The Defenders (2017)

Quando una spaventosa minaccia rischia di inghiottire l’intera città di New York e condannare il mondo intero, un valoroso gruppo di eroi si raduna per sconfiggerli. Non sto parlando degli Avengers ma della loro controparte cittadina, i Defenders. Questo è il primo grande crossover del cosiddetto universo Marvel/Netflix, creato per dare una voce a tutti quegli eroi “minori” (ma non per questo meno interessanti) che altrimenti non avrebbero un ruolo nei film. The Defenders parla di questo gruppo di eroi presi dalle varie serie Netflix, ovvero Daredevil (interpretato da Charlie Cox), Jessica Jones (Krysten Ritter), Luke Cage (Mike Colter) e Iron Fist (Finn Jones) e della loro lotta contro Elektra (Elodie Yung) e la Mano (The Hand), un’organizzazione che… diciamo per semplicità che vuole ottenere l’immortalità.

Innanzitutto partiamo dagli aspetti positivi: la serie è un buon crossover, in questo è senza dubbio migliore di quello dell’Arrowverse (vedi la mia recensione di Invasion!), mostrando questi quattro eroi, le loro motivazioni, i loro problemi e le loro comiche interazioni. Gli attori lavorano benissimo assieme, rendendo molto credibile l’ossatura di base di tutti gli episodi. La trama fa il suo sporco lavoro, con qualche inciampo ma tutto sommato non c’è male. Stesso discorso per la fotografia, ci sono alcune scelte discutibili (per esempio diverse scene d’azione girate nel buio più completo) ma ci sono anche delle sequenze girate molto bene (quasi tutto ciò che riguarda Elektra e la prima scena d’azione in cui i quattro sono insieme).

Il problema principale che ho trovato nello show sono i personaggi: non che siano brutti, anzi, ma sono profondamente squilibrati tra di loro, risultando in un’impressione di confusione. Jessica Jones, ad esempio, troneggia sopra tutti quanti, resta di gran lunga il personaggio più interessante e sviluppato meglio. Iron Fist, che era piuttosto noioso nel suo show, qui ha qualche occasione per emergere, ma per quanto la performance dell’attore sia migliorata, c’è ancora molta strada da fare. Daredevil invece fa il suo lavoro come lo ha fatto nella sua serie, tuttavia, come nella sua serie è convenzionale, quasi scontato. In altre parole, senza infamia e senza lode. Luke Cage al contrario è un buon personaggio e come nel suo show qui riesce ad avere una propria identità precisa, cosa che non si può dire degli altri due mascoli 😀 I personaggi secondari sono tutti molto interessanti, da Claire Temple (Rosario Dawson) a Colleen Wing (Jessica Henwick), ma dati i pochi episodi hanno poche occasioni per emergere veramente. Gli antagonisti per contro lasciano un po’ tutti a desiderare: l’affascinante e misteriosa Madame Gao (Wa Ching Ho) della prima stagione di Daredevil qui… dà il becchime ai piccioni, e direi che non ho bisogno di aggiungere altro 😀 Elodie Yung è piuttosto brava a fare Elektra, ma il personaggio (al di là di una singola scena) non ha praticamente possibilità di emergere al di là del suo ruolo di cattivella anni Ottanta: io l’ho trovata quasi grottesca come personaggio, e questo nonostante l’attrice facesse del suo meglio per renderla credibile. Il personaggio più interessante tra gli antagonisti è naturalmente Alexandra Reid (Sigourney Weaver), l’unica credibile come minaccia per i quattro eroi protagonisti, tra la sua classe e la sua estrema compostezza. Peccato che… diciamo senza spoiler che non arriva mai ad esserlo veramente, e per una serie di ragioni che ho trovato piuttosto stupide (una di quelle pecche nella trama di cui parlavo prima).

In conclusione nonostante tutte le critiche l’ho trovato un buon crossover: la buona interazione tra i quattro protagonisti e i vari personaggi secondari bastano per renderla un buon prodotto di intrattenimento, nonostante alcuni problemi di trama e di personaggi. Ne consiglio la visione, e preciso anche che non c’è nessun bisogno di aver visto le serie individuali per capirci qualcosa della trama (anche se personalmente raccomando la visione delle due stagioni di Daredevil e di Jessica Jones, più che altro perché contestualizzano meglio i personaggi.

Voto: 8-