N7 Terra

Questo argomento contiene 444 risposte, ha 7 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 5 anni, 9 mesi fa.

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  • #4412
     snow 
    Partecipante

    Peter fu contento della decisione presa da Valentina in merito alla cancellazione della memoria di Destroyer.
    Non aveva fatto nulla di male, anzi aveva quasi sacrificato se stesso per salvare un’altra persona. Secondo lui quello era un comportamento da premiare. Non sapeva perché, ma riteneva che si sarebbe rivelato un valido alleato.

    “Questo giocattolo mi è piaciuto fin dal primo momento. Un po’ come te d’altronde. Hei, lo so che non c’è bisogno che te lo dica, però cerca ci fare attenzione là sotto”

    Era cosciente del fatto che Valentina sapesse il fatto suo, però gli faceva piacere farle sapere che lui teneva a lei. Sperava solo di non risultare troppo ridicolo con la tutina addosso.
    Certo che a lei stava veramente bene… si era accorto che la stava fissando e distolse immediatamente lo sguardo facendo finta di armeggiare con il suo equipaggiamento.

    Peter imbracciò il fucile di precisione e tenne il Saber in una custodia che portava dietro la schiena. Era incredibile quanto fossero evolute le armi che avevano ricevuto. Un combattente riusciva a portarsi dietro un’armeria intera senza sentirne il peso. Certo poi uno doveva anche saperle usare quelle armi.
    Si posizionò nelle retrovie del gruppo cercando di tenere gli occhi aperti e mantenendo il silenzio più assoluto. Come quando andavano a caccia con suo fratello.

    Si introdussero nelle fogne e l’aria diventò ben presto irrespirabile, poi dissero a tutti di attivare un congegno che sembrava filtrare l’aria che respiravano e quell’odore nauseabondo sembrò sparire senza arrecare più fastidi.
    Lungo il cammino incontrarono i due compagni che ancora mancavano all’appello e l’esserino robotico.
    Tutti insieme ripresero il viaggio e poco dopo furono intercettati da quei maledetti automi metallici.
    Peter si inginocchio dietro una copertura, imbracciò la Vedova nera e prese di mira uno degli automi.
    Aspettò che l’attimo fosse quello giusto, trattenne il respiro e fece fuoco facendo bene attenzione al contraccolpo dell’arma…

    • Questa risposta è stata modificata 7 anni, 5 mesi fa da  snow.
    #4415
     Rilwen 
    Partecipante

    Beh, non sarebbe stata così sciocca dall’andare a corpo a corpo contro qualcuno che non solo sapeva l’arte della guerra, ma veniva anche dal futuro e chissà che cosa sapeva in più di lei. No, lei sapeva fare solo una cosa bene, e non era certo quella. In più, quella cosa al momento non veniva minimamente utile.
    Gli prese la pistola, o come si chiamava, mentre sorrideva.
    “Che tipo di nemici potrebbe utilizzare l’Attentatore?” chiese quindi, mentre osservava quell’arma tanto strana quanto potenzialmente pericolosissima. “Insomma, chi sono i suoi alleati? Umani? Uomini come lui? Irretisce qualcuno?”
    Diciamo la verità: lei non aveva mai ucciso molte persone, ANZI.

    La risposta arrivò poco dopo, o, almeno, parte della risposta. Si era tolta definitivamente il vestito elegante, rimanendo in quella tuta strana, che le fasciava le gambe e, diciamo la verità, non era un brutto vedere. I capelli erano raccolti in volumose trecce tutti intrecciate tra di loro sulla nuca, ma la maschera c’era sempre. Lei non se ne sarebbe andata, non in uno scontro, non in un atto d’amore. In questo era piuttosto ugualitaria.

    Salutò Coralie con un sorriso e gli uomini con un lieve cenno della testa, ma non poté fare molto altro perché arrivarono quei piccoli robot. Piccoli, poi… insomma, non sembravano devastanti come gli altri, ma piccolo spesso è sinonimo di letale. Cercò di trovare una posizione più riparata possibile, e mirò con l’Acolyte verso la testa di quei cosi. Uno, due, tre. Respirare, puntare, colpire. Non era poi più difficile di fare l’amore, no?

    #4421
     Meeme 
    Partecipante

    COLIN, CORALIE, PENTESILEA, PETER e WILLIAM
    “Andrà tutto bene, Colin, io resterò vicino a te!” sussurrò Fury al giornalista inglese ed attivò la sua bolla biotica come protezione. Era in grado di rallentare i proiettili diretti verso di loro in modo da poterli schivare con più facilità. I colpi della mitragliatrice venivano anch’essi rallentati all’interno della bolla, ma una volta usciti riacquistavano la loro vera velocità andando ad impattare contro i droidi. Colin poteva fare fuoco di copertura avendo molti colpi a disposizione e poca precisione dando così supporto a quelli con una mira migliore della sua.

    Paladin attivò il suo scudo mettendosi davanti a Coralie. “Non avere paura, ragazzina! Non farò avvicinare nessuno!” Sparò un cono di ghiaccio in grado di congelare sul momento i droidi e quando l’infermeria sparò un colpo il bersaglio si frantumò in mille pezzi. “Bel colpo! Sei una vera killer di droidi!” commentò allegro John deviando i colpi con il suo scudo di vetro arancione.

