N7 Terra

Questo argomento contiene 444 risposte, ha 7 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Meeme 5 anni, 9 mesi fa.

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  • #4833
     Rilwen 
    Partecipante

    Ideali. Coraggio. Saggezza. Tutte cose che aveva sempre desiderato, e per cui si era, in fondo, battuta, a modo suo. Perché per ogni dieci uomini che l’avevano presa semplicemente così c’era almeno un uomo che aveva voluto sapere più di lei, aveva voluto indagare sul perché i suoi occhi viaggiavano in altri luoghi, in altri posti. Lei non era destinata a questo mondo, a quest’epoca, e ne era consapevole. Troppo antica, troppo lontana, come le antiche ninfe, come le antiche creature sirene. Come uno spirito lontano che non trova pace, come uno spirito che ogni dieci, cinquanta, cento anni deve trovare un nuovo corpo in cui risorgere.

    Forse questa volta aveva saltato un passaggio. Forse si era già reincarnata, forse Marcos era venuto per mostrarle un’altra vita. E un’altra via.

    Si stese, la maschera sempre sul suo viso: era un’altra vita, quella che le veniva offerta, sì, ma non era ancora pronta per lasciare che la maschera si sciogliesse.
    “Non ho paura.”

    Gli disse, senza aggiungere nulla.

    Non ci furono problemi, nella notte, forse era troppo stanca, forse era troppo anche per quella cosa che aveva, se pure aveva qualcosa, non ne era proprio sicura.
    Dopo aver mangiato ascoltò quelle parole, le parole di quel gruppo strano che si era composto, di gente del 1905 che cercava di dar consigliare gente del futuro su un attentatore che poteva distruggere tutto quanto.
    “La gente disperata va a Montmartre, non va a pregare.”, provò a suggerire. “Montmartre è dove i poetastri si credono Baudelaire, dove le donne perdute si credono Violetta Valéry, dove gli imbrattatele si credono Caravaggio. Ci cunicoli come in ogni parte di Parigi. In più, è su una collina, la si vede da tutta Parigi.”
    Non era certo una grande tattica, ma conosceva la bassezza umana, questo sì.

    #4840
     Meeme 
    Partecipante

    COLIN, CORALIE, PENTESILEA, PETER e WILLIAM
    Valentina ascoltò con attenzione tutte le proposte che venivano fatte, sembrava un po’ indecisa perché ogni opzione aveva contro e non e quella caccia sarebbe stata complicata.
    “Dobbiamo dividerci. Non mi piace, ma è l’unico modo che abbiamo per controllare più posti contemporaneamente.” ammise scuotendo il viso.
    “Mademoiselle Marega, voi vi recherete a Montmartre.” Dato che lì sembravano rifugiarsi i disperati era di sicuro un buon terreno di reclutamento per Everton. “Slayer, so che la tua ferita non si è del tutto rimarginata, ma seguila senza farti notare in compagnia di mademoiselle Blanchard.” L’uomo annuì fiero.

    “Paladin, Fury e monsieur Dixon andranno al Louvre. Mantenete il contatto radio ed alla prima avvisaglia di pericolo voglio che ripiegate.” Paladin era il suo secondo ed avrebbe obbedito agli ordini a modo suo. “Destroyer… pensi di essere in grado di controllare la Torre Eiffel senza distruggerla?” Il grosso uomo alzò le spalle. “Tenterò…” disse laconico ed andò a preparare la sua attrezzatura. “Shadow, tu sfrutterai il tuo sistema mimetico per intrufolarti dentro Notre Dame, io, Peter e William controlleremo il perimetro della zona ed interverremo per tirarti fuori dai guai in caso di pericolo.” disse Valentina osservandoli tutti con attenzione. “1812 resterà a controllare i resti dell’Event Horizon. Se qualcuno non è d’accordo o vuole proporre altre idee lo ascolterò volentieri.” concluse la donna prima di dare ordine di mettersi in marcia.

    #4845
     Elan 
    Partecipante

    Coralie non era certa di sapere il perché, ma ogni volta che sentiva parlare di dividersi iniziava ad essere presa da un brutto brivido di paura… forse centrava il fatto che ogni volta che si erano separati erano successo i peggio disastri…
    In ogni caso, il piano di Valentina sembrava avere senso, e anche se l’idea di far andare Destroyer da solo alla Tour Eiffel non la facesse impazzire, non pensava che obiettare sarebbe servito a qualcosa.

    Inoltre, la sera prima gli aveva promesso che avrebbe smesso di tormentarlo, e aveva intenzione di mantenere quella promessa.

    “Se la ferita di Slayer dovesse peggiorare, posso assicurarmi di medicarla in tempi brevi.” garantì convinta. “So che non è come le vostre… vasche… però è meglio di niente, immagino.”
    Sorrise sia a lui che a Pentesilea… andare con loro sicuramente era molto meglio che trovarsi in molte altre situazioni.

