Storia di altri Romei e di altre Giuliette…

Questo argomento contiene 450 risposte, ha 5 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 3 anni, 11 mesi fa.

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  • #6027
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Tinuviel stava letteralmente esplodendo di piacere, naufragando in un mare di estasi e sublimi sensazioni “oh sì” sospirò alle sue parole e poi venne baciata ancora e la barda si sentiva fra le braccia di una dea.

    Ed ora che erano entrambe nude e poteva vederla in tutto il suo splendore e grazia e forza *bellissima* sapeva che la sua nuova fiamma meritava di essere adorata con tutte le abilità che aveva sviluppato negli anni, sentiva che le sue avventure ora avevano ricevuto un nuovo pregio, quello di permetterle di amare quell’elfa sopra di lei, attorno, dentro.

    E tornava a darle piacere guardandola ora, sentiva l’estasi del momento che spingeva gli occhi, ancora umidi di lacrime, a chiudersi ma si costrinse a tenerli aperti e fissi sui due smeraldi che in quei minuti stavano diventando tutto il suo mondo “oh mio capitano” verde nel verde, foglie e pietre preziose.

    Ed ancora estasi, lingua, dita, estasi estasi estasi e dalle labbra di Tinuviel uscirono ancora gemiti e parole d’affetto ed ammirazione confuse con il respiro affannato ed il nome di Altarael e poi venne baciata come non succedeva da troppo tempo *oh dee vi prego lasciate che mi ami, permettete che sia quella che sto cercando che sia diversa dalla mia famiglia, diversa dagli elfi spocchiosi e degeneri che distruggono e schiavizzano. Vi prego, vi prego non merito di avere qualcuno accanto?*.

    e Altarael ordinò “tutto” rispose, pronta a restituire quel piacere che l’aveva travolta, desiderando di riuscire a farla sentire come nessun altra aveva mai fatto, Tinuviel doveva averla ne aveva bisogno.

    Le accarezzò le cosce sfiorandole appena la pelle perfetta mentre con la lingua tracciava lenti cerchi attorno alla piccola cuspide, così sensibile, per poi fermarsi un attimo per passare a baciare e leccare lungo tutte le labbra, e poi tornare a tracciare cerchi e rune elfiche con quale formare i loro nomi e poesie piene di amore, passione e lussuria lentamente lentamente come una piuma.

    *nessuna ti ha mai amata come sto facendo io, dimmi che sei quella che stavo sognando* continuando ad accarezzarla mentre cercava il suo volto con lo sguardo come aveva fatto Altarael poco prima voleva che il suo capitano potesse vedere nei suoi occhi cosa stava provando, le sensazioni ed i sentimenti che quell’incontro avevano causato, coccolato, nutrito.

    *guardami, comprendimi, concediti…. non voglio lui ma te soltanto tu. ti prego ti prego.* Forse una piccola parte della mente di Tinuviel si stava chiedendo come potesse sperare di avere tutto quello da qualcuno incontrato cinque minuti prima, anche se quei cinque minuti erano bastati per finire nude sul pavimento unite in una danza antica quanto la vita. Cio che aveva capito quel giorno su di se come poteva averla spinta così velocemente? aveva sentito e cantato di lampi di fulmine ed amori che nascevano in un attimo per durare vite intere oltre lo spazio, il tempo, la morte e la rinascita.
    Un amore in grado di unire per sempre due anime e permettere loro di ritrovarsi ancora ed ancora ed ancora per il resto dell’eternità. Oltre l’Eternità ed il multiverso.

    *mia, MIA! se me lo permetterai non lascero che niente e nessuno ci separi. combatterò ed ucciderò per noi, per questo* Tinuviel sollevo la testa continuando ad dare piacere al suo capitano, lei non era un elfa da sottomettere ma una guerriera, una cacciatrice da prendere al tuo fianco come tua pari.

    #6028
     Mordoth 
    Partecipante

    Gant era un poco deluso dall’abito che gli era stato messo addosso, era convinto che anche il suo tentacolo meritasse una manica a sbuffo!
    Ma pazienza… il problema più grosso era la barba che non voleva saperne di starsene buona. Alla fine il nano trovò come soluzione di farla tenere ferma dal tentacolo, come fosse un fermacravatta.
    “Tranquillo Lord Sirion, non ho intenzione di offendere nessuno…” voleva solo correggere lo schifoso intruglio che quegli stoccafissi bevevano, così da far conoscere anche in quella città l’estasi del vero bere… e forse anche i postumi, ma per lui era un dettaglio trascurabile.
    L’alchimista ascoltò quanto diceva Lord Sirion sul programma della serata. Si chiese come avrebbe fatto a non allontanarsi da lui durante i balli, ma forse questi pazzi elfi ballavano in quattro: i signori con i valletti che danzavano tra loro… il nano cercò preoccupato di capire chi fosse il valletto o la valletta di Dama Tinuviel.
    Seguendo il suo signore per quella sera, si guardò bene attorno cercando di imitare gli altri valletti. Aveva abbastanza sale in zucca da pensare da solo che forse non era il caso rivolgersi volontariamente a quei signori, ciò nonostante era nervoso quanto Lord Sirion e per questo il suo tentacolo secerneva viscidume più del solito… che inevitabilmente cominciò a gocciolare sul bel vestito entro cui lo avevano costretto.

    #6056
     Meeme 
    Partecipante

    GANT
    Lord Sirion alzò gli occhi al cielo e sperò che il nano si comportasse in modo appropriato o almeno non si rendesse ridicolo. Gant si avventurò in compagnia di altri valletti che lo guardavano piuttosto incuriositi. Il valletto di Dama Tinuviel era un elfo piuttosto spocchioso, ma spiegò a Gant come comportarsi durante un banchetto, cosa mangiare, come mangiare e soprattutto cosa non fare.