    Destroyer e William avevano armi pesanti, dalla sua copertura l’americano aveva una buona visuale e scaricò il Typhoon nonostante il dolore alle braccia. Destroyer non aveva alcun riparo, era in grado di sopportare un numero incredibile di proiettili senza tentennare un istante, attivò il lanciarazzi montato sulla spalla per far esplodere i ripari dei droidi ponendoli allo scoperto e William falciava quegli ammassi di metallo con gusto. Ogni tanto vedeva la figura di Shadow oltre le linee nemiche, la ragazza amava il pericolo e la sua spada elettrica sfrigolava mentre tagliava in due i droidi scomparendo poi all’istante.

    Valentina sorrise all’affermazione di Peter e gli fece l’occhiolino. “Tranquillo, ho intenzione di morire molto vecchia e con qualche nipotino! Guardami le spalle!” commentò divertita e piazzò uno dei sui piloni accanto a lui per dargli copertura mentre lei avanzava di riparo in riparo con il fedele Saber imbracciato. Il Black Widow ormai non aveva più segreti per l’americano ed anche la velocità con cui ricaricava era frutto di maggiore esperienza, quando colpiva un bersaglio lo vedeva spaccarsi come un cocomero maturo e la cosa gli dava una certa soddisfazione.

    Slayer accanto a Pentesilea le fece abbassare la mira sfiorandole la mano con galanteria. “Mira al torace ti offrirà un bersaglio maggiore e l’Acolyte farà il resto.” Le suggerì avvicinandosi al viso di lei e sussurrando. Sorrise e mise il suo elmo prima di seguire Shadow in mischia. La cortigiana sparò un colpo e l’onda azzurra colpì il bersaglio propagandosi con un piccolo buco nero e facendolo esplodere, Marcos aveva ragione, quella strana pistola non aveva bisogno di colpire alla testa per fare danni, le bastava entrare in contatto con un corpo per annientarlo di luce.

    Erano riusciti a contenere la prima ondata, ma altri droidi stavano arrivando e questi sembravano degli assassini con abilità simili a quelle di Shadow. Scomparivano e ricomparivano in punti diversi rendendo difficile prendere la mira. Slayer era in grado di caricarli con ondate biotiche, mentre Shadow li impalava con la spada elettrica, ma gli altri sembravano esposti. “Granate elettriche!” urlò Valentina dando l’esempio e scagliandone una in prossimità del nulla. L’elettricità mandò in tilt il sistema mimetico di alcuni droidi esponendoli ai colpi ed annullando il vantaggio dato dal mimetismo.

    #4422
     Rilwen 
    Partecipante

    Vabbè, diciamo che paradossale era dire poco. Era assurdo, tutto quanto. Era talmente assurdo che aveva deciso di non pensare a quanto lo fosse veramente. Insomma, lei, la cui unica abilità vera era quella di fare l’amore, stava sparando dell’energia contro degli esseri automatici. Alla faccia del surreale. Ovviamente era abbastanza incapace, Pentesilea, tanto che il povero Slayer dovette dirle dove colpire, perché lei mica lo sapeva. Ma, insomma, era un’allieva veloce, e dopo quello fece fuoco su un altro droide.
    Certo, non era una situazione ideale: quella era solo la prima ondata, e ce ne sarebbero state altre, ne era sicura.

    Come quei cosi che scomparivano ed apparivano totalmente a caso. Diventava più difficile, a questo punto, quando erano visibili lei poteva anche colpirli, ma poi?

    Valentina scagliò qualcosa verso di loro, dicendo parole sconosciute, e qualcosa successe, qualcosa che sembrava potenzialmente un vantaggio, o qualcosa del genere. Non poteva chiedere molto, non poteva interrompere certo Slayer, ma si guardò intorno per capire meglio: potevano entrare solo da una parte? Avevano una via di fuga? Si guardò alle spalle, come a cercare di capire se per caso ci fosse il rischio di un attacco imprevisto da dietro. Certo, continuava a sparare, ma cercava di avere occhi anche da altre parti, per resistere alle ondate o a qualcosa di imprevisto.

    #4431
     Elan 
    Partecipante

    Ne aveva distrutto uno!!
    Coralie non poteva quasi crederci, le sembrava talmente pazzesco da essere quasi incredibile!
    Le mani le tremavano, e si era nascosta dietro lo scudo di Paladin stringendo fortissimo la pistola, quasi con le lacrime agli occhi.
    Era un misto di adrenalina, paura, e un centinaio di altre emozioni che l’avevano stretta in una morsa.
    Guardò Paladin, cercando per un attimo conferma di aver fatto bene, e quando lui commentò dicendo che era una killer di droidi rise divertita.
    Quello non era di certo il suo mondo, non era di certo una situazione a cui si sentisse a suo agio… ma poteva farcela! Di quella storia non sarebbe stata la fanciulla in pericolo da salvare! Forse non sarebbe stata nemmeno l’eroe, ma avrebbe aiutato in qualsiasi modo possibile.

