Ghost in the Shell

Ghost in the Shell è la versione live-action, o per meglio dire una sua interpretazione, dell’anime del 1995. Si intende che la ragion d’essere di questo film è che ultimamente non si vedono abbastanza adattamenti di questo tipo (i primi dieci che vi vengono in mente vanno benissimo 😀 ). Tuttavia non intendo giudicare il film per questo, semplicemente una volta tanto mi piacerebbe vedere “non adattato da un tubo di niente, una volta tanto è una sceneggiatura originale”. E devo anche cominciare con la dovuta premessa sul whitewashing che ha portato Scarlett Johansson a interpretare una donna di chiare origini orientali (la sergente Major) nell’anime: non mi ha disturbato più di tanto, più che altro perché il film giustifica perfettamente l’aspetto occidentale della protagonista. Vero, non è rispettoso dell’etnia del personaggio originale, ma pazienza, non è per questo che il film fallisce, anzi il film ha un personaggio giapponese estremamente fico (il vecchio, interpretato da Takeshi Kitano) e che parla solo e soltanto in giapponese, quindi le accuse di razzismo semplicemente non le ho trovate pertinenti. Inoltre, se devo giudicare il film come adattamento dell’anime devo dire che mi trovo in difficoltà: l’anime è da molti considerato un capolavoro, e per quanto io l’abbia trovato molto convenzionale, contiene diverse osservazioni abbastanza profonde sulla natura umana e il suo rapporto con l’intelligenza artificiale.

Ma veniamo al film stesso: un giudizio riassuntivo potrebbe essere “niente male”. La sceneggiatura di Ghost in the Shell è a tratti zoppicante ma tutto sommato fa il proprio lavoro egregiamente, specialmente nella caratterizzazione dei personaggi, in particolare la protagonista è molto meglio rispetto alla sua controparte dell’anime (mi dispiace per i fan dell’anime, ma è così, è un personaggio estremamente più interessante e coinvolgente). Il cast di supporto fa il proprio lavoro egregiamente: oltre al già menzionato Takeshi Kitano c’è anche Pilou Asbaek (che interpeta Batou) e Juliette Binoche nei panni della dottoressa Ouelet. L’antagonista invece non mi è piaciuto, l’ho trovato scritto male ed estremamente sopra le righe come recitazione, e come se non bastasse non mi sembrava necessario alla trama del film.

Il punto forte di Ghost in the Shell è certamente la fotografia, che prende ampiamente spunto dall’anime (alcune scene d’azione sono ricreate in modo quasi letterale) ma riesce comunque a darci un taglio unico (i glitch, la tecnologia olografica diffusa e l’abbondanza di campi lunghi o panoramiche intorno a questa città futuristica che mi pare sia Tokyo) e la maggior parte delle scene d’azione, girate con brio e in modo molto chiaro, evitando per esempio la confusione delle scene d’azione tipica di film come Batman Begins. Ci sono però alcune pecche: se il design dei personaggi è per la maggior parte venuto bene, il personaggio di Kuze è invece disegnato molto male, e altrettanto si può dire del carro armato ragniforme che ricorda in modo imbarazzante il robot di Tomb Raider (si, quello dei film con Angelina Jolie).

Forse il difetto peggiore del film è la volontà di semplificare: quelli che sono concetti complessi nell’anime e il delicato rapporto tra IA e l’umanità, qui sono abbandonati a favore della megacospirazione corporativa e di un cattivo ignobilmente sopra le righe. Capisco che abbiano voluto compiacere un pubblico occidentale, ma in questo caso secondo me il film avrebbe fatto bene a esplorare quelle sfumature che sono invece a malapena accennate e avere un po’ di più di introspezione, specialmente nel terzo atto. Il film finisce per cadere nella trappola della sua controparte originale: dove l’anime del 1995 era convenzionale come anime, il film è invece convenzionale come film d’azione.

Detto questo, è un brutto film d’azione? No, anzi, come ho già detto non è male. Ghost in the Shell è un film perfettamente godibile basato su una solida protagonista, una bella fotografia e alcune belle scene d’azione, solo un po’ convenzionali. In un mondo di adattamenti che ha visto mostri come La Bella e La Bestia (2017), è sicuramente uno degli adattamenti migliori, e abbastanza fedele, se non nella trama per lo meno nello spirito.

Voto: 6.5

0 commenti

Lascia una risposta

© Le Torri di Frontiera 2024. View Changelog v3.0.9

Log in con le tue credenziali

o    

Hai dimenticato i tuoi dettagli?

Create Account