Storia di altri Romei e di altre Giuliette…

Questo argomento contiene 450 risposte, ha 5 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 3 anni, 11 mesi fa.

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  • #6003
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    aveva sempre pensato che sua madre non avesse approvato Naltaniel perché due ragazze insieme erano uno sconvolgimento estremo ed assoluto della morale, ma l’espressione che fece la colpi al cuore e provò un dolore quasi fisico, dovette impegare tutte le sue doti per non cambiare la propria *è diventata così fredda la donna che mi ha insegnato a cantare e cacciare, non credevo che avrebbe disdegnato così tanto quei giorni in cui ero davvero felice ed innamorata* costringendo i propri occhi a non versare una lacrima *oh dei! semplicemente muovendo il naso mi ha dato dei pensieri terribili che non avrei mai voluto fare nei suoi confronti, che sia stata lei a spingere Nalthaniel a lasciarmi? no no no non è possibile, mio padre potrebbe fare qualcosa del genere ma non lei! NON LEI! zitta mente non fare scherzi o mi ubriaco insieme al nano tentacolato*.
    ed ora il panico, panico cieco e profondo, si costrinse a calmarsi usando varie tecniche che usava prima della caccia e degli spettacoli, non era certo il momento di comportarsi come una bambina! era Tinuviel Ionnathithil ed avrebbe preso la sua famiglia per le palle ed ottenuto quello che voleva, sarà diventerte usare le loro lezioni contro di loro e quasi si sfrego le mani con un ghigno come la caricatura di un cattivo delle storie.

    sì madre sarà la vostra dama e tenterò di farmi piacere dal Quarto Padrone, non penso che i gemelli tenteranno mai di sedurre la Quinta” disse alla madre con tono neutro *dannazione, ed ora ho voglia di provarci io giusto per ripicca, ma mi immagino lo scandalo se mi trovano fra le gambe di Rosaline Wisewill* le sue conquiste avevano sempre urlato molto l’apprezzamento per le sue abilità con la lingua e sarebbe stato difficile non essere scoperte.

    Proprio una dimora da padrone, si chiese quanti schiavi servano per mantenerla così splendente, almeno oltre ad uno sfoggio di ricchezza era anche di squisito buon gusto. A Tinuviel non piacevano le cose eccessivamente eccessive che ti fanno desiderare di immergere gli occhi nell’alcool.
    *Ohh che carino il nano così elegante, se quell’ubriacone fa danno lo sbarbo ma non c’è Nirai, forse non voleva rischiare di finire nuovamente in gattabuia, con lei qua avrei davvero fatto qualcosa di eccessivo tipo implorarla di tenermi a ga.. Uffa in quella carrovana l’unico normale era Sirion*

    sì madre eviterò di passare troppo tempo con loro” continuo placida come un laghetto ma internamente esasperata ed irritata *dopotutto sono solo qualcuno che ho promesso di aiutare ed i fratelli che non vedevo da troppo per colpa della mia idiozia* “e Lord Quarto non vedrà l’ora di togliermi questo vestito” aggiunse sottovoce tanto per sfogarsi un poco, i sospetti sulla madre l’avevano turbata ed evitò di guardarla troppo mentre si avviava a fare conversazioni false con le nobili.

    Salutò amabilmente Lord Sirion sorridendo a sua volta, le piaceva davvero come amico, e la spiegazione sulla scaletta della serata era davvero utile *aperitivo, danza, cena eccessiva e balli noiosi. Yay la giornata più eccitante della mia vita*.
    Userà l’aperitivo per esplorare *non troppo che non posso perdere la prima danza con mio futuro sposo, ipotetico con virgolette e tutto il resto,* infatti l’elfa dai capelli dorati iniziò ad aggirarsi fra la folla di nobili facendo brevi saluti amichevoli soprattutto a chi conosceva più o meno della sua età, gesti eleganti ed inchini comportandosi da perfetta damina elfica e nobile mentre cercava luoghi più appartati e belle elfe da irretire senza creare il minimo scandalo prima di dedicarsi completamente a Lord Caleb.

    *ho davvero bisogno di ammazzare o scopare qualcuno*

    #6004
     Elan 
    Partecipante

    Nirai storse il naso a quelle parole.
    “Dovresti dare un’esempio migliore a tuo figlio. È un bambino carino, si meriterebbe di meglio.”
    Non sapeva nemmeno perché stesse parlando così tanto, avrebbe solo dovuto andarsene e non pensare più a tutta quella storia. Non capiva nemmeno perché non ci riuscisse…
    “Hai organizzato tu il rifugio dei bambini?”
    Sperava che non si sentisse troppo dalla sua voce, però era… Colpita. L’atteggiamento che teneva non le piaceva, però non poteva negarne i vantaggi.

    Però le scappò un mezzo sorriso alla proposta del suo patto, e gli strinse la mano, anche se con un poca di reticenza.
    “Affare fatto. E… Mi dispiace. Forse non sei poi la persona cattiva che credevo. esitò per un attimo con la mano nella sua, guardandola con una certa malinconia prima di ritirarla. “Non mi piacciono gli umani. Sapete essere cattivi e spregevoli, e fare… Tanto male, quando volete. Ma forse non siete tutti così male… Quando volete.”
    Fece un messo sorriso, malinconico, perché tutte le sue certezze erano crollate una alla volta in quella città maledetta, e perché continuava a sentirsi in difetto nei suoi confronti, nonostante tutto.
    “Credevo che gli elfi fossero migliori… Ma questa città mi sta dimostrando il contrario…”
    Fece una smorfia di disprezzo, che si trasformò in una di incredulità alle ultime parole di Wallach.
    “Sei… Impossibile!!” esclamò, come se non potesse credere che lo avesse detto suo serio. Ma era meno astiosa del solito, e più divertita.

    #6005
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    “Chad è un bambino sveglio, ha preso da sua madre, sa che non deve prendermi troppo sul serio!” sorrise e non sembrava offeso con Nirai per aver tirato fuori l’argomento “figlio”. “Non da solo, Nirai… Mi ha aiutato Marethari, la Guardiana.” Ammise sincero non volendosi prendere il merito di tutto.
    Si strinsero la mano e Wallach le ammiccò divertito.
    “Gli umani non sono cattivi. Nirai, così come non lo sono gli elfi. Giudicare un’intera razza per le colpe di qualche mela marcia non è da me e forse non dovresti nemmeno tu.” Le disse con gentilezza.

    “Ognuno ha i suoi segreti e capisco che tu abbia sofferto molto a causa di qualche umano che ti ha fatto del male. Io non sono come quel umano, io non ti farò del male…” Sorrise ed i suoi occhi azzurro chiari sembravano davvero sinceri. “Ammetto che un po’ di violenza nel sesso non mi dispiace, ma nei limiti della decenza! Se vuoi mettermi morsa e briglie, cavalcarmi e frustarmi come uno stallone potrei anche dire di no…” Rise perché sapeva che quei discorsi l’avrebbero messa a disagio o fatta arrabbiare. “Ma so essere gentile anche io, quando serve e con persone che si meritano gentilezza.” concluse facendole l’occhiolino.

    TINUVIEL
    Tinuviel sospettava di sua madre, ma non poteva esserne certa e lei non avrebbe mai ammesso di aver persuaso l’amante a lasciare la figlia sotto chissà qualche minaccia.
    La barda si congedò, pensierosa, eccitata e pronta ad ammazzare qualcuno, da Lord Sirion e Gant per dirigersi nel cuore di quella festa.