    Prese un grosso respiro, e si girò per cercare di prendere di nuovo la mira, quando si accorse che tutti i droidi erano stati distrutti. Destroyer era in campo aperto, si era fatto colpire da centinaia di proiettili senza nemmeno cercare riparo, e nonostante avesse visto quanto resistente fosse, Coralie non riusciva a non essere in pena per lui.
    La metteva terribilmente a disagio vederlo esposto in quel modo, completamente sprezzante del pericolo…
    Scosse la testa, scansando quei pensieri, perché Demolisher aveva detto che ne stavano arrivando altri, ma lei non riusciva a vederli.
    Shadow e Slayer sembravano colpirli senza problemi, e quando Valentina lanciò qualcosa in mezzo a loro, alcune di quelle creature diventarono visibili. Era lo stesso sistema mimetico di Liu!
    Coralie non capiva molto su come potesse funzionare, ma aveva capito che riuscivano a diventare invisibili in qualche modo, che però Demolisher era in grado di contrastare.
    Colpirli ora sarebbe stato più difficile, ma se Paladin li avesse bloccati col ghiaccio come prima avrebbe sicuramente avuto un bersaglio più sicuro.

    #4467
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    William si ritrovò a vedere la scena come dall’esterno: era come se vedesse se stesso e i compagni dall’alto mentre combattevano i droidi che li caricavano incuranti dei loro colpi, e scatenando a loro volta un torrente di fuoco verso le loro postazioni. Gli tornò alla mente la battaglia al fiume in Arizona, nella quale la sua unità dovette difendere il ponte: nonostante il vantaggio tattico della loro posizione, la battaglia fu un massacro su entrambe le sponde del fiume… La cosa strana era che al momento, se ci ripensava, non era in grado di capire se l’esito di quel bagno di sangue in qualche modo influì sull’esito della guerra…
    La loro situazione attuale, però, era ben diversa: non stavano difendendo ma erano loro gli attaccanti, e da quello che gli avevano raccontato nei giorni scorsi l’esito di quello scontro di sicuro avrebbe avuto ripercussioni sul futuro.

    Ad un certo punto sembrò che i droidi fossero finiti, e approfittò della pausa per ricaricare l’arma e controllare che tutti stessero bene. Non fece nemmeno in tempo a dire qualcosa, che Valentina urlò di lanciare le granate: la guardò, e vide che alcuni droidi comparvero nell’area d’effetto dell’arma! Ora erano addirittura in grado di rendersi invisibili! Non capì perché se ne stupì, dato che anche tra i suoi amici c’era chi aveva quell’abilità, però in realtà sperava che fosse un vantaggio solo loro.

    Data la situazione si rese conto che probabilmente era giunto il momento di cambiare arma: non sarebbe stato in grado di lanciare le granate e sparare con il Typhoon contemporaneamente. Impugnò quindi la pistola, arma che gli forniva maggior confidenza dato che era molto simile a quelle cui era abituato, e si preparò a lanciare delle granate, per poi sparare prontamente non appena i nemici fossero diventati visibili.

    Seguì quindi l’esempio di Valentina, e iniziò il suo attacco…

    #4471
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Era esaltante sparare con quella specie di mitra…era spaventoso usarla contro qualcuno ma allo stesso tempo Colin lo stava trovando quasi divertente: non aveva idea di quanti droidi stesse atterrando con la sua arma per via della numerosa ondata di proiettili che stava scaricando loro contro ma di certo stava dando il suo contributo…non poteva aver sempre sparato a vuoto!

    Smise di sparare quando davanti a loro si formò il vuoto “Beh come battesimo direi che non me la sono cavata male” disse a Fury, ma non potè aggiungere altro dopo l’allarme lanciato da Paladin.
    Appena udì il suo consiglio Colin andò alla ricerca delle granate: ci mise qualche secondo a ritrovarle, dopo tutto quei nuovi droidi sembravano molto più impegnativi dei precedenti ed era normale avere un attimo di smarrimento, e senza tanto pensarci su le lanciò in mezzo a loro…poi avrebbe continuato nella sua opera di mitragliamento.

    #4472
     snow 
    Partecipante

    I droidi erano molto numerosi, però tutti insieme, Peter e il resto della squadra, riuscivano a scatenare un incredibile volume di fuoco.
    La prima ondata di droidi fu letteralmente falciata con buona soddisfazione di tutti.
    Le armi con le quali erano stati tutti equipaggiati erano veramente portentose.
    In un momento di pausa Peter si guardò attorno per vedere se tutti stavano bene, ma quasi non fece in tempo a contare tutti i suoi compagni che Valentina lì avvertì dell’arrivo di una nuova ondata.
    Peter si posizionò di nuovo accanto ad un riparo, questa volta in ginocchio, poggiò l’occhio al mirino ma non vide nulla.
    Poi sempre grazie a Demolisher capì che anche i droidi disponevano dello stesso sistema mimetico di cui disponeva Liu.
    Valentina lanciò in campo una delle sue granate, la quale sprigionò delle scariche elettriche che in qualche modo inibì il sistema mimetico di alcuni droidi.
    Peter imbracciò velocemente il fucile e cercò di colpirne il più possibile.
    Ora si trovava di fronte ad un bel dilemma. Sicuramente dalle retrovie poteva mirare meglio al nemico ed essere più efficace, però era anche vero che se uno di quei cosi invisibili fosse passato, si sarebbe ritrovato nei pasticci. Decise quindi di riporre il fucile di precisione e tirare fuori il Saber.
    Con quest’altro fucile la sua cadenza di fuoco sarebbe sicuramente migliorata e oltremodo sarebbe stato più pronto a rispondere al nemico in caso di contatti ravvicinati.
    Si avvicinò agli altri offrendo copertura a quelli che lo precedevano.

