N7 Terra

Questo argomento contiene 444 risposte, ha 7 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 5 anni, 9 mesi fa.

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  • #3986
     Meeme 
    Partecipante

    CORALIE e PENTESILEA
    “Non sono ancora morto…” rispose il Clone quando Coralie gli chiese come stava. Si lasciò medicare e l’iniezione fu più semplice del previsto. “Paladin sta rottamando alcuni automi che sono riusciti ad entrare nell’ospedale.” disse per farle capire che Slayer era da solo ora. “Occupati di questa pazza con la mascherina. Ha bisogno di più cure di me.” ringhiò Destroyer e si rimise in piedi. L’iniezione non era una cura come l’infermiera pensava, ma un forte stimolante in grado di farlo continuare a combattere.
    Respiro e battito cardiaco raggiunsero un tale ritmo che Coralie credette di vederlo stramazzare in terra con il cuore spaccato, ma Paladin aveva ragione su Destroyer: era resistente come uno scarafaggio. Le fece cenno di restare al sicuro e regolarizzò respiro e battito anche se continuava a sanguinare pericolosamente dalle orecchie e dal naso segno di emorragie interne.

    Il Clone riattivò la sua tuta o quello che ne restava. Buttò in terra il cannone a spalla ormai inutilizzabile ed imbracciò un fucile corto con la canna mozza. “Togliti dai piedi, Slayer!” Scaricò un colpo in aria per attirare l’attenzione dell’automa e del compagno d’armi e poi caricò a testa bassa il nemico senza pensare alle conseguenze.

    #3987
     Elan 
    Partecipante

    Coralie tirò un sospiro di sollievo sentendo che l’ospedale stava vedendo evacuato. Tutte quelle persone non c’entravano nulla con ciò che stava accadendo, e non era giusto che rimanessero coivolte.
    Ma non aveva nemmeno fatto in tempo a ringraziare la ragazza per quelle buone notizie che Destroyer si alzò, pronto a caricare di nuovo.

    “Che cos…?” non riuscì nemmeno a finire la domanda troppo incredula dalla reazione dell’uomo.
    “Non puoi tornare a combattere, quel pazzo finirà per ammazzarti!!!”
    E non era solo il terrorista a preoccuparla in realtà: Destroyer stava spingendo il suo corpo molto oltre ogni normale limite umano. Non sarebbe riuscito a continuare così ancora a lungo.

    Ma nonostante questo non sapeva come fermarlo e, in realtà, non credeva nemmeno di essere in grado di poterlo fare.
    Guardò l’altra ragazza e con un sospiro si assicurò che la posizione fosse il più sicura possibile per entrambe.
    “Uomini…” commentò rassegnata, senza però perdere di vista il luogo dello scontro.
    “Dovreste cercare un luogo sicuro mademoiselle.” le disse gentilmente, cercando di non pensare alle condizioni critiche di Destroyer.
    “Come mai siete qui? Stavate cercando un vostro caro?”
    Non si trattava di certo del momento migliore per mettersi a fare conversazione, ma forse per lei tutta quella situazione poteva risultare assurda, e distrarla poteva essere una buona soluzione per evitare che pensasse a ciò che stava accadendo.

    #3989
     Rilwen 
    Partecipante

    Pazza. Quella *cosa* le stava dando della pazza. E lei lo era, a modo suo, ma nessun modo in cui l’altro, quella… *cosa* (davvero, non sapeva come altro definirlo), poteva chiamarla. Per questo lo folgorò con lo sguardo, anche se era sicura che non l’avrebbe mai notata. E lo odiò. Molte cose era stata, Pentesilea, nella vita: era stata violentata, era stata sfruttata, era stata picchiata. Ma ignorata mai. Non in quel modo. Che andasse a morire. A lei non importava nulla, non importava nulla di quella cosa, non importava nulla di quello che stava succedendo. Si alzò e si allontanò, quasi istericamente, ma, per qualche motivo cui decise di non dare risposta, non se ne andò via. Rimase lì, e si bloccò, si guardò indietro, e con rabbia quasi si sciolse violentemente tutti i capelli. Capelli neri che le arrivavano quasi ai piedi, tanto erano lunghi e neri, come un mantello che la copriva e la proteggeva. E guardò Coralie con gli occhi sbarrati, quasi crudeli, quasi violenti.

    Perché Pentesilea non poteva essere ignorata. Mai e poi mai.

    “Mi ha portato qui…” E indicò Slayer. Quello che era un… principe… di qualcosa. Di un qualche luogo, di un qualche mondo.
    ” … che cosa sta succedendo…?”
    Non riusciva più a trattenere la domanda, ma non era sicura che avrebbe creduto ad una singola parola di quelle che l’infermiera avrebbe pronunciato.

    #3990
     Elan 
    Partecipante

    Coralie guardò un po’ perplessa la reazione della ragazza, ma le sorrise per niente turbata. Si rendeva conto che lo stress doveva essere enorme per lei, e di certo Destroyer non era la persona più… rassicurante… di fronte a cui potersi trovare.
    “Non vi preoccupate mademoiselle, sembra tanto burbero, ma non è una cattiva persona. E’ solo grazie a lui se l’ospedale è ancora in piedi, e mi ha salvata da quel pazzo…” le spiegò tranquillamente, scuotendo la testa.