    Gli elfi sapevano come organizzare una serata di gala a differenza del resto delle razze, elfi ed elfe conversavano amabilmente sorseggiando del delicato vino costato un intero stipendio da bracciante nei loro abiti splendidi e lussuosi. Lei non era da meno e molti sguardi si levarono mentre passava, qualche elfo le propose anche di unirsi a lui nella conversazione, ma lei li ignorò. Maschi ne aveva visti fin troppi e la sua preda doveva essere una splendida elfa dagli occhi di smeraldo.

    Lanciò sguardi e si mosse con eleganza sublime nella sala quando si accorse di essere osservata a sua volta. Una bellissima elfa in abiti da capitano delle guardie la stava guardando con vivo interesse. Tinuviel incrociò il suo sguardo, occhi verdi come piacevano a lei e la donna si leccò le labbra voluttuosa mentre la spogliava con gli occhi. Fece qualche passo verso la barda e si esibì in un perfetto inchino militare mentre si presentava. “Altarael Anori, Capitano delle Guardie di Torvael.” pronunciò con orgoglio perché quella degli Anori era una famiglia ricca e discretamente prestigiosa anche se mai quanto quella di un padrone.
    “Credevo che fosse una serata noiosa, ma guardandovi… sono davvero felice di essere venuta.” Sorrise, un sorriso luminoso con denti perfetti e labbra piene.

    I capelli biondi erano perfettamente curati e la divisa militare non riusciva a nascondere le forme morbide del suo seno e del suo bacino. “Siete qui per ballare e conversare come noi tutti?” domandò divertita continuando a guardarla con vivo interesse.

    #6006
     Elan 
    Partecipante

    Non sapeva nemmeno lei perché né come fosse possibile, ma Nirai iniziava a sentirsi un poco più a suo agio. Era tranquilla, aveva persino sorriso, e mentre Wallach parlava del rifugio lo guardava con una sorta di ammirazione.
    “Avete fatto un bel lavoro…” ammise, sincera e schietta come sempre. Non era nella sua natura stare a pensare a quel che diceva. Quando offendeva qualcuno, la maggior parte delle volte lo faceva senza accorgersene.

    Ma si incupì vagamente quando lui parlò degli umani che non necessariamente erano cattivi.
    “Sto… iniziando… a vederlo.” lo guardò, si stava riferendo a lui anche se non lo disse ad alta voce. “Non avevo mai conosciuto altri umani, né altri elfi.” spiegò con un po’ di malinconia della voce. “Lasciai il mio villaggio con questo ragazzo… era una compagnia. Mi disse che avremo visto insieme tante città e tante meraviglie, e io volevo solo vedere il mondo. Visitammo una città stupenda, forse anche più bella di questa… quando veniva sera ogni finestra sembrava un piccolo diamante! Me ne aveva anche regalato uno, di diamante, una collana bellissima..”
    Storse le labbra con rabbia.
    “Era un collare, ma io non lo avevo capito… Quando mi disse che mi avrebbe portato a vedere una gemma ancora più bella, lo seguii incantata, aprii le porte che mi chiese di aprire… e fui il suo capro espiatorio quando ci catturarono. Era un ladro, e io ero diventata sua complice come una stupida.”
    Era arrabbiata con se stessa per non averlo capito, e ancora di più verso di lui perché l’aveva costretta a tutto quello. Con una certa riluttanza, però, mostrò le terribili ferite che aveva al posto delle unghie.
    “Il signore a cui apparteneva la gemma non prese molto bene la notizia, e mi privò dei miei artigli…”
    Non sapeva perché gli avesse raccontato tutto quello, non ce n’era motivo in realtà, la sua voce era stata più ferma di quanto non avesse mai creduto. Era la prima volta che lo raccontava, e il ricordo le causava solo tantissima rabbia, nient’altro.

    Ma alle sue ultime parole si alzò di scatto, disgustata e infuriata.
    “Non so cosa diamine mi sia saltato in mente di venirmi a fare prendere in giro da un depravato come te!” esclamò irata.
    Non sarebbe mai dovuta venire, non avrebbe mai dovuto chiedergli scusa, né guardarlo ammirato, né raccontargli nulla!
    “Sei un porco, della stessa pasta del capitano delle guardie! Probabilmente è per questo che vi trovate tanto bene insieme!” rabbrividì al pensiero, e lo stava di nuovo attaccando con cattiveria e senza motivo.

    #6007
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    “Necessità, virtù! Avevamo bisogno di trovare un posto ai bambini in modo da renderli invisibili agli occhi dei Padroni.” raccontò sovrappensiero.
    Rimase in silenzio ad ascoltare lo sfogo ed il racconto triste della felinide, alla fine fece un passo verso di lei e le sorrise, un sorriso dolce e comprensivo.
    “Alcune persone sanno essere molto crudeli. ” sussurrò facendo un altro passo verso di lei. Nirai ebbe la sensazione che lui stesse per abbracciarla, ma che all’ultimo cambiò idea.

    Wallach fece per prenderle le mani, ma prima la guardò per capire se poteva toccarla. “Devi averti fatto molto male e non solo qui… ” scosse il viso osservando le sue mani. “Ma qui…” E le indicò il cuore con un sorriso gentile.
    “ Esistono anche persone buone che non ti faranno del male, Nirai. Hai solo bisogno di incontrarne qualcuna e prima o poi queste ferite passeranno.” Sospirò e si accarezzò i capelli ancora umidi.

    “Ti abbraccerei, ma sono praticamente nudo ed il contatto con un bel corpo femminile potrebbe causare qualche incidente al piano di sotto! Ci tengo a restare integro!” Rise e sembrava davvero un tipo estremamente allegro che scacciava via ogni tristezza ed ogni dolore. “Sono un buon ascoltatore! Un po’ maniaco, lo ammetto, ma il sesso mi piace, non posso farci nulla!” Fece giusto una smorfia quando si sentì paragonato all’elfa capitano delle guardie. “Io non sono come lei. Se pensi che io sia come lei allora non hai capito niente di me e di quello che sono e che faccio.” Divenne serio e sembrò indeciso prima di continuare. “Mi hai raccontato un tuo segreto, adesso è il mio turno… Torvael è forte grazie alla magia, ma non esistono non-elfi in città che siano in grado di utilizzarla. Gli Elfi pensano che sia perché siamo inferiori a loro, ma non è questo il motivo… Gli Arcanisti non Elfi vengono catturati e mandati alla Ghiacciaia dove perdono i loro poteri. Montague era uno di loro… ed io… anche io sono un mago e farò di tutto per sopravvivere mantenendo la mia magia e la mia mente.” I tatuaggi sul suo volto si fecero più intensi mentre tra le mani lasciò scorrere del potere arcano per dimostrarle che non stava mentendo…

    #6008
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Tinuviel con gran sforzo decise di mettere da parte i suoi sospetti, in fondo ormai era abituata a spingere pensieri sul fondo della mente per non essere distratta mentre faceva qualcosa che richiedeva la sua attenzione completa, qualcosa di importante o qualcosa di eccitante e se aveva qualcosa da dire a riguardo quel gala sarebbe stato entrambe le cose!

    Le feste ed i gala, il modo in cui venivano perfettamente organizzati, era una delle poche cose che le piacevano degli Elfi di Torvael e mentre navigava nella folla di nobili spocchiosi e dame affettate si godeva il lusso nel quale era nata, cercando almeno per un poco di sfuggire alle promesse fatte riguardo a quella sera oh le veniva davvero voglia di essere al centro dell’attenzione e di narrare le gesta di nobili eroi e grandi battaglie ma non facendosi fermare a lungo dai tentativi di attaccare bottone continuo per la sua strada, assaggiando quel vino nobile quanto chi lo stava bevendo.

