Le Terre del Fuoco

Questo argomento contiene 185 risposte, ha 5 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Ilmarien 4 anni, 10 mesi fa.

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  • #6939
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    E Jared continuava a non avere parole per descrivere cosa provava, era praticamente in un paradiso, anche se uno in pericolo, circondato da elfi ed era come un aogno.

    *ma questi elfi sono diversi da Alliria, non hanno la stessa aura divina*
    va bene” seguì l’elfa “unirmi alla spedizione di Marelli era la cosa giusta da fare” poi senti le urla e sospirò mormorando “cosa le sarà successo? quello era panico“.

    Ma continuò a lasciarsi condurre… l’Albero del Mondo era magnifico, intraprendere quella missione era stata la scelta migliore sperava solo che sarebbe riuscito a tornare da Jehenna.

    #6947
     Elan 
    Partecipante

    – GAHAIN –
    “Vedrai che riusciremo a venire a capo di questa faccenda, e anche il tuo controllo sugli elementi tornerà normale.” disse Nathaniel con tranquillità. Non era mai stato tipo da abbattersi di fronte un problema, nemmeno i peggiori, ma Gahain sapeva che non si sarebbe arreso finché non avessero trovato una soluzione.
    Però scosse la testa.
    “Non so se fossero controllati da qualcuno. Onestamente, se non ne catturiamo uno vivo le nostre congetture saranno sempre fatte sul nulla.” sembrava esserci una certa stizza nella sua voce, per quell’argomento, come se si sentisse colpevole per qualcosa. “Speravo di poter studiare le loro ceneri, ma evidentemente qualcuno ha deciso come sempre di renderci la vita difficile.”

    Scosse le spalle, ma lo ascoltò attento alle sue parole sulla Cacciatrice.
    “Deve aver vissuto da sola tanto a lungo.” rispose, con lo sguardo per un attimo perso nel vuoto. Poi scosse la testa. “Non credo che il suo atteggiamento sia mosso dalla cattiveria. L’ho vista coi bambini che ho adottato, sembrava un’altra persona.” sorrise di nuovo, e il suo volto si addolcì per un attimo. “Penso tu abbia ragione, ma forzarla potrebbe fare solo peggio.”
    Il paladino non era mai stato tipo da farsi trascinare dalle emozioni, ma era felice di aver ritrovato la Cacciatrice, Gahain non ne aveva alcun dubbio. Stava per dire altro, quando tornò Sumyno.

    “Un’interazione sociale con lei?! Diamine, quella donna ha mangiato latte di Kodo scaduto da almeno due anni! Non ci sono altre spiegazioni per quel suo caratteraccio!!”
    Rise. L’orchessa era impressionante: non aveva segreti con nessuno su ciò che pensava.
    “Una persona sana di mente la prenderebbe a capocciate, poi a capocciate e poi a capocciate di nuovo! Forse così le si sistemerebbe qualche rotella!”
    Sbuffò come se fosse stata un bollitore pronto ad esplore.
    Anche Nathaniel sembrava divertito da quel carattere così energico, ma non disse nulla. Il suo sguardo si perdeva nell’oscurità, come se avesse potuto raggiungere l’Elfa del Sangue con un semplice sguardo.
    “Cooooomunque…” Sumyno gli lanciò un’occhiata che voleva dire tutto, a metà tra il divertito e l’esasperato. “Siamo più o meno a metà strada per raggiungere Hyjal.” indicò una radice contorta in modo strano, come se fosse la cosa più logica del mondo. “Se continuiamo di questo passo in giornata saremo arrivati!”

    – LA CACCIATRICE –
    Nel silenzio dei suoi pensieri, la Cacciatrice non si era accorta di quanto avesse distanziato gli altri. Procedeva col suo solito passo sostenuto, belva tra le belve. Anche se non conosceva il terreno, procedeva decisa grazie al gufo di Hamuul, che continuava a comunicare con lei tramite quelle visioni particolari.

    Solo, all’improvviso, il gufo sparì.
    L’Elfa del Sangue si era talmente tanto abituata alla sua presenza ed al suo tenue bagliore smeraldino che per un attimo si sentì accecata senza la possibilità di vederlo più. E non era la sola.
    Humar iniziò a ringraziare, furioso, e lei percepì dei rumori, i primi in quel dedalo infinito di oscurità.
    Era come roccia che sfregasse contro altra roccia, un rumore graffiante e fastidioso che le feriva le orecchie.
    Sembrava ancora lontano, ma si stava avvicinando rapidamente, come se stesse correndo preciso nella sua direzione.

