Extinct

La tagline di questo show è “Humanity’s second chance”, ma in realtà dovrebbe essere: “Quando il budget si estingue, restano comunque le buone idee” 😀

Extinct è una serie uscita da poco in dieci episodi con una premessa semplice e al tempo stesso intrigante: l’umanità si è estinta (da cui il titolo dello show) grazie a un’invasione aliena e alcuni umani vengono riportati in vita molto tempo dopo. Lo show è concentrato sul gruppo iniziale di sopravvissuti: il leader carismatico Ezra (Chad Michael Collins), l’ex-truffatrice Feena (Victoria Atkin, ovvero la voce di Evie Frye in Assassin’s Creed Syndicate) e l’ingegnoso e spirituale Abram (Yorke Fryer), e attraverso questo gruppo simpatico e un po’ pasticcione lo spettatore scopre a poco a poco i vari elementi di questo mondo in cui l’umanità è scomparsa da oltre quattrocento anni. Si vede che lo show è girato in economia, due location, due esterni, computer grafica ai minimi termini. E tuttavia hanno sfruttato il budget al meglio, valorizzando gli elementi giusti per creare immersione. Innanzitutto gli attori sono sconosciuti ma piuttosto bravi (oltre ai suddetti, menzione speciale a Matthew Bellows, che interpreta Jax e a Jaclyn Hales che interpreta Lynn), lavorano bene con i propri personaggi e li ho trovati quasi sempre all’altezza della situazione, specialmente negli aspetti drammatici. La computer grafica si limita ad alcuni campi lunghi e ad alcuni effetti intorno ai due droni (uno rosso, uno giallo) che non solo sono realmente in scena nella maggior parte delle inquadrature (ovvero hanno costruito il robottino) ma hanno una caratteristica forma a icosaedro (ovvero a forma di d20) che li rende ben identificabili. Gli esterni sono tutti piuttosto gradevoli come aspetto, e con un certo livello di varietà, alternando aree boschive e aree desertiche. I costumi sono essenziali ma anche qui, funzionali e danno un look particolare a ognuno dei personaggi (basta vedere le foto su imdb se volete farvi un’idea) e sono sufficientemente eleganti da non farli sembrare i soliti straccioni.

Come detto nella tagline all’inizio, il budget basso riesce comunque a fare emergere le buone idee intorno ai personaggi e ai loro rapporti, e include diverse riflessioni sull’umanità in generale. La trama ha diversi punti in comune con Falling Skies, una brutta serie anche se con un budget molto più alto, eppure Extinct riesce a creare molto più mistero lavorando con meno elementi. I fondi ristretti si vedono a volte nelle variazioni climatiche che spesso sono un po’ brusche: in una scena non c’è la neve, in quella dopo appare dal nulla, senza che nessuno dei personaggi la nomini. Per carità, parlano spesso del freddo e della appropriata necessità di riscaldarsi, però resta comunque un elemento che interrompe l’immersione.

Un altro elemento che non è perfettamente riuscito sono gli elementi secondari di trama incentrati intorno agli Skin Riders: non entro nei dettagli causa spoiler, ma alcune delle loro azioni, diciamo per farla breve che mostrano una notevole ingenuità. Vero, uno dei temi principali della serie riguarda il fatto che (per tutta una serie di buone ragioni) sottovalutino l’intelletto umano, però succede spesso che si facciano fregare come degli allocchi, tirandosi la zappa sui piedi quando con un po’ di sano buon senso ci sarebbero saltati fuori.

In conclusione, è una serie girata in palese economia ma che sfrutta molto bene ogni singolo centesimo creando un più che discreto livello di immersione e un senso di mistero che manca a molti prodotti simili di fantascienza. Spero che la serie venga rinnovata e che riescano a sviluppare e articolare meglio le loro idee in una seconda stagione. Raccomando comunque i primi dieci episodi, sono divertenti e pieni di spunti interessanti.

Voto: 7,5 (Falling Skies, a cui ho accennato sopra, sarebbe un 3-, e perché voglio essere generoso)