N7 Terra

Questo argomento contiene 444 risposte, ha 7 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 5 anni, 9 mesi fa.

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  • #2974
     Meeme 
    Partecipante

    CORALIE BLANCHARD
    “Ci hanno salvate, posso perdonargli qualche bugia…” rispose la sua amica. Le due erano al riparo, Paladin aveva trovato un rifugio abbastanza lontano da quegli esseri, ma aveva comunque attivato lo strano scudo di vetro arancione per la loro sicurezza.

    “Ucciderlo? Destroyer è uno scarafaggio, supererebbe indenne esplosioni e proiettili! É stato creato per la guerra, fa così perché è un inguaribile mattacchione!” L’uomo con lo scudo rise. Amélie guardò la sua amica con aria interrogativa e Paladin si accorse di aver parlato troppo. ” Ho detto creato? Volevo dire nato!” Si corresse subito. “Avete portato la guerra a Parigi, ma nessuna nazione possiede armamenti simili ai vostri! Da dove venite Monsieur?” provò a chiedere la ragazza e Paladin sospirò. “Ahi, ahi, ragazzine… Mi state mettendo al muro cone certe domande! Non sono io ad occuparmi delle relazioni interstel… ehm… internazionali. Sono un soldato, non un politico-ambasciatore! Vi spiegherà tutto il mio Caposquadra se non mi ammazzerà per il ritardo!” concluse ridendo.

    #2976
     Deoris 
    Partecipante

    Celine ebbe un sussulto quando l’uomo ruppe la schiena all’automa come fosse un fascio di legnetti. Le attraversò nella mente l’idea che potesse facilmente uccidere un uomo…o una donna…a mani nude. Tuttavia c’era qualcosa di epico nel loro comportarsi, come se sebbene le loro armi, i loro poteri e il loro aspetto fosse pregno di una tecnologia a loro sconosciuta i loro modi fossero simili a quelli delle eroiche imprese che si dilettava leggere da bambina.

    Decisamente aveva bevuto troppo, o almeno se lo augurava. Niente di ciò che vedeva aveva un senso logico, e sebbene i suoi occhi e la sua mente fossero concentrati nel cogliere tutte le informazioni possibili per lo scoop non trovava niente a cui appigliarsi: semplicemente la terra era in fiamme, gli automi li attaccavano senza freno e i due guerrieri li distruggevano. E lei…bhe ormai era in ballo. Si sentiva esaltata da tutto ciò ed era estremamente curiosa di come sarebbe andata a finire.

    Si voltò a guardare Colin come a sfidarlo a dire che lei non avrebbe dovuto seguirli. Non aveva arretrato di un passo, nè lanciato un gridolino tipico del genere femminile. Non molti uomini avrebbero potuto dire lo stesso.

    #2979
     Elan 
    Partecipante

    Coralie fece una piccola risata nervosa. In effetti Amélie aveva ragione, ma si poteva dire lo stesso per gli altri abitanti di Parigi?
    Avevano visto cosa potevano fare… se avessero raggiunto altre zone prive di difese le stragi sarebbero state infinite…
    L’infermiera rabbrividì a quel pensiero, ma le successive parole di Paladin la incuriosirono quel tanto che bastava per distrarla.

    Inarcò un sopracciglio guardando Amélie, ma al tempo stesso sul viso le si dipinse un sorriso incuriosito.
    Far parlare la gente anche quando non voleva era uno spasso che adorava concedersi. Come i migliori e più famosi investigatori della letteratura!
    “E da dove venite voi creano tante persone come Destroyer?” domandò con sincera curiosità.

    Onestamente ci stava capendo la metà delle cose dette da Paladin, ma quelle chiacchiere per lo meno aiutavano a distrarla dagli automi poco davanti.
    Senza contare che l’allegra spensieratezza del soldato era piacevole e contagiosa.
    “Interstel…?” quell’ultima parola, spezzata a metà, accese ancora di più la sua curiosità e guardo nuovamente Amélie.
    “Intendete interstellari? Quindi avevo ragione, siete caduti dal cielo insieme alla stella!!”
    Quell’ipotesi era talmente affascinante che era riuscita a cancellare tutto il resto dalla sua mente.

    #2993
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    “Possiamo considerarci colleghi quindi…capisco allora il vostro comportamento, per uno scoop si è pronti a fare qualsiasi cosa vero?”
    Colin aveva avuto fretta di proseguire e non aveva badato alla gentilezza, ma vedendo il piglio di Celine poteva dedurre che fosse una donna abbastanza forte di carattere o almeno così voleva dare a vedere.

    Non poteva però fare altri discorsi perchè lo spettacolo che gli si presentò davanti fu incredibile, spettacolare e spaventoso allo stesso tempo…gli sembrava di sognare anche se sapeva di non essere mai stato più sveglio di così. Mentre questa specie di scudo li proteggeva Colin immagazzinava nella sua testa più dati possibile, non poteva dimenticare alcun dettaglio perchè quello che avrebbe poi scritto doveva risultare molto più realistico del solito.

    “In verità non ho mai dubitato delle vostre parole…certo vederlo così da vicino fa tutto un altro effetto” rispose a Slayer: certo stavano distruggendo tutto quello che trovavano di fronte ed erano da temere, ma il fatto che stessero facendo di tutto per proteggerli era più che positivo.

    #2995
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    William guardò l’arma che la ragazza gli stava consegnando sgranando gli occhi: non aveva mai visto nulla di nemmeno lontanamente paragonabile! Quel fucile era incredibile, di una bellezza quasi estasiante… la lucentezza del metallo, il peso e la bilanciatura, per non parlare di quel miracoloso mirino. E poi, quando lo vide in azione, rimase senza parole… il suono, la sensazione di potenza che premere il grilletto scatenava… chi non si sarebbe sentito un dio con una cosa del genere tra le mani?

