Storia di altri Romei e di altre Giuliette…

Questo argomento contiene 450 risposte, ha 5 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 3 anni, 12 mesi fa.

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  • #6270
     Meeme 
    Partecipante

    GANT e TINUVIEL
    Lord Sirion si concesse un po’ di riposo mentre rispondeva alle domande dei suoi compagni. “Salvando il Terzo ho intravisto il Capitano delle Guardia, stava bene, ferita, ma bene. Ha aiutato a portare al sicuro il Quinto Padrone. Dama Rosaline era piuttosto turbata dall’accaduto.” L’elfo si massaggiò gli occhi stanchi.
    “Qualcuno ha organizzato l’attacco, qualcuno che ha interesse nel provocare una guerra con gli abitanti del Distretto dei Non-Elfi.”

    Eitan il guaritore si fece avanti perché aveva ascoltato la parte finale della conversazione e sembrava avere qualcosa da dire. “Muad’Dib non avrebbe mai autorizzato un simile attacco. Lui tiene alla sua gente e guiderebbe di persona una rivolta!” Sembrava arrabbiato da quella situazione ed anche interessato alla sorte dei Padroni, soprattutto riguardo al Quarto Padrone, il pretendente di Tinuviel, quando seppe che era sopravvissuto si calmò e tornò ad occuparsi dei superstiti.

    Lord Sirion si rabbuiò, ma preferì non intervenire per smentire il druido gli diede le notizie che cercava e poi aspettò che si allontanasse prima di continuare. “Il Mezzo demone è violento e pericoloso.” aggiunse tetro. “Una volta divisi mi sono occupato di scortare i Padroni nei loro alloggi ben protetti dalle guardie e poi sono venuto qui da voi. Muad’Dib potrebbe non essere colpevole, ma faccio fatica a non considerarlo tale. Un incontro con lui potrebbe aiutare, ma non parlerà mai con me…”

    NIRAI
    Il Mezzo demone ruggì sentendo le parole della Felinide. “Lord Sirion è uno sciocco… Massacrerei ogni Padrone e lo farei sapere. Non abbiamo ucciso noi suo fratello. Lui era dalla nostra parte, voleva votare per il cambiamento e lo hanno eliminato. I Prossimi a morire saranno il Terzo ed il Quarto Padrone, se non sono già stati uccisi, ma noi non siamo colpevoli di questo.”

    Wallach sembrò stupito, probabilmente Muad’Dib non aveva svelato nemmeno ai suoi più stretti collaboratori il suo piano perché quando continuò a parlare molti emisero dei gemiti di sorpresa alle sue parole. “Ero in contatto con il fratello di lord Sirio, e stavo trattando con il Terzo ed il Quarto Padrone per ottenere la libertà per la mia gente.” Guardò Nirai negli occhi, e quegli occhi erano fuoco. “L’attacco ha vanivicato ogni mio sforzo, ora nessun Padrone vorrà più trattare e ci resta solo una strada da percorrere…” Tuonò con la voce forte e cavernosa. “Scenderemo per le strade e massacreremo I Padroni… Casa per casa… Famiglia per Famiglia…” Ci furono urla di approvazione, tutti erano bramosi di sangue. Tutti tranne Wallache e Montague, il mago umano non amava la battaglia ed il sopravvissuto alla Ghiacciaia mormorava parole sconnesse. Wallach stava per obiettare quando intervennero due voci a placare la folla, due voci che Nirai riconobbe subito…
    “Vi prego, non possiamo uccidere tutti gli elfi di Torvael. Nostra madre è una di loro e non vogliamo perderla…” Era stato Isamu a parlare, il giovane mezz’elfo era accanto alla sua gemella Edriel. “Non l’abbiamo mai conosciuta, il vostro rancore è legittimo, ma la violenza è solo la soluzione più facile. Siete troppo pochi e male equipaggiati, finirete per farvi uccidere tutti. Ci avete accolto come una vera famiglia ed aiutati quando nessuno lo avrebbe mai fatto…” Intervenne Edriel e le masse si calmarono ragionando sulle parole della giovane. Nirai li aveva trovati, aveva trovato i due mezz’elfi…

    #6271
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Tinuviel chiuse gli occhi tirando un sospiro, poteva tornare a respirare il suo capitano stava bene forse presto l’avrebbe rivista e sarebbe tornata fra le sue braccia ed ora credeva una fortuna aver pianto tanto prima o lo avrebbe fatto di certo ora per il sollievo che aveva ricevuto dalle parole di Tirion. “sì, qualcuno vuole una guerra ed eliminare i Padroni.“.

    La barda non disse nulla al druido, qualunque cosa avrebbe detto non sarebbe stata gentile o calma non dopo le minacce che Muad’dib aveva fatto alla sua famiglia, i non elfi sono stati trattati in modi orribili in quella cittá maxquel mostro desidera solo distruggere tutto, uccidere tutto e neanche i bambini sopravivranno alla sua follia.

    Può non essere colpevole, questa volta, ma non mi fido di quel bastardo vuole soltanto seminare morte” almeno i padroni erano al sicuro, se le guardie non facevano parte del complotto come temevano “e neanche con me, ma se prova qualcosa parlerá con la mia lancia.“.