    Però si stupì sentendo che era stato Slayer a portarla lì. Perché non l’aveva lasciata con Amélie e gli altri?
    La preoccupazione che fosse successo qualcosa la investì all’improvviso, e fù solo la domanda della ragazza a distrarla.
    “Ecco… non è così facile da spiegare in realtà…” disse, cercando di riflettere su quale potesse essere il modo meno traumatico con cui spiegare la situazione.
    Alla fine, dovette arrendersi all’idea che non ce ne fossero, e prese un grosso sospiro.
    “Beh, se Slayer vi ha portata qui immagino che ormai siate dentro in questo macello tanto quanto me! Conoscete la storia di Jules Verne? Dalla Terra alla Luna?” le domandò, perché quello era davvero il modo più facile che le venisse in mente. Ecco, questi uomini… avete già conosciuto Slayer, e Destroyer, ma ce ne sono anche altri… hanno ripercorso i fatti di quella storia, però al contrario!”

    Si rendeva conto che quella spiegazione dovesse essere assurda, ma d’altronde era una situazione assurda quella in cui si trovavano.
    “Sono arrivati sulla Terra da un altro pianeta attraverso una specie di proiettile, e stanno dando la caccia ad un uomo pazzo che vuole… ecco, distruggere la terra…”
    Scosse la testa.
    Le parole del terrorista non le erano passate di mente, tutt’altro, ma cercava di accantonarle in attesa di poter domandare qualcosa a riguardo agli altri.
    “Mi rendo conto che è un discorso assurdo, ma vi assicuro che non sono pazza. Almeno finché quell’armadio non mi ci farà diventare con le sue idee geniali di suicidio!”

    #3992
     Rilwen 
    Partecipante

    Si appoggiò a dovunque potesse appoggiarsi. Lei non era una femminuccia da poco, davvero. Ne aveva viste veramente tante, troppe ne aveva viste, ne di più di quante volesse ammettere, soprattutto a se stessa, ma quella era veramente troppo. A partire dal fatto che no, nessuno avrebbe potuto e dovuto mai trattarla in quel modo. No, lei era scivolata in basso, in un un basso che non era nemmeno concepibile, aveva passato le peggiori esperienze in quelle calli di Venezia, ma ora aveva messo quella maschera sul volto, e la regina delle Amazzoni avrebbe ucciso chi avesse osato toccarla in qualche modo.

    Quindi non rispose all’infermiera, rimanendo solo a fissarla, ed era uno sguardo un po’ inquietante, così “indirizzato” dai bordi della maschera blu e argento, così sgomento e così furioso nello stesso tempo. Ma poi Coralie le disse parole. Parole che dovevano spiegare, che dovevano fare luce su quel mistero.

    Ma che le fecero sorgere una chiara risata, una risata isterica, una risata che veniva “contraddetta” dal fatto che stava piangendo, e anche qui per una crisi isterica proprio brutta brutta. Si piegò sulle ginocchia e si strinse le braccia al petto.
    “Ouki alethès. Ouki.” sussurrò a fil di voce.

    No, non potevano essere davvero persone venute dallo spazio per salvare la terra. No, era tutta una menzogna. Era falso. Non esisteva nulla di quello, non esisteva nulla che non fossero il suo bordello, la sua vita, i suoi soldi e i suoi vestiti. Null’altro.

    #3993
     Meeme 
    Partecipante

    CORALIE e PENTESILEA
    Le due donne stavano ancora parlando quando un’esplosione segnò la fine dell’ultimo automa rimasto. Destroyer si era avvicinato abbastanza da giustiziarlo, i due uomini si avvicinarono a loro e ricevettero una trasmissione via radio da un terzo uomo.
    “Qui Paladin, ho eliminato la minaccia all’interno. Mi dirigo al punto di raccolta! Chi arriva per ultimo verrà sculacciato da Demolisher e questa volta non toccherà a me! Ti affido il Clone, Slayer, non strapazzarlo troppo e riportamelo vivo!”
    Slayer si tolse l’elmo e sospirò mentre Destroyer si inginocchiò per stabilizzarsi.
    “E questa schizzata da dove è saltata fuori? Dobbiamo adottare tutti i cuccioli disperati della fottut* terra? Io sono ancora convinto che nuclearizzare questa fogna di città primitiva sarebbe l’unica scelta saggia!”

    Marcos Vela alzò gli occhi al cielo. “Il Terrorista, stava per ucciderti, Clone. Potresti almeno tentare di comportarti in maniera civile.” gli intimò Slayer e per risposta ricevette un’imprecazione. “Non siamo programmati per essere gentili noi della Colonia Penale. Quel figlio di troi* non mi avrebbe ucciso, cercava le testate istallate nel mio corpo e quelle non possono essere rimosse se uccidi il soggetto.” rispose Destroyer lanciando un’occhiataccia all’ospedale ancora in piedi. “Il tuo atteggiamento irrispettoso spaventa le signore.” continuò il Principe e si rivolse alle due donne con il solito tono calmo e galante. “So che la situazione è surreale, ma calmatevi, il peggio è passato. Mademoiselle Blanchard, procediamo verso il punto di raccolta. Mademoiselle Marega, immagino che abbiate bisogno di qualche spiegazione.” E quella sarebbe stata la parte più difficile da affrontare.

    #3994
     Elan 
    Partecipante

    La reazione della ragazza di forse un po’ più eccessiva di quanto Coralie avrebbe pensato. Certo, poteva immaginare lo shock, ma quello era davvero un po’ troppo…
    Forse, sotto sotto, Destroyer non aveva poi tutti i torti…
    “State calma, vi prego… vedrete, andrà tutto bene… so che è difficile da accettare…”

    Non era particolarmente brava con le parole, ma per fortuna l’esplosione e il successivo arrivo di Slayer e Destroyer le evitarono di dover aggiungere altro.
    Si alzò in piedi velocemente e controllò subito le condizioni di Destroyer: il fatto che stesse ancora in piedi aveva quasi del miracoloso!
    Ma alle parole di Slayer non riuscì a trattenersi, e incrociò le braccia.
    “L’ospedale è ancora in piedi solo perché lui si è preso in faccia tutti i missili che quel pazzo cercava di lanciare!! Potreste ringraziarlo!!” sbottò, senza rendersi del tutto conto del tono che stava tenendo.