    Ora il problema, però, era non fare brutta figura con le ragazze… non poteva certo essere da meno di loro! Prese il fucile e la ringraziò con un cenno del capo e probabilmente un sorriso ebete stampato in faccia… si rendeva conto che probabilmente aveva la stessa espressione di un bambino in un negozio di caramelle… “Io sono William Hudson, e lui è mio fratello Peter” disse “E’ un piacere conoscervi, signore…” si rese conto che probabilmente non era il momento migliore per iniziare a mostrare le sue doti di seduttore, soprattutto visto che la tipa era assolutamente in grado di utilizzare il suo fucile: non ci teneva a diventare il prossimo bersaglio… non subito almeno!

    Cercò quindi di imitare il modo in cui aveva visto sparare, puntando ad uno dei loro inseguitori che era ancora bloccato dopo la bomba esplosa poco prima… un bersaglio fermo non poteva essere troppo difficile da colpire, e quindi cercò di prendere la mira utilizzando quel mirino come aveva visto fare: non puntò alla testa, preferì puntare al torace perché era un bersaglio più semplice, e quando si sentì pronto fece fuoco… e il rinculo dell’arma lo fece quasi cadere all’indietro “Tutto bene, tutto bene, ho capito come funziona!” disse mentre si sistemava…

    #2996
     snow 
    Partecipante

    “Gggg…già io sono Peter e lui è William”
    Queste le uniche parole che gli uscirono dalla bocca mentre osservava la vedova nera.
    Gli occhi erano puntati solo sul fucile.
    Doveva sembrare un ebete. Un bambino a cui avevano appena consegnato il giocattolo dei suoi sogni.
    Alzò lo sguardo e scrutò Demolisher dalla testa ai piedi. Era troppo troppa!
    Sapeva di essersi innamorato…
    Neanche ringraziò, si voltò e cercò di imitare il fratello.
    Guardò dentro il mirino, ed era incredibile, l’obiettivo sembrava veramente vicino, ad un passo.
    Il rinculo fu fortissimo e per fortuna aveva tenuto ben saldi i piedi a terra, memore dell’esperienza di William…

    #2997
     Meeme 
    Partecipante

    CÉLINE e COLIN
    “La guerra ha sempre un altro aspetto quando sei tu a combattere.” Rispose Slayer facendo a pezzi un altro automa. Erano quasi arrivati alla strana locomotiva quando avvertirono il gracchiare sconnesso di una radio e dopo un po’ la voce di una donna. “Qui Demolisher! Comunicazioni ripristinate. Paladin, porta il tuo inutile cul* al punto di raccolta.”
    A cui rispose un uomo dalla voce arrochita: “Negativo. Ho due civili con me e devo metterle in sicurezza.”
    Slayer allora attivò una sorta di radio inviando anche lui un messaggio. “Qui Slayer. Fury sta facendo servizio navetta, abbiamo una coppia di sopravvissuti con noi. Convergi alla nostra posizione, Paladin e poi vai a farti sgridare da Demolisher.”
    La donna che aveva parlato per prima inviò un altro messaggio: “Consegna il pacco, Paladin e poi raggiungi Destroyer e Shadow per dare loro supporto. Demolisher, chiudo.”

    “A quanto pare non siete gli unici ad essere sopravvissuti al massacro. Immagino preferiate la compagnia del vostro stesso popolo.” disse Slayer e si prodigò per schiantare più nemici possibili per proteggere la strada del suo alleato. Colin e Céline videro un altro uomo in armatura, ma con uno scudo di vetro arancione in grado di deviare esplosioni e proiettili; dietro di lui due giovani infermiere che dovevano far parte del gruppo con cui era partito Colin. “Entrate nella bolla, Fury vi porterà al sicuro.” disse l’uomo con lo scudo. Slayer scrocchiò le dita. “Non uscite dalla bolla, mi occuperò io della vostra protezione.” I due uomini si diedero così il cambio, l’altro si lanciò in battaglia mentre Slayer scortava tutti verso la locomotiva.

    Impiegarono pochi minuti per arrivare al grosso ammasso di metallo simile ad una locomotiva, ma totalmente diverso da qualsiasi cosa avessero visto prima. Sul campo di battaglia si intravedevano scintille elettriche, esplosioni, granate e gente in armatura nera che abbatteva gli automi rimasti. Portati al riparo dietro la locomotiva, su cui compariva la scritta in inglese “Event Horizon”, la ragazza disattivò il campo protettivo e sembrò esausta. Il suo compagno le fu subito vicino e la fece sedere. “Hai fatto un ottimo lavoro, Fury. Ora riposa.” L’uomo era in grado di spaccare gli automi a mani nude, ma aveva i modi di un vero gentiluomo e rimase lì vicino per assicurarsi che nessun nemico superasse la linea difensiva dove si erano riparati.

    CORALIE BLANCHARD
    “Siete un po’ troppo curiose, ragazzine!” rispose Paladin ridendo. Si sentì un gracchiare sconnesso di una radio e dopo un po’ la voce di una donna. “Qui Demolisher! Comunicazioni ripristinate. Paladin, porta il tuo inutile cul* al punto di raccolta.” L’uomo con lo scudo emise un lungo sospiro. “Negativo. Ho due civili con me e devo metterle in sicurezza.” Dopo pochi secondi rispose un altro uomo dalla voce possente. “Qui Slayer. Fury sta facendo servizio navetta, abbiamo una coppia di sopravvissuti con noi. Convergi alla nostra posizione, Paladin e poi vai a farti sgridare da Demolisher.”
    Paladin rise mentre la donna che aveva parlato per prima inviò un altro messaggio. “Consegna il pacco, Paladin e poi raggiungi Destroyer e Shadow per dare loro supporto. Demolisher, chiudo.” L’uomo anche chiuse le comunicazioni e si rivolse alle due ragazze nel solito tono pacato.

