Dopo Transformers: la Vendetta del Caduto in cui non c’è una vendetta e Transformers: l’Era dell’Estinzione in cui nulla viene estinto, stavolta hanno deciso di mettere nel film un ultimo cavaliere, giusto per avere un vaghissimo legame con il titolo. E prima che qualcuno si faccia illusioni, no, non è l’ultimo, ed è il solito film pieno dei cliché visti e rivisti fin dal primo film. Come sempre diretto da Michael Bay, il cui morboso fetish per le esplosioni non fa che aumentare col passare dei film, stavolta gli Autobot… beh, non perderò a descrivere la trama per filo e per segno, dato che è una prevedibile e scontata ripetizione di qualsivoglia film dei Transformers: la storia è concentrata sui deboli personaggi umani, il cattivo ha la solita forma antropomorfa, i Transformers non ci sono per buona parte del film, l’intera pellicola rigurgita nazionalismo americano peggio di un membro del Ku-Klux-Klan a una convention di Donald Trump, e tutti fanno i loro soliti discorsi che dovrebbero suonare fichi ma sono completamente senza senso.

E come tutti gli altri film è luuuungo, non finisce mai, anche se devo riconoscere che tutto sommato riesce ad essere meno noioso del 4. E ci sono alcune buone ragioni per questo: in primis gli effetti speciali, che pur restando finti almeno sono spettacolari e visivamente piuttosto gradevoli (mi riferisco alla sequenza finale, con tutte quelle forme circolari nel cielo). Secondo, gli attori: Mark Wahlberg (che interpreta l’americano più americano degli americani Cade Yeager) e Laura Haddock (che interpreta l’inglese che più inglese non si può Vivian Wembley) non sono malaccio, Anthony Hopkins (Sir Edmund Burton) è abbastanza bravo e anche la bambina (Izabella, interpretata da Isabela Moner) riesce a essere abbastanza convincente. Infine, è il primo dei cinque film in cui abbiano dato all’attrice di turno un ruolo che sfiori la dignità.

Tutti gli altri problemi però rimangono: innanzitutto il trailer mente spudoratamente allo spettatore, dato che dal trailer uno si aspetterebbe che buona parte del film si svolga nel passato, invece no. Stessa cosa per i poster e il resto del materiale promozionale, non entro nei dettagli, ma, tanto per dare un’idea, l’Ultimo Cavaliere NON è Optimus Prime (che peraltro è a malapena nel film, ha tre scene in croce). Infine, non sarebbe un film di Michael Bay se non ci fossero i soliti nauseanti cliché: sidekick comici a profusione con la comicità degna del peggiore Jar-Jar Binks (anzi peggio perché fanno battute sconce)? Check! Esplosioni e scene d’azione a profusione dove il rallentatore viene usato peggio dell’olio sulle patatine del MacDonald? Check! E tutto questo tempo sprecato in esposizione inutile e francamente molto noiosa, che spezza il ritmo delle scene d’azione che al contrario si lascerebbero anche guardare. L’unico cliché a cui hanno rinunciato riguarda appunto il personaggio di Vivian Wembley, che pur essendo stereotipato e l’attrice sia supertruccata, almeno ha un personaggio che rasenta la decenza e non ha inquadrature solo per il suo posteriore (o per lo meno se ce le ha io non me ne sono accorto).

Come avrete intuito, sconsiglio la visione del film: e spero che prima o poi questi film smettano di fare soldi e obblighino la Paramount a far uscire qualcosa di un po’ più originale. Per cui, se siete andati a vederlo al cinema siete la ragione per cui questi film continuano a uscire. Detto questo, è un film di unica e rara stupidità, ma è anche un film relativamente innocuo se si tralascia lo spudorato nazionalismo americano (qui peraltro relativamente meno presente rispetto agli altri). Quindi, sconsiglio di spenderci dei soldi anche solo per il noleggio, ma se volete scaricarvelo e spegnere il cervello per due ore, lo si può anche trovare godibile.

Voto: si meriterebbe 2, ma è un 5-

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