    #4857
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    William annuì alle indicazioni di Valentina “Dividerci non mi entusiasma, ma non abbiamo alternative purtroppo… La città è grande, i posti possibili molti… e non è detto che Everton si nasconda necessariamente in uno di questi! Quindi da parte mia propongo di partire il prima possibile: se non avessimo fortuna dovremo muoverci velocemente per andarlo a cercare in altre zone della città”

    Fece un cenno a Valentina, e si allontanò di qualche passo in direzione della sua tenda. Non era così lontano da non sentire cosa dicessero gli altri, ma nel frattempo, e dato che gli era sembrato che gli ordini di Valentina fossero abbastanza chiari, iniziò a preparare il suo equipaggiamento.

    #4858
     snow 
    Partecipante

    “Commande mon capitaine. Anche io non sono affascinato all’idea di dividerci però sicuramente risparmieremo del tempo. Se posso esprimere un suggerimento… chiunque dovesse trovare Everton contatti immediatamente gli altri e si limiti a controllare le sue mosse. Non possiamo permetterci di perderlo nuovamente. Al lavoro allora.” Peter iniziò a dirigersi verso la sua tenda per iniziare a preparare l’equipaggiamento.

    #4860
     Rilwen 
    Partecipante

    Si dice che l’unione fa la forza. L’unione non stava avvenendo. D’accordo, il problema era che ognuno la pensava diversamente, ognuno era di un’epoca diversa (letteralmente!), e ognuno aveva un concetto diverso di cosa poteva colpire Everton.
    “1812 è riuscito a fare una mappatura delle fogne? Potremmo darci dei punti di riferimento, luoghi da raggiungere che siano equidistanti, luoghi protetti in qualche modo. Pensate sia una cosa sensata?”
    L’idea era, essenzialmente, di tirare delle righe tra i vari luoghi – Montmartre, Louvre, notre Dame – e capire quale luogo potevano raggiungere con più facilità. Il resto sarebbe venuto da solo.
    “… c’è un modo per contattarsi?”

    Eh. Lei era ancora ai telegrammi e ai messaggeri, eravamo un po’ indeitro.
    “Devo vestirmi in qualche modo per attirare Everton?”
    Il dado era tratto, e lei era molto brava a recitare.

    #4862
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Non aveva valutato l’dea di dividersi in vari gruppi, più che altro non lo riteneva utile considerata la potenza che Everton aveva dimostrato, ma ognuno di loro aveva un’idea diversa e ogni luogo poteva essere potenzialmente pericoloso quindi non si poteva agire diversamente.

    “Non condivido molto l’idea di dividerci ma non vedo alternative migliori…in caso di pericolo vi avviseremo”

    Era una lotteria a quel punto e Colin non sapeva cosa augurarsi, diventava tutto sempre più difficile.
    “Io vado a prepararmi, poi possiamo partire” disse a Fury e Paladin e si diresse alla sua tenda ad equipaggiarsi.

    #4867
     Meeme 
    Partecipante

    COLIN DIXON
    “Ci terremo in contatto radio tra di noi sperando che Everton non riesca ad inserirsi nelle nostre conversazioni. Useremo un canale protetto.” Demolisher consegnò a tutti un piccolo oggetto metallico da inserire nella cavità uditiva. “1812 ha una mappa delle fogne, avremo un itinerario di sicurezza in caso di problemi, Mademoiselle Marega, potrete vestirvi con i vostri abiti normali, sotto lasciate la tuta protettiva, non si sa mai…” specificò la donna e poi si separarono per raggiungere le varie destinazioni.

    Paladin, Fury e Colin si spostarono verso il museo del Louvre. Rubarono un auto arrivati in città e raggiunsero la zona interessata senza incontrare resistenza. Parigi sembrava una città deserta, le devastazioni avevano terrorizzato gli abitanti che preferivano restare chiusi in casa. Il Louvre anche era deserto, ma al suo interno quasi di sicuro avrebbero trovato polizia e sicurezza.
    Fury guardava quel posto con occhi incantati proprio come una bambina che scopriva qualcosa di bello per la prima volta, mentre Paladin preferì mantenere un’aria seria, quello che era successo gli aveva tolto la voglia di scherzare…

    Il Palazzo del Louvre era immenso, già solo scegliere quale Pavillon controllare prima tra il Flore ed il Marsan avrebbe occupato tutta la mattinata.
    “Eviterei di dividerci… Scegliamo uno dei due edifici da controllare prima e speriamo bene.” suggerì Paladin. “Non ho notato tracce di Everton, forse siamo stati fortunati e lui non si trova qui, ma mentre esserne sicuri.”

    CORALIE e PENTESILEA
    “Ci terremo in contatto radio tra di noi sperando che Everton non riesca ad inserirsi nelle nostre conversazioni. Useremo un canale protetto.” Demolisher consegnò a tutti un piccolo oggetto metallico da inserire nella cavità uditiva. “1812 ha una mappa delle fogne, avremo un itinerario di sicurezza in caso di problemi, Mademoiselle Marega, potrete vestirvi con i vostri abiti normali, sotto lasciate la tuta protettiva, non si sa mai…” specificò la donna e poi si separarono per raggiungere le varie destinazioni.