    Però il discorso sulle testate per poco non le fece fare un salto, e guardò Destroyer preoccupatissima.
    “Fury… ha detto che avevi una bomba addosso… state… parlando di quella?” domandò, sconvolta. “Ed è riuscito a prenderla…?”
    Non era di certo una domanda molto delicata, ma la preoccupazione era troppa per soffermarsi su quei dettagli.

    #3995
     Rilwen 
    Partecipante

    Ecco, sì, una crisi isterica bella e buona, di quelle che si ricordano per gli anni a venire. Ma Pentesilea era come l’acqua, come l’acqua inquieta, come l’acqua non poteva stare ferma cinque secondi, avere le stesse emozioni: l’acqua sempre cambia, e questo la rende eterna e nello stesso tempo priva di esistenza. Chi può dire, in fondo, che cosa sia l’acqua? Per questo Pentesilea si alzò, e si deterse con un gesto di rabbia gli occhi.

    Stupida ragazzina che non era altro. Lei, non Coralie, poverina. E in tutto ciò, rimaneva con il vestito stracciato, sporcato, i capelli lunghissimi e sciolti sulle sue spalle e sulla sua schiena, e sembrava una strana divinità uscita dalla terra, una ninfa spettinata e sconvolta, e fredda, le labbra tirate.

    Si impose di non ascoltare quello che si dicevano i due, si impose perché le loro parole erano strane, erano folli, erano senza senso e non facevano altro che complicare maggiormente le cose. No, lei non era un’isterica, ma c’erano troppe cose che erano successe, troppo aveva visto.
    E quando Vela, il GiappoNeoZelandAntartide, parlò in modo finalmente gentile (perché se no ci si metteva davvero in un angolo a piangere per sempre) lo guardò, sempre senza dire nulla. Lo guardò con forza, con rabbia, con la furia della mancata conoscenza e della sensazione di stare per sempre perdendo il contatto con la realtà e la sua mente. E semplicemente annuì.

    #3996
     Meeme 
    Partecipante

    CORALIE e PENTESILEA
    “Ringraziarlo? Il suo dovere è limitare le perdite tra i civili per ordine di Paladin, ha solo svolto il ruolo per cui è stato programmato. So che per voi terrestri è difficile da accettare, ma i Cloni della Colonia Penale non sono esseri umani. Sono creati in modo artificiale per combattere nelle guerre come i vostri cannoni. Questa è la punizione che i Genetisti hanno assegnato loro a causa di un grande tradimento perpetuato ai danni dell’Impero circa mille anni fa.” Slayer aveva mantenuto un tono calmo, ma metteva comunque soggezione.

    Destroyer fulminò l’infermiera con lo sguardo invece di ringraziarla. “Fury è una stupida chiacchierona. La bomba di cui parla è quella che ho nel cervello. Le altre testate servono ad attivare delle reazioni nucleari in grado di estirpare ogni essere vivente su questo schifoso mondo.” spiegò senza la minima preoccupazione. Slayer scosse il viso. “Così le confondiamo e basta. Dovrò partire dal principio…” esordì con voce profonda. “Proveniamo da mondi oltre le vostre stelle e questo è vero. Ciò che Demolisher non ha voluto rivelare è che veniamo dal futuro. Siamo partiti nell’anno 3***, abbiamo attraversato un ponte spazio-temporale collegato con questo tempo.” Sperava di essere stato più chiaro.

    Destroyer rise. “Era meglio farsi passare per degli Dei come avevi proposto all’inizio. Non credono a quello che dici, facciamogli vedere qualcosa di reale!” Attivò una tastierina sulla sua tuta ed una piccola immagine venne proiettata davanti alle due ragazze. Sembrava una versione avanzata del cinematografo. Le immagini mostravano un esercito di uomini tutti uguali a Destroyer con solo un numero identificativo a distinguerli. La visuale si alzò mostrando vascelli volanti che sfrecciavano sulle teste dei cloni e palazzi altissimi e diroccati di un tono smorto di grigio. Il grosso uomo spense le immagini e si iniettò un’altra fiala di stimolanti che bloccò il sanguinamento. “Ho bisogno della vasca di rigenerazione, ma non dovrei aver problemi a raggiungere l’Event Horizon prima del collasso degli organi interni.” concluse il clone mettendosi in marcia.

    “Considerateci dei guardiano del Continuum.” continuò Slayer facendo strada a sua volta. “La Terra tra una generazione raggiungerà lo spazio grazie ad una magnifica scoperta scientifica. Gabriel Everton vuole distruggere il vostro pianeta prima di questa data sgretolando il tessuto del tempo e condannando tutti all’estinzione. Ma Demolisher potrà spiegarvi meglio il perché è così importante proteggere questo vostro pianeta per noi. Una volta arrivati alla nostra nave spaziale potrete anche farvi un bagno ed indossare abiti puliti.” Destroyer rise divertito da quella affermazione, ma Slayer sapeva che quelle cose avrebbero rilassato i terrestri più di tante parole.