    Studiando i volti dei presenti con il suo sguardo affilato ed allenato a cogliere i dettaglia nella caccia e nella seduzione in cerca di quegli occhi che desiderava ardentemente di vedere in una folla anche un poco noiosa, il cuore le fluttuò nel petto quando si accorse di essere osservata.

    Si voltò a sua volta ed vedendo quell’elfa così bella, addirittura un capitano delle guardie, era proprio come le piacevano forte, bella e determinata, doveva esserlo per aver raggiunto quel ruolo. E il suo cuore per un attimo si fermò paralizzato anche lui da quella perfetta visione *proprio chi stavo cercando, e forse per una volta sarò io la preda di questo gioco, se non fossi qui per Lord Caleb questa sarebbe tutta la mia serata* osservò senza concentrarvisi davvero la lingua che passava sulle labbra, era troppo concentrata sui due smeraldi stupendi che le avevano catturato lo sguardo *ma cercherò di fare in modo che questo sia solo il primo incontro non perderò anche lei… sto pensano come una ragazzina eccitata alla sua prima cotta? probabile ma non mi dispiace* e riconobbe il modo in qui la spogliava con lo sguardo, Tinuviel l’aveva fatto a sua volta con molte donne e non solo Elfe.
    Le venne fugacemente in mente un umana, anche lei bionda, avventuriera che aveva seguito in un paio di avventure anni orsono per poi cantarne le gesta in battaglia e fra le lenzuola, ma solo un attimo non era certo il momento di pensare al passato mentre aveva un perfetto presente davanti a lei pronta a farla sua *Ieri è storia… domani è un mistero… oggi è un regalo ed è per questo che si chiama presente.*.

    Quell’inchino, o dei quell’inchino la fece bagnare giusto un pochino, e che nome splendido e conosceva la famiglia Anori, anche se era certa che per sua madre non sarebbe comunque stata abbastanza importante o ricca, *ormai ha deciso di essere parente di un Padrone ed io sono la sua unica occasione per esserlo* penso rattristata ma solo per un attimo prima di rispondere all’inchino con uno molto femminile ed elegante.
    Anche la sua voce era sublime, col giusto livello di orgoglio necessario se sei un elfa come lei, sperava che avesse anche idee simili alle sue riguardo ai non-elfi “Tinuviel Ionnathitil, mastro armaiolo” poiché anche lei andava molto fiera delle sue abilità “credevo la stessa cosa, ho accettato solo per una promessa fatta alla famiglia dopo una lunga lontananza.. ma ora vedo che accettare è stata la mia scelta migliore degli ultimi decenni” e quel sorriso quei capelli *Tinuviel datti un contegno, non vuoi certo lasciarti conquistare così facilmente non sei quel genere di donna* e per poco non fece letteralmente le fusa al complimento che ricevette *miao purrrr*.

    Tinuviel trovava difficile non concentrarsi su quelle forme splendide pochi secondi ed era già completamente rapita ed attratta *mi immagino i suoi addominali* “si sono qui per questo” come poteva dirle del suo appuntamento con il Quarto? in quale modo avrebbe potuto usare quell’informazione per non farla allontanare definitivamente, di certo comprendeva il dovere verso la famiglia e assolvere alla richiesta di sua madre non le impediva di trovare interesse in un altra persona che non fosse Lord Caleb, certo aveva reso piuttosto chiaro come a le interessasse soltanto un matrimonio politico, la felicità della figlia ormai era secondaria, forse questo era colpa sua e del suo allontanamento ma avrebbe fatto le sue danze col Padrone e rivisto Altarael.
    Chissà se ballare con un capitano delle guardie, un capitano donna, contava come scandalo, e le sue braccia dovevano essere forti e comode.

    *e per i desideri politici di mia madre ma quello è secondario ora” sorrise, o se sorrise, uno dei suoi sorrisi più smaglianti che dicevano quanto fosse contenta di essere tornata in tempo per quel gala, per essere lì davanti a lei, di sentire la sua voce e guardarla negli occhi.

    Che distrazione eccitante.

    #6009
     Elan 
    Partecipante

    Nirai lo guardò avvicinarsi e tirò indietro le orecchie allarmata, senza però mostrare i denti né ringhiare. Aveva l’impressione che volesse abbracciarla, gli avrebbe fatto fare un altro bagno fuori programma se solo si fosse azzardato, ma alla fine parve cambiare idea e provò solo a prenderle le mani.
    Sicuramente, in un’altra occasione anche quello avrebbe rappresentato un bagno fuori programma per lui, ma in quel momento stava mettendo a nudo i suoi ricordi, e lo lasciò fare.
    “Tenere tutti lontano è più facile…” spiegò, abbassando lo sguardo come se sapesse che quel comportamento era sbagliato. “Sono stati due elfi a salvarmi e a curare le mie ferite. Pensavo potessero essere tutti come loro, ma mi sbagliavo, nuovamente. Forse esistono davvero persone buone al mondo, ma rischiare è doloroso…”
    Lo guardò per un lungo istante prima di distogliere lo sguardo.

    Aveva fatto un’altra battuta, e lei si sentiva rassegnata di fronte a quel continuo scherzare. Avrebbe voluto ridere e strozzarlo al tempo stesso, non sapeva nemmeno lei il perché. Ma, di sicuro, riusciva a farla sentire in colpa per averlo trattato male.
    Perché in quell’occasione l’aveva fatto davvero apposta, per ferirlo, e forse ci era riuscita davvero.

    “Non lo penso davvero…” disse alla fine, quasi a bassa voce, serrando i denti come se le fosse costato uno sforzo immenso. No, non lo pensava. Il Capitano era disgustoso e depravato, godeva nella paura e nella sofferenza che causava in chi aveva paura. Il solo ricordo di quegli occhi le faceva rizzare tutti i peli fin sopra la testa.
    Lui, nonostante tutto, era stato gentile. Era gentile anche in quel momento. O per lo meno lo sembrava.
    Quelle parole le aveva aveva dette solo per ferirlo e fargli male, perché le faceva saltare i nervi e perché si sentiva più sicura a tenerlo lontano. E, forse, c’era riuscita.
    “Per i Felinidi il sesso non è un tabù, o qualcosa di cui vergognarsi o… beh, qualsiasi altra cosa.” spiegò alla fine, tornando a tranquillizzare il tono. “Non ci vergognamo del nostro corpo, né di quello degli altri, chi ci paragona a dei gatti selvatici non sbaglia poi così tanto.” gli lanciò un’occhiataccia di ammonizione, come a sfidarlo a chiamarla di nuovo gattina se ne avesse avuto il coraggio. “Però, così… è esagerato!” si riferiva a tutte le sue perenni battutine. “Sminuisci qualsiasi cosa, e sminuire qualcosa è privarlo del proprio valore…”

    Si accorse di avere ancora le mani nelle sue, e tornò a guardarlo senza ritrarle mentre lui gli parlava della sua magia.
    Le stava confidando molto più di un semplice segreto, era qualcosa da cui dipendeva la sua stessa vita, e Nirai si bloccò per un attimo a fissarlo quasi incantata mentre i suoi tatuaggi si illuminavano.
    “E’ un dono bellissimo…” disse a mezza voce. “Non mi meritavo di conoscere una cosa così preziosa. Continuo a trattarti male anche se…”
    Scosse la testa. Si stava rendendo ridicola come non era mai successo.
    “Gli elfi di questa città sono dei mostri a trattarvi in questo modo. Non ne hanno alcun diritto…”

    #6010
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    Lui continuava ad osservarla comprensivo. “So che è più facile, ma chiediti se è anche giusto soffrire la solitudine.” Le sorrise. “Io mi voglio fidare di te e per questo ho voluto raccontarti della mia magia. Potresti tradirmi e denunciarmi, è vero, ma rischiare con te mi sembra un prezzo giusto da pagare.” Chiuse un attimo gli occhi ed il tatuaggio smise di brillare.