    #4491
     Meeme 
    Partecipante

    COLIN, CORALIE, PENTESILEA, PETER e WILLIAM
    Le granate elettriche stavano riequilibrando lo scontro quando Pentesilea si accorse che sul soffitto si stavano avvicinando dei piccoli droni simili a 1812, ma più aggressivi. La donna diede l’allarme e Valentina imprecò. “Granatieri! Paladin, Fury, protezione!” ordinò Demolisher e Saoirse si spostò per creare una cupola di potere biotico con cui respingere le granate in arrivo.
    “Merd*!” esclamò Paladin lasciando Coralie senza copertura e lanciandosi contro una granata vagante. L’uomo la fece rimbalzare sullo scudo e poi la rispedì al mittente. “Fuori campo!! Si dice così, vero?” urlò allegro. Destroyer sbuffò seccato dall’eccessivo ottimismo del Tutore e individuò i piccoli droni scagliandogli addosso dei razzi. “Disinfestazione completata.” disse l’uomo tornando ad occuparsi dei droidi assassini mentre numerosi detriti precipitavano sulla cupola biotica di Fury.

    I due americani si diedero il cambio, Peter con il Saber e William con il Blackwidow, ormai si erano abituati a quella nuova guerra e si sentivano a loro agio nella battaglia a differenza di Colin che faceva del suo meglio scagliando granate contro quei bersagli invisibili. Uno dei droidi fece esplodere un missile vicino a Fury e la ragazza, colpita in pieno, venne sbalzata di molti metri. “Fuoco di copertura! Shadow e Slayer, ripiegare!” Ordinò Valentina lanciandosi verso la compagna per metterla al sicuro. Shadow correva in verticale su una parete eliminando droidi con la sua spada mentre Slayer li scagliava in aria schiacciandoli grazie alla pressione. Quando Pentesilea colpì l’ultimo droide rimasto facendolo esplodere con l’Acolyte lo scontro ebbe termine, ma non fecero in tempo a controllare lo stato di Fury o consolidare la posizione che il terrorista si incamminò verso di loro con le mani alzate in segno di resa.

    Gabriel Everton aveva il volto mezzo bruciato e numerose ferite in parte rigenerate segno che Destroyer lo aveva ferito pesantemente. Tutta la squadra puntò le armi contro di lui, ma Valentina ordinò di non sparare. “L’Imperatrice lo vuole vivo…” ricordò anche se Shadow smaniava per spiccargli la testa dal collo. “Non ucciderete un uomo disarmato che si è arreso, non è vero?” disse Everton con voce di miele e Demolisher lo ignorò. “Risparmia il fiato per il viaggio, stronz*!” Disse Paladin.
    Everton rise e si stupì di vedere Destroyer ancora in vita. “La Bestia senza cervello è più resistente del previsto, del resto hanno risparmiato sulle facoltà intellettive privilegiando altro.” affermò velenoso. “Provocarlo non ti farà ammazzare per evitare la pubblica esecuzione.” rispose Slayer spietato ed il terrorista sorrise, un sorriso inquietante. “Posso comunque sperare… In fondo si sta già ignorando la sua programmazione. Riuscirò ad ottenere quello che voglio da lui, mi serve solo del…” stava per dire altro quando Shadow lo buttò in terra colpendolo alle ginocchia e poi gli tagliò la lingua con un pugnale. “Vivo non vuol dire che dobbiamo sorbirci le sue stronzat*, giusto?” E buttò la lingua dentro uno scarico. “Grazie, Shadow… adesso posso andare a vomitare.” esclamò Paladin disgustato.

    #4494
     Elan 
    Partecipante

    Coralie si era sentita spaesata quando Paladin era dovuto andare a contrastare le granate. Senza il suo scudo si sentiva terribilmente indifesa, e la mano con cui reggeva la pistola riprese a tremarle terribilmente. Non riusciva più a prendere la mira, e guardò il successivo sviluppo degli eventi con fare terribilmente passivo. Non sapeva che fare, e non aveva il coraggio per muoversi…

    Ma nonostante la situazione sembrasse al limite del disperato, uno dopo l’altro i droidi finirono. A Coralie non sembrava nemmeno vero, corse a controllare le condizioni di Fury, ma non fece in tempo a tirare un sospiro di sollievo che una figura si palesò dalle ombre.
    Everton.
    Lo guardò, in silenzio.
    Lo ascoltò, in silenzio.
    Ma quando di nuovo offese Destroyer, dovette scuotere la testa e stringere i denti per evitare qualsiasi reazione estrema.
    “Sei solo una persona terribilmente… piccola…” disse disgustata, con la mano che reggeva la pistola che ancora tremava.