    #3997
     Elan 
    Partecipante

    Coralie scosse la testa esasperata dalla risposta di Slayer. Non riusciva ad andarle giù quel discorso, e non avrebbe ceduto neanche un centimetro a riguardo.
    “Anche noi sulla terra abbiamo dei doveri! Cresciamo sapendo di dover trovare dei lavori, e i nostri lavori ci impongono altri doveri. Ma ringraziare qualcuno, anche quando si sta limitando a fare il suo dovere, è segno di civiltà!”
    Era evidente che la tecnologia estremamente avanzata e tutto il resto non erano sufficienti a rendere un pianeta realmente civile, e questo un po’ la intristiva.
    “E’ stato Destroyer a compiere questo terribile tradimento tutti questi anni anni fa? Non credo proprio! E allora non vedo perché trattare in questo modo lui – o gli altri come lui – in questo modo!”
    Incrociò le braccia sul petto, questa volta guardando Destroyer. Ne aveva anche per lui, ovviamente.
    “Tu comunque resti un pazzo. Cosa speravi di ottenere cercando di suicidarti in quel modo?!”

    Però le parole le morirono sulle labbra quando sentì tutto il resto. Testate per estirpare ogni essere vivente, viaggi nel tempo…
    Aveva letto il romanzo La macchina del tempo, e ne era rimasta affascinata. Il passato non poteva mai essere cambiato, questo diceva il libro, e per quanto uno tentasse di modificarlo alla fine gli eventi sarebbero sempre andati nello stesso modo…
    Era inquietante e triste come pensiero, ma allo stesso tempo bellissimo.

    Venne distratta da quei pensieri dalle immagini mostrate da Destroyer, e ascoltò Slayer con un certo rapimento, tutta la rabbia ed il furore di poco prima dissolti dallo stupore.
    “Quindi…”
    Non riusciva nemmeno a fare un ragionamento compiuto, ma c’era una domanda che le ronzava senza sosta nella testa, e a cui non riusciva a smettere di pensare.
    “Il… il terrorista… poco fa ha detto che la Terra è stata distrutta.” prese un grosso respiro.
    “Intendeva nel vostro futuro, vero?” domandò, rabbrividendo mentre pensava ancora alla Macchina del Tempo

    #3999
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    William inizialmente non elaborò le nuove informazioni in modo corretto, infatti si limitò ad annuire mentre si preparava ad accendere un sigaro… Ad un certo punto, però, si immobilizzò, e rimase alcuni secondi fermo con uno sguardo ebete e il sigaro in bilico sulla bocca spalancata.

    “No, aspetta, mi sono perso un pezzo” disse, forse più a se stesso “Voi verreste dal futuro? E questo futuro è possibile perché noi, tra qualche tempo, troveremo la vostra nave e ne copieremo le tecnologie, capendo come funziona?” Scosse la testa, e si accese il sigaro: aveva bisogno di qualcosa che lo aiutasse a concentrarsi “Ok, io non sono uno scienziato, e non è questo il mio campo, ma come diavolo è possibile? E poi scusate, ma siete davvero sicuri che sia l’Event Horizon la nave che verrà trovata? Se voi ad un certo punto ve ne andrete, come farete? A piedi?”

    Si fermò. Capì.

    “Il vostro è un viaggio di sola andata… e voi lo sapevate, prima di partire…”

    Rimase in silenzio qualche istante… “Vorrà dire che dovremo trovare anche l’altra nave, allora… il nostro amico sarà pure arrivato qui in qualche modo, no? E useremo quella, se sarà necessario, tanto quando avremo finito con lui, non gli servirà più!”

    #4002
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    “Chissà se un giorno anche noi riusciremo ad avere una tecnologia simile; avere la possibilità di rimarginare le ferite in un attimo è qualcosa di incredibile… e anche questo holo-film è sicuramente più comodo dell’andare al cinematografo o dell’usare aggeggi ingombranti per poter ascoltare un po’ di musica” disse prima di rimanere strabiliato dalle immagini del pianeta di Saoirse “Adesso penso di capire cosa provi a vedere i nostri paesaggi…penso che avrei le stesse sensazioni io se venissi sul tuo pianeta: mi sembrerebbe quasi di sognare da quanto sono incredibili quei colori.”
    Era qualcosa che aveva sempre sognato di vedere e il suo livello di euforia si stava alzando sempre di più, anche se cercava di contenerlo ricordando tutti gli insegnamenti che gli erano stati dati per essere un vero gentleman inglese…cosa che non gli riusciva sempre molto bene.

    “Beh, non sei l’unica che farebbe delle registrazioni dei posti nuovi che vede io farei lo stesso anche se dovessero proibirmelo, ma perchè Demolisher ve lo impedisce? Che male c’è a farlo?”

    Ridacchiò anche lui quando gli venne detta la possibile reazione di Shadow: “Allora dovrò trovare qualcun altro che mi sappia dire qualcosa su Everton senza rischiare di finire in mille pezzettini; tu sai qualcos’altro su di lui o sulle sue intenzioni? Prometto che resterà tutto tra noi due se ciò che mi dirai rischia di far arrabbiare Demolisher qualora lo venisse a sapere” disse sorridendole.

    #4003
     Rilwen 
    Partecipante

    Davvero, doveva essere tutto un grande incubo. Chiuse gli occhi, e per lunghi secondo non disse nulla, non parlò, quasi non fiatò. C’erano tante immagini nella sua mente, tanti vortici, tanti colori.

    L’acqua non muore mai. L’acqua muta, si trasforma, si plasma, ma non muore mai. E’ la sua adattabilità, è la sua fortuna e la sua sfortuna: non può stare da nessuna parte, perché non è sua natura.

    … udor. Eimi udor.

    Sono acqua. Era l’unica cosa che riusciva a pensare, perché era tutto complicato, e ogni parola dei due sembrava accrescereil grande casino che aveva in testa. Venivano *davvero* dal futuro? *Davvero* era successo tutto quel casino? *Davvero* qualcuno stava usando la terra come un giocattolo rotto da far malamente funzionare? No. Non poteva essere.