    Doveva essere difficile nascondere la magia a Torvael, essere catturati significava la morte, oppure la prigionia nella Ghiacciaia e Nirai aveva visto gli effetti nella mente di Montague. L’umano rischiava la stessa fine eppure le aveva raccontato tutto fidandosi di lei completamente.
    “Gli Elfi di questa città non sono dei mostri, alcuni lo sono, altri aiutano la Resistenza e proteggono molti di noi. La Guardiana dei boschi è una di loro, ma anche il vostro Lord Sirion è un elfo buono. Mi fido di lui e per questo sono sicuro che accettando la mia richiesta non me ne pentirò.” Nirai ancora non sapeva cosa voleva chiedere in cambio del loro aiuto ed ora era certo che non riguardasse niente di sciocco o sconcio come aveva immaginato all’inizio.

    “Eppure mi sembri a disagio con me, forse perché sono un umano?” Le domandò divertito mentre cercava qualcosa da mettersi addosso. I muscoli con il freddo della stanza si erano inturgiditi disegnando le sue forme in modo netto. “Il valore che do al sesso è nullo, soprattutto quello fatto per sopravvivenza. È un mezzo che mi serve per superare le difficoltà di questa città. Non hai idea di quanto ecciti farsi prendere da una razza inferiore come la mia. Alcune Matrone vengono solo al pensiero!” Si rese conto che continuava a passare per un maniaco e storse la bocca in una smorfia buffa. “Forse sono un vero pervertito, hai ragione!”

    TINUVIEL
    Al Capitano delle Guardie brillarono gli occhi sentendo che era un’armaiola. “Ho una collezione di spade da mostrarvi, allora! Sono sicura che apprezzerete il filo, la lama perfettamente levigata ed il bilanciamento dell’elsa.” Sembrava davvero entusiasta del suo lavoro. “Sono una duellante e mi piace tirare di scherma nel tempo libero.” Doveva essere un’esperta in affondo visto il fisico atletico e sinuoso.

    Fermò un cameriere e prese da bere anche per Tinuviel, offrendole il bicchiere le sfiorò le dita con delicatezza. “Apprezzo questa bellezza che ci circonda, ma il motivo per cui partecipo a queste serate è per controllare che tutto sia calmo. Non possiamo permetterci altre morti, dopo la scomparsa del precedente Quinto Padrone.” Ammise sincera e sembrò apprezzare anche la schiettezza di Tinuviel riguardo il motivo per cui stava partecipando alla festa. “La Casata è importante. Dobbiamo mostrare il giusto rispetto per i nostri genitori, ma non per questo dobbiamo obbedire ad ogni loro capriccio.” La barda si rese conto che quel elfa era una vera predatrice, il linguaggio del corpo diceva molte cose ed Altarael era pronta ad un duello sia mentale, sia fisico.

    “I vostri abiti sono fatti indubbiamente per danzare. Immagino il volteggiare della stoffa nella sala da ballo e quello che immagino è piuttosto interessante.” L’elfa sapeva usare bene la lingua nel sottintendere molto altro, o forse era Tinuviel che era così eccitata da scambiare qualsiasi sua parola per un invito sessuale. “Danzare mi piace, è come combattere. Due corpi vicini, l’odore della pelle, la consistenza delle armi… Danzare è morire e vivere…” Sussurrò quelle parole con voce dolce come il miele e quegli occhi erano specchi di sensualità e peccato…
    “Apprezzare la danza è apprezzare la vita…” Sorseggiò il vino con quelle labbra fatte per baciare, trattenne il nettare in gola ed ingoiò in modo assolutamente eccitante. Tinuviel non aveva più dubbi riguardo il Capitano delle guardie: era una predatrice e lei la sua preda. Una preda che quel elfa voleva assaporare, succhiare, divorare e leccare in ogni dove. Doveva solo resistere alla tentazione di lasciarsi andare ed abbandonarsi tra quelle braccia e quella bocca vorace.

    #6012
     Elan 
    Partecipante

    Nirai fece una scrollata di spalle non troppo convinta.
    “Non è poi una sofferenza così grande, se non ci pensi. Specie se il paragone è dover soffrire in quel modo. Non voglio che succeda di nuovo.”
    Storse le labbra, le si era spezzata la voce a dire quelle cose, e non voleva farsi sentie in quel modo.
    Lo guardò, le faceva venire i brividi sentirlo parlare così, e abbassò di nuovo lo guardo.
    “Non mi conosci nemmeno…”
    E, forse la cosa peggiore, l’idea che potesse fare la stessa fine di Montague la disturbava terribilmente.
    “Non tradirò il tuo segreto, in ogni caso… Non voglio tu finisca nella Ghiacciaia.” si rese conto che la sua voce si era addolcita più di quanto non volesse. “Poi dove sarebbe il divertimento nel picchiarti personalmente? Voglio dire, te la devo far pagare, stavo pensando di farti fare un bagno fuori programma, ma almeno è una punizione divertente!!”

    Cercò di scherzare anche lei, ma era a disagio e le battute non le riuscivano bene. Non era brava a scherzare. Non era brava nemmeno a socializzare in realtà, ma scherzare in particolare sembrava particolarmente difficile.
    “Marethari è una ragazza gentile. L’ho vista, oggi, insieme a Muad’dib. Non capisco come sia potuto succedere che questa città sia cresciuta in questo modo, nonostante le persone che la abitano…”
    Scosse la testa. Il terzo e il quarto padrone volevano dare più diritti ai non elfi, c’erano elfi gentili… eppure la vita per i non elfi era comunque così.

    Però era vero. Lui la metteva a disagio.
    “Sì, deve essere perché sei un umano…” disse, insicura. Non che ne fosse particolarmente convinta, in realtà. Sospettava molto di più che centrasse quello che era successo nella stanza del Capitano delle Guardie, e il modo in cui l’aveva trattato.
    “E’ proprio questo il punto, comunque… non è giusto che tu sia costretto a… venderti… in questo modo, pur di sopravvivere.” fece una smorfia. Era il modo in cui ne parlava a darle fastidio, a renderla una cosa volgare e sporca. Era quello che aveva visto e che era successo a renderla una cosa volgare e sporca.

    #6013
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    Lui invece non sembrava affatto a disagio in compagnia della felinide, anzi, sembrava quasi che gli piacesse prenderla in giro e conversare con lei.
    “Non ti conosco, ma sono bravo a giudicare le persone. Conosci la sofferenza ed è per questo che voglio fidarmi di te.” Le sussurrò con voce più bassa del solito. Le diede le spalle ed andò a recuperare un paio di pantaloni da infilarsi anche se non si rivestì subito.
    “Mi dispiace metterti a disagio, Nirai, Io ti trovo piuttosto interessante e non mi dispiacerebbe esplorarti…” E la felinide sapeva benissimo di cosa stava parlando.

    “Quando si è tesi, preoccupati o stressati… il sesso è la migliore medicina.” La stuzzicò avvicinandosi di nuovo a lei e sorridendo, un sorriso seducente e provocatorio. “Mi sembri davvero tesa…” Nirai avverti l’odore di lui, sapeva di buono, il profumo del sapone si confondeva con quello della sua pelle calda. “Non c’è nessuna elfa a cui rendere conto qui. Siamo solo io e te e le nostre reciproche ferite.” Aveva un figlio, doveva aver avuto anche una moglie o una compagna, ma di lei non parlava…

    “Non mi sto vendendo in questo momento, lo voglio e basta.” La voce si era fatta più roca ed il linguaggio del corpo di lui diceva tutto. I muscoli erano più tesi, e c’era una scintilla di desiderio che accendeva quegli occhi chiari ed azzurri. Nirai non lo capiva, ma forse voleva davvero farla stare bene, senza un vero motivo, solo farla stare bene e godersi il momento senza pensare al perché. “Chiudi gli occhi e fidati di me, oppure allontanati e ti prometto che non ti importunerò più…”.

