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  • #5755
     Rajen 
    Partecipante

    “Nooooo!!!” urlò il Sommo Sacerdote, spingendo da parte Artemis con un’energia mai vista prima in lui, ed uno sguardo sconvolto.
    Fu in quell’istante, quando l’anziano uomo entrò nel cerchio magico, che la sacerdotessa di Tymora vide oltre il velo delle falsità: il potere corrompe, e la paura della morte altresì.
    Avevano collaborato con quell’uomo per così tanto tempo da non riconoscere in lui gli stessi sintomi dell’originale Draimas.
    Un uomo così potente, così addentro ai disegni del Senz’Anima, e al comando di un intero corpo militare: il Tiranno di Ferro.

    L’Avatar del Senz’Anima, l’Angelo Oscuro, si disgregò sotto il colpo violento di Zhulldzin, e di esso non rimasero che macerie.
    Il terrore che aveva attanagliato le loro vite e quella di Ghoren, come d’improvviso, sembrò lasciare il posto alla sicurezza dei vincitori.
    Draimas e Rudolf, ovunque si trovassero in quel momento, e perfino il Tiranno di Ferro, imponente dinnanzi a loro, avevano perso per sempre ogni possibilità di attingere al potere del Senz’Anima.
    Non vi sarebbe mai stata un’Alba di Tenebre…

    #5625
     Rajen 
    Partecipante

    Zhulldzin si avviò dentro Necropolis, portando il Corno Rosso con sè: il mezz’orchelfo non aveva intenzione di affidarsi ulteriormente al destino.
    Ci avrebbero pensato Artemis e gli altri a fermare i nuovi arrivati.
    L’Angelo Oscuro non era cambiato: l’Avatar del Senz’Anima, privo di vita ed immobile si ergeva sul grande altare di pietra dell’Arcidiavolo.
    Zhulldzin notò lo spazio sul suo capo in cui avrebbe dovuto trovarsi il corno mancante e sorrise: forse era finalmente giunta la fine di quella storia…

    Artemis, Elan e Draimas videro giungere trafelato il Sommo Sacerdote, scortato da Sir Seldorn, e i paladini della guardia si scansarono nel vederli avvicinare.
    Il loro comandante fece loro segno di allontanarsi, così che i cinque potessero parlare da soli.
    Sir Seldorn si limitò ad un timido cenno di saluto verso Artemis, ma fu subito il suo anziano accompagnatore a parlare.
    All’occhio attento di Elan parve sorprendente che un uomo di quell’età avesse potuto raggiungere la sommità della montagna in così breve tempo, ma in fondo quel prete doveva disporre di un grande potere per rivestire il suo ruolo.
    “Finalmente vi ho raggiunti…” disse in un solo respiro… “State compiendo un grave errore. Vi prego di consegnarmi il Corno Rosso, prima che sia troppo tardi…”

    #5525
     Rajen 
    Partecipante

    Per un attimo fu come guardarsi allo specchio.
    Un singolo istante, lungo come l’eternità, in cui fissare gli occhi di se stessi.
    Nessuno si avvide di nulla.
    Eppure, tutto ad un tratto, esistette un solo Zhulldzin.
    Non più originale, non più clone.
    Solo Zhulldzin.
    La luminescenza, agli occhi di tutti, semplicemente svanì, liberando l’accesso a Necropolis.

    Intanto, poco distante, una vedetta suonò un avviso.
    Artemis riconobbe il segnale: altri visitatori stavano raggiungendo Necropolis…

    #5494
     Rajen 
    Partecipante

    Due Crociati scortarono i nuovi arrivati fino all’ingresso della caverna.
    Necropolis era identica a come la avevano lasciata, con l’eccezione di una curiosa luminescenza, dalla quale Zhulldzin percepì la propria stessa presenza.
    La sensazione era aliena e a dir poco innaturale: il mezzorchelfo si sentì di perdersi dentro se stesso ad ogni passo che faceva in direzione dell’aura del proprio alter-ego immateriale.
    State attenti a non avvicinarvi troppo: il potere di Mocy respinge chiunque tenti di avvicinarsi all’altare o all’Angelo Oscuro… spiegarono i due paladini, tutt’altro che realmente preoccupati.