    La lista era così lunga che Gant pensò di appuntarsela da qualche parte per non dimenticarsi le cose. La serata passò nella noia totale, i discorsi erano da strapparsi i peli sulla barba e l’alchimista fu anche sul punto di addormentarsi un paio di volte. Il vino era troppo leggero e gli stuzzichini avevano un retrogusto strano e troppo complicato per il suo palato.

    Due ore di noia e discorsi sulle ultime mode in fatto di vestiario, finalmente, arrivarono i Padroni. Gant riuscì a ricongiungersi con Lord Sirion mentre i Padroni varcavano la soglia della tenuta. I Cinque Padroni si dispersero subito, seguiti dalla loro scorta, e Lord Sirion fece cenno a Gant di avvicinarsi a lui. “Spero questa serata finisca in fretta, la scorta armata non è mai un buon segno. Ho un gran brutto presentimento.” confidò l’elfo. “E non vedo il Capitano delle Guardie, dovrebbe trovarsi sempre a protezione del padrone di casa…”

    NIRAI
    Wallach spalancò gli occhi sorpreso dalle parole di Nirai e le sorrise stringendosela al petto soddisfatto. “Credevo…” mormorò un po’ indeciso godendosi quel momento di intimità. “Nessuna mi ha mai chiesto di restare a dormire, a parte mia moglie, ma è passato molto tempo…” Sorrise e le diede un bacio sulla fronte. “Non ho intenzione di muovermi, mi piace la sensazione del tuo corpo sopra il mio. Sei calda… ed hai un buon profumo.” le confidò allegro, prese una coperta e la stese sulla schiena di lei per non farle sentire freddo, poi si addormentò sereno come un bambino.

    Si svegliò pochi minuti dopo un po’ rintronato e sorpreso di trovarla ancora al suo fianco. “Wow… sono irresistibile se ancora non sei scappata!” Rise e si stiracchiò. “ Devo aver sognato la parte in cui mi odiavi o volevi uccidermi.” La stava prendendo in giro di gusto. “Hai fame, Nirai? Rispondi liberamente, prometto di evitare battute sul poterti nutrire di me! Forse…” Ammiccò sperando di vederla arrossire imbarazzata.

    TINUVIEL
    Altarael mugugnava di piacere durante quelle attenzioni, sciogliendosi dolcemente alla passione ed alla gioia più intensa e pura. Godette senza restrizioni o timori di venire scoperta, gridò di piacere assecondando i movimenti della barda per provarne sempre di più. Quando fu soddisfatta e saziata sorrise e leccò i seni della sua amante per poi baciarla con passione. “Hai il mio sapore in bocca… Bevi il mio nettare…” La penetrò con le dita costringendola a spalancare la bocca per il piacere, bocca che chiuse con la propria, umida e calda. I movimenti con le dita furono così rapidi, intensi e violenti che la barda avvertì un nuovo piacere soffocato dalle labbra del capitano.

    La guardò lussuriosa e liberandola leccò le dita che aveva usato per mandarla in estasi, le leccò come se fosse del miele. “Sai cosa mi piacerebbe? Trascinarti nella mia stanza, legarti e continuare a penetrarti ovunque fino a farti gridare basta.” tornò a leccare la sua pelle, ancora ed ancora. Tornò a baciarla tra le cosce, ancora ed ancora. Tornò a leccare ed a penetrarla con la lingua, ancora ed ancora. “Voglio farti svenire dal piacere…” Le mormorò mugugnando lasciva continuando a prenderla fino a farle perdere le forze per la passione ed il piacere. Le sollevò le gambe mettendosele sulle spalle e di nuovo a darle piacere, sempre di più, sempre con più passione. La strinse sui seni, stuzzicandoli esperta per eccitarla sempre di più. “Implorami di smettere…” Le mormorò prendendo fiato mentre ripassava con la lingua ogni suo segreto.

    #6058
     Elan 
    Partecipante

    Nirai sorrise, un sorriso un poco triste, mentre si accoccolava maggiormente su di lui, nascondendo il viso nell’incavo del suo collo. Aveva immaginato bene, ed era così triste pensare a come dovesse essere la sua vita… sempre così, l’unica soluzione per sopravvivere…
    “Non ho proprio intenzione di farti muovere.” rispose con la voce un poco ovattata.

    Socchiuse gli occhi, beandosi un po’ di quel momento. Se pensava che era andata lì esattamente per evitare tutto quello, ancora le veniva da ridere…
    Non che fosse un male… era solamente… strano? Assurdo? Non ne era certa nemmeno lei.

    Wallach però non le diede modo di pensarci più di tanto, perché si svegliò molto più in fretta di quanto avrebbe immaginato.
    “Mi auguro che tu non dorma sempre così poco! Non potrei mai rinunciare alle mie interminabili dormite!!” esclamò con una piccola risata, per poi sorridere. “Non avrei mai potuto scappare.” aggiunse, con un po’ più di dolcezza.
    Poi fece una smorfia imbronciata piuttosto buffa.
    “Guarda che potrei sempre cambiare idea!” esclamò. “Hai rischiato fino all’ultimo secondo di finire di nuovo in quella vasca, e non per tua volontà! Sei avvisato!”
    Lo stava prendendo in giro, però lui aveva ragione, il suo atteggiamento nei suoi confronti era cambiato talmente repetinamente che persino a lei sembrava impossibile.

    Alle sue ultime parole, però, arrossì di botto e scosse la testa. “Perché quel tuo forse non mi sembra per niente affidabile? Ma proprio nemmeno un po’!”
    Si mordicchiò un labbro per qualche attimo.
    “Tuttavia…”
    Si sedette a cavalcioni su di lui, dandogli un piccolo morso su una guancia.
    “Per una volta, e solo una…”
    Gli diede un altro morso, questa volta sul collo.
    “Potrebbe essere interessante vedere se hai ragione…”
    Un altro morso, su una spalla.
    Voleva assaggiarlo davvero, senza pensare a nient’altro.