    Tinuviel non era soltanto spaventata dagli avvenimenti degli ultimi giorni ma anche incredibilmente furiosa ed i due sentimenti si stavano lentamente alimentando l’un l’altro, chi conosce l’elfa sa quanto può essere feroce e crudele l’Usignolo o Emlin, Uccello giallo, come la chiamava sua madre quando inizió ad insegnarle a cacciare, quando qualcuno ha attirato la sua rabbia può fare ben poco per salvarsi.

    #6274
     Elan 
    Partecipante

    Nirai dovette fare uno sforzo immane per mantenere il controllo al ruggito di Muad’dib. Sentì le gambe tremarle, e strinse le mani a pugno più forte che poté.
    Solo così riuscì a rimanere ferma dov’era, anche se sarebbe volentieri scappata a gambe levate in quello stesso istante.
    “Lord Sirion non crede veramente che sia stato un non elfo.” ribadì a denti stretti. “Ma le indagini si stanno muovendo in quella direzione. Questo ci ha detto, questo ti ho riferito.”
    Quel mezzodemone la terrorizzava, e lei odiava essere terrorizzata! Ma sembrava un vero pazzo, che avrebbe potuto squartare una persona a mani nude se solo avesse voluto.
    Avrebbe dovuto fare un discorsetto a Wallach per averla portata da quel pazzo… Si sarebbe meritato di essere picchiato, altroché!!

    La situazione comunque stava sfuggendo rapidamente di mano. Probabilmente, se avessero continuato in quel modo, la situazione si sarebbe risolta in un massacro non indifferente… E dubitava che i non elfi sarebbero usciti bene da quel massacro.

    La Felinide fece un passo indietro, voleva tirarsi fuori da tutta quella situazione, ma quando sentì una voce fin troppo familiare i peli le si rizzarono su tutto il corpo.
    Agitò la coda, e si voltò verso i due maledetti gemelli con le orecchie a dir poco dritte. Se non fosse stato per la furia di Muad’dib, probabilmente sarebbe già saltata addosso e entrambi per riempirlo di botte.

    “Voi due…” aveva gli occhi puntati su di loro, sottili come due fessure.
    A loro favore, avrebbe soltanto ammesso che erano stati in grado di calmare la folla di non elfi.
    “Pensavate di farvi di nuovo vedere, prima o poi, o la fuga è il vostro personalissimo modo di dire grazie?”
    Era furiosa con loro, e dovevano davvero ringraziare il cielo che l’idea della furia di Muad’dib la trattenesse dal fare qualcosa di terribilmente stupido.

    • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 10 mesi fa da  Elan.
    #6278
     Meeme 
    Partecipante

    GANT e TINUVIEL
    “Dama Tinuviel, capisco la tua rabbia, ma dobbiamo evitare queste stragi, non alimentarle con l’odio. Mio fratello è morto ucciso da qualche non elfo impazzito, non voglio che altri subiscano la sua stessa fine. Voglio incontrare Muad’Dib, forse riusciremo ad evitare la guerra.” Lord Sirion sospirò tristemente.

    “Dobbiamo prima riunire i Padroni, sentire cosa hanno da dire. Ci divideremo in due gruppi, io parlerò con il Primo, il Secondo ed il Terzo Padrone. Dama Tinuviel, tu e Gant andate a parlare con il Quarto ed il Quinto Padrone. Sono quelli più tranquilli e spero ragionevoli.”
    Concluse stanco.
    “Ma prima dobbiamo riposare, siamo stanchi e provati… Io farò così e vi consiglio di fare altrettanto.” Sorrise, un sorriso tenue e visibilmente scosso per gli eventi di quel giorno.

    NIRAI
    “Le indagini fatte dai Padroni non hanno valore per noi!” tuonò il mezzo demone stringendo una mano a pugno. Si avvicinò di più a Nirai ed era alto quasi due teste rispetto a lei, la sormontava scrutandola per capire se fosse un pericolo per la sua gente oppure no. “Tu da quale parte combatterai quando marceremo per le strade? Ti farai da parte ignorando i tuoi fratelli, oppure ti unirai a noi?” Lo sguardo del mezzo demone era magnetico, Nirai si rese conto che lo seguivano non perché avessero paura di lui, ma perché affascinava le persone spronandole alla libertà. Era magnetico, pura forza ed energia, non sembrava un bruto senza cervello nonostante l’aspetto minaccioso.

    Muad’Dib non voleva una risposta da lei, la lasciò stare, certo che la felinide sarebbe scappata via spaventata dalla città, ma si mise a difesa dei due ragazzi quando lei si rivolse a loro.
    “Cercavamo solo un modo per entrare in città, la merce sui carri avrebbe dovuto ripagarvi i servizi, noi saremo spariti una volta arrivati, il piano era sempre stato questo.” Ammise Isamu vergognandosi un poco. Sua sorella intervenne in suo aiuto. “Eravamo alla ricerca dei nostri genitori, abbiamo seguire lo loro tracce fino a Torvael, dovevamo agire da soli, non siamo due mercanti, ma due incantatori. Gli Elfi ci avrebbero rinchiusi nella Ghiacciaia se ci avessero scoperti. Non potevamo rischiare, mi dispiace…” Si scusò con Nirai la mezz’elfa sinceramente dispiaciuta.

