Questa recensione contiene degli SPOILER!! per Middle Earth: Shadow of Mordor, siete avvisati.

Shadow of War è il seguito del videogioco Middle Earth: Shadow of Mordor (vedi recensione sul sito) e continua la storia di Thalion, il Ramingo dell’Ithilien posseduto dallo spirito di Celebrimbor, l’Elfo che forgiò gli Anelli del potere durante la Seconda Era e che ora vuole vendicarsi di Sauron. Il gioco è stato ricevuto bene ma è al tempo stesso stato criticato aspramente a causa del sistema di microtransaction contenuto non solo nella parte multiplayer ma presente all’interno del gioco stesso.

Cominciamo proprio da quello: in sostanza si può usare la moneta del gioco, o soldi veri, per comprare tesori che contengono ricompense casuali. Si tratta di un elemento tipico dei giochi d’azzardo introdotto all’interno di un gioco che con l’azzardo non ha niente a che fare. Senza ombra di dubbio (o di guerra 😀 ) è una pratica disgustosa che va scoraggiata a prescindere, ragion per cui sconsiglio l’acquisto del gioco a priori. Vero, non è strettamente necessario usare soldi veri (per me non lo è stato), ma il meccanismo psicologico da slot machine è presente e va scoraggiato a priori, dato che rivela un atteggiamento predatorio da parte di WB Games e Monolith Studios nell’estorcere denaro stimolando dipendenza al tempo stesso.

Ora veniamo al gioco stesso: è un sostanziale miglioramento ma non privo di problemi, come se gli sviluppatori per ogni cosa fatta bene ne volessero inserire una fatta male. Per esempio, in termini generali il gameplay è molto simile al primo ma migliore e su scala più larga, con oltre 50 ore di gioco (35 per missioni principali e secondarie). Ora il protagonista può essere migliorato con equipaggiamento speciale (spada, pugnale, arco, armatura, mantello e runa) e ogni pezzo dell’equipaggiamento può essere a sua volta migliorato con una gemma che dà bonus unici e con una miniquest speciale. Thalion è più agile, hanno aggiunto un praticissimo doppio salto che permette di fare spettacolari quanto utili acrobazie mentre ci si muove nell’open-world e hanno migliorato tutte le varie meccaniche, dal contrattacco, alla furtività, alle esecuzioni, al tiro in volo. Anche l’albero delle abilità di Thalion è stato notevolmente migliorato, e ora consiste in trentasei diverse abilità principali ognuna con una rosa di tre potenziamenti diversi. La maggior parte dei potenziamenti sono limitati dal livello o dalla progressione nella storia, ma alcuni sono limitati dalle quest (ad esempio: completa tutte le missioni di un certo tipo per sbloccare). Infine, hanno cercato di evitare il button-mashing del primo gioco e hanno cercato di aggiungere maggiore varietà in termini di boss e nemici, nel tentativo di rendere gli scontri più tattici: non un successo strepitoso, dato che con un singolo pulsante si riesce comunque a fare fin troppo, ma apprezzo lo sforzo, in particolare nei numerosi scontri con i Nazgul.

Tutte queste innovazioni sono naturalmente bilanciate da una serie di glitch facilmente aggirabili ma comunque fastidiosi e si ha la netta sensazione che alcuni dei potenziamenti siano presenti solo e soltanto perché servivano al generatore randomico del sistema di microtransaction. Inoltre, se in generale gli scontri sono diventati più tattici, ci sono anche alcuni tipi di scontri che vengono risolti attraverso premere un bottone al momento giusto in sequenze impossibilmente rapide. Infine, alcune delle innovazioni, come per esempio la presenza dei draghi (drakes, sono simili alle cavalcature dei Nazgul dei film), sono più fastidiose che altro perché, almeno per me, sono assolutamente impossibili da cavalcare, rendendo alcune missioni secondarie una frustrazione infinita.

Parlando invece della grafica, questa è una delle poche aree in cui il miglioramento complessivo è innegabile: i paesaggi sono più belli, più vari, hanno eliminato l’aspetto squadrato delle pianure di Udun del primo a favore di pendii più o meno ripidi e di parecchi sotterranei con varie piattaforme su vari livelli. Le luci e i colori sono entrambi migliorati, dalle verdi e luminose colline del Nurnen (la parte meridionale di Mordor), al vivido rosso-arancione delle pianure del Gorgoroth, dalle pendici imbiancate di neve del Seregost (le montagne a Est del Monte Fato) al bianco-verde spettrale delle guglie di Minas Morgul. Altrettanto si può dire dei vari modelli di personaggi: gli umani sono abbastanza ben caratterizzati (fisicamente intendo) e i modelli unici del gioco si muovono con straordinaria fluidità. Stesso discorso per gli orchi, che si muovono nello stesso modo buffo del primo ma ora hanno un look che è basato sul tipo di tribù, sul tipo di potenziamenti unici che hanno e a volte anche sulla loro unica personalità.