    #6059
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    L’umano rise allegro. “Sono un dormiglione da competizione anche io, non ti preoccupare!” ammise con orgoglio. “Ti farò gli occhioni dolci così non avrai il coraggio di buttarmi in vasca!” E fece una faccia buffa stringendo le labbra ed allargando gli occhi il più possibile guardandola con un’espressione da cane bastonato. “Oppure posso provare con il mio irresistibile sguardo che conquista!” Chiuse gli occhi e poi fece un’altra faccia buffa ammiccando seducente. “Non puoi resistere allo sguardo che conquista, bambola!” Mormorò cercando di non scoppiare a ridere.

    Mugolò eccitato quando la felinide iniziò a morderlo dolcemente. “Credo che la nostra relazione sarà molto fruttuosa, soprattutto per il sottoscritto…” Si godette quelle attenzioni sorridendo beato. “Continua pure, a mordermi, ho tutto il corpo disponibile per queste attività!” La prese in giro gongolando.

    “Dovrei organizzare una fuga con il tuo Lord Sirion, ma obbiettivamente sto benissimo disteso a farti da colazione.” Ammiccò di nuovo divertito dalla situazione.

    #6061
     Elan 
    Partecipante

    Nirai alzò un sopracciglio perplessa, agli occhioni dolci, e ancora di più allo “sguardo che conquista”. Dovette compiere uno sforzo di volontà gigantesco per non scoppiare a ridere a quelle facce così terribilmente… buffe.
    “Guarda che così mi invogli ancora di più a buttarti in acqua!” esclamò ridacchiando.
    Era davvero incredibile come lui avesse il potere di farla ridere, e continuasse a riuscirci anche solo con uno sguardo buffo di quel tipo.
    “Oppure potrei buttarmici io, per scappare da quegli occhioni! Mi sembrano entrambe valide opzioni!!”

    Non aveva nessuna intenzione di smetterla di morderlo, e si fermò solo un istante quando lui accennò al discorso della fuga.
    “Fuga?” domandò incuriosita, per poi tornare a mordergli un orecchio.
    “Mi hai appena sedotta, e già mi vuoi abbandonare fuggendo? Sei proprio crudele, lo sai?” mormorò a bassa voce, ma stava scherzando, non lo stava accusando davvero.

    Lo guardò negli occhi per un attimo, quindi scese nuovamente a mordergli e baciargli il collo, per poi scendere ancora sul petto, e ancora più giù per assaporare ogni millimetro della sua pelle e del suo corpo e gustare il suo sapore.
    Non aveva fretta, non c’era bisogno di avere fretta: nel resto del mondo poteva succedere qualsiasi cosa, ma in quel rifugio esistevano solo loro due, e a Nirai non interessava nient’altro.

    #6062
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Tinuviel sapeva come soddisfare le proprie compagne, era un’abilità che aveva impiegato molto tempo ad affinare e comprendere, ed in quel momento stava dando tutto quello che era e che conosceva per conquistare il suo capitano anche se in realtà la seduzione stava procedendo con un ordine insolito sperava che dopo aver condiviso quei momenti di passione Altarael le avrebbe concesso la possibilità di corteggiarla appropriatamente.
    In qualche modo che neanche lei riusciva a comprendere una parte della sua mente, veramente piccola a dirla tutta quella non soverchiata dal piacere carnale, stava già lavorando su cosa donarle e dove avere degli appuntamento.. cena romantica e qualche tiro di scherma? doveva saperne di più su di lei oltre al suo dovere come capitano ed alla sua passione per le spade e la scherma, *ho bisogno di conoscerla completamente, oh se avesse avuto anche lei un colpo di fulmine come me se il nostro incontro qui fosse destino o volere degli dei*.

    ” e quando Altarael la baciò di nuovo tentò di abbracciarla e stringersi a lei doveva farle capire, non era rimasto poi molto tempo per loro in quel dannato e noioso gala, oh se solo avesse immaginato cosa sarebbe successo non avrebbe detto alla madre che poteva cercarle lei un accompagnatore, non avrebbe fatto quella promessa che ore le sembrava un macigno, una lapide sulla possibilità di far sbocciare quel nuovo amore *oh Naltarien che cosa sto facendo? sono diventata davvero così disperata da aggrapparmi alla prima che tenta davvero di sedurmi, ma mi rifiuto di credere che questo sia un inganno dei miei sensi* altre lacrime sgorgarono dai suoi occhi come gocce di rugiada dalle foglie.

    Il baciò le impedì di urlare ancora il suo piacere mentre tracciava con le dita i forti muscoli sulla schiena di Altarael mentre le diceva cosa avrebbe voluto farle e sarebbe stato incredibilmente bello ma non poteva assecondare quei desideri, non ora almeno, ma come avrebbe trovato il coraggio ed il modo giusto per fermarla e se facendolo la perdesse per sempre come ha perso il suo primo amore?

    Ohhh mi piacerebbe, sarebbe magnifico, sarebbe perfetto. Ma non oggi” rispose con la voce spezzata, mentre sentiva che le si sarebbe spezzato anche il cuore se non avesse potuto “abbiamo così poco tempo oggi, ho promesso a mia madre che avrei danzato col Quarto, se solo avessi potuto immaginare di incontrare te. Lei pensa soltanto a cosa otterrebbe da un matrimonio.” non poteva perdere anche lei, e continuò a parlare mentre la accarezzava dolcemente “ma non interrompiamoci oggi, non possiamo fermarci a questo incontro.” poi aggiunse mormorando “meritiamo di più, avremo di più. ti prego ora fermiamoci, ti prego permettimi di darci di più

    Tinuviel sperava che sarebbe bastato, che avrebbe accettato quell’implorazione in cui stava riversando cuore ed anima non permetterà alla sua famiglia di costringerla in una vita vuota e ed un matrimonio dalla facciata perfetta ma spento e privo di un anima come quella città orrenda.

    devo sembrarti davvero una ragazzina sciocca” la baciò di nuovo con tutta la passione che poteva mettere in quel gesto “io Tinuviel l’usignolo” ed in quelle parole si sentiva l’orgoglio di un elfa confidente nel proprio valore, che nonostante l’arroganza di chi è stata cresciuta per esserlo ha trovato di nuovo qualcuno a cui desidera concedersi completamente, qualcuno degno di quel dono, sperava del quel dono venisse accolto e ricambiato perché non osava neanche immaginare cosa le avrebbe fatto un rifiuto.