    #6279
     Elan 
    Partecipante

    Nirai aveva tutto il pelo ritto, le orecchie alzate e la coda gonfia. Si sentiva minacciata da Muad’dib, diciamo pure che le faceva una paura atroce, e fu discreta contenta che lui non sembrasse aspettare una risposta da lei, perché non era sicura che sarebbe riuscita a dargliela, anzi… Aveva la bocca secca e la lingua le sembrava stranamente pesante.
    Persino sostenere il suo sguardo sembrava difficile, ma non abbassò gli occhi. Per quanto le facesse paura, non lo avrebbe dimostrato a nessuno.
    Che lui interpretasse pure il suo silenzio come voleva. Lei avrebbe combattuto per ciò a cui teneva… E in realtà, non poteva nasconderlo a se stessa, prendere a pugni in certo capitano delle guardie le avrebbe dato una soddisfazione immensa.

    Quel mezzodemone poteva essere fascinoso quanto voleva, ma erano dei pazzi quelli che lo seguivano. Dei pazzi esattamente come lui…

    Tuttavia, vedendo i gemelli, la paura le era passata di botto, sostituita dalla rabbia.
    “Sapete vero che sono finita in prigione per venirvi a cercare?!?”
    Era abbastanza furiosa da ignorare persino la presenza di Muad’dib in loro difesa. Diciamo che la tratteneva quel tanto che bastava da evitare che li prendesse a schiaffi.
    “Siete stati stupidi ad andarvene in quel modo! Lord Sirion poteva aiutarvi, e vi sta tutt’ora cercando disperatamente!”
    Incrociò le braccia. Avrebbe davvero voluto prenderli a schiaffi.
    “Siete…” esitò un secondo. Forse non era proprio il caso di dire loro i sospetti di Sirion sulla loro discendenza, non in quel momento almeno. “Siete stati due pazzi irresponsabili! E dovreste tornare da lui, se non altro per scusarvi di persona! Non ho mai visto nessuno così preoccupato!”

    #6280
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    I due gemelli sembravano sorpresi dalle parole di Nirai. “Perché a Lord Sirion dovrebbe importare di noi?” Domandò Edriel dubbiosa. Muad’Dib fece un cenno ai due ragazzi ed uno anche a Nirai. “Questi sono argomenti privati, aspettate che finisca la riunione.” sussurrò ai ragazzi che effettivamente si trovavano davanti a troppi conosciuti. Il mezzo demone congedò l’assemblea dopo aver parlato ancora con fervore, non ci sarebbero stati omicidi, non questa sera almeno e i non elfi si allontanarono dopo essere stati calmati.

    Wallach ne approfittò per andare da Nirai. “Devi partecipare più spesso a queste riunioni, non sono così divertenti di solito!” la prese in giro con quel sorrisetto ammiccante. “Piaci davvero molto a Muad’Dib!” rise dandole un buffetto sulla spalla. “Non farti impressionare da lui, è un uomo devoto alla sua gente, un uomo con un grande peso sulle spalle a cui tutti affidano la propria vita.” le spiegò con grande rispetto.
    “Occupati pure dei gemelli, io ora devo andare, vado a fare il mio lavoro di spia!” le fece l’occhiolino. “Cerca di non prendere a schiaffi i due ragazzini, non irritare Muad’Dib e vedrai che te la caverai alla grande! Ho molta fiducia nelle tue abilità diplomatiche!” rise continuando a prenderla in giro. Le diede un bacio sulla fronte prima di allontanarsi continuando a sorridere e prenderla in giro.

    I due Gemelli la aspettavano in una stanza privata che il mezzo demone aveva preparato per loro, anche lui era presente, forse per assicurarsi che la felinide non li uccidesse, oppure per controllare solo la situazione.

    #6281
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Lord Sirion aveva ragione e le sue parole aiutarono a placarla un poco, ma le emozioni stavano ancora ribollendo come magma incandescente nelle sue vene, doveva cercare di calmarsi era sempre stata molto brava a farlo aveva bisogno di concentrarsi e provò di nuovo uno dei suoi esercizi di respirazione calmanti spostando i suoi pensieri verso cose più piacevoli, spesso pensare alle sue amanti la aiutavano nei suoi esercizi *se mi concentro posso ancora sentire le dita di Arwen*.

    Sì è vero, siamo migliori di loro e dobbiamo contiuare a comportarci come tali anche quando è così difficile, soprattutto quando è così difficile. Anche se ha minacciato i miei fratelli e la mia” presa dallo slancio delle mozioni stava per rivelare troppo, non aveva idea di come poter definire quel rapporto ed era possibile che per Altarael fosse soltanto una conquista occasionale non c’era bisogno di mettere etichette al loro incontro “fiamma? pretendente?“.
    Comunque era difficile parlare in quel modo come se stesse parlando del Quarto Padrone e non del suo Capitano, il suo angelo guerriero dagli occhi di smeraldo *Ho voglia di cacciare, di restare in attesa della preda. Quello mi aiuterebbe a pensare in modo razionale.*

    D’accordo, loro sapranno dirci qualcosa di utile. E forse aiuterà a calmarmi e forse potrò aiutare anche loro.” Tinuviel conosceva alcune canzoni molto utili per distendere i nervi e placare le emozioni, ma per se solitamente preferiva altri metodi.

    Fece una pausa per guardare verso le mura di Torvael “sapete che posizione ha il Quinto verso i non elfi?“.

