAI e TINUVIEL
    Il riposo fu difficile e sofferto per tutti, ma il mattino non fu migliore considerando il loro piano. Come aveva detto Muad’Dib, Marethari arrivò sul presto con il solito sorrido gentile. “Accidenti che tugurio! Non ho mai visto una dimora nobiliare così malmessa!” commentò per sdrammatizzare e lord Sirion le rispose piccato che una come lei non avrebbe mai dovuto entrarci in una casa nobiliare visto come si vestiva.

    Riel si era svegliata solo per pochi secondi, aveva sorriso a Tinuviel e poi era sprofondata nuovamente del sonno, Marethari si prese cura di lei e poi la lasciarono insieme a Lee al sicuro.

    Arrivati alla Sala del Consiglio si unirono a Juliette e vennero raggiunti da Gant che sembrava reduce da una brutta esperienza; tutti erano però pronti a dare il loro contributo durante la seduta. Rosaline non sembrava affatto intimorita, guardava il gruppo con quello sguardo bellissimo e spietato come se osservasse della polvere fastidiosa e facilmente rimuovibile.

    I Padroni elencarono nuovamente le varie proposte, tra cui quella di muovere guerra ai Non-Elfi per spazzare via la resistenza prima che questa li attaccasse. Concluso l’ordine del giorno, Rosaline sarebbe stata la prossima a prendere parola e poi sarebbe toccato a loro, era l’ultima occasione per scambiarsi informazioni prima che Rosaline Wisewill iniziasse la sua arringa contro le loro motivazioni…

    #7266
     Meeme 
    Partecipante

    GANT
    Il mago si agitò sentendo quella voce e si volse rapidamente verso la fonte di quel rumore. “Chi sta parlando? Mostrati immediatamente!” Ordinò sulla difensiva. Era un po’ spaventato, ma si preparò a difendersi in caso di qualche attacco a sorpresa.

    “Come potrebbe distruggere la nostra città? Chi sei e che cosa vuoi da me veramente?” Il mago si avvicinò alle leve per avere la schiena coperta da un riparo. “La macchina è sicura, non può esplodere!” specificò e doveva conoscerla bene. “Mostrati immediatamente, altrimenti darò l’allarme!”

    NIRAI e TINUVIEL
    “Forse è tardi per ricominciare, sono già stato avvelenato dalla cattiva reputazione di mio fratello, la mia situazione attuale non potrà che peggiorare. E se i due ragazzi decideranno di restare con me, andremo via da questa città malata. Saremo dei reietti se il piano per far cadere il Quinto Padrone dovesse fallire.” Lord Sirion era molto pessimista sulla situazione, ma non aveva tutti i torti.

    Muad’Dib disse a Tinuviel che la sua amica aveva bisogno di riposo e di calma, soprattutto calma, avrebbe superato quel trauma, ma aveva bisogno dell’amore e della vicinanza di persone care. “Non è la prima vittima di violenza di cui mi occupo. All’inizio reagirà con rabbia, ma non devi permettere che lei allontani tutti gli affetti. Darà la colpa a sé stessa e poi agli altri. Tu non devi cedere e nemmeno prenderti a colpa. Restale vicino, lascia che ti urli contro, fissa degli obiettivi in modo che ogni giorno abbia qualcosa da fare e poi il dolore sparirà con il tempo…” Sembravano dei consigli molto saggi.

    “Marethari sarà qui in tempo per presiedere al Consiglio. Prendiamo una stanza e riposiamo.” concluse il mezzo demone con l’aspetto di un elfo robusto.
    Rinchiusero il prigioniero in modo che non potesse scappare e poi lord Sirion mostrò loro le stanze, erano belle e luminose, ma tristi perché vuote da troppo tempo. “Inutile rimuginare troppo su quello che è successo, pensiamo a guarire e dormire. Domani ci aspetta un giorno impegnativo…” concluse il mago elfo con un sorriso mesto.

    #7261
     Meeme 
    Partecipante

    Essere troppo diretta poteva mettere gli altri in imbarazzo ed avrebbe dovuto lavorare un po’ su questo anche se ormai il danno era fatto ripensando al discorso di Sumyno.
    Il riposo aiutò a rendere l’atmosfera migliore e rese più piacevole anche il viaggio verso la loro destinazione.