    #6067
     Mordoth 
    Partecipante

    Lord Sirion! Finalmente Gant era salvo!
    Il nano era al limite della sopportazione. Per rimanere sveglio in tutto quel parlottio civettuolo e di cose per lui senza senso si era immaginato di tutto. Avrebbe voluto testare l’acustica della sala facendo uno dei suoi proverbiali rutti… o strapparsi di dosso quei vestiti e mettersi a ballare sopra i tavoli, qualche conquista era sicuro l’avrebbe fatta… o dare a quei docil-budella qualcosa di vero da bere. Questo era stato il suo proposito reale per tutta la serata, ma l’elfo di Dama Tinuviel non gli si scollava di dosso e aveva finito per mandare in fumo ogni possibilità!
    “A chi lo dice…” disse afflitto il nano riguardo la serata.
    Ma quando l’elfo gli rivelò le sue preoccupazioni l’alchimista rizzò bene le orecchie. “Un brutto presentimento?” Chiese sottovoce. “Cosa pensa stia per succedere?”
    Gant non conosceva il normale procedere di quegli eventi e quindi per lui ogni cosa divenne potenzialmente sospetta. Se questo Capitano delle Guardie non era lì, poteva essere stato trattenuto da qualche altra incombenza? Ma cosa più importante di trovarsi a fianco del suo Padrone in un momento tanto di spicco? Oppure tramava qualcosa che si sarebbe verificato grazie alla sua provvidenziale assenza?
    Il tentacolo scivolò lentamente sotto la vestaglia, pronto a prendere una delle boccette che Gant si era portato appresso per ogni evenienza.

    #6071
     Meeme 
    Partecipante

    GANT
    I Padroni si erano sparpagliati intrattenendosi con alcuni ospiti, Gant ritrovò la barda Tinuviel intenta a conversare con quello che Lord Sirion definì il Quarto Padrone, un elfo dai capelli neri ed i lineamenti dolci tranne per una barba curata scura che gli incorniciava il volto.
    Il Primo ed il Secondo Padrone sembravano quelli più schivi, annoiati dagli elfi che gli ronzavano intorno come orsi sul miele. “Cercano di ottenere dei favori, ma in questo modo si renderanno solo ridicoli.” Lord Sirion sospirò. “Loro potrebbero conoscere la verità su quanto accaduto alla Ghiacciaia, ma farli parlare…” scosse il viso sconsolato segno che lui non aveva più diritto a simili privilegi.

    “La mia è solo una sensazione… ma erano anni che i Padroni non si ritrovavano tutti insieme ad una cena di Gala… Ed io sono un elfo molto prudente e sospettoso.” ammise guardandosi intorno in cerca di qualcosa che stonasse. “La mancanza del capitano delle guardie è una di quelle cose che stona… In più il Quinto Padrone sembra annoiata e lei è famosa per essere una frequentatrice entusiasta di questi ricevimenti.” Indicò a Gant un’elfa dalla pelle diafana ed i capelli ramati, bellissima per gli standard elfici, particolarmente esotica per quelli di un nano. Sorseggiava stancamente un calice di vino circondata da noiosi spasimanti e sembrava davvero stufa. “Cosa dici, Gant? Dovremo salvarla da tutta questa noia?” domandò Lord Sirion.

    NIRAI
    Wallach gemette in preda a delle sensazioni molto intense. “Ed io che pensavo fossi una scolaretta timida… Lieto di essermi sbagliato, Nirai…” Si rilassò mentre il suo corpo reagiva alle attenzioni della felinide. I muscoli dell’umano erano tesi, sensibili ad ogni suo bacio e lui aveva il respiro affannato. “Avrei dovuto prendere delle vitamine almeno riuscirei a reagire in qualche modo.” Commentò chiudendo gli occhi ed invogliandola a continuare.

    “Sono ottimo per fare colazione e non ti fermerò se vorrai assaggiarmi tutto.” commentò riaprendo gli occhi ed ammiccando seducente. Non era abituato a quelle attenzioni ed aveva tutta l’intenzione di godersele appieno. Smise di parlare e si abbandonò a quel divertimento accarezzando i capelli della felinide e gemendo dolcemente ai morsi ed al resto.

    TINUVIEL
    Il Capitano delle guardie sembrò sorpresa dalla sua voce implorante, si fermò ed ascoltò quello che la barda aveva da dire con un sorrisetto malizioso. “Ti capisco, il dovere prima di tutto!” esclamò allegra rivestendosi e sistemando le armi al loro posto. “Avremo altre occasioni per approfondire certi argomenti.” Sussurrò con voce sensuale perché i suoi argomenti erano di tipo tutt’altro che letterali. La prese per mano e la aiutò a rivestirsi con cura per non attirare troppo l’attenzione.

    La prese a braccetto conducendola nuovamente bella sala principale e liberandola dalla stretta con un sorriso birichino. “Torna pure dai tuoi ospiti, mia cara… ed immaginami mentre ti penetro dolcemente.” Le sussurrò in un orecchio con il fiato caldo e voglioso.

    La barda ancora disorientata da tutto quello che era successo cercò con gli occhi sua madre e la trovò a conversare amabilmente con un elfo alto, dai capelli neri e la veste elegante. Un elfo dallo sguardo buono ed i lineamenti dolci se non fosse per una curata barba scura. A sua madre si illuminarono gli occhi notando Tinuviel ed andò a prenderla trascinandola davanti all’elfo con eleganza ed apprensione. “Vi presento la mia unica e bellissima figlia, Padrone Earthshield! Lady Tinuviel, mia primogenita.” La costrinse a fare un inchino esagerato che provocò un piccolo sorriso nell’elfo. “Incantato, Dama Tinuviel, vostra madre mi ha parlato molto di voi e dei vostri talenti artistici.” Era piuttosto freddo e non sembrava affatto interessato alla sua bellezza, ma era il Quarto Padrone e sua madre esigeva che stesse con lui.