    “Seguitemi, ma restate dietro il mio scudo.” Attivò un raggio di ghiaccio e si incamminò lungo il confine del campo di battaglia. Un automa che si era avvicinato troppo venne congelato all’istante e poi fatto a pezzi con un colpo di scudo. Proseguirono al riparo fino ad incontrare altri due tizi in armatura, un uomo alto e muscoloso ed una ragazza piuttosto esile con un respiratore. La ragazza aveva attivato intorno a sé una bolla azzurro-violacea in cui si trovavano altri due sopravvissuti come loro. “Entrate nella bolla, Fury vi porterà al sicuro.” disse Paladin indicando la ragazza concentrata. L’uomo muscoloso scrocchiò le dita. “Non uscite dalla bolla, mi occuperò io della vostra protezione.” I due uomini si diedero così il cambio, Paladin si lanciò in battaglia mentre l’altro le scortava verso la locomotiva.

    Impiegarono pochi minuti per arrivare al grosso ammasso di metallo simile ad una locomotiva, ma totalmente diverso da qualsiasi cosa avessero visto prima. Sul campo di battaglia si intravedevano scintille elettriche, esplosioni, granate e gente in armatura nera che abbatteva gli automi rimasti. Portati al riparo dietro la locomotiva, su cui compariva la scritta in inglese “Event Horizon”, la ragazza disattivò il campo protettivo e sembrò esausta. Il suo compagno le fu subito vicino e la fece sedere. “Hai fatto un ottimo lavoro, Fury. Ora riposa.” L’uomo era in grado di spaccare gli automi a mani nude, ma aveva i modi di un vero gentiluomo e rimase lì vicino per assicurarsi che nessun nemico superasse la linea difensiva dove si erano riparati.

    WILLIAM e PETER HUDSON
    “Sparato qualche colpo vi abituerete al rinculo!” commentò Demolisher lanciando un altro paio di granate. Ogni tanto i due americani notavano l’altra donna comparire accanto ad un nemico e falciarlo con la spada elettrificata per poi scomparire di nuovo. “C’è chi ama il corpo a corpo e chi spara. Io sparo.” commentò Demolisher attivando delle granate esplosive. Il Black Widow svolgeva egregiamente il suo lavoro, i proiettili trapassavano le armature come burro e dopo qualche colpo anche il rinculo si fece sentire meno.

    Erano impegnati a sparare con gusto quando 1812 vibrò tutto felice emettendo suoni allegri e la donna tirò un sospiro di sollievo. “Qui Demolisher! Comunicazioni ripristinate. Paladin, porta il tuo inutile cul* al punto di raccolta.” Comunicò lieta di poter contattare di nuovo la sua squadra. L’uomo chiamato Paladin rispose subito con voce roca: “Negativo. Ho due civili con me e devo metterle in sicurezza.” Si inserì allora un altro uomo dalla voce possente: “Qui Slayer. Fury sta facendo servizio navetta, abbiamo una coppia di sopravvissuti con noi. Convergi alla nostra posizione, Paladin e poi vai a farti sgridare da Demolisher.”
    Demolisher sospirò e rispose ancora prima di chiudere il sistema radio: “Consegna il pacco, Paladin e poi raggiungi Destroyer e Shadow per dare loro supporto. Demolisher, chiudo.”

    I due americani videro scendere sul campo di battaglia altri due uomini in armatura nera impegnati a rottamare gli automi. Il primo era grosso, l’uomo più grosso che avessero mai visto, doveva essere alto oltre i due metri e pesante quanto un bisonte. Si muoveva lento, aveva in spalla un piccolo cannone ed imbracciava una mitragliatrice troppo pesante per un uomo normale. L’altro era il tipo con lo scudo a cui avevano il permesso di sparare sul sedere: era muscoloso, ma snello e sembrava in grado di congelare i nemici prima di farli a pezzi con un colpo di scudo. Proteggeva l’uomo grosso evitandogli colpi diretti ed ogni tanto sparava con una qualche pistola dal calibro pesante, un’altra arma che non avevano mai visto prima. Demolisher si rilassò alla vista del grosso uomo che da solo sembrava in grado di spazzare via il nemico. “Il piano non prevedeva vittime civili, ma ci hanno speronato durante il viaggio. La buona notizia è che sterminati questi non dovrebbero essercene altri in giro. La cattiva notizia è che questa doveva essere una missione segreta.”

    #2999
     Elan 
    Partecipante

    Coralie era un poco dispiaciuta per non aver ottenuto più risposte da Paladin. Era terribilmente curiosa e, per dirla tutta, più passava il tempo e meno riusciva a capire cosa stava succedendo.
    Fece un sorriso di scusa a Paladin.
    “Beh, devi capirci! Stai parlando di persone che vengono create e di cose interstellari! Chiunque sarebbe curioso!!” rise appena, stemperando la tensione, quindi ascoltò con curiosità la voce che proveniva dalla radio, rimanendo in silenzio.