    Destroyer raggiunse Coralie prima che l’infermiera si allontanasse e le sorrise un po’ a disagio. “Non farti ammazzare, ragazzina…” sembrava volesse dire altro, ma lasciò stare e si mise in marcia per raggiungere la Torre Eiffel. Slayer guardò prima Pentesilea e poi Coralie e sospirò parlando all’infermiera. “Lui non sa come comportarsi in queste situazioni e non conosce certi sentimenti. Non saprebbe dargli un nome…” le spiegò in modo paterno, ma poi lasciò cadere l’argomento e si misero in viaggio verso Montmartre.

    Pentesilea aveva ragione su quel posto, la disperazione sembrava aver riunito ogni sorta di fenomeno da baraccone: artisti di strada, ragazze perdute, uomini che guardavano il mondo attraverso colori di zucchero e derelitti di ogni tipo. Slayer osservava quelle persone studiandole e provando compassione per loro. Erano anime eteree e sole e non capivano la gravità di quello che stava accadendo introno a loro. “State attenta, madamoiselle… Io vi guarderò le spalle ed interverrò al primo segnale di pericolo.” La guardò a lungo, le prese una mano con dolcezza per ricordarle di quel contatto reale in mezzo e le consegnò una piccola fiala da nascondere al sicuro. “Se doveste avere una nuova crisi bevete questa, è una medicina del nostro tempo, eviterà la crisi.” Le strinse la mano e si separò da lei con un sorriso fiero. Pentesilea doveva mescolarsi tra quei derelitti e scoprire se qualcuno era stato contattato da un prete che prometteva una vita migliore, era quella la copertura di Everton tra le cortigiane, forse la usava ancora per reclutare disperati.

    Slayer e Coralie erano rimasti indietro, al sicuro, Marcos guardò con dolcezza l’infermiera come fosse una bambina e le sorrise. “Andrà tutto bene, vendicheremo la tua amica…”

    PETER e WILLIAM HUDSON
    “Ci terremo in contatto radio tra di noi sperando che Everton non riesca ad inserirsi nelle nostre conversazioni. Useremo un canale protetto.” Demolisher consegnò a tutti un piccolo oggetto metallico da inserire nella cavità uditiva. “1812 ha una mappa delle fogne, avremo un itinerario di sicurezza in caso di problemi, Mademoiselle Marega, potrete vestirvi con i vostri abiti normali, sotto lasciate la tuta protettiva, non si sa mai…” specificò la donna e poi si separarono per raggiungere le varie destinazioni.

    I due americani non si erano mai avvicinati alla Cattedrale di Notre Dame ed era davvero immensa e magnifica. Shadow e Demolisher anche sembravano molto colpite dalla costruzione paragonandola ad un palazzo degno di una Imperatrice. Grotteschi gargolye osservavano i visitatori con i loro volti mostruosi ed inquietanti. “Se esco viva da qui ruberò uno di quei cosi e me lo porterò a casa!” ammise Shadow stiracchiandosi.
    “Mantieni il contatto radio e niente follie.” specificò Demolisher guardando Liu con severità.

    “Secondo voi, Everton potrebbe aver nascosto qui una bomba in grado di perforare la crosta terrestre?” domandò Valentina osservando la costruzione. “Vado in avanscoperta e cerco un modo per farvi entrare.” disse Liu attivando il suo sistema mimetico e sparendo alla vista. Le persone che vagavano intorno a Notre Dame sembravano dei poveri disgraziati, derelitti e rifiuti della società dormivano per terra ai piedi della costruzione. “Stiamo attenti, se Everton è stato qui avrà fatto il lavaggio del cervello a queste persone…” sussurrò Demolisher ai due americani.

    #4873
     Elan 
    Partecipante

    Coralie sorrise a Destroyer. Non si aspettava quella sua preoccupazione e, in qualche modo, lo trovava terribilmente carino…
    “Prometto che starò attenta!” esclamò decisa. Poi gli sorrise un po’ più teneramente “Fai attenzione anche tu…” aggiunse, prima di separarsi per raggiungere Slayer e Pentesilea.
    Non le dispiaceva essere andata insieme a loro, Slayer era tra i più piacevoli di quello strano gruppo venuto dal futuro, con un fare quasi da fratello maggiore che la tranquillizzava e la faceva sentire a suo agio, nonostante tutto.

    Rimase un colpita dalle sue parole, non tanto per quello che aveva detto, ma perché a suo modo era gentile nonostante stessero parlando di un Clone.
    Scosse la testa e sorrise con una certa tristezza.
    “Immagino che… non sia semplicemente abituato.” la sua tristezza non era dispiacere per la situazione, ma per Destroyer. Doveva essere davvero triste vivere solo come una macchina, non riusciva a smettere di pensarlo.