    – JARED –
    Jared si lasciò condurre attraverso le vie di quel villaggio meraviglioso. Ogni angolo era una nuova scoperta, ogni viuzza una meraviglia. Era un posto nato per gli Déi, eppure le creature che lo abitavano sembravano terribilmente mortali.
    L’Elfa che lo aveva accolto inizialmente lo stava conducendo per mano, ridendo e raccontandogli le meraviglie di quel luogo.
    “Devi sapere che alle pendici dell’Albero del Mondo riposa Ysera.” raccontò, con voce sognante. “L’Aspetto del Sogno. E’ grazie a Lei ed alla sua Magnificenza se qui la vita è così rigogliosa e florida.”
    La sua compagna rise.
    “Non dire sciocchezze!” la apostrofò “L’Aspetto del Sogno non ha potere sulla Vita, non è Alexstrasza!” poi guardò Jared con molta serietà. “Ysera è qui per assicurarsi che i Druidi compiano il loro viaggio all’interno del Sogno di Smeraldo in tutta sicurezza!” spiegò, annuendo compiaciuta a se stessa. “C’è stato un tempo in cui il Sogno di Smeraldo era stato corrotto, e accedervi poteva essere mortale. Molti druidi sono impazziti in quel periodo, incapaci di svegliarsi da incubi che li portavano alla follia. Ma adesso grazie ad Ysera quella minaccia è stata del tutto scongiurata!”

    Sembrava un fiume in piena mentre parlava, tanto che Jared quasi non riusciva a starle dietro.
    Nel mentre, l’avevano condotto ad un piccolo laghetto, e come lui tantissimi altri dei guerrieri che l’avevano seguito in quella spedizione. Nessuno sembrava abituato a tutto ciò, tanto che il disagio era palese in molti di loro, ma non volevano sembrare scortesi con creature tanto perfette.

    – JOK’NAY –
    Il pugnolo di Jok’Nay cadde, ma quando toccò il globo semplicemente si dissolse nel nulla. Né Faldral né Zatanja erano stati colpiti, né parevano essersi accorti dell’incidente.
    Tuttavia, il Troll se n’era accorto eccome.
    Il dolore che l’aveva pervaso era stato atroce, come se il pungolo stesso avesse colpito lui conficcandoglisi nella carne con precisione.

    Tuttavia fu un dolore fortuito, sufficiente a farlo riprendere. Bastò distogliere lo sguardo dal globo per farlo tornare cosciente del mondo che lo circondava, della posizione rischiosa in cui si trovava e del pericolo in cui sembravano trovarsi i due poco sotto di lui… probabilmente lo stesso pericolo in cui si sarebbe trovato tutto il villaggio se il globo non avesse smesso di brillare in quel modo.

    #6948
     Meeme 
    Partecipante

    Odiava avere ragione ed odiava anche essere paranoica sulla sicurezza, ma aveva ragione ad essere così prudente. Il gufo di Hamuul era svanito e quel rumore non prometteva nulla di buono.
    Tese le orecchie, si stava avvicinando velocemente alla sua posizione, roccia contro roccia, forse un qualche tipo di creatura o trappola.

    Tese la mano verso Humar e gli fece cenno di tornare indietro seguendo l’odore dei draenei e della guerriera orca. Era meglio avvertirli del pericolo prima che quella cosa, qualsiasi cosa fosse, gli piombasse addosso.
    Mandò avanti il Leone Nero, lei recuperò l’arco da caccia e corse dietro il suo compagno stando attenta a coprirgli le spalle. Le tenebre non erano un problema, agitò una delle fiale che si portava appresso per fare luce ed a passo rapido tornò dai suoi compagni di viaggio per metterli al corrente della minaccia.

    #6949
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Ascoltava rapito il racconto dell’elfa, non sapeva molto “Un aspetto è qui?” ma Jahenna era completamente affascinata dagli Aspetti del Mondo, voleva saperne tutto a riguardo se avesse potuto vederla era certo che la sorellina l’avrebbe cpraricamente costretto a raccontarle tutto.

    così qualcosa nel sogno faceva impazzire i druidi” quello gli faceva vennire un pessimo presentimento “ma era diverso da quello che succede ora, vero?“.

    Anche gli altri sembravano imbarazzati quanto lui, ogni momento passato con gli elfi gli facevano smebrare più strana quella situazione e non sapeva cosa pensare di loro anche il quel luogo dove la loro natura eterea sembrava sparire.

    Sì avvicino all’acqua.

    #6950
     Ilmarien 
    Partecipante

    “Si, lo so, siamo per il momento un gruppo affiatato e abbiamo un mistero da dipanare, però lo stesso sono preoccupato. Gli elementi sono il mio contributo essenziale al gruppo, il fatto che funzionino male mi inquieta non poco. Finora è stato più un fastidio che altro, ma il giorno in cui accadrà in combattimento ho paura di lasciarvi a piedi” disse esternando le proprie preoccupazioni a Nathaniel. “Si, qualcuno sta facendo di tutto per nascondersi, non solo a noi ma a tutti quelli che potrebbero ostacolare il suo misterioso quanto fastidiosissimo piano del male. Dove sono finiti i buoni cattivoni come quello dell’altra volta, che aveva draghi, deliri di onnipotenza e roba simile?” concluse ridendo.