    #6072
     Elan 
    Partecipante

    Nirai fece un sorrisino, ammiccando, e non aveva davvero alcuna intenzione di distogliere le proprie energie da quelle attività. Era passato diverso tempo dall’ultima volta che si era concessa dei momenti di relax del genere, troppo tempo forse, ma ricordava ancora qualche trucchetto per far impazzire il proprio compagno.

    Si godette ogni suo più piccolo brivido, e quando fu soddisfatto risalì lungo il suo petto, tracciando con un dito la linea dei suoi muscoli.
    “Devo ammettere che non sei niente male come colazione…” disse con un sorrisino.
    Non era in imbarazzo, come gli aveva già detto i Felinidi non avevano tabù in tal senso, e ormai anche il disagio che le causava la sua presenza era sparito.

    “Certo, c’è da dire che hai davvero una pessima influenza su di me…” camminò con le dita sulla sua pelle, rimanendo in silenzio qualche attimo come se stesse pensando.
    “Forse avrei dovuto continuare a volerti uccidere, a ben pensarci!” rise, prendendolo in giro, e strusciò la guancia sulla sua spalla, facendo di nuovo le fusa.

    #6073
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    Il mago umano si godette quel momento intenso senza riuscire a farfugliare nulla a parte gemiti di piacere, si riprese quando lei gli si accoccolò addosso, ma era davvero esausto e felice.
    “Wow, mentirei se dicessi che mi piace come interpreti il mio cattivo esempio…” Riuscì a mormorare alzando le sopracciglia in modo buffo. “Volevo fare il seduttore, ma le parti si sono invertite!” Ammise e quella cosa lo stuzzicava davvero molto.

    “Sono piacevoli le tue fusa, ho sempre voluto un gatto, ma mia moglie era allergica agli acari!” Disse allegro perché il ricordo non lo faceva più soffrire. “Secondo te dovrei dire qualcosa a mio figlio? Tipo che il suo genitore degenere frequenta una felinide pelosa e pucciosa? Oppure meglio aspettare tempi maturi! Vorrei avere più tempo per pensare a queste inezie!” Si grattò la barba scura rimuginando su quella situazione.

    #6074
     Elan 
    Partecipante

    Nirai storse il naso in una smorfia buffa e divertita. “Potrei sempre riprendere a cercare di ucciderti, così non ti ci abitui troppo!” rispose divertita, prendendolo in giro. In realtà stava bene, e non aveva davvero nessuna intenzione di cercare di ucciderlo ancora, ma prenderlo in giro era divertente, così come erano divertenti le facce buffe che faceva.
    Era rilassata e felice, quasi le sembrava impossibile, eppure non sembrava che qualcosa potesse andare male.
    “Eppure in qualche modo devi essere riuscito a sedurmi! Non sono molto sicura di come tu abbia fatto, ma ha funzionato molto bene direi!”

    Chiuse per un attimo gli occhi, strofinando il naso sul suo collo mentre continuava a fare le fusa.
    “In effetti mi sa che non avevi tutti i torti quando mi chiavami micia…” rifletté, per poi guardarlo di nuovo.
    “Cosa le è successo?” gli domandò quindi, come al solito col tatto di un rinoceronte.

    Ma prima che potesse rispondere, fece una faccia offesissima alle sue parole.
    “Ehy, non sono pelosa e pucciosa!! Cioè, forse pelosa un pochino, d’accordo, ma non pucciosa! Ho una reputazione da difendere io, cosa credi?!”
    Tuttavia il suo sguardo si era addolcito, ed era arrossita un poco.
    “Perché no? Al massimo quando diventerà grande cercherà a sua volta di sedurre delle povere felinidi indifese!”

    #6075
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Oh lei la capiva, capiva il dovere e le promesse verso la famiglia, od almeno così affermava, Tinuviel sperava che non fosserso solo parole dette per rassicurarla ma poi interrompere sul nascere quello che poteva esserci fra loro e si chiedeva anche che cosa l’aveva resa cosi sospettosa e guardinga, certo negli anni aveva visto e sentito molte cose spiacevoli ed orribili ma non poteva essere così con Altarael. *oh dei, i non-umani stanno tramando qualcosa, quel mezzo demone immondo sta tramando qualcosa, oh dammazione se riescono a ferirla, o peggio! se ci provano li ammazzo tutti.*

    Sorrise al suo capitano mentre si rivestivano, “grazie di comprendere“, abbracciandola e baciandola di nuovo questa volta in modo leggero e con dolcezza “presto, forse dopo che mi avrai mostrato quella tua collezione di lame“, oh e la migliore armaiola degli Ionnathitil sapeva perfettamente cosa donarle aveva quello stocco d’ottimo acciaio su cui stava lavorando l’ultima volta, aveva davvero dato il massimo con lama quadrangolare ricasso con denti d’arresto e l’elsa con una splendida guardia a foglie ed anelli, ed era praticamente completo mancava solo qualche rifinitura cone incastonare una gemma nel pomello, ovviamente sarà uno smeraldo.

    E di nuovo nella folla di nobili annoiati e noiosi “ti immaginerò e sognero, mio capitano” sussurrò a sua volta prima di essere lasciata e dover tornare a cercare sua madre, forse quel gala avrebbe davvero portato a qualcosa di innaspettato e magnifico, ed ora il dovere.