    Si misero in viaggio poco dopo, e Coralie rimase sconvolta quando raggiunsero la loro destinazione. Non aveva mai visto tanta disperazione, tanta tristezza.
    Era gente che aveva perso tutto, quella, gente a cui rimaneva soltanto la vita, e per molti dei quali anche quella stava lentamente perdendo qualsiasi valore.
    “State attenta…” disse a bassa voce a Pentesilea, prima che lei si allontanasse per mischiarsi nella folla. E solo quando fu lontana guardò di nuovo Slayer.
    “Pensate davvero che riuscirà a trovare qualcosa? E’ un posto talmente triste che solo a guardarlo sembra che possa trascinarmi con sé…”
    Scosse la testa, ma alle sue parole incoraggianti gli sorrise.
    “Grazie. Anche da parte di Amélie. Lei non si sarebbe mai arresa, e non vorrebbe che lo facessi nemmeno io.”

    #4878
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    William rimase colpito quando vide l’edificio. Insieme a suo fratello aveva girato tanto per il mondo, aveva visto costruzioni delle epoche più disparate, dalle più maestose alle più insignificanti. Questa però aveva qualcosa di diverso. Forse perché era un luogo di culto, costruito con lo scopo di mettere in comunicazione l’uomo con il divino, e non un luogo di sepoltura atto a rendere eterna memoria di qualche personaggio importante, però c’era qualcosa nell’aria, nel complesso, che incuteva timore. Forse le strane statue di guardia sulle guglie, con il loro aspetto demoniaco, forse i colori scuri, forse la poca luce all’interno della chiesa, con i suoi soffitti altissimi, che facevano sentire il visitatore piccolo e insignificante rispetto a tutto il creato… Di sicuro, non era un luogo costruito per trasmettere pace e serenità, ma per farti sentire inadeguato.

    Guardò Valentina “Secondo me, si… questo tipo di edifici sono sempre stati costruiti con una fitta rete di cunicoli sotterranei, utilizzati sia come luogo di sepoltura sia come nascondigli e vie di fuga in caso di necessità. La Chiesa è sempre stata potente, soprattutto qui in Europa, e molte guerre sono state combattute in nome della fede. Gli uomini di chiesa sono persone potenti, hanno la forza di farsi seguire dalle masse, e anche i re devono spesso rendere conto ai capi religiosi delle loro azioni… quindi rimango dell’idea che questo possa essere il posto giusto… e poi la vedi quella povera gente: c’è bersaglio migliore per Everton per creare il suo esercito personale?”

    #4879
     snow 
    Partecipante

    La cattedrale era imponente e incuteva un certo timore se ci si soffermava per un momento ad osservare le statue che dall’alto sembravano scrutare tutto quanto si muovesse ai piedi della costruzione.
    Peter per una volta ancora rimase affascinato da quello che l’uomo era stato in grado di realizzare.
    Ormai lui e suo fratello avevano girato in lungo e largo ma ogni luogo che visitavano era in gradi di lasciare un segno indelebile nelle loro coscienze.
    Era anche per questo che Everton andava fermato ad ogni costo.

    “Sono d’accordo con William. Everton potrebbe aver nascosto l’ordigno ovunque al di sotto della cattedrale e non è certo restando qui fuori che riusciremo a fermarlo. Facciamo un giro di perlustrazione dell’isolato. Dobbiamo fare attenzione a qualsiasi atteggiamento fuori dal comune. Andiamo”.

    #4893
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    Era la prima volta che Colin rubava una macchina, certo era per una questione di emergenza, però gli faceva una strano effetto…per come era stato cresciuto non avrebbe mai lontanamente immaginato di doverlo fare e lo stesso valeva per lo sparare o per lanciare granate; di certo la sua famiglia si sarebbe trovata davanti un Colin diverso alla fine di quell’avventura, sperando ovviamente di sopravvivere.

    Aveva già avuto modo di visitare il Louvre durante quel soggiorno a Parigi, anche se ancora non lo aveva visto tutto data la sua immensità: “è affascinante da fuori non è vero?” disse a Fury che era visibilmente emozionata “vedrai dentro è ancora più bello…ci sono talmente tante opere create dall’uomo da rimanere a bocca aperta” continuò, anche con l’intento di distrarla dagli ultimi avvenimenti e da quello che stavano per fare.

    “Se Everton si trova qui credo che in qualche modo ci accorgeremo della sua presenza, quindi la scelta del padiglione credo sia abbastanza ininfluente…possiamo cominciare dal Pavillion de Flore. Immagino che ci saranno agenti di sicurezza all’interno, se dovessimo attirare l’attenzione vedrò di occuparmene io se dovessero fare qualche domanda di troppo…ci muoviamo?”

    #4895
     Rilwen 
    Partecipante

    Oh, no, altro che suoi vestiti abituali: non erano quelli che erano adatti a Montmartre. A Montmartre ci voleva la tristezza, la bassezza, il nulla. Lei era abituata al tutto. Per questo sopra alla tuta cercò di vestirsi con abiti molto semplici, anzi, li strappò anche, scoprì quello che poteva scoprire e si sciolse i capelli, completamente, che, come una coperta di velluto nero, le caddero su tutta la schiena, arrivando anche ai piedi. Se li scompigliò, e la maschera che cercò era una misera colombina, senza alcun tratto di sorta. Era molto diversa dalla cortigiana intoccabile, ed era molto simile alla Pentesilea Marega che era stata sulle calli di Venezia, prima che la vita decidesse di farla diventare quella che era. Quella di cui non doveva aver più paura.

