L’Ascesa di Nauryon
Il mondo era ancora giovane quando la Razza Primordiale abitava Nauryon, il continente perduto di cui solo i draghi ormai hanno memoria.
Ma a volte persino loro dubitano che tra Valas (il Tramonto) nell’ovest e Beles (l’Alba) nell’est sia mai esistita quella terra nel cuore del Mare Oceano dove i Primordiali possedevano una magia da allora mai eguagliata nei secoli a venire.

Si narra che il mondo a quei tempi fosse totalmente privo di altre specie intelligenti e che esistessero solo poche migliaia di Primordiali, che le terre fossero vaste e le risorse pressoché sconfinate.
Il potere, però, era concentrato nelle mani di poche famiglie altolocate, che lo conservavano elargendo ricchezza e benessere a tutti.
In pochi secoli la popolazione iniziò a crescere, la durata della vita si allungò fino a divenire virtualmente infinita e furono fondate grandi città in continua espansione.

Per tener dietro al continuo fabbisogno di risorse necessarie per sostenere il benessere generale, si ritenne necessario colonizzare gli altri due continenti.
Ma giacché nessuno intendeva separarsi dalla magnificenza del dominio primordiale, ciascuno dei sette signori più influenti di Nauryon creò una razza suffiencemente intelligente da servire allo scopo.

Il signore Yrkoreth, detto Yluvatar (il Possente), creò i draghi, una razza di lucertole alate di grande potere, che volando potessero raccogliere ricchezze per suo conto ovunque nel mondo.
Il signore Magus, detto Sota (l’Umido), creò numerosi esseri intelligenti in grado di vivere e prosperare nelle profondità degli oceani.
Il signore Minos creò i nani e comandò loro di scavare fin sotto le montagne per trovare metalli preziosi e gemme lucenti con cui salvaguardare la sua casata.
La signora Aegwyn creò gli elfi affinché fossero stupendi e ricchi di grazia e li amò al punto da averne un figlio mezzosangue, Fyndholm.
Il signore Sargon, detto il Bianco, creò umani dalla breve vita, desiderosi di ampliare i suoi possedimenti ad ogni terra raggiungibile.
Il signore Sarel, detto Selimot (l’Eterno), creò molti bipedi di piccola statura, gli gnomi, i goblin, i folletti, tante varietà di genti piccole che fossero alcune versatili, altre astute, altre ancora semplici e dedite al lavoro.
Il signore Arvern creò gli orchi, sacrificabili e violenti, per prendere con la forza ciò di cui abbisognava.

Nel giro di un solo breve millennio, Valas e Beler rifiorirono dei reami delle Razze Create.
Potenti draghi regnavano su territori sconfinati, uccidendo guarnigioni di nani, mentre orchi saccheggiavano villaggi umani e affrontavano indomite legioni di elfi.
I mari fiorivano di navi commerciali e città sottomarine, e popoli diversi rendevano vaste terre fertili con il loro lavoro.
Il potere di Nauryon crebbe ulteriormente, come il benessere e la ricchezza dei suoi abitanti.

L’Armageddon
Un giorno accadde l’inimmaginabile: spingendosi oltre i limiti più remoti del Mare Oceano, un drago si ritrovò dall’altra parte del mondo.
I Primordiali compresero la gravità di quanto era stato scoperto: il mondo era rotondo e non vi erano altre terre da scoprire. Le risorse ero destinate ad esaurirsi.

Il pretesto che portò alla guerra civile è andato perduto tra le pagine della storia.
Ciò che i draghi più anziani ricordano è che Arvern e Sargon si affrontarono a capo di vasti eserciti e misero a ferro e fuoco Nauryon, spingendo anche gli altri signori ad intervenire in una guerra fratricida di cui scarsissime notizie pervennero a Valas e Beles.