    Poi però Shadow lo buttò a terra, e gli tagliò a lingua, e dovette distogliere per un attimo lo guardo. Aveva visto ferite orribili, non era scandalizzata dal sangue… ma la freddezza di quella ragazza la lasciava sempre sconcertata!
    “Non… avete modi per renderlo inoffensivo?” domandò, cercando di ignorare il gesto estremo di Liu. “Qualcosa come delle camicie di forza, insomma… per assicurarvi che non possa fare del male a nessuno…”

    • Questa risposta è stata modificata 7 anni, 5 mesi fa da  Elan.
    #4518
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    William non fece in tempo a tirare un sospiro di sollievo per il termine della battaglia, che subito si presentò una situazione forse peggiore: il loro avversario era lì davanti a loro, e sembrava intenzionato ad arrendersi… La tensione dello scontro era ancora palpabile, e di solito in quelle situazioni la cosa più difficile era tenere sotto controllo i nervi… Aveva già vissuto scene del genere, e di solito finivano sempre molto male, in un modo o nell’altro.

    Si avvicinò a suo fratello, che probabilmente stava ripensando alle stesse situazioni “Questa storia non mi piace per niente… sai benissimo anche tu come vanno a finire di solito queste cose… sento puzza di fregatura…”

    Poi Shadow prese l’iniziativa, e per quanto trovasse aberrante quello che aveva appena visto, non riusciva a biasimare la scelta della ragazza: già da quelle poche parole, Everton sembrava estremamente abile come manipolatore, quindi ridurlo al silenzio di sicuro li avrebbe aiutati a tenere sotto controllo la situazione, e avrebbe impedito che il terrorista potesse avere gioco facile nell’instillare dubbi e dissensi tra il gruppo.

    Poi si avvicinò a Valentina “Coralie ha ragione… ora è silenzioso, e anche se l’abbiamo zittito in modo un po’ brusco, direi che è funzionale, ma non mi fido… ho già visto troppe volte situazioni che apparivano in un modo, e poi si sono rivelate tutt’altro… Come ci assicuriamo che oltre a stare zitto se ne stia anche buono?”

    Mentre parlava con Valentina, non aveva mai distolto lo sguardo da Everton, né aveva mai tolto il dito dal grilletto della sua pistola…

    #4519
     Rilwen 
    Partecipante

    E per fortuna che aveva guardato anche in alto, davvero. Fu un casino micidiale, era tutto molto molto complicato a prescindere: non sapeva dove guardare, che cosa guardare, non sapeva se doveva continuare a sparare nel mucchio o meno, non sapeva decifrare che cosa stesse succedendo, come stesse andando quello strano e assolutamente assurdo combattimento. Però almeno aveva guardato in alto.

    Cominciarono ad esplodere cose. Beh, *più* cose di prima. Erano granate, e Pentesilea sentiva fischiare le orecchie, e il cuore le batteva stranamente forte. Aveva paura? Forse. O forse era il ricordo di quell’esplosione avvenuta solo il giorno prima, e che le faceva letteralmente rabbrividire ancora. Non è facile saltare quasi in aria e poi lasciare correre, e si accorgeva che non le piaceva. Non le piaceva il suono, non le piaceva la sensazione di vuoto che provocava, non le piaceva nulla.
    Ma andava avanti, ci avrebbe pensato poi. Forse.

    L’attentatore si fece avanti, e lei provò a fissarlo negli occhi. Era stata abituata sin da ragazza, quando aveva cominciato ad esercitare, a leggere nel cuore delle persone, e forse Everton non era una persona normale, ma era qualcuno che aveva coscienza di sé, coscienza di esistere. E forse avrebbe potuto leggere nei suoi occhi qualcosa come le succedeva coi suoi clienti: era una follia, forse, ma valeva la pena tentare.

    Si avvicinò lentamente a Slayer.
    “Non avete un modo per capire se è davvero disarmato? Se non porta qualcosa in sé, qualche strano ordigno?”
    Beh, non era sicuramente immune a questo genere di cose, diciamo così.
    “Mi sembra così strano che si arrenda così pacificamente…”

    #4521
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Ormai Colin aveva preso pratica con il lancio delle granate e stava diventando un ottimo assistente per i tiratori con una migliore precisione della sua, ma non si aspettava che anche loro potessero partecipare al lancio delle bombe…per fortuna che Fury era al loro fianco pronta a proteggerli.
    Tutto procedeva bene ma quel razzo lanciato all’improvviso fortunatamente li sfiorò e lui non si fece niente ma l’esplosione fece sbalzare via colei che fino a quel momento lo aveva protetto, forse anche in quella situazione: “Fury!” esclamò andando verso di lei per sincerarsi delle sue condizioni.

    L’arrivo di Everton in quel momento non riuscì molto a scalfirlo, ascoltò sì le sue parole e vide la sua sua lingua venir mozzata ma non riuscì a proferir parola su di lui…pensò solo vagamente al fatto che era difficile si fosse consegnato a loro senza qualche sorpresa ma sapeva che gli altri lo avrebbero intuito facilmente.