    La vista di Montmartre era desolante, e, lo doveva ammettere,una mini parte di lei le diceva di andarsene indietro, di cambiare idea, che non era troppo tardi per riprendere la propria vita. Peccato che no, era davveero troppo tardi. Prese la fialetta dalle mani di Slayer e annuì, stringendogli debolmente le dita.
    “Voi aspettatemi. E non mettetevi nei guai neppure voi.”, rispose anche a Coralie, così timida, così ancora inesperta del mondo, catapultata in una zona che era il peggio del peggio.

    Ma lei c’era abituata, mille anni prima.

    Per questo sapeva dove si potevano concentrare più prostitute, capiva quali vicoli erano più consoni e quali meno. Certo, doveva farsi forza per non mostrare uno sguardo di sprezzo estremo, ma si sarebbe fatto. Era una buona attrice, e lo scopo era alto. Quando ebbe trovato una stradina più nascosta, più “vicolosa”, si appoggiò ad un muro, una gamba sollevata ad appoggiarsi sul muro stessa, le braccia posate sulla propria vita come a mostrare meglio il seno, i capelli che dovevano essere la sua vera forza. Si guardò intorno, cercò lo sguardo di una delle altre cortigiane.
    “E’ da molto che siete qui?”
    Aumentò a dismisura il proprio accento italiano, come a mostarsi più “fuori dal mondo”, più inesperta possibile. Non era facile.
    Accennò con lo sguardo al Sacro Cuore che si ergeva lassù e sbuffò.
    “Scommetto che tutti i preti rimangono là, chiusi nel loro tempio d’oro, e di noi se ne fottono. No?”
    Coraggio, Pentesilea, puoi farcela.

    #4901
     Meeme 
    Partecipante

    COLIN DIXON
    “Speriamo che la sicurezza non crei problemi, sarà dura spiegare loro perché indossiamo delle tute, ma ci affideremo alla tua capacità di raccontare balle!” Disse Paladin con un sorriso rivolto a Colin. Il giornalista inglese fece strada verso il Pavillon de Flore ed anche quel edificio sembrava totalmente abbandonato. Forzarono l’interno ed il corridoio da cui spuntarono era deserto, i pochi agenti della sicurezza dovevano trovarsi altrove, oppure erano scappati come la maggior parte della popolazione.

    Attraversarono il corridoio e Fury sembrava affascinata da qualsiasi oggetto lì presente. “Quanto mi piacerebbe ascoltare la storia di questo posto! Colin, quando tutto sarà finito voglio fare un giro con te per tutta Parigi!” la ragazza gli strinse la mano con dolcezza e continuò a guardarsi intorno con aria spaesata e felice. Paladin fece spallucce ed analizzò l’area in cerca di segni vitali. “Ci sono delle persone chiuse in un magazzino qui vicino, forse gli agenti della sicurezza! Potremo andare da loro, oppure proseguire il giro. Colin, credi che possa essere una buona idea fare loro qualche domanda su Everton? Se il bastardo si nasconde qui forse hanno visto qualcosa di utile!” chiese John mostrando lo scanner con i segni vitali di cinque persone.

    CORALIE e PENTESILEA
    Slayer osservò Pentesilea che si allontanava e strinse forte i pugni perché la donna stava rischiando molto a mischiarsi con quella gente, soprattutto se Everton aveva fatto loro il lavaggio del cervello. Guardò Coralie e le sorrise mantenendo un’espressione calma e serena.
    “Se Everton si trova qui lo staneremo, ma mi prenderò cura di entrambe. Non vi farà del male…” Le poggiò una mano sulla spalla con fare fraterno.
    “Destroyer non è abituato, non è stato creato per provare sentimenti per qualcuno. L’unico legame è con i suoi fratelli Cloni, hanno in comune il genoma e la nascita nella vasca. Tu sei un arcobaleno per un cane. Non vede i tuoi colori, ma vorrebbe.” Era un discorso strano da fare, ma lei avrebbe capito.

    Pentesilea avanzava verso quelle donne perdute con il cuore in gola e per fortuna le altre non sembravano ostili nei suoi confronti accogliendola come una di loro.
    “Tutta la notte e questo mattino. La gente ha paura delle esplosioni ed i clienti scarseggiano.” rispose una donna con la faccia rovinata a causa di qualche malattia della pelle. “Non si rimedia nemmeno un lavoro di mano!” si accodò un’altra mimando il gesto e ridendo di gusto.

