Una breve premessa sul resto del franchise. Avevo brevemente provato Witcher 1 quando era uscito, e non mi era tanto piaciuto. L’impostazione del gioco non era male, e il gameplay era a tratti divertente ma grossi problemi di trama e di budget impedivano al gioco di realizzarsi appieno (i nemici umani erano quattro cloni che si ripetevano incessantemente, per esempio). Witcher 2 era sicuramente meglio: intanto la grafica aveva fatto un grosso salto di qualità, ma che non era nulla paragonato alla trama, che invece era di qualità eccellente (menzione speciale a Saskia e Philippa). I problemi del 2 io li ho trovati nel gameplay, che oltre all’estrema legnosità del combattimento aveva una difficoltà altalenante ed estremamente frustrante (del tipo sconfiggi un boss in cinque colpi precisi ma guai voltare a destra e incontrare i tre generici spettri perché lo scontro è impossibile 😀 ).

Gioco base

Ora veniamo al 3. In una frase, The Witcher 3 è il miglior videogioco di ruolo a cui io abbia mai giocato. Ed è sorprendente considerando che, sebbene abbia avuto un budget superiore ai due precedenti, sia stato realizzato con circa metà del budget (e dello staff) della maggioranza dei giochi Bioware. La trama è all’altezza di quella del 2, forse leggermente affrettata nel finale ma non rovina l’esperienza, e comunque si tratta di un finale profondamente soddisfacente (con tre scelte sostanzialmente diverse e tutte con un miscuglio di elementi positivi e negativi). Stavolta ciò che risalta sono soprattutto le missioni secondarie, divise tra quest dei vari PNG, quest secondarie che possono avere o meno un impatto sul finale, contratti da Witcher e cacce al tesoro che contengono loot raro o schemi per equipaggiamento speciale. In particolare c’è un ottimo bilanciamento tra quest drammatiche, quest dinamiche di combattimento, quest politiche e infine quest di puro intrattenimento, come per esempio quella in cui Geralt si ubriaca con gli amici. Geralt stavolta non è il protagonista assoluto ma condivide il ruolo con la sua figlia adottiva Ciri: questa è una scelta particolarmente apprezzabile in quanto lei ha i mistici poteri e utilizzandoli di persona diventa chiaro a chi gioca del perché tutti vogliano utilizzarli.

Ciò che veramente brilla per me è il gameplay: oltre al dettagliato sistema di creazione di potenziamenti vari (oltre alle abilità di Geralt, i mutageni, le pozioni, le bombe, gli olii da applicare sulle spade, fino alle spade stesse, i quattro pezzi della sua armatura, le rune da mettere sulle spade, i glifi da mettere sull’armatura, e infine i potenziamenti del cavallo), il combattimento è semplificato rispetto ai vari stili dei giochi precedenti ma perfettamente inserito nell’ambientazione. In sostanza, ogni mostro si affronta in modo diverso (ad esempio gli spettri si affrontano usando il segno Yrden per fare più danno) e senza una cauta preparazione ogni scontro può diventare complicato. Il livello di difficoltà riduce questa probabilità e aumenta la resistenza di Geralt (per cui reggi un paio di colpi in più), ma non toglie all’esperienza, almeno per me, perché in ogni caso si ha l’idea che Geralt sia umano, potenziato certamente, ma comunque vulnerabile. Essendo Open-World, il gioco ha il viaggio rapido, che però funziona esclusivamente da punto a punto (al contrario, per esempio, di Dragon Age Inquisition in cui si può attivare il viaggio rapido ovunque sulla mappa), per muoversi nella mappa Geralt usa il suo fedele ronzino Roach e una barca per andare in mare. Il mondo è vasto, ed è complementato da una robusta struttura di PNG, un ciclo giorno/notte che si estende ai popolani come ai mostri, tempo atmosferico e, come se non bastasse, una fantastica colonna sonora intrisa di motivi popolari che fa impallidire Skyrim.

Potrei continuare a descrivere i vari pregi del gioco ma direi che i numeri parlano da soli: su Steam è valutato Overwhelmingly Positive, con 53.400 recensioni, 96% delle quali sono positive. Tra le poche critiche che posso fare: alcuni aspetti del finale sono, appunto, leggermente affrettati. Due situazioni nello specifico ho trovato che necessitassero almeno di una quest in più, senza spoiler: la conclusione di quella serie di quest che inizia con A Deadly Plot e l’incontro con Ge’els. Si intende che non sto parlando di materiale che ho trovato scadente: semplicemente si vede che sono state fatte in fretta, rispetto, per esempio a tutte le quest del primo atto. Una critica di gameplay riguarda le bombe: servono soltanto a distruggere le tane dei mostri. E basta. Io per lo meno non le ho mai usate in combattimento, se non all’inizio di uno scontro come parte di un attacco a sorpresa (e anche lì molto raramente). E anche quando da trama le dovresti usare hai comunque un’alternativa più comoda. Peccato, perché tutto il resto dell’equipaggiamento invece ha un suo utilizzo specifico in determinate situazioni di combattimento.