    Quindi c’erano altri… altri come loro? Avrebbe dato qualsiasi cosa per capire cosa stesse succedendo! Sarebbe venuto fuori un libro bellissimo se solo qualcuno avesse scritto quella storia!
    “Ma tu ci stai capendo qualcosa?” domandò a bassa voce ad Amélie mentre si avviavano.
    Poi vide quella bolla azzurro violacea e strabuzzò gli occhi: sembrava una gigantesca bolla di sapone!
    “Questa sembra proprio magia…” sussurrò ancora all’amica. Senza contare il raggio di ghiaccio con cui Paladin aveva congelato l’automa.
    “Forse stiamo solo sognando e stiamo facendo lo stesso sogno, pensi che sia possibile?” domandò ancora. E anche se sarebbe stata un po’ delusa, anche l’ipotesi di stare vivendo un sogno condiviso la entusiasmava tantissimo.

    Fece un cenno di saluto verso gli altri due civili – *Magari anche loro stanno condividendo il nostro stesso sogno!* pensò – e stava per ringraziare Paladin, ma era già scappato per buttarsi di nuovo nei combattimenti.
    Coralie rimase in silenzio finché la bolla non sparì, seguendo gli altri un poco intimorita, e solo quando ebbero raggiunto la grande locomotiva cercò di farsi coraggio.
    Si avvicinò agli altri due civili e li salutò gentilmente, presentandosi.
    “Anche voi siete stati attaccati da quegli… quei mostri sputa-fuoco?” domandò con un brivido.
    “Noi… eravamo con le altre infermiere, dovevamo prestare soccorso a della gente che era rimasta ferita…” scosse la testa, il ricordo di quello che aveva visto ancora la turbava tantissimo.
    I due soldati un poco la intimorivano, anche se mai quanto Destroyer, ma sorrise a entrambi e li ringraziò per la protezione.
    “E’ vostra questa locomotiva gigante?” domandò a loro. L’uomo aveva un modo di fare gentile ed elegante e visto che la sua compagna sembrava esausta cercò di parlare a voce il più bassa possibile, per non disturbarla eccessivamente.

    #3011
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    Quel fucile reagiva bene, e sapeva regalare belle soddisfazioni… Dopo alcuni colpi, e aver visto il sistema di ricarica più semplice ed efficiente del mondo, William poteva dire di averci preso la mano. Certo, era ancora presto per potersi dire un asso, però alla fiera del raccolto, avrebbe potuto battere facilmente chiunque sparando alle lattine!

    Non sapeva perché gli fosse tornata in mente casa: era da tanto che erano partiti, lui e suo fratello, alla ricerca di avventura e ricchezze… E avventura sembrava ne avessero trovata per davvero, questa volta! Chissà se avrebbe portato anche le ricchezze…

    Il trillare di 1812 lo riportò alla realtà, e comparvero altri due soldati. Questi sembravano ancora più strani delle ragazze: uno con uno scudo fatto di chissà cosa che parava i colpi nemmeno fosse un cavaliere medievale, e l’altro… beh, l’altro era una montagna! Mai visto nessuno di così grosso… ricordava più un orso che non un uomo, come dimensioni… Per non parlare delle armi che aveva! Pensava di aver visto il massimo della tecnologia bellica vedendo il fucile di Demolisher, ma quella cosa sembrava pesare qualche centinaio di chili, e vomitava piombo ad un ritmo disumano…

    Decise che non era il caso di continuare a farsi domande, tanto non ne sarebbe venuto a capo, e si limitò a continuare a sparare. Una volta calmata la situazione, avrebbero avuto tutto il tempo per parlare e cercare di capire cosa diavolo stesse succedento!

    #3016
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    “Sì, anche noi siamo stati attaccati da quegli automi…siamo dei giornalisti, eravamo in zona per capire da vicino cosa avesse causato tutto quel trambusto fuori Parigi, a proposito io sono Colin Dixon e vengo da Londra” rispose garbatamente all’infermiera.

    Era rassicurante il fatto che ci fossero altri umani, oltre a loro due, a vivere questa esperienza: Colin era sempre più sicuro che non fosse un sogno a questo punto e inoltre c’erano sempre più testimoni per quello che avrebbe scritto per il giornale.

    “Ma siete arrivati qui con questo mezzo?” chiese al guerriero che era con loro indicando la specie di locomotiva che li riparava e intanto cominciò ad osservarla con interesse…non aveva mai visto nulla del genere e cercò di studiarne i minimi particolari anche se era difficile farlo stando nel buio.

    #3018
     Deoris 
    Partecipante

    Quando si unirono alle altre due infermiere Celine ebbe dapprima un moto di sollievo, subito seguito da leggero fastidio. Forse era perchè pensava di essere una privilegiata ad assistere a quegli eventi straordinari, mentre ora si sentiva accomunata a quella che sembrava una banda di ragazzini meravigliati in gita scolastica allo zoo. Dopo che il momento di panico fu passato e la bolla annullata si presentò educatamente alle due nuove arrivate dando man forte a Colin.
    ” Io mi chiamo Celine Renoir e sono di Parigi. Sono anche io una giornalista…ci siamo ritrovati insieme in questo trambusto prima di poter realmente capire cosa stesse succedendo.”

    Lasciò che loro si scambiassero domande, convenevoli e osservazioni eccitate per andare a cercare Slayer. Quando lo trovò gli porse i rottami rattrappiti della sua pistola guardandolo negli occhi.
    ” Non conosco i vostri poteri, ma mi sembra evidente che possiate fare ben oltre quello che un uomo potrebbe immaginare nel mio mondo. Se puoi farlo gradirei che me la riportassi indietro. Ci sono affezionata e non è facile procurarsi armi…non per una donna per lo meno.” Era molto colpita dal fatto che le donne combattessero al pari degli uomini…persino la voce che dava ordini sembrava femminile.
    ” Tra di voi sembra che le donne e gli uomini siano sullo stesso livello”. Aggiunse. Era una osservazione ma nascondeva una velata domanda. Era curiosa di sentire la sua opinione in merito.