    Ovviamante la madre era ansiosa di presentarla al suo Padrone accompagnatore, che avrebbe dovuto sedurre anche se ormai Tinuviel sapeva che non sarebbe davvero riuscita a farlo, avrebbe finto ovviamente, ma dietro alle sue parole e gesti non poteva esserci quella scintilla che usa sempre, quella spinta e desiderio che avrebbe potuto metterci prima di incontare Altarael, prima di amare Altarael.
    *oh madre, non puoi abbassarti a questi inchini da teatrante novizia ed eccessiva* penso mentre la madre la costringeva in quel modo, il aveva certamente divertito il Quarto, a Tinuviel non era scappato il suo sorriso anche se non vi reagì in neessun modo.
    è un grande piacere ed onore, Padrone Earthshield!” rispose a sua volta col giusto livello di entusiasmo, ne troppo ne troppo poco, dopotutto doveva mantenere le apparenze e non sembrare una delle solite civette che tentanvano di usare le proprie tette per ghermire un nobile di rango superiore.

    *bene! non sembra interessato, ed anche se dovrò passare il resto della serata con lui sperò che potremo avere delle discussioni piacevoli e che mia madre resterà delusa, tiè* “mia madre mi conosce bene, e sa che sono fra le migliori della nostra casata” la migliore restò sottinteso ovviamente, meglio stemperare un poco l’arroganza anche se era ampiamente giustificata e sicuramente meglio di una falsa ipocrita modestia.

    #6076
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    Wallach se la rise. “Preferisco essere ucciso a forza di sesso. Sarebbe una morte meravigliosa!” Era un uomo spensierato, un po’ frivolo, ma in grado di dimostrarsi anche molto profondo. “Ci credi se ti dico che non so come ho fatto a sedurti? Avrei dovuto prendere appunti! Mi sarei risparmiato un sacco di fatica, graffi, morsi violenti ed ovviamente tentativi di omicidio nei miei confronti! Diamine!” Si diede una manata sulla fronte come a sottolineare la sua dimenticanza. “Sono proprio un decerebrato poco di buono!” Si stiracchiò e si fece serio solo quando lei chiese di sua moglie.

    “Si chiamava Ann, era anche lei una maga, come me… Gli elfi l’hanno scoperta e trascinata nella Ghiacciaia. È morta a seguito delle torture.” Spiegò con lo sguardo un po’ perso. “Chad aveva tre anni, la ricorda appena. Era con me quando l’hanno portata via, siamo tornati a casa e non era rimasto nulla di lei. La Ghiacciaia l’ha distrutta, non ho potuto recuperare nemmeno il corpo, ma forse è stato meglio così. Riesco ancora a ricordarla quando era viva anche se a volte non ricordo il colore specifico dei suoi occhi, oppure quello della sua pelle.” Ammise sincero. “Penserai che sono ingrato, ma non potevo continuare a vivere nella sua ombra, bisogna andare avanti, sempre avanti.” Doveva procurargli dolore quel ricordo eppure si mostrava positivo, ottimista ed allegro.

    “Chan non è un degenerato come me, per fortuna. E mi dispiacerà non vederlo diventare un uomo, ma faccio tutto per il suo bene. Lord Sirion mi aiuterà e così potrò assicurarmi che lui e gli altri ragazzini orfani vivano una vita migliore della mia lontani dal Distretto dei Non Elfi.” Doveva avere un piano, ma la Felinide non capiva esattamente cosa volesse da Lord Sirion.

    TINUVIEL
    Il Quarto Padrone le sorrise, un sorriso dolce, gentile e comprensivo. “Balliamo, dama Tinuviel? Così potremo conoscerci meglio.” Suggerì l’elfo e con cortesia la portò al centro della sala. Era un bravo ballerino, come tutti gli elfi, ma sapeva destreggiarsi bene e nel toccarla non fu mai scortese riservandole un rispetto notevole.

    “So che siete un Mastro Armaiolo e che vostra madre spera di vedervi sposata prima della fine dell’anno.” Le sussurro sincero e diretto. “Metterò subito in chiaro le cose, Dama Tinuviel, non sono interessato ad una moglie e non mi interessa avere dei figli. Quando morirò cederò il mio rango ad una persona di fiducia che possa continuare le mie idee politiche.” La fece volteggiare continuando a sorridere cortese. “Spero di non dare troppo dispiacere a voi o a vostra madre, ma non mi sono sposato fino ad ora e non sono intenzionato a cambiare stile di vita per soddisfare i curiosi.” Era sempre gentile, ma aveva anche un carattere forte e deciso. Era molto affascinante, ma considerava la sua libertà più importante rispetto ai desideri delle famiglie nobiliari di Torvael.

    “Ho deciso di partecipare a questa serata solo per rispetto nei confronti del Terzo Padrone, condivide le mie stesse idee politiche riguardo i non elfi e dato che siamo in minoranza a pensarla in questo modo abbiamo il dovere di supportarci a vicenda.” Aveva qualcosa in mente, Tinuviel ebbe quella sensazione mentre parlava. “Vostra madre mi ha detto che la politica non vi interessa, mi ha descritto un quadro piuttosto frivolo sulla vostra persona e temo sia stata ingiusta con voi. Sbaglio?”

    #6077
     Elan 
    Partecipante

    Nirai rise alle sue parole, e agitò le orecchie come se stesse riflettendo. “Ci sono!!” esclamò dopo un po’ come se avesse avuto la rivelazione del secolo. “I tatuaggi! Ma certo, devono essere stati per forza quelli, non c’è altra spiegazione logica!”
    Rise di nuovo, tracciando con un dito la linea dei tatuaggi sul suo volto, prendendolo in giro.
    “Bel trucchetto per sedurre delle povere Felinidi indifese!”

    Ma smise di ridere quando lui parlò della moglie. Lo strinse maggiormente. Lui non sembrava triste, ma il ricordo doveva farlo sicuramente soffrire.
    “Mi dispiace…” disse a voce bassa. Non era per niente brava in quelle cose, non aveva mai confortato nessuno, anche se lui non sembrava precisamente il tipo che dovesse essere confortato.
    “Hai ragione sul dover andare avanti, ma deve essere stata dura, soprattutto per Chad…”
    Scosse la testa, quella storia della ghiacciaia le piaceva sempre meno, ma cercò di cambiare discorso puntandogli un dito sul petto con fare accusatorio.
    “Bada bene di non farti catturare, tu. Poi mi toccherebbe radere al suolo l’intera città per venirti a salvare!”

