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  • #2110
     Mordoth 
    Partecipante

    Gruben fece una gaia risata alle parole di Saref, non aspettandosi di meno di una risposta del genere da parte di uno gnomo.
    Mise una mano sulla spalla di Elvar, per sorreggersi mentre rideva, e disse: “Te la sei proprio cercata!”
    Una risata era proprio quello che ci voleva in quel momento. Un buon inizio per una conoscenza, la migliore cura per il malumore causato dagli ultimi accadimenti.
    “D’accordo gnomo, il primo giro è offerto da noi. Ma dal secondo ce lo si gioca… e ogni volta un gioco differente!” Disse al nuovo compagno lanciando un simpatico guanto di sfida. Quella serata doveva ritemprare i loro spiriti…

    #2097
     Mordoth 
    Partecipante

    Usharad ispirava rispetto e a Gruben piacque il suo modo di parlare. L’integrazione dei ruoli era una buona idea, soprattutto in quel frangente. Forse questo nuovo modo di operare avrebbe colto di sorpresa i nemici dando alla Decima Legione il vantaggio decisivo.

    Parte del reconto dei tradimenti gli era già noto, ma lo stesso gli venne una fitta al cuore nel ripensare a Morouse. Era stata una grande perdita… non solo agli occhi della causa…
    E ora il nemico sembrava non avere più pedine infiltrate tra di loro, inoltre era senza l’arma che ne rimpolpava le fila ogni volta che la Decima infliggeva un colpo.
    Il Cerusico lanciò un’occhiata al piccolo gnomo presente come lui nella tenda di Usharad. Notò che sorrideva e guardandolo ricambiò il sorriso in cenno di saluto, ci sarebbe stato tempo per le presentazioni.

    Le ultime parole del suo nuovo ufficiale di reparto gli fecero tendere il sorriso e voltare gli occhi di nuovo su di lui. Nessun segreto… famiglia… Gruben si chiedeva quanto sapesse della sua capacità e del ruolo di Elvar. E se era opportuno che anche gli altri del reparto sapessero.
    Immaginò che la Comandante avesse dato delle direttive al suo capo reparto, lasciò quindi che quest’ultimo facesse menzione o meno dei suoi segreti al mezzorco.

    Alla fine, non avendo nulla da aggiungere alle parole di Usharad, Gruben rimase in silenzio.

    #2061
     Mordoth 
    Partecipante

    Gruben, come tutti, fece quello che poteva nei giorni che seguirono l’attacco. Si prodigò senza sosta a curare i sopravvissuti, Elvar sembrava seguirlo instancabile quanto lui.
    Ma non si limitò ai doveri del suo mestiere. Aveva ancora la sua missione e di quando in quando faceva visita allo gnomo per scoprire sempre più particolari. Dopo l’esecuzione delle traditrici forse non era più così necessario, ma non si poteva mai dire.
    Una sera trovò anche modo di esaudire un suo piccolo desiderio. Incrociò Waer finito il turno di guardia e lo invitò a bere qualcosa in memoria di Harad…

    Il ritorno del resto della Decima Legione aggiunse solo sconforto ai superstiti. E ora si trovava ad ascoltare Narwain cercare di infondere coraggio e speranza in quell’esercito in rotta.
    Il Cerusico rimase interdetto nel sapere che avrebbe cambiato reparto, non riusciva a capire che utilità avrebbe potuto avere con i Guastatori. Ma era stanco e lasciò che la fiducia nei piani di Narwain dissolvesse i dubbi.
    Quando venne dato il sogliete le righe Gruben si diresse alla tenda dell’ormai comandante per consegnare il rapporto sull’interrogatorio del prigioniero… anche se forse ormai erano informazioni superflue.
    In cuor suo sperava anche di avere una spiegazione per il suo riassegnamento o, quanto meno, delle direttive sul ruolo che avrebbe dovuto ricoprire in un reparto dove si vedeva come un pesce fuor d’acqua.

    #2038
     Mordoth 
    Partecipante

    Waer vacillò, ma non si sa come riuscì a non soccombere al dolore. Gruben poteva supporre, aveva visto molte volte cosa spingeva qualcuno ad andare avanti nonostante il dolore… lui stesso ne era un esempio. Ognuno però aveva il suo cavallo da tiro ed era impossibile capire a fondo quello di un’altra persona.