    Il villaggio era tranquillo e vennero accolti da una tauren gentile e visibilmente preoccupata per Hamuul. La Cacciatrice si fece avanti, era l’unica che aveva viaggiato con il tauren e quindi si sentì in dovere di rispondere. “Hamuul sta bene, è rimasto a Moonglade per aiutare gli altri druidi. Sembrava la scelta migliore per lui.” Non spiegò i dettagli, quelli non erano importanti del resto. Lei aveva preferito che il giovane tauren si occupasse di trovare un antidoto piuttosto che fargli continuare un viaggio pericoloso. “Io sono la Cacciatrice, inviata qui da Cairne Bloodhoof per aiutarvi.” Utilizzò il suo soprannome perché era così che tutti la conoscevano. “Parlateci di questa pazzia che sta colpendo i druidi e di cosa possiamo fare per aiutare…” Concluse sperando di ottenere qualche informazione in più.

    #7260
     Meeme 
    Partecipante

    “Capisco quello che vuoi dire e non possiamo dividere il mondo in bianco e nero anche se così sarebbe tutto più facile.” L’avevano sperimentato durante la loro ultima missione insieme.
    “Facciamo così e vediamo come reagiscono ai piani alti, possiamo comunque giustificare la cosa come un tentativo di guadagnare la fiducia dei nostri informatori. la gente non reagisce mai bene quando sente la parola ‘Cybertronic’!” sorrise.

    “Farò di tutto per farci uscire vivi…” Soprattutto ora che si erano chiariti.
    Lo spogliò con dolcezza e lasciò che lui facesse altrettanto con lei. Le era mancato il corpo di Stan e fu felice costatando che la distanza non aveva oscurato la complicità tra di loro. Si addormentò addosso a lui dopo che ebbero fatto all’amore e spero davvero di poter mantenere la promessa di non far uccidere nessuno in quella missione assurda…

    #7259
     Meeme 
    Partecipante

    “Bel nome per uno schifoso parassita! C’è un modo per disinfestare quella cosa?” Domandò James a Alex osservando la cartella clinica anche se lui di medicina non ci capiva niente.
    “Praticamente questo stronz* qui dentro potrebbe essere stato infettato e quindi vivere nel suo mondo perfetto?” esclamò per avere qualche certezza in più.

    Si mise comodo dietro la parete a specchio, braccia conserte e sguardo un po’ annoiato, aspettava il suo turno, era il piano B in caso il dottore non fosse riuscito a cavare un ragno dal buco dal prigioniero.

    #7246
     Meeme 
    Partecipante

    Ora iniziava a sentirsi decisamente a disagio. “Non… non serve tutta questa solennità… è solo il nome che usavo prima…” Era così complicato non sentirsi un’estranea insieme a tutti loro, persone “normali” non selvatiche come lei.
    Arrossì sentendo le scuse di Sumyno e pensò che in fondo si era comportata in modo troppo aggressivo con lei, la giovane voleva solo qualche informazione sui Draenei e lei l’aveva aggredita.
    Ringraziò di avere sul volto la maschera, altrimenti tutti si sarebbero resi conto della sua vergogna.

    “Non ti preoccupare, non porto rancore, solo non sono la persona giusta a cui chiedere certe cose.” Era la persona meno adatta a cui chiedere.
    “Non ti so dare un parere sul fascino dei Draenei, hai provato a chiedere a loro due? Sono Draenei e potrebbero aiutarti nei tuoi dubbi” Indicò il Paladino e lo Sciamano prima di rendersi conto che forse Sumy intendeva un parere femminile. “Ah… no… volevi un parere femminile… Magari al villaggio cui siamo diretti ci sarà qualcuno a cui chiedere.” Disse quella cosa in totale tranquillità.

    “Comunque è meglio riposare, domani ci aspetta un altro viaggio…” concluse cercando di sviare il discorso perché forse non era la conversazione migliore da fare in quel momento.
    Si sistemò per la notte, non aveva molta fame, ed alzò le spalle alle parole del Paladino.
    “Parla per te… Per me è stato troppo difficile e credo di non essere capace di conversare come voi, io sono senza filtri…” Sospirò mesta. “Ma sono felice di aver recuperato il mio nome…”

    #7235
     Meeme 
    Partecipante

    GANT
    Gant analizzò i pensieri superficiali delle persone in quella stanza, i prigionieri dovevano essere stati sedati perché le loro menti erano sgombre come se fossero in un sogno perenne.

    Il mago elfo che stava trafficando nella stanza stava pensando ad un modo per ottimizzare le risorse, non era convinto di dover attuare la procedura ai due prigionieri visto che non serviva energia addizionale al momento e si riposava pensando ad un modo per non sprecare vite inutilmente.

    Analizzando la strana tecnologia, il nano comprese che Josie aveva ragione: per sovraccaricare la macchina serviva della magia primordiale e per lui il solo modo di ottenerla era costringere qualcuno a farlo al suo posto.

