“Ho VISto Il monDo diVentAre aRCObalenO… E pOi FrantUMarSI in uNa mIRIaDe di MERAvigLiosi fRamMenTI cOLorAti, bRillaNTI come PEZZi di Vetro e NumERosi cOMe PioggIA luCENte…”
-Giaguaro, la portavoce del Sole Notturno-

Malkav…
Un nome fittizio, un’entità, un essere di carne fatto immortale per un qualcosa di incredibile che ha visto, fatto, detto o pensato.
Chiunque sia stato il Primo, non ha importanza, è stato il “primo”, l’iniziale tassello di un enorme mosaico sfocato e sconclusionato di dannazione in cui ogni suo figlio trova il giusto posto.
Malkav era temuto, qualcosa di lui era particolare, forse era un “Illuminato” che durante la sua trasformazione ha avuto una visione terribile che ha fatto a pezzi la sua mente, relegandosi ad un’esistenza di follia e divertimento.
E quando è stato ucciso come altri prima di lui, nessuno ebbe il coraggio di bere il suo sangue infetto, questo spiega molte cose, ad esempio il terrore che tutti i Fratelli provano in presenza di uno dei suoi discendenti, il terrore del non capire…
Quando il Primo morì, il mosaico avrebbe dovuto essere spazzato via con lui, ma non fu così, perché Malkav semplicemente “viveva” nella mente di ogni suo piccolo bambino folle.
Il mosaico o “l’Arazzo” come viene chiamato, si compone di tutti i Malkavian, ed ognuno di loro ha il suo ruolo ed il suo scopo.
Non è importante la storia del clan, è importante la “loro” storia individuale, perché ogni frammento della loro anima e dei loro pensieri si colloca esattamente in un posto preciso, e Malkav sa questo, sorride e danza, perché ogni sua visione nella mente dei suoi ”bambini” fa parte di un obiettivo, ed il fatto che nessuno sappia QUALE, è motivo di sublime divertimento per lui e per tutti i Malkavian…

“Fuori di una cella in questo spazio oscurato –
la fine a venticinque anni!
La mia lingua non riusciva a pronunciare ciò che si agitava dentro di me
e il villaggio mi prese per matto.
Eppure all’inizio c’era una visione chiara,
un alto e urgente proposito nella mia anima
che mi spingeva a cercare di imparare a memoria
L’Enciclopedia Britannica!”
-Frank Drummer(un matto), antologia di Spoon River di E. Lee Masters-

Non importa a quale Setta, organizzazione o pensiero un Malkavian abbia aderito, lo scopo primario è la sopravvivenza, la suprema adattabilità dei loro movimenti e dei loro caratteri, sì, perché la primaria caratteristica del clan, oltre al non essere vincolati da nulla che non sia la propria mente malata, è la follia che colpisce questi vampiri appena diventano tali.
La Follia è il loro difetto più grande, ma al tempo stesso la loro ultima difesa prima della fine.
Tutti i Malkavian sono legati ad essa, ma lei si manifesta in tantissime forme, così tante che mente umana non riuscirebbe a contenerle tutte e diverrebbe pazza nel tentativo, cosa utile ai suoi portatori effettivamente.
Molti antichi vampiri di questo clan ricordano con tristezza i tempi in cui non esisteva “follia”, ma chi manifestava tale comportamento era semplicemente catalogato come “indemoniato” e nel Medioevo e durante l’Inquisizione, veniva distrutto e strappato con violenza all’Arazzo.
Eppure nonostante le persecuzioni, i Malkavian sono sopravvissuti a tutto, l’essere “il portatore della voce del demonio”, è stato sostituito con il termine di “Pazzo” e chi gongola di questo sono tutti i Lunatici del mondo, che ora possono divertirsi a giocare tiri mancini a tutti i loro simili, con la scusa che alla fine dei conti, loro sono SOLO dei poveri pazzi…
Nessuna associazione potrà godere in pieno dei loro servigi, perché essi sono liberi da qualsiasi catena li imprigioni, pronti a sferrare a tradimento uno dei loro tiri mancini che tanto fanno preoccupare i vertici del potere vampirico e mortale.