    #6014
     Elan 
    Partecipante

    Nirai tirò un respiro quando lui si allontanò, non era tanto di sollievo, ma si sentiva tesa, e non le piaceva per niente.
    “Ho passato gli ultimi due giorni a offenderti e trattarti male, e nonostante questo riesci a trovarmi interessante?” fece un piccolo sorriso, si stava rassegnando a quelle battute, avrebbe dovuto ucciderlo ogni volta che ne diceva una, altrimenti, e rischiava di non dover smettere più di picchiarlo.
    Fidarsi sarebbe stato bello, era passato tanto tempo dall’ultima volta che si era davvero fidata di qualcuno, deliberatamente e senza alcuna paura, ma non era sicura di riuscirci di nuovo…

    Quasi non si accorse che lui si era avvicinato di nuovo, ma le sue battute non erano più solo semplici battute, ora, e la sua voce calda la attirava, avvolgendola, rassicurandola.
    In un attimo sentì il cuore balzarle in gola iniziando a batterle talmente forte che credeva sarebbe scoppiato. Fece un passo indietro, istintivamente, e perse lo sguardo sul suo viso, e in una frazione di secondo le passarono in testa mille pensieri, paure e incertezze.
    Prima fra tutte, la domanda di come diamine si fosse andata a cacciare in quella situazione: era andata lì per evitare esattamente quello, e invece…
    “Sono davvero tesa…” disse in poco più di un sussurro, la voce appena spezzata.
    La sua pelle era così calda e profumata, i suoi occhi due laghi di ghiaccio.

    Non sapeva come fosse successo, ma voleva realmente stare lì, e perdersi in quegli abissi di ghiaccio senza pensare più a niente.
    Fece un passo verso di lui per eliminare la distanza che li separava, e appoggiò la fronte e una mano sul suo petto nudo, lasciando che il suo odore la avvolgesse.
    Aveva paura, forse l’avrebbe avuta in eterno, ma non importava.
    “L’unica cosa che conta è ciò che si vuole davvero. disse in un sussurro. “E io voglio fidarmi di te.”

    #6015
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Ohhh il modo in cui le brillavano gli occhi la rendevano ancor più bella, e Tinuviel non credeva fosse davvero possibile ma chiaramente si sbagliava *questa donna mi farà perdere la testa, ma immaginavo avrebbe apprezzato la mia arte, e ne ho nominata solo una!* poche cose erano più sexy di una donna bellissima in grado di apprezzare, ed usare, un ottima arma, elegante e bilanciata. “ne sono certa, per essere vostre saranno della massima qualità” e Tinuviel ne era convinta un buon soldato, soprattutto uno senza problemi di denaro, non spreca il suo tempo ed abilità con armi inferiori ne va del suo orgoglio e della sua vita.

    Avrebbe sicuramente apprezzato la cosa, ed era un ottima scusa per fare visita al capitano nei prossimi giorni e restare sole *non vedo l’ora di posare gli occhi su quelle meraviglie, forse potrò donarle qualche pezzo interessante di mia creazione, a cosa porterà questo incontro?* era da prima di unirsi alla carrovana che non provava una simile eccitazione pervaderle tutto il corpo per il piacere di quel gioco che aveva intrapreso con Altarael, ed oggi finamente sapeva cosa stava davvero cercando oltre al brivido della sfida ed alla passione del sesso “sarà un piacere ammirarla” e tirava anche di scherma, davvero perfetta *e testare il suo allungo* “immagino siate molto abile” ovviamente lo era.

    Accolse il bicchiare provando un brivido di piacere? gioia? oppure? non ne era sicura ma di certo era qualcosa di bello e positivo era così raro per lei trovarsi così tanto attratta e così velocemente normalmente doveva prima osservare ed ascoltare più a lungo per decidere se qualcuno era adatto ai suoi esigenti standard, ma in questo caso poche parole, pochi gesti e sguardi e la sua attenzione era catturata e non la voleva indietro.

    anche io apprezzo la bellezza che vedo” e ne vedeva molta davanti a se “e la vostra presenza ci.. mi fa sentire protetta” *il che è strano so benissimo proteggermi da sola, non caccio certo farfalle* ma anche Tinuviel era in grado di giocare a quel gioco “non possiamo, è stata una vera tragedia. In un momento così teso.” ancor più per Lord Sirion che aveva perso il fratello e sua madre si preoccuava del peso politico che gli restava, almeno Altarael sembrava aprezzare la sua onestà, anche se non aveva ancora detto tutto “oh sì lo è, anche se ci ho messo un pò a capire quanto. Non è facile trovare un equilibrio fra i desideri della casata ed i nostri” a Tinuviel piaceva come Altarael fosse pronta a sedurla in modo così diretto ma affascinante, sarebbe stato un bel duello, rimugginava fra se sorseggiando il vino squisito.

    vi ringrazio” Tinuviel arrosì e si stava davvero sciogliendo a tutte quelle allusioni che la fecero pensare a ben altre stoffe che danzano sui loro corpi *calmati, calmati, calmati non cedere così in fretta. hai promesso sciocca! non mi importa, voglio stare fra le braccia di qualcuna che mi ami come faceva Naltaniel* “anche a me piace danzare, ci si può perdere nella danza o cogliere ogni dettaglio attorno a noi” le piaceva la danza, e se non era solo un modo per corteggiarla, proprio come a Tinuviel si dimostravano sempre più simili “forse oggi riusciremo ad apprezzarla insieme?” o per tutte le divinità della natura e del sesso selvaggio come può essere così provocante anche solo bevendo *devo resistere a quello sguardo, ma solo per oggi, soltanto per questa sera.. Domani è un altro giorno e non avrò promesse a fermarmi. Ho promesso di non provocare scandali oggi, ho promesso di intrattenere il Quarto oggi non di sedurlo o di riuscire a farlo, quello era solo una provocazione, davvero e nemmeno di sposarlo perché sì, dovrà darsi da fare Lord Caleb se vuole avermi al posto di Altarael, oh questa elfa potrebbe prendermi qui ed ora mmmmmmm* “l’accompagnatore scelto da mia madre non potrà certo lamentarsi se concedo qualche danza ad un affascinante capitano” nessuno decide con chi può danzare Tinuviel l’usignolo tranne Tinuviel stessa! *che tentatrice questo capitano, sarà mia ed io sarò sua.*

    Si morse il labbro inferiore socchiudendo gli occhi per un attimo, ed il capitano di certo sapeva cosa stava succedendo *quando si dice unire l’utile al molto piacere* e forse avrebbe ascoltato qualcosa sussurrato dai nobili chiacchieroni attorno al Quarto e quello ora era diventato più importante di provare a sedurlo *ero venuta per svagarmi e trovare informazioni ma ora desidero davvero che tutta questa messinscena finisca in fretta, forse verrò accompagnata da Altarael*.

    #6016
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    Nirai odorò l’odore di quel corpo ancora umido per il bagno, Wallach la cinse in un abbraccio dolce cullandola come una bambina bisognosa di affetto. Le posò un bacio sulla fronte e delicatamente le alzò il viso per leccarle le labbra in silenzio. Le fece socchiudere la bocca insinuandosi con la lingua e baciandola con passione. Nirai avvertì le ginocchia molli mentre la baciava e lui la sollevò per le cosce baciandola sul petto e portandola in un’altra stanza.