    “Senza dubbio” rispose all’osservazione che la Cacciatrice fosse vissuta da sola “E sono perfettamente d’accordo con te, non mi è mai sembrata motivata dalla cattiveria, contrariamente a un’Elfa della Notte che conosciamo” disse alludendo ad Alliria “Tra parentesi, non ti ho mai raccontato di quello che mi disse quella notte dopo che andammo a recuperarla: ti risparmio i dettagli perché è stata una interminabile conversazione all’insegna dell’isteria pura, ma raramente ho visto un odio così cieco e così… irriducibile… e chi ti sta parlando aveva moltissimi pregiudizi sugli orchi, ma niente di così… assoluto” concluse cercando di trasmettere quel senso di smarrimento che aveva provato di fronte a un’odio così cieco. “Comunque si, forzarla sarebbe peggio, bisogna darle il tempo di arrivare alla giusta conclusione e prima che tu chieda si, se c’è bisogno posso badare ai bambini OGNI TANTO concluse scandendo ogni singola lettera “e in ogni caso si può sempre chiedere a Caedfaen, sono sicuro che gli farebbe molto piacere” aggiunse con una scintilla di puro sadismo negli occhi.

    Allo sguardo di dolcezza del paladino non poté fare a meno di sorridere, più di ogni altra cosa era la conferma che ci fosse veramente qualcosa tra i due.
    Ascoltò le parole di Sumyno ridendo, poi disse: “Vedi, mi sembra chiaro che nessuno nell’Orda vi ha mai spiegato che il latte di Kodo acido deve essere cagliato, o ci fai il formaggio di Kodo stagionato, oppure lo separi e ci fai le ricottine di Kodo, che con un po’ di miele del Ferndweller sono ottime, in particolare… Qualcuno vuole un po’ dell’ultima crépe?” chiese interrompendosi e rendendosi conto di aver fame.
    “Comunque non ti crucciare” replicò a Sumyno “Come dicevamo prima io e Nathaniel, non vi è alcuna cattiveria in come agisce, è una persona che è vissuta per molto tempo da sola, e… diciamo che non sa bene cosa voglia dire comunicare o anche solo fare quattro chiacchiere per passare il tempo” disse infine.

    #6958
     Mordoth 
    Partecipante

    Ouch! Ma che diavolo!
    Cos’era stato?
    Jok’Nay si voltò per vedere chi lo avesse punto a quel modo ma non vide nessuno… se gli fosse capitato tra le mani però! Digrignò i denti come un raptor arrabbiato.
    D’un tratto strabuzzò gli occhi accorgendosi della posizione precaria in cui era e si aggrappò più saldamente al ramo. Con la coda dell’occhio vide i due sotto di lui e si ricordò di dov’era e di cosa aveva visto…
    Quei due non sembravano consci di quello che stava accadendo. Era il caso che si svegliassero anche loro dall’incubo rosso, poco importava se si metteva nei guai perchè aveva cercato di origliare.
    Con un balzo acrobatico si staccò dal ramo e atterrò alle spalle di Zatanja. In un attimo estrasse un sottile ago dalla cintola e si accinse a pungere il collo della bella maga nel tentativo di risvegliarla.

    #7057
     Elan 
    Partecipante

    – GAHAIN –
    “Non lo sai? I buoni vecchi cattivoni sono fuori moda ormai, adesso vanno gli intrighi, i sotterfugi e le trame nell’ombra! Devi aggiornarti ragazzo mio!” esclamò Sumyno con fare saputo, come se fosse una cosa talmente scontata da rendere impossibile il non saperla.
    Però si bloccò per un attimo, come se avesse realizzato sul momento una cosa.
    “Draghi…?” sbatté gli occhi, come se non potesse credere a ciò che aveva sentito, e aveva un’espressione talmente buffa che persino Nathaniel si mise a ridere.

    Ma fu una risata che durò poco.
    All’improvviso, la grotta attorno a loro iniziò a tremare, e l’aria venne pervasa da un rumore sordo, graffiante, come di roccia che gratta contro la roccia.
    Sumyno e Nathaniel impugnarono le proprie armi, guardinghi, ma non c’era niente che li stesse attaccando.
    Solo dopo qualche minuto dalle ombre apparve la Cacciatrice accompagnata dal suo leone. Era trafelata, ma non sembrava ferita: doveva aver corso il più in fretta possibile per raggiungerli, forse fuggendo da qualsiasi cosa stesse facendo tremare la caverna in quel modo.

    – LA CACCIATRICE –
    Mentre correva per raggiungere gli altri, la Cacciatrice non poté fare a meno di vedere cosa stava causando quel rumore. Sembrava la roccia stessa: aveva preso vita, sembrava come un unico masso che si muoveva verso di lei. I movimenti erano lenti, e fortunatamente lei era in grado di distanziarlo rapidamente, ma quella cosa non sembrava avere fretta.
    Sapeva che i suoi bersagli non avevano vie di fuga, e aveva tutto il tempo del mondo per raggiungerli.