    Fece un sorriso dolce, ma alzò un sopracciglio incuriosita alle sue ultime parole.
    “Visto che abbiamo appurato che non sono io il pagamento che vuoi chiedere a Lord Sirion…” rifletté, quasi scoppiando a ridere vista la situazione. “Che cosa vuoi chiedergli?”
    Doveva avere in mente qualcosa che riguardava Chad e gli altri bambini, ma non capiva cosa, ed era troppo curiosa per non chiedere.

    #6078
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Che bel sorriso il Quarto Padrone le sembrava onesto e piacevole qualcuno con un sorriso del genbere non poteva che essere una brava persone, era un bene per Torvael, e non poteva non esserlo con le sue opinioni sui non-elfi. “con piacere” fece una lieve riverenza prima di inziare a danzare.

    Ascoltò tutto quello che il Quarto aveva da dirle, ovviamente sua madre sperava che si sposasse, un matrimonio politico per aiutare il futuro degli Ionnathithil forse resterà delusa perché la persona che Tinuviel desidera sposare non farà fare alla casata tutti i passi che lei spera.
    Dopo quello Tinuviel ammirava ancor di più mastro Earthshield, non solo voleva contrastare la follia e degenerazione del quartiere chiuso ma era abbastanza forte da ignorare le pressioni di tutta la nobiltà *e non vuole sposarsi, e teme di avermi delusa non sapendo che invece che niente poteva rendermi più felice. oh dee è la prima volta che sono contenta di non poter sedurre qualcuno di libero ed adatto ai miei standard*.

    Oh sì, lavorare il metallo in quel modo è una delle mie passioni,” sussurro a sua volta continuando a sorridere, un sorriso aperto e luminoso quella serata stava di nuovo migliorando ed il pensiero dell’effetto che quei sorrisi potevano avere sulle speranze della madre non la preoccupava per niente “vi ringrazio della vostra sincerità in questo. E no, non sono delusa. Io sono qui per una serata piacevole e conoscervi, forse sarebbe iniziato qualcosa ma pensare a quello mi rendeva piuttosto nervosa… perdonatemi non ho mai davvero pensato di essere interessata ad un uomo abbastanza da sposarlo” trovando quello giusto Tinuviel avrebbe sì potuto avere un marito ma la cosa era davvero difficile e lei non aveva mai davvero pensato a quello, una moglie dagli occhi di smeraldo invece sarebbe perfetta.
    Il fatto che le sue preferenze non avrebbero deluso il suo accompagnatore per quella serata la aiutavano molto nel permetterla di godersela senza stare fra le braccia di Altarael, non sopportava di dare idee ed impressioni sbagliate quando si tratta di corteggiamento e sentimenti, l’amore e le cotte non corrisposte erano un dolore che non voleva dare a nessuno, l’aveva provato solo una volta ma era stato sufficiente ad odiare l’idea di causarlo.

    Crescendo mi sono trovata sempre più contraria al modo in cui trattiamo i non elfi, e la politica era una delle cose di famiglia a cui ho cercato di allontanarmi. A mia madre può sembrare frivola la mia vita negli ultimi anni quello che le ha detto è vero anche se probabilmente estremizzato. Ho lasciato la città per essere una cacciatrice ed una cantastorie, e un armaiola migliore, lei non ha mai approvato le mie preferenze ma in fondo neanche io volevo ammettere di stare cercando qualcosa che avevo ma poi ho perduto”. fece un sospiro leggero, come sarebbe stata la sua vita senza quel dolore di anni fa, molto diversa di certo e probabilmente non sarebbe stata la teatrante che è ora, o la seduttrice quasi perfetta. *Sarei stata la moglie di Naltaniel?*

    #6079
     Mordoth 
    Partecipante

    Gli stava davvero chiedendo quello che sperava? Gant strabuzzò gli occhi ma poi si fece dubbioso e prese a guardarlo come se volesse aprirgli la testa per leggere cosa c’era dentro.
    Intanto il tentacolo aveva cambiato obiettivo sotto i vestiti, a volte si muoveva con volontà propria. Raggiunse una boccetta metallica con un’incisione logora.
    Il nano a quel contatto si fermò assorto e dopo un attimo, con un sorriso poco rassicurante, annuì a Lord Sirion.
    Con la coda dell’occhio vide avvicinarsi un cameriere con un vassoio pieno di calici, in un lampo ne agguantò uno e lo diede in mano al suo “padrone”. Tirò fuori la boccetta metallica e ne versò poche gocce nel calice, aveva la lingua fuori tanto era concentrato a contare le gocce dello strano liquido verde smeraldo che usciva dalla boccetta.
    Fece sparire la boccetta e prese il calice. Lo roteò lentamente con la mano per mescolare bene il tutto. Aveva un’aria molto competente, anche se l’insieme del vestito rendevano il tutto molto buffo. Un minuto buono dopo annusò attentamente il liquido e riconsegnò il calice a Lord Sirion.
    “Un dono per il Quinto Padrone, da parte dell’esotico valletto di Lord Sirion.” Enunciò il nano. “E’ bombardino, voi ne avete sperimentato gli effetti durante il viaggio fin qui. Ma era mescolato con birra nanica di ottima qualità, non garantisco che possa essere altrettanto buono con questa vostra brodaglia scialba. Ma di sicuro movimenterà la serata del Quinto Padrone.”

    #6099
     Meeme 
    Partecipante

    GANT
    Lord Sirion sorrise. “Io avrei suggerito della conversazione brillante, ma anche farla ubriacare potrebbe essere divertente.” L’elfo annusò il preparato fatto dal nano cerando di analizzarlo. “Promettete che non le farà del male…” stava per aggiungere altro quando nella sala cadde l’oscurità, un’oscurità magica.

