Da qualche anno le serie BBC hanno la tendenza a essere troppo *voce contrita da maggiordomo* “This, mind you, is going to be British, oh sooooo very British, the very essence of Britishness and Sir, if you will kindly please excuse me now, I shall, if you would pardon me, begin the show” 😀 mi riferisco nello specifico a Downton Abbey, The Crown, Victoria, e serie simili con aristocratici in costume. Per questo ho provato a vedere uno dei loro prodotti minori, ovvero questa serie, che segue le avventure di un’archeologa inglese e la sua controparte americana. In sostanza, immaginatevi Leia e Han Solo (dall’episodio IV) che vanno in giro a fare quello che fa Indiana Jones. E questo è in sostanza Hooten and the Lady: tante belle avventure, un po’ di belle location (Cambogia, Africa, Londra, Roma, c’è un po’ di tutto), un po’ di dramma, qualche scena d’azione girata male, un po’ di tensione sessuale tra i due protagonisti, un po’ di commedia per alleggerire il tutto, e voilà.

Personalmente l’ho trovato un prodotto gradevole e avvincente, che sviluppa bene i due protagonisti principali e li mette in situazioni pericolose ma senza diventare mai troppo pesante. E mi fa piacere che in un momento storico come questo in cui la cultura sembra essere dimenticata, il British Museum abbia trovato i fondi e la volontà per finanziare una serie televisiva. Perché è chiaramente stata finanziata dal British Museum, tanto che, tutte le volte che compare la facciata, io sentivo nella mia mente: *Plin Plon* E non dimenticatevi di visitare il British Museum e di donare fondi per il suo mantenimento. Buona Visione *Plin Plon*.

Per quanto possa essere piacevole, la serie non è priva di difetti. Anzi. Le trame oscillano tra il ridicolo e lo scontato, gli antagonisti sono caricaturali quando non direttamente offensivi. E qui veniamo alla parte peggiore: Indiana Jones aveva la scusa di mettere sempre dei nazisti, quindi persone indiscutibilmente malvagie, o che in ogni caso non creavano problemi di tipo… diciamo coloniale. Hooten and the Lady tende a mettere dei nativi: e ciò può essere ancora tollerabile se si tratta del mafioso italiano privo di scrupoli, va un po’ meno bene quando è l’egiziano fanatico religioso, e va decisamente male quando è il capoguerra africano dalla stupidità e coglioneria mai viste che si lascia abbindolare come una scimmia con una banana. Si, l’aspetto peggiore sono i toni razzisti e neocoloniali di alcuni episodi, direi non appositamente ricercati ma in ogni caso avrebbero dovuto starci più attenti, non sarei sorpreso se qualcuno avesse chiesto delle scuse al British Museum (che peraltro è anch’esso, volendo essere cattivi, un magazzino di oggetti rubati a dei ‘nativi’ in nome del dominio coloniale e di considerazioni sulla superiorità razziale britannica).

In conclusione, se volete spegnere il cervello ed essere piacevolmente intrattenuti da pseudo-Leia e pseudo-Han per otto episodi, Hooten and the lady fa il suo lavoro, basta non pensarci troppo (appunto, spegnere il cervello).

Voto: 6-

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