    L’Elfa del Sangue non ci mise molto a raggiungere gli altri tre: erano vicini tra loro, allarmati per gli improvvisi scossoni, ma sembravano tutti illesi.
    Nathaniel aveva impugnato il martello, e Sumyno le spade, ma a parte quello non c’erano segni che avessero lottato o si fossero scontrati contro qualcosa. Dovevano essere semplicemente pronti al pericolo.
    Il rumore di di pietra su pietra, tuttavia, si faceva sempre più forte: era chiaro che non avessero più molto tempo per pensare a cosa fare.

    – JARED –
    “Oh sì!! Dovresti vederla! Ysera è magnifica e possente! Il suo corpo sembra etereo ed inconsistente, perché è sempre sospesa a metà tra il Sogno e la realtà, ma non esiste creatura più potente di lei! A parte ovviamente la divina Alexstrasza!”
    L’Elfa parlava di tutto quello con estrema naturalezza, pronunciando con estrema naturalezza nomi che ad un’altra persona avrebbero come minimo attorcigliato la lingua.
    Poi si mise a ridere.
    “Certo che non è la stessa cosa! In quell’occasione il Sogno di Smeraldo era stato corrotto! Ma Ysera ha fatto in modo che una cosa del genere non potesse più accadere! Questa volta…” l’Elfa tacque e rabbrividì, abbassando la voce. “Questa volta è qualcosa di materiale
    Sembrava che avesse detto una blasfemia, perché subito dopo scosse la testa.

    Jared però non fece in tempo a godersi quell’improvviso momento di relax. Stava quasi per entrare nella vasca, quando improvvisamente la terra attorno a loro iniziò a tremare. Sembrava un terremoto, ma molto più forte di qualsiasi cosa avesse mai sentito.
    Le Elfe iniziarono ad urlare di paura e a poco sembrarono servire gli interventi delle guardie di riportare la calma.
    Ma non c’era solo il tremore.
    Un suono si diffuse nell’aria, come di roccia che gratta contro la roccia, e non sembrava esserci modo di capire da dove provenisse.

    – JOK’NAY –
    Zatanja fece un gridolino quando venne punta, più di stupore che di reale dolore, e si guardò attorno per capire cosa fosse accaduto. Il troll non fu per niente stupito di vedere la sorpresa negli occhi della maga, quando lo riconobbe.
    “Ma cosa…?”

    Non fece in tempo a completare la domanda.
    Improvvisamente la terra attorno a loro iniziò a tremare: sembrava un terremoto, ma molto più forte di qualsiasi cosa avesse mai sentito.
    Gli elfi per le strade iniziarono ad urlare di paura e a poco sembrarono servire gli interventi delle guardie di riportare la calma.
    Ma non c’era solo il tremore.
    Un suono si diffuse nell’aria, come di roccia che gratta contro la roccia, e non sembrava esserci modo di capire da dove provenisse.

    Anche Fandral si riprese, a quell’improvvisa baraonda, e nei suoi occhi sembrava esserci lo stesso stupore e la stessa sorpresa presente in quelli di Zatanja.

    #7058
     Meeme 
    Partecipante

    “La roccia ha preso vita creando un masso diretto contro di noi e pronto a schiacciarci!” Urlò la Cacciatrice con tutto il fiato che aveva in corpo. Quella corsa l’aveva messa alla prova e se non fosse andata in avanscoperta forse sarebbe stato troppo tardi per tutti.
    Bisognava fermare la corsa di quel masso con l’esplosivo se fosse stato necessario.

    Lei era pronta e caricare le salve esplosive delle sue frecce, ma forse Gahain poteva fermare quella cosa senza far esplodere tutto.
    La polvere smossa dalla grotta le entrava nei polmoni, non sarebbe stata piacevole una esplosione, ma non le importava di soffrire, l’unica cosa davvero importante era fermare quella roccia prima che li uccidesse tutti. Ordinò ad Humar di posizionarsi al sicuro dietro la sua linea difensiva, lei rimase davanti a tutti e piantò in terra le frecce pronta a scoccare una salva esplosiva come ultima difesa per gli altri. Forse non sarebbe stata in grado di proteggersi dallo scoppio di quelle cariche, ma non le importava, il suo istinto le suggeriva che quella era l’unica cosa che poteva fare per salvare gli altri…
    “Andare in pezzi non mi interessa…” Pensò determinata mentre digrignava i denti come una bestia feroce.

    #7063
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    vorrei davero poterla vedere, sarebbe un grandissimo onore e non credo di esserne degno” Cosa era Jared per meritare di posare lo sguardo su uno degli aspetti? solo un ingegnere molto intelligente, non aveva fatto niente di davvero eroico o caritatevole od importante aveva qualche presentimento per quella missione ma visto come era iniziata era molto probabile che il primo dei suo atti di quel tipo sarebbe stato anche l’ultimo.