    #5457
     Rajen 
    Partecipante

    Quando i tre Crociati si avvicinarono, nessuno di loro si impegnò molto a nascondere la sorpresa nel vedere il curioso gruppetto di viaggiatori.
    Le mani pronte all’elsa della spada si rilassarono, però, quando riconobbero Artemis: in fondo, lei era da tempo l’assistente personale del Sommo Sacerdote.
    Quello che dei tre prese la parola le si rivolse con un tono piuttosto formale, com’era consuetudine di quest’ordine “bacchettone”, ma sinceramente bendisposto.
    Piacere di vedervi, Artemis. Avete libero accesso, purché sotto la sorveglianza dei nostri uomini. Per qualsiasi eccezione, dovrete rivolgervi al Capitano Seldorn. Chi sono i vostri compagni?

    #5374
     Rajen 
    Partecipante

    Si avviarono, a passo svelto, decisi ad evitare qualsiasi potenziale inseguitore.
    Temevano che Ghoren potesse seguirli e immaginavano i loro cloni alle loro spalle.
    Si sbagliavano.

    Il viaggio verso Necropolis richiese parecchie ore.
    Ore stancanti, ma la conoscenza di quei sentieri li aiutò a fare in fretta.
    Giunti nei pressi del crepaccio, molti ricordi di quel luogo iniziarono ad affiorare.

    I Maghi Cremisi, secoli e secoli addietro, riunitisi in quell’oscuro santuario.
    Il rituale, culminato con il loro suicidio collettivo, che diede vita all’Avatar del Senz’Anima.
    Maat, l’eroina prescelta da Lathander, che affronta l’Angelo Oscuro nei pressi di quello stesso dirupo.
    Il Corno Rosso, strappato all’orrida creazione, che precipita nell’oblio con la paladina.
    E secoli dopo Roendryck, aguzzino di Ghoren, pronto a sacrificare il tiefling su quello stesso altare per ottenere il potere del Senz’Anima.
    E il Corno Rosso, finito nelle mani di Hendryck Doar, ultimo dei Maghi Cremisi, maestro di Ghoren, che tramava alle sue spalle.
    E infine Zhulldzin, sacrificatosi di sua spontanea volontà per sigillare quel luogo tetro.

    Necropolis era tutto questo.
    Ma finalmente i quattro cloni avevano quanto necessario per metter fine alla minaccia del Senz’Anima.
    Raggiunsero così il termine del sentiero, e da un punto di osservazione privilegiato poterono scrutare la zona: i Crociati della Luce, al comando di Sir Seldorn, presidiavano l’accesso al santuario, intorno al quale risplendeva il bagliore mistico dell’anima di Zhulldzin, ultima difesa contro qualsiasi tipo di intrusione.
    I cloni sapevano di essere stati avvistati, poiché la visuale che da lassù si aveva sul sentiero che li aveva condotti in alto era eccellente.
    Ma si fecero forza: era la loro occasione di sventare una volta per tutte l’ascesa del Tiranno di Ferro…

    • Questa risposta è stata modificata 6 anni, 12 mesi fa da  Rajen.
    #5126
     Rajen 
    Partecipante

    Mocy amava Zhulldzin.
    Questa, tra le poche, era cosa nota al mezz’orchelfo.
    Questi percepì senza ombra di dubbio che portare il Corno Rosso a Necropolis li avrebbe condotti un passo più vicini alla sua distruzione.
    Tuttavia qualcosa di oscuro sembrava aleggiare ancora intorno a quel luogo.
    “Temi l’insospettabile…”

    #4937
     Rajen 
    Partecipante

    Elan e Artemis andarono via, controllando che Ghoren e gli altri restassero tra le mura della Cattedrale.
    Per un attimo la drow scorse il tiefling, pronto a scattare dietro di lei, ma la mano calma del Sommo Sacerdote si poggiò sulla spalla di lui, calmandolo con un cenno del capo.
    Il figlio del Senz’Anima parve placarsi, e come lui gli originali: avevano affidato il loro destino ai loro cloni, che sembravano conoscere così tanto e che così tanto avevano tra le mani…

    Le due fanciulle lasciarono la città e si ricongiunsero a Zhulldzin e Draimas: ora sapevano come distruggere il Corno Rosso, sapevano dove era andato Mordoth così repentinamente alcuni giorni addietro e sapevano come mettere fine a quella storia.