Veniamo quindi all’aspetto più famoso e più decantato del gioco: il sistema Nemesis, ovvero questo complicato sistema di capi orchi su una scacchiera che si alternano, si ammazzano a vicenda, salgono e scendono di livello, e vengono uccisi/dominati dal protagonista. Ogni regione ha la propria scacchiera di orchi, che stavolta include un certo numero di Warchiefs (Capiguerra) e un Overlord che li controlla tutti da una fortezza al centro di ogni mappa. Quindi, all’interno di ogni mappa occorre assaltare prima gli avamposti per disabilitarli, radunare un esercito locale (che può essere a sua volta potenziato con macchine da guerra o truppe speciali), e attirare in trappola i vari Capiguerra per controllarli o ucciderli, e infine lanciare il grande asssalto contro la fortezza e affrontare l’Overlord. Una volta conquistata la fortezza si sblocca non solo una modalità online che permette di assalire le fortezze di altri giocatori ma anche un’arena speciale in cui far combattere i propri orchi per farli salire di livello o sbloccare potenziamenti unici. Le varie ministorie con i capi orchi sono molto più variegate e gli orchi hanno molto spesso una loro personalità unica (c’è anche l’orco bardo che parla in rima), che a volte arriva ad essere anche migliore di quella del protagonista stesso 😀 E qui, per il principio enunciato all’inizio, saltano fuori dei nuovi problemi: ad esempio hanno differenziato bene gli orchi ma non le missioni che fanno, le quali dopo poco diventano fin troppo ripetitive (sono di cinque tipi diversi, quindi alla ventesima volta in cui le fai ti accorgi che sono sempre uguali e che accadono sempre negli stessi luoghi della mappa). Inoltre, ci sono anche alcuni problemi di natura etica: il protagonista sta praticamente schiavizzando una razza intelligente attraverso la magia. Nel primo questo problema non si notava troppo, dato che la personalità degli orchi era tenuta al minimo ed erano generalmente molto stupidi. Qui gli orchi sono non solo più unici ma anche molto più eloquenti (nonché più simpatici del protagonista): dominarli con la magia più e più volte li fa diventare stupidi e fa perdere loro l’uso del linguaggio (arrivando anche a dire: “Ti prego lasciami morire in pace”). Per molti giocatori non è stato un problema, ma devo dire che in certi punti del gioco ho fatto fatica a esercitare lo schiavismo più bieco e spietato del “nobile umano” sulla “razza inferiore” degli orchi.

Veniamo alla trama, che da un lato prosegue la storia originale di Shadow of Mordor, dall’altro tenta di integrarla con il canon preesistente. Quest’ultima parte è… diciamo traballante, e solo perché voglio essere generoso 😀 La storia originale ha una serie di buone idee, tra l’Anello, il personaggio di Elthariel, il ruolo di Shelob e persino Càrnan, sulla quale non rivelo nulla ma basti sapere che non ci avevo scommesso un soldo bucato e invece è stata una piacevole sorpresa. Nel complesso tutte queste trame sono avvincenti e molto più coinvolgenti rispetto, per esempio, a quelle di Shadow of Mordor, che erano invece molto più lineari e prevedibili, e anche quelle meno riuscite, come per esempio le trame intorno a Minas Morgul, in ogni caso fanno il loro sporco lavoro.