    *Ma immagino che per molti sia proprio così, gli atti eroici tendono a non far bene alla salute di chi li compie* le parole dell’elfa lo rendevano sia più nervoso che più calmo, ma per una calamità simile non sembrava poter essere apparsa naturalmente ma un evento fisico può essere studiato e contrastato molto più facilmente, come un problema meccanico richiedeva studio, esperimenti e logica.

    Ma ovviamente il periodo di calma non poteva durare neanche in quelle terre magiche e benedette dall’albero del mondo “oh titani! un alltro gigante?” non poteva davvero capire da dove venisse quel suono, la cosa lo infastidiva “non attacchera qui” lo sperava almeno, quel luogo era protetto.

    Anche lui cercho di calmare almeno l’elfa con cui stava parlando “calma non temere, La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l’annullamento totale.

    #7072
     Mordoth 
    Partecipante

    Bene, almeno non si era arrabbiata quando l’aveva punta.
    Eccheccacchio però! Non c’era mai un attimo di pace in quel posto!
    Ebbe difficoltà a rimanere in piedi quando il tremore iniziò. Mai sentita una cosa simile, nemmeno dopo aver mangiato lo stufato di mamma… che era tanto buono quanto erano pestilenziali gli effetti della sua digestione.
    E quel suono rendeva tutto tremendamente spaventoso, il panico degli abitanti della città era niente a confronto. Quel suono si insinuava subdolamente dentro e amplificava gli effetti del tremore.
    “Ma nessuno vi ha insegnato a non guardare dove non dovreste?!? Che cosa avete combinato?” Sbottò rivolto alla maga e al druido. Si poteva essere in dubbio su cosa fosse più assurdo: il fatto che uno della sua professione facesse un tale rimprovero o il tono acuto con cui l’aveva fatto.

    #7073
     Ilmarien 
    Partecipante

    Gahain si scosse improvvisamente quando la caverna cominciò a tremare: *Ecco, sapevo che qualcosa doveva andare storto!* pensò imprecando silenziosamente mentre si preparava a combattere. Ascoltò le parole della Cacciatrice, e la osservò preoccupato mentre si preparava a uno scontro suicida, poi lanciò un’occhiata alle gallerie laterali e disse: “Ehm, forse non è il caso di essere così precipitosi…” esitò un istante, dato che gli suonava strano chiamarla Cacciatrice. Pensò rapidamente a un soprannome e disse: “Trixie, nessuno deve sacrificarsi per un grosso sasso. Se è un masso che sta cadendo, nascondiamoci in una delle gallerie laterali e aspettiamo che passi” disse indicando una stretta galleria laterale in leggera salita, e lanciando anche un’occhiata a Nathaniel in caso non fosse riuscito a persuadere l’Elfa.

    Nel frattempo si preparò a tenere pulita l’aria intorno a loro in caso la polvere diventasse troppa, e disse agli altri: “Mi raccomando, cerchiamo di tenere un basso profilo: se ci avvistano, allora combattiamo, altrimenti restiamo nascosti” concluse. Mentre si nascondevano, Gahain si concentrò e cercò di trasmettere delle lievi vibrazioni al terreno: l’obiettivo era far credere che un gruppo di creature stesse correndo in discesa giù per la galleria. E nel frattempo si tenne pronto per creare una corrente d’aria nel momento in cui la polvere fosse diventata troppa.

    #7079
     Elan 
    Partecipante

    – GAHAIN E LA CACCIATRICE –
    Nathaniel aveva reinfoderato il martello quando era arrivata la Cacciatrice, spiegando cosa stesse succedendo.
    “Se è una roccia che ci cade contro non la potremo di sicuro affrontare a spadate.” disse con un cipiglio piuttosto cupo, lanciando un’occhiata a Sumyno che invece aveva ancora le armi estratte.
    L’orchessa parve imbarazzata dietro quello sguardo, e borbottò qualcosa a bassa voce, che a Gahain parve suonare come “maledetti paladini che hanno sempre ragione!”, prima di rinfoderare a sua volta le armi.

    Il gruppo si nascose in una galleria laterale, cercando di non scostarsi troppo dal percorso principale per non rischiare di perdersi in quel labirinto sotterraneo. Camminare era molto più complicato del previsto, perché la terra tremava letteralmente sotto i loro piedi, rischiando di farli cadere in ogni momento, ma quantomeno l’incantesimo di Gahain riusciva a mantenere l’aria pulita.