    Il silenzio e la calma all’esterno indussero il mezzorco a cercare una via d’uscita più diretta rispetto al suo piano originario.
    La desolazione era fuori ad attenderli. I nemici avevano messo a ferro e fuoco il campo e quando il comandante nemico era morto se n’erano andati.
    Che fosse stato quello il piano vero e proprio dei drow? O la morte di Julian era stato per loro solo un fortunato evento? La prima eventualità s’insinuò subdola a minare le certezze del Cerusico, se così fosse stato lui aveva solo agito insensatamente cercando di proteggere i prigionieri.
    Ma non lasciò che il dubbio trapelasse di fronte a Waer o di fronte ai sopravvissuti. Avrebbe covato fino a quando il mezzorco non sarebbe stato solo o con qualcuno di fidato. Lui e pochi altri non potevano mostrarsi guide insicure ora che Julian era caduto.

    “Vieni.” Disse solamente. Aiutava Waer a trasportare il prigioniero. Arrivati alla corda nascondiglio, Gruben apostrofò Elvar anche se di sicuro li aveva già visti arrivare. “Siamo qui, aiutaci a portare dentro il drow. Poi ti lascio il soldato e vado ad aiutare i feriti. Che dici, possiamo farli stare qui attorno?”

    #2024
     Mordoth 
    Partecipante

    Gruben riprendeva fiato mentre Waer provava la gamba. Ci era voluto dannatamente tanto per liberarlo, ma per fortuna nessuno era venuto a curiosare sotto quella tenda crollata. Il mezzorco si chiedeva come mai… e si chiedeva anche quanto ancora la fortuna sarebbe stata dalla loro parte…

    “Proprio un bel botto… dev’essere successo qualcosa di terribile fuori…” rispose portando gravità sulla situazione, Waer sembrava troppo sovrappensiero.
    Non gli dispiaceva il tono informale che si era venuto a creare, ma reputava più utile tornare ad una gerarchia in quel momento… per non far cadere Waer in una scenata fuori luogo.
    “Il soldato Harad non c’è più.” Rispose a denti stretti, indicava la sagoma senza vita poco distante. “Soldato Waer, ora che ti sei sgranchito è il caso che ce ne andiamo da qui. Troviamo un posto sicuro e vediamo com’è la situazione lì fuori.” Erano in guerra, perdere degli amici purtroppo era all’ordine del giorno. Gruben sperava che Waer non lo considerasse troppo male vedendolo in quel modo, gli piaceva quel soldato e avrebbe avuto piacere di bere qualcosa con lui alla fine di tutto. Anche per Harad.
    Dopo un attimo indicò il prigioniero e ordinò. “Bendalo e se è poco svenuto dagli un’altra buona notte, non voglio problemi mentre ce ne andiamo.”
    Intanto lui cercò il punto migliore dove cominciare a scavare per andarsene di lì. Non aveva percepito Harad andarsene e in cuor suo sperava che fosse perchè se n’era andato senza lasciarsi nulla alle spalle.

    #2007
     Mordoth 
    Partecipante

    “Capisco, a dopo le spiegazioni dunque… è sicuro vicino alla corda? O si è allo scoperto?” Chiese Gruben, per appurare se il suo piano di fuga era ancora valido.

    “Stai calmo. Sto arrivando.” Gruben rassicurò il soldato mentre esaminava il povero Harad. Lanciò un’occhiata alle sue spalle per controllare il prigioniero, poi riprese a strisciare verso Waer.
    “Bene che non senti dolore. Prova a spostarti, cerca di capire dove si potrebbe far leva per liberari.” Gli disse il mezzorco. Focalizzarlo su un problema reale forse non l’avrebbe fatto cadere nel panico. Non gli avrebbe detto subito della sorte del compagno.
    “Eccomi…”, il Cerusico sorrise a Waer una volta arrivato, “…vediamo un po’.” Osservò con aria clinica la gamba del sopravvissuto e la medicò alla bell’è meglio se ce ne fosse stato bisogno. “Ora proviamo a liberarti.” Disse. Cercò un punto dove poter far leva, vi si accucciò sotto e spinse forte con le gambe sbuffando come un bue. “Dai… dammi… una mano… esci… sfilati… dannata… trave!” Diceva tra uno sforzo e l’altro, muscoli tesi e vene ingrossate dallo sforzo.