    Si fecero più attente quando nominò i preti e quella che sembrava la più rispettata si stirò meglio il vestito rovinato come fosse una regina. “I preti sono i primi a maledirci ed i primi ad usufruire di noi. Vivono nell’oro ed ci elemosinano sterco, ma lui no… Lui ci proteggerà! Ha promesso ad ognuna di noi una vita migliore, dobbiamo solo aspettarlo e ci renderà libere. Siamo i suoi angeli, le preferite tra i disperati…” Si morse un labbro voluttuosa e rise. Pentesilea si rese conto che le mancavano alcuni denti. “Resta con noi, bambina italiana, lui è sempre alla ricerca di angeli derelitti… Dormiremo nella sua bara e faremo sogni bellissimi…”

    PETER e WILLIAM HUDSON
    Valentina ed i due americani rimasero in attesa di Shadow, i derelitti seduti sulla gradinata sembravano spenti, malati, alcuni potevano benissimo essere già morti perché non si muovevano affatto…

    Shadow aprì una delle porte permettendo loro di entrare, l’interno era ancora più magnifico dell’esterno e sembravano piccoli osservando quella costruzione meravigliosa. La folla di disperati era anche dentro, dormivano in terra, raggomitolati su gli altri come bestie. Shadow sembrava colpita da quella degradazione e scosse il viso tornando visibile. “Non hanno un posto dove andare?” domandò ai due americani ed anche Valentina sembrava sorpresa. “Il nostro Futuro è diverso… non ci sono uomini che dormono per strada o in rifugi. Curiamo i nostri malati con dignità e diamo a chi non può combattere un posto dove vivere. Non so perché, ma questa gente mi fa tristezza…” ammise Demolisher sospirando.

    La massa sembrò notarli ed i due fratelli si resero conto che gli sguardi di quella gente erano sembravano sotto l’effetto di qualche droga. Si alzarono e recuperarono pietre, assi di legno ed altri oggetti contundenti ed avanzarono verso di loro minacciosi. “Everton deve aver fatto loro il lavaggio del cervello!” gridò Valentina stringendo la sua arma. Liu sfoderò la spada, ma sembrava incerta su cosa fare. “Non possiamo ammazzarli come animali!” disse Shadow usando la spada di piatto per stordire uno degli assalitori. Quel attacco significava una cosa: erano vicini ad Everton, all’Arca, oppure alla Bomba…

    #4917
     Elan 
    Partecipante

    Slayer sembrava davvero come un fratello maggiore per Coralie, aveva dei modi gentili, come la voce, e per quanto quei discorsi la mettessero sempre un poco a disagio, non poté fare a meno di regalargli un sorriso.
    “La sua vita è sempre stata solo proiettata alla guerra… ai combattimenti…” scosse la testa. “So che per lui è tutto normale. Non può desiderare altro, se non conosce altro, in fondo.”
    Fece un sospiro triste.

    Aveva seguito Pentesilea con lo sguardo, sentendosi oltremodo impotente in quell’occasione. E non voleva nemmeno pensare quanto l’attesa dovesse pesare a Slayer, molto più che a lei.

    Chinò lo sguardo alle parole così tristi e belle del soldato, e scosse il capo.
    “Mi piacerebbe solo… poter fare qualcosa di più.”
    Anche se mentre lo diceva, si rendeva perfettamente conto di quanto fosse ridicola quella sua pretesa.

    #4919
     Sir Gruumsh 
    Partecipante

    “Ehi, i giornalisti non raccontano balle! Ingigantiscono o nascondono alcuni dettagli ma non dicono bugie! La gente vuole la verità ma non del tutto…il nostro è un mestiere più complicato di quello che sembra ed è anche molto utile come in questi casi ad esempio!” disse a Paladin con un mezzo sorriso, le sue parole non lo avevano offeso perchè erano luoghi abbastanza comuni ma ci teneva a difendere la categoria per quanto potesse servire.

    Entrare nel padiglione completamente vuoto era un’esperienza surreale: lui l’aveva visitato insieme ad un’immensa folla di curiosi e ora che si trovava da solo tutte le opere che vedeva emanavano un’energia e un’ emozione totalmente diversa e se creavano quelle sensazioni a lui era prevedibile che a Fury potessero fare lo stesso effetto ma in versione maggiore.
    “Certo, te lo prometto…tutta Parigi e tutta l’Europa se lo vorrai o se il tempo ce lo permetterà” le disse sorridendo.

    Colin tornò alla realtà quando Paldin parlò, dicendo loro delle cinque persone rinchiuse…era strano che fossero tutti scappati tranne loro, c’erano così pochi agenti di sicurezza in un luogo così grande?
    “Potremmo liberarli sì… disse a Paladin “ma siamo sicuri che non possa essere una trappola? Anche nella fogne Everton sembrava reale e poi si è fatto esplodere, non c’è modo di avere prova della loro innocenza prima di far mosse rischiose?”

