I Doni è un romanzo di Ursula K. Le Guin scritto nel 2004 ed uscito in Italia per la casa editrice Nord.
I protagonisti della vicenda sono due ragazzi, prima ragazzini e poi adolescenti, che maturano durante il romanzo, partendo da bambini convinti che il loro mondo non sia che quello che i loro occhi percepiscono intorno, ed arrivando ad essere giovani adulti autonomi e pronti a decidere cosa fare della loro vita e del loro futuro.

La storia è molto affascinante, in un mondo non delineato, che potrebbe essere benissimo il nostro mondo moderno, esistono gli “Abitanti dei Monti” uomini e donne che vivono in un territorio aspro e selvaggio, che non conoscono la scrittura e nemmeno i libri, ma che possiedono dei poteri incredibili chiamati i “Doni”, che danno il titolo al romanzo stesso.
Ogni famiglia possiede uno di questi meravigliosi “Doni”, che vengono tramandati per via genetica, da padre in figlio o da madre in figlia, più il sangue della famiglia è forte, e più il Dono può germogliare potente nei loro discendenti; per questo motivo, sono assai importanti i rapporti tra le varie famiglie, ed i matrimoni, sempre rigorosamente scelti in base alla politica, perché gruppi parentali con un Dono debole, potrebbero facilmente scomparire inglobati da coloro che invece ne possiedono uno forte, esattamente come funzionano i nostri caratteri ereditari. Le varie famiglie sono poi legate con altre famiglie con rapporti di tipo feudale, in cui alcune sono vassalle di altre, con il terrore di essere distrutte tramite il Dono della casata sotto cui si trovano, poiché queste ultime in possesso di uno dei terribili poteri di rendere schiavi gli altri tramite, voce, gesti oppure un semplice osservare la vittima.

Esistono vari “Doni”, ognuno con la sua particolarità, che ricordano molto i miracoli della tradizione classica, dove esiste una controparte negativa e positiva dello stesso potere; così il Dono della famiglia del giovane protagonista Orrec, è quello di poter “Disfare” la materia, in modo orribilmente macabro, distruggendo intere foreste, rendendo corpi umani flaccidi, fondendo le ossa al loro interno e rendendoli poltiglia.
Gry, la sua giovane amica d’infanzia, invece possiede il Dono di poter chiamare gli animali per la caccia, conducendoli tra le braccia dai cacciatori e facendoli da loro uccidere per la sussistenza della propria famiglia e di quelle alleate.
Ma esistono anche famiglie come quella del temuto Ogge Drum, con il potere mostruoso di provocare una malattia devastante e silenziosa, capace di uccidere chiunque osi dargli noia o fargli un torto, lasciando che si indebolisca tanto da morire senza possibilità di poterlo salvare.
La storia ha come assoluto protagonista Orrec, appartenente alla famiglia dei Caspro, e come suo padre Cannoc, deve sviluppare il dono del “disfare”, un dono assai temuto, ma il bambino ha una madre particolare, Melle Aulitta, infatti, non appartiene affatto agli uomini dei Monti, ma proviene dalle terre Basse, e non possiede alcun Dono come tutti i suoi simili.
Gli uomini delle terre Basse temono coloro che vivono nei Monti, perché essi erano soliti razziare i loro villaggi in cerca di schiavi a cui far lavorare la terra, o di spose, proprio come era successo a lei.
La giovane donna non aveva avuto paura di Cannoc quando era giunto per razziare il luogo in cui viveva, ed anzi lo aveva seguito con tranquillità, Melle a differenza dei suoi nuovi concittadini, anche se non era baciata da alcun dono, possedeva forse il potere più affascinante, ovvero quello di saper raccontare le storie e di saperle scrivere.

Ma la famiglia di Caspro da tempo è rivale di quella del terribile Ogge Drum, e questa rivalità, questo reciproco odio, porterà cambiamenti che colpiranno il giovane protagonista e lo faranno suo malgrado maturare e diventare uomo.
Cosa accadrebbe infatti se il suo “Dono” fosse incontrollabile, e se il ragazzo per evitare di causare morte senza volerlo, dovesse costringersi ad un’esistenza di oscurità?
E Gry, la sua fedele amica d’infanzia, che possiede un potere assai forte, proprio come sua madre, forse ancora più potente, desidera utilizzarlo non per chiamare gli animali per la caccia, ma per addestrarli.
Come farà a far accettare questa sua scelta assolutamente inusuale ai propri genitori ed all’intero popolo dei monti?
Perché lei forse ha scoperto una cosa che tutti hanno dimenticato, che tutti hanno rimosso, troppo presi nel muoversi guerra a vicenda per una supremazia insensata. Un qualcosa che riguarda tutte le famiglie ed i loro “doni”…

I Doni è una storia sulla crudeltà dell’uomo, sulle scelte che vengono compiute ogni giorno, sul silenzio che si crea a volte tra padre e figlio, e non un semplice romanzo fantastico di cui siamo anche troppo saturi ultimamente.
È una storia molto profonda, che con semplicità, racconta la vita di una famiglia, quella del giovane protagonista e del suo rapporto con i genitori; le difficoltà di essere accettati in società, non per quello che si è, ma per quello che si deve essere, per la potenza del proprio dono e del terrore che questo provoca nei rivali.
Personalmente ho trovato questo romanzo affascinante e il tipo di narrazione gradevole, insolito per essere un libro fantasy, se non si conosce il tipo di storie solitamente narrate da questa bravissima scrittrice. Ursula K. Le Guin, infatti, non narra eventi grandiosi e fantastici ed i suoi protagonisti non salvano il mondo, non si battono per difendere un regno, od altro, le sue creature, sono uomini e ragazzi quasi comuni, con passioni e caratteri in cui ci si può facilmente identificare.
Forse alcuni non gradiranno la fine di questa storia che pare perdersi solo in episodi familiari, in quel focolare domestico che spesso viene trattato in maniera superficiale, perché magari considerato normalità, da molti scrittori contemporanei, che preferiscono trame avvincenti e protagonisti eroici; la Le Guin invece ha una particolarità che io apprezzo molto, ovvero quella di saper narrare il quotidiano, mescolandolo egregiamente con elementi fantastici.

Un libro che consiglio vivamente per passare ore di lettura rilassante ed avvincente, con un testo che si legge di volata e che rimane impresso per la capacità dell’autrice di far amare le storie che narra.

0 commenti

Lascia una risposta

© Le Torri di Frontiera 2024. View Changelog v3.0.9

Log in con le tue credenziali

o    

Hai dimenticato i tuoi dettagli?

Create Account