“Uhm… Follia dici?
Vuoi una spiegazione scientifica di questa mia follia?
Posso spiegarti come funzionano il corpo umano ed il mio corpo morto, posso renderti partecipe dei miei pensieri e di ciò che invento.
Posso elencarti gli innumerevoli modi che conosco per battezzare ciò che tu semplicemente chiami “follia”, ma non ti servirebbe a capire…
Stammi lontano se non vuoi che ti “mostri” ciò che temi e che ti affascina tanto in me…”
-Smilla, la Lunatica-

La prima regola per interpretare un “buon” Malkavian è dimenticarsi il pazzo sbavante che parla a vanvera, quello non è un Malkavian, è solo uno stereotipo da film di bassa categoria.
Questi vampiri non sono pazzi, sono gli altri clan che amano considerarli in questo modo, perché è facile, pulito e sembra accomunare tutti i Lunatici del mondo, ma è una visione sbagliata di ciò che questi vampiri sono.
I Malkavian non sono “folli” essi vedono il mondo, attraverso delle sfumature personalissime e distorte, ma che per loro sono assolutamente normali.
Mentre un qualsiasi altro vampiro, osservando un albero vede un albero, un Malkavian osservando il medesimo soggetto potrebbe vedere un’infinità di cose diverse, un impiccato ad esempio, un parassita che succhia il sangue contenuto nella terra sotto di lui, o perché no, un paradiso in terra!
Ogni sua visione è da rapportarsi con il suo modo di “concepire” il mondo, modo che solo lui comprende in tutte le sue forme, per questo motivo tutti gli altri clan, nessuno escluso, anche quelli che si sentono in diritto di chiamarli “sciocchi pazzi”, nel loro intimo li temono e li rispettano.
Non vedono ciò che loro vedono, e questo li mette in crisi, perché non riescono ad afferrare i fili della loro mente, questi fili invisibili che li fanno comportare in modo surreale a volte, proprio come in un quadro di Magritte.
Ciò che non si comprende, causa la disperazione degli altri clan, che per sentirsi meglio mentalmente, relegano i Malkavian al ruolo di eterni buffoni, sempre pronti a cambiare bandiera al momento opportuno, inaffidabili e detentori di una saggezza oscura che vorrebbero poter capire.

“Questa non è una pipa”
-René Magritte-

Ora per creare un “buon” Malkavian, bisogna prima di tutto partire dal trauma che lo ha reso folle, e ricordarsi che la follia si manifesta in molti modi diversi e non tutti egocentrici o spettacolari.
Se per esempio il futuro vampiro, da bambino ha visto un piccione spiaccicato in mezzo alla strada, questo potrebbe scatenare nell’adulto una serie di reazioni alle similitudini con ciò che vide da bambino con ciò che vede da adulto e da vampiro.
Il trauma lo porta a compiere dei comportamenti inspiegabili per chi gli sta intorno, mentre per lui è pura prassi.
Potrebbe avere una reazione che lo porta ad essere un feroce divoratore di carne fresca, magari perché da bambino invece che paura ha provato un brivido di piacere, oppure essere l’opposto, un ambientalista che combatte contro la macellazione gratuita di animali per cibo, ed anche da vampiro si nutrirà malvolentieri delle sue vittime.
Ad ogni trauma, forte, sottile che sia, corrisponde un comportamento che il Malkavian terrà quando si troverà a fare i conti con l’origine del suo male, partire da questo è la chiave per interpretare un vampiro che sia originale ed al tempo stesso “pazzo”.
Altra cosa importantissima è sfruttare a pieno le potenzialità delle discipline di clan e della infinita sfumatura che possono dare al corpo del nostro vampiro dei pregi e dei difetti, utilissimi per colorare il background del Malkavian in questione.
Per le discipline gioca a mio avviso un ruolo fondamentale l’Oscurazione, quel potere speciale che permette di scomparire alla vista, ebbene oltre ad essere indubbiamente utile per mettere il naso dove non si dovrebbe, grazie a questo potere vampirico, il Malkavian può facilmente mutare il proprio aspetto, trasformandosi in un’altra persona con lineamenti totalmente differenti.