    Poi saluto i due compagni e tornò dai fratelli, la loro presenza l’avrebbero protetta mentre dormiva, tenendo a bada gli incubi di battaglie che era sicura sarebbero venuti a tormentarla

    *Oh, dovrei far sapere a mio padre che siamo incolumi*.

    #6282
     Elan 
    Partecipante

    Muad’dib aveva detto una cosa intelligente, saggia e sensata… Nirai era quasi stupita, si sarebbe aspettata i venire messa nuovamente alla pubblica gogna, e invece…
    Era talmente stupita che per un attimo restò senza parole, e la riunione proseguì senza altri intoppi.
    Una cosa indubbiamente positiva, visto che non era del tutto certa sarebbe sopravvissuta senza attacchi di cuore nel caso di una nuova aggressione del mezzodemone.

    Tuttavia, fulminò Wallach con un’occhiataccia, alle sue parole. “Io non mi sono divertita nemmeno un po’.”
    Stava continuando ad agitare la coda.
    “Va bene tutto, ma non può far venire un infarto alla gente solo perché si è alzato storto la mattina!”
    Sbuffò, non riusciva più a dirgli su veramente come avrebbe voluto, e quando lui le diede un bacio sulla fronte gli strusciò la testa sulla guancia in un gesto affettuoso.
    “Sei un maledetto… vorrei picchiarti tantissimo, e tu mi fai sciogliere! Non è leale!!”
    Fu invece molto meno contenta di sapere che non sarebbe andato con lei.
    “Ma… devi proprio?” mormorò un poco rassegnata. L’ultima cosa che voleva era restare sola in una stanza con i due gemelli… e Muad’dib.

    Non che avesse tante alternative. Almeno non sarebbe tornata in locanda a mani vuote.
    Raggiunse la saletta privata, e fulminò di nuovo i ragazzini con uno sguardo.
    “Avrei davvero una voglia gigantesca di prendere a ceffoni tutti e due, sappiatelo.”” esordì con fare molto poco amichevole.
    “Ma non lo farò.” aggiunse, lanciando un’occhiata a Muad’dib con un sospiro rassegnato.
    “Non ci girerò molto attorno. Lord Sirion pensa possiate essere i figli di suo fratello, ed è preoccupato per voi.”
    Come al solito, lei e il tatto viaggiavano su due universi separati.
    “Sono già finita in prigione una volta per cercarvi e sarei davvero contenta se potessi evitare il bis. Ma penso che, per lo meno, Lord Sirion si meriti da parte vostra la cortesia di andare a parlare con lui.”

    #6284
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    Wallach fece spallucce. “Non ti annoierai, senza di me, Muad’Dib sarà molto di compagnia!” Rise spensierato mentre la lasciava da sola con quella pessima compagnia.
    Nirai lo vede sparire nella folla con quel suo bel sorriso allegro ad incorniciargli il viso tatuato.

    La presenza di Muad’Dib e dei gemelli riuscì a farla sentire meno sola, anche se non come sperava visti i discorsi da affrontare. I due ragazzi sembravano stupiti da quella versione dei fatti e rimasero qualche secondo intontiti, almeno finché il mezzo demone non prese parola. “Non possono essere i figli del fratello di Lord Sirion. Conoscevo la sua amante umana e lei era sterile.” Specificò senza però rivelare i dettagli.

    I due gemelli provarono tristezza e sospirarono. “Ci dispiace davvero tanto, Nirai, non credevamo che Lord Sirion potesse preoccuparsi in questo modo, sembrava così distante…” Mormorò Edriel. Lord Sirion era un elfo, Nirai li conosceva bene come razza, ma i due erano giovani e sapevano così poco del mondo. “Muad’Dib ha ragione…” continuò suo fratello Isamu. “Il fratello di Lord Sirion non può essere nostro padre, ma non sapevamo avesse una donna umana.” il ragazzo sembrava davvero triste per quella vicenda. “Siamo certi che nostra madre sia un’Elfa di qualche famiglia nobiliare, ce lo ha rivelato nostra nonna adottiva prima di morire…” concluse sua sorella prendendo coraggio.

    Muad’Dib lanciò uno sguardo a Nirai e la felinide si rese conto che lui sapeva qualcosa, qualcosa che non voleva rivelare ai due ragazzi. “Non volevamo finissi in prigione e nemmeno far preoccupare Lord Sirion… Andremo da lui a scusarci, ma dobbiamo farlo in modo cauto, se fossimo catturati ci ucciderebbero certamente.” esclamò Isamu risoluto. Il mezzo demone strinse i pugni e scosse il viso. “Andate a riposare, ora… Domani mattina penserò ad un modo per farvi raggiungere Lord Sirion in sicurezza.” Rispose con voce cavernosa ed i due ragazzi annuirono. Chiesero ancora scusa a Nirai, le chiesero così tante volte scusa che la felinide fu quasi costretta a cacciarli da lì.
    Muad’Dib la osservo ancora, attese che i ragazzi si fossero allontanati e poi le indicò una branda dove poteva dormire. Nirai lo sentiva, sentiva il suo istinto felino che il mezzo demone nascondeva qualcosa, ma poteva davvero rischiare di fargli qualche domanda?

    #6285
     Elan 
    Partecipante

    Nirai avrebbe volentieri preso a pugni Wallach in quel momento. Forse sarebbe stato un’ottima valvola di sfogo.
    Perché, alla fine dei colpi, era tutta colpa sua!!