    NIRAI e TINUVIEL
    “La mia è una Casata caduta in disgrazia, non posso permettermi servitù per tenere in ordine una dimora così grande e non mi piacciono gli schiavi.” Ammise il mago elfo con un sospiro. “Mio fratello si occupava di questo posto, la sua morte ha ucciso anche questa casa…” e lui non la sentiva sua, per questo aveva preferito una locanda al suo arrivo in città piuttosto che tornare alla sua dimora.

    “Meritavano di morire.” sussurrò Lee riferendosi alle guardie massacrate. “Abbiamo tenuto in vita chi potrà testimoniare la crudeltà del capitano Anori. Il resto di loro non serviva alla causa.” Il celestiale dallo sguardo da assassino era spietato, ma in fondo non si poteva biasimarlo.

    Muad’Dib si avvicinò a Riel incosciente e la visitò con gentilezza. Le fece bere uno strano liquido viscoso e poi chiese a Sirion di poterla lavare in una vasca. Il padrone di casa gli fece strada verso i bagni, il mezzo demone con l’illusione di un elfo prese in braccio Riel, la spogliò con delicatezza e la lavò a fondo per toglierle di dosso la lordura di quel posto maledetto.
    “Avrà bisogno di abiti puliti ed un letto pulito… Fisicamente sta bene, la droga che le hanno dato la rende incosciente, ma i suoi effetti stanno scemando. Vista la violenza subita dovrei somministrarle un rimedio per evitare conseguenze, ma in questo Marethari è più brava di me.” Ammise. Lord Sirion frugò nella casa alla ricerca di qualcosa di decente da far indossare alla guaritrice elfa, gli unici abiti femminili erano per un’umana e le stavano grandi però erano puliti essendo stati riposti in una borsa magica. “Letti ce ne sono in abbondanza, le lenzuola forse non saranno fresche, ma qui è pieno di camere pronte ad accogliere le nostre famiglie…” Famiglie che non si erano mai formate…

    #7230
     Meeme 
    Partecipante

    Rise anche lei pensando alla Valchiria dentro uno scatolone con la scritta “adottami”. “Perché no! Ho sempre desiderato un cucciolo di cui occuparmi!” commentò divertita. “Sembra una in gamba ed il suo aiuto in battaglia potrebbe essere fondamentale. E poi anche noi volevamo sparare a Mark!” Il potere di guarire significava salvare vite ed era qualcosa da non sottovalutare considerando i rischi della loro missione.

    Si stava godendo il contatto con il corpo di Stan e mormorò in modo affermativo ai dubbi di lui. “Non mi piacciono le missioni in cui non so a chi devo sparare. Mi mettono a disagio.” confidò. “Dammi un fucile ed un bersaglio e darò il meglio di me. Fammi fare l’investigatore e se va bene eviterò di picchiare qualche civile poco collaborativo!” Era preoccupato, Kasey non aveva bisogno degli impianti per capirlo…
    “Allora faremo in questo modo, lo giustificheremo come una precauzione per tranquillizzare eventuali testimoni. Lasceremo attivi solo gli impianti minimi. Dobbiamo proteggere noi stessi e trovare il motivo di questo omicidio. Leumann non mi è sembrato un bugiardo, credo sia stato incastrato, ma abbiamo bisogno di prove per dimostrare questa teoria.” Lei voleva pensare in modo positivo. “Mike… andrà tutto bene… Faremo in modo che vada tutto bene.” sussurrò baciandolo dolcemente.

    #7226
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI e TINUVIEL
    Lord Sirion alzò gli occhi al cielo in segno di disperazione e commentò con un secco “Io non sono burbero!” davanti all’insistenza di Nirai. Quello scambio di battute riuscì a far sorridere persino Muad’Dib.

    Sorriso che si spense alla vista degli schiavi in fuga e spaventati. Nirai era riuscita a rendere inermi le ultime guardie, ma regnava il caos e dovevano allontanarsi in fretta da quel posto prima che arrivassero altri soldati per controllare la situazione.