    Tra le voci di stupore e quelle un po’ spaventate degli invitati più giovani si udirono delle voci che gridavano con ferocia: “Morte ai Padroni!” seguite da urla spaventate e rumori di lame che tagliavano carne e muscoli.

    NIRAI
    “Se ti fa sentire meglio puoi dare la colpa ai miei tatuaggi che ti hanno stregata! Non mi offendo, lo prometto!” Si stiracchiò e poi sbadigliò sonoramente ancora un po’ provato, ma sorrise alla sua dimostrazione di preoccupazione. “Non mi farò prendere, sono bravo a scomparire dovesse servire e poi non ho intenzione di usare la mia magia in modo imprudente. Stanno arrivando tempi oscuri per Torvael ed io ho intenzione di sopravvivere alla tempesta.” Le rispose facendo l’occhiolino.

    “Il tuo Lord Sirion ha libero accesso all’esterno della città, userò lui per contrabbandare alcune cose fuori Torvael. Hai visto gli orfani, no? Li farò uscire dalla città, Chad compreso, non voglio che passi la sua intera vita come schiavo di qualche Padrone. Una volta fuori i druidi si occuperanno di loro e li manderanno in altre città. Almeno avranno un futuro migliore del mio e di quelli che resteranno.” C’era ancora qualcosa che non voleva dirle, non perché non si fidasse di lei, ma per timore di metterla nei guai.

    TINUVIEL
    Il Terzo Padrone sembrava lieto quanto lei di non averla delusa. “Cerchiamo di rendere piacevole questa serata con qualche ballo, bei sorrisi e cortesie. Abbiamo la nostra vita da vivere a prescindere da quello che pensano gli altri di noi.” Sorrise gentile e ballò con lei con trasporto, ma con il cuore molto più sereno.

    “I Non-Elfi stanno organizzando qualcosa, ci sono stati alcuni tumulti, niente di grave, ma qualcosa mi fa pensare che questi disordini siano solo l’inizio di qualcosa di molto più grave.” Stava per aggiungere altro, quando nella sala cadde l’oscurità, un’oscurità.

    Tra le voci di stupore e quelle un po’ spaventate degli invitati più giovani si udirono delle voci che gridavano con ferocia: “Morte ai Padroni!” seguite da urla spaventate e rumori di lame che tagliavano carne e muscoli.

    #6100
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    E Tinuviel continuò a ballare con il Quarto Padrone, ed anche se quella sera avrebbe deluso sua madre poiché nessuno dei due intendeva sposare l’altro, almeno avrebbero avuto una serata piacevole alla faccia dei pettegolezzi e delle famiglie impiccione “danza e canto rendono tutto migliore” rispose l’elfa senza mai distogliere lo sguardo dal suo accompagnatore, ma tenendo l’orecchie tese verso le altre conversazioni sperando di origliare qualcosa di utile.

    Tentò poi di rispondere ma l’attacco la interruppe “pensavate giusto” disse sottovoce ed indispettita colta brevemente dal panico per quell’oscurità così completa e repentina spalanco gli occhi per un pensiero improvviso e doloroso *devo proteggerli, non posso pederli*.
    Sfortunatamente non aveva armi con se, non era solita portarne alle danze di gala, quando le frequentava, e c’erano le guardie per quello ma nella sorpresa qualcuno era già ferito o peggio, ancora fra le braccia del Terzo per la paura dalle labbra le sfuggì un nome “oh Altarael” sperava che stesse bene… se le strappano il suo capitano non avrebbe avuto pace prima di averli cacciati come animali e sterminati.

    Tinuviel iniziò un canto sull’alba e la speranza, intonando le note in modo chiaro ed epico e completando con la solita grazia i gesti arcani necessari ad richiamare una luce intensa come il giorno più splendente.

    [Tinuviel usa luce solare per negare l’oscurità]

    #6114
     Elan 
    Partecipante

    Nirai storse il naso in una smorfia buffa e divertita.
    “Non è una scusa! Sono stati sicuramente i tuoi tatuaggi, non c’è nessun altra spiegazione valida!”
    Chiuse per un attimo gli occhi. Le sembrava quasi impossibile di essere preoccupata per lui, eppure era davvero così.
    “Sarà meglio per te che non ti faccia prendere!” disse, guardandolo e cercando di mascherare la preoccupazione dietro un tono burbero.
    “Se no poi mi toccherà trovarti e picchiarti!! Decisamente troppa, troppa fatica.”
    Lo stava prendendo in giro per sdrammatizzare, ma la sua voce tradiva il suo stato d’animo.

    Però ascoltò con attenzione i suoi piani per far fuggire i bambini, e non poté fare a meno di sorridere perché si trattava della cosa più dolce e premurosa che avesse mai sentito.
    “Ma dov’è finito il maledetto ubriacone che volevo ammazzare di botte? Tutta questa dolcezza finirà per farmi sciogliere!”
    Esclamò prendendolo in giro.
    Quindi sorrise più dolce.
    “Hai davvero avuto un’idea stupenda. Però…” esitò, mordendosi un labbro, perché non voleva dare l’impressione di immischiarsi in cose che non la riguardavano.
    “Credo che dovresti andare con loro.” disse infine, abbassando il tono come se fosse imbarazzata a proporlo.
    “Chad ha già perso un genitore, perdere anche te…” scosse la testa. “Potrebbe persino rifiutarsi di andare, senza di te.”

    Erano piani in cui lei si sentiva un po’ solo un’intrusa capitata un po’ per caso, in realtà, e sicuramente non aveva diritto di mettere parola su nulla. Ma la sua preoccupazione era reale, e non era così stupida da non capire che c’era dell’altro sotto.
    Gli puntò di nuovo un dito accusatore sul petto.
    “Non credere che non mi sia accorta che mi nascondi qualcosa comunque!” disse, senza però insistere perché glielo rivelasse.
    Nonostante tutto, lei non era praticamente nessuno in tutta quella storia.

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