    Eppure…
    Eppure.
    “Perché lo dite a noi…?”, riuscì alla fine a sussurrare a fil di voce, avrebbe voluto mostrarsi ben più forte e bella e tutto quanto ma non era veramente il caso ora. “Perché volete salvarci? Che cosa c’è in noi che vi ha portato ad andare avanti e indietro nel tempo, e a parlare con delle persone che sapevate non vi avrebbero mai creduto?”

    Perché lei non credeva. O sì?
    Era l’unica possibilità per l’acqua, per non rimanere stagnante, di evaporare fino all’anno 3*** e diventare puro spirito? Era l’unica cosa che le era concessa?
    Guardò Slayer.
    “Perché mi avete salvata?”, sussurrò a fil di voce, e poi aggiunse: “Che cosa dobbiamo fare ora? Come possiamo aiutare?”

    Perché l’acqua poteva entrare nelle crepe, e distruggere una diga.

    #4005
     snow 
    Partecipante

    Shadow aveva una voce calda e delicata, ma il suo tono pacato non cambiava il significato delle parole che le uscivano dalla bocca.
    Quelle persone venivano dal futuro e per quanto la cosa potesse sconvolgere la mente di Peter, ormai era pronto ad aspettarsi di tutto da loro.
    Gli mancava solo di vedergli spuntare le ali e iniziare a librarsi in aria come uccelli.

    Le perplessità di William erano le stesse che aveva anche lui. Se l’evoluzione tecnologica della terra sarebbe scaturita dal ritrovamento dei resti della loro nave, come avrebbero fatto a ripartire?
    Però era anche vero che Valentina parlava di non voler raccontare alla regina della sorte del principe ereditario, se qualcosa fosse andato storto, quindi forse avevano un piano per tornare indietro.

    “Principe ereditario? Cos’è siete una specie di monarchia?
    Quindi voi siete venuti dal futuro con l’intenzione di uccidere Everton perché ha in mente di distruggere la terra.
    E quale vantaggio ne trarrebbe lui? Fa parte di un’altra razza aliena?

    Ok, ok, lasciate stare non importa.
    Cosa stiamo aspettando? Qui stiamo solo perdendo tempo!”

    Estrasse anche lui dalla giacca un sigaro e lo accese, sarebbe potuto essere uno degli ultimi istanti di piacere che gli restavano.

    #4008
     Deoris 
    Partecipante

    Celine non era una infermiera nè un medico, ma si rese utile come poteva per aiutare Paladin a evacuare l’edificio. Lasciava che fosse lui, con la sua voce e la sua presenza carismatica a dare l’allarme, poi accompagnava le persone indirizzandole sui percorsi di emergenza e verso le uscite principali cercando di limitare caos e crisi di panico. Lavorava febbrilmente, concentrata, cercando con lo sguardo le persone che sembravano aver maggiormante bisogno di aiuto o che fossero in preda alla confusione. Neanche lei in realtà sapeva bene se quello che stavano facendo sarebbe bastato…in due a evacuare un intero edificio! Ma non potendo fare altro cercava di farlo meglio che poteva.

    #4009
     Meeme 
    Partecipante

    CÉLINE RENOIR
    “Non preoccuparti per Destroyer! È uno scarafaggio! Ci vuole una testata nucleare per ammazzare uno come lui!” Rise guardando Coralie e poi si rese conto che non sapevano cosa fosse una testata nucleare. “Resisterà, ma prima dobbiamo portare al sicuro queste persone. Andrò ad aiutarlo dopo aver messo in sicurezza l’ospedale.” rispose John con un sorriso.
    Si separarono, Paladin con Céline per preparare delle automobili in grado di spostare i feriti più gravi mentre Coralie diretta verso le stanze della nuova Caposala e del Direttore.

    Céline aiutò come poté, non era un’infermiera, ma il suo aiutò risultò comunque prezioso dato che Paladin risultava un tipo strano ed i malati non sapevano se potersi fidare di lui. Stava andando tutto bene quando da una delle finestre irruppero tre automi meccanici simili a quelli che la giornalista aveva visto nella campagna parigina. “Ed ecco la cavalleria, stavo quasi sperando che tutto filasse liscio come l’olio!” Sospirò Paladin attivando lo scudo di energia. “Ehi, stronz*! Ma non potevate prendervela con Slayer o Destroyer? Loro hanno mirabolanti poteri, armi di distruzione di massa! Io ho uno SCUDO!” Piantò lo scudo davanti a Celine e scaricò ghiaccio sui quei mostri meccanici raggelandoli fino a renderli inoffensivi, poi li infranse con un paio di colpi di pistola pesante ed un calcio. Recuperò lo scudo e lo scagliò contro un altro paio di automi comparsi dietro l’angolo. “Ma perché mi fanno sempre faticare! Io voglio impigrirmi con una bella donna sulle ginocchia!” commentò allegro dopo averli rottamati ed essere tornato da lei. Si fermò ad inviare un messaggio a Slayer, ma Céline non sentì la loro comunicazione. “Tutto sistemato, l’ospedale è salvo, Destroyer non si è fatto detonare in mille pezzettini e sono in movimento verso il punto di raccolta!” le disse con un sorriso. “Muoviamoci anche noi, ma dovete insegnarmi a guidare quelle cose con volante e quattro ruote! Voglio tornare da Demolisher strombazzando come un vero parigino!”

    COLIN DIXON
    “Un giorno anche voi sarete in grado di sviluppare una simile tecnologia!” Sembrava esserne sicura, forse troppo sicura. “Il mio pianeta è pesantemente nocivo per chi non ci è nato. Dovresti indossare un respiratore ed una tuta di smorzamento della gravità per poter vedere il paesaggio! Però all’interno ci sono spazi per i visitatori pensati con una gravità normale, simile a quella della Terra!” ammise ridendo. Era una ragazza piuttosto allegra, sembrava la più giovane del gruppo e forse lo era.