    Se solo avessero saputo chi fosse davvero il fantomatico Tiranno di Ferro, forse le cose per loro sarebbero state più semplici…

    • Questa risposta è stata modificata 7 anni, 2 mesi fa da  Rajen.
    #4914
     Rajen 
    Partecipante

    Il Sommo Sacerdote guardò Ghoren, lasciando che fosse lui a parlare.
    Lo sguardo dell’anziano prete tradiva dei timori.
    “È sufficiente conficcarlo nel petto dell’Angelo Oscuro, ma affinché ciò avvenga dovete entrare a Necropolis, e solo lo spirito di Zhulldzin può consentirvi l’accesso. Inoltre, la distruzione dell’Avatar vi investirà di un’ondata di potere malvagio, letale per chi non è in grado di resistervi… Ora avete tutte le informazioni che vi occorrono. Ma siete davvero certi di voler fare da soli? Se non vi fidate di tutti, portate almeno me e Ghoren…”

    Il tiefling, corrucciando la fronte, prese la parola: “Sì, io voglio esserci…”

    #4877
     Rajen 
    Partecipante

    “Ma…” rimase interdetto il Sommo Sacerdote…
    “Artemis, occorre un grande potere…”
    Si voltò verso gli altri cercando il loro supporto…
    L’anziano prete non sembrava comprendere le ragioni di quella sfiducia.
    I suoi occhi incrociarono quelli gialli di Ghoren: il suo sguardo, invece sì, conosceva le ragioni del sospetto…

    #4826
     Rajen 
    Partecipante

    “Posso farlo io…” rispose l’anziano prete, il viso nuovamente rilassato in un sorriso rassicurante.
    La sua mano, tesa verso la drow, chiedeva l’oggetto che molto aveva fatto tribolare tutti loro.
    L’uomo non sapeva che i due cloni non erano in possesso del Corno Rosso, e scambiò la loro esitazione per sfiducia.
    “Mi recherò subito a Necropolis, dove tutto ebbe inizio un millennio fa, con il sacrificio di Maat. L’Avatar del Senz’Anima sarà distrutto e finalmente avremo pace!”

    #4823
     Rajen 
    Partecipante

    Fu il Sommo Sacerdote ad intromettersi: “Fermi! Mettete via quelle armi! Questa è la dimora del Signore del Mattino! Non permetterò tutto questo!”
    Il suo sguardo era determinato e forte, rivolto principalmente verso Ghoren.
    Il tiefling, dopo un’iniziale occhiata di sfida, cedette e ripose la pistola, seguito dagli “originali”.

    Il Sommo Sacerdote si rivolse allora ai due cloni: “Sapevo del vostro arrivo e vi do il benvenuto. Mi è giunta ieri una lettera da Sir Seldorn, che afferma di aver parlato con l’altro vostro compagno, quello con le fattezze di Mordoth.”
    Ignorando lo stupore degli altri, che palesemente non erano stati informati, proseguì: “Si trova a Necropolis, e compie studi sullo spirito di Zhulldzin. Ditemi, ora: avete davvero recuperato il Corno Rosso?”.

    #4794
     Rajen 
    Partecipante

    Dev’essere vicino, allora… si intromise l’anziano sacerdote.
    Sì, è questa la mia supposizione… confermò Elan.
    E fu in quel momento che Gurth notò i due forestieri!

    Mordoth si voltò di scatto, rivolgendosi nella direzione dei cloni.
    Chi è là? Venite fuori!
    Un familiare suono metallico risuonò nella navata mentre Ghoren tirava indietro il cane della pistola, la canna carica protesa davanti a lui…

    #4684
     Rajen 
    Partecipante

    Cosa intendi per ‘scomparsi’? chiese il Sommo Sacerdote.
    Svaniti. Dileguati. E non ho idea di chi possa averli presi! rispose Ghoren.
    Nessuno può essere entrato nella tua stanza, lo sai bene disse con un sospiro l’uomo.
    Ho appena completato un rituale per ritrovarli, e non ha sortito effetto aggiunse la Progenie Dannata.
    Mi dicesti che in passato si erano materializzati dal nulla interloquì il Sommo Sacerdote.
    Materializzati, sì. Ma mai l’opposto ribatté l’altro con tono seccato.