    Aspettarono diversi minuti. Qualsiasi cosa fosse ciò che aveva visto la Cacciatrice, era qualcosa di lento.
    Poi, il tunnel principale venne riempito da quello che a prima vista sembrava… né più, né meno che un gigantesco ammasso di roccia. Non era un masso, non era qualcosa che stesse rotolando, tanto che arrivato al punto dove si erano trovati loro poco prima si fermò, come in ascolto.
    Fu sufficiente perché anche la terra smettesse di tremare e, complice di quella calma improvvisa, poterono vedere meglio di cosa si trattasse.
    “E’ un elementale di pietra…” fu Sumyno a dirlo, con voce strozzata e spaventata.
    Anche Gahain l’aveva riconosciuto: una creatura primaria della pietra, letteralmente “pietra viva”, come gli aveva spiegato il suo maestro a Draenor. Quelle manifestazioni degli elementi non erano rare ad Azeroth, ma non erano mai state aggressive.
    Quella cosa invece, sembrava li stesse appositamente cercando, e la Cacciatrice ebbe quasi la sensazione che stesse cercando di fiutare il loro odore.

    – JARED –
    “Oh, sono certa che la vedrai! Ysera accoglie sempre i nostri ospiti, specie se sono in un’importante missione, come voi!!” aveva detto l’elfa, poco prima che tutto iniziasse a tremare.
    E, cosa ancor peggiore, sembrava impossibile riuscire a calmarla.

    Urlava e piangeva, raggomitolata su se stessa come se stesse assistendo all’apocalisse in terra.
    “Ci ucciderà tutti!” mormorò tra un singhiozzo e l’altro. “E’ tornato per finire ciò che aveva iniziato! Vuole l’albero, vuole la nostra vita!!”
    Alzò gli occhi su Jared, che vide il terrore nel suo sguardo.
    “Non ho mai visto niente di così orribile…”

    – JOK’NAY –
    Fandrall e Zatanja sembravano entrambi sorpresi da quell’accusa, così come sembravano sorpresi di vedere lì Jok’Nay. Ma, cosa ancora più assurda, sembravano completamente smarriti, come se non avessero idea di cosa stesse succedendo.
    “Non abbiamo fatto nulla, noi!” esclamò la troll non senza un certo risentimento nella voce.
    “Comodo accusare sempre chi ci capisce di magia!!” sembrava veramente arrabbiata, ora, come se Jok’Nay le avesse fatto un rimprovero che aveva già sentito diverse volte.

    Ma Fandrall scosse la testa, il volto sempre pacato ma con un velo di preoccupazione negli occhi.
    “Questo tremore è causato da qualcosa di… vivo…” mormorò. L’assassino però si rese conto che aveva fatto sparire la sfera rossa che stavano guardando poco prima. Dove, impossibile a dirlo.
    “Questo terrore non è immotivato… abbiamo già assistito ad una cosa del genere. Questa creatura vuole Nordrasill. Vuole distruggere l’albero che abbiamo giurato di proteggere.”
    Girarono lo sguardo verso l’Albero del Mondo, impossibile da non vedere, e notarono una massa oscura che sembrava avvicinarsi ad esso, assorbendo letteralmente tutta la luce.
    “Aiutatemi a proteggerlo, prima che sia troppo tardi.”

    #7083
     Meeme 
    Partecipante

    Non era sicura si trattasse solo di un grosso masso, avevo visto quella cosa solo di sfuggita ed aveva preferito tornare indietro ad avvertire subito gli altri.
    Nascosti nelle gallerie laterali scoprirono che non era un masso a muoversi contro di loro, ma un elementare della terra.
    Creatura pacifica che sembrava impazzita ed alla ricerca di sangue.

    La Cacciatrice fece un cenno invisibile ad Humar, non potevano restare lì immobili, quella cosa poteva raggiungere ed attaccare Moonglade. Lei non sarebbe rimasta a guardare aspettando di venire ignorata. Doveva distruggere quella creatura altrimenti avrebbe fatto una strage.
    Strinse il suo arco da caccia e si preparò a combattere, la creatura era massiccia, ma come tutte le creature aveva un punto debole, bastava trovarlo.
    Aveva combattuto il Flagello con tattiche di guerriglia, avrebbe fatto lo stesso anche questa volta mentre Humar si sarebbe occupato di proteggere gli altri.

    Per prima cosa si spostò dalla galleria muovendosi rapida e silenziosa, poi evocò le bestie in modo da creare confusione, finte tracce e rendere vana la ricerca di altre persone ed infine, incoccando una freccia esplosiva, avrebbe mirato alle gambe di quella creatura spostandosi di nuovo per scoccare una nuova freccia. Lei era abituata a combattere da sola ed anche questa volta non ci sarebbero state eccezioni.
    “Ho commesso due errori…” Pensò. “Due errori di saggezza… abortire la compagnia degli altri e poi guardarli con dolcezza…” Era troppo difficile quella vita per lei ed ormai era tardi per avere una possibilità diversa.