L’integrazione con il canon preesistente invece fa acqua da tutte le parti: per esempio, sapevate che Helm Mandimartello (Hammerhand), quello del Fosso di Helm, è uno dei Nazgul? E vorrei che le inconsistenze fossero secondarie come questa. Il problema che ho con questi errori è che sono un sostanziale peggioramento rispetto alla trama del primo: MESoM aveva una storia originale basata sull’ambientazione dei libri. Shadow of War tenta di integrare questa storia originale con i libri e con i film di Peter Jackson, facendo di tutto l’insieme un pasticciaccio brutto di Via Monte Fato, come direbbe Gadda 😀 I film, causa la loro stessa natura estremamente semplicistica e approssimata (vedi anche la mia recensione di MESoM) sono del tutto inconciliabili con il materiale strutturato e rigoroso dei libri e mettere insieme i due con la sovrastruttura di una storia originale è un’impresa perdente in partenza. E se anche la storia potesse calzare abbastanza bene sui libri, è invece nettamente peggiorata dal tentativo di adattarla al film, dato che la espone ai numerosissimi salti logici dei film (tra cui cito, ma è solo la punta dell’iceberg, la straordinaria e completa inettitudine degli eserciti di Gondor). Ciò che mi fa arrabbiare di più è il fatto che tutti questi salti logici non servano a nulla nella trama di SoW se non a giustificare il canon dei film (in altre parole: *alza il pugno al cielo e grida* “Jacksooooooon!!!” 😀 ).

Faccio un esempio per essere più chiaro, e parlerò nello specifico di Shelob, uno dei personaggi più riusciti del videogioco. Non rivelerò i dettagli come il suo aspetto causa spoiler, anche se è una delle prime cose che si vedono nel gioco (basta una ricerca con google immagini se siete curiosi), ma al di là del… diciamo fanservice 😀 , è una scelta perfettamente comprensibile, dato il tipo di personaggio che volevano creare, e peraltro non completamente estranea al canon tolkeniano (dopotutto è una delle figlie di Ungoliant, un essere in grado di mettere in difficoltà Morgoth, una forma alternativa è l’ultimo dei suoi problemi). Il personaggio è perfettamente riuscito proprio perché hanno potuto ignorare completamente i film.

Volere inserire le logiche dei film nella trama del videogioco porta a uno dei problemi principali con la trama, ovvero che il focus è, con mia costante e frustrante irritazione, sempre sui personaggi e sui luoghi sbagliati. Nessuno vuole vedere Thalion il Noioso, Ramingo dell’Ithilien, ma… Aragorn, quindi è quello che ti tocca per il 90% del gioco; nessuno vuole vedere la quasi sublime stupidità di Castamir generale di Gondor, ma anche quella è onnipresente in tutta la prima parte. Shelob ad esempio c’è all’inizio e poi sparisce per il resto del gioco, Elthariel è senza dubbio un buon personaggio e ha un’introduzione spettacolare, ma i suoi dialoghi hanno lo spessore narrativo di un foglio di carta velina sotto la pioggia battente. Carina anche la già menzionata storia di Càrnan, ma è risolta in quattro quest, secondarie peraltro, e non interagisce con nessun altro al di fuori di Thalion. E i diversi momenti brillanti durante il gioco sono accuratamente controbilanciati da momenti di una stupidità assoluta, alcuni da farti gridare allo schermo: “Ma che fai, cretino?” 😀 Tanto per fare un esempio, il già citato Thalion è piatto come un piano euclideo durante tutto il gioco, e tuttavia ha due momenti molto brillanti sul finale, tanto da uscirne con un minimo di dignità.

Insomma, per quanto la trama sia tutto sommato buona, è piena di brutti scivoloni, ed estremamente altalenante in termini di qualità complessiva. Il finale, per esempio, è tutto sommato un buon finale, ma anche qui lo spezzano in due parti: una che ti vedi al momento giusto, l’altra è nascosta dietro un lunghissimo grind, che ancora una volta è solo a uso e consumo del sistema di microtransaction, alla fine del quale vedi l’ultimo filmato, che ovviamente il 90% dei giocatori (tra cui il sottoscritto) si è andato subito a vedere su Youtube.

In conclusione, è abbastanza un buon gioco, specialmente se riuscite a perdonare le tragiche debolezze di trama e le frustrazioni del gameplay. La mia raccomandazione è di non investirci un singolo centesimo, per le già menzionate microtransazioni che non devono essere incoraggiate in alcun modo, per cui se proprio volete giocarci il consiglio è di scaricarlo.

Voto: 8-

1 commento
  1. Autore
    Ilmarien 6 anni fa

    Un piccolo aggiornamento: l’ultima patch del gioco ha rimosso completamente il sistema di microtransazioni (la cosa non l’ho personalmente verificata ma l’ho sentita da più parti, quindi la darei per certa), per cui ora il gioco sarebbe anche acquistabile. Attualmente lo trovate su Steam a 34,99€, l’edizione con tutte le DLC è a 39,99€. Avendoci già giocato, personalmente non gli darei più di venti euro, per cui suggerisco di aspettare un ulteriore calo di prezzo.

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