Accecati dal terrore di non poter salvaguardare oltre la loro eternità, i Primordiali arrivarono a concepire l’idea di annientare i loro simili e di sopravvivere alla disfatta altrui.
Alcuni abbracciarono con gioia il pensiero di regnare soli su un mondo interamente abitato da Razze Create.
Vennero usati i più potenti artefatti mai realizzati, armi incantate che la storia non ha mai più conosciuto.
E il mondo si ruppe.

Una voragine senza fine inghiottì Nauryon nelle profondità dell’abisso spaccando il mondo in due parti e uccidendo l’intera popolazione.
L’emisfero meridionale, spinto da una forza impensabile, venne catturato dall’attrazione del sole e bruciato per intero tra le sue fiamme cosmiche.
Sargon, Arvern, Magus, Aegwyn, Sarel, Yrkoreth e Minos, i sette Primordiali che avevano creato le razze inferiori, in quanto più potenti nella loro stirpe, consumarono la gran parte del potere rimasto per sopravvivere al cataclisma, unici rimasti di una specie ancestrale.
Insieme a loro si salvarono Fyndholm, poiché si trovava con la madre nel momento del disastro, e le Razze Create che vivevano nell’emisfero settentrionale, ora dal clima totalmente alterato e pressoché invivibile.

Gli otto si incontrarono in un luogo sconosciuto e concordarono che ciò che restava del mondo sarebbe finito in pasto al sole nel giro di un solo secolo, se non avessero collaborato.
Così, di mala voglia, unirono le loro forze magiche e, consumando gran parte dei loro preziosi artefatti, ripristinarono l’atmosfera e l’orbita planetaria, salvando dall’estinzione le altre specie, totalmente ignare di quanto stava avvenendo e abbandonate a se stesse.
Il mondo rimase tagliato a metà, mantenuto integro a malapena dalla loro magia.
Soddisfatti di come la cooperazione li avesse salvati dalla distruzione, gli otto si riunirono una seconda volta e giurarono di rimettersi alla maggioranza della loro assemblea, qualsiasi fossero state le decisioni.

Il Legame Oscuro
Delle diverse mozioni presentate, tra cui quella più nobile di sacrificare tutti gli artefatti rimasti per sanare ulteriormente il mondo, fu accolta la più terribile.
Fu Arvern a proporla, puntando tutto sulle paure dei suoi simili: nonostante la longevità e il potere di ciascuno di loro, la morte sarebbe infine giunta a metter fine alle loro esistenze.
Alla prospettiva di ardere per sempre nel sole, gli un tempo orgogliosi ma ora tanto fragili signori di Nauryon acclamarono l’oscura proposta di Arvern.
Solo Fyndholm, sconvolto dalla violenza di quanto era stato deliberato, si ribellò e abbandonò l’assemblea, oltraggiato, bandito e maledetto da tutti gli altri.

Sargon, Minos, Arvern, Aegwyn, Sarel e Magus si suicidarono in un rituale, il Legame Oscuro.
Le loro anime, disposte in orbita intorno a ciò che restava del mondo, costrinsero il potente Yrkoreth Yluvatar nella frattura e lo conficcarono come un tappo magico che, alimentato dalla magia del mondo che sgorgava da lì, avrebbe vissuto per sempre, divenendo l’àncora, il filatterio, a cui le anime degli altri si sarebbero aggrappate per garantirsi l’esistenza eterna.
I sette artefatti, gli ultimi rimasti, usati per compiere il rituale, furono dispersi per il mondo, ciascuno legato al potere di uno dei contraenti il patto:

– lo Scettro Bianco di Sargon
– l’Anello Nero di Arvern
– il Martello Dorato di Minos
– la Spada Floreale di Aegwyn
– il Paiolo Incantato di Sarel
– la Clessidra Infinita di Magus
– la Spilla Draconica di Yrkoreth

Intanto Fyndholm, abiurata per sempre la sua discendenza Primordiale, giurò di recuperare le sette reliquie per spezzare il Legame Oscuro e risanare il mondo.
Da quel giorno, il Figlio degli Dei viaggia per i due continenti rimasti, rivolgendo le sue cure alle Razze Create, innocenti vittime della follia dei loro falsi dèi.

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