    Tuttavia, per lo meno stava riuscendo a chiarire quella situazione. Magra consolazione, ma meglio di niente.
    Lanciò un’occhiata dubbiosa a Muad’dib alla sua affermazione. Quel mezzodemone sapeva qualcosa che non le stava dicendo, e lei non sarebbe mai riuscita a resistere senza fargli altre domande… lo sapeva fin troppo bene, ed era in un certo senso rassegnata a fare una fine piuttosto misera per colpa della sua curiosità, in quel momento.

    Certo era che se quei due gemelli le avessero chiesto scusa un’altra volta, probabilmente le sarebbe scoppiata la testa!
    “Va bene, va bene!! Accetto le vostre scuse, basta che la smettiate, altrimenti mi scoppierà la testa!” esclamò esasperata. Non credeva che potessero essere così fastidiosi, e invece…
    “Chiedete scusa a lord Sirion per essere spariti in quel modo, e accetterò anche di non volervi prendere più a schiaffoni!”
    Forse non avrebbe dovuto promettere quell’ultimo punto, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di liberarsi di loro e delle loro scuse.

    Non che l’idea di restare da sola con Muad’dib la facesse impazzire, in realtà. Guardò il mezzodemone, quando lui le indicò la branda, e incrociò le braccia. Se ne sarebbe pentita, ma non sarebbe andata via da lì senza risposte.
    “Io non ti piaccio.” esordì senza troppi complimenti. “Non so perché, ma immagino dovrò farmene una ragione.”
    Non era sicura che avrebbe resistito con quel tono, nel momento in cui lui avesse iniziato a parlare, quindi preferì parlare tutto d’un fiato.
    “Però tu sai qualcosa su quei due. Qualcosa che non vuoi dire a loro, questo mi pare logico, ma pur sempre qualcosa. Non credo che loro madre fosse una nobildonna elfa, né che l’amante del fratello di Lord Sirion fosse veramente sterile come hai detto a loro. Cosa c’è dietro tutta questa faccenda?”
    Forse aveva tirato troppo la corda. Anzi, sicuramente aveva tirato troppo la corda. Ma era troppo curiosa di natura per accettare di starsene semplicemente in silenzio, e prendere per vere delle palesi menzogne.

    #6287
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    Il mezzo demone sembrò stupito che lei osasse rivolgergli la parola, credeva fosse troppo spaventata per farlo. “Ti sbagli…” rispose laconico alla sua affermazione sul non piacergli. “Ti considero inutile, è ben diverso… sopporterò la tua presenza solo per amicizia con Wallach anche se ritengo il suo interesse per te totalmente insensato.” concluse con un tono di voce piatto.

    Digrignò i denti quando lo accusò di nascondere qualcosa, si avvicinò a lei con gli occhi che si illuminavano di potere arcano e Nirai temette che potesse disintegrarla o chissà che altro. “Credi che ti tratterò bene solo perché sei la sgualdrina momentanea del mio amico?” la accuso furioso. “A te non importa della nostra causa, perché dovrei fidarmi di te?” Lui non si fidava della felinide, poteva essere una spia mandata dai Padroni ai suoi occhi.
    “Il fratello di Lord Sirion era nostro amico, credi che mentirei su una cosa simile? La sua amante umana era sterile e lo so perché accompagnavo il mio maestro durante le sue visite ai pazienti.” rispose arrabbiato prima di calmarsi e alzare le spalle. “Non so se la madre dei ragazzi è una nobile elfa, ma so che non è il fratello di lord Sirion loro padre…” Scosse il viso e gli occhi si spensero mestamente. “Temo di conoscere il padre… ma saperlo non cambierà nulla e non li aiuterà a cercare le loro radici. Lui non potrebbe riconoscerli.” sussurrò con la voce triste.

    #6289
     Elan 
    Partecipante

    Nirai sentì di nuovo quella sgradevolissima sensazione di paura quando Muad’dib le si avvicinò, i peli le si rizzarono sulla schiena e il suo istinto le consigliò caldamente di filarsela a gambe levate.
    Ma il suo istinto le diceva anche che il mezzodemone le nascondeva qualcosa e lei voleva scoprire cosa!
    Così si fece forza e fronteggiò quella sottospecie di colosso.

    “Non mi interessa nemmeno che tu mi ritenga inutile e non mi aspetto trattamenti di favore di nessun tipo.”
    Fece un mezzo sorriso, forse lui pensava di farla arrabbiare o metterla a disagio, ma si sbagliava di grosso.
    Era solo curiosa da morire, e non avrebbe mollato tanto facilmente.
    “Posso anche accettare che non ti fidi di me. Ma sono davvero finita in prigione per quei due idioti, e visto che ormai sono invischiata nella loro storia, voglio andare fino a fondo della faccenda!”

    Non avrebbe ceduto nemmeno un millimetro su quel punto.
    E quando finalmente il mezzodemone si decise a dire qualcosa, lo ascolto interessata incrociando le braccia.
    “Considerato che quei due pazzi sono venuti qui per scoprire chi sono i loro genitori, e considerato il modo in cui sono scappati, non credo che tutto questo mistero sia molto fruttuoso per loro. Da quello che ho visto, chi fa troppe domande non è ben visto in questa città.”
    Storse il naso, in effetti forse anche lei stava facendo troppe domande, ma non le importava più di tanto.