    #1961
     Mordoth 
    Partecipante

    Julian morto?!? Gruben rimase senza parole. Come avrebbe fatto la Legione ora?
    Gli istanti passarono eterni, il mezzorco sordo dallo shock e con la mente vagante in scenari di morte ancora peggiori di quelli che aveva già visto.
    Si riscosse dopo quella che gli sembrò una vita intera.

    “Come puoi esserne certa?” Domandò ad Elvar. Nel suo tono non c’era sospetto, curiosità piuttosto… e sollievo nel sentire che almeno loro erano incolumi.

    Intanto Gruben si mosse, strisciò verso Harad per accertarsi se fosse morto o se si potesse fare qualcosa per lui prima di raggiungere l’altro soldato.
    “Waer… sto arrivando, vedi un po’ quanto riesci a muoverti… sei solo incastrato o pensi che la gamba sia ferita in modo grave?”

    #1906
     Mordoth 
    Partecipante

    Non avevano mai affrontato direttamente i drow. Avevano messo due soldati inesperti a guardia di un prigioniero così importante? Quanti altri stavano morendo ed erano morti perchè non sapevano con chi avevano a che fare?
    Gruben guardò strano i due soldati.
    “Non importa…” disse scuotendo la testa, “nessuno nasce imparato, ma in guerra è meglio imparare in fretta. Lezione numero due, i drow resistono alla magia… tenetelo a mente in caso sappiate usarla.”

    “Tornando a noi, soldati. Per il momento la mia intenzione è quella di nasconderlo meglio… mi auguro non si debba arrivare a difenderlo.”
    Poteva suonare come codardia, ma erano in pochi e fuori la situazione era pessima. Sperava solo di stare facendo la cosa migliore.
    “Qui vicino ho un rifugio sicuro. Lo raggiungerete sotto terra mentre io creerò un diversivo per far credere ai drow che qui si trovi ancora questo prigioniero. Poi vi raggiungerò.” Spiegò in soldoni.
    Quindi si inginocchiò nella cella per cercare il punto migliore dove scavare…

    In quel momento si udì un urlo disumano.
    Gruben alzò la testa istintivamente e un brivido gli corse lungo la schiena. Guardò i due soldati con aria interrogativa quanto la loro.
    Poi il rombo, il terreno percosso come da un terremoto e la tenda crollare su di loro.
    La luce che prima filtrava era svanita e il mezzorco ci mise un po’ a riabituare gli occhi all’oscurità.
    Stava bene? Solo qualche ammaccatura, gli sembrava.
    Poteva muoversi? Provò…
    Intanto: “Waer… Harad?” Biascicò poco convinto. “Waer… Harad? Siete vivi?” Riprovò ancora, più deciso… come se un velo di paura si stesse diradando.

    #1773
     Mordoth 
    Partecipante

    Il mezzorco annuì appurando lo svenimento del prigioniero.
    Poi si girò verso le guardie: “Bene, spero non serva che paghiate tale prezzo…” ne stavano morendo già troppi fuori da quella tenda.

    Alzatosi si avvicinò al secondo soldato e gli mise una mano sulla spalla. “Abbiamo una missione.” Disse solamente, facendogli capire che condivideva totalmente la pena che provava, il dubbio di stare facendo la cosa giusta mentre compagni e amici morivano.

    Non dedicò più di un momento per quel messaggio implicito, il tempo non era dalla loro parte.
    “A voi non dava sui nervi sentirlo blaterare?” Replicò in risposta al primo soldato.
    “Inoltre svenuto com’è è più facile da spostare senza che i suoi compari se ne accorgano.” Vedeva già delle repliche negli occhi dei due soldati e si affrettò a chetarle. “Lì fuori è un macello. Hanno attaccato per due motivi e quel tizio là dietro penso sia uno di questi. Se scoprono che lo teniamo qui potremo fare ben poco noi tre… voglio spostarlo facendo credere ai pellenera che in realtà si trovi proprio qui.”
    Lasciò che l’idea penetrasse nelle loro menti prima di continuare.
    “Il buio… ricordatevi che al buio i drow ci vedono meglio di noi di giorno… pregate che non decidano di entrare qui dentro cercando riparo perchè appunto buio… e ditemi i vostri nomi per favore.”
    Aspettando risposta, il Cerusico si mosse verso l’entrata della tenda e da uno spiraglio controllò la situazione all’esterno.

    #1772
     Mordoth 
    Partecipante

    Mordoth da vicino il pisciatoio osservava le cavalcature dei mercanti. Lanciò uno sguardo verso la porta della locanda e sorrise, come se gli fosse venuto in mente qualche ricordo divertene.