    Lee lanciò uno sguardo divertito verso Tinuviel. “Sei una strana elfa, ma mi piace il tuo modo sboccato di parlare. Credevo che le Padrone fossero tutte signorine a modo, ma tu sei divertente e spero che la tua amica si riprenda in fretta dimenticando l’accaduto.” Il Celestiale era sincero e la barda comprese che si era fatta un nuovo, strano amico per la gioia di sua madre…

    Lord Sirion si avvicinò alla barda e sospirà. “Mi dispiace per quello che è accaduto, ma dobbiamo allontanarci da qui alla svelta. Porteremo con noi questi prigionieri e li terremo inermi finché non sarà ora di farli parlare.” Il mago si guardò intorno e poi chiese ad Eitan di raggiungere la guardiana Marethari ed avvertirla dell’accaduto. “Vi porterò nella mia dimora, saremo al sicuro lì, c’è abbastanza posto per dei prigionieri e nessun elfo verrà a bussare pericolosamente alla nostra porta.” Estrasse una piccola pietra portale e l’attivò con parole arcane permettendo al variegato gruppo di attraversarlo verso una zona sicura.

    La dimora di lord Sirion era buia e fredda, nessun servitore ad accoglierli e ragnatele con odore di chiuso. L’elfo non doveva abitarci da molti anni e le stanze erano polverose. Il mago elfo attivò degli incantesimi per fare luce ed invitò tutti nel salone centrale. Lì c’erano delle poltrone ed un divano su cui Tinuviel poté adagiare Riel ancora svenuta. “Mentre aspettiamo Marethari posso occuparmi io di lei, sono un medico.” disse alla barda lo strano elfo sconosciuto e robusto.

    #7220
     Meeme 
    Partecipante

    “E nemmeno tu…” rispose riguardo al dolore. Il Paladino, nonostante la calma che dimostrava, aveva sempre quella strana aria triste a causa di quello che il suo popolo aveva subito durante gli anni. La Cacciatrice non desiderava ricordargli eventi dolorosi, forse un giorno lui le avrebbe parlato delle persone che aveva perduto e sarebbe riuscito a perdonarsi. Meritava la felicità a differenza sua…

    “È un tuo caro amico, immagino che non potrò aspettarmi troppa furbizia sul non disturbare una bestia dormiente…” Commentò riguardo Gahain. Lo Sciamano voleva essere divertente, questo lo capiva, ma lei non era la persona più adatta a battute e risate. Anche adesso le sembrava assurdo sorridere insieme a qualcuno, era sempre stata la più seria e la più solitaria tra le esploratrici del suo gruppo di caccia. “Non mi infastidisce, non ti preoccupare. Faccio solo fatica a comprendere certi comportamenti espansivi.”

    Arrossì di nuovo sentendo il suo nome pronunciato da lui e tentò di non rispondergli sulla sua affermazione riguardo i morsi perché l’idea di farlo la intrigava. “Non sfidarmi su questo…” riuscì a sussurrare prima di fermarsi e dire altro di compromettente. L’ultima cosa che voleva era ammettere di provare interesse per lui. “A lui piaci. Ma resta vigile, potrebbe cambiare idea…” Disse cambiando argomento ed accarezzando con dolcezza il muso di Humar.

    Quando tornarono al campo la situazione sembrava piuttosto strana. Gahain aveva una coperta addosso… L’Elfa del Sangue non sapeva cosa pensare anche perché Sumyno era tranquilla e stava mangiando un biscotto. “Ehm… abbiamo interrotto qualcosa di… strano?” domandò osservandoli. Nathaniel voleva che lei si presentasse con il suo nome e lei aveva una mezza idea di abbandonarli tutti e tre lì per andare a cacciare qualcosa piuttosto che farlo.
    “Trixie sembra un nome da fatina con i brillantini di gioia.” Volse lo sguardo verso il Paladino e poi di nuovo verso Gahain e Sumyno. “Se proprio vuoi usare un nome per me, Mononoke andrà meglio… Era il mio vecchio nome…” Prima dell’esilio, prima della rabbia e della vendetta.

    #7219
     Meeme 
    Partecipante

    GANT
    La maga lo lasciò andare, ma Gant ebbe la brutta sensazione che non si sarebbe fermata facilmente e che avrebbe ammazzato qualsiasi elfo le si fosse parato davanti.
    Un’eventuale esplosione avrebbe ucciso tante persone, non solo gli Elfi in superficie, un intero quartiere, ma anche i prigionieri lì rinchiusi…

    Gant sgattaiolò in forma di ratto seguendo i cavi gialli e verdi, incontrò poche guardie, ma nessuno fece caso a lui. Raggiunse una stanza caldaia e lì trovò uno degli incantatori di cui parlava Josie.
    Era un elfo dai capelli neri e gli occhi scuri dalle vesti ricamate, si stava occupando di analizzare alcuni prigionieri svenuti per iniziare il processo di conversione della Magia in Energia Primaria.
    Josie non aveva ancora raggiunto l’altro dispositivo e questo dava al nano qualche minuti per pensare alla sua prossima mossa…