Hearts of Stone & Blood and Wine

Entrambe le espansioni sono belle, soddisfacenti da giocare e valgono il prezzo aggiuntivo (€ 39,99 su Steam per l’edizione Game of the Year, per quanto il gioco, con le sue 150+ ore per ogni singolo gameplay li valga, suggerisco di aspettare un’offerta, io per esempio l’ho pagato €34,99 a maggio poco prima che uscisse B&W). Le trame in particolare sono incredibilmente belle (Regis in Blood And Wine merita un posto d’onore), in particolare io che non mi commuovo quasi mai ho finito una delle quest di HoS che avevo il groppo in gola, o il magone, come si dice a Reggio 😀 Mentre Hearts of Stone aggiunge alcune località alla mappa di Novigrad/Velen, Blood and Wine aggiunge un’intera sezione alla mappa del mondo, il ducato di Touissant, che comprende la città di Beauclair (che non è assolutamente Parigi 😀 ) e dintorni. L’ultima espansione aggiunge anche due livelli ulteriori di potenziamento per Geralt: un sistema di mutazioni aggiuntive che consente l’attivazione di una abilità speciale, e una casa per Geralt che fornisce vari bonus temporanei.

In conclusione, lo consiglio a tutti gli appassionati di GDR, questo è il gioco che fa per voi, e l’edizione GOTY prevede, oltre alle due espansioni principali, anche una serie di DLC gratuiti con equipaggiamento aggiuntivo e alcune quest secondarie.

Voto complessivo: 10, è un gioco con cui confronterò ogni successivo concorrente (Mass Effect 4, tanto per dirne uno) e che rispetto a tutto quello che è venuto prima fa un immenso salto di qualità, come trama, come narrazione, come livello di immersione nel mondo, come gameplay.

4 commenti
  1. Meeme 7 anni fa

    D’accordissimo su tutto!!! 😀
    The Witcher 3 è il GDR migliore a cui abbia mai giocato ultimamente! Supera di gran lunga prodotti simili e segna un nuovo standard per il genere Action-Gdr! 😀

    Le quest sono emozionanti (ho riso ad alcune ed avuto i lacrimoni ad altre) ed ho apprezzato l’assenza di scelte specifiche: “buono” o “cattivo”. Ciò che a noi sembra “buono” potrebbe rivelarsi peggiore e via dicendo! Un bel passo avanti rispetto al classico! 😀

  2. Autore
    Ilmarien 7 anni fa

    Verissimo, ci sono scelte “migliori” o “peggiori” , ma restano comunque entrambe opzioni valide. Non c’è mai la soluzione “perfetta” che mette a posto tutto quanto (e senza spoiler ma il finale ne è un tipico esempio), e comunque anche la scelta “migliore” potrebbe avere conseguenze inaspettate…

  3. Harlan Malkavian 7 anni fa

    un giorno lo comprerò che sembra davvero figo, ma devo ancora finire il primo XD (sono al terzo capitolo)

  4. Autore
    Ilmarien 7 anni fa

    Harlan, se posso suggerire, vai direttamente al 3. Ho parlato dei primi due giochi di sfuggita, ma non sono neanche lontanamente paragonabili al 3 (personalmente, non ho finito nessuno dei due, mentre al 3 ho giocato già un paio di volte). Tanto per fare un paragone, il primo e il secondo sono i prequel, il 3 è l’Impero Colpisce Ancora. Si, siamo a quel livello di differenza. Soprattutto, sono giochi che stancano per la ripetitività (il primo) e per la frustrazione (il secondo): il loro unico grande pregio, per me, è che gli sviluppatori hanno testato ampiamente ciò che andava e ciò che non andava nei primi due giochi e quando sono approdati al 3 sapevano quello che facevano e hanno creato un capolavoro di gioco. Su Youtube ci sono dei filmati ben fatti che riassumono tutto quanto se vuoi prepararti al 3, e comunque anche nel gioco stesso ci sono le informazioni fondamentali nel codex dei personaggi e nel diario (io l’ho affrontato avendo giocato un paio di orette TW1 e 3/4 di TW2, e non ho avuto nessunissimo problema).

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