    Ora gli interessava solo sapere che Saoirse stesse bene nient’altro…non poteva essersi ferita solo per difendere lui, non poteva permetterlo.

    #4522
     snow 
    Partecipante

    Gli esserini metallici che lanciavano esplosivi non se li aspettavano proprio.
    Era anche difficile riuscire a colpirli quanto erano piccoli e l’antro delle fogne era abbastanza oscuro da non facilitare il compito.
    Per fortuna i suoi compagni riuscirono ad intervenire tempestivamente e scongiurare la minaccia senza troppi problemi.
    Solo Fury era rimasta colpita e ora dovevano valutare le sue condizioni.
    Lo scontro era giunto al termine, quando videro Everton venir fuori con le braccia alzate.
    I due fratelli si guardarono negli occhi.
    Quando William si avvicinò Peter non poté che concordare con il fratello su quelle che erano le sue preoccupazioni. Fece un gesto di assenso con il capo e riprese in braccio il fucile senza proferire parola.
    La canna del suo fucile era puntata sul terrorista, pronta a decretare la sua fine.

    Ci pensò Liu a rimettere le cose in ordine. La ragazza aveva un fegato e una freddezza degna del miglior guerriero indiano che Peter conoscesse.
    Nonostante l’intervento di Liu Peter continuava a tenere sotto tiro Everton…

    “Miss Coralie, non facciamoci prendere dal panico. Potrebbe sincerarsi delle condizioni di Saoirse per favore? Colin ha bisogno di aiuto.
    Valentina, i miei dubbi sono gli stessi evidenziati dagli altri. Avete un modo per rendere Everton inoffensivo? Siete sicuri che non disponga anche lui dei poteri di cui dispongono altri componenti della vostra squadra?
    Io inizierei da una perquisizione…”

    #4523
     Meeme 
    Partecipante

    COLIN, CORALIE, PENTESILEA, PETER e WILLIAM
    Saoirse aveva riportato ferite superficiali ed era un po’ stordita, Coralie la aiutò a rinvenire e sistemò le abrasioni più gravi. Paladin anche accorse insieme a Colin e restarono entrambi accanto a Fury per aiutarla a camminare.

    Everton sembrava calmo nonostante tutto, sputò un grumo di sangue in terra e guardò Shadow sorridendo in quel suo modo inquietante. La donna si allontanò stizzita da lui per tornare nei ranghi e lasciare la sua custodia a Slayer e Valentina. Marcos Vela bloccò il terrorista con i suoi poteri biotici mentre Demolisher avviò una scansione tramite 1812 per controllare che non avesse ordigni addosso. Gabriel Everton provò a mugugnare qualcosa e continuava a sorridere. Non era un animale braccato, ma il predatore ed i brutti presentimenti degli americani erano realtà.

    Demolisher gridò di allontanarsi in fretta prima di essere investita da un’onda esplosiva e scaraventata lontano andando a scontrarsi con Peter. William venne trascinato via da Shadow trovando rifugio in un canale fognario lì vicino, mentre Slayer colpito in pieno dall’esplosione finì contro un muro. Coralie e Pentesilea videro il corpo del terrorista esplodere e poi la figura di Destroyer che le afferrava entrambe facendo loro da scudo umano. 1812 era corso via impazzito dalla paura raggiungendo Paladin, Fury e Colin i più distanti dall’esplosione.
    Parte del sistema fognario crollò separandoli ed impiegarono molti minuti per riprendersi dal colpo, dallo stordimento e dal rumore del botto.

    Erano separati e sembrava che il sistema di comunicazione si fosse danneggiato. Peter e Demolisher avevano davanti a loro macerie a bloccare la via. Le tute li avevano protetti, ma Valentina aveva una gamba lacerata a causa della vicinanza dell’esplosione e sembrava piuttosto stordita. William si trovava con Shadow in qualche canale sconosciuto, la donna aveva provato a comunicare con gli altri, ma senza successo.

    Paladin e Colin erano con Fury e 1812, la ragazza stava rinvenendo, ma si guardava intorno non capendo cosa fosse successo. “Il sistema di comunicazioni è andato. Quel figlio di puttan* deve averlo danneggiato con la sua morte… Se è morto davvero…” John sembrava estremamente preoccupato ignorando la sorte toccata agli altri.

    Coralie e Pentesilea si trovavano bloccate da troppe macerie, le tute avevano attutito il colpo e Destroyer aveva fatto il resto tenendole al sicuro. Slayer era a pochi passi da loro, aveva una brutta ferita sul petto da cui sgorgava sangue luminescente e non si muoveva anche se Coralie notò che ancora respirava.

    #4524
     Elan 
    Partecipante

    Coralie non fece nemmeno in tempo a tirare un sospiro di sollievo vedendo che Fury stava bene, che ci fu l’esplosione.
    Era stata talmente forte, talmente improvvisa, talmente inaspettata, che lei era rimasta completamente stordita. Se non fosse stato per Destroyer – che ancora una volta le aveva salvato la vita – dubitava seriamente che sarebbe stata ancora lì…
    Mormorò un debole “Grazie…” e per un istante forse un po’ troppo lungo desiderò solamente rimanere lì, protetta dal Clone, senza più curarsi di tutti gli orrori a cui li stava costringendo Everton.