    #7086
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    Abbracciò l’elfa disperata e la strinse a se come faceva una volta con Jehenna, non sapeva davvero cosa altro fare, era completamente terrorizzata, era raro vedere un emozione tanto forte negli occhi di qualcuno.
    *Dannazione!* Jared aveva bisogno di trovare un modo di proteggere questi angeli, ma poi nella mente si derise, come poteva lui pensare di poter fare qualcosa *ma devo almeno provarci, agiamo razionalmente, servono informazioni, nessun piano può essere sviluppato senza dati*.

    troverò un modo per proteggerti, chi è tornato? cosa è?

    sapendo quello forse avrebbe avuto abbastanza tempo e pezzi per costruire un qualhe marchingegno adatto, qualunque cosa provocasse quel tremore, Jared era certo che una spada sarebbe stata inutile. Ed anche il truccetto per tirare torce.

    #7098
     Ilmarien 
    Partecipante

    Quando Sumyno rivelò quello che avevano davanti, il primo pensiero di Gahain fu: *ma perché non può essere qualcosa di semplice, una volta tanto?*. Poi vide la Cacciatrice mettersi in azione, preparando le frecce esplosive, e pensò a come potevano affrontarlo, quindi si rivolse sottovoce agli altri due e disse: “Voi attaccate, io lo rallento” e si mosse insieme alla Cacciatrice, cercando di stare un po’ indietro. Nel momento in cui lo scontro cominciò, si concentrò nell’ostacolare e rallentare i movimenti dell’elementale, mentre gli altri provavano ad impegnarlo in mischia. Non gli era sfuggito che la Cacciatrice aveva ignorato tutto e tutti, ma d’altra parte se questa creatura era rabida andava fermata prima che facesse troppi disastri.

    #7102
     Elan 
    Partecipante

    – GAHAIN e LA CACCIATRICE –
    Sentendo il rumore delle creature evocate dalla Cacciatrice, l’elementale girò istintivamente lo sguardo da tutte le parti, per capire da dove provenissero. Troppo tardi si accorse della freccia esplosiva che le colpì le gambe.
    L’urlo che le uscì dal corpo fu tutto fuorché piacevole: sembrava un’esplosione di roccia, il boato di un terremoto e tutto amplificato dalle pareti della caverna in cui si trovavano.

    I quattro si sentirono privati dell’udito e storditi, ma questo non impedì loro di reagire velocemente.
    Sumyno fu la più veloce: spade in pugno, corse rapidamente contro la creatura, ma prima di scontrarsi con lei iniziò letteralmente ad arrampicarlesi addosso. Usava le spade come fossero degli arpioni, scalando la roccia come una montagna, e in poco tempo si ritrovò sulle spalle della creatura, cercando di trafiggerle il corpo anche se senza successo. La pelle dell’elementare era troppo dura, e non c’erano fenditure che lei potesse sfruttare.
    La bestia, infuriata, iniziò ad agitarsi priva di controllo, rischiando di abbattere tutto attorno a sé. Nathaniel eresse allora una barriera protettiva attorno a loro, mettendosi di fronte ai due compagni e deviando a colpi di martello ogni attacco verso di loro. La collisione sembrava fargli tremare le braccia per la forza, e sia Gahain che la Cacciatrice videro che ogni colpo pareva spingerlo sempre più indietro, ma il paladino non cedeva di un passo.

    Gli incantesimi dello shamano furono probabilmente provvidenziali in quel momento: coi movimenti rallentati, sembrava decisamente più innocuo, ma un suo pugno avrebbe comunque potuto tranquillamente spazzarli via tutti.
    “Ragazzi, questo coso BRUCIA!” urlò all’improvviso Sumyno, mentre cercava di affondare la spada. Dovevano trovare il modo di fermarlo del tutto, prima che fosse troppo tardi.

    – JARED –
    La giovane Elfa della Notte singhiozzava tra le braccia di Jared, talmente terrorizzata che sembrava una foglia scossa dal vento per quanto tremava.

    “Noi… noi lo chiamiamo Garr… è venuto qualche tempo fa, ha distrutto gran parte delle nostre case, poi è sparito…”
    Capire quello che diceva era difficile tra un singhiozzo e l’altro, e in mezzo a quel fracasso, ma il nome Garr non suonava completamente nuovo a Jared. L’aveva già sentito, nei racconti dei pionieri che avevano sfidato le elevate temperature del cuore delle montagne per estrarre minerali preziosi.
    Tuttavia, aveva sempre pensato si trattasse di una leggenda: quelle storie parlavano di pietra e terra che avevano preso vita, tenute insieme dalla lava stessa. Una creatura del genere non poteva esistere realmente.

    “Quel mostro… se non verrà fermato tutto brucerà Nordrasill stesso, questa volta…” disse ancora l’elfa, tra le lacrime, il volto nascosto nel petto del guerriero.