    Alcuni passi risuonarono dalle aree laterali della Cattedrale.
    Di lì a pochi istanti apparvero gli originali Mordoth, Elan e Artemis.
    Ghoren si voltò verso di loro.
    Credevo foste già partiti li rimbeccò.
    Proprio così. Ma Mordoth ed Artemis hanno insistito per rientrare. rispose Elan.
    Ovvero? il tiefling aveva un tono spiacevole.
    Abbiamo percepito il tuo rituale e siamo tornati indietro. Non ti ha mostrato i Tarocchi, ma ha mostrato a noi il Corno Rosso rispose Mordoth con un’inflessione neutra.
    Il Corno Rosso è qui a Raydon, da qualche parte completò Artemis, sollevando un sopracciglio.

    #4640
     Rajen 
    Partecipante

    Artemis ed Elan raggiunsero la Cattedrale, camuffate ed invisibili, e vi entrarono, non viste dai Crociati di guardia. La sacerdotessa di Tymora, in parte divertita ed in parte seria, si rese conto in quel momento di quanto limitata fosse la portata di questi paladini, ora che i migliori tra loro si trovavano a Necropolis, con Sir Seldorn, a vigilare su quel luogo.

    La navata all’interno era esattamente la stessa che in passato: grandi vetrate rivolte verso la luce prorompente del Sole, ampi camminamenti e semplici panche per i fedeli per venerare l’altare e il grande simbolo sacro che troneggiava su di loro.
    Nei pressi dell’abside, appena sotto i gradini dell’altare, il Sommo Sacerdote interloquiva con nient’altri che Ghoren Soulless, la Progenie Dannata.
    Non vi era traccia degli originali, ma era improbabile che fossero troppo lontani dal figlio del Senz’Anima.

    #4514
     Rajen 
    Partecipante

    Impiegando più di un’intera giornata, percorsero così la via verso Raydon, evitando meticolosamente i punti in cui sarebbe stato più facile incontrare i cloni. Da qualche parte, intorno a loro, Rudolph e il vero Draimas erano intenti nei loro schemi.

    Poco distanti da Raydon si fermarono, pronti a separarsi: Zhulldzin e Draimas trovarono una fredda radura flagellata dai venti. Non era il massimo, ma certamente nessuno sarebbe venuto a cercarli laggiù.
    Mentre il sole era ormai prossimo al tramonto, Artemis ed Elan, memorizzato il luogo, si avviarono quindi verso la Cattedrale di Lathander.

    La Cattedrale sembrava piuttosto tranquilla, difesa com’era da un piccolo drappello di Crociati.
    Il loro leader, Sir Seldorn, e il grosso delle loro forze si trovava ancora a Necropolis, a sorvegliare il templio dimenticato dell’Angelo Oscuro.
    All’interno, il Sommo Sacerdote di Lathander attendeva il loro arrivo.
    Chissà se, persuasi da quanto detto loro da Artemis, gli originali avevano effettivamente lasciato la città o se erano rimasti ad aspettarli lì…

    • Questa risposta è stata modificata 7 anni, 5 mesi fa da  Rajen.
    • Questa risposta è stata modificata 7 anni, 5 mesi fa da  Rajen.
    #4362
     Rajen 
    Partecipante

    Andrew Elendel non era mai stato un uomo coraggioso, se non in una ricorsione temporale perduta.
    Probabilmente, quell’Andrew sarebbe stato felice di vedere il denaro che aveva donato ai cloni speso per dei cavalli.
    I destrieri avrebbero permesso loro di muoversi più velocemente lungo le vie di montagna che conducevano a Raydon.
    La strada, che in un’altra vita avevano già percorso, era tortuosa e piena di rischi, ma decisamente più agevole da percorrere in questo senso anziché nell’altro, a causa della pendenza nei punti più ripidi.
    Viaggiarono spediti, i loro pensieri resi cupi dall’avvertimento di Mocy: l’avvento del Tiranno di Ferro era ancora una possibilità. Ma in che modo?

