The Gifted è una serie che ha contemporaneamente sorpassato E deluso le mie aspettative, quindi data l’unicità di queste emozioni ho aspettato a lungo prima di recensirla, in modo da valutarla obiettivamente. La serie si svolge nell’Universo degli X-men così come lo conosciamo dai film, ma invece di trattare dei soliti noti si occupa di un piccolo gruppo di mutanti, noti come Mutant Underground, sostanzialmente poveretti che vogliono vivere la propria vita e stanno solo cercando di andarsene in Messico, e che nonostante i loro tentativi vengono attivamente perseguitati dall’ICE, ehm, no, volevo dire da Sentinel Services, e sono sicuro che la somiglianza tra le due organizzazioni è una pura concidenza 😀

Scherzi a parte, la serie si presenta con un forte messaggio di tolleranza, ispirato sia dalla situazione attuale sia dai fumetti degli X-men, che hanno contenuto messaggi simili sin dagli anni Settanta. E i primi episodi sono pieni di questa atmosfera persecutoria nei confronti dei personaggi principali, mostrata in tutti i suoi aspetti, dalla brutale soppressione dei diritti fondamentali al medico del pronto soccorso che dà per scontato che la moglie umana venga picchiata dal marito mutante. Peccato che da metà della serie in poi tutte queste tematiche passino in secondo piano rispetto alle varie fazioni dei mutanti e al fatto che “ci sono anche i messicani, ehm, volevo dire mutanti cattivi, vedi? Quindi il governo fa bene a punirli e a fare esperimenti su di loro” per cui il messaggio di tolleranza così ben introdotto nei primi episodi finisce fuori dalla finestra in men che non si dica.

Ma andiamo con ordine. Gli attori sono senza dubbio un punto piuttosto forte della serie: Stephen Moyer (quello di True Blood, che interpreta Reed Strucker) e Amy Acker (Angel e Person of Interest, nello show interpreta Kate Strucker), sono eccellenti in ogni singola scena, spesso portando la serie sulle proprie spalle. Emma Dumont interpreta Polaris, Sean Teale interpreta Eclipse e Jamie Chung interpreta Blink: questi tre sono tutti personaggi interessanti e ben recitati, anche se forse potevano essere scritti meglio, specialmente Polaris. Devo dire bene anche di Coby Bell, che interpreta piuttosto bene l’agente Sentinel incerto e ossessionato con la giustizia. I due figli degli Strucker Lauren e Andy, interpretati rispettivamente da Natalie Alyn Lind e Percy Hynes White sono invece scritti come stereotipati teenager, e per questo le loro performance soffrono assai: peccato perché sotto una cattiva sceneggiatura vedo, all’occasione, attori giovani ma che sarebbero anche capaci. Ci sono anche dei personaggi secondari fatti piuttosto bene: per quanto non mi piaccia la trama collegata a lei, approvo dell’introduzione del personaggio interpretato ottimamente da Skyler Samuels, che non rivelerò causa spoilerone gigantone 😀

Devo dire anche piuttosto bene degli effetti speciali: a volte la computer grafica è visibile ma non ho mai perso il senso di realismo, e i vari poteri dei mutanti sono sufficientemente creativi da rendere lo show molto colorato e da incuriosire lo spettatore su quello che vedrà nella scena successiva. E in questo, devo riconoscerlo, la serie crea un senso del meraviglioso che personalmente non ho mai trovato nella maggioranza dei film degli X-men, con l’eccezione forse di Days of Future Past (e anche qui, limitato a Quicksilver).

Ho già parlato dei problemi di trama nella seconda parte dello show, e che mi hanno lasciato un profondo senso di delusione. Il problema è che raccontano un po’ troppo la storia dei fumetti degli x-men e un po’ troppo poco quelle eccellenti tematiche con cui avevano iniziato. In un certo senso mi ricorda quello che è successo con Arrow all’inizio della seconda stagione, in cui i personaggi sono costruiti in modo interessante ma “nel fumetto succede così”, quindi devono fare scelte estremamente forzate e contrarie alla loro natura.

In conclusione, sarei tentato di dare un voto bassissimo a questa serie, a causa dell’estrema delusione degli ultimi episodi e per l’avere abbandonato quelle che erano invece tematiche profonde e inizialmente affrontate in modo competente. Tuttavia devo considerare anche gli aspetti positivi della serie, e come si può vedere dalla recensione non sono pochi, senza contare che sono ancora moderatamente interessato a vedere una seconda stagione. Quindi, lascio al lettore la libertà se vedere o meno lo show, dirò però questo: mi ha dato sei episodi molto belli, quindi sarà questo il voto finale.

Voto: 6

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