    La adagiò su un divanetto e lentamente prese a spogliarla. Doveva aver spogliato un’infinita di donne, ma ora aveva occhi solo per lei. “Andrà tutto bene, Nirai. Non ti farò del male.” le sussurrò sfiorandole i fianchi per denudarla del tutto. Si adagiò sopra di lei, facendole sentire il peso del suo corpo muscoloso, la leccò lungo il corpo e le accarezzò i seni provocandole dei brividi e dei sospiri. L’asciugamano con cui si copriva cadde in terra e la felinide avvertì la sua eccitazione farsi più forte.

    “Dimentica chi ti ha ferita, dimentica ogni cosa e godi di questi attimi.” La voce di Wallach era roca, sensuale e morbida. Voleva metterla a suo agio, farla rilassare prima di possederla e Nirai avvertiva la testa girarle per il piacere che lui le provocava baciandola lungo il corpo, sempre più giù, ancora più giù…

    TINUVIEL
    “Ero la migliore del corso di Scherma.” Rispose diretta, ma con un tono modesto. Doveva essere molto brava a combattere e Tinuviel immaginò lo fosse anche in altri ambiti più intimi…

    Il viso di Altarael si rabbuiò appena durante il discorso sulla morte del Quinti Padrone. “Non ero di guardia quel giorno, dovevo occuparmi di altro, mi sento in colpa per non essere stata presente durante l’attacco. Mi dico sempre che nulla sarebbe cambiato e che sarei morta anche io insieme al resto delle guardie, ma una voce nella mia mente mi dice anche che forse avrei potuto salvarlo. ” Forse aveva avuto un legame con il Quinto Padrone, oppure la sua era semplice devozione al dovere. “Smettiamo di parlare di cose così tristi. Un’elfa bella come voi non dovrebbe mai essere triste. Dovrebbe solo provare gioia e piacere.” Pronunciò l’ultima parola trattenendo sulla lingua il sapore del vino. E Tinuviel provò un brivido lungo il corpo a quel gesto sensuale. Il Capitano delle guardie le sorrise, un sorriso seducente, luminoso e peccaminoso. “C’è troppa gente qui, che ne dite di passeggiare nei giardini? La musica ci raggiungerà comunque e dividervi con tutti questi occhi indiscreti mi sembra tradimento alla vostra figura splendida.” Sapeva usare le parole.

    Le sfiorò un fianco con la mano avvicinandosi a lei per sussurrarle qualcosa all’orecchio. Il fiato era caldo e la voce un mormorio da brivido. “Voglio scartarvi come un regalo prezioso, leccare il miele dalla vostra pelle e sentire sulla mia lingua i fremiti del vostro corpo caldo ed umido.” Si allontanò in un attimo con un sorriso malizioso e bellissimo. Bevve ancora del vino e si leccò le labbra lentamente per mostrarle il movimento perfetto. Tinuviel immaginò quella lingua sul suo corpo, giù, sempre più giù…

    Il Capitano delle Guardie le tese la mano con un’eleganza principesca, un gesto così regale da farla sentire unica in quella sala piena di gente. Il Quarto Padrone non era ancora arrivato e la barda doveva decidere se resistere oppure lasciarsi andare al momento per assaporare quel peccato che l’elfa spadaccina le offriva.

    #6017
     Elan 
    Partecipante

    Nirai era completamente persa, inebriata dall’odore di Wallach e abbandonata tra le sue braccia. Se non l’avesse sorretta probabilmente sarebbe finita a terra…
    Il suo bacio le strappò il respiro, e quando la sollevò si aggrappò a lui, circondandogli il collo con le braccia.

    Era passato troppo tempo dall’ultima volta in cui si era concessa a qualcuno, ogni fibra del suo corpo sembrava mille volte più sensibile e lui sapeva esattamente come muoversi per causarle brividi in ogni istante.
    “Mi fido di te…” ripeté, gli occhi chiusi, come se quella fosse la cosa più importante.
    Aprì gli occhi solo quando iniziò a spogliarla e gli sorrise, il volto l’espressione molto più addolcita di quanto l’avesse probabilmente mai visto.

    Strusciò il volto su quello di lui, e gli morse il collo, con dolcezza, per assaporare la sua pelle, seguendo la linea dei suoi muscoli con con la lingua.
    Aveva fatto tanto per evitare tutto quello, e invece ora non avrebbe voluto trovarsi da nessun’altra parte per nessuna ragione al mondo.

    Sospirò ai suoi baci sempre più profondi, le mani sulla sua schiena come se avesse voluto graffiarlo nella passione, pur non potendo.
    “Dimenticherò tante cose… ma non voglio mai dimenticare questo momento…” sussurrò con un filo di voce, tremante e vibrante, come se stesse facendo le fusa.
    Sarebbe stata sua fino alla fine del mondo.

    #6018
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    ovviamente è la migliore del corso *immaginavo che lo fosse, e l’ha detto con quel tono senza.. come se* le parole e la vicinanza del capitano stavano rapidamente confondendo i pensieri della barda che a tratti non riusciva a mettere due parole in fila nella propria mente.

    *oh Altarael* penso rattristandosi, non riusciva ad immaginare cosa provasse il capitano, *non è stata colpa tua, non puoi fare tutto allo stesso tempo ed anche se è normale col senno di poi sentirsi colpevoli e rimugginare su quello che avremmo potuto o duvoto fare almeno sei ancora cui,* Forse avrebbe potuto salvare il fratello di Sirion essendo la migliore, ma se erano riusciti ad organizzare un attacco abbastanza deciso da uccidere un Padrone e la sua scorta potevano esser stati pronti anche per lei. Ma forse era destino che non fosse al suo fianco per poter essere ora a quello di Tinuviel, a cui piaceva davvero molto quanto fosse devota al suo dovere ben più di quanto la barda lo fosse stata da quando decise di lasciare la città.

    sì smettiamo, ora sei qui” quell’ultimo gesto, quel sorriso e quelle parole avevano spinto Tinuviel verso l’unica scelta che avrebbe sopportato di fare *seguirla non mi impedirà poi di danzare e conversare col Quarto quando arriverà qui, non causerò nessuno scandalo non romperò nessuna promessa ne sono piuttosto sicura, sì è così* e lo era davvero, non stava semplicemente cercando di convincersi e ingannarsi.

    Quel tocco e quelle parole sussurrate all’orecchio, pelle d’oca, brividi ed eccitazione non aveva mai rischiato di avere un orgasmo con così poco e Tinuviel non si sarebbe mai aspettata che sarebbe successo, ma forse avrebbe dovuto, a volte anche compiere l’impossibile diventa un evento piuttosto comune.
    Bevve un sorso a sua volta, come se fosse uno specchio, senza pensarci dato che ormai non stava pensando poi molto oltre a creare immagini estremamente esplicite, ed avevo molti ricordi da cui attingere per rendere quelle immagini ancora più realistiche.

    Prese quella mano forte e delicata “dell’aria fresca prima dei balli sarà perfetta” Nonostante tutto Tinuviel era ancora capace di ricordarsi i motivi per cui era stata richiesta la sua presenza a quel gala anche se in quel momento non vedeva altro che Altarael si chiese se la madre od i fratelli la stessero guardando e cosa avrebbero pensato, non potevano certo lamentarsi “e questo regalo vuole essere scartato” mormoro a sua volta.