    #3019
     snow 
    Partecipante

    Peter continuò a far fuoco, e ancora… e ancora…
    Sembrava averci preso gusto e una volta abituatisi al rinculo possente, diventava quasi facile sparare con la vedova nera.
    Nel suo inconscio sapeva che molto probabilmente, prima o poi, avrebbe dovuto restituire il fucile.
    La cosa non gli piaceva molto.
    Quanto sarebbe mai potuto valere quel fucile sul mercato?
    Era anche vero che pian piano le munizioni sarebbero comunque finite e chissà cosa diavolo sparavano quei cosi. Altro che polvere da sparo.
    Ma che razza di pensieri mi vengono in mente in un momento come questo?

    Per fortuna 1812 iniziò ad emettere un suono che Demolisher sembrava aspettare da tempo.
    La donna tirò un sospiro di sollievo e iniziò a parlare con qualcuno.
    Peter si guardò attorno, ma non vide nessuno.
    Demolisher continuava a parlare e Peter ad essere sempre più confuso.

    Ad un tratto apparvero altre due figure che sembrava avessero delle armature o tute della stessa livrea delle due donne.
    Dalle movenze però questi sembravano degli uomini.
    Uno sembrava un gorilla. Era enorme e aveva una potenza di fuoco impressionante.
    Avrebbe tranquillamente potuto vincere una guerra da solo.
    Intorno a lui si muoveva un altro uomo che invece utilizzava una sorta di scudo, con il quale cercava di riparare il proprio compagno dai colpi più diretti.

    Lo yankee li guardava avanzare senza apparente difficoltà.
    A quel punto però pensò che un minimo di copertura non avrebbe di certo guastato.
    Imbracciò nuovamente il fucile e continuò a sparare.

    #3028
     Meeme 
    Partecipante

    CÉLINE, COLIN e CORALIE
    “Noi siamo Amélie Morau e Coralie Blanchard, gli altri sono tutti morti, quegli automi li hanno uccisi.” disse l’infermiera che non aveva ancora parlato. Era scossa e sembrava molto stanca.

    “Questa non è una locomotiva!” rispose Fury e stava per dire altro quando venne interrotta da Slayer. “Il nostro Caposquadra vi spiegherà la situazione, dovete solo avere pazienza.” Era chiaro che preferiva aspettare la fine della battaglia per dare loro qualche risposta anche se rise alle parole di Céline. “Siete una donna pratica, Mademoiselle, una qualità che apprezzo.” commentò divertito ed avvolse di luce azzurra quello che restava della pistola modellando il metallo fino a fargli recuperare la vecchia forma. “E tra di voi non è così…” rispose laconico senza ammettere nulla. Il mistero era un gioco che lo divertiva e mentre erano intenti a studiarsi la battaglia sembrava conclusa e gli automi distrutti.

    Vennero portati all’interno della locomotiva che era piena di cavi, superfici a specchio e sei vasche ricolme di strano liquidi che sembravano letti su cui dormire. C’erano altri due civili lì, e imbracciavano uno strano fucile di metallo nero, uno strano insetto gigante metallico che trillava rumoroso ed il resto della squadra degli uomini in armatura.
    “Temo che dovremo dare loro qualche spiegazione, Demolisher.” disse Slayer ad una sua compagna più muscolosa rispetto a Fury. Era lei che comandava e scosse il viso riponendo le armi. “Cerchiamo di non cadere nel panico, civili.” esordì richiamando il resto della squadra: un’altra donna armata di spada, l’uomo con lo scudo che avevano già visto e poi un gigante alto più di due metri con un cannone montato sulla spalla. “Abbiamo il compito di adottare questi poveri orfanelli?” commentò seccato il gigante con voce cavernosa. “Finita la missione ti adotterò io, Destroyer! Così avrai un buon motivo per farti saltare in aria!” rispose l’uomo con lo scudo ed il gigante sbuffò. Demolisher fece cenno a tutti di fare silenzio mentre pensava a come spiegare la situazione.

    “So che sarà difficile da accettare per un popolo egocentrico come il vostro, ma non siete soli nell’universo. Esistono altri pianeti abitati e tecnologicamente superiori… Noi veniamo da un’altra galassia.” fece una pausa per far digerire quella notizia. “Una galassia governata da un’Imperatrice e flagellata dalla guerra. Siamo qui per fermare un pericoloso criminale, un assassino accusato di genocidio che si è rifugiato nel vostro pianeta perché tecnologicamente inferiore.” Fece un cenno alla donna con la spada e lei attivò qualcosa sul suo braccio. Una fotografia fatta di luce comparve sospesa in aria, il volto di un uomo dai capelli lunghi si delineò chiaramente e non lo avevano mai visto prima. “Gabriel Everton, traditore ed omicida.” commentò la donna con la spada ed aveva una voce tenue e sussurrante. “Si sarà confuso tra di voi.” continuò Demolisher. “So che sarete smaniosi di raccontare ogni cosa alla vostra famiglia, ma non dovete farlo. Verrà a cercarvi, vi taglierà la gola nel sonno e prenderà il vostro posto lasciandosi una scia di sangue.” La caposquadra voleva spaventarli e fargli comprendere l’entità del pericolo.