“BAM! SMASH! Come chi sono io!!
Sono il paladino della Giustizia!!
Sono Robin, fedele aiutante di Batman!!
Malvagi sperate di non incrociare mai il mio cammino, altrimenti potreste pentirvene!!”
-Robin, l’aiutante di Batman e protettore del Commissario Gordon alias il Principe di Boston-

E visto che la chiave di ogni buon Malkavian è la sopravvivenza, credo che il poter diventare un altro in pochi secondi sia fondamentale oltre che incredibilmente divertente.
Non minore importanza ha l’Auspex, ovvero il potere vampirico che permette di “osservare” con l’attenzione di uno scienziato il mondo circostante, assaporandone le sfumature che la mente umana non potrebbe capire.
Utilissima anche per “fingere” di vedere cose che in realtà sono il puro frutto della fantasia del simpatico Malkavian in questione, anche se non si nota nulla di strano, usando questo potere, essere convinti di aver “visto” qualcosa, getta nel panico tutti coloro che sono intorno al Lunatico, provare per credere, in fondo le sfumature che uno di loro potrebbe carpire, saranno diverse da ciò che sostiene di aver assaporato un Malkavian, e pochi avranno il coraggio di mettere in dubbio le sue parole.
Infine la Demenza, il potere che sicuramente fa di un vampiro un Malkavian, ebbene essa è sicuramente la disciplina che va, a mio avviso, maggiormente dosata, essa è la facoltà di rendere partecipi gli altri del doloroso peso della Follia.
Prima di tutto, non abusate mai di questo potere, deve sempre essere utilizzato nella maniera più spontanea possibile e soprattutto quando avete voglia, se avete in mente di creare un vampiro piuttosto “spiritoso”, di gettare il panico intorno a voi.
Visto che tramite Demenza un Lunatico può far impazzire chi gli sta vicino, portandoli ad un passo da ciò che lui vede e trasformando i desideri più nascosti di ogni mente in realtà, tramite incubi o rimorsi ben dosati, il trucco è far finta che tutto accada per puro caso.
Non a caso i Malkavian sono coloro che camminano affiancati al Caos, bisogna ricordarsi che si deve giocare ogni carta disponibile per divertirsi, magari facendo un’affermazione inutile in un momento in cui tutti sono nervosi, abbassando la tensione oppure aumentandola, ma sempre in linea con l’obbiettivo che vi siete prefissati di ottenere.
Il Caos è scientificamente calcolabile, e così dovete ragionare voi, in modo che ogni comportamento sia perfettamente incastrato nella serie di atteggiamenti che volete tenere, e di fronte a persone diverse dal vostro vampiro, cercate di trarre sempre il maggior vantaggio possibile, portandoli sempre nella direzione che volete voi.
Giocate molto un magnetismo inconscio, anche annullando la personalità del vampiro stesso, perché non è detto che un carattere volutamente mostrato sia utile per giocare a tradimento una di quelle beffe di cui i Malkavian vanno tanto fieri.

“Questo è per te, un dono per il tuo vero io, andiamo non guardarmi così… Conosco ogni tuo segreto, anche quelli che tu stesso hai dimenticato…
Come faccio dici? Non lo so! Incredibile vero?
Sì, sono convinto anche io che sia alquanto pericoloso…”
-Otto, il tassista-

Conclusioni
Per concludere, altri consigli spiccioli, non giocate mai tutte le vostre carte, siate bravi e furbi a dosare le vostra conoscenza, se chi ha bisogno di voi, viene in possesso di tutto ciò che la vostra mente contiene, il gioco è finito.
Trovate sempre nuovi modi per sfruttare il vostro sapere e ricordate sempre che la maggior parte dei vampiri crede che possediate la saggezza/follia, crogiolatevi in questo, ma non troppo, imparate ad evitare i comportamenti stile killer psicopatico, perché rischiate solo di crearvi nemici, invece dovete avere intorno a voi tanti che vi temano, e non per la vostra forza o violenza, ma per ciò che conoscete o che fingete di conoscere!
Anche se avete in mente di creare un Lunatico da combattimento, perché essendo i tipi di Malkavian interpretabili infiniti come le stelle in cielo potrà capitarvi di voler provare, ricordatevi che dovete sempre essere criptici nei modi di fare, la chiave per la sopravvivenza è l’essere quasi totalmente incomprensibili ed al tempo stesso essere malleabili, questo getta nel panico nemici ed alleati e vi rende incredibilmente utili e temuti.

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