Uno spirito crudele si ciba dei corpi e delle anime di chi si avventura nel suo territorio fra i boschi dell’Appennino umbro. Fra quegli alberi che sfuggono alle leggi della fisica il freddo regna in una dimensione senza tempo.
Domenico vi si addentra per caso, col solo desiderio di allontanarsi dalla casa dove ha appena colto la moglie in flagrante tradimento.
La sua storia si incrocerà con quella dell’essere che infesta i boschi e con quella della sue vittime in un horror classico che non disdegna qualche momento di introspezione.
E qui mi fermo con la descrizione della storia. Se come me non amate le anticipazioni cercate di evitare la quarta di copertina.
Potete leggere gratuitamente le prima 40 pagine direttamente dalla casa editrice.
L’intreccio non è particolarmente originale ma è portato avanti in modo interessante e si dipana con i ritmi giusti. Pian piano vengono introdotti diversi personaggi e ciascuno trova lo spazio sufficiente al proprio ruolo.
È scritto con competenza, qua e là ci sono un paio di scivoloni (qualche incertezza coi pronomi personali e aggettivi possessivi nella prima parte e qualche termine troppo aulico per il contesto) ma nulla che renda la lettura sgradevole.
Personalmente mi rammarico un poco per due occasioni mancate.
È interessante il rapporto fra lo spirito e la Natura, ma rimane molto sullo sfondo e sarebbe stato interessante approfondirlo.
Inoltre io amo le leggende locali e mi sarebbe piaciuto scoprire qualche legame con il folklore umbro, e invece…
In definitiva è un libro che consiglio a chi ricerca le atmosfere degli horror da cinema o da videogiochi e al contempo non voglia rinunciare ad un lavoro ben architettato con un minimo di caratterizzazione dei personaggi.
Questa è stata la mia prima lettura targata Dunwich Edizioni, una casa editrice dedita a horror, weird e fantastico in genere che lascia molto spazio agli autori italiani.
L’esperienza mi è piaciuta e credo che sfoglierò ancora il loro catalogo.