    WILLIAM e PETER HUDSON
    Il fucile era una vera bellezza, una strana alchimia tra bilanciamento, potenza di fuoco e precisione. I due fratelli ormai avevano preso la mano ed ogni colpo era un morto fornendo copertura ai due uomini nella mischia. In poco tempo l’ultimo automa venne spazzato via e Demolisher si rilassò facendo entrare nella locomotiva altri civili, un uomo e tre ragazze di cui due infermiere ed altri due soldati della squadra: un uomo alto e muscoloso avvolto da uno strano potere azzurro ed una ragazza esile con un respiratore.
    “Temo che dovremo dare loro qualche spiegazione, Demolisher.” disse l’uomo muscoloso.

    “Cerchiamo di non cadere nel panico, civili.” esordì Demolisher richiamando il resto della squadra: Shadow, l’uomo con lo scudo che avevano già visto ed il gigante alto più di due metri. “Abbiamo il compito di adottare questi poveri orfanelli?” commentò seccato il gigante con voce cavernosa.
    “Finita la missione ti adotterò io, Destroyer! Così avrai un buon motivo per farti saltare in aria!” rispose l’uomo con lo scudo ed il gigante sbuffò. Demolisher fece cenno a tutti di fare silenzio mentre pensava a come spiegare la situazione.

    “So che sarà difficile da accettare per un popolo egocentrico come il vostro, ma non siete soli nell’universo. Esistono altri pianeti abitati e tecnologicamente superiori… Noi veniamo da un’altra galassia.” fece una pausa per far digerire quella notizia. “Una galassia governata da un’Imperatrice e flagellata dalla guerra. Siamo qui per fermare un pericoloso criminale, un assassino accusato di genocidio che si è rifugiato nel vostro pianeta perché tecnologicamente inferiore.” Fece un cenno alla donna con la spada e lei attivò qualcosa sul suo braccio. Una fotografia fatta di luce comparve sospesa in aria, il volto di un uomo dai capelli lunghi si delineò chiaramente e non lo avevano mai visto prima. “Gabriel Everton, traditore ed omicida.” commentò Shadow. “Si sarà confuso tra di voi.” continuò Demolisher. “So che sarete smaniosi di raccontare ogni cosa alla vostra famiglia, ma non dovete farlo. Verrà a cercarvi, vi taglierà la gola nel sonno e prenderà il vostro posto lasciandosi una scia di sangue.” Demolisher voleva spaventarli e fargli comprendere l’entità del pericolo. Ai due americani quella storia ricordava il Demone dal Dito di Ferro, l’essere di cui raccontava la loro nonna cherokee, colui che divorava gli uomini assumendone l’aspetto…

    #3039
     Elan 
    Partecipante

    Coralie era affascinata da tutti quei cavi e quegli strani letti pieni di liquido, e ammirava tutto come se fossero gli oggetti più belli che avesse mai visto.
    Era talmente incantata da riuscire a mettere da parte anche la paura per tutte quelle novità.
    Quando si riunirono col resto della squadra, sorrise a Paladin, e cercò di sorridere anche a Destroyer, per quanto la sua voce burbera e cavernosa la terrorizzasse.

    Ma quando la donna si mise a parlare, tutta la sua attenzione si concentrò su di lei, ed i suoi occhi si riempirono di meraviglia.
    Un’altra galassia!! Verne aveva ragione, quindi, quando aveva scritto del suo viaggio sulla luna! Era veramente possibile!!
    “Quindi… questa locomotiva è stata sparata da un potente cannone fino a cadere sulla terra?” domandò incantata. Ricordava che nel libro di Verne ci erano voluti tantissimi calcoli per stabilire la giusta traiettoia, i materiali più adatti per costruire il proiettile e tutti i preparativi del caso…
    Ma non era tutto!
    C’era stato anche un altro che aveva fatto la stessa cosa, un pericoloso criminale. Due proiettili sparati contro la terra, sembrava a dir poco incredibile!!

    Guardò stupita quell’immagine sospesa nell’aria. Non riusciva nemmeno a domandarsi come fosse possibile…
    “Forse dovreste…” esitò, continuando a guardare l’immagine, ipnotizzata.
    “Forse dovreste parlarne con le autorità.” disse infine, spostando lo sguardo sulla donna che aveva parlato. “Se il pericolo è così grande, le autorità dovrebbro saperlo! E potrebbero aiutarvi a trovare quest’uomo!”

    #3054
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Colin era smanioso di poter toccare tutto quello che stava vedendo dentro quella specie di “locomotiva” e di domandare, domandare e ancora domandare ma cercò di essere paziente e rimase buono e tranquillo fino a quando non furono tutti riuniti, compresi i due nuovi civili.

    Quando però Demolisher spiegò la loro provenienza, Colin si illuminò…era da anni che aspettava di ricevere una notizia del genere! “E come siete arrivati fino a qui? E’la prima volta che venite sulla terra?” chiese con un tono della voce alterato dall’eccitazione del momento…per come li stavano descrivendo sembrava quasi logico che fossero già venuti in passato.

    Quando però venne mostrato loro la faccia del presunto omicida, cercò di placare il suo entusiasmo per non mancare loro ulteriormente di rispetto.

    “Cosa volete che facciamo?Io non ho nessun problema ad aiutarvi” Colin non avrebbe raccontato niente a nessuno per ora anche perchè non aveva nessuno lì a Parigi di tanto amico con cui confrontarsi e inoltre non voleva più staccarsi da questi individui e avrebbe fatto di tutto pur di star loro accanto.