    “In ogni caso, sappi che Lord Sirion ha preso a cuore quei due. Gli riferirò quello che mi hai detto, immagino si metterà il cuore in pace. Ma forse sarebbe più giusto che quei due sapessero la verità.”
    Non sapeva nemmeno lei come riuscisse ancora a parlare con un tono più o meno tranquillo ma in realtà – forse – ora Muad’dib le faceva quasi meno paura. Forse non essendo circondato da tutti i suoi seguaci aveva meno bisogno di intimorirla.

    #6290
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    Muad’Dib continuava ad osservarla mettendola a disagio. “Devi essere pazza o stupida, oppure entrambe le cose per rivolgerti così a me.” disse con freddezza. “E per una sola notte in prigione dovrei affidarti quei due ragazzi? Pensi di essere speciale?” voleva distruggerla, demolirla, renderla inerte. “Siamo stati tutti in prigione, alcuni di noi hanno passato anni in prigione.” E forse parlava di se stesso, aveva certe cicatrici che difficilmente si sarebbe potuto procurare se non in battaglia o in prigione.

    “Questa è Torvael, ragazza. Passare una notte in prigione non è niente rispetto a vivere una vita che non è vita.” Non era arrabbiato, ma spietato e tetro. “I due mezz’elfi cercano una utopia, una famiglia che non potrà mai esistere. Noi saremo la loro nuova famiglia, una famiglia che li proteggerà.” rimase in silenzio qualche minuto e poi sospirò.

    “Il padre che cercano era un uomo buono. Venti anni fa ero un ragazzo strano, magro e solo. Il sangue mi ribolliva dentro, ero sveglio, ma irruento e stupido. Il mio mentore mi indirizzò nella giusta direzione, mi fece studiare, mi insegnò a salvare delle vite ed a calmare la mia magia.” Nirai si rese conto che Muad’Dib doveva essere un medico ed un incantatore uno strano miscuglio di talenti. “Lui era a servizio in molte case di nobili, per questo conosceva il fratello di lord Sirion, aveva iniziato come semplice servitore, aveva tenuto nascosti i suoi talenti arcani ed era innamorato di un’elfa…” Disse quelle cose senza emozioni, come se i ricordi fossero distanti e lui avesse chiuso ogni sentimento per non provare ancora tristezza. “Non sapevo chi fosse questa ragazza, ma era una cosa seria, lei restò incinta e lui mi confidò che sarebbero scappati insieme.” Il volto del mezzo demone si fece più triste.
    “Il loro piano fallì, lei credette di essere stata abbandonata, lui venne buttato nella Ghiacciaia…”

    Nirai ebbe l’impressione che le sfuggisse qualcosa, qualcosa che aveva visto, ma che non riusciva a collegare. “Sopravvisse alla Ghiacciaia, ma la sua mente venne distrutta, annientata… Ora non vede che farfalle di luce e sogna una vita che non potrà più avere.” Concluse con profonda tristezza.

    #6291
     Elan 
    Partecipante

    Nirai sbuffò scocciata. Muad’dib stava cercando di metterla a disagio e farla sentire in torto, lo capiva, ma non le importava davvero.
    “Non penso di essere speciale, o chissà quale altra cavolata da fatina.” disse senza particolare entusiasmo. “Ma se pensi che farei del male a quei due idioti solo perché non sono nata in questa città di merd*, o perché non ho sofferto come voi, hai capito male. Potevo andarmene nel momento stesso in cui sono stata pagata, nessuno mi tratteneva. Se ho scelto di restare non è di sicuro per mettere qualcuno di voi nei casini!”
    Il suo tono si stava scaldando un poco, forse stava davvero esagerando, aveva la sensazione che Muad’dib potesse ucciderla solo schioccando le dita, ma come al solito era troppo poco prudente e troppo spontanea per farci caso.

    Ascoltò interessata il racconto, e abbassò le orecchie, perché quello che il mezzodemone stava dicendo era di una tristezza infinita e nessuno sarebbe potuto restare indifferente.
    “Montague…” disse alla fine tra i denti, quasi in un bisbiglio. Quando il mezzodemone aveva parlato Delle farfalle, tutti i pezzi erano tornati al loro posto.
    Era Montague il padre dei due gemelli…

    “Dovresti dirglielo…” il suo tono si era fatto molto più sommesso, e aveva abbassato la coda. “Forse non è chi si aspettano, ma dovrebbero sapere la verità…”
    Scosse la testa.
    Maledetti quei due gemelli, maledetti! Possibile che dovesse pure sentirsi in pena per loro?
    “E la madre? Pensa di essere stata abbandonata, quindi deve essere ancora viva…”

    Era davvero più forte di lei. Non poteva evitare di ficcare il naso dove non avrebbe dovuto.

    #6295
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    Il mezzo demone annuì sospirando con tristezza. “Sapere di lui non cambierà nulla, ragazza.” mormorò chiudendo gli occhi. “Ho sperato che i due mezz’elfi smuovessero qualcosa in lui, ma non li ha riconosciuti. La guaritrice che ha curato le sue ferite mi ha detto che la sua anima è persa e che lui vive una vita che non è vita.” Nirai si ricordava dell’uomo, le aveva mosso tanta tristezza, sembrava matto, ma non era solo matto, era lontano, distante e perso in illusioni folli.