    A Raydon il Sommo Sacerdote di Lathander attendeva i cloni.
    Con lui, Ghoren, insieme agli originali Artemis, Elan e Mordoth, era all’ertà, mentre da qualche parte sulle montagne il vero Draimas cospirava contro di loro con il cupo Rudolph.
    Il clone dell’ammaliatore ricordava dove si sarebbero incontrati i due: in una taverna lungo la via di montagna.
    Quella era la sua ultima memoria dell’altro sè.
    Ma se fosse prudente, o anche solo sensato, avvicinarsi a quel luogo, rimaneva dubbio.
    Mentre la sagoma di quel punto di sosta e di riposo per viandanti si faceva più vicina, i cloni trovarono nuovamente dentro di loro quella misteriosa sensazione di vuoto.
    Come se l’anima di uno dei loro originali urlasse contro l’innaturale verità della loro condizione di artifici magici.
    Il desiderio di vedere il vero Draimas e la paura di trovarsi, forse inutilmente, faccia a faccia con i Discepoli del Senz’Anima, confliggevano in fondo ai loro cuori vuoti.

    #4322
     Rajen 
    Partecipante

    L’altra Artemis rispose.
    “Il Nonnino conosce un rituale per distruggerlo. Portalo qui a Raydon e niente scherzi o ti faccio il culo a strisce!”

    I fratelli Vlainur non avevano mai visto nè toccato il Corno Rosso.
    Per il disappunto di Elan, il loro libro non conteneva informazioni su come distruggerlo.
    Il testo si limitava a confermare quanto già detto da Zhulldzin: il Corno Rosso era un pezzo dell’Angelo Oscuro, la statua-avatar del Senz’Anima custodita a Necropolis, staccato dall’eroina Maat all’alba dei tempi, in uno scontro letale.
    Eternamente umido del sangue dell’Arcidiavolo, lo stesso di Ghoren, il Corno poteva essere usato per ricondurlo su Mon.

    La comunione di Zhulldzin richiese parecchio tempo e produsse un unico cupo avvertimento: “Attento al Tiranno di Ferro!”

    • Questa risposta è stata modificata 7 anni, 6 mesi fa da  Rajen.
    #4177
     Rajen 
    Partecipante

    La crudeltà di Hendryck Doar era leggendaria nelle Città Gemelle e lungo la costa orientale di Mon.
    Le donne della sua ciurma avevano imparato a temerne l’ira e i capricci, i desideri molesti e la bramosia.
    Hendryck Doar non era un uomo che andasse molto per il sottile con le sue vittime, né con i suoi sottoposti.
    Udire le sue grida strazianti fu per l’equipaggio uno shock.
    Nessuna tra loro sembrò in grado di reagire prontamente alle urla sconvolte che provenivano dalla cabina del Navigatore.

    Chi erano costoro che avevano osato sfidare Hendryck Doar, l’ultimo dei Maghi Cremisi, e che erano riusciti ad emergere vincitori dallo scontro?
    Quanto potenti dovevano essere? O astuti, che dir si voglia?
    Nessuno più si frappose tra la curiosa combriccola e il mare aperto.

    Il sole aveva ormai ampiamente passato lo zenit, mentre Draimas, approfittando dell’occasione propizia, si allontanava.
    Dopo appena pochi minuti, ad ampie bracciate il mezz’orchelfo gli fu accanto.
    Appena indietro, Artemis aiutava Elan, mentre a bordo un grosso ragno, a prima vista un abitante dei più oscuri tra gli incubi, seminava il terrore…

    Avevano il Corno Rosso.

    #4124
     Rajen 
    Partecipante

    L’anta dell’armadio rivelò un elegante cofanetto di ebano.
    Il potere che la sacerdotessa sentì provenire dal suo contenuto era insieme sacro e profano, benigno e maligno: una possente aura sopravviveva da un tempo lontano attraverso il Corno Rosso, raccontando con il suo eco latente le gesta di Maat, il sacrificio dei Maghi Cremisi, la blasfemia del Senz’Anima e il suo crudele proposito.
    Lo strumento stesso dell’Alba di Tenebre era lì, tra le loro mani.
    Finalmente.
    Distruggerlo avrebbe posto per sempre fine al timore dell’apocalisse preannunciata.
    Artemis sorrise d’istinto: lei conosceva una persona che avrebbe potuto farlo.
    Che avrebbe potuto impedire al Tiranno di Ferro, chiunque egli fosse, di cingere il mondo nella stretta fosca della vendetta dell’Arcidiavolo.
    Per sempre.

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