    NIRAI
    “ Dama Tinuviel è fin troppo passionale e temo questo sia un problema quando si tratta di dover mantenere la calma.” Lord Sirion si sentiva accerchiato da persone che non erano in grado di mantenere la calma.
    Sbuffò arrossendo alle parole della Felinide. “Oh, ma certo! Il mio ideale di donna! Una selvatica che bacia gli alberi! Sul serio, come ho fatto a non pensarci prima! Questo migliorerebbe certamente la situazione della mia Casata, fare colpo su un’eretica che per passatempo aiuta i Non-Elfi! Senza rancore, ovviamente…” commentò scuotendo il viso ed osservando la figura elfica di Muad’Dib che comunque non aveva perso la sua stazza robusta.

    La situazione alla prigione riuscì a far dimenticare al mago elfo le battutine di Nirai, scaraventò sfere di fuoco per creare una barricata e proteggere Eitan, il giovane guaritore elfo riuscì a sgattaiolare verso un riparo scortando alcuni schiavi impauriti. “ Non uccidiamo le guardie, le loro testimonianze di saranno d’aiuto durante l’incontro con i Padroni.” Suggerì Muad’Dib rimanendo a protezione di Montague che guardava quelle scene spaesato ed anche distante…

    Nirai si accorse della figura di Tinuviel, vestita frettolosamente e con in braccio un’altra elfa, ed anche della guardia del corpo di Muad’Dib, l’umano dallo sguardo assassino. Erano mezzi nudi, feriti e sembravano provati; l’uomo trascinava un elfo stordito che sembrava un graduato di una certa importanza.

    TINUVIEL
    Lee sorrise e le consegnò Riel senza indugio. “Pagheranno per quello che le hanno fatto. Ti prometto che quel ufficiale bastardo soffrirà fino alla fine dei suoi giorni, ma prima lo costringeremo a tradire il suo amato Capitano Anori rivelando le sue nefandezze.” Il Gladiatore era spietato, ma le sue parole erano anche giuste e la barda lo sapeva. Lee afferrò per una gamba l’ufficiale trascinandolo durante il tragitto.

    Ci fecero strada verso l’uscita continuando a combattere finché una volta fuori non videro Eitan che scortava alcuni schiavi al riparo coperto da una scia di fuoco. Lord Sirion era accompagnato da Nirai e da due elfi che Tinuviel non conosceva, ma il gruppetto stava aiutando a respingere le guardie, senza ucciderle, e liberare i prigionieri.

    #7218
     Meeme 
    Partecipante

    Perché tutti dovevano parlare in medichese?
    Lui comunque non simpatizzava per quel tipo era stato comunque di guardia ad un laboratorio in cui torturavano delle persone. Praticamente un nazista in un campo di concentramento e lui odiava i nazisti, soprattutto i nazi dell’Illinois.
    “Va bene, Doc, ma se inizia a fare lo stronz* intervengo io e lo farò pisciare sotto dalla paura senza torcergli un capello, promessa di scout!” Come se contasse qualcosa, a lui gli scout stavano sulle palle quasi a parimerito con i nazisti!

    Si ritirò dietro la finta parete a specchio ed osservò Henry fare la sua mossa, ma non vedeva l’ora di entrare in azione lui su quel bastardo!

    #7217
     Meeme 
    Partecipante

    Kasey sorrise e si sedette accanto a lui osservandolo mentre nervosamente puliva la sua arma. Era sollevata ed anche felice per quella risposta. “Non vinceremo mai il premio coppia migliore del posto!” commentò con una risata. “Ma ci terremo in contatto quando non abbiamo la fortuna di lavorare insieme.” Appoggiò la guancia sulla sua spalla rilassandosi.

    “E stai tranquillo, tu mi piaci molto e sono in grado di sopportare qualche partita a Starball! Vuol dire che ti toccherà accompagnarmi al poligono di tiro. Il mio sport preferito è sparare alle cose!” La buttò anche lei sul ridere perché non voleva pensare all’eventualità che uno dei due morisse durante una missione. “Ho avuto paura di perderti per colpa di quella ferita. Dovrò prendere a calci i Mishima anche per questo!” Sospirò e poi gli diede un bacio sulla guancia. “Adesso pensiamo a riposarci e rilassarci. Ne abbiamo bisogno! Ci aspetta una missione tutt’altro che semplice…” Stan le piaceva, era quel tipo di uomo un po’ impacciato e dolce, non il tipo di uomo che ci si aspetterebbe da una dura come lei, ma forse era proprio quel mix ad intrigarla.

Stai vedendo 20 articoli - dal 1 a 20 (di 632 totali)