    “La verità è troppo triste, ragazza e preferisco che i gemelli sognino un padre migliore della larva che è ora. Gli parlerò di lui, di come ha cresciuto me, di come mi ha insegnato a combattere per proteggere… Ma non lasciare che lo vedano…” Doveva essere stato molto grato a Montague e non voleva far soffrire i suoi figli.
    “La madre potrebbe essere viva, ma sono passata venti anni, quale Padrona ricorderebbe ancora uno sciocco amante umano? Ormai lo avrà dimenticato…” Non sembrava avere molta fiducia in lei, forse un po’ la incolpava di quello che era accaduto al suo mentore.
    “Adesso però è meglio se riposi, litigare stanca, ragazza. Hai un caratteraccio e provo pena per il mio amico.” Sarebbe stata anche una frase divertente se non l’avesse detta lui. Muad’Dib non sorrideva e non provava divertimento in questa conversazione. Uscì dalla stanza e la lasciò sola a riposare.

    #6296
     Elan 
    Partecipante

    Nirai era dispiaciuta per quella situazione, per quanto non provasse una particolare simpatia per i due gemelli quello era troppo anche per loro.
    Forse Muad’dib aveva ragione, forse non avrebbero dovuto mai sapere nulla, e annuì mestamente.
    La presenza del mezzodemone non le incuteva più timore in quel momento, forse lui non stava più cercando di intimorirla, forse si era intristito per i ricordi, o forse semplicemente non aveva più bisogno di spaventarla.

    Solo su una cosa non era d’accordo.
    “Dovresti dare una possibilità a loro madre, se sai di chi si tratta. Magari è un’elfa orribile come tante, magari è più simile a lord Sirion e suo fratello.”
    Alzò le spalle.
    “Ma non so chi sia, e non insisterò.”

    Stava per mettersi tranquilla sulla branda, ma guardò Muad’dib un’altra volta.
    “In effetti ho davvero un caratteraccio.” concesse con un mezzo sorriso, anche se non c’era accenno di divertimento nel tono di lui.
    “Però ti ringrazio per essere stato sincero. Lord Sirion merita di sapere la verità, almeno questo.”

    #6297
     Mordoth 
    Partecipante

    Gant annuì e si congedò dai due con un cenno. Tornò nel suo angolino a miscelare le sue pozioni e a pensare.
    In che situazione si era cacciato mentre aspettava informazioni su suo fratello? La faccenda sembrava molto intricata e pericolosa. E anche se lui voleva aiutare si trovava in una posizione svantaggiata, perchè in quella città se non eri un orecchie a punta eri una minaccia.
    Poteva benissimo essere che il mezzo demone stesse organizzando una rivolta, avesse fatto irruzione alla festa poche ore prima e avesse anche ucciso il fratello di Lord Sirion, direttamente o no.
    Ma nessuno sembrava considerare la situazione inversa: cioè che le fila di tutto le teneva qualche elfo che voleva sbarazzarsi di un po’ di spazzatura e di rivali in un colpo solo e che Muad’Dib era solo qualcuno che voleva aiutare in una città dove non poteva farlo.
    Accidenti a loro! Non sarebbe più facile sistemare tutto con una bella bevuta seguita da una scazzottata seguita da un’altra bella bevuta?!?
    Gant sputò per terra schifato da tutta quella malignità.
    D’accordo, si sarebbe parlato con il mezzo demone.
    D’accordo, si sarebbe parlato con i Padroni. Anche se secondo lui era una cosa molto rischiosa.
    Sperava solo che Tinuviel tenesse a freno lingua e bollori, anche lui sapeva che da sobri era meglio non rivelare troppo.
    Quando ebbe finito di preparare le sue pozioni appoggiò la schiena contro un albero vicino, si scolò un sorso della sua riserva di emergenza e poco dopo si addormentò.

    #6298
     Meeme 
    Partecipante

    GANT e TINUVIEL 
    “Rosaline Wisewill sa di essere affascinante e sfrutta il suo fascino per ottenere consensi, è generalmente tranquilla, ma non si è mai sbilanciata a favore o contro i non-elfi. Sa di essere la bilancia dei Padroni e questo le dà potere, molto potere.” Era la famiglia subentrata alla sua, ma Lord Sirion non provava astio per questo. “La sua elezione è stata molto travagliata, sua cugina, Juliet Wisewill, era la candidata migliore, ma dopo l’incidente la sua mente si è dissolta ed è stata considerata non idonea al comando.”  Lord Sirion aveva accennato qualcosa sull’incidente, aveva a che fare con una violenza terribile. 
    “Il Quarto Padrone desidera la pace, dovete convincere Rosaline Wisewill a volere la stessa cosa, in questo modo eviteremo una strage.” Sospirò e poi lasciò i due per riposare. 
     
    Tinuviel contattò suo padre e lo informò degli avvenimenti recenti, sembrava scosso per l’accaduto, ma lieto che la sua famiglia stesse bene. Gant si addormentò con mille pensieri in testa e l’impressione che quella sarebbe stata una missione disperata. 
     