    “Demolisher ritiene che non dovremo perdere tempo in simili inezie, lei è seria e logica! Io vorrei solo salvare qualche bel ricordo del vostro pianeta prima che sia tardi…” si accorse di aver parlato troppo e sembrò a disagio. “Non dovrei farne parola, ma ormai è inutile nascondere le cose e penso che anche Valentina lo capisca…” esordì con un sospiro. “La verità è che noi veniamo dal futuro, dall’anno 3*** per la precisione… Siamo arrivati qui grazie ad un tunnel spazio-temporale aperto nella vostra epoca. Everton vuole distruggere la terra perché è la terra il pianeta da cui è iniziato tutto.” Cercò di trovare la parole giuste, ma non sapeva come. “Il pianeta che ha dato vita alle nostre colonie era la Terra. Nel nostro tempo è stata spazzata via da un attacco terroristico nell’anno 2005. Noi siamo qui per impedire che Everton la distrugga adesso, prima del viaggio spaziale!” Sapeva che quelle informazioni potevano risultare assurde e che lui avrebbe fatto fatica a crederle. “Forse… forse dovremo sbrigarci, ma ti prego… non dire a Demolisher che ho parlato!”

    CORALIE e PENTESILEA
    Slayer si fece minaccioso, Coralie non credeva potesse esserlo perché era sempre stato garbato con tutti, ma quegli occhi brillanti ed innaturali erano gelidi come il più rigido degli inverni e mettevano soggezione così come la sua voce poderosa. “Civiltà? E voi sareste così illuminata da poter giudicare la mia civiltà senza conoscerne le leggi?” tuonò e tutto il corpo sembrava attraversato da potere biotico, lo stesso potere che poteva ridurre in pezzi gli automi. “Il rispetto si guadagna, mademoiselle e lui non se l’è ancora guadagnato. Resta un ammasso di carne creata in laboratorio con lo stesso identico genoma di coloro che tradirono.” Fulminò l’infermiera con lo sguardo e poi si calmò tornando ad un tono più pacato. “Il Clone ha lo stesso DNA di coloro che tradirono, erano stati creati liberi e scelsero di distruggere la vostra bella Terra. I genetisti allora decisero di indottrinare i prossimi elementi per cancellare il gene del tradimento.” le spiegò e con sorpresa dell’infermiera anche Destroyer annuì. “Slayer ha ragione. I miei fratelli commisero il Grande Tradimento e noi tutti dobbiamo pagare. Paladin mi ha ordinato di evitare vittime civili, ho solo seguito la mia programmazione. Ed non possiamo suicidarci, solo seguire gli ordini.” specificò non capendo la preoccupazione di Coralie.

    “La Terra, la vostra Terra è stata distrutta e questo non può essere impedito, ma possiamo fermarlo prima che la distrugga in questo tempo per impedirgli di ottenere la sua vittoria.” Sembrava una questione personale per Slayer, anche se lui non sembrava voler dire di più. Guardò poi Pentesilea ancora sconvolta dagli eventi. “Salvarvi, salverà il nostro futuro. Il mio mondo e la mia Imperatrice…” sussurrò con orgoglio. “Tra una generazione la Terra conquisterà lo spazio grazie ad una importante scoperta scientifica. Sarà l’inizio di tutto… Raggiungerete altri pianeti e li colonizzerete ed in poche generazioni nasceranno i nostri mondi natali. Nell’anno 2005 la Terra verrà distrutta da un attacco terroristico perpetuato dai Figli della Libertà grazie ai Cloni traditori. Questa è la prima volta che possiamo vederla e sappiamo di non avere il tempo per poterla ricordare.” Slayer provava rammarico per quella perdita un rammarico sincero.

    Sorrise a Pentesilea, un sorriso galante e di ritrovato divertimento. “Non avevate paura e la vostra maschera vi rende misteriosa. Quale gentiluomo vi avrebbe lasciata morire?” Destroyer se la rise. “Io continuo a pensare che sia una pazza rintronata, dovresti analizzarle il cervello per controllare che non abbia anche lei una bomba impiantata nel cervello!” Il Clone barcollava un poco a causa delle emorragie interne, ma sembrava stabile. Slayer scosse il viso. “Aiutateci a stanare quel assassino. Conoscete la città meglio di noi e la nostra Caposquadra di sicuro vorrà farvi qualche domanda.”

    WILLIAM e PETER HUDSON
    “Il 30 ottobre del 1905 in una località della Siberia chiamata Tunguska è precipitata una grande meteora carica di materiale radioattivo in grado di curvare lo spazio raggiungendo una velocità mai scoperta prima. Sarà l’evento scatenante che porterà la Terra nello spazio, il principio di tutto ed anche del nostro viaggio.” spiegò Valentina con pazienza. “Il viaggio temporale che abbiamo intrapreso è stato possibile grazie a questo evento. Abbiamo attraversato un tunnel spazio-temporale diretto in quest’epoca, il viaggio del tempo ha le sue regole scientifiche e non è possibile effettuare viaggi prima di un evento scatenante. Possiamo solo proteggere il Continuum e salvare la terra in questa epoca, non possiamo fermare la sua distruzione nel 2005 ad esempio.” continuò.