    #3057
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    William mise da parte il fucile quando vide arrivare altri soldati che accompagnavano dei civili come loro: la cosa non lo stupì particolarmente, perché come erano arrivati loro lì, chissà quanti altri erano accorsi per vedere cosa stesse succedendo. Il fatto che ci fossero così poche persone, però, gli fece pensare che forse non tutti erano stati fortunati come lui e quei pochi…

    Ascoltò poi le parole di Demolisher. Non sapeva bene come reagire a quelle affermazioni: da un lato era cresciuto con delle persone dalla spiritualità molto intensa, che erano assolutamente certi che il loro mondo non fosse l’unico esistente nel creato… anche se non avevano mai parlato esplicitamente di persone in carne ed ossa che viaggiavano tra i pianeti. Però, a ben pensarci, se era vero che c’erano spiriti che si aggiravano tra i vivi, per quale motivo non avrebbero dovuto esserci altri vivi, in giro? Il fatto che loro non sapessero come raggiungerli, non poteva implicare automaticamente la loro non esistenza… Per certi versi, era probabilmente solo una questione di mezzi di trasporto: ai tempi dei suoi bisnonni, i treni probabilmente sarebbero sembrati qualcosa di assolutamente inconcepibile… però aveva visto quella locomotiva, aveva visto le loro armi… la cosa poteva anche avere un senso… alla fine il tempo quante possibilità tecnologiche avrebbe potuto riservare?

    In ogni caso, la notizia non lo sconvolse come forse temevano i nuovi ‘amici’… “Non so perché, ma io eviterei, invece, di coinvolgere le autorità… quando c’è di mezzo qualcosa di urgente da fare, la specialità della società civile è rendere impossibile quella cosa… e poi vi immaginate cosa potrebbero dire tutti i preti e pretini di una cosa del genere? Ah, blasfemia!! Le scritture dicono il contrario! Figli del demonio!!” disse facendo un po’ il verso agli oratori da piazza “Io dico che è meglio chiedere scusa, che permesso…

    #3058
     snow 
    Partecipante

    Dopo aver visto le loro armi, le armature e le altre tecnologie che avevano utilizzato da quando li avevano incontrati per la prima volta, non risultava poi così difficile credere alla storia che aveva raccontato Demolisher.

    Proseguendo il discorso del fratello…
    E cosa ci vorrà mai… siamo gli unici ad avervi visti, quindi nel migliore dei casi potreste ucciderci immediatamente, oppure forse potremo metterci d’accordo su come proseguire insieme.
    Come dice William è meglio lasciare le autorità fuori da tutto questo, quindi la prima cosa da fare sarebbe nascondere questa… cosa!
    C’è un modo per farla muovere? per spostarla da qui?
    Saremo coperti dall’oscurità ancora per poco e se c’è la possibilità di nasconderla in una boscaglia, forse questo è il momento adatto per farlo.
    I detriti che sono sparsi su mezza della campagna di Parigi non credo sarà altrettanto facile farli sparire…
    Il metallo di cui erano fatti gli automi che vi attaccavano è evidente anche per uno come me che non sono di questo mondo.
    Magari poi potremo trovare degli abiti che diano un po’ meno nell’occhio e dei mezzi un po’ più comuni per spostarci.
    Ecco! Fatto questo non ci resterà poi che andare a cercare un fantomatico killer omicida, che ha preso il posto di una qualsiasi dei miliardi di persone che abitano questo pianeta.
    Cosa ci vorrà mai… tutto il mondo è paese!
    Ehmmm, scusate forse mi sono fatto prendere un po’ troppo la mano.

    A quel punto poggiò il fucile in un angolo e si mise seduto a terra.

    Non avete nulla da bere qui dentro?

    #3059
     Deoris 
    Partecipante

    Celine sorrise all’apprezzamento del guerriero, in cui non leggeva nessuna traccia del solito maschilismo con cui era abituata a trattare. Non battè ciglio quando lui le ricostruì perfettamente la pistola davanti agli occhi, come per magia: se lo aspettava. ” Grazie” disse solo, impugnando la pistola per il calcio e mettendola nella borsa al suo vecchio posto. Era fin troppo pronta ad accettare quella nuova realtà senza porsi troppe domande e si chiese se non fosse perche la sua vita le era sempre stata troppo stretta.

    Quando raggiunse gli altri per la spiegazione cercò di incamerare quanto più possibile le nozioni per poi metabolizzarle in seguito. Altra galassia? A guardare di cosa erano capaci poteva essere plausibile, pensò, mentre accarezzava la sua vecchia pistola, come se non l’avesse mai lasciata.

    Alla descrizione di colui che erano venuti a recuperare però la sua mente cercò di pensare velocemente.
    Nonostante la vostra teconologia avanzata scendendo sulla Terra avete fatto un bel casino che non passerà inosservato. Il signor Colin e me medesima siamo giornalisti, ci occupiamo di rispettare il diritto dei nostri lettori all’informazione. Negandoci la possibilità di descrivere le cose come stanno ci create non pochi problemi, soprattutto se verrà fuori in futuro, considerando che siamo stati qui. Dobbiamo decidere cosa possiamo raccontare e nascondere il resto, se volete mantenere davvero l’incognito. Tuttavia noi abbiamo accesso agli archivi giornalistici…possiamo ricercare notizie riguardanti strani eventi di stelle cadenti o di persone che si comportavano in maniera insolita.” Voleva rendersi utile, come Colin. Sorrise ” Anche se siamo in un paese arretrato probabilmente avete più bisogno di noi di quanto sembri se volete trarre il meglio da una società che non conoscete affatto. Una cosa non mi spiego però…chi sono questi Androidi? ce ne sono molti al suo servizio?”