    Si svegliarono presto, i superstiti stavano bene, la famiglia di Tinuviel si sentì al sicuro e preferì tornare alla sua magione scortata dalla figlia e da Gant. La situazione nelle strade era calma, gli scontri del giorno precedente parevano svaniti e le vie nuovamente sicure. Dopo aver accompagnato la famiglia di Tinuviel alla sua dimora, Gant e la barda elfa si mossero verso la Casata Wisewill pronti a tutto. Il giardino che circondava la dimora era bellissimo, lo curava Juliet Wisewill nei suoi momenti di pace, ma quel giorno c’era qualcosa di terribile a deturpare quel giardino, il cadavere di un umano appeso in bella vista. 
     
    I servitori che li scortavano dissero che era uno dei violenti della sera scorsa e che aveva tentato di intrufolarsi nella magione questa mattina per abusare delle due padrone di casa. Il Capitano delle Guardie aveva difeso le due donne ed era riuscita ad uccidere l’uomo prima che scappasse. 
     
    NIRAI 
    La Felinide venne lasciata in pace e riuscì a riposare tranquilla e beata, il rifugio dei dissidenti non era il luogo più sicuro del mondo, ma per quella sera si sarebbe accontentata. 
    Il mattino dopo venne svegliata da urla abissali e comprese che doveva essere accaduto qualcosa di terribile. Quando raggiunse Muad’Dib e gli altri ribelli il suo sospetto si trasformò in certezza. 
     
    I dissidenti avevano sguardi carichi di tristezza, disperazione e rabbia, troppa rabbia. Riconobbe l’umano dagli occhi da assassino che aveva intravisto durante il colloquio voluto dai druidi, la guardia del corpo di Muad’Dib, e persino lui sembrava scosso. Si guardò intorno preoccupata e con un terribile presentimento a schiacciarle il cuore, presentimento che le bloccò il respiro quando si rese conto che Ciad stava piangendo tra le braccia di Muad’Dib. 
     
    Il Mezzo demone anche aveva gli occhi umidi, ma più della tristezza in lui c’era rabbia, un’ira che non sarebbe riuscito a calmare in nessun modo

    #6299
     Elan 
    Partecipante

    Non fu un bellissimo risveglio, accompagnato da urla e ruggiti, e quando si svegliò per un attimo Nirai rimase stordita, non ricordando subito dove si trovasse. Ma non ci mise tanto tempo a mettere a fuoco.
    Non era di certo il posto più sicuro del mondo, ma quelle urla sembravano troppo anche per Muad’dib e i suoi uomini.

    Per questo la Felinide lasciò la stanzetta con una certa circospezione, a metà tra lo spaventato e il preoccupato.
    Era successo qualcosa, qualcosa di brutto, e gli sguardi dei non elfi glielo confermarono, mettendole una strana apprensione addosso. Persino la guardia del corpo di Muad’dib sembrava scossa…
    Il suo istinto difficilmente si sbagliava, e in quel momento aveva tutti i peli ritti e una sensazione che non le piaceva, un peso che aveva lo spiacevole sentire di dolore.
    Un peso che le schiaccio letteralmente il cuore quando vide Chad piangere tra le braccia di Muad’dib.

    “Dov’è Wallach…?”
    Non aveva salutato, non aveva intenzione di salutare e non ci avrebbe pensato nemmeno. Aveva gli occhi umidi, e si dovette mordere un labbro quasi a sangue.
    Quello stupido pazzo, non poteva… Non poteva assolutamente…

    #6300
     Meeme 
    Partecipante

    NIRAI
    Quando Ciad si accorse di lei si staccò dal mezzo demone, venne da lei e l’abbracciò singhiozzando. La domanda della Felinide rimase inascoltata solo per qualche attimo, poi una giovane vestita di verde con gli occhi spenti e capelli castani legati in una treccia le rispose. “Lo hanno ucciso i Padroni… Dicono che abbia tentato di abusare del Quinto Padrone, Rosaline Wisewill, e di sua cugina…” La giovane aveva la voce rotta. “Il Capitano delle Guardie lo ha ucciso mentre tentava di scappare…” concluse la ragazza abbassando il volto.

    Muad’Dib si alzò in piedi in tutti i suoi due metri di altezza, era una visione terrificante, i tratti da demone sembravano più accentuati ora che era in ira. “Lo hanno appeso fuori dalla loro villa come fosse un trofeo!” tuonò rabbioso.
    Intervenne l’umano dallo sguardo di ghiaccio che si chiamava Lee. “Ti stanno tendendo una trappola, vogliono che tu vada a recuperarne il corpo, Muad’Dib…” aveva la voce sussurrante e tetra. Il Mezzo demone annuì, sapeva che l’avevano fatto per catturare lui, lo sapeva ed avrebbe agito di conseguenza.

    “Ho promesso che non avrei abbandonato nessuno di voi, Wallach era io amico, suo figlio, mio figlio… Non lascerò il suo corpo in mano a loro. Sarà una trappola, ma io andrò comunque.” E fece un cenno con la mano per fermare le proteste degli altri. “Vogliono me ed andrò solo… Si aspettano che non accetti la provocazione, li coglierò di sorpresa e tornerò qui da voi per seppellire Wallach con il rispetto che merita.”
    Le parole del mezzo demone erano ascoltato, anche questa volta fu così, a malincuore i ribelli accettarono la sua decisione, si fidavano così tanto da lui da lasciarlo rischiare la vita.
    Ciad singhiozzò e si asciugò le lacrime cercando di calmarsi, anche lui ammirava Muad’Dib ed ora sarebbe stato il padre che avrebbe seguito in battaglia se solo glielo avesse ordinato.

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