    Solo una cosa aveva fatto esitare Tinuviel dal accetare quell’invito, credeva e temeva che fosse per il capitano quello che tutte le compagnie erano state per Tinuviel la parte cosciente di Tinuviel, un gioco, anche se lei era sempre stata chiara su quello e preferiva non far credere di star cercando qualcosa di più.
    Ma ora era diverso, ora che si trovava dall’altra parte o forse nel mezzo, probabilmente era accecata ma vedeva soltanto l’inizio di una relazione più profonda del rotoliamo nel letto un paio di volte e poi riprendiamo le nostre strade separate *una relazione molto più profonda, anche se mia madre pretende che questa relazione inizi con chi vuole lei*.

    fate strada per il tempo che abbiamo oggi” *la voglio oggi, domani, per sempre*

    #6021
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    L’umano gemette quando la felinide lo morse segno che quei gesti gli provocavano piacere. Nirai non voleva fargli male, non come la prima volta che si erano ritrovati avvinghiati e lui lo sapeva a la lasciava libera di gestire le cose.

    Risalì lungo il suo corpo e le sorrise, un sorriso compiaciuto perché vedeva negli occhi di lei quella vacuità dovuta alla passione. La prese allora, quando la sentì abbandonata e rilassata sotto le sue mani ed i suoi baci. La prese continuando a guardarla perché voleva che anche lei lo guardasse.
    “Abbandonati, Nirai…” Mormorò provocandole dei brividi lungo tutto il corpo ad ogni suo movimento in lei.
    “Lasciati andare, nessuno sentirà la tua voce qui sotto.” Le morse il collo con passione continuando a muoversi in lei sempre più veloce.
    Il peso del corpo di lui la mandava in estasi, Wallach si fermò prima che potesse arrendersi a lui, la tenne stretta e si sedette con lei sopra, sollevandola dolcemente ed affondando il volto tra i suoi seni. Una mano scese a stringerle il bacino mentre l’altra era avvinghiata a lei per immobilizzarla. Riprese a muoversi in quella danza di sospiri, gemiti e sudore.

    Rallentò di nuovo e le sorrise, si alzò in piedi con lei avvinghiata ed appoggiò la schiena della felinide contro un muro. Nirai bloccata in quel modo avvertì i muscoli di lui contro il corpo che la reclamavano. La testa prese a girarle per la passione mentre la spinta di Wallach aumentava mandandola in estasi.
    “Abbandonati a me…” le mormorò dando spinte sempre più possenti ed irrigidendo tutti i muscoli del corpo a causa della passione selvaggia.

    TINUVIEL
    Ad Altarael brillarono gli occhi sentendo Tinuviel accettare la sua richiesta e quando le sussurrò che desiderava essere scartata lo sguardo del Capitano delle guardie divenne ancora più sensuale ed appagato.
    La prese sottobraccio trattandola da vera signora quale era ed insieme percorsero il corridoio e poi una piccola saletta per accedere ad una splendida serra piena di fiori dall’odore intenso.

    “Il Terzo Padrone coltiva questi esemplari con cura e dedizione.” Indicò una rosa dai petali traslucidi. “Un fiore molto raro, ma mai quanto voi.”. Le cinse un fianco, perché c’era della musica di archi che suonava distante, ed il suo bacino entrò in contatto con quello di lei provocandole un forte brivido di piacere. Altarael la fece volteggiare con la grazia di una regina, conduceva quel ballo guardandola negli occhi, facendole desiderare che non finisse mai di guardarla. “Questo è il luogo più bello della dimora del Terzo Padrone.” confidò e poi annullò la distanza tra loro due baciandola con passione. Tinuviel avvertì il calore di quel bacio e la lingua di lei che giocava con la sua provocandole dei brividi mentre il corpo del capitano delle guardie si appoggiava al suo.

    La consistenza di quei seni morbidi le causò un capogiro, Altarael la spinse contro una parete ed il contatto fu ancora più intenso. La scartò sul serio come un regalo, con delicatezza riuscì ad armeggiare con il suo busto scoprendo le sue spalle ed il petto. Scese a succhiare un seno, mentre con una mano scendeva ad allentarle la gonna insinuandosi tra i suoi vestiti. Le dita trovarono il loro obiettivo ed Altarael parve compiaciuta sentendo l’eccitazione della barda mentre infilava le dita dentro di lei. “Ti farò gridare invocando il mio nome.” Mormorò tra un bacio ed un succhiare. Tinuviel era calda ed eccitata. Il capitano sorrise, smise di provocarle piacere con le dita ed infilò la testa sotto il suo vestito e tra le sue gambe. Voleva davvero mangiarla tutta, succhiò dolcemente costringendola ad allargare le cosce per godere meglio di quel piacere, poi leccò, piano, solo con la punta della lingua perché voleva che fosse lento quel piacere, lento ed intenso come la morte…

    #6022
     Elan 
    Partecipante

    Nirai sussultò quando lui la prese, gemendo di piacere tra le sue labbra per quella passione travolgente da cui non avrebbe mai voluto sottrarsi.
    Non staccava per un istante gli occhi dai suoi ed era felice, davvero felice, forse più di quanto non fosse mai stata.
    Gemette di piacere quando la morse, stringendosi ancora più forte, affondandogli le mani nei capelli, e gemette ancora di più quando la fece sedere su di lui, con un sorriso compiaciuto e soddisfatto.
    Le piaceva quella situazione e non era timida o imbarazzata.
    Concedendosi a lui aveva perso ogni disagio, ogni paura, e avrebbe goduto di quel momento come se il mondo fosse potuto finire una volta che si fossero separati.
    Decise lei il ritmo, la testa rivolta all’indietro e il respiro spezzato mentre lui le affondava il viso tra i seni, e gli prese i capelli, come se avesse bisogno di quel contatto per essere certa che fosse tutto reale.

    Non aveva la sua esperienza, ma non le importava, lasciava che fosse l’istinto a guidarla, e il suo istinto in quel momento le diceva che desiderava ogni millimetro della sua pelle.
    Lo baciava ogni momento in cui i suoi sospiri glielo permettevano, mordendogli le labbra mentre i loro respiri si fondevano.
    Non badava a chi avrebbe potuto sentirli, se pure qualcuno avesse potuto, e i suoi gemiti diventarono sempre più intensi quando lui la sollevò di nuovo, bloccandola con la schiena ad una parete.
    Si avvinghiò a lui, assecondando i suoi movimenti e inebriandosi del suo profumo, lo morse di nuovo lasciando che le labbra indugiassero a lungo sulla sua pelle, prima di prendergli il volto tra le mani, non volendo vedere altro che lui.

    “Finirai per farmi impazzire… Wallach…” disse il suo nome come una carezza, gustandolo lentamente, con la voce spezzata dal piacere che stava diventando sempre più intenso.
    “Ed io non desidero che impazzire di te…” ogni parola era interrotta da un gemito, le aveva fatto perdere la testa, non sapeva nemmeno lei come, ma non aveva più importanza.

    #6023
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    si lasciò condure verso la serra, lo scenario perfetto per il loro incontro, il primo incontro, il loro inizio, e lì sola con Altarael con il profumo dei fiori ed la musica degli archi, non potevano essere già iniziate le danze, sentiva in tutto il corpo il desiderio di cantare e pregare e piangere e sperare.

    Un nodo alla gola.. Tinuviel l’usignolo, Tinuviel la seduttrice era priva di parole, priva di romantiche frasi con cui rispondere a quelle parole voleva dire qualcosa ma forse il silenzio avrebbe avuto un significato ben più profondo.
    E quando i loro bacini si toccarono e la fece volteggiare e danzare il cuore le batteva così forte, rapido e deciso, aveva già fatto la sua scelta così in fretta, così in fretta TU-TUMP TU-TUMP ed il bacio le loro labbra e lingue unite, chiuse gli occhi *è così intenso, troppo intenso, sto cadendo, sto fluttuando* perché era troppo TU-TUMP TU-TUMP.