    Ma quando si guardò per un attimo intorno e si accorse di Slayer steso a terra, un orribile ferita sul petto, prese un lungo respiro e corse da lui per accertarsi meglio delle sue condizioni.
    Respirava, e questo era sicuramente positivo, ma quella ferita… andava medicata il più presto possibile.
    “Almeno… almeno deve essere morto.” disse, iniziando a parlare in preda al nervosismo.
    “Everton intendo! Si è fatto esplodere, l’ho visto esplodere!!”
    Nel mentre stava aprendo la tuta di Slayer per valutare meglio le condizioni della ferita. Non c’era nulla che la scandalizzasse, era solo l’ennesimo paziente che si trovava davanti, forse solo in condizioni un pochino più critiche del solito.
    “Certo, dovevate riportarlo vivo, ma forse è meglio così no? Ora almeno non potrà più far male a nessuno!”

    Cercò un punto il più pulito possibile del suo vestito, e senza tanti complimenti né strappò un pezzo per pulire il più possibile la ferita. Non aveva mai visto un sangue come quello, sembrava addirittura luminoso, ma non poteva davvero permettersi di fermarsi ad ammirarlo.
    “Puoi contattare gli altri?” domandò ancora, senza riuscire a smettere di parlare. “Almeno possiamo sapere se stanno tutti bene, e avvisarli di Slayer…”
    Si era strappata un altro pezzo di vestito, intanto, per utilizzarlo come garza, e con un terzo – più lungo di tutti gli altri – aveva realizzato una benda provvisoria che aveva stretto il più possibile per bloccare l’emorragia. Non era molto, anzi, non era niente, ma si trovavano nelle fogne! Già tenere la ferita pulita sarebbe stato un miracolo.
    “Dobbiamo portarlo via da qui.” disse alla fine. “Siamo in un posto troppo poco pulito, e la ferita potrebbe infettarsi. L’ideala sarebbe ricucirla, o almeno cauterizzarla, ma qui…” si guardò attorno, ma non vedeva niente di utile né per uno scopo né, tanto meno, per l’altro.
    “Voi state bene?” domandò a Pentesilea, con un sorriso talmente debole e poco convinto da fare impressione.
    Poi guardò di nuovo Destroyer.
    “Le tue armi possono… creare fuoco? O qualcosa del genere? Se riuscissimo a scaldare abbastanza un pezzo di metallo…”
    Stava cercando a tutti i costi una soluzione, stava cercando a tutti i costi di non piagere, ma le sue mani tremavano, e non era sicura di quanto a lungo sarebbe riuscita a resistere senza crollare.

    #4542
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    William non fece in tempo a rendersi conto che i suoi sospetti erano fondati, che venne trascinato – o meglio sbattuto – contro un muro in un canale laterale. Non capì se a farlo volare fosse stata Shadow o l’esplosione, ma quando la polvere si posò la prima cosa che fece fu sincerarsi che Liu stesse bene. Dopo averla aiutata a rialzarsi, e aver visto che come lui tutto sommato non aveva subito ferite gravi, le disse “Non vorrei fare troppo il saputello, però me lo sentivo che c’era qualcosa di strano nel modo in cui si è arreso… e anche se capisco il senso dell’esplosione, non capisco il perché non abbia usato uno dei suoi droidi per farlo? Per quanto pazzo, non credo che Everton sia uno stupido… che senso ha eliminarsi da solo? Davvero è bastato così poco per metterlo alle corde?” William era assolutamente convinto che qualcosa non quadrasse in quella situazione.

    Poi l’americano si guardò intorno, e si rese conto che erano separati dagli altri: le macerie del crollo di una volta li avevano isolati “Oh, che bello, speravo proprio che la nostra prima uscita a due ci portasse in un posticino appartato… anche se ammetto che non avevo immaginato a questo tipo di soluzione, potrebbe avere il suo fascino, non trovi?” Nel mentre, si rese conto che non aveva la più pallida idea di come avrebbe potuto reagire Liu a quelle battute… e ripensò all’addestramento: se la ragazza l’avesse presa male, forse sarebbe stato meglio per lui essere rimasto sotto le macerie…

    Fece quindi finta di niente, e si avvicinò alle pareti crollate. Le osservò, ma si rese conto ben presto che non sarebbe stato possibile aprirsi un varco: i danni strutturali erano troppo estesi, e avrebbero rischiato di creare un danno peggiore smuovendo le macerie.

    Si guardò intorno, e vide però delle tubature che sembravano attraversare la zona crollata tramite una parete laterale: con un po’ di fortuna avrebbero potuto non essere coinvolte dall’esplosione, e quindi tentò di utilizzarle per comunicare in codice morse: se suo fratello era dall’altra parte della parete crollata, e stava bene, di sicuro avrebbe capito e gli avrebbe risposto…

    #4553
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Fury stava bene dopo l’esplosione del razzo, a parte qualche ferita superficiale, e Colin se ne sentiva sollevato “Mi hai fatto stare in pensiero” le disse mentre la aiutava a riunirsi al gruppo con l’aiuto di Paladin.
    Avevano però fatto solo qualche passo quando Everton si fece esplodere davanti a loro: la sua trappola aveva funzionato. Colin istintivamente si buttò a terra quando udì il boato e vide i detriti arrivare verso di loro per poi risollevarsi qualche minuto dopo ancora un po’frastornato…ormai stava diventando una fastidiosa abitudine risollevarsi dalle esplosioni.