    #4920
     snow 
    Partecipante

    La costruzione era maestosa all’esterno, come magnifica all’interno. Le opere di restauro terminate circa 50 anni prima, in seguito al pessimo stato in cui versava la costruzione dopo la Rivoluzione francese, avevano riportato la cattedrale al suo antico splendore.
    Posando lo sguardo a terra però Peter rimase colpito dallo stato di degrado in cui versava la folla di persone ammassate l’una sull’altra.
    “Sarà un gran bel futuro allora… un gran bel futuro” disse Peter in risposta a Shadow.
    L’espressione di Peter si tramutò in preoccupazione quando notò che quella massa di derelitti stava osservando proprio loro, come fossero degli intrusi. Peter capì che c’era qualcosa che non andava nel momento in cui all’unisono tutti presero massi o assi di legno, branditi come armi, e iniziarono a dirigersi verso di loro.
    “Hai ragione! Non possiamo ucciderli!” Erano sicuramente sotto l’effetto di qualche diavoleria inferta loro da Everton. Non potevano tramutarsi in carnefici.
    “Il tempo è nostro nemico! Non possiamo impegnarli in combattimento. Dobbiamo capire cosa diavolo ha nascosto Everton sotto Notre Dame.
    Valentina, avresti mica nel tuo arsenale, qualcosa che possa stordire o accecare il comitato di benvenuto che Everton ha preparato per noi?
    Se veramente Everton aveva nascosto la bomba dentro la cattedrale e in qualche modo fosse stato avvisato della loro presenza, nessuno avrebbe potuto evitare che la facesse esplodere con loro all’interno.
    “Non abbiamo un qualche strumento che possa in qualche modo rilevare questo maledetto ordigno? Chi dice che debba per forza essere nelle fondamenta? Non potrebbe essere stata posizionata su una delle torri? Se la potenza è inaudita come dicevate prima, creerebbe comunque un danno incredibile”.

    #4935
     Rilwen 
    Partecipante

    Le guardava, e nulla era giusto. Non era giusto che stessero così, non era giusto che dovessero soffrire tutte quelle malattie, tutte quelle schifezze, tutto quanto, solo perché non avevano abbastanza soldi. Lei lo sapeva. lei era stata così, e non amava pensare a quel periodo, non amava pensare a che cosa sarebbe successo se quell’uomo, quel giorno, non l’avesse resa quello che era adesso, una cortigiana vera e non una mera, semplice e inutile puttana.
    Era una persona orgogliosa, Pentesilea, era una donna che si era fatta, letteralmente, da sola, e non tollerava di provare pietà, perché mai e poi mai avrebbero dovuto aver pietà per lei.

    Eppure…

    Cominciò a giocare coi propri capelli lunghissimi, come faceva sempre quando era pensierosa, e sicuramente era messa diecimila volte meglio delle altre, proprio senza paragone. Forse poteva sembrare una appena arrivata, in cerca di fortuna dall’Italia. Forse poteva sembrare una che ci provava.
    “Oh, ma i preti sono quelli che fottono con più piacere. Poveri cari.”
    Rise, con quella risata ironica e amara, con quel divertimento acre che si assume quando lentamente non si riesce più a trovare una forma di divertimento.
    Ma il campanellino d’allarme suonò, e suonò piuttosto forte nella sua testa.
    “Di chi state parlando? Chi è questo uomo? Quando verrà? Davvero mi vorrà, una come me?”
    Pareva una bambina entusiasta. Ma, nel mentre, cercava di contattare Slayer: avevano una pista, eccome.

    #4936
     Gundigo’ot 
    Partecipante

    William inizialmente rimase rapito dalla cattedrale. Nonostante fosse a Parigi da un po’, ancora non ci aveva messo piede, e si pentì di non averlo fatto quando avrebbe potuto visitarla solo per il gusto di ammirarla. Ora quel tempo purtroppo era passato, e non c’era tempo per starsene lì a guardarsi attorno, nonostante fosse estremamente difficile non farlo.

    Annuì alle parole di Valentina “Faccio fatica ad immaginare una società in grado di fare quello che racconti, ad essere sincero… più che altro perché al di là di tutto, tra questo tempo e il vostro c’è comunque un fattore comune: l’uomo. Ed Everton con il suo piano assurdo è la dimostrazione che alla fine nulla cambia, nonostante tutto…”

    Forse era il luogo a gettarlo in questo stato di fatalismo, però c’era qualcosa che non andava… si guardò intorno, poi guardò gli altri “Ho un gran brutto presentimento…

    Nemmeno il tempo di finire la frase, che i poveracci ammassati in tutta la chiesa si alzarono con fare minaccioso, e iniziarono ad avanzare verso di loro. Era come se fosse scattato qualcosa all’improvviso, che li aveva fatti riconoscere come una minaccia… “La prossima volta me ne sto zitto!” disse mentre si guardava intorno per cercare un modo per uscire da quella situazione. Valentina e suo fratello avevano ragione, non potevano semplicemente farsi largo con le armi, quei poveracci non avrebbero dovuto rimettere quel poco che avevano per causa loro…

    “Spero vivamente tu abbia qualcosa del genere” disse a Valentina, dopo che il fratello chiese qualcosa per stordirli “Perché altrimenti credo che non ci lasceranno altra scelta… Che siano in loro o meno, qui non si può discutere: o loro o noi…”