    “Abbiamo sempre immaginato che fosse stato l’Event Horizon, ma anche l’Arca potrebbe svolgere lo stesso compito. L’Arca è il nome dell’astronave di Everton. Un nome evocativo, non trovate?” sussurrò Shadow con un tono di voce pericolosamente sarcastico. “Non sappiamo se il nostro viaggio sarà di sola andata. Io sono pronta a morire se necessario, salvare il nostro futuro significa salvare mio figlio.” mormorò Liu sovrappensiero. “Everton ha un piano: Recuperare materiale genetico e ripartire con l’Arca verso lo spazio. Grazie alla clonazione è in grado di creare una nuova umanità dal suo stesso seme. Fonderà un suo Impero distruggendo la nostra civiltà.” si intromise Valentina per cambiare discorso sul loro viaggio di sola andata.

    “Il nostro è un Impero, l’Imperatrice di Smeraldo, la nostra sovrana è la madre di Slayer. Lui si è offerto volontario per questa missione suicida e come tutti noi è pronto a fare la sua parte anche se è difficile per un principe rispettare gli ordini.” Demolisher sorrise per non prendere a testate un muro. “Trovare l’Arca non fa parte della missione. Dovevamo recuperare il terrorista, ma a questo punto è meglio eliminare il soggetto per sicurezza. Il mio DRD, il robottino che avete scambiato per uno scarafaggio gigante, cercherà di riparare l’Event Horizon, ma non sono sicura possa ripartire. Il nostro è un viaggio di sola andata e se la cosa dovesse andare male… Sarà meglio per voi che ritorniate in America in fretta perché scatterà il Protocollo Fantasma.” confidò Demolisher ormai stanca di segreti. Shadow alzò le spalle. “Tradotto per voi: Destroyer si farà saltare in aria per radere al suolo Parigi, sottosuolo di Parigi e tutti i suoi abitanti, terrorista compreso. È un piano disperato, ma situazioni disperate richiedono misure altrettanto disperate.” sospirò Liu scuotendo il viso.
    “Mi mancherà il vostro alcool, era buono… mentre non sono ancora sicura di quei cosi che fanno fumo.” indicò i sigari incuriosita.
    “Io sono preparata la peggio, ma vi armeremo come si deve. Qualche preferenza bellica?” domandò Valentina mentre faceva strada verso l’astronave.

    #4010
     Elan 
    Partecipante

    Coralie sospirò, un poco rassegnata e un poco spaventata dalla reazione di Slayer. Capiva che per lui la questione potesse essere molto personale, ma sembrava così… sbagliato…
    “Non volevo mancare di rispetto a voi o al vostro mondo.” disse, calmando un po’ i toni ma sempre con una certa decisione. “E’ solo che mi sembra tutto… assurdo…”
    Scosse la testa.
    Il pensiero che la Terra fosse esplosa non era sicuramente rassicurante, eppure c’era qualcosa in tutto quello che continuava a non sembrarle giusto.
    “Avete… avete mai provato a capire perché di quel gesto? Lo avete mai chiesto?”
    Su una cosa però restava irremovibile.
    “Il mio rispetto in ogni caso lo ha guadagnato. Senza il suo intervento tutti i pazienti dell’ospedale sarebbero morti…”
    E probabilmente sarebbe successo davvero, se lui e Shadow non avessero anticipato tutti in quel modo!

    Non credeva che potesse esistere un “gene del tradimento” o una cosa del genere.
    Figli di assassini spesso potevano essere delle bravissime persone, così come i loro fratelli, o i loro padri…
    Ciò che rendeva una persona orribile era ciò che faceva realmente, non ciò che avevano fatto i suoi parenti.

    Tuttavia, furono i discorsi sui viaggi nel tempo ad attirare i suoi pensieri e la sua attenzione. Erano ragionamenti strani, e un pochino difficili da seguire, ma affascinanti tanto quanto i libri che aveva letto, forse di più visto che adesso erano incredibilmente reali.
    “C’è uno scrittore, in questo tempo… ecco, lui ha scritto un libro stupendo sui viaggi nel tempo. In questo libro un uomo ha creato una macchina capace di farlo tornare indietro nel tempo, per impedire la morte della donna che ama… però…”
    Si morse la lingua, perché era una storia un po’ triste.
    “Però per quanto provi, per quanto cambi, la donna muore sempre, soltanto in modi diversi. Questo perché secondo lui ciò che avviene è stato scritto, e non c’è modo di cambiarlo drasticamente…”
    Poi quell’uomo aveva viaggiato nel futuro e aveva incontrato delle razze strane ed inquietanti, ma quello non era importante.
    “Se fosse veramente così…”
    Scosse la testa.
    Certo, era soltanto una teoria di uno scrittore. Ma, forse, tutto il loro viaggio poteva alla fine essere inutile…

    #4011
     Rilwen 
    Partecipante

    Aveva deciso di non fare troppe domande. Di non chiedere più nulla. Non era il momento, non era il luogo, e forse non era nemmeno lei adatta a fare domande: aveva studiato, per conto suo soprattutto, era una donna molto colta, ma aveva sempre preferito, e molto, la letteratura, l’arte, la musica e la storia. Ma qui si parlava di scienza, di una scienza che non comprendeva, anche perché metà delle parole che i due uomini pronunciavano erano a lei sconosciute: non sapeva che cosa fosse il DNA, non sapeva cosa fossero i geni, e non capiva proprio i concetti in sé. Ma capiva che qualcosa sarebbe successo in un futuro che li avrebbe distrutti tutti, a partire da loro, piccoli esseri del 1905, fino a quelle creature strane del 3***.
    Un’altra cosa che capiva era che, per quanti secoli e millenni passassero, l’uomo non sarebbe mai cambiato, se ancora si pensava che tutti quelli appartenenti ad una categoria fossero la stessa persona moltiplicata più e più volte. Beh, il problema di base era che non sapeva cosa fosse un clone, non aveva nemmeno mai sentito la parola, quindi…

