Dairon nacque come secondogenito della casata, ma sua madre morì nel dare alla luce suo fratello Galen. Decise di seguire il culto di Kelemvor dio della morte per onorare la scomparsa della madre, e le sue abilità di curatore erano accompagnate da un innato dono di comando. Suo padre morì lasciando al fratello maggiore, Heian, il regno di Luilin. Era una città a capo di un vasto territorio, in un mondo distrutto dalla guerra che si stava combattendo da millenni tra elfi, uomini, nani e orchi, una guerra senza ormai più ragione. Fu la guerra a portarsi via Heian, quando Dairon aveva 18 anni, ed egli fu costretto ad assumere le redini del governo. Si dimostrò un ottimo re, un ottimo comandante ed un’ottima persona: la gente lo adorava e lo seguiva dovunque li conducesse. Quando compì 25 anni, conobbe una donna, una guerriera di nome Nimiel, che divenne la sua fidanzata, e si trasferì nel palazzo insieme ad un’altra donna, Ithilin, una conoscente della magia istintiva: insieme a Galen, divenuto paladino, diventarono i suoi tre luogotenenti. All’età di 28 anni divenne padre di Meriador, un bambino solitario ma allegro. Ma l’idillio non doveva durare a lungo. Dairon stava cingendo d’assedio una città, sicuro della propria forza. Ma tale forza si rivelò inutile: il suo esercito stava per essere schiacciato, e la sua città distrutta. A questo si aggiunse il rapimento di Meriador da parte dei nemici. Per Dairon tutte le certezze vennero meno: si allontanò e in una grotta invocò l’aiuto dei demoni per poter salvare il proprio esercito e la propria città… un signore demone, Graz’zt, principe dell’Inferno, rispose alla sua chiamata: gli piaceva l’aspetto di quell’uomo e il suo amore per la bellezza, in qualunque forma essa fosse. Gli promise di salvarlo a costo di ciò cui teneva di più. Dairon aveva sperimentato che, nonostante le parole, ciò cui l’uomo tiene di più è la propria vita, quindi accettò: pur di vedere salvi i suoi uomini e il suo bambino era pronto a morire. Ma la morte non arrivò. Un fuoco terribile lo investi, deturpando del tutto il suo volto bello come una statua, ma egli rimase vivo. Non capì quello che era successo, ma quando vide il cadavere del figlio che i nemici gli mostravano, tutto fu per lui chiaro. E con la chiarezza arrivò anche la follia. Spazzò a terra quella città lasciandola in pasto ai corvi. Si fece costruire una maschera che riproducesse i suoi tratti e sviluppò un’ossessione folle per la perfezione e per la bellezza: fece costruire un palazzo tutto giocato sulla forma triangolare, il numero tre significando per lui la perfezione, e rese la città, con l’aiuto di Graz’zt che ama tanto la bellezza e l’amore, la città perfetta. Ma non sa che questa follia sta logorando non solo Nimiel, distrutta dalle sventure, e Galen, ma anche e soprattutto se stesso. Ithilin e Carnil, un mago che ne è diventato l’uomo e che si diverte a fare esperimenti con le creature (catturò la mezzo-celestiale amata da Galen e la privò di un’ala perché non potesse più volare), lo seguono nel suo culto del signore dei Demoni, che viene condotto in quella grotta che Dairon ha sistemato in modo da renderla un tempio nero dalla sublime bellezza e dal sublime terrore. Ha trasformato le persone più belle che vedeva in statue, in modo che la loro bellezza non svanisse, geloso di quello che ha perduto per sempre.

Descrizione fisica

Dairon è alto 1.85, pesa 80 kg circa, ha lunghi capelli neri che tiene raccolti o sciolti, occhi grigissimi, quasi bianchi, e una maschera bianca che ne riproduce i tratti distrutti dalla magia dell’evocazione. Veste sempre di nero, con molta ricercatezza, porta un ciondolo triangolare a sua volta diviso in quattro triangoli, quello al centro nero, quelli all’esterno bianchi. La sua armatura è nera con le rifiniture argentee.

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