    #4947
     Meeme 
    Partecipante

    COLIN DIXON
    “Hai ragione, meglio controllare che non siano armati prima di liberarli.” disse Paladin usando uno scanner per rilevare armi nella stanza. “Sembrano puliti e molto spaventati…” Annunciò l’uomo e dopo un po’ sul suo volto si formò un sorriso. “Demolisher, Shadow e gli americani hanno trovato la bomba! Si trova in cima alla Cattedrale di Notre Dame!” Sospirò sollevato ed anche Fury sembrava essersi tolta un peso dalla coscienza.
    “Non tutto è perduto, possiamo ancora salvare la terra!” Quel pensiero la rasserenava ed aprirono la porta per liberare quella gente. Colin notò subito che dovevano essere rimasti intrappolati per giorni, dentro c’era un odore di urina e sporco, gli uomini della sicurezza erano denutriti ed emaciati e si rannicchiarono contro il muro quando i tre aprirono la porta.

    Erano spaventati a morte da qualcosa, forse Everton di aveva minacciati, oppure teneva in ostaggio le loro famiglie. Tutto era possibile con quel pazzo in libertà.

    CORALIE e PENTESILEA
    “Tu puoi fare qualcosa di più per lui, dargli una speranza di poter cambiare la sua vita. Io credo che se lo meriti. Ha dovuto compiere alcune scelte oltre la sua programmazione, questo significa che è in grado di ragionare al di fuori degli schemi impartiti dai Genetisti.” Le spiegò con sicurezza. “I Cloni avevano avuto libertà di scelta e scelsero di seguire un folle. Destroyer sta scegliendo a sua volta, ma sceglie la squadra ed il Bene Superiore. Se torneremo a casa mi opporrò al reset del cervello. Non merita di vedersi cancellati i ricordi, ha agito a fin di bene ignorando la sua sopravvivenza.” Sorrise per rassicurarla e poi restò in silenzio come se stesse ascoltando un messaggio.
    “Hanno trovato la bomba, Notre Dame e nessuna traccia di Everton…” Sembrava sollevato.

    Pentesilea, intanto, si trovava coinvolta in una strana conversazione con quelle donne derelitte. “Hai ragione, bambina italiana! Fotton* che è un piacere!” le fece eco una delle donne ridendo sguaiata mentre si sistemava un nastro slacciato. “Ma lui è diverso! Non vuole fotterc*, vuole il nostro cervello!” Disse un’altra tirandosi su il seno per mostrare la mercanzia. “Certo che ti vorrà! Sei come noi, un’anima triste e senza speranza! Lui è attratto da quelle come noi… Siamo i suo angeli e per lui spiccheremo il volo! Nina, lo sa! Nina lo ha visto!” Indicarono un’altra donna dallo sguardo perso che dondolava la testa in modo sconnesso ed inquietante. “Lui ha detto che oggi tornerà. Prenderà le nostre mani indicandoci il modo migliore per raggiungere Dio…” Nina non guardava Pentesilea, guardava oltre il mondo, oltre le stelle… “Dormirai nella sua bara di metallo dove Monna Lisa sorride e non sorride e lì ti risveglierai nuova… Cambiata…”

    La cortigiana avvertì un formicolio nell’orecchio e poi la voce di Slayer che la calmava. “Sono qui con te… Non avere paura… Gli americani hanno trovato la bomba, si trova a Notre Dame, ma Everton non era lì…” E questo significava che si stava recando da qualche altra parte e dai discorsi delle donne sarebbe arrivato a momenti…

    PETER e WILLIAM HUDSON
    Valentina imprecò a denti stretti recuperando un paio di granate stordenti e caricandole al minimo per non causare danni al cervello a quei poveretti. “Una volta mi sarei fatta meno scrupoli per dei danni collaterali!” disse Demolisher stordendo alcuni di quei disgraziati. “Provo a scannerizzare la zona, vediamo se troviamo traccia di qualcosa!” concluse utilizzando lo strumento di rilevamento integrato alla sua tuta.

    Shadow colpiva quei poveracci con la sua spada usandola di piatto, ma fu costretta ad arretrare perché erano troppi. “Questo è quel momento in cui rimpiango di non avere con me un jet pack!” gridò effettuando un salto per portarsi vicino i due americani che tentavano come potevano di stordire quei poveretti senza ucciderli. “Al piano di sopra! Credo di aver rilevato la bomba!” Urlò Valentina eccitata. Indicò delle scale e coprì i due americani mentre salivano per primi lanciando le ultime granate stordenti.

    Salirono in alto fino a raggiungere il punto più alto della cattedrale dove si trovavano le Marie. Le campane avevano smesso di suonare da tempo perché l’incaricato a farle vibrare era stato ammazzato da Everton. Trovarono il corpo di quel poveraccio ormai orribilmente deformato e putrido, ma fortunatamente nessuna presenza del terrorista. “Trovata!” esclamò trionfante Valentina indicando un ordigno nascosto in una delle grande campane. “Avrò bisogno di tempo per disinnescarla e presto quei disgraziati ci raggiungeranno…” Disse inviando un messaggio al resto della squadra. Dovevano trovare un modo per rallentarli dando tempo a Demolisher di fare il suo lavoro.

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