    #3061
     Meeme 
    Partecipante

    CÉLINE, COLIN, CORALIE, PETER e WILLIAM
    La squadra sembrava confusa da tutte quelle affermazioni, la Caposquadra stava pensando a come rispondere ed in quale ordine di importanza.
    “Rivelerete parte della verità: un meteorite si è schiantato nella campagna parigina, siete arrivati per prestare soccorso ed investigare. Il calore era così intenso che ha bruciato vivo chi si è avvicinato troppo, siete scampati alla morte per un soffio ed avete trovato un riparo.” elencò Demolisher facendo il punto della situazione. “Ammasseremo i resti degli automi nel punto dello schianto e li fonderemo insieme. La vostra tecnologia non sarà in grado di capire la composizione del materiale e mimetizzeremo uno dei problemi. Paladin, tu penserai al barbecue.” continuò rivolgendosi poi al compagno con lo scudo.

    L’uomo grosso squadrò Peter attraverso il visore. “La scelta migliore è ucciderli e far sparire i cadaveri.” esclamò con la voce cavernosa. “Destroyer, limitati ad obbedire.” rispose secca la Caposquadra e l’omone si zittì.
    “L’Event Horizon era una bella astronave prima che venisse speronata. Dovrebbe funzionare ancora, ma ha bisogno di riparazioni. Possiamo spostarla in modo da nasconderla tra la boscaglia.” Spiegò Slayer e Demolisher annuì. “Shadow, proveremo a collegarti all’astronave in modo da trasferire parte del tuo sistema mimetico ed occultarla.” La Caposquadra stava ragionando sulle loro possibilità quando il drone dipinto con un tricolore francese prese a trillare. “Sì, ti occuperai delle riparazioni, 1812. Noi andremo a caccia del bastardo cercando di passare inosservati.” Disse Demolisher e Paladin scoppiò a ridere. “Aspetta… non era una battuta?” chiese l’uomo con lo scudo e la Caposquadra fece cenno di tagliargli la gola. “Shadow, tu conosci l’Omicida personalmente e siete stati addestrati insieme. Cosa farà adesso?” domandò Paladin cercando di darsi un contegno e la donna con la spada sospirò. “Cercherà informazioni sulla stella caduta. Troverà i sopravvissuti per avere dei riscontri su di noi, farà domande, ma con discrezione, passerà alla tortura se lo riterrà necessario.” rivelò Shadow senza mostrare la minima emozione. “Non sarà in grado di procurarsi altri automi, ma cercherà proseliti tra i cittadini, corromperà autorità ed altre sfere di influenza che siano giornali o religioni. È come un virus ed infetterà la vostra città in poche settimane.” Guardò William dando conferma alla sua idea di restare lontani dalle autorità.

    “1812, analizza gli abiti dei civili, inserisci la ricerca nelle nostre tute e modificale per copiare i loro vestiti.” ordinò Demolisher al drone che trillò tutto felice scannerizzando con un piccolo laser azzurrino prima gli americani e l’inglese e poi le ragazze. La squadra si tolse i caschi e risultò chiaro che nonostante i vestiti sarebbe stato complicato nascondere alcuni di loro. Demolisher aveva capelli rossi fino al mento, pelle diafana, espressione fiera ed occhi verdi; Shadow era piuttosto esotica, con lunghi capelli neri, grandi occhi scuri ed un tatuaggio sul viso che proseguiva lungo il collo; Fury sembrava la più giovane, aveva occhi trasparenti come perle, corti capelli neri e strani tatuaggi sulla fronte; Paladin aveva una vistosa cicatrice sulla guancia, occhi grigi, barba incolta e capelli neri spettinati; Destroyer aveva il volto sfregiato, capelli neri rasati, piccoli occhi rossi ed uno strano codice sulla tempia rasata a pelle; Slayer aveva capelli dreads, una cicatrice a lacrima sulla guancia, barba con pizzetto intrecciato, pelle scura e brillanti occhi azzurri. “Sì, è la prima volta che veniamo sulla terra, e non abbiamo da bere, ma possiamo darvi un cubetto nutritivo se ci aiuterete a raggruppare quei rottami.” Rispose Demolisher porgendo a Peter un piccolo cubetto grigio.

    #3069
     Elan 
    Partecipante

    Coralie ascoltò tutto molto attentamente, cercando di capirci quanto più possibile per quanto fosse un’impresa a dir poco disperata. Quello che era certo è che non avrebbero potuto dire la verità – anche se le sembrava una cosa abbastanza scontata. Chi mai avrebbe creduto a ciò che avevano visto? Non era certa di crederci nemmeno lei.

    Era piuttosto concentrata, ma quando il robottino si avvicinò per analizzare i loro vestiti si chinò incuriosita per guardarlo meglio.
    “Cos’è?” domandò, guardando uno ad uno i vari soldati. “E’ tipo… un animale domestico del vostro pianeta? Come un cane, o un gatto?”
    Sicuramente era molto buffo, anche se come animale domestico era un po’ strano, in effetti.
    Rimase un altro po’ a guardare il robottino, ma poi una frase la colpì.
    “Stella caduta?” domandò domandando la strana ragazza che aveva parlato. “Parlate della vostra astronave? O sono cadute davvero delle stelle sulla terra?”
    L’idea la elettrizzava e la spaventava al tempo stesso, un po’ come la spaventava la presenza di quel terrorista.
    Rimase un po’ a pensare, quindi guardò quella che sembrava la caposquadra.
    “Cos’ha fatto quest’uomo per diventare un terrorista?” domandò. Forse era tutto un sogno assurdo e bizzarro, ma cosa avrebbe impedito a quell’uomo di compiere gli stessi atti anche sulla terra?

    Si era un poco incupita a quei pensieri, quando i soldati si tolsero il casco.
    “Per essere degli alieni assomigliate davvero molto agli esseri umani!!” esclamò stupita. Non si aspettava una somiglianza così grande.
    “Però non passerete facilmente inosservati…”

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