    “Messieurs, vi confesso che non comprendo la metà delle cose che dite, se non di più, quindi vi prego di perdonarmi, per le mie stupide domande e le mie stupide incertezze. In fondo sono solo una donna.”
    No, era ancora un po’ presto per idee di femminismo e suffragette e cose simili, ma Pentesilea era una donna che si era fatta completamente da sola, perché gli uomini a solo una cosa erano serviti, e cioè a pagarla e a farla diventare ricca e adornata di gioielli.
    “Forse non riusciremo a cambiare il futuro, mademoiselle…”, disse rivolta a Coralie “… Ma non possiamo non provarci. Di cosa avete bisogno? Come possiamo aiutarvi nella conoscenza della città?”
    Si rivolgeva soprattutto a Slayer: l’altro sembrava non averla particolarmente a genio, e lei non aveva particolarmente a genio lui, quindi…

    #4022
     Meeme 
    Partecipante

    CORALIE e PENTESILEA
    Destroyer sbuffò sentendo le parole di Coralie. “Esiste un modo per spegnerla? Deve avere un interruttore da qualche parte!” domandò a Slayer che evitò di rispondere. “Destroyer è un Clone, un individuo creato in laboratorio, ne esistono molte copie tutte uguali. Un vaso tra tanti altri vasi usando un identico stampo per creali.” spiegò Marcos Vela con pazienza. “Il DNA è un qualcosa che si trova all’interno del corpo umano, i geni sono la scintilla che crea le unicità di ogni individuo. I colore dei vostri capelli, degli occhi e della pelle sono tutte unicità merito di questi geni.” continuò usando un linguaggio più semplice.

    “I Cloni hanno un DNA identico con identici Geni, sono stati creati per la guerra contro i Figli della Libertà, combattenti votati all’annientamento dell’Impero come simbolo. Ogni società cova in sé i sintomi del tradimento e della rabbia. Avidità, desiderio di potere, invidia. Abbiamo eliminato il denaro e le religioni, ma non è bastato a fermare divisioni e sentimenti di astio.” raccontò Slayer e certe cose non sarebbero mai cambiate nemmeno nel futuro.
    Destroyer intervenne alzando le spalle. “I miei fratelli traditori si sono lasciati imbambolare da tante belle parole sull’immortalità dell’anima e sulla unicità dei loro esseri. Erano liberi, ma volevano di più, volevano essere unici ed Olon li ha fatti passare alla storia convincendoli ad immolarsi per attaccare il simbolo imperiale più forte, la vostra Terra.” Sembrava non provare alcun sentimento mentre lo diceva.
    “I miei fratelli creati dopo il Tradimento sono stati rimescolati per un maggiore controllo. Noi siamo fedeli alla linea come Everton ha scoperto suo malgrado.” Destroyer sorrise mentre lo diceva, un sorriso compiaciuto.

    “Il Terrorista ha un’astronave nascosta nel sottosuolo di Parigi, trovarla e disabilitarla gli impedirebbe di attuare il suo piano. Demolisher vi farà le domande giuste, io sono un guerriero, non un sapiente, lei è più indicata di me ad interrogarvi. Non spaventatevi se sembra di cattivo umore, Valentina è sempre di cattivo umore!” rispose Slayer a Pentesilea e rise, una risata finalmente liberatoria. “Nel futuro le donne sono nostre pari, è stata la guerra a renderle tali ed anche le differenze razziali sono cadute con i conflitti. La guerra purifica ogni cosa…” concluse Marcos.

    #4023
     Elan 
    Partecipante

    Coralie fece una piccola smorfia alle parole di Destroyer, che però sembrava più un sorriso che un gesto arrabbiato.
    “Certo che esiste un modo! Se mi fate leggere un bel libro sulla vostra storia prometto che me ne starò zitta finché non l’avrò finito!!”
    Era una battuta ovviamente, ma quelle terre lontane – nel tempo oltre che nello spazio – la incuriosivano sempre di più, e avrebbe voluto sapere tutto a riguardo.

    Eppure, nonostante non fosse un libro, ascoltò incantata il racconto di Slayer, come se potesse immaginare tutte quelle cose complicate.
    Vedeva il DNA e i geni come piccole scintille che si trovavano dentro di loro, e vedeva i soldati creati tutti uguali, per combattere questi misteriosi Figli della Libertà.
    Sembrava tutto meraviglioso, ma al tempo stesso terribile.
    Poi ascoltò Destroyer e la curiosità ebbe di nuovo la meglio.
    “Il terrorista ha promesso anche a te qualcosa… ti diceva che avresti potuto essere libero, ma tu hai rifiutato… è anche questo qualcosa che sta nei tuoi… geni?”
    Non era veramente una domanda, non era troppo sicura di quello di cui stavano parlando, ma quella che aveva compiuto Destroyer era pur sempre una scelta, che lo rendeva diverso da chiunque altro avrebbe potuto accettare quella promessa di libertà.

    Alla fine comunque scosse la testa.
    Quei discorsi la incuriosivano talmente tanto da farle perdere il senso della realtà. Sarebbe stata capace di ascoltarli per anni!
    Però si rendeva conto che la situazione non era forse delle migliori, e annuì alle parole di Pentesilea.
    Non era detto che le teorie della Macchina del Tempo fossero vere, e forse il passato in realtà poteva essere modificato!
    “Torniamo da Demolisher allora! Paladin dovrebbe aver messo al sicuro tutti ormai, e gli altri saranno preoccupati non vedendoci tornare.”
    Guardò Pentesilea e le sorrise.
    “Comunque è un piacere conoscervi Mademoiselle. Io sono Coralie. esclamò, cercando di portare un po’ di normalità in quella conversazione tanto assurda.

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