    Si guardò intorno e controllò che gli altri componenti del gruppo fossero illesi e poi provò a ragionare sui motivi di quella trappola.
    “Io non me ne intendo molto di queste cose ma…che senso ha per Everton farsi esplodere e suicidarsi? Praticamente ci ha consegnato la vittoria e non mi sembra un nemico così stupido da non arrivarci da come me lo avete descritto” rispose a Paladin sperando di non farlo arrabbiare ancora di più.
    “Ora dobbiamo trovare un modo per unirci agli altri…c’è un modo per trovare delle aperture o delle strade che ci portino a loro senza che ci perdiamo nelle fogne? 1812 ci può aiutare?”

    Stava buttando lì qualche suggerimento, senza sapere quanto potessero essere utili…aveva notato che 1812 aveva delle buone capacità per essere un robottino così piccolo e magari poteva scansionare la zona alla ricerca di qualche uscita, ma questo poteva essere frutto solo della sua fantasia.

    #4555
     Rilwen 
    Partecipante

    Ecco, appunto. Le fischiavano le orecchie, dopo quel botto, e si accorse che stava tremando lievemente. NOn ne poteva davvero più di sentire quelle esplosioni, quel frastuono, quel gran casino da ogni parte, soprattutto quando rimbombava in spazi molto molto angusti, com’era quello delle fogne. Maledizione, lei non doveva tremare. Lei non *poteva* tremare. Erano gli altri, quegli altri che non potevano arrivare a quello cui arrivava lei, che tremavano.

    Non la Regina delle Amazzoni, era assolutamente impossibile. Respirò, lentamente, guardandosi intorno, e si morse il labbro quando vide Slayer caduto a terra, sanguinante, e loro completamente bloccati dal resto del mondo.
    “Grazie.”, disse solo a Destroyer, mentre osservava Coralie abbassarsi e cercare di bendare alla bell’e meglio il povero Slayer.

    “Sto bene. Cercate di calmarvi.”
    Strinse le mani, per evitare che tutti vedessero quanto stava tremando. La voce, rivolta verso Coralie, non era di un ordine o nulla del genere, era più che altro una specie di consiglio preoccupato.
    “Oppure un modo per distruggere le pietre, aprire un varco tra di loro, qualcosa del genere…”

    Se no c’era una solo soluzione, ed era togliere detrito per detrito. E nessuna Regina delle Amazzoni lo fa.

    #4556
     snow 
    Partecipante

    Quando Demolisher lanciò l’allarme era ormai troppo tardi… chi più, chi meno, furono tutti investiti dall’esplosione. Il fatto che Peter fosse focalizzato su Everton lo aiutò a prevenire danni gravi.
    Appena udì Valentina si preparò all’impatto e pochi istanti dopo si ritrovò a terra con la compagna tra le braccia. Tutto attorno a loro solo macerie. Una volta del sistema fognario era crollata separandoli di fatto dal resto del gruppo.
    Nell’immediato Peter si sincerò delle condizioni di Valentina.
    “Come stai? Sei ferita?”
    Non servivano risposte perché la ferita alla gamba era molto evidente. Probabilmente dovuta alla vicinanza di Demolisher ad Everton nel momento dell’esplosione.
    “Dobbiamo fare qualcosa per quella brutta ferita”.
    Le conoscenze di Peter in ambito medico erano soprattutto frutto del suo addestramento militare, però in quelle condizioni non avrebbe potuto fare molto. Cercò di tamponare la ferita nel migliore dei modi e tentò di bloccare la fuoriuscita di sangue usando un pezzo della sua tuta come un laccio emostatico.
    Valentina era ancora stordita e faticava a riprendersi.
    “Ehi, non vorrai mica lasciarmi qui da solo eh? Lo sai che mi annoierei a morte. Devi ancora raccontarmi un mucchio di cose sul tuo mondo e soprattutto abbiamo promesso agli altri che dopo tutto questo avremmo fatto una bella gita insieme. Non vorrai mica deluderli…”
    Peter cercava di stimolare Valentina a reagire per sincerarsi delle sue condizioni.
    Poco dopo cercò di trovare un modo per uscire da quella trappola.
    Intanto nella sua testa continuava ad affacciarsi il pensiero che Everton non poteva essere finito così.
    Lo avevano veramente messo talmente alle strette da indurlo a quell’atto così estremo?
    E proprio mentre era immerso nei suoi pensieri riuscì ad udire dei suoni ad intervalli regolari.
    Cercò di raggiungere la fonte di quei suoni e si accorse provenivano da alcune tubazioni che si infilavano sotto le macerie. Rimase in ascolto e capì che poteva essere solo William che tentava di comunicare con lui. A quel punto rispose al messaggio del fratello battendo anche lui sulle tubazioni.

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