    Attraversò lo spiazzo arrivando alla stalla e si appoggiò all’angonolo della struttura meditabondo.
    I suoi compagni probabilmente stavano facendo il punto in quel momento. Un po’ di tempo di risposo prima della partenza verso Estelsar, in un modo o nell’altro.
    *Asini e muli, uno mezzo meccanico… all’erta! E arrivederci, forse…* Inviò come messaggio magico alla mente di Zhulldzin.
    Svoltò l’angolo in modo naturale e svanì…
    I suoi compagni non avevano tempo per andarlo a cercare… ed era meglio così. Un giorno forse li avrebbe incontrati di nuovo…

    #1727
     Mordoth 
    Partecipante

    “Bene…” rispose ad Elvar, pensando tra sè e sè *almeno lì*.
    Li stavano schiacciando, che sapessero della mancanza del contingente partito in missione? Ah! Era inutile pensare a complotti in quel momento, anche solo uno di loro che teneva d’occhio il campo avrebbe visto il contingente partire e avvertire le forze nemiche del momento propizio.

    Non capiva perchè all’interno della tenda fosse così buio, ma i soldati sembravano tranquilli nonostante tutto e quindi non ci badò.
    Gruben ascoltò con disgusto l’impertinenza del drow e quando ebbe finito estrasse la sua arma e lo colpì pesantemente col piatto della lama buttandolo a terra col suo bel sorrisino stampato in faccia. Si chinò quindi su di lui per accertarsi che fosse svenuto e che non stesse fingendo.
    “Lurido figlio di una scrofa…” sibilò.
    “Ehi voi,” apostrofò le guardie probabilmente attonite, “l’aria si fa calda lì fuori, quali ordini avete? Verranno a cercarlo e non vedo molte speranze qui dentro…”

    #1709
     Mordoth 
    Partecipante

    “Il caro vecchio fascino femminile…” pensò tra sè il necromante, di certo non poteva essere d’aiuto ad Elan con le sue sembianze da vecchio.
    Si fermò quindi vicino a Zhulldzin guardando la gente nella locanda, senza quasi vederla. Quel posto… quella situazione… quella compagnia… tutto accentuava il senso di disagio che provava da quando aveva scoperto cos’era. Fuori posto e fuori tempo si chiedeva come non facesse a cedere alla follia…
    Scostandosi per far passare un cameriere si avvicinò naturalmente al mezz’orchelfo e gli sussurrò rapido: “Vado a vedere i loro bei cavalli…”
    Poi fermò il cameriere di ritorno in cucina per un’altra ordinazione e gli chiese con voce squillante: “Ehi ragazzo, sai dirmi dove trovo il pisciatoio? Alla mia età anche tu faticherai a stargli lontano! Aha!”

    #1698
     Mordoth 
    Partecipante

    Gruben guardò in modo grave Elvar prima di uscire, ma non le disse niente… nè le comunicò niente. Quello a cui doveva pensare era nascondersi con lo gnomo.

    Fuori regnava il caos.
    La Decima Legione sembrava in rotta tanto brutta si vedeva la situazione. Ordini e gemiti riempivano le sue orecchie; l’odore di carne bruciata riempiva il suo naso; gli occhi erano pieni del rosso sangue di cui era macchiata la neve e del nero fumo che si vedeva salire poco distante. Ma nonostante tutto questo la sua mente era vuota.
    Niente panico, gli era stato insegnato.
    L’orda nera non era ancora arrivata alle prigioni, aveva ancora un po’ di tempo.

    I drow probabilmente volevano due cose. Il Cerusico non sapeva dove fosse l’arma, ma pensava che fosse ben difesa. Sapeva però dove tenevano il prigioniero e decise di andare a controllare.
    Quindi si mosse veloce cercando di evitare di essere visto da potenziali nemici.
    “Mi allontano un poco… voi siete al sicuro? Tutto a posto con lui?” Comunicò ad Elvar.

    #1661
     Mordoth 
    Partecipante

    “Sanguini!” Esclamò Gruben alzandosi e andando verso Elvar. Diede uno sguardo alla ferita e prese a medicarla con le sue arti. Era necessario, ma era anche un modo per prendere tempo.