    Speranza, speranza il capitano si appoggiò a lei *sono tua* e quegli occhi che sembravano frugarle nell’anima, come poteva resistere a quello sguardo, come avrebbe potuto volerlo dopo aver cercato per tanti anni? *sei qui, sono qui, insieme insieme ohhhh finalmente* e voleva toccarla, accarezzarla ma era debole “il luogo più bello è fra le tue braccia“.

    *stupida stupida, stai calmo mio cuore, sei una seduttrice calmati. NO! non farlo non temere, ora ora madre avrà ciò che vuole ma anche io, buttati buttati non fermarti, stupida stupida, non perdere questo non osare farlo, respira respira così ancora* e mentre veniva scartata con tanta cura e delicatezza respirò a fondo sentendo nell’aria il profumo della prorpia eccitazione, ed il profumo di Altarael, ed il profumo dei fiori e della notte e della vita.

    La lingua e le dita per Tinuviel era tutto così intenso *sto pensando? sono sveglia? è un sogno solo un sogno ma sono sveglia* ed il piacere così intenso e diverso da quello che si era data poche ore prima, poche ore che ora le sembravano gorni e mesi ed anni, totalmente un altra vita “oh sì oh sì, finalmente ti ho trovata” mormorò mentre ansimava e gemeva.
    Spalancò gli occhi quando le dita lasicarono il suo corpo, un lampò di malinconia la attraversò rapidamente l’anima ma poi la sua amante scese e ne senti la lingua “ahhhh mmmm così” la mente era completamente vuota, cosa aveva fatto per meritarsi quel piacere così intenso e lei sapeva che doveva esserci qualcosa di più, non poteva essere solo qualcosa di occasionale sarebbe stato così ingiusto un tale spreco e poi implorava, gridava e solo una piccola parte di lei cercava di non essere sentita dalla gente non così lontana e sperava che la musica e le pareti e il brusio delle conversazioni fossero sufficienti a nascondere il suo piacere, rapita da quei movimenti lenti e perfetti “Altarael oh ALTARAEL! così così è perfetto, sei perfetta. sono tua, sono già tua“.

    Si sentiva così piena di goia e libera, così libera di essere se stessa artistica, sarcarstica, romantica poteva esserlo, accarezzò la sua amante piano con leggerezza mentre continuava a ripetere il suo nome come un mantra, ansimando e ridendo si sentiva di nuovo come tanti anni prima quando si concesse per la prima volta a Naltaniel e due lacrime scesero sul suo volto nostalgia, felicità, amore…. quell’incontro avrebbe ispirato delle canzoni che avrebbero causato lacrime ed invidia in chiunque.

    *non lasciarmi, non lasciarmi, non lasciarmi*

    #6025
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    Wallach sorrise mentre la prendeva e continuò a sorriderle anche quando i respiri divennero più rochi impedendo loro altre parole. Avvinghiati in quel modo superarono ogni divergenza ed ogni litigio precedente. L’umano aumentò ancora il ritmo di quella danza, Nirai avvertì il piacere farsi più intenso e si godette quella sensazione fino all’ultimo brivido. Wallach si irrigidì abbandonandosi in lei con un sospiro arrochito dalla passione.

    Restò avvinghiato a lei stringendola forte e portandola di nuovo sul divanetto. Si sedette con lei sopra e la fece stendere su di lui mentre cercava di regolarizzare il respiro ed il battito del cuore. Nirai avvertì l’odore acre del suo sudore mentre la teneva abbracciata, sembrava quasi non abituata a quegli istanti del dopo la passione perché le elfe lo usavano per placare il loro piacere per poi rispedirlo nelle fogne da cui proveniva. Wallach si godette quel silenzio e quel contatto chiudendo gli occhi rilassato per poi riaprirlo come se si fosse ricordato di qualcosa. “Ora mi alzo, Nirai… tranquilla.” aggiunse perché si aspettava che anche per lei fosse lo stesso.

    “Dammi qualche secondo per riprendermi e poi potrai tornare in locanda.” Aggiunse cercando di tenere gli occhi aperti a fatica.

    TINUVIEL
    Altarael intensificò i suoi movimenti con la lingua, penetrandola con essa da mandarla in estasi, si fermò sentendola così presa e tornò a guardarla leccandosi le labbra che sapevano della barda.
    “Questo è solo l’inizio, mia bellissima rosa profumata.” mormorò baciandola di nuovo sulle labbra. Lasciò cadere il mantello e si liberò del bustino e del resto con una grazia incredibile, fece stendere Tinuviel e la spogliò del tutto lasciandola nuda ed inerme mentre la sovrastava. Le fece sentire il suo corpo addosso ed i seni morbidi si strusciarono su di lei.

    “Voglio nutrirmi del tuo nettare sublime.” Mormorò mugugnando e tornando tra le gambe della barda. Leccò e la penetrò con forza, stringendole le cosce e spalancandole le gambe. Succhiò e bevve il suo sapore. Mugugnava con soddisfazione mentre succhiava con più impegno la punta del piacere della barda. La penetrava con la lingua sentendola fremere tra le sua labbra e la guardava mentre lo faceva, la guardava mentre la mandava in estasi.

    La leccò su tutto il corpo dopo averla appagata, ma non sembrava ancora soddisfatta, tanto che la baciò sulle labbra, un bacio umido, mentre le dita tornarono dentro Tinuviel perché voleva sentirla gemere ancora ed ancora. Quando la mandò in estasi un’altra volta sembrò più soddisfatta e la sovrastò accarezzandosi i seni in modo lascivo. “Adesso bevi il mio nettare…” Le ordinò avvicinando il bacino alla bocca di Tinuviel continuando a toccarsi i seni eccitata. Era bagnata e calda e dava ordini come un vero capitando. Quegli ordini erano potenti come il suo desiderio e la barda si sentì imprigionata nel piacere per la prima volta dopo tanti anni.

    #6026
     Elan 
    Partecipante

    Preda della passione, Nirai aveva smesso di pensare a qualsiasi cosa, a qualsiasi problema e a qualsiasi paura. Non esistevano altro che loro due in tutto l’universo, e quando si abbandonò a lui sospirò in estasi, ormai completamente priva di difese verso quell’uomo che aveva trattato tanto male.

    Appoggiò la testa sulla sua spalla mentre lui la portava sul divanetto, gli occhi socchiusi ed il respiro veloce. Si stava ancora beando del suo profumo, e quando la fece stendere su di sé si accoccolò su di lui, per niente intenzionata a sottrarsi dal suo abbraccio.
    I battiti del cuore di lui la cullavano, e senza quasi notarlo iniziò a fare le fusa proprio come un gatto, una vibrazione rilassante e dolce.
    Eppure si accorse che Wallach sembrava quasi poco abituato a quella pace, nonostante tutta la sua esperienza, e le sue parole confermarono quella sensazione.

    Lo guardò un poco stupita, gli occhi ancora socchiusi nel ricordo degli attimi appena trascorsi.
    “Dovrai cacciarmi a forza se davvero vuoi che torni in locanda…” disse a bassa voce, senza smettere di fare le fusa.
    Non se l’era presa, capiva il perché di quella reazione, ma lei non era una delle elfe che lo usavano, e non lo sarebbe mai stata.
    “Non c’è altro posto in cui voglia stare  che tra le tue braccia.”
    Il suo tono era dolce, ancora di più se paragonato a tutte le volte che avevano litigato, a tutte le volte che lo aveva trattato male ed era stata furiosa con lui.
    Si accoccolò maggiormente su di lui, beandosi del calore del suo corpo, e lo baciò con dolcezza.
    “Voglio restare con te fino alla fine del tempo.” mormorò.

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