    #7103
     Meeme 
    Partecipante

    Il boato di dolore provato dalla creatura aveva lasciato tutti storditi per qualche secondo, ma erano ancora in vantaggio ed ognuno di loro sfrutto quel vantaggio per posizionarsi ed attaccare.
    Sumyno era quella più esposta, le spalle della creatura non erano il posto migliore dove trovarsi e rendeva più difficile colpirla a distanza. L’Elfa del Sangue digrignò i denti, la guerriera non aveva l’istinto dei cacciatori e si era messa in una situazione difficile.

    Si preparò ad un nuovo assalto quando Nathaniel eresse, a proteggerli, una barriera per poi difenderli respingendo gli attacchi della creatura a colpi di martello. I muscoli del paladino erano in tensione ad ogni attacco dell’essere, ma non poteva pensare di fermarlo per sempre. La Cacciatrice fece un cenno ad Humar per farlo restare vicino a Gahain come difesa, oltrepassò la barriera e passò accanto a Nathaniel con un rapido scatto.
    “Se rimanesse ferito non potrei mai perdonarmelo.” Pensò mentre incoccava un’altra freccia esplosiva muovendosi veloce lungo le gallerie.

    Doveva attirare l’attenzione di quella cosa ed evitare che continuasse ad attaccare il Paladino, lei avrebbe continuato a muoversi spostandosi ad ogni nuovo attacco. Mirò alla base dell’elementale con il tiro esplosivo per frantumare la roccia che lo teneva in piedi in questo modo avrebbe evitato di colpire la guerriera orca che si trovava sulle spalle della creatura.
    “Dobbiamo concludere questo sconto in fretta, lui è molto più resistente di noi e non possiamo lasciargli il tempo di organizzarsi.”

    #7134
     Ilmarien 
    Partecipante

    Avevano ingaggiato il nemico ma per il momento non sembravano in grado di danneggiarlo. La Cacciatrice si era messa a colpire le gambe, probabilmente con l’intento di disabilitarlo. Notò anche che quel grosso leone che lei si portava dietro si era messo a difenderlo mentre faceva del suo meglio per rallentare e confondere il nemico. “Mirate alle gambe, limitiamo la sua mobilità!” disse agli altri. Dal canto suo cercò di continuare a rallentarlo e se possibile, creare fessure o crepe nella pietra delle gambe per renderle più malleabili, mantenendo però come priorità il rallentarne i movimenti, in modo da ridurre i rischi per i suoi compagni che erano in mischia.

    #7135
     Elan 
    Partecipante

    – GAHAIN E LA CACCIATRICE –
    Quel mostro sembrava totalmente impazzito, ma vedendo la Cacciatrice corrergli attorno smise di concentrare i suoi attacchi su Nathaniel e cercò di seguirla, colpendo la grotta in punti diversi con forza, come se cercasse di schiacciare un moscerino.
    Ognuno di quei colpi faceva tremare tutto, tanto che l’Elfa del Sangue in più di un’occasione fu a rischio di perdere l’equilibrio. Era anche certa che una volta il bestione fosse sul punto di colpirla, ma una sorta di energia aveva deviato il colpo prima che fosse troppo tardi.

    L’idea di Gahain però si rivelò provvidenziale: aprire delle crepe nella pietra permise ai suoi compagni di trovare quel varco di cui avevano bisogno.
    Le frecce della Cacciatrice trovarono una superficie morbida su cui infilzarsi e, sulle sue spalle, finalmente anche Sumyno riuscì ad insinuare le lame in una fenditura della roccia.
    L’Elementale urlò di dolore, un urlo molto più acuto questa volta, ma ormai la sua corazza era lacerata: si dimenò e si agitò, facendo cadere grossi pezzi di roccia dalle pareti della caverna. Persino alcune gallerie erano collassate, e dovevano solo sperare che il passaggio che collegava Moonglade a Hyjal non fosse stato compromesso, altrimenti sarebbero rimasti intrappolati lì dentro in eterno.

    Vedendo la creatura ormai sbilanciata, Nathaniel lanciò il martello contro di lui mirando ad una delle sue gambe, nello stesso istante in cui la Cacciatrice colpiva l’altra.
    Sumyno, allora, approfittò dell’occasione e lo trafisse a morte strappandogli un urlo che poco dopo si trasformò in un gorgoglio perso ben presto nell’oscurità.
    Solo allora l’Elementale cadde definitivamente a terra, in una densa nuvola di detriti e di polvere.

    #7136
     Harlan Malkavian 
    Partecipante

    *Un mostro vuole distruggere l’albero* dev’essere qualcosa di roccia “lo fermeremo, siamo qui per questo. se si avvicina troverò un modo per fermarlo” le disse continuando a stringerla anche se non aveva idea di come fermare qualcosa di così grosso da fare quel baccano e distruggere l’albero.

    *forse abbiamo dell’esplos… no o lo avremmo usato contro il gigante invece di perdere tanti uomini, non credo abbiamo il necessario per produrne* e sono qui a consolare un altra elfa.

    qui non avete baliste, vero?

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