    Guardò Elvar e poi lo gnomo… stavano parlando della stessa cosa: l’oggetto che lui e gli altri avevano trafugato durante la missione nel regno dei Drow. Ne aveva visto gli effetti e poi, arrivati al campo, non ne aveva più avuto notizie… in fondo aveva avuto altre preoccupazioni!
    “Già, immaginavo che avrebbero tentato di recuperare la loro arma…” pensò di rimando all’elfa, “e non potevano capitare in un momento peggiore.” Una parte delle loro forze erano partite da poco in missione, una parte importante da quel poco che sapeva.

    Il mezzorco la guardò dritta negli occhi sciorinando tutto quello che gli veniva in mente, sperando di non confonderla troppo… non sapeva quanto le era noto. “Si sta sbottonando, senti?… Dannazione! Forse non cercano solo l’arma… stanno venendo anche da questa parte? Hanno bisogno di aiuto là fuori?… Ahhh, che fare, che fare?!?”
    Il Cerusico roteò la testa frustrato per l’indecisione, poi all’improvviso si fermò e i suoi occhi puntarono qualcosa come un cane da caccia. Qualche passò e prese una corda che lanciò subito all’elfa: “Immagino tu sappia come usarla per nascondervi… fai in fretta, io vado a dare un’occhiata fuori.”

    Lei e lo gnomo sarebbero stati al sicuro mentre lui valutava la situazione all’esterno e quindi il da farsi.

    #1649
     Mordoth 
    Partecipante

    Il messaggio era stato mandato e solo gli eventi futuri avrebbero confermato l’utilità di quel modo di agire. La vera Artemis avrebbe creduto alle parole della sua sè stessa, di questo il necromante era quasi certo.
    I tasselli imprevedibili erano gli altri… Ghoren su tutti, aveva sempre fatto di testa sua. La sacerdotessa avrebbe avuto il suo bel da fare per tenerlo a bada, ma in fondo non era questione che dovesse toccare il clone del vecchio elfo.
    A lui premeva poter incontrare sè stesso…

    Ma ora era tempo di marciare verso Estelsar senza altre esitazioni. Con un cenno fece sapere agli altri che era pronto a partire e mentalmente accolse il probabile pensiero di tutti: in quelle condizioni non avrebbero avuto molte chance.

    #1625
     Mordoth 
    Partecipante

    Gruben non si preoccupava troppo di quel che accadeva fuori, contando su Elvar per essere avvertito in tempo.
    Il piccolo gnomo era davvero spaventato… anche il suo incantesimo non poteva molto contro tanto terrore. Ma la magia non poteva tutto.
    “Non possono sapere che tu sei qui, stai tranquillo.” Gli disse per tranquilizzarlo, ma poteva anche essere un modo per sapere se in realtà fosse ancora in contatto con i drow.

    Era davvero terrorizzato. Il mezzorco venne preso da un moto di pietà e quasi cedette ad abbracciare il piccolo gnomo, ma non voleva abbassare troppo la guardia. Da quello che diceva, la donna dai capelli rossi era stata in contatto con la regina dei drow. E a quanto pareva i suoi cari erano spariti: forse rapiti per costringerlo a far qualcosa? La sua teoria che quello gnomo fosse una pedina sotto costrizione dei drow stava trovando sempre più basi.
    Gruben si avvicinò al prigioniero e gli prese le mani guardandolo negli occhi.
    “Non morirari… e anche se dovesse succedere io potrei aiutarti lo stesso a ritrovare i tuoi cari.” Gli disse.
    “Come va lì fuori? Forse per capire di più devo entrare in contatto con lui.” Comunicò nel mentre ad Elvar.
    “La donna dai capelli rossi non può più farti del male. Le è caduto un albero addosso, ricordi? Non è più tra noi. Dimmi cosa ti hanno fatto.”

    #1543
     Mordoth 
    Partecipante

    Gruben fece cenno di sì con la testa in riposta ad Elvar, non aveva intenzione di tradire la sua fiducia.
    “Stai tranquilla… appena la situazione si mette male torna, avremo bisogno del tuo aiuto per nasconderci.”

    Lo gnomo era palesemente terrorizzato, ma non aveva smesso di parlargli.
    “Non è nulla di cui devi preoccuparti…” rispose allo gnomo, lo guardava negli occhi per farlo concentrare su di sé. “Ogni tanto i drow si suicidano contro le nostre difese.”
    Gli spinse vicino il vassoio di frutta con un’occhiata eloquente. “Ti va di dirmi ancora della signora dai capelli rossi e dei drow?”

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